Gp Liberazione in archivio e già Terenzi pensa al 2022

28.04.2021
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Claudio Terenzi sperava di tirare un po’ il fiato, invece già da lunedì si è ritrovato mani e piedi in un giardino da finire in tempi stretti. L’organizzatore del Gran Premio della Liberazione ha un’azienda di gardening che gli dà da mangiare, mentre per il resto del tempo manda avanti la sua squadra e organizza Gran Fondo. La corsa si è svolta appena tre giorni fa (in apertura il minuto di silenzio al via della prova juniores per ricordare Silvia Piccini: Terenzi con la giacca blu è accanto al presidente Fci Dagnoni) ed è già tempo di pensare al futuro. La telefonata di buon mattino interrompe il lavoro, ma durerà il tempo di tracciare un bilancio del 25 aprile appena trascorso e di proiettarci sul prossimo.

Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita
Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita

«Non mi aspettavo tanti riscontri positivi – dice – che fanno piacere. Significa che abbiamo lavorato bene e magari che in un momento di poche gare, organizzarne tre sia stato un bel segnale per il movimento. Ho avuto riscontri positivi dal presidente Dagnoni, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dal Coni. Si dice che nessuno è profeta in patria, ma le realtà romane sono state generose di consigli. Se penso a come siamo partiti, dico che siamo stati bravi».

Ecco, appunto… Come siete partiti?

Fino al 6 gennaio, non c’era nessun Gran Premio della Liberazione. Invece proprio quel giorno si è sbloccata la trattativa con Andrea Novelli e la Primavera Ciclistica, ma era già tardi. Franco Costantino, che del Liberazione è stato per anni la mente e anche il braccio, mi disse di fare l’annuncio e pensare al 2022. Ma io ho il brutto difetto di voler fare le cose che annuncio e così siamo partiti.

Dario Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct azzurro del cross) , tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri
Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct del cross) , tra ricordi e progetti futuri
Dalle Gran Fondo a una classica su strada: c’è tanta differenza?

Era uno dei grossi punti interrogativi, ma devo dire che l’esperienza delle Gran Fondo è stata un’ottima palestra, che mi ha aiutato tanto. Dopo anni a trattare con i 10-11 Comuni attraversati da una Gran Fondo, doversi interfacciare con il solo Comune di Roma per il circuito del Liberazione è stato per certi versi più semplice, ammesso si possa definire semplice parlare con il Comune di Roma. La fortuna è stata avere con me persone validissime, alcune che conoscevo da tempo e altre che sono arrivate e sono state decisive proprio per i rapporti con le Autorità.

Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Come è andata invece nel rapporto con le squadre? Con loro certo avevi meno punti di contatto…

Ti confronti con realtà diverse e devo dire che un po’ di timore inizialmente c’era, perché parliamo di società che fanno attività di altissimo livello. Invece ho visto molta disponibilità ad ascoltarci, hanno dato consigli e soprattutto erano tutti contenti di ritrovare una realtà come il Gran Premio della Liberazione.

La sponsorizzazione di Merida arriva dalle organizzazioni precedenti?

Esatto e sono stato molto contento di avere Dario Acquaroli a Roma. Andrò presto da loro per approfondire qualche discorso e anche per parlare della squadra di ciclocross. Non escludo di avere il loro nome sulla maglia per il prossimo anno.

Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
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Quest’anno siete partiti il 7 gennaio, quando nascerà il Liberazione del 2022?

Domani. Non un giorno a caso, proprio domani, giovedì. Ho lasciato ai miei collaboratori tre giorni per riordinare le idee, ma domani faremo una verifica a caldo di quello che è andato e quello che non ha funzionato. In più il prossimo anno vorrei inserire qualche novità.

Di cosa si tratta?

Visto che il 25 aprile sarà di lunedì, mi piacerebbe ragionare di una tre giorni, anche in modo di non ingolfare il giorno del Liberazione. Voglio assolutamente riportare a casa la prova delle donne e d’accordo con Mario Valentini, mi piacerebbe avere una gara di handbike. L’idea è di allestire un villaggio all’interno dello stadio Nando Martellini in cui far svolgere la vita in quei tre giorni. Riprendere l’attività nelle scuole con un progetto solidale e premiazioni il 25 aprile. E aggiungere qualcosa che possa allargare l’orizzonte a chi non viene dal ciclismo e si chiede perché entrarci.

Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
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Sembra che sia uscito dal weekend con un buon sapore in bocca…

Ottimo, ci sono piccole sbavature da correggere, ma già mi mancano quei giorni in ufficio a fare programmi e progetti. Lasciatemi il tempo di finire questo giardino e poi si ricomincia.