Van Rysel Roadr 900, la performance alla portata di tutti

09.08.2022
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Lo sport per tutti. Con questa mission Decathlon sta portando il materiale sportivo nelle case di tutto il mondo. Parte di questo intento ora è rivolto alla performance con gamme di prodotti sempre più prestazionali e di qualità. Un esempio sono le Van Rysel Roadr 900, le scarpe da corsa che hanno vinto al Giro d’Italia nel 2019 e al Tour de France nel 2020 con Nans Peters

Queste calzature rappresentano il top di gamma dell’azienda francese nel campo della bici da corsa. Sono un riferimento per chi cerca un prodotto che esalti la qualità senza però dimenticare il prezzo. 

Anima racing

Le abbiamo viste ai piedi dei pro’ già in varie occasioni. Quest’anno che Van Rysel affianca il team WorldTour Cofidis le stiamo notando sempre più spesso in gruppo. Anche altri atleti le indossano come Arnaud De Lie in forza alla Lotto Soudal, sintomo che l’anima di queste scarpe sia puramente rivolta alle gare.

Performance non vuol dire mancanza di comfort. Infatti la Roadr 900 si presenta compatta e avvolgente, inoltre dispone di piccoli fori sulla parte interna ed esterna della tomaia per favorire la ventilazione nelle giornate calde. I dettagli sono curati, sulla parte del collo del piede è presente un rivestimento in materiale morbido per evitare fastidiosi sfregamenti. Nella parte interna del tallone invece ci sono due cuscinetti adibiti a tenere stabile la zona del tendine d’Achille e favorire la pedalata. Tutta l’essenza di questa scarpa è racchiusa in appena 312 grammi nella taglia 43, di cui 45g di soletta interna preformata.

La suola è 100% in carbonio realizzato in Italia
La suola è 100% in carbonio realizzato in Italia

Suola e chiusura

A determinare una scarpa top di gamma ci sono alcuni standard imprescindibili a cui Van Rysel non si è di certo sottratta. Il primo di questi è la suola 100% in carbonio Made in Italy. Una componente che esalta la scarpa e la rende estremamente rigida in grado di trasferire al meglio tutta la potenza espressa sul pedale. Sono inoltre presenti due occhielli per una ventilazione ottimale che fa entrare e uscire l’aria nella parte sottostante. 

Un altro elemento determinante è il sistema di chiusura. Per questo modello è stato implementato un sistema a doppio rotore micrometrico con quattro passaggi di cavi. La fasciatura è quindi molto avvolgente e in grado di essere regolata in ogni momento senza impedimenti. L’interno della scarpa è realizzato in Mesh 3D un materiale ad alta performance che favorisce una rapida asciugatura.  

Prezzo e taglie

Le Roadr 900 sono il compagno di viaggio perfetto per chi cerca il massimo dalla proposta Van Rysel, 900 infatti sta a indicare il più alto grado di tecnicità nella salita della gamma corsa. Le taglie selezionabili vanno dal 40 al 47. I colori disponibili sono tre: bianco ottico, grigio chiaro e nero. Il prezzo consultabile sul sito è di 139,99 euro. 

Decathlon

Cofidis e la “lotta salvezza”: Damiani tira le somme

04.08.2022
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Il Tour de Pologne è una corsa che ha tanti volti al suo interno, una gara poliedrica, potremmo definirla. Ogni corridore ed ogni squadra passa da qui con obiettivi ed ambizioni diversi. Uno dei team che affronta la corsa con particolare attenzione a quello che è successo e a quello che succederà è la Cofidis. Nella quale militano Consonni, Cimolai e Villella.

La squadra francese si trova nelle ultime zone della classifica delle squadre WolrdTour, è una di quelle che si sta giocando la “lotta salvezza” se volessimo esprimere il tutto in termini calcistici. 

«E lo è ancora – dice subito Roberto Damiani, diesse del team (nella foto di apertura a sinistra, ndr) – La situazione è chiara. Ci sono più squadre che stanno lottando in questa classifica che si è stilata nel corso delle ultime tre stagioni». 

Un buon inizio

La Cofidis aveva iniziato la stagione molto bene, con qualche vittoria e qualche certezza in più, soprattutto grazie alle volate di Thomas e Coquard. Poi però nel corso della stagione si è un po’ persa, ed ora cerca di ritrovare il bandolo della matassa.

«Come detto – prosegue Damiani – abbiamo iniziato bene, con qualche vittoria e dei bei piazzamenti. Poi siamo stati meno presenti a livello punti sui grandi Giri, fino ad ora. Questo la dice lunga su quanto sia importante il tipo di distribuzione dei punti che viene fatta nelle varie corse. C’è una seconda parte di stagione estremamente importante, abbiamo recuperato tantissimo. Ad inizio anno eravamo diciannovesimi, ora siamo sedicesimi a 5 punti dalla EF Easy Post. E’ veramente una lotta punto a punto, come in un campionato di calcio».

Consonni con Cimolai (di spalle) al Tour de Pologne, corsa di rientro per entrambi dopo un periodo di recupero
Consonni con Cimolai (di spalle) al Tour de Pologne, corsa di rientro per entrambi

Velocisti = punti

Sono i velocisti coloro che hanno maggiori possibilità di raccogliere punti. Da questo punto di vista i francesi (Thomas e Coquard) hanno dato qualcosa in più dei nostri Consonni e Cimolai. 

«Se parliamo di “Cimo” non ha raccolto in termini di quantità – riprende con voce profonda Roberto – però gli è stato chiesto di fare un certo lavoro come ultimo uomo. Di conseguenza o porti punti o fai un certo tipo di lavoro. Per quanto riguarda Consonni, in effetti, è mancata la vittoria, perché il miglior piazzamento è un secondo posto. Da questo punto di vista ne risente un po’ moralmente. Lui è arrivato da noi come “pesce pilota” di Viviani ed ora si è preso delle responsabilità e questo gli fa onore. Quando uno fa questo lavoro per passione e voglia di fare bene, sente anche una pressione interna, che da un lato dobbiamo smorzare e dall’altro incentivare nel senso positivo del termine».

Simon Geschke ha corso un buon Tour. Lottando per la maglia a pois è stato spesso in fuga: molta visibilità, ma pochi punti UCI
Simon Geschke ha corso un buon Tour. Lottando per la maglia a pois è stato spesso in fuga: molta visibilità, ma pochi punti UCI

I Grandi Giri

Nelle grandi corse a tappe la Cofidis ha avuto un po’ di luci e ombre. A volte anche la sfortuna si è messa di mezzo, e quando lotti punto a punto anche il caso gioca la sua parte.

«Nei grandi Giri abbiamo avuto due facce della stessa medaglia. Al Giro siamo anche andati bene, Consonni si è mosso bene per quel che doveva fare. Da un’altra parte Guillaume Martin ha avuto un Giro tra luci e ombre, sicuramente non è stata un’edizione facile.

«Al Tour direi che il Covid ci ha fortemente penalizzato, prima la positività di Coquard e poi quella di Martin ci hanno azzoppato. C’è stata una bellissima situazione di Geschke che ha preso la maglia a pois e ha cercato di difenderla in tutti i modi. Però in termine di punti non abbiamo raccolto molto. Ecco che però mi sento di fare un appunto, le maglie intermedie sono importanti, anche per lo spettacolo, allora si dovrebbero dare punti anche per queste cose. C’è da fare un ragionamento fondamentale sulle classifiche, per esempio: vincere una tappa al Giro ti fa prendere meno punti di una corsa 1.1 (argomento di discussione che abbiamo già trattato, ndr)».

Axel Zingle, classe 1998, è uno dei giovani che Cofidis sta facendo crescere (foto Cofidis)
Axel Zingle, classe 1998, è uno dei giovani che Cofidis sta facendo crescere (foto Cofidis)

Una gestione difficile

Conciliare le esigenze del team e quelle dei corridori è difficile ma è anche l’arduo compito del diesse. Certo che, quando si ha a che fare con i punti, la matematica purtroppo la fa da padrona. 

«I corridori fanno i corridori e noi facciamo i direttori sportivi ed è giusto che sia così – dice Damiani – però capiscono quel che sta succedendo. Tante volte vedi delle squadre che fanno risultati molto buoni con corridori che non sono nei dieci e quindi questi punti vengono persi. Io continuerò a dire che è molto meglio correre per vincere, in questo modo si fanno anche i punti.

«D’altra parte mi rendo conto che a volte è meglio fare un secondo o un terzo posto con corridori che hanno punti e non vincere con un ragazzo che non ne ha: è pazzesco dirlo ma è così. Non che i corridori non riescano ad emergere, noi abbiamo un neo professionista come Zingle che ha fatto bene, ha vinto qualche corsa ed è entrato trai i primi dieci».

FSA e Vision “in corsa” al Tour de France con ben 5 team

06.07.2022
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Il Tour de France di FSA e Vision corre decisamente veloce. Ma molto veloce. I due bike brand taiwanesi sono difatti in piena competizione equipaggiando con i propri componenti ben cinque formazioni: la EF Education Easypost, il team Bahrain Victorious, la Jumbo Visma di Van Aert e Roglic, il team Cofidis e la B&B Hotels p/b KTM.

Garanzia FSA

Fra i componenti più in vista, c’è la corona FSA full carbon 64T: compatibile con i gruppi a 12 velocità e con i misuratori di potenza, completamente nuova e realizzata utilizzando una tecnologia derivata dalla Formula 1. L’obiettivo? L’ottenimento di uno speciale materiale composito, estremamente rigido e leggero (appena 219 grammi). Sempre FSA fornisce la proprie guarniture in fibra di carbonio ai team EF Education Easypost e B&B Hotels p/b KTM: tutte compatibili con i gruppi a 12 velocità. Eliminato qualsiasi rischio di caduta di catena, il peso della guarnitura – nel caso dell’opzione 54-40 – è di appena 529 grammi.

EF Education Easypost, Jumbo Visma e B&B Hotels p/b KTM hanno anche montati all’interno dei movimenti centrali delle proprie biciclette i cuscinetti ceramici FSA: estremamente scorrevoli e leggeri. Quattro team FSA infine utilizzano il sistema di instradamento dei cavi ACR e SMR System per l’ottenimento della massima efficienza aerodinamica. Questo innovativo sistema, in attesa di brevetto, è una esclusiva di FSA e Vision ed è il frutto dell’esperienza dei due brand per quanto riguarda il tema dell’aerodinamica. Il risultato è una soluzione di passaggio dei cavi pulita, integrata ed efficiente per i marchi di bike che lo adottano al Tour: Cervèlo, Cannondale, De Rosa e KTM.

FSA e Vision sostengono anche la B&B Hotels p/b KTM di Pierre Rolland
FSA e Vision sostengono anche la B&B Hotels p/b KTM di Pierre Rolland

Innovazione Vision

Parlando invece delle soluzioni tecniche offerte da Vision per i cinque team supportati nel corso dell’edizione 109 del Tour de France, vanno segnalate in primis le ruote anteriori crono Metron 91 con cerchio interamente in fibra di carbonio, larghezza interna da 21 mm (realizzata appositamente per funzionare con pneumatici da 28 mm) e 21 raggi a lama aerodinamica. Il peso? 938 grammi. Molto originale la personalizzazione grafica delle stesse ruote realizzata da PALACE per gli atleti della EF Education Easypost. Le avrete sicuramente notata durante lo svolgimento della crono inaugurale di Copenhagen… non passavano certo inosservate.

Sempre Vision sono le protesi in composito, completamente personalizzate e realizzate a mano per adattarsi al meglio alle specifiche misure antropometriche dell’atleta. Queste “aero extensions” nascono in galleria del vento, ed il peso è di appena 120 grammi.

FSA fornisce la proprie guarniture in fibra di carbonio ai team EF Education Easypost e B&B Hotels p/b KTM
FSA fornisce la proprie guarniture in fibra di carbonio ai team EF Education Easypost e B&B Hotels p/b KTM

Il “cockpit” 100% integrato Metron 5D ACR, utilizzato da quattro team Vision al Tour, presenta un attacco manubrio più rigido e aerodinamico, oggi disponibile con la nuova finitura 3K Carbon. Il Metron 5D – dichiarano i tecnici Vision – si adatta alla posizione naturale delle braccia per l’ottenimento di un maggiore comfort ed una migliore respirazione, mentre la forma ad ala della parte superiore del manubrio ne agevola l’aerodinamica. Il peso è di appena 363 grammi nella misura 110×420mm.

Aggiornate da Vision anche le ruote lenticolari monoscocca in fibra di carbonio Metron TFW. Con la loro costruzione in composito 3K, queste ruote garantiscono rigidità, aerodinamica e leggerezza (appena 930 grammi).

FSA

Vision

Ekoi al quattordicesimo Tour (e arriva un nuovo casco)

13.06.2022
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Tra poco meno di un mese scatterà l’ora del Tour de France e l’edizione 2022 della Grande Boucle – che ricordiamo prenderà il via dalla splendida capitale danese di Copenhagen – rappresenterà un “momento” molto importante per il brand francese Ekoi

Ininterrottamente dal 2009, Ekoi associa difatti il proprio brand e sponsorizza direttamente moltissimi corridori professionisti di numerosi team internazionali. E anche quest’anno il Tour non rappresenterà di certo un’eccezione: tutt’altro, se si pensa che sarà la quattordicesima edizione consecutiva “partecipata” dal marchio che, solamente da gennaio di quest’anno, ha totalizzato ben 60 vittorie sui traguardi di corse organizzate praticamente in tutto il mondo!

Uno dei team supportati da Ekoi durante il Tour sarà la Cofidis
Uno dei team supportati da Ekoi durante il Tour sarà la Cofidis

Tecnologia e protezione

Per Ekoi, le collaborazioni attive con i corridori hanno da sempre rappresentato un autentico valore aggiunto: una risorsa importante e innovativa. Oppure, come amano definirla in azienda, «una vittoria per tutti». Proprio grazie a queste importanti e continue attività di sponsorizzazione Ekoi stessa è in grado di sviluppare ed innovare sempre più i propri prodotti. Si tratta di un vero e proprio “dialogo” che il brand instaura con alcune delle migliori squadre e atleti professionisti in circolazione. 

Come anticipato il brand transalpino è ai massimi livelli dal 2009. In quell’anno si registrò la vittoria di Brice Feillu con il casco Squadra nella settima tappa del Tour ad Andorra. Fino ad arrivare alla stagione 2021, dove i suoi prodotti sono stati utilizzati da ben quattro squadre al via della corsa francese

Il team Arkea Samsic avrà come leader Nairo Quintana
Il team Arkea Samsic avrà come leader Nairo Quintana

Quest’anno, Ekoi accompagnerà – meglio, asseconderà – le performance di tre squadre pronte a prendere il via da Copenhagen: l’Arkea Samsic, la Lotto Soudal (in apertura con Thomas De Gendt all’ultimo Giro d’Italia) e il team Cofidis.

E, novità delle novità, proprio durante la prossima edizione 109 del Tour de France, Ekoi svelerà al grande pubblico degli appassionati un nuovissimo casco, testimone di una  sensazionale tecnologia: un casco altamente innovativo, ci suggeriscono dal quartier generale Ekoi di Frejus, in grado di offrire una ventilazione ottimale, una straordinaria leggerezza, ma soprattutto una migliore protezione. 

Non ci resta a questo punto che attendere la partenza del Tour de France per poter scoprire assieme a voi questo nuovo riferimento Ekoi…

Ekoi

Cofidis Italia festeggia al Giro i 25 anni del suo team

14.05.2022
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L’edizione 105 del Giro d’Italia, in pieno svolgimento in questi giorni, coincide con un momento davvero speciale nella storia sportiva del Team Cofidis. Sono infatti 25 gli anni di attività svolti ai massimi livelli da parte della formazione transalpina, una delle squadre storiche del ciclismo mondiale. 

Per festeggiare questa importante ricorrenza Cofidis Italia è presente in questi giorni al Giro con il ruolo di Official Sponsor della Corsa Rosa, ma soprattutto con tante iniziative per farsi conoscere dal grande pubblico. Rientra infatti nella filosofia aziendale l’essere vicini, in qualità di partner ufficiale, ai principali eventi ciclistici che si disputano nei Paesi dove il Gruppo è presente. Ne avevamo fatto già accenno in un nostro articolo dello scorso anno in merito al Tour de Pologne con la sponsorizzazione della gara da parte della filiale polacca.

Ricordiamo che il Gruppo Cofidis nasce nel 1982 come società finanziaria a distanza. Oggi è presente in 9 Nazioni con 30 milioni di clienti in Europa. Da oltre vent’anni è presente anche in Italia, offrendo soluzioni di credito studiate per permettere a chiunque di realizzare i propri progetti. Si tratta di soluzioni semplici, innovative e sempre disponibili anche online.

Cofidis ha festeggiato al Giro d’Italia i suoi 25 anni nel professionismo, questo lo stand montato oggi in Piazza del Plebiscito a Napoli
Cofidis festeggia al Giro d’Italia i suoi 25 anni nel professionismo, questo lo stand montato oggi in Piazza del Plebiscito a Napoli

L’importanza della fiducia

Cofidis ha lanciato di recente il payoff “La fiducia in un istante” e proprio il tema della fiducia è alla base del rapporto che instaura quotidianamente con i propri clienti. In Cofidis sono oltretutto convinti che la fiducia sia il collante che tiene unite fra loro le varie componenti di un team ciclistico: atleti, direttori sportivi, meccanici e preparatori. Si spiega anche così il forte legame con il team e più in generale con il ciclismo.

A raccontare qualcosa di più sulla presenza al Giro di Cofidis è Giulia Garlando, Responsabile P.R. e Sponsorship di Cofidis.

«Siamo orgogliosi ed emozionati – dice – di aver siglato la sponsorizzazione di un evento sportivo così importante come il Giro d’Italia. Un’occasione speciale che ci permette per la prima volta di portare il brand Cofidis in giro per l’Italia e raccontarlo dal vivo ai nostri clienti, rafforzando il legame con loro direttamente sul territorio. Un’opportunità per supportare da vicino il nostro Team e far sentire la nostra fiducia nei loro confronti».

Il team francese è presente nel ciclismo maschile quanto in quello femminile
Il team francese è presente nel ciclismo maschile quanto in quello femminile

Ecco il Giro

In questi giorni di pieno svolgimento del Giro è possibile incontrare lo staff Cofidis al villaggio di partenza e arrivo della corsa rosa dove è presente uno stand personalizzato. Qui per i più piccoli, ma non solo per loro, sono stati pensati dei giochi di animazione e la possibilità di incontrare la mascotte Raggio. Per tutti ci sono dei gadget eco-sostenibili in linea con #LikeMyPlanet, il progetto attraverso il quale il Gruppo Cofidis invita le proprie filiali e i propri collaboratori a mettere in atto iniziative finalizzate alla salvaguardia dell’ambiente.

Il tema dell’ambiente e quindi della sostenibilità è molto importante per Cofidis Italia. L’azienda è parte attiva di “Ride Green”, il progetto di sostenibilità promosso dal Giro d’Italia volto alla salvaguardia delle aree toccate dalla corsa. Nato nel 2016, “Ride Green” ha come obiettivo quello di ridurre, attraverso la raccolta differenziata, gli effetti del passaggio della Corsa Rosa sul territorio, tramite una corretta gestione dei flussi dei rifiuti prodotti, ricorrendo a un sistema di tracciabilità. Nelle cosiddette “Green Zone” del Giro è possibile vedere la presenza di Cofidis grazie a una mongolfiera brandizzata.

Simone Consonni è andato a caccia di risultati nelle prime volate di questo Giro d’Italia
Simone Consonni, Cofidis

Non solo Giro

Il Team Cofidis si è presentato al Giro con una formazione di tutto rispetto che ha in Guillaume Martin il proprio uomo di punta. A supporto del francese troviamo i nostri italiani Davide Cimolai, Simone Consonni e Davide Vilella.

Il marchio Cofidis da quest’anno è presente anche nel mondo del ciclismo femminile con un nuovo team nel quale milita la nostra Martina Alzini. Prosegue invece l’attività nel paraciclismo, un settore nel quale il Gruppo Cofidis crede molto fornendo da diverso tempo il suo sostegno concreto.

Cofidis

Cimolai-Consonni, cambio di strategia in casa Cofidis?

13.05.2022
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Consonni ottavo a Scalea dopo il decimo posto di Messina non fa che risvegliare il quesito della vigilia, quando fu chiaro che Simone sarebbe stato il velocista della Cofidis e Cimolai il suo ultimo uomo. Consonni non è un velocista da volate di gruppo, non lo è mai stato. Ha pilotato Viviani, questo sì. Ed è anche vero che quando Elia non andava, l’opinione pubblica chiedeva di lasciare a lui gli sprint. Ma da quando i ruoli in squadra li decidono i tifosi?

La tappa di Potenza si è appena avviata da Diamante. Per Roberto Damiani sarà una delle più dure del Giro e sarebbe questo uno dei motivi per cui ieri il gruppo si è trascinato lentamente fino all’arrivo di Scalea.

«Il rischio è che stasera in gruppo ci saranno meno velocisti – dice accennando al tempo massimo – e spero anche che abbiano sistemato le strade. Quando sono venuto a vederla il mese scorso, c’erano almeno 100 chilometri messi piuttosto male».

Consonni non è un velocista puro, ma è molto veloce e tiene in salita: appuntamento domani a Napoli?
Consonni non è un velocista puro, ma è molto veloce e tiene in salita: appuntamento domani a Napoli?

Il gruppo va, ma prima che partisse abbiamo ragionato con il tecnico della Cofidis sugli equilibri fra i suoi velocisti. Anche per capire come mai si sia puntato su Consonni per le volate e non su Cimolai che lo scorso anno tornò a casa dal Giro con dei bei piazzamenti negli sprint, a fronte del secondo posto di Consonni nella tappa di Stradella vissuta completamente in fuga.

Perché Consonni velocista?

Abbiamo provato a farlo uscire dalla bolla di aiutante in cui ha vissuto con Viviani e nel frattempo anche lui ha capito che fare il capitano non è facile. So anche io che Cimolai vorrebbe fare le sue volate, ma almeno per queste prime tappe siamo stati chiari, lui è molto onesto e ha accettato di aiutare. Fra loro c’è accordo, in corsa e fuori corsa.

Consonni di base non è mai stato un velocista…

Si è fatto un discorso anche con lui. Ha manifestato la volontà di mettersi in gioco, anche se è vero che non ha le caratteristiche del velocista e che in gruppo ce ne sono 4-5 più esplosivi. Simone ha bisogno di tappe più dure, come quella di Messina in cui si sono staccati Cavendish e Ewan. Invece purtroppo per troppa foga, l’ha sbagliata completamente. Quando l’ho visto in seconda posizione ai 700 metri, ho capito che ormai era andata.

Non sarebbe più giusto nei suoi confronti infatti puntare su di lui in tappe come quella di Napoli, domani?

Decisamente sì, anche perché tutti ci ricordano quella di Stradella, vinta da Bettiol, in cui lui arrivò secondo e che aveva una serie simile di strappi. Oppure la tappa di Jesi, dove i velocisti si staccheranno e il finale è perfido, come in certi giorni alla Tirreno-Adriatico. Simone ci ha chiesto fiducia per la tappa di ieri, ma forse adesso converrà cambiare strategia.

Purché non la viva come una bocciatura…

Non ce n’è motivo. Abbiamo provato e con tutta serenità si può cambiare. Come spunto e attitudine, Cimolai è più velocista, Mentre Simone ha già pilotato Viviani e può farlo anche con il compagno. C’è anche da dire che la volata di ieri è stata abbastanza banditesca, con Ewan e Gaviria che non sono stati due gioiellini e anche Nizzolo che ha fatto la sua parte. Ma le volate sono così e soprattutto quando un velocista vuole vincere a tutti i costi, fa la sua linea.

Oggi tappa dura, domani giornata sulla carta adatta a Consonni: cosa gli hai consigliato?

Sia lui sia Cimolai dovranno stare vicini a Guillaume Martin (uomo di classifica della Cofidis, per ora 27° a 4’06”, ndr) per i primi 50-60 chilometri. Poi gruppetto.

Esiste un modo tecnicamente giusto di vivere il gruppetto, volendo puntare alla tappa dell’indomani?

La vecchia teoria prevede di non andare in rosso, di mangiare bene e portare la bici all’arrivo entro il tempo massimo. Inutile andare a cercare teorie su internet, che li condizionano fin troppo. Piuttosto meglio andare sul sicuro. E se ti rendi conto che per arrivare 10 minuti prima sei costretto a spendere troppo, tanto vale prendersi il tempo che serve, arrivare sul pullman, tornare in hotel, fare il massaggio e recuperare bene. Come la Quick Step e la Lotto a Messina. Quando hanno visto che non rientravano più, si sono rialzati e hanno recuperato per la tappa di ieri.

Cofidis, un buon inizio per salvare la licenza WT

25.02.2022
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L’inizio di stagione è sempre un ottimo periodo per mettere fieno in cascina ma senza viverci di rendita. Per la Cofidis sembra essere questa la filosofia dell’avvio di 2022, soprattutto in ottica ranking World Tour. Le licenze per il 2023 infatti verranno assegnate in base ai punti di graduatoria al termine dell’attuale ciclo triennale alla fine di quest’anno.

Damiani guida la Cofidis. Qui al Tour of Oman 2019
Damiani guida la Cofidis. Qui al Tour of Oman 2019

Damiani e gli obiettivi

La formazione francese (che partiva dalla zona retrocessione del WT) ha aperto la sua annata in grande spolvero centrando già quattro vittorie (tra il 3 e il 12 febbraio) con due degli undici nuovi innesti. Bryan Coquard e Benjamin Thomas sono andati a segno due volte ciascuno. Seconda tappa sia all’Etoile de Besseges sia al Tour de la Provence per il 29enne velocista di Saint-Nazaire giunto dalla B&B Hotels Ktm. Terza frazione e classifica generale all’Etoile de Besseges invece per il 26enne cronoman bresciano d’adozione arrivato dalla Groupama-Fdj.

Due corridori (entrambi pistard con medaglie olimpiche e mondiali) con grandi ambizioni di rilancio, se non addirittura di definitiva consacrazione, che sembrano perfetti per meccanismi e strategie con il resto della squadra biancorossa. Abbiamo sentito Roberto Damiani, diesse della Cofidis dal 2018, per parlare di questo momento e capire i loro obiettivi.

Coquard Provence 2022
La vittoria di Coquard nella seconda tappa del Tour de la Provence, battendo due campioni come Alaphilippe e Ganna
Coquard Provence 2022
La vittoria di Coquard nella seconda tappa del Tour de la Provence, battendo due campioni come Alaphilippe e Ganna
Roberto, siete partiti molto forte…

Le vittorie sono sempre una buona cosa, soprattutto ad inizio stagione perché ti danno l’idea del lavoro fatto in inverno. Siamo contenti di questi quattro successi, che sono un buon bottino. Ma restiamo con i piedi per terra. Dobbiamo continuare a progredire perché è un anno importante per i punti e per il rinnovo delle licenze.

Che vittorie sono state?

Innanzitutto ci danno un grande morale. Sono state conquistate con atleti nuovi che non vincevano da diverso tempo. Coquard che batte in volata prima Pedersen e poi Alaphilippe (gli ultimi campioni del mondo, ndr) è un bel vedere. Stesso discorso vale per Thomas. Hanno portato una bella ventata di tranquillità ed euforia allo stesso tempo. Non dimenticherei nemmeno Guillaume Martin che si è già fatto vedere al Tour des Alpes Maritimes et du Var (per lui un quinto e un secondo di tappa e terzo nella generale, ndr). Stiamo lavorando serenamente.

La lotta per aver nuovamente diritto alla licenza sembra serratissima.

Noi siamo rientrati nel WT nel 2020 e ce la giochiamo con 5-6 formazioni. Ci sono differenze di struttura e budget. Noi non abbiamo i fondi di Ineos Grenadiers o Quick Step-Alphavinyl pur avendo con Cofidis tutta la tranquillità economica del mondo. Facciamo la corsa su team come Lotto-Soudal, Intermarchè-Wanty-Gobert e le altre squadre che stanno lottando per questo obiettivo (Israel-Premier Tech, Movistar e BikeExchange-Jayco sono le altre che rischiano di essere trascinate nella zona retrocessione, ndr).

Avete cambiato la vostra anima con le tante operazioni di ciclomercato?

C’è stato un grosso cambiamento nel nostro roster, con undici nuovi arrivi. E’ stato fatto chiaramente con l’idea di migliorare. Abbiamo cercato di prendere atleti che nei loro settori, di capacità di aiuto o di risultato, potessero far crescere il peso specifico della squadra.

Guillaume Martin quest’anno esordirà al Giro d’Italia cercando di fare classifica
Guillaume Martin quest’anno esordirà al Giro d’Italia cercando di fare classifica
I vostri intenti quali sono?

Il buon inizio di stagione, ripeto, ci ha dato serenità. Andiamo avanti senza eccessi anche se chiaramente vogliamo fare più vittorie e punti possibili. Il Tour de France, per una formazione storica francese come la nostra, resta un obiettivo primario. Quest’anno verremo al Giro d’Italia con Martin, uno dei nostri migliori scalatori, che viene anche per conoscere la corsa rosa visto che non l’ha disputato prima. Ovvio che con un corridore di questo genere cercheremo di fare il meglio possibile in classifica ma senza fare proclami.

Il marchio Cofidis è uno dei più longevi nel ciclismo professionistico essendoci ininterrottamente dal 1997. Come la vivi da italiano?

Con grande invidia per la qualità del movimento ciclistico francese. Vorrei una Cofidis italiana, ovvero una azienda italiana che creda nel ciclismo come ci crede Cofidis. Sarebbe una luce accesa per noi. Di fatto ha triplicato le sue forze. Dopo la squadra di paraciclismo, che era presente già da tanto tempo, quest’anno c’è anche il team continental femminile. E il loro progetto è a lungo termine. Da diesse invece, il fatto di avere alle spalle una azienda come Cofidis ci inorgoglisce e ci stimola ancora di più. E’ una squadra che ha la sua… francesità, pur essendo una formazione francese con meno corridori della sua nazione.

Roberto prima di salutarti, a parte i nomi che abbiamo già fatto, quali altri corridori ci vuoi segnalare per questo 2022?

Uno è certamente Simone Consonni, che ormai è decisamente più libero di fare la propria gara. Non posso dimenticare Ion Izagirre che purtroppo è caduto in Algarve facendosi male ad una mano. Lui è uno dei punti di forza che abbiamo preso quest’anno (arriva dall’Astana, ndr). Infine faccio i nomi di due giovani francesi, Axel Zingle e Hugo Toumire (che erano stagisti nel finale del 2021, ndr). Il primo è un passista classe ’98. Un uomo da classiche, con un buono spunto veloce che tiene bene su certi tipi di strappi. Il secondo invece ha 20 anni, fisico e caratteristiche da scalatore. Ovviamente bisogna dargli un po’ di tempo ma sono due ragazzi molto interessanti. Questo dimostra come Cofidis, in tutti questi anni, guardi ancora ai giovani. E su di loro ve lo dico, seguiteli.

Il Thomas che non ti aspetti, raccontato dalla Alzini

10.02.2022
6 min
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«Te la sei voluta tu – le diciamo – dando quella risposta l’altro giorno su Benjamin Thomas!». Martina Alzini scoppia a ridere e dice che dovrebbe chiederci dei soldi per l’anteprima. Le rispondiamo che a pagarla dovrebbe essere semmai il compagno francese, cui ha portato così fortuna.

«Vincerà prima lui di me – aveva detto nell’intervistasolo perché inizia a correre in anticipo, non perché sia più forte. Scrivi bene, così come ti ho dettato, mi raccomando. So che ci tiene alle prime gare in Francia e ovviamente gli auguro di raccogliere dei buoni risultati fin da subito».

Neanche il tempo di dirlo e Bejamin ha vinto l’Etoile de Besseges con 16″ su Bettiol e 32″ su Johannessen. Si va avanti di battute finché il discorso con l’atleta della Cofidis non arriva al motivo della chiamata: in che modo si supportano nella vita di tutti i giorni due che fanno lo stesso mestiere e adesso per giunta nella stessa squadra? Quali consigli si danno?

Uno dei rari casi di… accordo fra Italia e Francia: a sinistra Benjamin, a destra Martina
Uno dei rari casi di… accordo fra Italia e Francia: a sinistra Benjamin, a destra Martina

Martina coglie subito lo spunto e la conversazione prende il largo in modo profondo e divertito. «I consigli sono tanti – dice – perché in ballo c’è anche la pista. Quest’anno “Ben” ha iniziato bene anche su strada, ma non dimentichiamo che è uno dei leader mondiali della pista. E’ di un’altra Nazione, eppure mi dice quello che fanno loro, con la sensibilità di non mettere bocca nella mia programmazione e nel mio lavoro. Non ha mai detto una parola di troppo che abbia potuto incidere sulla psicologia di una ragazza, che è già abbastanza delicata di suo…».

Deve essere stato strano lavorare entrambi per le Olimpiadi ed essere entrambi a Tokyo…

Abbiamo avuto degli avvicinamenti diversi, ognuno con le sue tensioni. Ha osservato le mie, ma non si è mai permesso di fare un’osservazione (mentre lei parla viene da pensare allo stillicidio di notizie che portarono all’annuncio della squadra azzurra per Tokyo, con le ragazze portate sino all’ultimo a prezzo di grandi tensioni, ndr). Mi supporta tanto, ma sa quando fare un passo indietro e starmi accanto nei momenti di difficoltà.

In cosa ti supporta?

Avevo tante incertezze e semplicemente mi ha fatto aprire gli occhi. A volte non riuscivo a seguire alla lettera gli allenamenti e la vivevo male, Ben mi ha insegnato ad avere lucidità e il giusto distacco. Mi piace, perché questa cosa è reciproca. Mi viene in mente la sua Olimpiade. Era il favorito dell’omnium, per cui il quarto posto nella corsa a punti è stato un momento difficile. Sapeva però che, al di là del risultato, poteva stare con le persone a lui più care, cioè i suoi genitori, il suo allenatore e ovviamente io.

Si dice che sia sbagliato portarsi il lavoro a casa…

Infatti ci sono dei momenti in cui lasciamo il ciclismo da parte e cerchiamo di godere di una vita normale, ma succede a fine stagione.

Vi allenate insieme?

Quando siamo sul lago, capita spesso ed è bello. Non è di quelli che parte subito a tutta e non molla mai. Ha un’andatura che mi piace, non va sempre come un pazzo. Chiaro che quando deve fare i suoi lavori, prende vantaggio, ma poi torna sempre (ride, ndr). E comunque per noi ragazze è sempre un bello stimolo uscire con qualcuno che va più forte. Però adesso (la voce cambia tono, ndr) questa cosa adesso dovete scriverla bene…

Che cosa?

Che in certi sprint, magari quelli con partenza da fermo perché in quelli lanciati non c’è margine, non vi nascondo che a volte lo batto. Bisogna che lo scriviate bene (ride di gusto, ndr). Sono cose che si fanno in allenamento, quando viene fuori l’ignoranza del corridore di fare la volata al cartello. E’ divertente e mi aiuta, ho conosciuto pochi con una mentalità come la sua.

Nella tua scelta di andare alla Cofidis ha pesato la sua presenza?

La verità? E’ una cosa che all’inizio mi ha limitato parecchio. Alla Valcar stavo bene ed è rimasta nel mio cuore, ma qui ho i miei spazi. Io adesso sono in Spagna con la mia squadra, mentre lui è a casa con la sua famiglia. Ognuno ha il suo lavoro, anche se Vasseur è manager di entrambi. Se ci sono contatti, è per aiutarmi a spiegare in francese le cose più tecniche, ma lì si ferma. Ho capito cosa significa avere l’etichetta. Figlio di… Compagna di… Cercherò di dimostrare che posso fare la mia carriera e dovrò farlo presto, sennò si… ringalluzzisce, visto che lui ha già vinto e io no (sbotta ancora a ridere, ndr).

Come fate a non scambiarvi i panni in lavatrice?

In lavatrice adesso è un casino (prosegue il buon umore, ndr). Prima le maglie della Valcar si riconoscevano, adesso l’unica differenza è che lui ha il logo WorldTour e io quelle della continental. Ma dite anche questo: il signor Thomas è disordinato!

Quindi ce l’ha un difetto, cominciavamo a preoccuparci…

Scrivetelo, è disordinato e deve imparare a mettere in ordine. Però per contro è capace di stirare i vestiti, per cui si fa perdonare.

Quando cominci?

Alla Valenciana il 17 febbraio, settimana prossima, per arrivare alle gare del Nord con in po’ di chilometri. Aspettiamo poi gli inviti di Giro e Tour e non nego che mi piacerebbe farli entrambi, senza però tralasciare la pista, da cui possono arrivare i risultati migliori. Vorrei fare una o due Coppe delle Nazioni, poi europei e mondiali.

Con Benjamin hai mai girato a Montichiari?

Mai insieme, perché anche lo scorso anno la struttura era chiusa al pubblico e aperta solo a noi della nazionale. Una frase che mi dice sempre è che quando smetterà gli piacerebbe insegnare pista ai bambini. Ecco, sarebbe bello se potesse farlo a Montichiari

Bora Ultra WTO 45, le ruote da Oscar di Campagnolo

10.02.2022
3 min
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Nei giorni scorsi Campagnolo ha comunicato con un giustificato orgoglio di aver vinto il Design & Innovation Award 2022 nella categoria Componenti Road. Il prestigioso riconoscimento è andato alle ruote Bora Ultra WTO 45.

Il Design & Innovation Award è da molti ritenuto come l’Oscar della Bike Industry, e nelle intenzioni della giuria chiamata ad assegnare i vari premi è considerato più di un semplice conferimento di titoli o un riconoscimento per i marchi premiati. A comporre la giuria sono giornalisti internazionali selezionati, test rider professionisti ed esperti del settore. Alla fine sono state oltre 6.000 le ore necessarie per arrivare alla selezione dei prodotti da premiare nelle singole categorie previste.

Il peso delle Bora Ultra WTO 45 è di 1.425 grammi
Il peso delle Bora Ultra WTO 45 è di 1.425 grammi

L’essenza di Campagnolo

Le ruote Bora Ultra WTO sono l’ennesimo step evolutivo di un prodotto, le ruote Bora, in grado di rappresentare al meglio la tecnologia Campagnolo: la massima espressione dell’impiego del carbonio, gli studi di ricerca e sviluppo strutturali ed aerodinamici, la maniacale cura del dettaglio, anche sotto l’aspetto dell’estetica.

Ecco di seguito il commento della giuria che ha assegnato a Campagnolo il Design & Innovation Award 2022 per la categoria Componenti Road.

Il canale interno delle Campagnolo Bora Ultra WTO 45 è di 19 mm
Il canale interno delle Campagnolo Bora Ultra WTO 45 è di 19 mm

«Le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 45 sono all’avanguardia nella produzione di ruote in carbonio! La maggior parte dei produttori può solo sognare cerchi così eleganti e puliti: gli alloggiamenti dei nippli sono integrati nel cerchio durante la produzione, consentendo di utilizzare i nippli interni per una migliore aerodinamica, a cui è ancora possibile accedere dall’esterno. Senza fori per nippli nel letto del cerchio, il cerchio non richiede nastro tubeless e può essere installato tubeless senza troppi problemi. L’unico foro rimasto è quello per la valvola. Tutto ciò sottolinea l’attenzione ai dettagli e l’attenzione all’aerodinamica con un peso ridotto.

«Le ruote 45 mm pesano solo 1.425 g e se vuoi sfruttare al meglio il potenziale aerodinamico delle ruote, i cerchi sono stati ottimizzati per pneumatici da 25 mm. Inoltre, si dice che i cuscinetti in ceramica funzionino 5,5 volte più agevolmente dei tradizionali cuscinetti in acciaio, perfetti per gli eroi dell’alta velocità! Oltre a tutta quella finezza tecnica, anche il look non è stato trascurato. Senza alcuna vernice per coprire il layup di carbonio, la lavorazione di altissima qualità viene in primo piano. L’efficienza della velocità unita alla perfezione artigianale: un meritato premio!»

Le Campagnolo Bora Ultra WTO hanno aiutato Pogacar a conquistare l’ultimo Tour de France
Le Campagnolo Bora Ultra WTO hanno aiutato Pogacar a conquistare l’ultimo Tour de France

Sempre in gruppo

Anche per questa stagione Campagnolo sarà protagonista del grande ciclismo affiancando ben tre team WorldTour. Stiamo parlando di AG2R Citroen, Cofidis e UAE Team Emirates. Soprattutto da quest’ultimo team sono arrivate le soddisfazioni maggiori grazie ai successi ottenuti da Tadej Pogacar. Lo sloveno ha permesso a Campagnolo di conquistare gli ultimi due Tour de France.

Anche per il 2022 gli atleti di AG2R Citroen, Cofidis e UAE Team Emirates potranno contare sul meglio di Campagnolo: le ruote Bora Ultra WTO 45 e il gruppo Super Record Eps.

Campagnolo