Balsamo su Vos. A Tortolì come a Leuven, ma per la maglia rosa

01.07.2022
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La regina delle volate è lei, soltanto lei, Elisa Balsamo. Attualmente non ce n’è per nessuna, nemmeno se sei “sua maestà” Marianne Vos. A Tortolì, nella seconda tappa del Giro Donne, va in scena un replay del mondiale di Leuven col medesimo risultato con l’aggiunta del fotofinish. Balsamo rimonta e brucia Vos conquistando la prima vittoria da campionessa italiana e soprattutto la maglia rosa. Terza la promettente olandese Charlotte Kook del Team DSM in una top ten molto italiana grazie ai piazzamenti di Chiara Consonni, Rachele Barbieri, Marta Bastianelli e Silvia Zanardi.

Ventiquattro ore prima la 24enne della Trek Segafredo (esordiente al Giro Donne) ce lo aveva detto: «Se si arriva allo sprint ci proviamo». Tradotto: vinco e prendo la rosa. E così è stato malgrado l’olandese, la Vos avesse fatto tutto in modo perfetto. Volata lunga alle transenne dalla parte destra della sede stradale, nessuno dietro di lei. Solo una come l’iridata in carica (che oggi indossava la maglia verde dei gpm nonostante ieri non fossero stati assegnati) poteva passarla all’ultimo centimetro.

La volatona al fotofinish di Tortolì. Balsamo batte Vos e Kool
La volatona al fotofinish di Tortolì. Balsamo batte Vos e Kool

Il lavoro della Trek-Segafredo

Per settanta chilometri restano in testa in sei. Vitillo, Tonetti, Cesuliene, Rossato, Jaskulska e Pisciali raggiungono fino 3’20” come massimo vantaggio a circa trenta dalla fine. Davanti ci credono mentre dietro nessuno si scompone. Le squadre delle velociste tirano, il finale sembra segnato.

«Abbiamo lavorato dal primo all’ultimo chilometro – commenta Balsamo dopo il traguardo prima di essere travolta dagli abbracci delle sue compagne di squadra – Abbiamo preso in mano la situazione, soprattutto ai 10 chilometri dall’arrivo quando abbiamo ripreso la fuga. Gli arrivi in volata non sono mai semplici. Non so nemmeno cosa dire. Sono davvero contenta».

La maglia rosa della Balsamo è anche figlia della scelta di partire tra le prime nella crono di apertura prima che si alzasse il vento a condizionare la prova delle atlete del secondo blocco.

«Siamo arrivati al Giro Donne – prosegue la piemontese – con l’obiettivo di non prendere troppi secondi nel prologo. Sapevamo che con gli abbuoni potevamo puntare alla maglia rosa anche se non è mai semplice. E’ una grande emozione indossarla».

Un altro capitolo

Il testa a testa Balsamo-Vos ormai gode di tanti capitoli. Gli ultimi sono stati a favore dell’italiana che, ad esempio, Giorgia Bronzini che conosce benissimo entrambe, aveva battezzato come erede dell’olandese della Jumbo-Visma.

«Io la nuova Vos? – continua la nuova maglia rosa – Magari, ma non so. Per me correre con lei è sempre un onore. So che è un punto di riferimento, un modello. Salire sul podio con lei per me è sempre una cosa bellissima».

Ora questa maglia rosa può distogliere l’attenzione da Longo Borghini che potrà correre ancora più a fari spenti?

«Sicuramente – conclude Balsamo – l’obiettivo era quello di ottenere una vittoria per poi correre più serenamente perché, si sa, quando non si vince c’è sempre più tensione. Ci siamo riuscite già alla seconda tappa ed ora in avanti possiamo davvero divertirci».

La rivincita di Marianne

Dietro al palco delle premiazioni c’è Vos. E’ seduta al sole perché dentro le tende-spogliatoio c’è ancora più caldo. Parla alla radio con i suoi diesse per capire se ha fatto seconda o meno. Glielo confermano in linea e lei prende la notizia come se nulla fosse. La grandezza della 35enne fuoriclasse olandese è sempre stata anche quella di saper accettare in maniera impeccabile tutti i secondi posti della carriera (come quello di oggi). La sua sportività in questo senso sarebbe da insegnare ai ragazzini che accampano scuse e lamentele quando perdono in qualsiasi disciplina.

«Tutto il giorno abbiamo corso su grandi strade dove era difficile fare la differenza – racconta Vos – Nel finale ci sono stati tanti team che si sono organizzati per la volata. Siamo entrati in paese in testa, ma all’ultima curva ho perso qualche compagna perché ogni altra avversaria voleva stare davanti. A quel punto è partito lo sprint. Ho aperto e tenuto alta la velocità. Sapevo che Balsamo stava risalendo ed è andata come avete visto. Al momento è molto molto molto veloce (lo rimarca come se stesse riguardando gli ultimi loro arrivi gomito a gomito, ndr) e non c’è nulla da recriminare. No, non credo che sia la mia erede. Siamo due atlete diverse. Lei è un grande corridore, con grandi doti e potenzialità. Ognuna di noi è diversa dall’altra. Sta già facendo una grandissima carriera».

«Ci riproverò ancora, sia ad Olbia che fino alla fine del Giro Donne» La Vos ha già lanciato la volata per i prossimi giorni, a cominciare dalla terza frazione di domani, con partenza da Cala Gonone ed arrivo ad Olbia.