Lo schema per Monaco: «Balsamo leader e marcatura a zona»

13.08.2022
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Sarà ancora Olanda-Italia. Una sfida che si rinnova ad ogni competizione femminile e che tocca l’apice all’europeo. Da quando esiste la rassegna continentale (prima edizione nel 2016), le oranje hanno vinto cinque volte su sei, ogni volta con un’atleta diversa. Le uniche che hanno combattuto questa egemonia, riuscendola ad interrompere in una occasione, sono state le nostre ragazze. Nel 2018 a Glasgow Marta Bastianelli vinse, nemmeno a dirlo, davanti ad una olandese, Marianne Vos, mentre per altre tre volte un’azzurra è finita seconda (oltre ad un bronzo).

A Monaco di Baviera – in un tracciato particolarmente adatto alle ruote veloci – i fari della corsa di domenica 21 agosto dovrebbero essere le nazionali dei selezionatori Loes Gunnewijk e Paolo Sangalli. Occhi puntati quindi sul dualismo Wiebes-Balsamo, facendo chiaramente attenzione a tutte le possibili outsider. Le altre azzurre saranno Barbieri, Bastianelli, Cecchini, Confalonieri, Fidanza, Guarischi e Sanguineti.

A circa una settimana dalla prova in linea (in programma domenica 21 agosto, per un totale di 128 chilometri) abbiamo provato ad ipotizzare col cittì azzurro che tipo di scenari potrebbero uscire. E ci scappano anche dei parallelismi calcistici…

Paolo come sta andando l’avvicinamento all’europeo?

Bene, ma non benissimo. A parte il mio investimento in bici, per il quale sto meglio, c’è stata la caduta di Consonni in pista. Si è procurata una frattura ad una spalla e quindi non potrò averla. Non ci voleva proprio. Poi ho temuto quando Cecchini è caduta a Vargarda in Svezia. Ha battuto la testa, ma fortunatamente non si è fatta nulla. Ecco, direi che siamo a posto così, anche troppo. In ogni caso a Monaco sapremo ovviare alla sfortuna. Anziché con tre punte, giocheremo con due ed un mediano in più.

Spiegaci meglio questo schema.

Il tridente sarebbe stato Balsamo, Barbieri e Consonni. Loro tre sono le velociste che emergono dai risultati. Le gerarchie erano queste e così rimangono, con Elisa leader. E’ la velocista più completa in circolazione. Invece Rachele arriverà dagli europei in pista con un bel colpo di pedale. La defezione di Chiara non scombina i nostri piani, ma è ovvio che mi dispiaccia molto non averla. Al suo posto schiererò Arianna Fidanza che sa fare bene anche i… lavori sporchi durante la corsa, oltre ad essere veloce qualora si trovasse in fuga. Senza dimenticare che tutte le altre nostre ragazze sanno fare altrettanto. Siamo ben coperti per ogni situazione.

Marcatura a uomo o a zona sulle olandesi?

Sempre a zona, anche se sappiamo che in certe occasioni i puristi della zona marcavano a uomo i fuoriclasse avversari. Ad oggi guardando le convocate dell’Olanda, loro punteranno tutto sulla Wiebes. Dovremo rovinare il loro intento di arrivare ad uno sprint di gruppo. Vogliamo fargli consumare un po’ di energie per chiudere sulle fughe in cui ci siamo noi e loro no. Anche se poi loro avranno Van Dijk che può tirare tutto il giorno o al posto di 2-3 atlete. Noi siamo una squadra ben assortita, le ragazze so che sapranno interpretare bene le disposizioni visto che non avremo le radioline.

Se l’idea è sempre quella di non arrivare in volata, dove si deciderà la corsa?

Secondo me sarà una corsa dura perché aperta tante soluzioni. Se ci fosse stata una salita sarebbe stata più facile da prevedere. Bisognerà essere brave a cogliere l’attimo giusto. Questo potrebbe essere l’aspetto decisivo della gara e noi abbiamo ragazze bravissime in questo. Non fermerò nessuna ragazza in fuga se la situazione sarà a noi favorevole. Vogliamo evitare una volata generale, ma se dovessimo arrivarci sapremmo cosa fare. E se ci batteranno, renderemo merito alle avversarie. Credo anche che la gara maschile ci darà qualche indicazione. Comunque credo che Wiebes battezzerà un paio di ruote, per forza. Anche lei potrebbe muoversi se lo faranno le sue rivale più dirette.

Dovrete tenere un occhio anche sulle possibili sorprese, se così si possono definire…

Esattamente. Penso subito a Kopecky. Anche il Belgio sembra avere disegnato una squadra solo per lei. E lei è l’altra grande favorita. Anche altre nazionali non vanno sottovalutate. Francia con Copponi, Spagna con Alonso potrebbero approfittare di quel marcamento di cui parlavo prima. Così come potrebbe fare la stessa Germania che corre in casa. Poi attenzione ai colpi da finisseur. Ad esempio Van Dijk (campionessa uscente, ndr), Reusser o Cordon-Ragot sono capaci di anticipare tutte e arrivare fino al traguardo da sole.

Per quanto riguarda la cronometro cosa può dirci?

E’ un percorso ondulato di ventiquattro chilometri (si disputerà mercoledì 17 agosto a Furstenfeldbruck, a circa 30 chilometri da Monaco, ndr). Non siamo tra le favorite. La faranno Arianna Fidanza e Alessia Vigilia. Arianna sta facendo un bel percorso sulla disciplina. E’ un investimento per il futuro, contando che la prepara Marco Pinotti, che è stato uno specialista. Alessia invece ha ripreso la via giusta. Da junior era una atleta con grande prospettiva nelle crono. L’ho chiamata perché credo che valga la pena puntare ed investire su di lei. Da loro mi aspetto più la prestazione che il risultato. E se arriva il risultato tanto meglio.

Maglia azzurra agli europei: la rinascita di Alessia Vigilia

12.08.2022
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Cinque anni per tornare a vestire la maglia della nazionale sono tanto tempo. Nel ciclismo di adesso poi sembrano quasi un’eternità, anche se hai ancora solo ventitré anni. Alessia Vigilia indosserà nuovamente il body azzurro nella crono dell’europeo. Il cittì Paolo Sangalli l’ha convocata assieme ad Arianna Fidanza per la prova di Monaco di Baviera in programma il pomeriggio di mercoledì 17 agosto.

L’ultima volta che la bolzanina della Top Girls Fassa Bortolo gareggiò con la nazionale fu a Bergen in Norvegia nel 2017 nella crono iridata juniores. Conquistò un bellissimo argento dietro alla sua concittadina e compagna (anche di club alla Mendelspeck) Elena Pirrone. In quel periodo le due amiche sbaragliavano spesso la concorrenza nelle prove contro il tempo. Vigilia nel 2016 aveva vinto il tricolore di categoria e ottenuto il secondo posto nella crono della rassegna continentale in Francia.

Da allora sono trascorsi un po’ di anni opachi fino a questo 2022 che le sta riservando nuovamente delle gioie. Per raccontare questa sua rinascita, abbiamo così contattato Alessia che ci risponde da Verona, dove ormai vive da tre anni studiando Scienze Motorie all’Università.

Iniziamo subito dalla convocazione. Che effetto ti fa?

Non me l’aspettavo sinceramente. Sapevo che c’era questo appuntamento, ma sapevo anche che c’erano atlete più importanti di me nonostante molte azzurre non avrebbero partecipato per un motivo o l’altro. Dopo il Giro avevo staccato per qualche giorno per recuperare, poi è arrivata la chiamata e mi ha dato nuove motivazioni. E’ una disciplina che mi piace molto, non era così scontato che Sangalli mi chiamasse. Sono contenta che abbia pensato a me e che mi dia questa opportunità.

Sangalli quando te lo ha comunicato? E cosa ti ha detto?

L’ho saputo attorno al 20 luglio. Inizialmente Paolo mi ha detto che avrei potuto correre la crono degli europei. Poi me lo ha confermato due settimane fa. Mi ha anche detto che vuole guardare lungo, che ha fiducia in me. Mi ha lasciata tranquilla, dicendomi di lavorare come ho fatto finora, ora che ho imboccato la strada giusta. So che è adatta alle mie caratteristiche perché ha un percorso un po’ mosso. Io cercherò di arrivarci il più pronta possibile. Sarà difficile ottenere un risultato, ma voglio fare una buona prestazione.

Ultimamente hai fatto lavori specifici?

A dire il vero no, perché comunque nell’ultimo periodo ho continuato a correre, ultimamente in Francia sui Pirenei. Ecco, lì c’è stata una cronosquadre e per me è stato un test. Io poi ho bisogno di continuare a correre per stare bene. Diciamo che il lavoro necessario l’avevo fatto già in precedenza nelle varie gare, specie al Giro, anche se di cronometro ne abbiamo fatte poche. Una in provincia di Parma a inizio giugno, poi il campionato italiano e il prologo del Giro. Ora userò la bici da crono per curare i dettagli, poi faremo la ricognizione a Monaco con l’assetto da gara per le ultime cose.

Prima hai detto che hai imboccato la strada giusta. Cosa intendi?

Nei primi due anni da elite in Valcar non ho fatto tanti risultati, ma ho corso tanto. D’altronde erano anni di apprendistato. Poi nel 2020 sono passata in una formazione spagnola (la Cronos Casa Dorada, ndr) che sembrava avere un bel progetto, ma non si è rivelata una scelta fortunata. Il lockdown ha complicato tutto. Sia per me che ho corso pochissimo anche l’anno successivo, solo 28 giorni in due stagioni. Sia per la società che ha perso molti sponsor e non poteva portarci a correre. Facevo tanti giorni in Spagna e l’unica era venire in Italia per le gare open, ma non era così comodo e semplice.

Il ritorno in Italia com’è nato?

Dopo gli ultimi due anni ho riflettuto. Mi ero un po’ persa. Dovevo capire cosa volessi fare da grande. Continuare ad andare in bici o continuare a correre? Ho contattato Lucio (Rigato, il team manager e diesse della Top Girls Fassa Bortolo, ndr) e lui era disponibile a prendermi. Tutto è cambiato per me, ho visto una luce. Qui non ci manca nulla. Sono tornata a fare quello che mi è sempre piaciuto fare. E’ vero che faccio la stessa fatica di sempre e che la fanno tutti, ma almeno adesso arrivano le soddisfazioni che te la fanno sentire meno. Anzi, devo ringraziare una persona in particolare…

Chi?

Tatiana Guderzo. Mi ha trasmesso, come a tutta la squadra, tanti consigli e tante motivazioni. Ci ha seguito giocando un ruolo molto importante. Le riesce bene mettersi a disposizione se pensiamo che campionessa è e che palmares ha. E’ stata la nostra mamma, pardon sorella maggiore che poi si arrabbia se la chiamiamo così (ride, ndr). Era contenta per la mia convocazione e mi ha già dato qualche suggerimento in più.

Finora la stagione è andata bene, hai colto due vittorie…

Sì, esatto in corse open. Una a Monselice e l’altra a Tarzo. Quest’ultima il 31 luglio frutto del gioco di squadra con la mia compagna Greta Marturano (terza, ndr) e frutto anche della motivazione della convocazione appena ricevuta. Sono soddisfatta finora, anche al Giro dove ho fatto tanti chilometri di fuga. Sia Lucio che il cittì volevano vedere il mio processo di crescita e al momento sto cercando di accontentarli.

Da junior eri tra le più promettenti in circolazione. Adesso che stai tornando su quei livelli, hai pensato a cambiare squadra per l’anno prossimo?

No assolutamente, a meno che non arrivi una proposta davvero irrinunciabile. Devo parlare ancora con Lucio, ma la mia intenzione è di restare almeno un altro anno per proseguire la mia ripresa e crescere ancora. Intanto però penso alla crono europea e magari a qualche altro risultato nel finale. Se si lavora bene, poi le cose vengono da sé.

Vos detta legge davanti a tanta Italia. Cosa dice il cittì Sangalli?

29.07.2022
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Tanta Italia. L’ordine d’arrivo della sesta tappa del Tour Femmes si tinge ancora tanto del nostro tricolore ma a vincere è ancora quello olandese. Sul traguardo di Rosheim Marianne Vos domina lo sprint su Marta Bastianelli, Lotte Kopecky e davanti ad altre sei italiane. Dal quarto al decimo posto troviamo nell’ordine Balsamo, Persico, Confalonieri, Guazzini, Barbieri e Longo Borghini con la sola Niewiadoma (ottava) a spezzare questa lunga scia azzurra.

La trentacinquenne della Jumbo-Visma conquista la sua seconda frazione alla Grande Boucle femminile mantenendo la maglia gialla e, grazie agli abbuoni, guadagnando altro margine su Silvia Persico, ora a 30”, mentre dalla volata finale era stata tagliata fuori Lorena Wiebes, vittima di una rovinosa caduta a circa 20 chilometri dall’arrivo.

Ma di tutta questa Italia così ben presente in volata in Francia, a cui è mancato solo il sigillo, cosa ne pensa il cittì Paolo Sangalli? Glielo abbiamo chiesto, scoprendo però una sua amara disavventura personale.

Sangalli si congratula con la Balsamo per il successo al Trofeo Binda. L’iridata sarà la capitana azzurra agli europei di Monaco
Sangalli si congratula con la Balsamo per il successo al Trofeo Binda. L’iridata sarà la capitana azzurra agli europei di Monaco
Paolo, prima di parlare delle tue ragazze al Tour Femmes, ci racconti cosa ti è successo?

Mercoledì sono stato investito da un’automobilista poco lontano da casa. Ero ad un semaforo in una strada secondaria. Quando sono ripartito al verde e avevo già fatto più di mezzo incrocio una macchina mi ha colpito mentre svoltava. Per fortuna, se così possiamo dire, che mi sono reso conto della manovra azzardata di questa persona e sono riuscito a cadere senza battere la testa. Ho riportato la frattura composta della scapola e ho quattro dita lussate. Lei piangendo mi ha detto che non mi ha visto, che è la solita frase che dicono tutti. Io capisco ma serve più attenzione da parte degli automobilisti altrimenti diventa un massacro ogni giorno. Ne parlo solo per sensibilizzare la questione della sicurezza verso i ciclisti, non per dare colpe.

Meglio tornare a parlare di ciclismo pedalato e dell’Italia. Partiamo da Balsamo. Sta lavorando tanto per la squadra ma non sembra quella vista al Giro Donne.

Elisa non so se sia in calo di condizione perché non ho parlato col suo preparatore però so che lei è una ragazza che normalmente non sbaglia la preparazione. Ci può stare che adesso non sia brillante ma lo avete visto anche voi, si sta sacrificando per le compagne. Io credo che la Trek-Segafredo punti alla vittoria finale del Tour con Longo Borghini e questo probabilmente va a togliere qualcosa per le vittorie di tappa.

Preoccupato in vista dell’europeo?

Assolutamente no. Elisa (Balsamo, ndr) ha tutto il tempo di recuperare e ritrovare la forma migliore da qui al 21 agosto, giorno della nostra prova in linea.

Ci hai sempre detto che avreste avuto delle alternative. Può essere Bastianelli che oggi ha fatto seconda?

Sì, certo. Marta è una campionessa senza tempo. Mi fa piacere che si stia riscattando dopo un periodo opaco, dovuto a problemi fisici. Le avevo chiesto di mettersi in mostra in questo Tour. Lo ha fatto non appena anche lei è stata libera da obblighi tattici, dopo che nei giorni scorsi ha lavorato tanto per Mavi Garcia.

Tra le altre frecce dell’Italia, c’è anche la Barbieri.

Anche se ne ha già ottenute due in stagione, a Rachele manca solo la vittoria ultimamente. Ma di quelle WT, sarebbe la ciliegina sulla torta. E’ sempre stata presente nelle ultime volate importanti dagli italiani al Giro Donne fino qui in Francia. Arriva da due anni in cui praticamente non aveva mai corso a questi livelli. Le ho detto che sta facendo un ottimo lavoro e di avere pazienza che verranno i risultati.

Poi abbiamo visto bene Confalonieri e Guazzini.

Maria Giulia è senz’altro nella rosa degli europei. E’ un corridore molto importante per noi. Sa entrare nelle fughe, è molto veloce e lavora tanto per le compagne nel finale. Sarà una pedina fondamentale. Vittoria invece non potrà correre a Monaco perché ha già disputato l’europeo U23 in Portogallo. Avevo chiesto di convocarla ma la UEC, anche se sono stati fatti in due periodi e sedi diverse, li considera una unica manifestazione.

Guardando l’ordine d’arrivo di oggi ci sono anche Persico e Longo Borghini ma immaginiamo ci sia un discorso a parte per loro…

Esatto. Silvia sta facendo un grande Tour ma visto che sta andando forte da tanto tempo ed è nelle papabili per il mondiale dovrà fare un periodo di stacco e recupero per preparare al meglio la gara in Australia. Lo stesso vale per Elisa. Quel mondiale sarà lungo e duro. Va preparato davvero bene.

Vos e Wiebes, qui argento ed oro ai Giochi Europei del 2019, saranno le avversarie principali all’europeo per l’Italia di Sangalli
Vos e Wiebes, qui argento ed oro ai Giochi Europei del 2019, saranno le avversarie principali all’europeo per l’Italia di Sangalli
A questo punto, come si batte la Wiebes in volata?

Eh, bella domanda (sospira e sorride, ndr). La Wiebes vince gli sprint in qualunque condizione. E poi ha iniziato a tenere molto bene anche sugli strappi duri. Però si può battere, studieremo come. Se con il suo club è capitana unica e tutte lavorano per lei, magari in nazionale non succede la stessa cosa. Non so ancora chi correrà tra le olandesi, bisogna capire le loro gerarchie e gli equilibri. C’è anche la Vos in grande forma che non bisogna mai dimenticare. Noi di sicuro abbiamo più affiatamento come nazionale e lo abbiamo sempre dimostrato

Queste tappe ti hanno dato ulteriori spunti per la tattica dell’europeo?

Sì, non arrivare in una volata di gruppo. Proprio oggi riguardavo meglio il circuito finale (13 chilometri da ripetere due volte, ndr) dopo il tratto in linea di un centinaio di chilometri. Andrà via una fuga ma bisogna entrare a Monaco con già il gruppo compatto perché poi sarebbe un problema ricucire. E’ un circuito complicato, con tante curve veloci ma non così scontato da interpretare. L’ultima curva secca è quella del triangolo rosso dove praticamente si fa una inversione ad U. Lì bisognerà essere ben posizionati e attenti.

P.S. In serata Silvia Persico, si legge nel comunicato della giuria, è stata declassata all’ultimo posto del suo gruppo per pericoloso cambio di traiettoria in volata. Ma ciò non toglie la buona prova delle italiane.

Sangalli, un’estate ricca di viaggi, indicazioni e medaglie

18.07.2022
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Come le rockstar che fissano le date dei propri tour itineranti, anche Paolo Sangalli sta trascorrendo un’estate in giro per il mondo. Il cittì della nazionale femminile infatti negli ultimi due mesi è stato a Wollongong in Australia per il sopralluogo del percorso iridato (attorno al 10 giugno), poi ritiro azzurro a Livigno ed infine in rapida successione altre sei manifestazioni. Già fatti il campionato italiano nella bassa modenese, Giochi del Mediterraneo in Algeria, la tappa di Bergamo al Giro Donne ed europei U23/junior in Portogallo. Il bottino finora con la nazionale è piuttosto ricco.

Pioggia di medaglie

Ad Orano due ori con Guazzini a crono e Guarischi in linea nell’evento che il Coni considera il più importante dopo l’Olimpiade. Ad Anadia tante altre medaglie. Oro nel mixed relay junior, poi argento e bronzo junior rispettivamente con Ciabocco e Venturelli nella prova su strada. Tra le elite due argenti entrambi con Guazzini sia a crono che in linea sempre dietro l’olandese Shirin Van Anrooij. E a conferma della bontà delle spedizioni, in tutte le prove troviamo sempre un’altra azzurra nella top ten.

Le prossime “fermate” garantite di Sangalli saranno il Tour Femmes, gli europei elite a Monaco di Baviera il prossimo 21 agosto e chiusura del cerchio il 24 settembre col mondiale. Tutto questo peregrinare serve per avere sotto controllo la situazione delle azzurre, sia quelle certe di una convocazione sia quelle papabili, benché il tecnico milanese abbia (avuto) le idee chiare sulle formazioni da schierare in ogni appuntamento.

Paolo partiamo da una curiosità. Quanto hai contribuito al disegno del Giro Donne?

Posso dire che ho collaborato abbastanza. In alcune tappe ho proprio dato indicazioni precise, soprattutto per quelle in Sardegna e quella di Bergamo. Invece per le due in Trentino ho detto come dovevano essere. Anche se non ci ho messo troppo mano, la frazione di Cesena onestamente me l’aspettavo così come si è svolta, benché il fattore caldo abbia influito tanto.

Quali erano queste indicazioni?

Posso farvi l’esempio della crono di apertura a Cagliari. Avevo chiesto che non fosse più di 5 chilometri, in modo che le italiane che hanno fatto pista, come Balsamo, Consonni o altre nostre velociste, potessero prendere la maglia rosa qualora avessero vinto la prima tappa in linea e non avessero avuto un grosso distacco a cronometro. E così è stato. Poi ho chiesto che i percorsi ricalcassero in parte quelli degli europei U23, elite e mondiali. Insomma ho pensato alle italiane. D’altronde erano diciassette anni che le nostre ragazze non vincevano almeno tre tappe al Giro Donne (ultima volta nel 2005 con tre successi di Giorgia Bronzini, ndr)

Le italiane al Giro come le hai viste?

Cavalli ha fatto seconda ed è venuta fuori nelle tappe dure, quella del Maniva e le due trentine. Longo Borghini ha fatto una scelta intelligente, ovvero quella di puntare alle tappe anche se poi non è riuscita a vincere, chiudendo con un buon quarto posto. Balsamo è stata protagonista nella prima parte con due vittorie e la maglia rosa. Consonni ha chiuso con una gran volata. Cecchini ha finito in crescendo. Poi bene Magnaldi, Bertizzolo, Barbieri e tutte le altre del giro azzurro.

Torniamo ai tuoi viaggi. Com’è saltare da un posto all’altro?

E’ una cosa utile, che poi ti ritrovi alle gare. Ad esempio Livigno è servito per tutte le ragazze per lavorare bene, specie per la Guazzini che ha potuto recuperare. E’ scesa senza più dolore al ginocchio e quindi con la testa libera. Infatti ha disputato una grande cronometro al Mediterraneo, a prescindere dalle concorrenti. Ha fatto la prestazione che doveva fare. In questi giorni sto facendo una visita alle ragazze che stanno facendo altura.

Che riferimenti hai preso durante questi viaggi?

Tantissimi. Sia su di noi, sia sulle avversarie. Per quanto riguarda la nazionale in vista dell’europeo le gerarchie sono già fatte. Balsamo capitano unico, ma avremo anche l’alternativa. Le altre lavoreranno per lei. Questo non significa che si lavorerà per tenere chiusa la corsa. Vuol dire anche andare in fuga e non farle fare fatica. La strategia sarà ben precisa, anche perché con una Wiebes del genere che sta vincendo tutte le volate, bisogna cercare di fare un certo tipo di corsa. L’olandese è sì uno spauracchio, ma anche uno stimolo per trovare soluzioni per tagliarla fuori.

Per il mondiale invece?

Prenderò spunti dopo il Tour anche se al Giro Donne è venuta fuori una ragazza come Silvia Persico. Una come lei, vedendo la corsa che ha fatto, non posso non considerarla. Ad oggi è dentro al gruppo a pieni voti, senza alcun dubbio. Anche per l’Australia bisognerà studiare una tattica giusta.

Quali altre ragazze ti hanno impressionato?

Tra le under 23 abbiamo un grande movimento. Su tutte, Guazzini, Zanardi e Vitillo, Gasparrini e Malcotti ma anche molte ragazze della Top Girls Fassa Bortolo come Bariani e Tonetti, atlete di prospettiva. Ho tanta possibilità di scelta. Un’altra ragazza che aspetto, e che mi è mancata, è Camilla Alessio che sta recuperando da alcuni problemi di salute.

Lo avevamo detto dopo Cittiglio. E’ una fortuna avere questi problemi di abbondanza…

Direi proprio di sì, anche se bisogna saperla gestire. Ho avuto nazionali sempre molto competitive pur facendo del turnover. Però la cosa che mi piace di più è che tutte le ragazze arrivano super motivate. Tutte vogliono mettersi al servizio delle compagne. Pensate che dopo la fine dell’europeo U23, con Guazzini seconda e Zanardi quarta, la prima preoccupazione di tutte le nostre ragazze era di capire come stesse Gasparrini che era rimasta coinvolta in una brutta caduta nel finale. Con uno spirito così, tutto è più semplice per me.

Guarischi, quell’oro ha portato una nuova consapevolezza

17.07.2022
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Vincere resta la miglior ricetta per ritrovare morale anche se vieni da buoni risultati. Ai Giochi del Mediterraneo Barbara Guarischi ha vinto la medaglia d’oro nella prova in linea che ha senz’altro più valore di quello che rappresenta.

In Algeria – sede della manifestazione – la velocista azzurra ha finalizzato in modo impeccabile la tattica del cittì Sangalli e il lavoro delle sue compagne ritrovando il successo personale (il decimo in carriera) a distanza di tre anni dall’ultima volta (prima tappa del Thuringen Lotto Ladies Tour).

Contando che lo scorso maggio a Milton, nella tappa canadese della Nations Cup in pista, era arrivata la vittoria con il quartetto nell’inseguimento a squadre, questo 2022 sta riservando alla trentunenne della Movistar delle soddisfazioni che forse pensava di non rivivere più. Con lei abbiamo fatto il punto della situazione tra prossime gare e nuovi obiettivi.

Barbara, bronzo al campionato italiano e oro ad Orano nel giro di una settimana. Partiamo da qui.

Sono risultati che ci volevano, per tutti questi anni un po’ oscuri. Il terzo posto al tricolore mi aveva dato buon umore e conferme della condizione. Della gara al Mediterraneo sono contenta invece per Paolo (il cittì Sangalli, ndr) e perché si è vista una grande Italia. Non era scontato che vincessimo…

Infatti talvolta le corse più facili sono quelle più insidiose.

Esattamente. Direi che sono proprio le più difficili da interpretare. Hai gli occhi di tutti puntati addosso. Appena ti muovi, tutti ti vengono a ruota e rischi di sprecare inutilmente. Ad Orano sono stati ottanta chilometri molto veloci. La prima parte ad inseguirci un po’ tutte, specie con Francia e Spagna, le altre nazionali più accreditate. Nella seconda parte di gara invece abbiamo iniziato ad attaccare due a due e le nostre avversarie hanno iniziato a subirci.

Quando sei stata convocata, eri già stata designata come leader della volata?

No, non sapevamo ancora nulla della tattica. Io avevo detto fin subito che mi sarei messa a disposizione della squadra senza alcun problema. Devo ringraziare tutte le formazioni in cui sono stata che mi hanno insegnato questa particolare predisposizione al sacrificio per le compagne. Solo il mattino della gara il cittì ha deciso che lo sprint lo avrei fatto io.

In nazionale c’è sempre questo bel clima che fa la differenza.

Sì, è proprio il valore aggiunto del nostro gruppo. Ci uniamo sempre tanto e sempre di più. E lo osservavo con attenzione proprio ai Giochi del Mediterraneo. Siamo partite qualche giorno prima e fino alla vigilia non abbiamo pensato alla gara. Abbiamo pensato alla nostra aggregazione che poi sfruttiamo in corsa. Senza retorica, ma l’unione fa la forza.

Come hanno preso la tua vittoria alla Movistar?

Molto bene. Inizialmente dovevamo andare a correre il Lotto Belgium Tour, ma avevo detto alla squadra che ci tenevo ad andare via con la nazionale. Idem per altre tre mie compagne che erano convocate con la Spagna. I nostri tecnici hanno cambiato idea saltando la corsa al Nord. E alla fine ho avuto ragione io.

Il cittì Sangalli ti ha già confermata per gli Europei.

Fa sempre piacere essere considerati. Ringrazio Paolo per questo. E’ sempre un onore indossare la maglia azzurra e poter aiutare la squadra. A Monaco di Baviera correremo per la Balsamo, che ha dimostrato di andare forte su tanti terreni. Abbiamo un’alternativa come Consonni che sta andando anche bene. Per l’europeo (che si disputerà il 21 agosto, ndr) bisognerà essere al cento per cento perché la concorrenza sarà molto alta. Voglio arrivarci pronta. Infatti mi sto preparando a Livigno dove resterò fino al 27 luglio.

Quindi niente Tour Femmes?

No, non era nei programmi. La nostra squadra in Francia dovrebbe ricalcare quella vista al Giro Donne. Io farò due gare in Svezia e subito dopo correrò il Tour di Scandinavia (dal 9 al 14 agosto, ndr). Tutte corse WorldTour che mi piacciono molto. Specialmente nella gara a tappa vado per fare risultato, per vincere indipendentemente da chi ci sarà. Poi a grandi linee dovrei fare il Tour de l’Ardeche e la Tre Valli Varesine. Vorrei poi fare un po’ di pista a settembre e ottobre.

A proposito di questo, anche il cittì Villa ti tiene in considerazione. Punti a Parigi 2024?

Preparare la pista da un mese all’altro non è l’ideale. Bisognerebbe fare un bell’inverno allenandosi bene, cercando di capire i margini di miglioramento e dove possono esserci. Vorrei fare strada e pista, ma dovrò stare attenta alla programmazione per riuscire a fare combinare bene le due attività. La vedo dura partecipare al prossimo mondiale in pista (in Francia a Saint-Quentin-en-Yvelines dal 12 al 16 ottobre, ndr) anche perché ci sono le giovani che stanno andando molto forte. L’idea comunque è tornare in pista poi se si andrà alle Olimpiadi sarà solo il cronometro a deciderlo.

Qualche consapevolezza in più l’hai riacquistata dopo l’oro al Mediterraneo?

Direi di sì. Tuttavia sono ancora troppo onesta con me stessa. Un corridore sa sempre dove può arrivare in certe gare o in altre. So quanto posso valere, ma è ovvio che se in volata hai una come la Wiebes so che è difficile batterla. Forse dovrei osare di più. Sì, lo farò.

La nuova Guarischi conquista l’oro e si riprende l’azzurro

03.07.2022
4 min
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Le donne azzurre sbancano Orano. Barbara Guarischi taglia il traguardo della prova in linea a braccia alzate e regala alla delegazione italiana il secondo oro in altrettante gare femminili ai Giochi del Mediterraneo, bissando quello che soltanto in serata si è messa al collo anche Vittoria Guazzini (regina della cronometro di giovedì), perché l’organizzazione ha deciso di accorpare le premiazioni. Festa grande a Casa Italia per le ragazze di Paolo Sangalli, grazie allo sprint regale della trentunenne lecchese, che ha bruciato la portoghese Daniela Campos (argento), con la spagnola Sandra Alonso Dominguez che ha completato il podio.

La vittoria di tutti

Prima di sedersi a tavola e stappare lo spumante con il resto del team, Barbara ci ha raccontato della sua giornata perfetta in quella maglia azzurra che le mancava da diverso tempo (la foto di apertura è di Coni/Pagliaricci).

Al brindisi con Sangalli e le sue ragazze, anche il presidente Dagnoni: accanto a lui Barbara Guarischi
Al brindisi con Sangalli e le sue ragazze, anche il presidente Dagnoni: accanto a lui Barbara Guarischi

«E’ una medaglia che abbiamo conquistato tutte insieme – dice – perché senza le mie compagne non avrei potuto raggiungere questo risultato. Abbiamo corso molto bene, siamo partite dall’Italia con l’idea di vincere la medaglia d’oro e così è stato. Abbiamo controllato la situazione fino a metà corsa, poi abbiamo cominciato ad attaccare, perché avevamo più soluzioni da giocare a nostro favore. Nel finale, le ragazze mi hanno tirato una volata perfetta e non potevo che vincere».

Un punto di partenza

Era la prima avventura del nuovo corso, l’Italia correva da favorita e non ha tradito.

«Questa trasferta era importante un po’ per tutti – prosegue Barbara – per questa nuova Italia, per Paolo, per me perché tornavo in nazionale. Abbiamo dato un segnale importante, di unione e di forza. Questo ci farà togliere altre belle soddisfazioni, ne sono sicura».

Lo scorso anno Guarischi, a sinistra, era stata riserva a Leuven, rientrando nel giro azzurro
Nel 2021 Guarischi, a sinistra, era stata riserva a Leuven, rientrando in azzurro

Poi Guarischi ci racconta anche quello che non si è visto: «Il paesaggio era abbastanza bello, così come anche l’asfalto, a parte qualche paese che abbiamo passato con qualche buco qua e là. Pensavo peggio. Il pubblico era molto caldo e sorridente ed è uno dei lati positivi di questa rassegna».

La rinuncia al Giro

Sorride il ct Sangalli, che però ammette: «La volata era l’ultima risorsa, perché anche se hai la velocista più forte, può succedere di tutto. Abbiamo tentato più volte prima e nelle due fughe più significative eravamo riusciti a tenere fuori l’avversaria più ostica, ovvero la spagnola Alonso, ma non sono andate a buon fine».

La Francia, infatti, ha chiuso sia sul tentativo con Guazzini, Eleonora Gasparrini e Maria Giulia Confalonieri, sia su quello con Ilaria Sanguineti e Arianna Fidanza.

«Poi il treno è andato come l’avevamo concordato – dice – e tutte hanno fatto la loro parte. Voglio ringraziarle perché non era semplice rinunciare al Giro per l’azzurro e io di questo terrò sicuramente conto anche in futuro».

Alle spalle di Guarischi che vince, l’esultanza di Yaya Sanguineti. A destra Confalonieri (foto Coni/Pagliaricci)
Alle spalle di Guarischi che vince, l’esultanza di Yaya Sanguineti (foto Coni/Pagliaricci)

La Guarischi ritrovata

Guarischi, ad esempio, si è guadagnata la chiamata per gli europei di Monaco: «Non è ancora ufficiale, però ne abbiamo parlato tanto questa settimana. Non con lo stesso ruolo ovviamente, ma sarò a disposizione e sono fiera di avere un’altra occasione in azzurro».

Poi ci racconta i suoi piani con la Movistar: «Adesso andrò in altura a Livigno per tre settimane e poi vado a correre in Danimarca, Svezia e Norvegia. Poi, dopo gli europei, non ne ho ancora parlato con Marco Villa, ma penso che tornerò in pista. Vorrei fare un mesetto per vedere fino a dove riesco a migliorare in vista dei mondiali».

A Monaco per Balsamo

Sangalli conferma: «Penso proprio che la porterò in Germania. Non c’è dubbio che a Monaco si corra per Elisa Balsamo, grande protagonista al Giro, che ho disegnato con gli organizzatori. Sapevo che lei e Consonni potevano fare bene e magari prendere la maglia rosa e così è successo. Sarà tutto aperto fino a Cesena e poi da lì cambierà la classifica».

Confalonieri, Fidanza, Gasparrini, Sanguineti, Guarischi, Guazzini: ecco le ragazze d’oro di Sangalli
Confalonieri, Fidanza, Gasparrini, Sanguineti, Guarischi, Guazzini: ecco le ragazze d’oro di Sangalli

Ragazzi al buio

Serata in Villaggio, invece, per la compagine maschile, dopo una corsa da dimenticare che ha fatto infuriare lo staff azzurro. L’assenza di italiani nella fuga di dodici uomini che poi ha portato alla tripletta francese (oro a Paul Penhoet, argento a Ewen Costiou e bronzo per Valentin Retailleau) è un errore che Marino Amadori non ha digerito. Un errore da non ripetere a Monaco, dove anche gli uomini vogliono far festa con le donne.

Orano, Algeria. All’ora di pranzo, l’oro di Guazzini

30.06.2022
5 min
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Vittoria Guazzini è la regina del Mare Nostrum. Diciotto chilometri sull’autostrada che circonda Orano per sfrecciare fino al gradino più alto nella prova contro il tempo ai Giochi del Mediterraneo, che oggi hanno assegnato i primi titoli anche nel ciclismo. La ventunenne della Fdj-Nouvelle Aquitaine ha terminato la sua prova in 24”24”40, rifilando 49”80 alla slovena Eugenia Bujak e 1’28” alla francese Cedrine Kerbaol.

«E’ una bellissima emozione – ha commentato la vincitrice (in apertura nella foto Coni/Ferraro) – e condividerla con lo staff è sempre molto speciale. E’ vero che pedalo io, ma c’è sempre dietro un grande team, per cui siamo tutti contenti per questa prima gara coi nuovi ct. Ci siamo tutti trovati bene e da qui possiamo solo che migliorare».

Per Guazzini una partecipazione puntata sulla vittoria, nonostante qualche fastidio al ginocchio
Per Guazzini una partecipazione puntata sulla vittoria, nonostante qualche fastidio al ginocchio

La prima dei 2 cittì

E Paolo Sangalli è stato il primo a correre ad abbracciare Vittoria, insieme al responsabile della cronometro Marco Velo. Grande gioia per il neo ct che ha festeggiato il primo oro alla guida delle donne.

«E’ un bell’inizio – ha detto – anche perché la concorrenza non era così scarsa come si pensa e lei ha fatto una grande prestazione. Arriva da un infortunio al ginocchio, ma ha fatto il percorso con noi a Livigno, ha fatto un italiano superbo e siamo qui ora a goderci una vittoria meritata, cercata con tutta la forza e siamo davvero, davvero felici».

Velo aggiunge: «Vittoria ha fatto un’ottima prestazione, ho seguito tutta la gara e ho potuto toccare con mano quanto forte andasse. Conto tanto su di lei per il futuro, lei lo sa e può regalarci ancora tante soddisfazioni a cronometro, così come su strada e su pista».

Crono addicted

E nelle prove con le lancette, Vittoria ammette di divertirsi, come conferma il fresco titolo italiano Under 23 col secondo posto assoluto dietro Elisa Longo Borghini.

«Da quando sono junior diciamo che la cronometro mi si addice – spiega – ci sto lavorando sia con la nazionale sia con la squadra e abbiamo fatto tanti allenamenti sulla posizione perché queste gare poi si vincono o si perdono per questione di dettagli. Spero nei prossimi anni di migliorare ancora e il sogno sarebbe una medaglia alle Olimpiadi, non lo nascondo».

Distanza in autostrada

In questi giorni, girando in macchina per la caotica Orano, ci siamo chiesti come abbiano fatto i ciclisti a destreggiarsi per gli allenamenti. Ecco la risposta di Vittoria.

«Il primo giorno siamo usciti e in effetti c’era parecchio traffico, poi ieri abbiamo fatto distanza in autostrada con la polizia che ci scortava e devo dire che hanno fatto un bellissimo lavoro perché ci hanno protetto in tutti i modi. E’ bello provare anche qualcosa di nuovo perché corriamo sempre in Italia, Francia e Belgio, abbiamo cominciato bene e speriamo di concludere al meglio sabato».

Scommessa su Fidanza

Una prova in cui vuole far bene anche Arianna Fidanza, oggi quinta (a dispetto di un problema allo stomaco nei giorni scorsi) e su cui il presidente federale Cordiano Dagnoni punta le sue fiches: «Vincerà lei, vedrete».

Lei sorride timidamente al suo fianco e racconta: «Per essere autostrada – dice – era un percorso davvero duro, per cui direi che sono abbastanza soddisfatta. Ho avuto un attimo in cui mi sono distratta e stavo per urtare il guardrail, ma per fortuna è andato tutto bene».

Coati è stato richiamato per sostiutire Moro e Puppio positivi al Covid
Coati è stato richiamato per sostiutire Moro e Puppio positivi al Covid

Tra gli uomini, quinto posto per Luca Coati, che si è improvvisato cronoman all’ultimo momento per le defezioni causa Covid di Antonio Puppio e Manlio Moro.

Italiano, francese, inglese: Vittoria si destreggia bene nelle interviste con i media locali e sorride ai tanti bambini algerini che la circondano. Da Tokyo a Orano, la poliedrica atleta originaria di Pontedera continua il suo percorso di crescita.

«Dall’esperienza olimpica – dice – mi è rimasto addosso di tutto ed è stata utilissima per la gestione della pressione e per avere una visione più globale. Alla partenza adesso sono più tranquilla e sono contenta di essere qua a vivere questa avventura. Per quanto riguarda la Fdj, mi stanno dando tanta fiducia, si è creato un bellissimo rapporto con le compagne e lo staff, per cui è un bellissimo ambiente per crescere, che mi sprona a far bene in tutte le gare».

Tutte contro Balsamo e Balsamo contro tutte? Italiano da capire

25.06.2022
6 min
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Un tavolo da biliardo. Il percorso di domani del campionato italiano donne elite – organizzato da ExtraGiro e che si snoderà nella bassa modenese – sarà completamente piatto. L’epilogo più scontato potrebbe essere l’arrivo di una volata generale (che manca da tanti anni), ma il gran caldo di questo periodo ed il fatto che si corra anche con le maglie dei corpi militari potrebbero riservare qualche sorpresa.

Partenza da Piazza Garibaldi a Medolla alle 13,20, trasferimento di quasi 5 chilometri e poi il via ufficiale. Prima parte (per un totale di 94 chilometri) composta da due circuiti molto larghi che toccheranno i paesi di Finale Emilia, Camposanto, San Prospero, Cavezzo, San Possidonio, Concordia e Mirandola fino al primo passaggio sotto il traguardo di San Felice sul Panaro.

A quel punto si dovrà ripetere per due volte un circuito di 26,8 chilometri prima della chiusura. Arrivo a San Felice sul Panaro dopo 147,6 chilometri e circa tre ore e mezza di gara con un dislivello di qualche centinaio di metri.

Il cittì Sangalli pronto per campionato italiano, Giochi del Mediterraneo, Giro Donne ed europei U23 in Portogallo
Tour de force per Sangalli: tricolore, Giochi del Mediterraneo, Giro ed europei U23 in Portogallo

Lo spettatore più interessato sarà il cittì Paolo Sangalli che avrà modo di vedere da vicino tante delle sue azzurre, alcune delle quali guiderà qualche giorno dopo ai Giochi del Mediterraneo ad Orano in Algeria. Lo abbiamo sentito per sapere che tipo di corsa potremmo vedere.

Paolo eri stato interpellato nella scelta di questo tipo di tracciato?

Sì e no. Sapevo che inizialmente gli organizzatori avevano previsto due percorsi. Uno duro, che si sarebbe dovuto disputare ad Imola sul percorso del campionato italiano maschile dell’anno scorso. Un altro invece un po’ meno impegnativo nella zona collinare attorno a Bologna. Poi si è deciso per questo percorso pianeggiante, molto di più di quello del 2019 in Abruzzo. Questo rispecchia il circuito degli europei di Monaco, adatto a ruote veloci.

A San Felice dobbiamo aspettarci uno sprint di gruppo?

Vi risponderei di sì, ma non è detto che sarà così. Per me salterà fuori una gara dura, specie se continueranno ad esserci queste temperature e questa umidità. Bisogna dire che il campionato italiano donne è sempre una gara strana. Molte ragazze non corrono con le loro formazioni, ma con i propri corpi militari. Questo spesso cambia gli equilibri. Può evadere una fuga, anche ben assortita con buone passiste. E a quel punto diventa difficile capire chi andrà a chiudere.

Meglio o peggio avere un percorso totalmente piatto?

Dipende dai punti di vista. Su un percorso mosso o comunque duro, sai già più o meno chi se lo può giocare e quindi paradossalmente puoi prendere meno spunti. Su un tracciato come quello di domenica diciamo che posso avere dei riferimenti in vista della prova continentale di Monaco di Baviera.

Longo Borghini ci ha detto che lavorerà per la Barbieri. E’ lei la favorita?

Rachele è senz’altro la più veloce del gruppo, poi corre in casa e vorrà fare bene. Le Fiamme Oro hanno anche Martina Fidanza che però è più indietro di condizione dopo aver recuperato dal brutto infortunio. Bisogna considerare anche la stessa Elisa nelle opzioni a disposizione, così come Cavalli o Guazzini che stanno andando forte. Poi loro hanno anche Bertizzolo, che non è ferma in volata, e Pirrone che possono essere delle soluzioni qualora la gara andasse in un determinato modo.

Consonni invece ci aveva detto che sarà a disposizione di Bastianelli…

Sulla carta dovrebbe essere così, con Chiara e Cecchini a tirare lo sprint a Marta. Entrambe però secondo me sono pronte a giocarsi le proprie carte come alternativa.

Poi ci sono le atlete dei club.

Esattamente e possono fare tutte bene. Su tutte penso ad Elisa Balsamo, che correrà da sola e arriva da una bella vittoria al Tour de Suisse (foto di apertura). Lei può vincere tranquillamente una volata generale. Farei attenzione anche a Guarischi, che può fare bene, oppure ad Arianna Fidanza. Poi ci sono Sanguineti, Persico e Gasparrini. Le prime due possono sia buttarsi in volata che in una fuga. La terza invece la vedo in lizza per la vittoria del titolo U23, che quest’anno viene assegnato per la prima volta. Tra le giovani non dimentico nemmeno la Zanardi, che ha le potenzialità per vincere e parte favorita per il titolo U23. Nella BePink c’è anche Basilico ma credo che verranno rispettate le gerarchie.

Una tua favorita principale ce l’hai?

No, perché diventa quasi impossibile fare un pronostico. Ci sono tante altre che non abbiamo nominato che possono arrivare davanti. In un certo senso è più avvincente e più bello. Di sicuro posso dire che non sarà una gara banale.

Orano, inizia l’avventura di Sangalli: obiettivo l’oro

20.06.2022
5 min
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L’appuntamento con i Giochi del Mediterraneo è sempre più vicino e Paolo Sangalli sta progressivamente entrando nel clima della competizione. Gare, quelle di Orano in Algeria (sia in linea che a cronometro) che hanno un valore per molte ragioni. Innanzitutto saranno il primo impegno agonistico ufficiale per lui, dopo aver raccolto la pesante eredità di Salvoldi. Poi perché costruire una squadra azzurra in piena coincidenza con il Giro d’Italia Donne non è cosa semplice, perché significa dover fare i conti con un numero limitato di atlete a disposizione.

Sangalli ha comunque costruito una squadra molto equilibrata, composta da Maria Giulia Confalonieri, Arianna Fidanza, Eleonora Camilla Gasparrini, Barbara Guarischi, Vittoria Guazzini (in apertura durante gli europei vinti a Trento nel 2021) e Ilaria Sanguineti, con due di loro che faranno anche la crono. Una squadra che mixa esperienza e gioventù: «Alla fine è venuta fuori una nazionale di alto livello proprio come volevo, adatta al percorso di Orano».

Paolo Sangalli ha raccolto da quest’anno il testimone azzurro dall’amico Salvoldi, passato agli juniores
Paolo Sangalli ha raccolto da quest’anno il testimone azzurro dall’amico Salvoldi, passato agli juniores
Partiamo allora proprio dal percorso…

E’ un tracciato ondulato di 80 chilometri, adatto a ruote veloci, ma che si presta a molteplici interpretazioni tattiche. Il dislivello è molto contenuto, 500 metri. Con le ragazze ho parlato in maniera chiara del percorso e di che cosa mi aspetto, so che hanno lavorato nelle ultime settimane pensando anche alla gara algerina. Si sa che il Coni tiene molto ai Giochi, ma anch’io tenevo a presentare una squadra di livello assoluto a dispetto delle forzate defezioni. Anche perché una gara non si vince mai prima del via, ogni successo va costruito.

Hai scelto atlete esperte e giovani in perfetto equilibrio numerico.

Abbiamo una squadra che si presta a tutte le scelte che la gara presenterà. Ci sono ruote veloci ma anche atlete capaci di far saltare il banco da lontano. Per la Guazzini vedremo come si evolve la situazione alla ripresa dal leggero infortunio avuto al ginocchio, lei dovrebbe essere una delle due chiamata a fare anche la cronometro di 18 chilometri.

Considerando le caratteristiche del percorso e anche il numero abbastanza contenuto delle partecipanti (basti pensare che la validità della gara è subordinata alla presenza di almeno 20 atlete e non sempre nella storia dei Giochi si è raggiunto questo limite) punterete alla volata generale?

Io per natura considero la volata l’ultima delle possibilità: anche se hai la velocista più forte, non puoi mai sapere che cosa succederà, né puoi impostare una squadra sullo sprint finale, puoi perdere in qualsiasi modo e a me non piace. Ho scelto una squadra con ruote veloci, questo sì, ma non per questo terremo la corsa bloccata, anzi.

Parlando di percorsi, tu sei reduce dalla trasferta in Australia per visionare il tracciato dei mondiali, con quali impressioni sei tornato?

Ho visto un tracciato diviso in tre settori distinti. Il primo è un’introduzione sul lungomare che, quando siamo arrivati noi, era caratterizzato da fortissimo vento, ma quando si gareggerà sarà estate e dicono che allora vento non ci sarà. Il secondo un circuito con una salita di 7 chilometri di cui i primi 2 sono durissimi, poi il passaggio nella foresta e una discesa tecnica. Infine il circuito finale, quello che ospiterà per intero le gare delle categorie giovanili. Ha uno strappo di un chilometro, tutto dritto ma con pendenze al 19 per cento. L’arrivo è sul lungomare in leggera pendenza in discesa. Da considerare che si toccano velocità altissime nel circuito finale.

Che tipo di tracciato è, a chi si adatta?

E’ un percorso per atlete con fondo ed esplosività, diciamo per gente che ha vinto le classiche. Se dovessi fare un nome, mi viene in mente la Kopecki di quest’anno, mentre la Van Vleuten è più abituata a salite lunghe, qui sono strappi dove fatica a fare selezione, non è ideale per le sue caratteristiche. Per quanto riguarda le nostre, abbiamo molte frecce al nostro arco. Le vittorie in serie nel circuito internazionale hanno dato a tutte tranquillità e consapevolezza. Ora dovrò guardare alle prossime settimane per valutare bene chi chiamare e soprattutto che tipo di impalcatura costruire per un percorso così vario.