Da un’intervista con Fabrizio Tacchino, formatore dei diesse italiani, era uscito uno spunto interessante sulla doppia attività. Fabrizio aveva cercato di spiegarci come legare strada e ciclocross durante la stagione. Dalle sue parole era emerso l’esempio di Davide Toneatti e Tacchino ne aveva parlato così: «Con la nascita delle squadre di sviluppo legate ai team WorldTour (nel caso di Toneatti l’Astana Development, ndr) conciliare la doppia attività potrebbe diventare ancora più complicato. La squadra investe tempo, energie e soldi per il corridore, quindi sarà loro interesse fare in modo che lui performi al massimo nella disciplina da loro curata: in questo caso la strada. Poco importa se il ragazzo è forte anche nel ciclocross».
Chiediamo così al diretto interessato: Davide Toneatti (in apertura con il cittì azzurro del cross Daniele Pontoni), che nella sua prima stagione su strada sta facendo tanta esperienza con discreti risultati.
Un agosto soft
Toneatti ha corso Giro d’Italia U23 e Giro della Valle d’Aosta, due corse toste, soprattutto alla prima esperienza su strada. A testimonianza che l’Astana in lui crede ed il potenziale per andare forte c’è.
«Esco da due corse impegnative – racconta Davide – il Valle d’Aosta, se devo dirla tutta, lo è stato anche di più. Le strade erano sempre in salita e la morsa del caldo ha creato più disagi di quanto avremmo potuto prevedere. Anche il Giro è stato impegnativo, ma non così caldo. Ora sono in un periodo di pausa relativa. Siamo tornati a casa dal Valle d’Aosta domenica e mercoledì prossimo partirò per il Tour Alsace. In questi giorni mi sono riposato, ho fatto del recupero attivo, ma da oggi inizierò a fare qualcosina per rimettere in moto le gambe. Dopo il Tour Alsace, che finirà il 31 luglio farò una vera e propria pausa, visto che è da febbraio che non mi fermo, agosto sarà un mese più soft».
E il ciclocross?
Il tema di queste interviste, prima quella con Tacchino ed ora con Toneatti, è cercare di capire come un corridore impegnato nella doppia attività si organizza e cerca di incastrare tutti gli impegni.
«Sicuramente dovrò rinunciare a qualcosa – riprende – non si può accontentare tutti, è impossibile. Quando guardavo il calendario di cross tra me e me ho pensato che mi piacerebbe fare bene l’europeo ed il mondiale, che saranno rispettivamente ad inizio novembre e febbraio. Anche perché inizia il mio ultimo anno da under 23 nel ciclocross e mi piacerebbe fare questi due appuntamenti al massimo della condizione. Per il momento non ho parlato ancora con nessuno di quelli che saranno i programmi, da dopo l’Alsace inizieremo a capire come muoverci».
Come Pidcock
«Con un periodo di riposo ad agosto – dice Davide – è presumibile che l’Astana abbia intenzione di farmi correre appieno tutta la stagione su strada. E’ comprensibile ed era anche il mio intento in questa mia prima avventura con loro. L’idea, per fare europeo e mondiale di ciclocross al meglio potrebbe essere quella di fare settembre ed ottobre al massimo, fare un periodo di preparazione per ritornare al ciclocross e fare l’europeo. Dopo di che staccare e prensentarsi al mondiale».
Un punto di riferimento, con i dovuti paragoni e precauzione, potrebbe essere quello di Pidcock. Il britannico del team Ineos corre in tre discipline diverse (strada, ciclocross ed Mtb) e, con il supporto della squadra, riesce a ritagliarsi dei periodi di gare più o meno importanti in tutte e tre le discipline.
«Lui è un fenomeno, e grazie al suo talento riesce ad incastrare tutto. Io ho sempre fatto Mtb d’estate ed anche in questo periodo non mi sarebbe dispiaciuto riprenderla, ma quest’anno non sarebbe stato possibile. L’Astana ha creduto in me e sta spendendo tempo e risorse per darmi l’occasione di crescere e maturare anche su strada. Certo che un’attività come quella di Pidcock, nel momento in cui arrivano i risultati, porta un vantaggio d’immagine alla sua squadra».
Le parole di Pontoni
Pontoni, cittì della nazionale italiana di ciclocross, ha le idee chiare riguardo i programmi che attendono i corridori nel ciclocross.
«Con Davide – racconta il cittì – ma anche con gli altri ragazzi, siamo rimasti d’accordo che ci sentiremo dopo i prossimi impegni, verso la prima settimana di agosto. Sicuramente Toneatti farà il Giro del Friuli con la nazionale a settembre. Lui stesso è a conoscenza di quanto siano importanti l’europeo ed il mondiale di ciclocross, ma è altrettanto consapevole che bisognerà affrontare bene anche gli altri impegni. Si inizia presto con delle gare internazionali in Italia e poi con delle tappe di Coppa del mondo che anticipano l’europeo che si correrà il 6 di novembre. La mia aspettativa è quella di vedere Toneatti sulla bici da ciclocross già dall’inizio di ottobre. Lui è un ragazzo estremamente tecnico e sensibile sul mezzo, sente anche la minima differenza, avrà bisogno del suo tempo per adattarsi.
«Da un certo punto di vista – conclude Pontoni – è un calendario che sorride ai corridori impegnati nella doppia disciplina, perché una volta finito l’europeo ci sarà un periodo di riposo. Quest’anno per lui è importante, deve riconfermare quanto di buono fatto vedere la scorsa stagione. E’ un bel calendario tra juniores e under 23. Gennaio sarà un mese bello ed intenso con tante gare di coppa del mondo, in mezzo ci sarà il campionato italiano di ciclocross il 15 gennaio, ed infine il mondiale. Riuscire a conciliare due o tre discipline non è impossibile, bisogna programmare tutto per tempo. Dalle gare ai tempi di recupero, chiaro che deve esserci complicità tra i diretti interessati».