Orano, inizia l’avventura di Sangalli: obiettivo l’oro

20.06.2022
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L’appuntamento con i Giochi del Mediterraneo è sempre più vicino e Paolo Sangalli sta progressivamente entrando nel clima della competizione. Gare, quelle di Orano in Algeria (sia in linea che a cronometro) che hanno un valore per molte ragioni. Innanzitutto saranno il primo impegno agonistico ufficiale per lui, dopo aver raccolto la pesante eredità di Salvoldi. Poi perché costruire una squadra azzurra in piena coincidenza con il Giro d’Italia Donne non è cosa semplice, perché significa dover fare i conti con un numero limitato di atlete a disposizione.

Sangalli ha comunque costruito una squadra molto equilibrata, composta da Maria Giulia Confalonieri, Arianna Fidanza, Eleonora Camilla Gasparrini, Barbara Guarischi, Vittoria Guazzini (in apertura durante gli europei vinti a Trento nel 2021) e Ilaria Sanguineti, con due di loro che faranno anche la crono. Una squadra che mixa esperienza e gioventù: «Alla fine è venuta fuori una nazionale di alto livello proprio come volevo, adatta al percorso di Orano».

Paolo Sangalli ha raccolto da quest’anno il testimone azzurro dall’amico Salvoldi, passato agli juniores
Paolo Sangalli ha raccolto da quest’anno il testimone azzurro dall’amico Salvoldi, passato agli juniores
Partiamo allora proprio dal percorso…

E’ un tracciato ondulato di 80 chilometri, adatto a ruote veloci, ma che si presta a molteplici interpretazioni tattiche. Il dislivello è molto contenuto, 500 metri. Con le ragazze ho parlato in maniera chiara del percorso e di che cosa mi aspetto, so che hanno lavorato nelle ultime settimane pensando anche alla gara algerina. Si sa che il Coni tiene molto ai Giochi, ma anch’io tenevo a presentare una squadra di livello assoluto a dispetto delle forzate defezioni. Anche perché una gara non si vince mai prima del via, ogni successo va costruito.

Hai scelto atlete esperte e giovani in perfetto equilibrio numerico.

Abbiamo una squadra che si presta a tutte le scelte che la gara presenterà. Ci sono ruote veloci ma anche atlete capaci di far saltare il banco da lontano. Per la Guazzini vedremo come si evolve la situazione alla ripresa dal leggero infortunio avuto al ginocchio, lei dovrebbe essere una delle due chiamata a fare anche la cronometro di 18 chilometri.

Considerando le caratteristiche del percorso e anche il numero abbastanza contenuto delle partecipanti (basti pensare che la validità della gara è subordinata alla presenza di almeno 20 atlete e non sempre nella storia dei Giochi si è raggiunto questo limite) punterete alla volata generale?

Io per natura considero la volata l’ultima delle possibilità: anche se hai la velocista più forte, non puoi mai sapere che cosa succederà, né puoi impostare una squadra sullo sprint finale, puoi perdere in qualsiasi modo e a me non piace. Ho scelto una squadra con ruote veloci, questo sì, ma non per questo terremo la corsa bloccata, anzi.

Parlando di percorsi, tu sei reduce dalla trasferta in Australia per visionare il tracciato dei mondiali, con quali impressioni sei tornato?

Ho visto un tracciato diviso in tre settori distinti. Il primo è un’introduzione sul lungomare che, quando siamo arrivati noi, era caratterizzato da fortissimo vento, ma quando si gareggerà sarà estate e dicono che allora vento non ci sarà. Il secondo un circuito con una salita di 7 chilometri di cui i primi 2 sono durissimi, poi il passaggio nella foresta e una discesa tecnica. Infine il circuito finale, quello che ospiterà per intero le gare delle categorie giovanili. Ha uno strappo di un chilometro, tutto dritto ma con pendenze al 19 per cento. L’arrivo è sul lungomare in leggera pendenza in discesa. Da considerare che si toccano velocità altissime nel circuito finale.

Che tipo di tracciato è, a chi si adatta?

E’ un percorso per atlete con fondo ed esplosività, diciamo per gente che ha vinto le classiche. Se dovessi fare un nome, mi viene in mente la Kopecki di quest’anno, mentre la Van Vleuten è più abituata a salite lunghe, qui sono strappi dove fatica a fare selezione, non è ideale per le sue caratteristiche. Per quanto riguarda le nostre, abbiamo molte frecce al nostro arco. Le vittorie in serie nel circuito internazionale hanno dato a tutte tranquillità e consapevolezza. Ora dovrò guardare alle prossime settimane per valutare bene chi chiamare e soprattutto che tipo di impalcatura costruire per un percorso così vario.