Top Girls: il ritorno della Guderzo, il WorldTour e la Fci

12.01.2022
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La parabola del figliol prodigo ha contraddistinto le ultime ore della Top Girls Fassa Bortolo. Una storia nata in un periodo denso di allegorie. Il presidente Lucio Rigato che riabbraccia il ritorno a casa di Tatiana Guderzo, l’iridata del 2008 che aveva iniziato la carriera nella società trevigiana nel 2005 e che vivrà nel 2022 la 18ª stagione da elite.

«E’ nato tutto per scherzo – spiega Rigato, che ha iniziato la sua attività nel ciclismo femminile nel 1974 con la Ceramiche Zanette – quando ho chiamato Tatiana per gli auguri di Natale come faccio ogni anno. Tra le nostre famiglie c’è ancora un grande rapporto a distanza di anni. E così mia moglie ed io le abbiamo domandato tra il serio e il faceto se voleva tornare e chiudere la carriera da noi. Ecco, sono solo certo che ritorna, ma non se chiuderà da noi, questo lo deciderà lei».

Così sui social la Top Girls ha annunciato il ritorno di Tatiana Guderzo
Così sui social la Top Girls ha annunciato il ritorno di Tatiana Guderzo

Acqua in bocca

La telefonata con Rigato (che in apertura è con la sua squadra al Giro d’Italia Donne 2021, foto Facebook) l’avevamo concordata da qualche giorno per proseguire il giro di opinioni che stiamo facendo sulle formazioni continental femminili. Via messaggio non si era lasciato scappare nulla sulla Guderzo. Lo contattiamo in due momenti diversi, nello spazio di un paio di ore, a cavallo di impegni di lavoro già presi precedentemente. Lui è un tipo diretto. La prima parte della nostra chiacchierata fila via liscia parlando dei temi del suo mondo, ma qualcosa sta per sfuggirgli di bocca. La seconda si apre proprio con l’ufficialità di questo colpo di mercato last minute.

Lucio iniziamo da qua. Che ruolo avrà la Guderzo?

Abbiamo una squadra molto giovane e lei farà da chioccia. La sua esperienza sarà al servizio delle altre ragazze perché può insegnare davvero tanto. Tatiana è come una figlia per me. Non l’ho presa per i risultati che vuole fare, ma per la persona che è. Poi se li otterrà, tanto meglio per tutti. Probabilmente qualcuno mi criticherà per questo ingaggio, ma non mi interessa. Anzi, mi sembra di essere tornato indietro di 17 anni quando le feci firmare il suo primo contratto da elite. All’epoca non la voleva nessuno, l’ho scoperta io. Sono vecchio e all’antica, oggi sono molto soddisfatto del suo ritorno.

Qui la squadra al Giro Donne 2021: al via con Balducci, Bariani, Dalla Valle, Marturano, Silvestri e Vettorello
La squadra al Giro 2021 con Balducci, Bariani, Dalla Valle, Marturano, Silvestri e Vettorello
Con lei in squadra dovreste disputare più gare…

Sì, mi auguro che il suo arrivo possa servire per ricevere ulteriori inviti, specie all’estero. Una bozza di calendario l’abbiamo già fatta e il nostro esordio, salvo imprevisti o cancellazioni dovute al Covid, sarà il 27 febbraio in Belgio con la Omloop van het Hageland. Resta però il problema della partecipazione a tutte le gare che un paio di anni fa erano sicure ed invece ora con la riforma WorldTour è diventata un punto di domanda.

Anche tu non sei contento di questo cambiamento?

No, anch’io dico che è stato troppo rapido. L’inizio della fine. Per me è come essere su un dirupo. Le realtà come le nostre, che erano il vivaio per le squadre più grandi, sono penalizzate. Negli anni ho passato tante mie ragazze ai team più forti e, ad esempio, sono contento di aver mandato l’anno scorso nel WorldTour la Tomasi in quello che ora è il Team UAE o la Masetti in Olanda in una formazione che ha grandi ambizioni di salire di categoria (al NXTG by Experza, ndr). Però se le migliori giovani ce le portano via subito e restiamo con ragazze inesperte, facciamo fatica a correre certe gare in Europa in cui serve un punteggio minimo. E facciamo fatica a crescere e trovare risorse. E’ tutto collegato.

Sei nel mondo femminile da quasi cinquant’anni. Questo non ti ha facilitato nel cercare sponsor?

Non basta più avere tanta storia o vittorie alle spalle, non a tutte le aziende interessa. Ne ho interpellate tante, ma molte non mi hanno nemmeno ascoltato forse perché non vedevano nel ciclismo femminile un ritorno mediatico. Le grosse aziende vanno dalle grosse squadre. E poi in Italia le nostre continental stanno pagando la situazione economica degli ultimi dieci anni. Finora sono sempre andato avanti grazie ad amici sponsor che mi hanno sempre aiutato tanto e creduto in me. E per questo non smetterò mai di ringraziarli.

Qualche gara internazionale in più la stanno mettendo in Italia.

Meno male. Erano già tanti anni che noi società lo richiedevamo restando inascoltati. Stavolta però la Federciclismo in questo senso ha rotto le scatole agli organizzatori pretendendo un calendario più corposo. Vi dirò che sembra che stia cambiando qualcosa, spero che sia così. Non solo per le gare ma anche per la nazionale…

Greta Marturano è del 1998, è arrivata 7ª all’Emilia. Qui alla Strade Bianche
Greta Marturano è del 1998, è arrivata 7ª all’Emilia. Qui alla Strade Bianche

Spiegaci pure…

Col nuovo cittì al momento c’è molto dialogo e ne sono contento. Prima no. Salvoldi aveva il suo giro chiuso di atlete. Ti chiamava solo se avevi una ragazza che andava forte o che gli poteva interessare, altrimenti non parlava mai con squadre tipo la nostra. Ora, ripeto, sembra tutto diverso. Sangalli mi aveva contattato per portare in ritiro in Spagna sia Bariani che Silvestri. Purtroppo le mie due ragazze hanno dovuto rinunciare per problemi col Covid. Spero che le chiami al prossimo ritiro. Perché oltre alle parole e la teoria, ci vuole anche la pratica.

Lucio torniamo alla tua squadra: da chi ti aspetti qualcosa?

Con Tatiana le ragazze saranno undici e da tutte voglio vedere qualcosa, ma faccio cinque nomi. Marturano, Michieletto, Vettorello, Bariani e Silvestri. Queste ultime due, come ho detto prima, mi auguro che possano entrare nel giro azzurro. Da loro mi attendo un ulteriore salto di qualità. E magari anche un pizzico di fortuna in più.