Ci verrebbe da dire “buona la prima”… Anzi (quasi) ottima. Stiamo parlando della prima giornata del weekend dei Campionati europei di ciclocross di Namur. La mattina è iniziata con Pontoni al settimo cielo per il sorprendente argento di Valentina Corvi, che ha chiuso a soli 3 secondi dall’olandese Lauren Molengraaf, e il buon 11° posto dell’esordiente Arianna BIanchi nella categoria donne junior.
Toneatti, medaglia di legno
Poi nel primo pomeriggio, gasati dalle giovani compagne del gruppo azzurro, i nostri ragazzi U23 hanno replicato con grinta. Ottimo seppur amaro per aver perso il podio per soli 4 secondi, il quarto posto di Davide Toneatti (nella foto di apertura) che ha chiuso dietro al trio belga composto da Emiel Verstrynge (oro), Thibau Nys (argento) e Witse Meeussen (bronzo).
Una strepitosa Fem Van Empel ha concluso la giornata di gare aggiudicandosi un oro strameritato. L’olandese, nonostante una foratura che l’ha costretta a rientrare nei box per cambiare bici, ha chiuso con 20 secondi sulla connazionale di origini domenicane Ceylin del Carmen Alvarado. Terza l’ungherese Blanka Vas. Quinta la nostra Sara Casasola.
Una partenza difficile
Per doveri di cronologia – preghiamo le donne di scusarci – torniamo alla gara uomini U23. Durante il riscaldamento, Davide Toneatti ci confidava che si sentiva molto bene, che il circuito lo affascinava e con un pizzico di modestia diceva che un posto tra i primi cinque sarebbe un bel risultato, ma dopo aver ottenuto il quarto posto la soddisfazione ha lasciato il posto all’amarezza del podio sfiorato.
«Dopo una partenza difficile – ha detto a fine corsa Toneatti – nel finale eravamo lì a giocarci il terzo posto in tre, ero anche riuscito a staccarmi poi nel finale ho fatto un errore ed ho perso le chance di medaglia».
Va detto che Davide aveva giocato la carta della sicurezza pompando le gomme un po’ di più.
Pontoni furioso
Ma Daniele Pontoni che cosa ne pensava? «Mi dispiace e anzi te lo dico adesso con molta calma perché un’ora fa ero proprio incavolato… per il quarto posto di Davide. La considero una medaglia persa. Era un’occasione importante – dice il cittì che conosce benissimo Toneatti avendolo avuto nella sua DP66 – mettere la nostra maglia sul podio a Namur in casa dei belgi in un campionato europeo sarebbe stato bellissimo.
«C’erano tutti i presupposti per arrivarci, però bisogna essere più cattivi. In certi momenti bisogna essere spietati e non molli, e lui sull’ultima salita è stato molle. Ma bisogna accettare il risultato anche se brucia».
Quanto fango
In tutte le gare bisognava davvero “menare” per stare davanti. Tutti elogiano un percorso epico, un tifo da stadio che spinge ad oltrepassare i propri limiti, ma il ripetersi delle difficoltà tecniche ha letteralmente massacrato gli organismi. Impossibile risparmiarsi e malgrado le gomme tassellate da fango, in certi punti era difficile stare in piedi e in bici, come confermava una Sara Casasola soddisfattissima.
«Sono molto contenta – ha detto la friulana – sinceramente non me l’aspettavo. Il percorso benché bellissimo era veramente impegnativo, duro ma molto da guidare. In certi punti dovevi oscillare da destra a sinistra pur di avere grip. Avrei sperato in una top dieci dunque arrivare così è un bel risultato. Davanti andavano veramente forte, le ho viste un attimo a metà gara, poi ho dovuto gestirmi perché negli ultimi giri sono andata un po’ in crisi».
In conclusione possiamo parlare di un primo giorno molto positivo per la nazionale azzurra. Tutti hanno onorato la maglia, tutti hanno dato il massimo.
E domani?
Nel punto conclusivo del cittì Daniele Pontoni c’è un pizzico di rammarico per il quarto posto di Toneatti ma soprattutto tanta soddisfazione.
«Sono felice innanzitutto per il mio staff – ha detto il tecnico friulano – perché so quanto si impegnano e quanto ci mettono anima e cuore per il lavoro che fanno per far rendere al meglio i nostri ragazzi. Ringrazio come sempre il team manager Roberto Amadio e il presidente Cordiano Dagnoni che mi hanno dato la possibilità di guidare questi magnifici ragazzi anche qui a Namur».
Pontoni crede ciecamente nelle possibilità dei ragazzi junior anche se sono quelli che lo hanno più deluso nelle prime due gare di coppa. Poi ci saranno le U23 donne, dove purtroppo le azzurre hanno un po’ un ruolo da comprimarie. Infine Gioele Bertolini con un percorso adatto alle sue caratteristiche punta ad una top dieci, parola di cittì.