Come è fatta la nuova Valcar? Ne parliamo con Arzeni

14.01.2022
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A forza di dire che dalla Valcar-Travel&Service se ne sono andate tutte le più forti, si potrebbe pensare che la squadra sia allo sbando. Invece così non è. Incontrando Davide Arzeni ai campionati italiani di ciclocross vinti dalla sua Persico, è parso chiaro che nella testa del Capo ci sia un ribollire di scenari perché la squadra rimanga al livello che occupava alla fine del 2021. Con lui perciò abbiamo ragionato di questo e, proseguendo lungo il cammino già iniziato con altre continental, abbiamo cercato di capire l’impatto del WorldTour sulla loro realtà.

«Al netto di tutto – dice il tecnico del team bergamasco – siamo la sola squadra in Italia, fra uomini e donne, che ha diritto a partecipare a tutte le corse, compresi Tour de France e Roubaix. Faremo più gare WorldTour delle stesse squadre WorldTour e andremo sempre con la mentalità di vincere. Quella davvero non cambia».

Valcar
Con la partenza di Balsamo e la squadra sulle spalle di Consonni, si è chiusa una grande fase. Arzeni spiega…
Valcar
Balsamo è partita, Consonni sarà la nuova leader della Valcar. Arzeni ci spiega

La squadra ha concluso domenica scorsa un ritiro a Cecina. Al momento alcune ragazze sono ad allenarsi in Spagna e altre sono con la nazionale. Dai primi di febbraio e fino al 20 ancora la Spagna vedrà tutto il team in ritiro preparando il debutto nelle corse di Valencia, dove difenderà la vittoria ottenuta lo scorso anno da Chiara Consonni (la bergamasca è ritratta nella foto di apertura).

Come è andata in ritiro?

Molto bene. Ho avuto conferme interessanti. Si è parlato tanto delle atlete che sono andate, ma anche le nuove non sono niente male. Sono molto, molto, molto contento. Certo abbiamo perso la più forte del mondo: non lo dico io, ma la maglia che indossa. Però abbiamo nuove ragazze con cui lavorare bene.

Ad esempio?

La canadese Olivia Baril, che secondo me nelle corse dure è a un ottimo livello. L’ho vista in fuga all’Alto de Jaizkibel a San Sebastian e stava bene in mezzo alle più forti. E’ una professionista seria. Poi c’è Karolina Kumiega, la polacca. Ha 22 anni, ma ci ha già chiamato il tecnico della sua nazionale per ragionare di europei e mondiali, in ottica crono e strada. La Gasparrini ha un anno in più ed è una delle U23 più forti al mondo. La Cipressi mi ha molto impressionato per la sua serietà fra studio e bici. E poi c’è anche Anastasia Carbonari

Quanto vale?

Secondo me ci sta dentro alla grande, ma deve credere di più nelle sue potenzialità. Se fa la vita da atleta anche solo al 90 per cento, può arrivare anche lei a livello WorldTour.

Balsamo, Guazzini, Alzini e Malcotti nel WorldTour ci sono già andate…

Barbara (Malcotti, ndr) aveva già firmato con noi, ma se arriva una WorldTour che offre di più, è giusto che sia andata.

Silvia Persico ha vinto il tricolore del cross e dopo il mondiale tornerà su strada…

Avete visto con quanta sicurezza e concentrazione ha pedalato a Variano? Sta entrando in una nuova dimensione e se mantiene quel piglio anche su strada, ne vedremo delle belle. E dal cross verrà a fare più strada anche Alice Arzuffi. Quando aveva 18-19 anni era fra le prime 15 del Giro d’Italia, può fare ancora bene, come dimostrano Vos, Lucinda Brand e anche Kata Blanka Vas.

Cosa ti aspetti da Ilaria Sanguineti?

La Yaya ce l’abbiamo solo noi! A volte mi metto a risentire su Eurosport l’ultima vittoria di Elisa Balsamo al Womens Tour e mi viene la pelle d’oca. Sento tutta la preparazione fatta dalla squadra e alla fine il lavoro di Pirrone, Consonni e Ilaria è stato monumentale. Non passava più nessuno. In ritiro abbiamo visto un po’ di video. In Inghilterra contro la Wiebes ne avevamo già perse tre, ma voglio puntare a ritrovare la mentalità di non aver paura di nessuno.

E qui arriva il capitolo Consonni…

Che è una tra le migliori velociste al mondo e ha già studiato da leader. Non è una che si nasconda e abbia paura della responsabilità. E’ un’agonista nata e dà più in corsa che in allenamento. L’anno scorso ha vinto tre corse, ha già alzato le braccia in gare WorldTour. Non ho capito se il mondiale sia davvero per donne veloci, ma se c’è da giocarsi una volata, lei c’è. E il nostro treno è uno dei più forti al mondo, al punto che tante ragazze hanno ammesso che ci studiano e ci guardano quando si va ai finali.

Ilaria Sanguineti è fondamentale nel treno, ma sa anche vincere
Ilaria Sanguineti è fondamentale nel treno, ma sa anche vincere
Il WorldTour vi ha danneggiato?

Secondo me è una gran cosa per le ragazze. Quelle di livello possono guadagnare dei bei soldoni, le altre mettono via dei bei soldini. Sono contento per loro, ma credo sia un errore aver pensato solo alle atlete e non a società e organizzatori. Nonostante il nostro livello, facciamo fatica a trovare gli sponsor. Avremmo le capacità di essere nel WorldTour, ma servono i soldi.

Elisa Balsamo vede per voi l’ipotesi WorldTour o la possibilità di diventare un team U23 che recluta e fa crescere talenti…

Ci sono due possibilità, infatti. Si può provare a fare il WorldTour, oppure succede come fra gli uomini, in cui le continental diventano il serbatoio dei team maggiori. Ora che comincia la stagione, per noi si tratterà ugualmente di battere queste strade per costruire il futuro. Di una cosa sono certo, tutte le nostre ragazze nel corso dell’anno riceveranno offerte per andare nel WorldTour, anche da parte di squadre che si sono mosse tardi e devono rimpinguare l’organico. Sarebbe bello poterle trattenere.