La nuova Persico alla UAE, al bivio fra strada e cross

27.09.2022
5 min
Salva

L’annuncio è arrivato ieri, altri seguiranno. Come anticipato nel giorno del bronzo ai mondiali, Silvia Persico è uno dei nuovi acquisti del UAE Team Adq: la squadra di Rubens Bertogliati che il prossimo anno avrà anche altre ragazze della Valcar-Travel&Service e in ammiraglia Davide Arzeni, che di Silvia è l’allenatore.

Il podio di Wollongong segna la vera svolta dopo un anno che prima ha visto la bergamasca prendere il bronzo ai mondiali di cross e poi tuffarsi in modo più convinto sulla strada. Lei a tirarsi indietro, Arzeni a spingerla avanti. I piazzamenti ottenuti le hanno aperto gli occhi.

L’abbiamo incontrata proprio in un giorno australiano, mentre fuori pioveva e lei aveva deciso per un giorno di rifugiarsi sui rulli. I ricci scompigliati, lo sguardo a volte fisso, altre a scrutare nel vociare intorno.

Ti aspettavi una stagione così bella su strada?

Sicuramente no. Ho cominciato bene col cross e poi nelle prime gare su strada sapevo di stare bene, ma non pensavo di fare un Giro e un Tour così. Anche perché pensavo di essere più donna da classiche e non sicuramente da giri a tappe. 

Ti eri mai dedicata seriamente ai giri?

Magari fino a qualche anno fa, cioè fino all’anno scorso non ne avevo mai fatti tanti. Poi l’anno scorso, comunque credo di essere anche maturata fisicamente e mentalmente, ho iniziato a crederci un po’ di più e sicuramente quest’anno si è visto che c’è da fare.

Il podio di Wollongong con Van Vleuten e Lotte Kopecky sarà per Silvia Persico un punto di partenza
Il podio di Wollongong con Van Vleuten e Lotte Kopecky sarà per Silvia Persico un punto di partenza
A questo punto, pensi di continuare d’inverno col cross? 

Sicuramente comincerò più tardi, a dicembre. Non lo so, la vedo come una porta che si sta lentamente chiudendo, anche se da parte mia non me lo sarei mai aspettata. Anche perché il cross fino all’anno scorso era la specialità che mi dava più soddisfazione, quindi metterlo da parte mi fa male (nel 2022 Silvia ha vinto anche il tricolore, ndr). Ma allo stesso tempo so che prima o poi questa decisione, appunto fra cross e strada, dovrò prenderla. Se non abbandonarlo del tutto, comunque accantonarlo un po’.

La nuova squadra ti ha dato indicazioni?

Da parte loro sembra che sia tutto okay, comunque credo che vogliano che io sia performante più su strada. Quindi come ho già detto, farò qualche gara, ma non voglio tirarmi il collo durante tutto l’inverno. Sono molto contenta di aver cambiato squadra, anche se d’altra parte sono un po’… Per 12 anni sono sempre rimasta nella mia comfort zone, quindi adesso cambiare un po’ mi spaventa. Però sono tranquilla e davvero felice di aver preso questa decisione.

Prima di un allenamento, le azzurre si ritrovano con Rossella Callovi, collaboratrice di Sangalli
Prima di un allenamento, le azzurre si ritrovano con Rossella Callovi, collaboratrice di Sangalli
In realtà non cambia proprio tutto, giusto?

Esatto, per fortuna. Il mio preparatore sarà ancora Davide Arzeni. E porterò anche qualche compagna, quindi mi sentirò ancora un po’ a casa. 

Però intanto la “casa Valcar” si sta smontando…

Tutte noi siamo cresciute. Quando Elisa (Balsamo, ndr) ha cambiato squadra, noi abbiamo deciso di stare ancora un anno, ma per crescere abbiamo bisogno di quel qualcosa in più che troviamo nelle squadre WorldTour

Terza nell’ultima tappa del Tour de France, chiuso al quinto posto
Terza nell’ultima tappa del Tour de France, chiuso al quinto posto
Quanto ti è sembrato grande il Tour de France?

Beh, sicuramente è stato qualcosa di magico, non me lo sarei mai aspettato. C’era davvero tanta gente, tanti media, tante interviste, tanta visibilità. Quindi è stato davvero bello e diciamo che se non c’è ancora questa parità tra uomini e donne, credo che siamo sulla buona strada.

Sei più sorpresa per il risultato del Giro o quello del Tour?

Del Tour. Al Giro stavo abbastanza bene, avevo anche delle buone sensazioni, mentre prima del Tour non mi sentivo un granché. Anche nelle prime tappe, ho fatto davvero fatica. Quando ho concluso seconda dietro alla Vos è stato credo uno dei miei giorni più difficili in bici.

Tour de France Femmes, Silvia Persico seconda dietro Marianne Vos a Provins
Tour de France Femmes, Silvia Persico seconda dietro Marianne Vos a Provins
Perché?

Quando nella fuga tiravano Elisa Longo Borghini, Elisa Balsamo e Marianne, pensavo di staccarmi, anzi volevo staccarmi. Ma Davide nella radiolina mi diceva che non potevo. Anche nell’ultima tappa non stavo bene, però l’unica cosa che pensavo era: okay, devi arrivare in cima a questa Planche des Belles Filles, poi finalmente si va al mare. Quindi diciamo che l’ho presa con questa filosofia. 

Arzeni ha sempre creduto in questi tuoi mezzi…

Io credo in me, credo tanto in me, ma sicuramente manca ancora un pochino. La vittoria della tappa alla Vuelta mi ha dato la convinzione giusta per il mondiale (foto di apertura, ndr). Magari con qualche risultato in più posso iniziare a crederci ancora un po’ di più, no?