Merida Bikes South West Europe rafforza la propria struttura con una nomina strategica. L’azienda ha infatti scelto Francisco Comuñas come nuovo International Sales & Marketing Manager per i mercati di Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Slovenia e Croazia. Una decisione che conferma la volontà del brand di consolidare sempre più la propria presenza nell’Europa del Sud e di sviluppare una strategia commerciale più integrata e coerente.
Con oltre trent’anni di esperienza nel settore ciclistico, Comuñas è una figura molto stimata nell’industria. La sua carriera si è sviluppata tra ruoli di responsabilità in diversi Paesi europei, con una conoscenza profonda delle dinamiche retail, dell’evoluzione del mercato e delle esigenze dei consumatori. Il nuovo incarico lo porterà a coordinare le attività dei team commerciali e di marketing delle sei aree presidiate da Merida Bikes SWE, con l’obiettivo di favorire una maggiore sinergia tra i mercati e rafforzare il posizionamento del marchio.
Merida vuole rafforzare la sua posizione nel mercato dell’Europa del Sud Merida vuole rafforzare la sua posizione nel mercato dell’Europa del Sud
Un percorso di crescita
La nomina arriva in un momento chiave per Merida, impegnata in un percorso di crescita internazionale che punta su innovazione, qualità dei prodotti e rafforzamento della relazione con i rivenditori. Comuñas proviene da Team Bike, uno dei principali distributori della penisola iberica, dove ricopriva il ruolo di Marketing Manager. Qui ha contribuito allo sviluppo di progetti strategici, all’ampliamento del portafoglio brand e all’implementazione di campagne mirate al consumatore finale. Una competenza trasversale che lo rende un profilo ideale per l’evoluzione della struttura Merida SWE.
«E’ un incarico di grande responsabilità – ha dichiarato Francisco Comuñas – perché rappresentare uno dei maggiori produttori di biciclette al mondo nei mercati dell’Europa meridionale richiede visione, dedizione e capacità di interpretare scenari diversi. Allo stesso tempo è un progetto entusiasmante: conosco bene il valore umano e professionale del team Merida SWE e sono certo che potremo raggiungere obiettivi importanti in tempi rapidi».
«Accogliere Paco nel nostro team – ha ribattuto Anche Eduardo Roldán, CEO di Merida Bikes SWE – è motivo di grande orgoglio. Il suo contributo sarà decisivo nel consolidare la nostra presenza internazionale e nel migliorare ulteriormente la qualità dei servizi che offriamo ai nostri clienti. Siamo convinti che la sua esperienza porterà nuovo slancio ai nostri progetti di sviluppo».
Nel 2022 Merida ha celebrato i suoi 50 anni di attività, un percorso in continua crescita Nel 2022 Merida ha celebrato i suoi 50 anni di attività, un percorso in continua crescita
Una storia in bicicletta
La storia di Merida conferma la solidità del brand. L’azienda nasce nel 1972 a Yuanlin, Taiwan, fondata da Ike Tseng. Il nome “Me-Ri-Da”, che significa “realizzare prodotti di alta qualità per consentire a chiunque di raggiungere i propri obiettivi nel modo più piacevole possibile”, sintetizza da sempre la filosofia del marchio.
Oggi Merida combina produzione taiwanese e ricerca e sviluppo in Germania, un binomio che le ha permesso di diventare un punto di riferimento importante nel settore del ciclismo. L’offerta spazia dalle bici da strada alle mountain bike, dalle e-bike alle soluzioni dedicate ai giovani rider. Nel 2022 il brand ha celebrato i 50 anni di attività, un traguardo che testimonia una crescita costante e una visione orientata al futuro.
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Siete pronti a vivere una bella esperienza in bicicletta con Merida? L’Italian Bike Festival 2025 di Misano Adriatico, in programma dal 5 al 7 settembre, si prepara a ospitare un evento che farà battere forte il cuore di tanti appassionati di ciclismo. Merida Italy porterà difatti sul circuito di Santa Monica una masterclass esclusiva: la Vanotti Ride Experience. Un’occasione imperdibile per salire in sella a una bici Merida di alta gamma e pedalare come un ex professionista di team WorldTour.
Il bergamasco, oggi brand ambassador Merida, sarà difatti la guida d’eccezione di questa giornata. L’obiettivo? Insegnare ai partecipanti come mantenere una velocità di 50 km/h per l’intero sviluppo del Misano World Circuit. Non si tratta di una semplice uscita in bici, ma di una vera e propria lezione di tecnica e potenza, pensata per spingere i ciclisti oltre i propri limiti.
Ecco la locandina dell’evento di Merida che si terrà a Misano nei giorni dell’Italian Bike FestivalEcco la locandina dell’evento di Merida che si terrà a Misano nei giorni dell’Italian Bike Festival
Un’opportunità per pochi fortunati
L’evento si terrà nella giornata di sabato 6 settembre, con sei sessioni in programma nell’arco della giornata. Ogni sessione accoglierà un gruppo ristretto di 12 ciclisti, garantendo a ciascuno la massima attenzione da parte di Alessandro Vanotti. I partecipanti avranno dunque l’opportunità unica di testare due modelli top di gamma di casa Merida: la bici aerodinamica Reacto e l’ultraleggera Scultura. Scegliere la compagna perfetta per questa avventura ad alta velocità non sarà facile.
Per partecipare, è richiesta la massima preparazione: i ciclisti dovranno presentarsi con il proprio abbigliamento tecnico, mentre Merida fornirà le bici e si occuperà di tutto il resto. Si raccomanda di portare i propri pedali e le proprie scarpe da bici per un’esperienza ottimale, ma in caso di necessità saranno disponibili pedali flat.
Gli appassionati e i curiosi potranno testarsi pedalando insieme a un atleta che ha militato per anni nel WorldTourGli appassionati e i curiosi potranno testarsi pedalando insieme a un atleta che ha militato per anni nel WorldTour
Gadget e ricordi indimenticabili
Questa esperienza Merida non si limiterà solo alla pista. Ogni singolo partecipante della Vanotti Ride Experience riceverà un pacchetto esclusivo che include un gadget ufficiale Merida, come una borraccia, e una serie di foto professionali per immortalare i momenti più emozionanti della giornata. Un ricordo prezioso di un’avventura che unisce la passione per il ciclismo all’adrenalina della pista.
Le iscrizioni per questa masterclass sono già aperte e totalmente gratuite. Per assicurarsi un posto in una delle sei sessioni, è necessario compilare il form online disponibile al seguente link.
Stefan Reisinger, CEO della società che organizza Eurobike di Francoforte, è venuto a farci visita nel nostro truck a IBF. Lo abbiamo sommerso di domande
Antonio Tiberi racconta la Merida Scultura con cui corre dal primo giugno. Il telaio più piccolo per leggerezza e compattezza. Tre tipi di ruote diverse per tre comportamenti ben distinti. La facilità nella guida in discesa. La rigidità e l'aerodinamica nei rilanci. I rapporti Shimano al confronto con gli Sram lasciati alla Trek. La sella Prologo. Una giornata in bici con il laziale del Team Bahrain Victorious.
GAVIGNANO – Antonio Tiberi al Team Bahrain Victorious c’è arrivato a giugno. La prima parte dell’anno, incluso qualche piazzamento interessante, l’aveva fatta con la Trek-Segafredo, che ancora non era diventata Lidl. Così quando si è trattato di infilarsi nella nuova maglia, il laziale ha dovuto cancellare ogni cosa e ripartire da zero. Un altro preparatore. Altri compagni. Altro abbigliamento. E un’altra bicicletta. Proprio per questo siamo venuti in questo angolo della provincia più a sud di Roma, ancora baciato da un tiepido sole, per seguire Antonio durante uno dei primi allenamenti e farci raccontare il passaggio alla nuova bici.
Un caffè preparato da suo padre Paolo, un pezzetto di crostata fatta in casa e fuori il verde dell’azienda agricola di famiglia sono lo sfondo del mattino in attesa che Antonio finisca di prepararsi. Il ritiro di Altea è ormai imminente c’è bisogno di alzare i giri del motore, come ha già spiegato Bartoli che ha iniziato ad allenarlo a stagione iniziata.
Tiberi corre con la Merida Scultura. Solo raramente ha pedalato sulla ReactoTiberi corre con la Merida Scultura. Solo raramente ha pedalato sulla Reacto
Viaggio in Slovenia
«Ho preso in mano questa bici per la prima volta alla vigilia del Giro di Svizzera – racconta Tiberi – quando ormai era confermato che sarei passato con la nuova squadra. Sono andato a ritirare tutto il materiale nei loro magazzini in Slovenia. Ho portato a casa sia la Scultura che la bici da cronometro e ho cominciato a usarle».
La dotazione della Bahrain Victorious prevede una doppia scelta per le bici da strada: la Scultura, appunto, e la Reacto. Sarà così anche per il prossimo anno, anche se molto probabilmente cambierà la grafica della bici, che sarà più in linea con quella già sfoggiata al Tour de France. La nuova versione della Scultura in realtà ha mutuato dalla aerodinamica Reacto più di qualche accorgimento geometrico, che la rende molto veloce mantenendo il comfort, pur trattandosi della bici più leggera.
Al Lombardia, ruote da 45 e grande velocità: in discesa la Scultura piega davvero tantoAl Lombardia, ruote da 45 e grande velocità: in discesa la Scultura piega davvero tanto
Quanto tempo ti è servito per abituarti alla nuova bici?
Più o meno una settimana. Le differenza tra una e l’altra si notano abbastanza, soprattutto al primo impatto. Quando sono salito, la prima cosa che ho notato è stata la risposta della bici, la rigidità. La Scultura è molto reattiva. E pur essendo una bici prettamente da salita, è molto maneggevole nelle varie situazioni di gara. E’ molto comoda, aspetto fondamentale per gare che superano i 200 chilometri.
Quanto leggera e quanto rigida?
Si cerca di stare sempre intorno al limite di 6,8 chili. Ormai ci sono abituato, ma in quei primi giorni l’aspetto che ho notato di più è stata la rigidità in pianura, che agevola anche nelle fasi più aggressive della gara, quando ci sono scatti e rilanci. E la rigidità aiuta anche in discesa. A me piace avere una bici molto reattiva che si piega abbastanza facilmente. I primi giorni ho dovuto prenderci la mano, ma ora mi trovo bene. In discesa si fa guidare, è anche divertente.
E’ stato facile trovare la posizione oppure hai dovuto fare tanti aggiustamenti?
Non ho avuto difficoltà, anche perché mi adatto abbastanza facilmente, grazie alla mia elasticità. Ho dedicato una giornata al posizionamento e di lì a una settimana sono stato completamente a mio agio.
Ruote Vision Metron 45 (canale da 21) e pneumatici Continental Grand Prix 5000 S TR da 28Il passaggio al Team Bahrain Victorious è avvenuto dal primo giugno, alla fine del contratto con TrekRuote Vision Metron 45 (canale da 21) e pneumatici Continental Grand Prix 5000 S TR da 28Il passaggio al Team Bahrain Victorious è avvenuto dal primo giugno, alla fine del contratto con Trek
La bici cambia tanto utilizzando ruote diverse?
Abbastanza, la risposta è diversa. Con ruote a profilo basso, la bici è molto più rapida nei cambi di direzione. Più facile, ma anche più delicata: bisogna essere un po’ più accorti nei movimenti bruschi. Con ruote a profilo alto, è molto più fluida anche se leggermente più lenta nei movimenti. Cambiamo le ruote in base ai percorsi della gara.
Ad esempio?
Durante una corsa a tappe, se c’è un giorno di pianura, solitamente usiamo tutti l’alto profilo. Ci sono alcuni corridori che preferiscono cambiare addirittura la bici, passando alla Reacto, che è quella più aerodinamica. Io invece mi trovo bene con questa in tutte le occasioni e preferisco aggiustarmi solamente con le ruote. Quindi magari su percorsi ondulati, utilizzo ruote medie con profilo da 45. Nelle tappe completamente di pianura, profilo da 60. E nelle tappe di salita, profilo da 30.
Pneumatici tubeless o tubolari?
Ormai corriamo quasi esclusivamente con i tubeless che, in base ai vari studi che sono stati fatti, sono molto più performanti. Anche in caso di foratura, permettono di fare qualche centinaio di metri in più prima di cambiare la ruota. Mi è capitato di aver bucato e di non essermene accorto, perché il liquido aveva riparato il buco. Hocambiato la ruota appena possibile e nelle condizioni migliori di corsa.
Guarnitura Shimano Dura Ace (40-54) con misuratore di potenza integratoGuarnitura Shimano Dura Ace (40-54) con misuratore di potenza integrato
Sulla Trek utilizzavi il gruppo Sram, con rapporti diversi rispetto allo Shimano di adesso. Come è stato inizialmente?
La differenza l’ho sentita. Utilizzo il 54×11 come massimo rapporto, ma volendo si può personalizzare la scelta. In gara, anche in base ai percorsi, possiamo decidere se montare un 56 o un 53 e dietro anche il 33 per salite veramente al limite o magari soltanto un 30. Davanti invece uso un 40. La differenza rispetto a prima è che Sram dietro ha il pignone da 10, mentre su Shimano abbiamo l’11. E’ soltanto un dente, però la differenza si sente veramente, soprattutto nelle fasi veloci di gara o in discesa.
Da cosa te ne accorgi?
Ho notato che con Shimano le pedalate sono più alte e bisogna aggiustarsi con i denti delle corone davanti, puntando su qualcosa di più grande. Come dicevo, qualche volta ho montato anche il 56. Non ho trovato invece differenze nei freni: vanno bene entrambi.
Torniamo alla bici in gara: non prendi la Reacto perché anche la Scultura è una bici veloce?
Mi sono trovato bene su ogni percorso. E’ molto reattiva in situazioni di scatti e contro scatti. In salita è leggera e in discesa si piega bene. In un’occasione ho provato anche la Reacto in pianura e devo dire che la differenza si sente. Però cambia anche la geometria ed è molto più rigida, quindi anche meno comoda. Perciò in una gara a tappe preferisco usare sempre la stessa, in modo da non cambiare tanto la posizionee non stressare troppo il fisico passando su una bici più rigida.
Prime uscite di stagione per il laziale: nel giorno del nostro incontro, due ore con due salite al medioPrime uscite di stagione per il laziale: nel giorno del nostro incontro, due ore con due salite al medio
Hai un bel fuorisella: gusto estetico o necessità tecnica?
Mi piace e mi ci trovo bene. Da sempre preferisco avere la bici con un telaio leggermente più piccolo, perché mi permette di essere più reattivo, oltre al fatto che il peso è leggermente più basso.
In base a cosa hai scelto la sella?
E’ la Scratch M5 di Prologo. L’ho scelta in base alla larghezza e alla forma ergonomica, che si adatta meglio alle ossa del mio bacino. Per fortuna non è troppo difficile passare da una sella all’altra (alla Trek-Segafredo, Tiberi utilizzava una sella Bontrager, ndr), perché pur cambiando marca, si riesce a trovare misure molto simili. Le forme non sono troppo diverse, ogni azienda fa svariati modelli, per cui è abbastanza agevole trovare la sella più adatta e simile alla precedente.
Tiberi preferisce bici con telaio più piccolo, perché siano più reattive e leggereLa Scultura è montata con manubrio integrato Vision in carbonioIn casa Tiberi ha una Merida Scultura da strade e anche la bici da cronoTiberi preferisce bici con telaio più piccolo, perché siano più reattive e leggereLa Scultura è montata con manubrio integrato Vision in carbonioIn casa Tiberi ha una Merida Scultura da strade e anche la bici da crono
Fai da te gli interventi di manutenzione?
Quando sono a casa, qui dai miei oppure a San Marino, faccio da me, quando si tratta di dare una pulitina o magari lubrificarla e altri interventi semplici. Se invece si presenta un problema più grande, qualche malfunzionamento al cambio elettronico o al potenziometro, vado nel negozio più vicino dove so che trattano materiali Shimano.
Siamo pronti per partire. L’aria è più calda, sui Monti della Meta che sullo sfondo dividono il Lazio dall’Abruzzo e dal Molise, una prima spruzzata di neve oltre quota 2.000 fa capire che l’inverno è alle porte. L’allenamento di oggi prevede un paio di salite al medio. La prima, caro Tiberi, la farai tutta in favore di telecamera. Adesso sì che possiamo andare davvero.
Il numero più significativo per la carriera agonistica di Sonny Colbrelli rimarrà sempre il 71, ovvero il dorsale portato dall’ex corridore della Bahrain Victorious sul gradino più alto del podio alla Parigi-Roubaix. Un numero che Merida ha voluto omaggiare, dedicando a Colbrelli una Reacto dalla livrea speciale, prodotta appunto in 71 esemplari. Chi riuscirà ad acquistare questa esclusiva bici, la potrà ricevere direttamente da Colbrelli nella sede di Merida a Reggio Emilia.
«Appena ho smesso – racconta Colbrelli in persona – parlando con Merida Italia ci siamo chiesti perché non fare qualcosa che restasse e che fosse legato alla mia carriera. per questo hanno proposto una bici che possa racchiuderla, specialmente legata al 2021 con dei particolari inserti che ricordano la Parigi-Roubaix grazie al disegno del pavé, poi il campionato europeo e il campionato italiano. In più abbiamo applicato anche il mio nuovo logo fatto da Johnny Mole. Anche la bicicletta l’ha disegnata lui e abbiamo trovato un bel compromesso grafico. Da lì siamo andati avanti col progetto e sono nate queste 71 bici. Per quanto riguarda la consegna, stiamo effettivamente predisponendo un pacchetto per cui sarò io a consegnarle. Stiamo definendo poprrio ora i dettagli».
L’idea di realizzare la Reacto in 71 esemplari è nata poco dopo il ritiro di SonnyLa Merida Reacto con la livrea dedicata ai successi ottenuti nel 2021 di Sonny ColbrelliLa bici sarà disponibile in edizione limitata, solamente 71 esemplari in venditaL’idea di realizzare la Reacto in 71 esemplari è nata poco dopo il ritiro di SonnyLa Merida Reacto con la livrea dedicata ai successi ottenuti nel 2021 di Sonny ColbrelliLa bici sarà disponibile in edizione limitata, solamente 71 esemplari in vendita
Dedica speciale
Colbrelli è diventato in questi anni ambassador del marchio taiwanese e questo omaggio doveroso arriva con una livrea disegnata dallo stesso “Cobra”. Un disegno realizzato in collaborazione con lo studio di design Jonny Mole, con il quale Colbrelli ha realizzato anche il suo nuovo logo.
Il modello scelto da Merida per omaggiare il campione di Desenzano sul Garda è la Reacto, la bici degli sprinter e degli uomini delle classiche. Il telaio ha un colore di base grigio cangiante. Mentre sul tubo piantone, sulla forcella e sul tubo orizzontale sono impresse le date più importanti del 2021 di Colbrelli: la vittoria del campionato italiano, del campionato europeo e della Parigi-Roubaix.
Sul telaio anche il logo di Sonny Colbrelli disegnato dall’amico e designer Jonny MoleLa grafica della bici è stata curata da Jonny Mole, che ha firmato così il telaioEcco la grafica del campionato europeo, successo ottenuto sulle strade di Trento nel duello contro EvenepoelLa sella è Prologo, come in dotazione al Team Bahrain VictoriousLa bici è equipaggiata con manubrio integrato Vision Metron 5D ACR in carbonioSul telaio anche il logo di Sonny Colbrelli disegnato dall’amico e designer Jonny MoleLa grafica della bici è stata curata da Jonny Mole, che ha firmato così il telaioEcco la grafica del campionatoe europeo, successo ottenuto sulle strade di TrentoLa sella è Prologo, come in dotazione al Team Bahrain VictoriousLa bici è equipaggiata con manubrio integrato Vision Metron 5D ACR in carbonio
I dettagli tecnici
Una versione della Reacto fedele a quella che solca le strade insieme ai corridori del team Bahrain Victorious. Il telaio è il Reacto CF5 IV in carbonio, il quale rende questa bici estremamente leggera e maneggevole. La dimensione massima di copertoni che può ospitare è da 30 millimetri, equipaggiati con freni a disco della dimensione di 160 millimetri.
Il gruppo è lo Shimano Dura Ace con corone anteriori da 52 e 36 denti, il pacco pignoni, a 12 velocità, va dall’11 al 30. Le pedivelle sono di tre misure: 170 millimetri per le taglie XXS e XS, 172,5 millimetri per S ed M e 175 millimetri per la taglia L. Per quanto riguarda le ruote, sono state scelte le Vision Metro 45SL con altezza del cerchio appunto di 45 millimetri e larghezza del canale interno di 18 millimetri. Ruote, ovviamente, Tubeless ready. Il prezzo per la Reacto in edizione limitata è di 12.990 euro.
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“Pedalare significa anche condividere una passione comune tra persone che non si conoscono…”. Ed è proprio seguendo questo autentico e sincero pensiero che sabato 10 giugno andrà in scena a Colfosco, in Alta Badia, l’edizione numero uno della Merida Sellaronda Social Ride: primo appuntamento di una serie di giornate 100% dedicate alla bicicletta per permettere a tutti gli appassionati che decideranno di intervenire di pedalare alcune delle migliori biciclette top di gamma prodotte dal notissimo brand taiwanese.
Grazie a questa nuova iniziativa, il già corposo calendario estivo di eventi targati Merida Italy si arricchisce di una nuova Social Ride: sinonimo di giornate da vivere in bicicletta nel corso delle quali si avrà la possibilità di pedalare su alcuni dei modelli Merida – come Scultura e Reacto – nella loro versione Team, ovvero quella riservata ai componenti della formazione WorldTour Bahrain Victorious. Un’iniziativa quest’ultima che rientra a pieno titolo tra le attività promosse per accogliere gli utenti Merida, ma anche per invitare nuovi ciclisti incuriositi di provare, nel corso di una giornata loro riservata, alcune tra le biciclette più performanti del gruppo dei professionisti.
I posti per partecipare alla prima Merida Sellaronda Social Ride sono solamente dodiciIl ritrovo per ritirare le bici e fare il bike fitting e poi si parte sulle strade delle DolomitiI posti per partecipare alla prima Merida Sellaronda Social Ride sono solamente dodiciIl ritrovo per ritirare le bici e fare il bike fitting e poi si parte sulle strade delle Dolomiti
Solo 12 posti
Come appena anticipato, il primo appuntamento con la Merida Sellaronda Social Ride si terrà sabato 10 giugno nello scenario unico rappresentato dalle Dolomiti altoatesine. L’incontro è fissato a Colfosco, in Alta Badia, dove 12 fortunati ciclisti potranno ritirare la propria Scultura, o la propria Reacto, e partire sui pedali accompagnati dallo staff di Merida Italy, circondati da boschi fitti e punte rocciose, alla volta dei quattro valichi dolomitici intorno al massiccio del Sella: il Passo Campolongo, il mitico Pordoi, il Sella e il Passo Gardena, lungo un percorso di 53 chilometri con un dislivello di 1.637 metri. L’appuntamento da segnare il agenda è dunque per le ore 8 di sabato 10 giugno presso Sport Edoardo di Colfosco, dove i tecnici Merida effettueranno uno scrupoloso “bike fitting” ai dodici fortunati partecipanti.
Merida affianca da anni i corridori del team WorldTour Bahrain VictoriousMerida affianca da anni i corridori del team WorldTour Bahrain Victorious
Inoltre, a disposizione degli intervenuti verrà anche fornito un kit MORE S.A.F.E: il sistema “scan for emergency” sviluppato da Merida Italy e composto da un pacchetto di QR Code adesivi, da applicare sulla bicicletta e sul casco, che attraverso una specifica app vengono associati ai dati anagrafici e sanitari del ciclista. In eventuali situazioni di emergenza, i soccorritori potranno scansionare il QR Code presente sugli adesivi per così poter avere immediatamente un identikit della persona da aiutare, oltre ai contatti di emergenza. Un’occasione, dunque, per far conoscere meglio uno strumento che può risultare molto, molto utile a tutti i ciclisti.
L’iscrizione alla Merida Sellaronda Social Ride è gratuita, ma il numero dei partecipanti è limitato a soli dodici posti disponibili. Tutti coloro che volessero vivere questa bellissima esperienza, sono invitati ad inviare la propria candidatura compilando il modulo al seguente indirizzo web: bit.ly/meridasocialride.
Merida è diventato il “title sponsor” di una delle manifestazioni ciclistiche amatoriali più importanti e conosciute d’Italia: la Gran Fondo Matildica. Nell’ambito delle attività di sostegno al territorio di Reggio Emilia, la filiale italiana del noto marchio ciclistico taiwanese affianca e sostiene numerose attività, e tra queste rientrano sia la titolazione della Gran Fondo Matildica, in programma proprio nella “Città del Tricolore” domenica 4 giugno, sia il sostegno alla pista di avviamento al ciclismo intitolata a Giannetto Cimurri.
L’attività di Merida Italy è da sempre concentrata nella promozione sul territorio nazionale della propria gamma di biciclette, che spaziano dal ciclismo su strada alla mtb, passando ovviamente per le bici a pedalata assistita. A questo forte impegno si deve sommare anche la particolare “vicinanza” che l’azienda ha nei confronti del territorio di Reggio Emilia, dove ha appunto sede la divisione italiana del gruppo taiwanese. Ed è proprio di questi giorni la notizia che conferma l’accordo tra l’ASD Cooperatori e Merida Italy per la titolazione della 51a edizione della “Matildica”, quest’anno tappa della UCI Gran Fondo World Series 2023: il circuito voluto dalla Unione Ciclistica Internazionale per racchiudere in un unico calendario le più rappresentative competizioni amatoriali sulla lunga distanza.
La Gran Fondo Matildica nel 2023 farà parte dell’UCI Gran Fondo World Series La Gran Fondo Matildica nel 2023 farà parte dell’UCI Gran Fondo World Series
Bicicletta e territorio
«Siamo estremamente orgogliosi – ha dichiarato Paolo Fornaciari, il CEO di Merida Italy – di sostenere l’organizzazione della Gran Fondo Matildica: un evento che rappresenta uno storico appuntamento nel calendario italiano delle manifestazioni per gli appassionati, oltre ad essere una straordinaria vetrina dei paesaggi emiliani. E’ importante sottolineare che questa nostra attivazione si colloca all’interno di un piano più ampio di affiancamento verso il territorio che ci ospita».
«Onore ed orgoglio – ha commentato Roberto Camorani, il presidente dell’ASD Cooperatori, materialmente la società che organizza la Gran Fondo – sono questi i sentimenti che proviamo nel poter contare su Merida Italia al nostro fianco. Per entrambe le realtà, l’attaccamento al territorio e alla sua promozione è molto forte. La volontà della Gran Fondo Matildica è sicuramente quella di affermarsi nel panorama gran fondistico internazionale, e siamo sicuri che, con il supporto di Merida, questo sarà presto possibile».
Merida, sarà primo sponsor della Gran Fondo MatildicaMerida, sarà primo sponsor della Gran Fondo Matildica
Sulla maglia “Ciao Dario…”
La storica manifestazione ciclistica reggiana prende dunque il nome di Gran Fondo Matildica Merida. Durante le giornate di sabato 3 e domenica 4 giugno, inoltre, Merida Italy porterà in piazza uno stand con un’ampia collezione della propria offerta di biciclette, offrendo così la possibilità a chiunque di poterle testare. Due i tracciati previsti: il primo di 165,8 chilometri con 2.963 metri di dislivello e il secondo più lungo di 130 con ben 2.038 metri di dislivello.
Da porre poi in evidenza che la presenza di Merida si estende anche alla maglia ufficiale della manifestazione, un capo tecnico che ogni partecipante troverà nel proprio pacco gara al momento del ritiro del pettorale, su cui verrà riportata la frase “Ciao Dario…”: un piccolo ma significativo tributo dedicato a Dario Acquaroli, marketing manager Merida recentemente scomparso.
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La nuova Merida Scultura CF5 Team, mai così bella, leggera e precisa. Questa bicicletta, in uso al Team Bahrain Victorious, ha il DNA di una bicicletta votata alle competizioni ed il volto di un progetto che fa collimare leggerezza ed aerodinamica, ma anche un comfort di buon livello.
«Ho iniziato ad usare la nuova Merida Scultura da giugno – ci ha raccontato Damiano Caruso, con cui alla fine condivideremo molte sensazioni – e devo dire che molto è cambiato, se metto a confronto questa versione con la precedente. Prima era una bella bici, molto comoda, quasi riposante e il passo che Merida ha fatto con la nuova bicicletta è lampante. Le differenze principali emergono in pianura e in discesa, perché la Scultura di oggi è nettamente più veloce».
Non si tratta di una bici mastodontica, anzi è piuttosto fine ed elegante, è armoniosa nel suo essere moderna. Adotta l’integrazione dei componenti come un valore aggiunto alla piattaforma. Oltre al design c’è anche un tessuto di carbonio nano concept con le specifiche di Nano Matrix Carbon (top di gamma Merida). Entriamo nello specifico della nostra prova.
Una bici stabile e veloce, Damiano Caruso confermerà le nostre sensazioni (foto Sara Carena)Una bici stabile e veloce, Damiano Caruso confermerà le nostre sensazioni (foto Sara Carena)
Scultura, la prima risale al 2006
La prima versione della Merida Scultura risale al 2006 e da allora molto è cambiato. La ricerca della massima penetrazione dello spazio è entrata di prepotenza anche nel segmento delle bici superleggere. Sono cambiati i materiali e i procedimenti per costruire i telai in fibra composita. Ci sono i freni a disco e i componenti, oltre ad essere integrati nei progetti, sono sempre più funzionali alla resa tecnica del pacchetto. Nel caso della Merida Scultura Team di quinta generazione, oltre al frame, ci sono il reggisella in carbonio con uno shape proprio ed un manubrio full carbon studiato per questa bicicletta. E poi c’è un allestimento che fa la differenza.
I foderi obliqui si allargano parecchio verso l’esterno e lasciano un margine notevole per il passaggio della gomma
BB da 86,5 millimetri di larghezza e sezioni asimmetriche degli stays
Una delle caratteristiche delle Merida, la sezione abbondante dell’inserzione centrale dei tubi
Diametro da 27,2 millimetri e sezione superiore schiacciata, il seat-post full carbon funge anche da dissipatore
I foderi obliqui si allargano parecchio verso l’esterno e lasciano un margine notevole per il passaggio della gomma
BB da 86,5 millimetri di larghezza e sezioni asimmetriche degli stays
Una delle caratteristiche delle Merida, la sezione abbondante dell’inserzione centrale dei tubi
Diametro da 27,2 millimetri e sezione superiore schiacciata, il seat-post full carbon funge anche da dissipatore
I numeri della Scultura CF5
Si tratta di un telaio ed una forcella con 822 e 389 grammi di peso dichiarati (taglia media). Nella versione in test, sempre nella taglia M e con l’allestimento che vedete nelle immagini e nel video, il peso rilevato è di 7,08 chilogrammi. Da notare che la bici in test è dotata delle ruote Vision Metron SC, mentre quella a catalogo prevede le SL, che sono più leggere.
Rispetto alla versione precedente, la Merida Scultura Team CF5 2022 è maggiormente aerodinamica, il 4% più efficiente e al tempo stesso versatile. Questa versatilità si riferisce a differenti tipologie di setting, legate alle ruote, con profili medi e alti (considerazione che trova conferma grazie a Damiano Caruso). Non è un dettaglio secondario, se consideriamo che molti atleti pro’ usano questa tipologia di biciclette con cerchi da 55 millimetri e oltre. Nel caso specifico della nuova Scultura, l’aerodinamica diventa una soluzione di design funzionale, legata ad esempio ai foderi obliqui del retrotreno. Questi hanno un’inserzione ribassata, ma fungono come dei diffusori grazie al design allargato, che al tempo stesso permette di far alloggiare pneumatici fino a 30c di sezione. La stessa luce di passaggio è comune alla forcella e quindi all’avantreno.
E poi c’è quel manubrio integrato (320 grammi dichiarati), bello e rigido, con un impatto frontale ridotto e davvero comodo grazie alle forme regolari della piega e ai valori di reach e drop votati al comfort (anche per le mani piccole il vantaggio di raggiungere facilmente le leve è reale). Si abbina alla perfezione con il design dell’head tube e con la serie sterzo (e con i suoi spessori).
Il manubrio integrato Team SL è uno dei componenti più ricercati in termini di sviluppo
I perni passanti delle ruote sono più… magri al centro
La Scultura ha delle protezioni che “ingabbiano” le pinze dei freni
L’estrattore a brugola per i perni passanti è magnetico è può essere rimosso in ogni momento
La trasmissione Shimano DuraAce 12v, 52/36 davanti e 11/30 dietro
Le ruote Vision SC40 Disc, shape moderno e buone performances
Il manubrio integrato Team SL è uno dei componenti più ricercati in termini di sviluppo
I perni passanti delle ruote sono più… magri al centro
L’estrattore a brugola per i perni passanti è magnetico è può essere rimosso in ogni momento
La Scultura ha delle protezioni che “ingabbiano” le pinze dei freni
La trasmissione Shimano DuraAce 12v, 52/36 davanti e 11/30 dietro
Le ruote Vision SC40 Disc, shape moderno e buone performances
Le taglie e le geometrie
Lo sviluppo del progetto segue un rinnovato sviluppo delle quote geometriche. L’esempio sono le due taglie di riferimento. La S con un top tube lungo 54,5 centimetri e la M con lo stesso profilato che ha una lunghezza di 56 centimetri. Sono il reach e lo stack a fare la differenza, ovvero l’altezza e la lunghezza che si dimostrano piuttosto contenuti e ci dicono di una bicicletta con “interasse corto”. Se analizziamo la misura media della Merida Scultura, quella del test, a prescindere dalla lunghezza dello stem (abbiamo usato l’attacco da 120 millimetri e 420 di larghezza per la piega), troviamo un reach di 39,5 centimetri e uno stack di 55,7, con un passo totale di 99 centimetri (il carro posteriore è lungo 408 millimetri). Significa che è una bicicletta compatta.
I nostri feedback
Le prime pedalate trasmettono un grande feeling per quello che riguarda la fluidità e la scorrevolezza, ma anche un elevato comfort. E dobbiamo considerare che è una bici da “corridore vero”. Lo sviluppo della taglia M è molto buono, con l’angolo del piantone a 73,5° che non obbliga a chiudere l’articolazione dell’anca in modo eccessivo. Un altro fattore ampiamente sfruttabile è la combinazione tra lo sterzo (compatibile con la soluzione ACR di FSA) e il manubrio integrato. Il primo è bello da vedere anche per i diversi spessori, il che non guasta. Il secondo è comodo anche nelle fasi di presa alta, pur avendo il profilo aero. Merida Scultura Team non si dimostra mai eccessiva, con una reattività ben distribuita tra avantreno e carro posteriore.
La Scultura è una bici per tutte le occasioni e in salita invita ad uscire di sella, grazie ad un avantreno ben strutturato (foto Sara Carena)In salita invita ad uscire di sella, grazie ad un avantreno ben strutturato (foto Sara Carena)
Una gran forcella
Il precedente aspetto si traduce positivamente sulla guidabilità, sull’agilità e su quella compostezza apprezzabile nelle fasi di rilancio della bici, che non perde di trazione e non si scompone. Non tende mai a schiacciarsi su stessa, né quando ci si alza in piedi sui pedali, né quando si affrontano dei lunghi tratti in salita, sempre in sella. Nel primo caso la forcella è un punto che dà forza e sostiene (non è un fattore scontato e questa forcella è costruita in modo impeccabile), è tosta senza essere nervosa. In discesa esige un po’ di attenzione, come buona parte delle biciclette di questo segmento, ma “con un po’ di manico entra come un coltello nel burro” quando si tratta di cambiare continuamente direzione.
Permette di fare anche “la sgambata”, senza mostrare i muscoli ed essere troppo esigente (foto Sara Carena)Permette di fare anche “la sgambata”, senza mostrare i muscoli ed essere troppo esigente (foto Sara Carena)
Il parere di Caruso
Damiano Caruso ha iniziato a usare la nuova Scultura nel ritiro di Livigno, a giugno 2021. Ce ne accorgemmo e ci concedemmo in quell’occasione un primo approfondimento, per forza di cose furtivo, sulla bici che contemporaneamente veniva utilizzata al Tour dai corridori del Team Bahrain Victorious, prima della presentazione in vista della Vuelta.
«Non è estremamente rigida – dice il siciliano – e per quanto mi riguarda è meglio così, nel senso che tecnicamente è il compromesso ottimale tra la Scultura della generazione precedente e la Reacto, che per le mie caratteristiche diventa troppo esigente. Uso la taglia 54, con il nuovo manubrio integrato Team SL, che non è troppo abbondante nelle forme e non flette quando lo carichi, ad esempio in volata.
Caruso ha iniziato a usare la nuova Scultura a giugno: qui al via del tricolore di ImolaCaruso ha iniziato a usare la nuova Scultura a giugno: qui al via del tricolore di Imola
«Mi gratifica utilizzare la bici con le ruote ad alto profilo – prosegue Caruso – le Vision da 55 millimetri. Le ruote con questa configurazione mi danno un senso di velocità maggiore, soprattutto in discesa».
Interessante inoltre la nota di Damiano in merito al peso della bicicletta. « La Scultura che ho utilizzato alle Olimpiadi, comunque il modello nuovo, aveva un peso di 7,02, quindi leggermente superiore al valore minimo UCI».
Merida Italy prosegue nel proprio percorso di crescita. Dopo l’inaugurazione della nuova sede di Reggio Emilia, e l’inserimento in organico di due figure molto ben riconosciute nel settore della bike industry italiana (i due ex campioni del Mondo Gianluca Bonanomi come responsabile commerciale e Dario Acquaroli al vertice del marketing), la filiale italiana del colosso produttivo taiwanese guarda alla propria crescita futura con ottimismo.
Una visione di successo
In linea con i “tempi” commerciali di un grande brand, Merida Italy ha organizzato in sede un meeting con la propria forza vendite finalizzato a presentare la gamma 2022/2023. Un anticipo importante per focalizzare al meglio tutte le novità in arrivo in tutti i segmenti produttivi dove l’azienda ha produzione.Dal road performance alla Mtb, dalle city alle e-bike, tutti i campi sono interessati.
Ike Tseng, il fondatore di Merida, era un vero visionario. Durante un viaggio negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’70 vide una nota sulla porta di un negozio specializzato in cui c’era scritto che le biciclette fabbricate a Taiwan non venivano accettate per la riparazione a causa della loro scarsa qualità. Questo episodio lo colpì molto, al punto che nel settembre del 1972 ha inaugurato a Yuanlin (in Taiwan) la prima fabbrica della sua società: la Merida Industry Co.Ltd.
Con il meeting agenti Merida è pronta a lavorare in ottica futura, con un focus sulla stagione 2022/2023 Con il meeting agenti Merida è pronta a lavorare in ottica futura, con un focus sulla stagione 2022/2023
Tseng, il cui motto di vita era “muoviti con passione e coraggio”, scelse il nome Merida per indicare che l’intenzione dell’azienda era quello di realizzare esclusivamente prodotti belli e di alta qualità. Consentendo a chiunque di raggiungere la propria destinazione nel modo più piacevole possibile. Nel 1988 fu poi introdotto il brand indipendente Merida. Oggi, dopo anni di storia e presenza sul mercato, Merida fonde l’esperienza di un centro tedesco di ricerca e sviluppo con la competenza produttiva taiwanese. La grande competenza produttiva ha colpito davvero tutti. In modo particolare quest’anno la casa taiwanese si è posta in grande evidenza in abbinamento ai grandi successi del team WorldTour Bahrain Victorious. Soprattutto con la Roubaix conquistata pochi giorni fa di Sonny Colbrelli!
Paolo Fornaciari, CEO Merida Italy
«Merida Italy è nata del 2016 – ha dichiarato a bici.PRO Paolo Fornaciari, il CEO della sede italiana – tramite una joint venture con Merida Taiwan e degli imprenditori del territorio reggiano. In quei tre anni, come per tutte le start-up, l’azienda si è posizionata ed ha iniziato a strutturarsi. Solo nella metà del 2020 ha completamente cambiato passo e si è dotata di una struttura molto più professionale. La società, diventata ora una società per azioni ha un nuovo piano industriale. Il quale le permetterà una capacità finanziaria adeguata per sostenere un fatturato che nell’arco dei prossimi anni ci vedrà quadruplicare il volume d’affari».
L’abbiamo vista per la prima volta seminascosta nel ritiro di Livigno, dove Damiano Caruso stava preparando l’avventura olimpica, mentre contemporaneamente i suoi compagni la usavano per vincere corse in giro per l’Europa. Per la nuova Scultura Team 2022, Merida ha deciso di fare le cose in grande.
Introdotto nel 2006, il modello è sempre stato sinonimo di leggerezza, affidabilità, comfort e reattività, diventando una delle biciclette più iconiche del WorldTour.
La linea non mente: la Scultura team 2022 è una bici allround, leggera ed aerodinamicaLa linea non mente: la Scultura team 2022 è una bici allround, leggera ed aerodinamica
La Scultura è sempre stata una bici dedita ad aiutare l’atleta quando la strada si impenna, con la sua predisposizione a ridurre la fatica. Il nuovo telaio, infatti, è più leggero del 4 per cento rispetto al precedente.
I raccordi fra i segmenti sono nel segno della massima integrazione
Tubi aerodinamici e bloccaggio del reggisella super essenziale
Dopo il Giro ha ricevuto la nuova Merida Scultura, con cui il team sta correndo al Tour
In questa configurazione, fa bella mostra di sé il nuovo Dura Ace
I raccordi fra i segmenti sono nel segno della massima integrazione
Tubi aerodinamici e bloccaggio del reggisella super essenziale
Dopo il Giro ha ricevuto la nuova Merida Scultura, con cui il team sta correndo al Tour
In questa configurazione, fa bella mostra di sé il nuovo Dura Ace
Viene aumentato anche il comfort, sarà possibile, qualora l’atleta lo prediliga, montare pneumatici da 30 millimetri. Il reggisella è più esteso per fornire una seduta migliore e più duratura. Una bici più comoda vuol dire anche meno fatica.
Aerodinamica
Il passo in più in casa Merida è lo studio e il netto miglioramento delle parti aerodinamiche. La riduzione della resistenza aerodinamica è migliorata di circa 10 watt rispetto al modello precedente, il peso di 6,8 chilogrammi, imposto dall’UCI, è stato facilmente raggiunto.
La prima cosa che si nota è la differenza nel disegno del carro posteriore, del tubo sterzo e nel profilo della forcella, geometrie più accattivanti, pronte a fendere l’aria come una sciabola.
Prima dello show, l’occhio attento l’aveva riconosciuto la Scultura Team 2022 sulle strade delle corse
Questo è Dylan Teuns, tester segreto
Prima dello show, l’occhio attento l’aveva riconosciuto la Scultura Team 2022 sulle strade delle corse
Questo è Dylan Teuns, tester segreto
Spariti tutti i cavi
Vi ricorderete la vecchia Scultura, con ancora qualche cavo in mostra? Bene dimenticatela. La nuova Merida Scultura ha il passaggio cavi totalmente integrato. Rimane la versatile e leggera “tuttofare” di casa ma con la possibilità di stupire ed essere ancor di più protagonista.
La nuova Scultura sarà visibile al Bike Festival di Rimini dal 10 al 12 settembre presso lo stand Merida Italy.