Tirreno in vista, Viviani pronto per tornare

07.03.2021
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Elia Viviani sta tornando e guarda con fiducia alla Tirreno. La sensazione l’aveva sentita forte sulla propria pelle nella volata della penultima tappa del UAE Tour, quando era arrivato a un’incollatura dal dominatore Sam Bennett. E quella sensazione si avverte ancora di più sentendo il tono delle sue parole durante una pausa degli allenamenti che sta svolgendo su pista, perché nella sua mente l’obiettivo principale della stagione ha un solo nome: Tokyo.

La strada giusta

Quella volata nella quale è tornato protagonista ha un sapore dolce, ma chiaramente poteva esserlo di più.

«La vittoria non ha eguali – dice – è un’altra cosa, però è un buon segnale, ma tutta la trasferta negli Emirati Arabi mi ha dato indicazioni positive sin dalla prima tappa, quella dei ventagli dove mi sono ritrovato nel gruppetto davanti. Poi anche nell’altra volata vinta da Bennett, ero andato in progressione chiudendo quarto. La corsa araba mi ha detto che la potenza sta tornando quella del 2019, alla vigilia avrei pensato di essere solo al 70 per cento invece sono più avanti. Discorso diverso per la forma fisica…».

Dall’intesa con Simone Consonni sono nate tante vittorie, fra cui l’europeo 2019
Dall’intesa con Consonni è nato anche l’europeo 2019
In che senso?

Sono ancora un paio di chili sopra il mio peso forma e devo perderli prima della Sanremo. Non posso lamentarmi, in fin dei conti sono già a buon punto a un mese dall’intervento al cuore, anzi posso dire di essere sorpreso per essere a questo livello. Ho fatto 10-12 giorni di recupero e alla fine mi hanno fatto bene, mi sono sentito potente e determinato. Quel che non mi manca è la voglia di riscatto dopo quanto ho passato, probabilmente è quella la molla che mi sta aiutando.

Come va con il team?

Molto meglio, finalmente si lavora in sintonia e i meccanismi cominciano a funzionare. Anche per questo volevo assolutamente esserci al UAE Tour, non potevamo perdere altro tempo dopo le cancellazioni delle prime gare. Stiamo lavorando bene insieme, c’è più dialogo, ognuno si impegna al massimo per il ruolo che deve svolgere. E questo mi dà tanta fiducia, anche se chiaramente manca qualcosa senza Simone Consonni.

A proposito, che notizie hai su di lui?

Ha ripreso ad andare in bici, fa 2-3 ore al giorno, ma il fastidio al ginocchio non è andato via e per questo salterà tutte le classiche. Il lavoro che stiamo facendo dovrà però consentirgli di reinserirsi nel treno in maniera rapida e semplice, senza sussulti. Attualmente i suoi compiti li sta svolgendo Kenneth Vanbilsen che nel lanciare la volata è l’uomo immediatamente davanti a Sabatini e a me, mentre il primo a pilotare il treno è mio fratello Attilio. Si sono tutti adattati e questo è un bel segnale.

Da quest’anno, Elia ha intensificato la presenza in pista
Da quest’anno, Elia ha intensificato la presenza in pista
Sai bene che molti guardano con particolare interesse alla tua intesa con Simone. Anche Villa parlando della madison olimpica accennava all’importanza che fra voi ci sia quella particolare intesa sia tecnica che umana…

Certo, io e Simone ci sentiamo quasi quotidianamente, ho cercato anche di aiutarlo nel trovare qualche soluzione al suo problema fisico. Quando hai un guaio a un ginocchio affronti tante incognite, ma quel che serve è soprattutto la pazienza. Simone farà un programma alternativo per poter rientrare nel nostro gruppo al Giro d’Italia.

In questo anno così particolare quanto ti sta aiutando la pista?

Tantissimo, credo sia parte del mio essere sulla via del ritorno ai valori del 2019. Ho già svolto tre ritiri a Montichiari in questa stagione pur con le difficoltà legate all’inconveniente fisico subìto. Dopo questo blocco di lavori ci rivedremo al termine del periodo delle classiche e conto di fare una preparazione massiccia su pista già prima del Giro. Poi dopo la corsa rosa mente e corpo saranno proiettati su Tokyo. Ora intanto la barra è puntata sulla Tirreno-Adriatico, dove spero di crescere ancora rispetto al UAE Tour, di quel gradino che mancava…