Venite a scoprire le gare nuove del calendario 2026…

Venite a scoprire le gare nuove del calendario 2026…

04.11.2025
7 min
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Nuove gare sono all’orizzonte e programmate per il 2026. Il calendario italiano delle prove internazionali subisce una piccola rivoluzione inserendo nuovi eventi nel suo programma grazie alla spinta della rinnovata Lega Ciclismo Professionistico. In alcuni casi si tratta di rientri dopo un lungo periodo di buio, in altri di prove completamente originali.

Non toccherà più al Trofeo Laigueglia inaugurare la stagione com’era solito fare da svariati anni a questa parte, ma sarà il Giro di Sardegna, la cui ultima edizione risale al lontano 2011. Nel corso di questo lungo intervallo più volte si era pensato di rilanciarlo, ci si era andati vicino nel 2020 quando venne coinvolta la società Extragiro, ma il Covid annullò ogni sforzo. Ora ci si riprova, con l’incarico organizzativo affidato al Gs Emilia di Adriano Amici che lo allestirà dal 24 febbraio all’1 marzo.

Il Giro di Sardegna aprirà la stagione ciclistica italiana il 25 febbraio, inaugurando la Coppa Italia delle Regioni
Il Giro di Sardegna aprirà la stagione ciclistica italiana il 25 febbraio, inaugurando la Coppa Italia delle Regioni
Il Giro di Sardegna aprirà la stagione ciclistica italiana il 25 febbraio, inaugurando la Coppa Italia delle Regioni
Il Giro di Sardegna aprirà la stagione ciclistica italiana il 25 febbraio, inaugurando la Coppa Italia delle Regioni

Ad aprile il Giro della Magna Grecia

Extragiro però non rimane a guardare, anzi è soggetto primario in questa sorta di rivoluzione voluta dalla Lega e fortemente legata al lancio in grande stile della Coppa Italia delle Regioni che nei propositi del presidente Pella dovrebbe davvero toccare tutte le 20 regioni italiane. Alcune di esse, quelle dell’estremo sud, dovrebbero essere coinvolte nel neonato Giro della Magna Grecia, allestito grazie a un accordo che la stessa Lega ha stretto con la fondazione omonima per dare risalto ai territori cardine della nostra civiltà.

Nei propositi il percorso dovrebbe toccare Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia, ma con 5 giorni a disposizione (dal 12 al 16 aprile) appare difficile riuscire subito in quest’intento. La cura organizzativa è stata affidata all’esperienza della società Extragiro e giustamente Marco Selleri si tiene un po’ sul vago, considerando anche che per la sua struttura si tratterà di lavorare in trasferta.

Per Marco Selleri (a destra) e il suo staff si prospetta un 2026 denso d'impegni
Per Marco Selleri (a destra) e il suo staff si prospetta un 2026 denso d’impegni
Per Marco Selleri (a destra) e il suo staff si prospetta un 2026 denso d'impegni
Per Marco Selleri e il suo staff si prospetta un 2026 denso d’impegni

Rilanciare l’Italia come sede di ritiri

«Su questa gara presentai a suo tempo un progetto legato proprio alla necessità di riportare il ciclismo al Sud in pianta stabile, provando piano piano a fare quello che sta facendo la Spagna. Pochi considerano che la forza del movimento iberico è data anche dal fatto che le squadre professionisti pagano 30 euro di pensione completa al giorno. Noi possiamo fare altrettanto, solo così possiamo rilanciarci. Pella ha i contatti politici che servono per realizzare l’idea, ha sentito la Fondazione e gli è venuto in mente di denominare questa nuova gara a tappe Giro della Magna Grecia».

Selleri specifica come anche il Giro della Sardegna è nato in seno alla Lega, ma è stato appoggiato ad Adriano Amici: «Si cerca di utilizzare organizzatori che sono specializzati soprattutto in gare a tappe. Noi un po’ di esperienza ovviamente l’abbiamo, anche perché siamo un service anche di RCS. Per ora non sappiamo ancora come sarà strutturata la corsa, che territori toccherà, ma siamo nell’ambito della Magna Grecia storica, quindi sarà in tutte o parte delle regioni interessate».

Il contenimento dei costi logistici potrebbe rilanciare l'Italia come sede dei ritiri. La Quick Step faceva spesso preparazione in Sardegna
Il contenimento dei costi logistici è un passo fondamentale. La Quick Step faceva spesso preparazione in Sardegna
Il contenimento dei costi logistici potrebbe rilanciare l'Italia come sede dei ritiri. La Quick Step faceva spesso preparazione in Sardegna
Il contenimento dei costi logistici è un passo fondamentale. La Quick Step faceva spesso preparazione in Sardegna

L’idea di una gara da Lione a Torino

Un’altra manifestazione affidata a Extragiro, questa nuova di zecca, è la Lione-Torino: «E’ una gara che è nata da un’idea di tre persone, a cominciare da Philippe Colliou, che è l’organizzatore del Tour de l’Avenir. E’ diventato mio amico dal 2020 perché allora era collaboratore dell’UCI per i mondiali di ciclismo. E’ stato con me 20 giorni per preparare i mondiali di Imola e da lì è nata una profonda amicizia soprattutto legata alla passione per il ciclismo. Con lui e il giornalista Aldo Peinetti, durante le ultime due tappe del l’Avenir del 2024, nacque quest’idea di fare questa corsa nuova transfrontaliera tra Francia e Italia, legata ovviamente anche a quello che si sta costruendo, il nuovo traforo ferroviario per l’alta velocità».

Selleri ammette che non è semplice allestire una gara transfrontaliera (in programma dall’1 al 3 luglio) considerando le diverse legislazioni: «I problemi in questo momento sono soprattutto dalla loro parte e sono figli di un periodo difficile politico, di conseguenza quando c’è instabilità politica si muovono anche meno i soldi pubblici. Poi naturalmente cambiano le leggi e i regolamenti da una parte e dall’altra. In questo senso però riprenderemo l’esperienza del 2024, quando le ultime due tappe finivano in Piemonte e noi al confine abbiamo preso in carico la corsa mantenendo le nostre leggi sul codice della strada».

Il Giro della Magna Grecia dovrebbe toccare Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia
Il Giro della Magna Grecia, una delle nuove gare, dovrebbe toccare 5 regioni del Sud
Il Giro della Magna Grecia dovrebbe toccare Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia
Il Giro della Magna Grecia, una delle nuove gare, dovrebbe toccare 5 regioni del Sud

Al via il primo Giro d’Italia per juniores

Uno sforzo notevole, dettato dalla passione: «Se non ce l’hai, non c’è nulla da fare per questo sport. Sfido qualsiasi organizzatore, tranne RCS che lo fa per business ad allestire eventi simili perché i costi sono molto elevati, gli sponsor privati sono praticamente azzerati e bisogna sostenere costi che per una gara 1.1 di un giorno partono da 180 mila euro. Ma noi ci crediamo e oltre a quelle segnalate, nel 2026 lanceremo anche il primo Giro Giovani».

E’ una competizione nuova, riservata agli juniores inserendo anche questa categoria nell’universo della maglia rosa, dal 29 luglio all’1 agosto: «Questa è una mia idea. Abbiamo preso spunto dal nostro Giro d’Italia giovani under 23 che abbiamo concluso nel ’22 Da lì ho detto “proviamo a ripartire”. Sarà una gara internazionale a tappe per la categoria. La mia idea è quella di fare campo base come si fa in Lunigiana, tutti i pernottamenti nello stesso posto e con pochi spostamenti si fanno le 4-5 tappe. I percorsi sono da costruire, forse faremo base in Emilia andando poi a toccare altre regioni limitrofe. Questi sono i mesi in cui si lavora, dove si approfondiscono tutti i compiti per la prossima primavera/estate».

Gabriele Bosisio vincitore su Emanuele Sella. Era il 2007, una delle ultime edizioni del Giro del Lazio
Gabriele Bosisio vincitore su Emanuele Sella. Era il 2007, una delle ultime edizioni del Giro del Lazio
Gabriele Bosisio vincitore su Emanuele Sella. Era il 2007, una delle ultime edizioni del Giro del Lazio
Gabriele Bosisio vincitore su Emanuele Sella. Era il 2007, una delle ultime edizioni del Giro del Lazio

Il Lazio ritrova la “sua” classica

Il nuovo programma 2026 prevede anche il Gran Premio Emilia il 29 marzo, il rinnovamento della Milano-Rapallo articolata su due gare distinte, una cronosquadre e una in linea il 19 e 20 settembre e soprattutto il GP del Lazio previsto il 19 settembre, affidato allo staff di Claudio Terenzi che quindi, dopo aver curato le altre categorie nella tre giorni del Gran Premio Liberazione di aprile, fa il suo ingresso anche fra i professionisti.

La gara si lega idealmente al Giro del Lazio che fino al 2014 ha portato sulle strade romane il meglio del ciclismo mondiale. «La corsa è la stessa – afferma Terenzi – inizialmente era stata una proposta messa sul banco senza molte speranze, sapendo le difficoltà per rilasciare nuove gare. Invece a settembre ci siamo ritrovati con questo nuovo impegno che accogliamo a braccia aperte. In questo modo vediamo premiati gli sforzi di sei anni della Terenzi Sport, nei quali abbiamo organizzato 18 gare internazionali».

Il Giro del Lazio ha sempre avuto al via il meglio. Qui Bugno, Fondriest, Anderson e Gavazzi
Il Giro del Lazio ha sempre avuto al via il meglio. Qui Bugno, Fondriest, Anderson e Gavazzi
Il Giro del Lazio ha sempre avuto al via il meglio. Qui Bugno, Fondriest, Anderson e Gavazzi
Il Giro del Lazio ha sempre avuto al via il meglio. Qui Bugno, Fondriest, Anderson e Gavazzi

A Roma torneranno i campioni a settembre

E’ curioso il fatto che la gara cambia leggermente la sua denominazione, ma non si stacca dal suo passato: «Avevamo uno scrupolo legato a eventuali diritti legali sul Giro del Lazio. Era più semplice partire ex novo. ma la gara sarà praticamente identica, a parte il percorso che va chiaramente scelto. Ma logicamente il Lazio è quello, le strade sono quelle e la conclusione vogliamo che sia a Roma, nel centro come in passato. Devo essere un po’ abbottonato su tutto perché per far sì che questa gara risorga come meriti c’è bisogno anche di un budget importante e ci stiamo muovendo in tal senso».

Si punta naturalmente ad avere qualche team del World Tour e Professional a parte quelli italiani: «Sicuramente, all’altezza della tradizione pur in un periodo estremamente denso di gare, visto che il giorno dopo c’è il Giro di Romagna. Ma questo può agevolarci, credo che le squadre siano più facilitate per gli spostamenti perché abbattono i costi. Noi faremo il massimo, vedremo chi farà parte della contesa…».

Si avvicina il Liberazione e cambiano gli equilibri

08.04.2025
5 min
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Si riparte. Come ogni anno, da quando Claudio Terenzi ha riannodato i fili di un evento che è incardinato nella storia stessa del ciclismo italiano, il Gran Premio Liberazione. Dal 23 al 25 aprile Roma tornerà ad essere il fulcro dell’attività per un gran numero di categorie, tanto che ormai restano fuori da quello che è un vero festival delle due ruote solamente i professionisti e ogni anno il buon Terenzi si ritrova a ribattere a chi gli chiede quando inserirà anche loro nell’evento.

Il percorso di Caracalla resta unico per il suo fascino. Scorrevole ma capace di fare sempre selezione
Il percorso di Caracalla resta unico per il suo fascino. Scorrevole ma capace di fare sempre selezione

Un evento in piena metamorfosi

Ragionando con l’organizzatore romano, emerge forte la sensazione che, pur trovandoci di fronte a un evento che si sta rinsaldando nella sua nuova formula, è anche nel pieno di un profondo cambiamento, facendo seguito a quanto il ciclismo stesso sta cambiando.

«Me ne accorgo ogni giorno che passa verificando le richieste di adesione alle gare: la bilancia fra under 23 e juniores che prima era sbilanciata a favore dei primi si sta sempre più equilibrando e credo che presto sarà proprio la gara dei più giovani l’evento centrale. Perché le grandi squadre guardano sempre più a loro, tanto è vero che la prova che fino allo scorso anno aveva una partecipazione di team italiani, quest’anno ospiterà anche 5 importanti club stranieri».

Davide Donati, vincitore della passata edizione del Liberazione e oggi in forza al devo team Red Bull
Davide Donati, vincitore della passata edizione del Liberazione e oggi in forza al devo team Red Bull

Il peso specifico degli juniores

Terenzi parla anche nella doppia veste di organizzatore e manager, gestendo il Veleka International Team: «Abbiamo corridori australiani e neozelandesi, russi e ucraini e bielorussi, è una bellissima esperienza lavorare con questi ragazzi. Mi accorgo che si sta spostando tutto da quella parte, ad esempio un ragazzo del team dello scorso anno è già approdato al Petrolike, due australiani sono ora nel Pogi Team. I manager e i procuratori guardano quasi esclusivamente a quella categoria e lo dico con un po’ di rammarico perché mi accorgo che per un under 23 già dopo la prima stagione, se non ha trovato un ingaggio in un devo team, sente il terreno mancargli sotto i piedi».

La formula di gara del GP Liberazione resta sempre la stessa, la kermesse su più giri del circuito delle Terme di Caracalla, con un programma decisamente ricco che quest’anno raccoglie anche un altro evento nell’evento: «Inizieremo addirittura con un campionato italiano, quello della cronosquadre per allievi e per noi, al secondo tricolore consecutivo, è un risultato davvero importante, un’attestazione di stima da parte della Federazione che ci inorgoglisce. Il 24 sarà la giornata dedicata alla prova juniores e questa, come anche quella degli U23 ha il numero di partecipanti bloccato a 175 per team di 5 corridori ognuno. Tornando al discorso di prima, anche fra gli juniores ora siamo costretti a dire di no a tanti team che vorrebbero partecipare perché abbiamo raggiunto il tetto massimo e questo mi dà sempre dispiacere».

Santiago Ferraro vincitore del Liberazione juniores dello scorso anno (Photors)
Santiago Ferraro vincitore del Liberazione juniores dello scorso anno (Photors)

Agonismo ma non solo

Oltre alla gara degli juniores, il 24 aprile ci saranno anche altre prove in programma: «Oltre a quelle per esordienti e allievi ci sarà però un momento che mi è particolarmente caro, ossia la kermesse per amatori che tengono fortemente ad essere anche loro della partita. La loro presenza accresce il significato dei Lazio Bike Days (questa la dicitura del festival, ndr) arricchendo fino alla fine il programma della vigilia di quello che, complice anche il giorno di festa, resta il momento clou».

Già, il 25 aprile, dove il programma di gare presenta due eventi di primissimo spessore, «ma oltre a loro vorrei ricordare la pedalata solidale Bike4Fun, altro momento per me importantissimo perché è un’autentica emozione vedere tanti ragazzi emodializzati insieme a ciclisti abituali fare un giro nel centro di Roma, chiuso al traffico per l’occasione e vedere la loro gioia e sorpresa nei loro occhi è un’autentica emozione. Sarà un giro simbolico con maglia celebrativa e gadget, con parte dell’iscrizione che andrà in beneficenza».

Il team UAE ha sempre onorato l’evento capitolino, monopolizzando il podio della passata edizione
Il team UAE ha sempre onorato l’evento capitolino, monopolizzando il podio della passata edizione

Montepremi equiparato a quello maschile

La giornata clou inizierà con la prova femminile, alla sua settima edizione e anche questa presenta un importante aspetto nuovo: «La gara cambia infatti di livello, passando alla categoria Uci 1.1. E’ un importante salto di categoria e anche qui riceviamo tante richieste di partecipazione, anche dall’estero. Avremo al via la UAE Team ADQ, altre squadre di livello e so che ne verrebbero altre dal WorldTour, ma siamo nel pieno del periodo delle classiche. Vorrei sottolineare anche che abbiamo deciso di pareggiare il montepremi femminile a quello dei maschi, 21 mila euro a testa, credo che sia un segnale importante ottenuto grazie all’appoggio della Lega Ciclismo che ha inserito la nostra gara nella Coppa Italia delle Regioni».

La prova per U23 ha ormai raggiunto il livello di popolarità e attenzione che aveva nel secolo scorso, quand’era considerata il “mondiale di primavera”? «E’ una domanda che mi rivolgono spesso, ma credo che sia improponibile fare un paragone. I dilettanti erano un passaggio obbligato, l’unica alternativa al professionismo. Ora la situazione è molto più composita. Posso dire che ogni anno ci troviamo a dover rinunciare a tante adesioni, se si pensa che abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni già a dicembre. Ci saranno tutte le continental italiane e ci saranno molti team stranieri, tanto che in totale, fra le varie prove, abbiamo ben 42 nazioni al via».

Tanti i team stranieri che aderiscono alle corse romane, ormai in quasi tutte le categorie
Tanti i team stranieri che aderiscono alle corse romane, ormai in quasi tutte le categorie

Che succederà nel futuro?

Proviamo a giocare d’anticipo: Terenzi è pronto a cambiare scenario e puntare sugli juniores? «Staremo a vedere. Certo che quella che una volta era vista come una scorciatoia per pochi, il passaggio da juniores direttamente fra i grandi, ora è diventata un’autostrada. Io credo che presto vedremo cambiamenti regolamentari, magari un riadattamento della categoria U23 in qualcos’altro. Noi stiamo alla finestra e vediamo quel che succede».

Arriva il Liberazione, festival mondiale delle due ruote

15.04.2024
5 min
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Chi ama il ciclismo sa bene che cos’è il Gran Premio Liberazione e quanto la classica romana ha contato e conta nel ciclismo italiano. Nello scorso secolo era considerato il “mondiale di primavera” perché metteva di fronte i maggiori talenti del Pianeta a livello dilettantistico, era quindi uno dei pochissimi terreni di confronto con i Paesi del Blocco Sovietico dove vigeva il dilettantismo di Stato. Poi i cambi profondi nel mondo delle due ruote hanno portato il Liberazione verso un progressivo tramonto, finché Claudio Terenzi non ne ha ripreso le redini. Trasformandolo.

Oggi il Gran Premio Liberazione è qualcosa di ben diverso. Non è poi così lontano dalla sua tradizione, ma sarebbe meglio dire che se ne sta costruendo una nuova, seguendo i venti del progresso. Oggi il Liberazione è molto più che una corsa ciclistica: è un festival delle due ruote, allestito su più giornate e che coinvolge quasi tutte le categorie. E chissà che un domani non completi l’opera…

Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi
Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi

Tre giorni di ciclismo

Terenzi ha predisposto un programma ricchissimo, profondamente rinnovato rispetto allo scorso anno che riempirà le strade del centro storico romano per tre giorni.

«E’ un impegno enorme non solo per noi, ma per tutta la città – afferma l’organizzatore – e per questo dobbiamo dire grazie all’amministrazione comunale, perché si è fatta pienamente coinvolgere dal Liberazione, lo sente davvero come qualcosa di appartenente a Roma. Cominceremo nella mattinata del 25 aprile con la gara femminile, portata al livello Uci 1.1 con al via anche la formazione WorldTour della Uae, tornerà quindi Persico vincitrice nel 2022. Alle 14 sarà poi la volta degli Under 23, la gara dalla quale è nato tutto».

La vittoria di Silvia Persico nel 2022, he precede la compagna Consonni (fotoGiessegi)
La vittoria di Silvia Persico nel 2022, he precede la compagna Consonni (fotoGiessegi)
Quest’anno quante richieste avete avuto?

Un numero clamoroso, tanto che a gennaio eravamo già sold out e per me dover dire di no alle richieste dei team, soprattutto dall’estero è un dolore. Ma d’altronde l’Uci impone il limite di 175 partecipanti e è giusto che sia così. Nella scelta sono molto pragmatico, voglio portare a Roma il miglior cast possibile, con nazionali e club di spicco. Quindi guardo al pedigree di ogni squadra e dei suoi componenti. E’ un dovere verso la storia stessa del Liberazione, verso il suo percorso che non ha eguali al mondo. Quest’anno poi, tra la gara femminile e quella under 23 ci sarà un intermezzo importante.

Quale?

La Bike for Fun-Pedalata del Dono, una prova per trapiantati ed emodializzati in collaborazione con Aned e Aido. Sarà una pedalata solidale con maglia celebrativa e offerta libera a favore delle associazioni, 8 chilometri disegnati attraverso il centro storico toccando anche punti che la corsa agonistica non attraversa, perché si andrà non solo alla Piramide Cestia, ma sull’Aventino, al Circo Massimo, anche per i Fori Imperiali e il Colosseo per concludersi sotto lo striscione d’arrivo a Caracalla. Lo scorso anno furono in 500 a partecipare, quest’anno speriamo siano molti di più.

Il percorso del Liberazione non cambia: un circuito nel centro storico di 6 chilometri
Il percorso del Liberazione non cambia: un circuito nel centro storico di 6 chilometri
Come reagisce la città?

Benissimo, anche se è un impegno notevole quello che dobbiamo sostenere. Noi facciamo grande promozione presso gli esercenti, soprattutto quelli sportivi perché chiunque pratica ciclismo (e non solo) deve sentirsi coinvolto. Il Liberazione deve essere qualcosa di inclusivo, per questo alla pedalata tengo in particolar modo.

Il Liberazione però non finisce il 25 aprile…

No, come detto sarà un festival delle due ruote che andrà avanti per altri due giorni. Al venerdì spazio per gli amatori con la gara in programma alle 15. Ma ci sarà anche tanto altro, ad esempio le prove per i più piccoli, con la gimkana che coinvolge non meno di 300 bambini senza contare i loro genitori… Questa è già una novità, l’altra sarà la prova di corsa a piedi alle 18, sullo stesso percorso del Liberazione allestita con il Comitato Organizzatore della Roma Appia Run.

Grande novità al venerdì pomeriggio con la prova podistica, “sorella” della Roma Appia Run
Grande novità al venerdì pomeriggio con la prova podistica, “sorella” della Roma Appia Run
E al sabato?

Daremo il massimo spazio alle categorie giovanili a cominciare dalla prova juniores, anche questa sold out con molti team stranieri presenti. Ormai la prova juniores è allo stesso livello di quella degli under 23, visto anche quanti corridori passano direttamente nei team emanazione di quelli WorldTour. Poi avremo quelle per allievi ed esordienti, a completare tre giorni di grande ciclismo.

Quasi tutte le categorie rappresentate. Ma un pensiero ai professionisti non lo fai?

L’abbiamo fatto, uno dei miei desideri è riesumare il Giro del Lazio. Ne ho parlato con i vertici di Rcs Sport, ma per ora è loro opinione che ci siano troppe gare e non ci sia spazio per altro. Poi però guardo il calendario e vedo che vengono riesumate corse storiche come il Giro dell’Abruzzo. Il Lazio ha un passato clamoroso, andrebbe assolutamente ripescato. Mi chiedo se darebbe fastidio… Io comunque la squadra organizzativa ce l’ho: pronta, affiatata, in grado di sostenere la sfida.

La vittoria di Romele al Liberazione dello scorso anno in volata sul danese Wang
La vittoria di Romele al Liberazione dello scorso anno in volata sul danese Wang
Potrebbe essere allora quello l’ulteriore step…

Diciamo che è il mio sogno, per ora concentriamoci però su quel che abbiamo cercando di dare sempre il meglio. Allestire un grande evento è sempre più difficile, anche con l’appoggio delle istituzioni tra cui inserisco anche la Federazione che ci dà un grande supporto, ma noi dobbiamo fare sempre il meglio. Un esempio: avevamo già stretto l’accordo per l’assistenza medica con una struttura privata per ambulanze e medici, ma poi mi sono chiesto se facevano anche primo soccorso. Mi hanno detto di no, quindi abbiamo virato sulla Croce Rossa. Anche se costa di più, sulla sicurezza non transigo né lesino spese, lo dobbiamo a chi corre.

Ciclocross: tricolore veloce. Scopriamo il percorso

10.01.2023
5 min
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Ci siamo. Domenica prossima si disputa il campionato italiano di ciclocross, il momento più atteso in Italia per la disciplina “del fango”. Il tricolore si terrà nel Lazio e più precisamente nel Camping Roma Capitol nella pineta di Castel Fusano, tra Ostia e la Capitale.

Quella zona è decisamente pianeggiante e pertanto il tracciato si annuncia molto veloce. Per certi aspetti ricorda molto quello di Lecce del 2021. Anche per tipologia del fondo. Questo, complice l’estrema vicinanza con il mare, forse è leggermente più sabbioso e il terreno sembra drenare meglio.

Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross
Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross

Tricolore a Roma

Siamo andati a sbirciare i lavori di allestimento del tracciato e l’organizzatore, Claudio Terenzi, ci ha spiegato anche come si sia arrivati a riportare dopo parecchi anni l’italiano nel Lazio. A Roma soprattutto il cross è amatissimo.

«E’ stato un gioco di squadra – racconta Terenzi – abbiamo parlato con il responsabile della Federazione ciclistica italiana, abbiamo fatto richiesta insieme ad altre società dell’assegnazione del tricolore e dallo scorso maggio ci è stato affidata l’organizzazione di questa importante gara.

«Il ciclocross è una passione, ma ormai è anche un vera mole di lavoro! Anche se noi siamo molto impegnati anche sulla strada (organizzano il GP Liberazione, ndr). La cosa più importante è che con il ciclocross si ovvia a tanti problemi, a partire dalla messa su strada, e quindi alla sicurezza, dei bambini fino ad arrivare alle questioni tecniche e fisiche che contribuiscono al loro sviluppo».

Mentre si pulisce il fondo, si piantano i paletti e soprattutto si monta un ponte, guardandoci intorno ci si accorge meglio della location individuata. Siamo all’interno di uno dei campeggi più grandi della provincia romana. Un’area privata ben circoscritta.

«Ci era stata proposta questa area, l’ho valutata e l’ho scelta non tanto pensando al percorso, che comunque sarebbe stato veloce, quanto per i servizi. All’interno del camping ci sono i bagni, le docce, la segreteria, i parcheggi, la sorveglianza, un bar, un ristorante… Sono 30 ettari e siamo riusciti a concentrare tutto qui. Se avessimo scelto un altro campo gara avremmo dovuto portarci tutto».

Percorso veloce

Il percorso è veloce. Si tratta di un anello da 2.950 metri nella rinomata pineta di Castel Fusano. Proprio in queste ore si stanno ultimando alcune scelte tecniche, dettate da esigenze logistiche, come il verso del tracciato, ma di base i connotati non cambiano. Pianura, erba, quantità di fango relativa, merito soprattutto della sabbia, una collinetta e un ponte artificiale.

«Le peculiarità tecniche di questo percorso? Su carta è abbastanza veloce – va avanti Terenzi – però bisognerà vedere le condizioni del fondo dopo i vari passaggi dei giorni precedenti e delle gare del sabato (amatori e team relay, ndr), perché il terreno è anche abbastanza sabbioso. Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo del weekend.

«Come potete vedere, stiamo costruendo un ponte di circa 20 gradini che dovrebbe essere lo “strappo” finale prima del traguardo. Seguito da una rampa in discesa di circa 20 metri». 

Dalla parte opposta, dopo un tratto in piena pineta, si accede ad un grande prato. In questa porzione c’è anche una piccola collinetta naturale, dove è stata ricavata una rampa di una dozzina di metri. Dopo questo segmento ancora pineta.

Le svolte non mancano e complice l’alta velocità potrebbero diventare anche “tecniche” e creare delle differenze. Si annuncia pertanto un percorso per “cavalli pesanti e motori potenti”, ma che sappiano sgattaiolare via dalle curve con agilità.

L’occhio del cittì

Ma il tricolore, si sa, dà anche un’indicazione importante in vista del mondiale. E come avviene su strada (ma forse anche di più) si cerca di riprodurre un tracciato che sia il più “simile” possibile a quello iridato.

«In effetti – dice Terenzi – il percorso è stato allestito anche per venire incontro alle esigenze del cittì Daniele Pontoni. Il tricolore precede il campionato del mondo e mi diceva lo stesso Pontoni che quello iridato è un tracciato abbastanza semplice. Lì ci sarà una gradinata di ben 37 gradini, noi arriviamo a 20, ma in qualche modo abbiamo cercato di allinearci alla prova iridata del 4 febbraio prossimo.

«Il cittì è venuto qui a visionare il percorso già a luglio e ci ha dato dei preziosi consigli su come sfruttare l’area al massimo, visto che lui è maestro».

La Persico in trionfo e il punto con Terenzi

26.04.2022
5 min
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La mattinata romana del 25 aprile si è aperta con il GP Liberazione delle donne, tornato dopo una pausa troppo lunga, per la grande volontà di Claudio Terenzi. Il suo amore per il ciclismo l’ha portato a rimettere in gara le ragazze, aggiungendo come corollario altri due giorni di eventi. Una prova importante, soprattutto nel momento in cui la guerra in Ucraina ha spinto un grosso sponsor istituzionale a ritirarsi, privandolo di un appoggio importante.

Dopo l’ultima gara, tempo di bilanci con Claudio Terenzi
Dopo l’ultima gara, tempo di bilanci con Claudio Terenzi

Doppietta Valcar

La corsa delle donne, com’era intuibile, l’ha conquistata la Valcar-Travel&Service, con Chiara Consonni reduce dalla Nations’ Cup in pista a Glasgow, Silvia Persico ed Eleonora Gasparrini fresche di fatica sulle strade del Nord. L’assenza dei team WorldTour, impegnati il giorno prima alla Liegi, faceva sì che il team di Davide Arzeni fosse il favorito d’obbligo. E questo paradossalmente ha reso tutto più difficile. Sapete cosa significa controllare una corsa piena zeppa di elementi incontrollabili? Per questo alla fine si è preferito evitare lo sprint e dare al GP Liberazione delle ragazze un’impronta diversa.

«Sapevo che non potevo giocarmela in volata – ha detto Silvia Persico, 9ª alla Gand e 11ª al Fiandre – quindi ho allungato a 500 metri dal traguardo. Vincere così, in Italia, davanti alla mia famiglia e con una compagna di squadra al proprio fianco sul podio non ha prezzo. Non era facile tenere controllata la corsa nella prima parte e poi alimentare ogni tentativo di fuga nel finale. Essere riuscite a entrare tutte insieme nel tentativo buono è stata la testimonianza di un gioco di squadra perfetto. Anche per questo, la dedica va alla squadra e anche a me stessa, come ricompensa per un avvio di stagione molto confortante».

L’occhio del capo

Terenzi osserva, si muove, dispone, intrattiene le relazioni come chiunque sappia che il grosso del lavoro si fa fino al secondo prima che l’evento cominci e poi le cose vanno come devono andare.

«Già dal primo giorno – dice – ho percepito che potevamo avere successo. Il secondo giorno la stessa sensazione. E ora posso dire che è stato tutto molto positivo. In tutte le categorie, abbiamo avuto un campo partenti qualificato e in più non ci sono stati posti vuoti. Mi pare che anche l’opinione pubblica abbia apprezzato molto questa tre giorni.

«Alle gare del baby cross di sabato scorso c’erano stati 210 partecipanti e qui mi hanno detto che abbiamo sfiorato i 300, con tutto il corollario dei genitori. E’ stato spettacolare. Per quanto riguarda la Bike for Fun (l’evento cicloturistico del primo giorno, nel Parco dell’Appia Antica, ndr), abbiamo consegnato quasi 460 sacchetti. Quindi, tolti quelli che magari abbiamo regalato, c’erano oltre 400 persone e secondo me è stato un numero soddisfacente. La cosa importante è che ho capito che ci possiamo lavorare bene per il prossimo anno».

Niente di semplice

Ma non c’è stato niente di semplice, con ostacoli che si potevano immaginare e altri imprevedibili, cui Terenzi ha fatto fronte girando l’Italia in lungo e largo e rimboccandosi le maniche.

«L’anno scorso abbiamo iniziato a lavorarci a febbraio – dice – quest’anno, essendo partiti a ottobre, pensavo che fosse molto più semplice, invece è stato tremendamente più complicato e difficile. Ha inciso anche il fattore della guerra in Ucraina, perché alcuni partner istituzionali hanno declinato l’invito, per fornire aiuti umanitari in Ucraina, come è giusto che sia. Quindi ci siamo trovati un po’ a corto di ossigeno.

«Anche noi abbiamo ospitato questi atleti per due giorni qui a Roma. In più da un mese e mezzo a questa parte, abbiamo fatto venire cinque ragazzi ucraini, che sono ospiti della comunità di Allumiere, dove il sindaco Antonio Pasquini è molto partecipe. Ci siamo fatti carico di questa situazione molto volentieri. Non me la posso prendere con nessuno. Per la prima volta abbiamo fatto tre giorni, quando il Liberazione è sempre stato una giornata singola. Abbiamo fatto 5 eventi regionali, uno nazionale e due internazionali. Abbiamo raccolto tutte le fasce d’età con grandissimo successo, però è stato complicatissimo».

La tre giorni del Liberazione si è aperta il sabato con la Bike 4 Fun, pedalata ecologica nel Parco dell’Appia Antica, con oltre 400 partecipanti (foto Gp Liberazione)
La tre giorni del Liberazione si è aperta il sabato con la Bike 4 Fun, pedalata ecologica nel Parco dell’Appia Antica (foto Gp Liberazione)

Il 2022 è ancora lungo

E la sua stagione non finisce qui. Se infatti durante l’inverno è il ciclocross a tenere banco, l’estate ci sono la strada e tutte le categorie del Terenzi Bike Team.

«Ogni domenica – sorride – abbiamo le squadre giovanili che partecipano a varie competizioni. In più abbiamo in cantiere per il 9 ottobre la Roma Raid, che sarà la nuova gran fondo a Roma. E aspettiamo notizie per quanto riguarda l’organizzazione del campionato italiano ciclocross uomini e donne per il 13-14-15 gennaio a Castel Fusano. Abbiamo cercato di diversificare, anche perché al pubblico che viene facciamo vedere nuove zone di Roma per agganciarci anche al discorso turistico. Abbiamo scelto quel sito, quella pineta, perché ci sembra idoneo per far sì che ci sia un campionato italiano di grande livello».

Gp Liberazione, certi valori non devono tramontare mai

07.04.2022
6 min
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Ci sono stati anni in cui si aveva quasi paura di parlarne. Il Gran Premio della Liberazione doveva essere una festa di sport e su quel nome così particolare si preferiva glissare, soprattutto quando al governo del Paese c’era chi ne sminuiva la portata e forse se ne vergognava.

Invece oggi durante la presentazione dell’edizione 2022, svolta nella meravigliosa Sala Protomoteca del Campidoglio a Roma, la presenza in prima fila degli atleti ucraini ha ricordato a tutti che l’uomo non impara e che la storia può purtroppo ripetersi.

Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni ed ex lanciatrice del martello, ha parlato della Resistenza
Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni ed ex martellista, ha parlato della Resistenza

«Il ciclismo ha un forte legame con la Resistenza e la Liberazione – ha detto Silvia Salis, Vicepresidente Vicario del Coni – e anche le donne in bicicletta hanno recitato un ruolo di primaria importanza, rischiando la vita per portare ordini. Io vengo da Genova, città Medaglia d’Oro per la Resistenza e sono cresciuta con questi valori. La Resistenza e la Liberazione non sono concetti superati, ma qualcosa che da un momento all’altro potrebbe tornare nelle nostre vite. Come dimostrano i ragazzi seduti qui davanti. Essere attivi nella solidarietà è impegnativo e siamo orgogliosi di vedere l’impegno di tante società e delle persone che le compongono, come Claudio Terenzi, nell’accogliere gli atleti ucraini. L’Italia è un Paese accogliente e in questo momento lo sta dimostrando».

Tre giorni di bici

Tarda mattinata di una giornata di sole a Roma. Fra migliaia di turisti tornati nella Capitale d’Italia, il Team Bike Terenzi ha riunito forze sportive e politiche per raccontare l’imminente edizione della corsa che si è moltiplicata su più giorni e assegnerà titoli agli esordienti, agli allievi, agli juniores, alle donne elite e agli under 23. Unendo al pacchetto anche una pedalata cicloturistica, declinata a sua volta in più percorsi. Nel corso dei vari interventi, alcuni concetti hanno lasciato il segno e di questi vogliamo raccontarvi.

Al tavolo erano seduti, da sinistra, Silvia Salis, Alessandro Onorato, Roberto Tavani, Claudio Terenzi e Maurizio Brilli
Al tavolo erano seduti, da sinistra, Silvia Salis, Alessandro Onorato, Roberto Tavani e Claudio Terenzi

Ricostruire la credibilità

«E’ bello accogliere una manifestazione rivolta ai giovani – ha detto Alessandro Onorato, Assessore allo Sport e i grandi eventi del Comune di Roma – questo ci sta davvero a cuore. Il percorso è un museo a cielo aperto, che ci permetterà di dimostrare al mondo quale potrebbe essere la nostra caratteristica principale. Sport e turismo vanno di pari passo. Vogliamo destagionalizzare i flussi e la bicicletta è un ottimo modo. Per questo abbiamo destinato delle risorse in più sul turismo e sulla mobilità alternativa, facendo però in modo che si possa andare in bicicletta in modo sicuro e non come accade adesso. Roma è la città che ha detto no alle Olimpiadi e ha perso il Giro d’Italia a causa delle sue buche. Credo che aver consolidato il Gran Premio della Liberazione sia un ottimo inizio per ricostruire la nostra credibilità, per riportare questi grandi eventi nella Capitale d’Italia».

Alessandro Onorato, assessore allo sport e i grandi eventi del Comune di Roma
Alessandro Onorato, assessore allo sport e i grandi eventi del Comune di Roma

Obiettivo grandi eventi

Dalla Città Eterna alla Regione Lazio, con Roberto Tavani, che prima ha ricordato Eugenio Bomboni e Mario Carbutti che in anni diversi hanno sostenuto il Liberazione, poi ha dimostrato di aver colto la portata dell’evento per una città come Roma.

«Dobbiamo puntare a far tornare a Roma e nel Lazio i grandi eventi – ha detto – non solo il Giro d’Italia, ma anche la Gran Fondo. Nello scorso fine settimana, alcuni miei amici erano in Belgio per il Giro delle Fiandre, credo che dal punto di vista sociale e storico una manifestazione del genere a Roma non avrebbe niente da invidiare alle Fiandre. Abbiamo tutto quello che serve per calamitare i grandi eventi e fare del Gran Premio della Liberazione e quello che ci gira attorno un elemento che possa consolidare la comunità».

Presente anche Tommaso Depalma, referente FCI per la Bikeconomy
Presente anche Tommaso Depalma, referente FCI per la Bikeconomy

Non solo rose e fiori

L’aspetto sportivo, insomma, come sfondo per una manifestazione con 75 anni di storia alle spalle, che però fa fatica a trovare le risorse per vivere. Soprattutto da quando un grosso sponsor nel ramo dell’energia ha rinunciato ad appoggiarla per sostenere la popolazione ucraina, privando però gli organizzatori di un supporto quasi vitale. Per questo a tratti nello sguardo di Claudio Terenzi è passata un’ombra, ricacciata però indietro con la consueta e grande fierezza. Organizzare la corsa che sognò di vincere è a sua volta un sogno, racconta e forse un po’ si commuove.

Il ciclismo è stato di casa a Roma fino agli anni Sessanta, poi si è spostato al Nord e ora, al netto di un cicloturismo straripante, le società che fanno attività sono poche e gli sponsor hanno occhi solo per il calcio. Non è davvero facile organizzare il Gran Premio della Liberazione.

Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi
Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi

Prova per nazionali

«Ero presente alla prima edizione della prova delle donne – racconta Dino Salvoldi, tecnico azzurro degli juniores – e il 24 aprile sarò testimone interessato di quella dei miei ragazzi. Nei miei giri per tutte le società d’Italia ho percepito il grande interesse per questa gara, che è un appuntamento da cerchiare di rosso. E credo che la gara junior alla lunga diventerà la più importante. Al punto che, Claudio – ha detto rivolgendosi a Terenzi, che ha alzato gli occhi al cielo – si potrebbe pensare di farla per squadre nazionali. Di sicuro il suo vincitore non sarà un nome qualunque».

Le maglie delle varie prove indossate dagli atleti ucraini presenti in sala e ospitati all’Aquila
Le maglie delle varie prove indossate dagli atleti ucraini presenti in sala e ospitati all’Aquila

Maglie all’Ucraina

Si comincia il 23 aprile con la Pedalata Ecologica. Il giorno dopo gara juniores, allievi ed esordienti. Il 25 aprile, il Liberazione delle donne elite e degli under 23. Il programma è chiaro e ben illustrato nel sito. Al via ci saranno i ragazzi ucraini accolti a L’Aquila, cui nel corso della presentazione è stata consegnata la nuova maglia della nazionale con il patrocinio del Comitato regionale laziale e di Cisalfa Sport (foto di apertura). La sensazione lasciando il Campidoglio è di aver assistito alla presentazione di un grande evento e che non tutti, grandi sponsor in primis, se ne rendano ancora conto.

GP Liberazione, nuove basi e tante novità per il 2022

22.11.2021
5 min
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Ci sono grandi novità all’orizzonte per il Gran Premio Liberazione. La classica romana degli under 23, tornata in calendario proprio nel 2021 dopo due anni di stop (in apertura la vittoria di Michele Gazzoli, lo scorso 25 aprile), vuole ritornare a essere un riferimento mondiale su nuove basi. Claudio Terenzi, il suo organizzatore, sta mettendo mano a un progetto che va molto al di là della gara per la singola categoria, proponendo una sorta di festival dedicato non solo alle due ruote e allestito su 3 giorni intensissimi.

L’idea è quella di sfruttare la tradizionale collocazione del 25 aprile, che nel 2022 sarà di lunedì, per allestire un weekend lungo dedicato allo sport.

«Il sabato sarà incentrato su una pedalata non competitiva alla scoperta del Parco dell’Appia Antica – dice – perché sentiamo il bisogno di dare qualcosa ai romani, agli abitanti di questa grande e sofferente città, con un momento di pace e serenità all’interno della propria storia. La domenica sarà il giorno delle categorie giovanili, dando il giusto spazio agli juniores dopo la bellissima esperienza di quest’anno, proponendo però anche una gara specifica per allievi e, se sarà possibile, anche per gli esordienti».

Terenzi Liberazione 2021
Claudio Terenzi ha rilevato l’organizzazione del GP Liberazione solo quest’anno
Terenzi Liberazione 2021
Claudio Terenzi ha rilevato l’organizzazione del GP Liberazione solo quest’anno
E al lunedì, spazio solo agli Under 23?

No, proporremo una prova riservata alle donne elite, riproponendo quell’idea già attuata due volte, con vincitrici prestigiose come Bastianelli e Paternoster. Vogliamo ripetere in pratica quanto succede nel sabato dei mondiali, siamo sicuri che l’abbinata sarà un successo strepitoso. Il tutto allestito con lo Stadio Nando Martellini a Caracalla che ospiterà un villaggio dedicato non solo alle due ruote. Vorremmo allargarlo anche ad altre discipline sportive, facendo in modo che si possa conoscere e provare un numero elevato di specialità, invogliando i più giovani a fare sport, qualsiasi esso sia. Ma c’è anche altro…

Ossia?

Proporremo una nuova edizione di “ABCletta”, il progetto a sfondo sociale collegato alla manifestazione già dallo scorso anno, che in collaborazione con l’associazione culturale Ti con Zero, coinvolge studenti dei licei sportivi romani e alunni dell’ ISS – Istituto Statale per Sordi in un processo di apprendimento creativo e di gioco sul tema della bicicletta.

Paternoster Liberazione 2018
La vittoria di Letizia Paternoster all’ultimo Liberazione femminile, nel 2018
Paternoster Liberazione 2018
La vittoria di Letizia Paternoster all’ultimo Liberazione femminile, nel 2018
Andiamo per ordine: perché una ciclopedalata e non per esempio un granfondo?

L’idea frulla da tempo nella mente, ma sicuramente non sarebbe possibile inserirla in questo periodo, dovremmo tornare a quello della corsa originaria, quindi a fine stagione, a ottobre. E’ un progetto, vedremo se e come realizzarlo. Intanto pensiamo alla ciclopasseggiata per la quale stiamo definendo un accordo con il Centro Servizi Volontariato del Lazio per permettere alle associazioni che ne fanno parte di raccogliere fondi attraverso la vendita delle iscrizioni. Dovrà essere una giornata per famiglie, con 2 percorsi fino a 20 chilometri e un megaristoro finale, abbinata anche a iniziative per bambini. Una giornata per famiglie, insomma.

La domenica sarà un festival giovanile…

Vogliamo che sia un passaggio di riferimento per il nostro ciclismo del futuro. Avete visto che successo ha avuto la gara junior dell’ultima edizione? Bisogna considerare che per l’ultimo Liberazione ci siamo trovati a organizzare il tutto in pochissimi mesi. Ora abbiamo avuto il tempo per progettare, per questo vogliamo che tutte le principali categorie siano rappresentate. La vittoria di Belletta, trionfatore da noi e poi iridato su pista, dimostra che possiamo davvero essere un trampolino di lancio.

Belletta Liberazione 2021
Dario Igor Belletta, al Liberazione è iniziata la parabola ascendente culminata con l’iride su pista. Dita al cielo per Silvia Piccini
Belletta Liberazione 2021
Belletta, al Liberazione è iniziata la parabola che è culminata con l’iride su pista
Per la gara delle donne contate di avere al via qualche squadra del WorldTour?

Essendo nel calendario Uci come gara 1.2 possiamo averne tre al via e lo speriamo, ma bisogna tenere conto che il giorno prima ci sarà la Liegi-Bastogne-Liegi. E’ un prezzo che pagheremo ancora vista la nostra data, ma siamo sicuri che avremo comunque un bel parterre. Il calendario in quel periodo è straricco in ogni prova: volevamo ad esempio allestire un evento di E-bike al sabato, ma ci siamo accorti che saremmo andati incontro a mille concomitanze.

Veniamo alla gara regina: anche qui contate di avere corridori del WorldTour?

Speriamo, ci hanno già contattato quelli dell’Astana Development e i primi a iscriversi, pur non del WT, sono quelli della Bardiani. Ci ha fatto molto piacere. Inoltre stanno arrivando tantissime richieste di partecipazione da nazionali straniere, ad esempio per la prima volta arriverà l’Uruguay. L’interesse a partecipare è massimo e questo ci fa ben sperare.

Bomboni Liberazione
Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa dal 1946
Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa dal 1946
Una volta il Liberazione era chiamato il “mondiale di primavera” per i dilettanti, ora il suo prestigio è tornato tale?

Forse non ancora, ma ci arriveremo. Negli ultimi anni della vecchia gestione c’era stata una flessione, anche fisiologica considerando le tantissime edizioni organizzate. Noi siamo ripartiti con nuovo spirito e basi, ad esempio ho già raccolto sponsor importanti mentre prima si viveva soprattutto di sovvenzioni pubbliche. Io dico che le credenziali ci sono tutte, ma il nostro è un “work in progress”…

Gp Liberazione in archivio e già Terenzi pensa al 2022

28.04.2021
5 min
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Claudio Terenzi sperava di tirare un po’ il fiato, invece già da lunedì si è ritrovato mani e piedi in un giardino da finire in tempi stretti. L’organizzatore del Gran Premio della Liberazione ha un’azienda di gardening che gli dà da mangiare, mentre per il resto del tempo manda avanti la sua squadra e organizza Gran Fondo. La corsa si è svolta appena tre giorni fa (in apertura il minuto di silenzio al via della prova juniores per ricordare Silvia Piccini: Terenzi con la giacca blu è accanto al presidente Fci Dagnoni) ed è già tempo di pensare al futuro. La telefonata di buon mattino interrompe il lavoro, ma durerà il tempo di tracciare un bilancio del 25 aprile appena trascorso e di proiettarci sul prossimo.

Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita
Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita

«Non mi aspettavo tanti riscontri positivi – dice – che fanno piacere. Significa che abbiamo lavorato bene e magari che in un momento di poche gare, organizzarne tre sia stato un bel segnale per il movimento. Ho avuto riscontri positivi dal presidente Dagnoni, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dal Coni. Si dice che nessuno è profeta in patria, ma le realtà romane sono state generose di consigli. Se penso a come siamo partiti, dico che siamo stati bravi».

Ecco, appunto… Come siete partiti?

Fino al 6 gennaio, non c’era nessun Gran Premio della Liberazione. Invece proprio quel giorno si è sbloccata la trattativa con Andrea Novelli e la Primavera Ciclistica, ma era già tardi. Franco Costantino, che del Liberazione è stato per anni la mente e anche il braccio, mi disse di fare l’annuncio e pensare al 2022. Ma io ho il brutto difetto di voler fare le cose che annuncio e così siamo partiti.

Dario Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct azzurro del cross) , tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri
Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct del cross) , tra ricordi e progetti futuri
Dalle Gran Fondo a una classica su strada: c’è tanta differenza?

Era uno dei grossi punti interrogativi, ma devo dire che l’esperienza delle Gran Fondo è stata un’ottima palestra, che mi ha aiutato tanto. Dopo anni a trattare con i 10-11 Comuni attraversati da una Gran Fondo, doversi interfacciare con il solo Comune di Roma per il circuito del Liberazione è stato per certi versi più semplice, ammesso si possa definire semplice parlare con il Comune di Roma. La fortuna è stata avere con me persone validissime, alcune che conoscevo da tempo e altre che sono arrivate e sono state decisive proprio per i rapporti con le Autorità.

Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Come è andata invece nel rapporto con le squadre? Con loro certo avevi meno punti di contatto…

Ti confronti con realtà diverse e devo dire che un po’ di timore inizialmente c’era, perché parliamo di società che fanno attività di altissimo livello. Invece ho visto molta disponibilità ad ascoltarci, hanno dato consigli e soprattutto erano tutti contenti di ritrovare una realtà come il Gran Premio della Liberazione.

La sponsorizzazione di Merida arriva dalle organizzazioni precedenti?

Esatto e sono stato molto contento di avere Dario Acquaroli a Roma. Andrò presto da loro per approfondire qualche discorso e anche per parlare della squadra di ciclocross. Non escludo di avere il loro nome sulla maglia per il prossimo anno.

Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
Quest’anno siete partiti il 7 gennaio, quando nascerà il Liberazione del 2022?

Domani. Non un giorno a caso, proprio domani, giovedì. Ho lasciato ai miei collaboratori tre giorni per riordinare le idee, ma domani faremo una verifica a caldo di quello che è andato e quello che non ha funzionato. In più il prossimo anno vorrei inserire qualche novità.

Di cosa si tratta?

Visto che il 25 aprile sarà di lunedì, mi piacerebbe ragionare di una tre giorni, anche in modo di non ingolfare il giorno del Liberazione. Voglio assolutamente riportare a casa la prova delle donne e d’accordo con Mario Valentini, mi piacerebbe avere una gara di handbike. L’idea è di allestire un villaggio all’interno dello stadio Nando Martellini in cui far svolgere la vita in quei tre giorni. Riprendere l’attività nelle scuole con un progetto solidale e premiazioni il 25 aprile. E aggiungere qualcosa che possa allargare l’orizzonte a chi non viene dal ciclismo e si chiede perché entrarci.

Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
Sembra che sia uscito dal weekend con un buon sapore in bocca…

Ottimo, ci sono piccole sbavature da correggere, ma già mi mancano quei giorni in ufficio a fare programmi e progetti. Lasciatemi il tempo di finire questo giardino e poi si ricomincia.

Liberazione, torna il “Mondiale di primavera”

19.02.2021
4 min
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Torna il Gran Premio Liberazione e questa è già una notizia. Assente dal calendario dal 2018 (vittoria di Fedeli, foto di apertura), la classica romana riservata agli under 23 ritrova il suo posto in calendario grazie al Team Bike Terenzi, che ha raccolto l’eredità della Primavera Ciclistica del mitico Eugenio Bomboni. Nell’immediato dopoguerra, lo storico giornalista de L’Unità costruì un evento ciclistico per dilettanti nel centro di Roma, divenuto presto l’appuntamento principe della stagione per la categoria, mondiali o Olimpiadi a parte. Attraverso le sue strade e soprattutto il suo circuito disegnato intorno alle Terme di Caracalla sono passati tantissimi campioni del pedale. Alcuni hanno vinto, altri hanno incassato le prime delusioni, altri ancora si sono approcciati con quello che sarebbe diventato il loro mondo.

A riportare in vita il Gran Premio è Claudio Terenzi, 51enne titolare di una delle società ciclistiche più grandi e più attive della Capitale, con un’esperienza organizzativa mutuata soprattutto dalle Gran Fondo non solo in regione. La gara romana sarà il primo approccio con il ciclismo su strada di vertice ed è frutto soprattutto dei ricordi dello stesso Terenzi.

Claudio Terenzi, il nuovo organizzatore del Gp Liberazione, con Nibali
Claudio Terenzi, organizzatore del Gp Liberazione, con Nibali

«Due in particolare – racconta – il primo risale al 1977, l’edizione vinta dal britannico Alex Downs e io ero un bambino completamente affascinato dai diversi colori e le diverse lingue di corridori che arrivavano da ogni parte del mondo. Il secondo è datato 1985, quando il Liberazione lo corsi in aiuto a Luigi Orlandi, che venne battuto di pochissimo da un certo Gianni Bugno, con il quale nel tempo siamo diventati grandi amici, tanto che sarà il testimonial dell’edizione della rinascita. Quando gliel’ho proposto mi ha detto: “Che onore!”. Era davvero contento e per uno che ha vinto due mondiali “veri” è la dimostrazione di quanto quella gara conti davvero nella vita di un ciclista».

Ripartire in un anno così organizzativamente difficile segna un po’ una controtendenza…

Effettivamente l’impegno è grande e ci costringe a tenere sotto controllo ogni aspetto, ma siamo fiduciosi, tanto che abbiamo pensato di abbinare anche un appuntamento per allievi e junior, in modo da dare incentivo anche ai più giovani a partecipare prima della prova più importante, restando poi ad assistere alle gesta dei più grandi. Chiaramente dovremo commisurare il tutto alla situazione sanitaria esistente al momento.

Il percorso di Caracalla per quest’anno rimane, con il giro di boa alla Piramide Cestia
Il percorso di Caracalla con il giro di boa alla Piramide Cestia
Sarà un evento in linea con la tradizione del Liberazione, che portava sulle strade romane sia le società italiane che le nazionali estere?

L’obiettivo è quello, riportare il Gran Premio ai fasti che lo avevano contraddistinto, non per niente era chiamato il “Mondiale di primavera”. Il problema è legato agli spostamenti e ai collegamenti fra le varie Nazioni. Abbiamo finora ricevuto richieste di partecipazione da parte di società straniere e forse per quest’anno manterremo la formula di partecipazione legata ai club, ma appena la situazione sarà più tranquilla, torneremo alla tradizione.

Che ricordi ha di Bomboni?

L’ho conosciuto nei suoi ultimi anni di attività, aveva ancora uno spirito battagliero a dispetto degli anni. Bomboni ha avuto il merito di alimentare nel tempo un appuntamento che non smetteva mai di crescere, divenendo un appuntamento irrinunciabile per Roma. Sicuramente era un personaggio molto originale che viveva di ciclismo.

Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa
Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa
E’ difficile organizzare un evento come il Liberazione?

Tutti mi dicono di sì, ci stiamo già accorgendo che una simile macchina organizzativa richiede un impegno quasi quotidiano a due mesi dalla sua organizzazione, che va crescendo in maniera esponenziale. Devo dire però che la nostra esperienza mutuata dalle Gran Fondo ci aiuta. Faccio un esempio per spiegarmi: nel 2018 abbiamo allestito a Peschiera del Garda la Gran Fondo Zenato. Passavamo per 18 Comuni e 2 Province, dovevamo coordinarci quindi con una marea di Enti Locali e di responsabili per la gestione del percorso. Qui dobbiamo gestire un circuito di 6 chilometri, sempre lo stesso, e abbiamo a che fare con pochi referenti che sanno già di che cosa si tratta.

Il percorso quindi resta uguale al passato?

Sì, in quest’occasione e considerando che solo da gennaio abbiamo iniziato a metter mano all’organizzazione. Ma per il futuro abbiamo molte idee e pensiamo a un allargamento, considerando dove ci troviamo, per valorizzare ancora di più il contesto scenografico, il più bello al mondo.

Quanto tempo ci vorrà per riportare il Gran Premio Liberazione a essere il Mondiale di primavera?

Io conto di farlo in 3 anni.