Villella e Cimolai alla Cofidis: Damiani e il perché della scelta

08.11.2021
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«E’ una fase di riposo particolare – racconta Roberto Damiani – stamattina abbiamo fatto un meeting con tutti i direttori. Queste settimane si sta tranquilli, poi verso il ritiro dai primi di dicembre si ricomincia ad alzare i giri».

Abbiamo cercato il direttore sportivo italiano della Cofidis per commentare due arrivi di casa nostra nella squadra francese. Due scelte diverse che rispondono a diverse esigenze, che fanno però entrambe un gran piacere. Quella di Davide Cimolai e l’ultima, se vogliamo anche un po’ insperata, di Davide Villella.

Italiani con la valigia: ai tricolori 2017, Bettiol, Guarnieri e, appunto, Villella e Cimolai
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Cimolai ci ha raccontato che fosti addirittura tu a portarlo dalla Liquigas alla Lampre nel 2012…

Dice bene. Ci incontrammo a Pechino, quando ancora si faceva il Tour of Beijing. Una di quelle situazioni in cui i box delle squadre sono tutti vicini e ci mettemmo a parlare. Mi disse che avrebbe voluto cambiare ambiente. Dopo quella volta ci trovammo un’altra volta in hotel in modo un po’ massonico. Ricordo che sperò che nessuno lo avesse visto. Ma posso dire di averci visto giusto già da allora.

In che senso?

Nel senso che Cimo è innanzitutto una brava persona, che fa le volate per sé e le tira agli altri. Avevo in testa il suo nome da un po’, ma non ho detto niente. Poi, quando prima del Giro Vasseur (Cedric Vasseur, team manager della Cofidis, ndr) mi ha chiesto informazioni su di lui, gli ho detto tutto quello che pensavo e che sapevo.

Nel 2012 lo vuole Damiani alla Lampre e lascia la Liquigas in cui ha debuttato
Nel 2012 lo vuole Damiani alla Lampre e lascia la Liquigas in cui ha debuttato
Farà le sue volate e le tirerà agli altri?

Quest’anno abbiamo quattro carte veloci da giocarci. Consonni, Coquard, Walscheid e Cimolai: starà a noi farli ruotare perché ciascuno possa esprimersi al meglio. I due leader sono Consonni e Coquard, più Consonni che Coquard. Simone si è guadagnato questa precedenza sulla strada, andando forte, lavorando per Viviani e per la grande correttezza. Ci sono stati giorni in cui gli dicevano di fare la sua corsa e lui non ha mai accettato: «Finché c’è Elia – ha risposto più di una volta – io lavoro per lui».

Tornando a Cimolai, ci saranno anche le classiche?

Tutti i velocisti hanno in testa la Sanremo, non so se perché sia l’unica Monumento alla loro portata o se perché credano di poterla vincere. Quel giorno si farà la corsa per chi starà meglio, ma Cimolai sa andare bene anche al Nord, con la grande caratteristica di essere sempre pronto negli obiettivi prefissati. Mi pare che ci sia una bella contentezza reciproca. In più lui conosce già la mentalità delle squadre francesi e credo che per inserirsi bene sia importante.

Dal Polonia sino a fine stagione, Villella ha tirato forte per la Movistar. Ma vale più di così…
Dal Polonia sino a fine stagione, Villella ha tirato forte per la Movistar. Ma vale più di così…
E poi c’è Villella…

Con tutta sincerità, ecco come è andata. Quando ci siamo trovati dopo il Lombardia per i soliti ritiri burocratici, ci siamo detti che saremmo voluti arrivare a 30 corridori, quindi avevamo due posti. Così ho preso internet, l’odiato internet. In questi casi si fa così o si chiamano i procuratori. Mi sono messo a scorrere l’elenco ed è venuto fuori il suo nome.

E cosa hai pensato?

Mi sono detto che è giovane, ma siccome lo conosco poco, ho chiesto informazioni a Rossella Di Leo che lo ha seguito alla Colpack da under 23. Poi sono andato a documentarmi. Ho studiato i suoi piazzamenti e mi ha fatto un’ottima impressione. Abbiamo parlato, ma vorrei incontrarlo nei prossimi giorni prima che torni a Monaco.

Che cosa ti ha detto Rossella?

Che se avesse la stessa grinta, sarebbe più forte di Masnada. Che pecca di insicurezza. E intanto io pensavo che a causa dell’assenza di squadre italiane è un altro corridore che per lavorare è dovuto andare all’estero. Non so quante opportunità gli abbiano dato. Mi diceva che al Giro di Sicilia avrebbe potuto fare la sua corsa. Poi nella tappa decisiva, si è voltato, ha visto che aveva Valverde a ruota e si è messo a correre per lui.

Roberto Damiani è dal 2019 direttore sportivo della Cofidis
Roberto Damiani
Roberto Damiani è dal 2019 direttore sportivo della Cofidis
Si esce da questa poca fiducia in se stessi?

Dipende dalle condizioni in cui lo metti a correre. A volte una vittoria quasi per caso dà la svolta. Se devo essere onesto, la scelta era fra lui e Cataldo. Abbiamo preso Davide perché è più giovane, ma sono contento che Cataldo abbia trovato squadra. Adesso si dovrà vedere che cosa potrà fare.

Cosa ti aspetti?

Siamo molto legati a Guillaume Martin, ma al Lombardia non andava e siamo arrivati troppo indietro. Non ci piace avere entrambe le ammiraglie sul gruppetto, per cui con l’arrivo di Izagirre e di Villella, sono convinto che avremo altre frecce al nostro arco. Io ci credo, adesso bisogna fare in modo che ci creda lui.