L’approdo alla Uae, per Morgado i tempi sono giusti

09.10.2023
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Con l’ottavo posto alla Coppa Città di San Daniele e dopo aver sfiorato il podio al Lombardia di categoria, Antonio Morgado ha chiuso la sua stagione. La prima fra gli under 23, ma anche l’unica. Il portoghese già in estate aveva infatti deciso di fare il grande salto e approdare alla corte di Pogacar all’Uae Team Emirates. A vent’anni il lusitano accede subito al professionismo dalla porta principale e qualcuno ha un po’ storto il naso, pensando che sia una scelta affrettata e che si poteva ancora aspettare almeno una stagione, per continuare a crescere, perché no, aumentare il proprio curriculum, d’altronde già sostanzioso con due argenti mondiali in due categorie diverse.

Morgado non è uno che si tira indietro. In attesa di prendersi qualche giorno di vacanza prima di rituffarsi nel lavoro, questa volta insieme ai nuovi compagni del team arabo, ha accettato di sottoporsi all’analisi della stagione anche davanti a qualche obiezione non propriamente gradita, rispondendo sempre con schiettezza. Il corridore di Caldas da Rainha è convinto di quel che fa, come sempre.

Uno dei momenti più alti nella stagione di Morgado, la vittoria nella tappa finale dell’Orlen Nations Cup (foto organizzatori)
Uno dei momenti più alti nella stagione di Morgado, la vittoria nella tappa finale dell’Orlen Nations Cup (foto organizzatori)
Come giudichi questa tua stagione fra gli Under 23?

Non è stata una grande stagione per me. Mi aspettavo di meglio e potevo fare meglio, alla fine ho portato a casa meno di quel che mi aspettavo, ma è quello che è.

Le corse a tappe come Giro Next Gen e Tour de l’Avenir non sono state fortunate, che cosa ti è mancato?

Non ero nelle condizioni di salute giuste per poter ottenere il meglio da me stesso, quindi mi sono messo a disposizione della squadra e dei compagni. Il Tour de l’Avenir l’ho interpretato più come preparazione per il campionato del mondo, quello era il mio obiettivo stagionale, per il quale sono anche andato in quota, lo avevo messo nel mio mirino e almeno nell’occasione giusta ero pronto.

Ripensando al mondiale, è più la soddisfazione per la medaglia d’argento o pensi che Laurance si poteva prendere?

Per mia natura non sono uno che si accontenta. Sono contento del mio secondo posto ma voglio sempre di più. Penso che ho lavorato così duramente per il mondiale e sono arrivato secondo: va bene, ma per me ha sempre un po’ il sapore della sconfitta, significa che qualcosa di meglio si poteva sempre fare.

La volata vincente per il secondo posto a Glasgow. Ma Laurance si poteva anche prendere…
La volata vincente per il secondo posto a Glasgow. Ma Laurance si poteva anche prendere…
Che cosa porti con te di questo anno all’Hagens Berman Axeon?

Penso che sia una grande squadra, ideale per affrontare la categoria. Mi sono divertito molto quest’anno con la squadra e i miei compagni, da questo punto di vista è stato davvero un buon anno.

E com’è stato lavorare con Axel Merckx?

Sì, è stata una grande opportunità, è un grande nome. Ho imparato molto con Axel ed è un ragazzo davvero gentile, mi piace molto e l’opportunità di lavorare con lui mi ha fatto sicuramente crescere, le mie decisioni sono anche frutto di quel che ho potuto apprendere in un anno di lavoro con lui.

Una sola stagione all”Hagens Berman Axeon, con la perla del successo al Tour of Rhodes (foto team)
Una sola stagione all”Hagens Berman Axeon, con la perla del successo al Tour of Rhodes (foto team)
Dal prossimo anno sarai già professionista con la Uae. Con che spirito affronti questa nuova avventura?

Sono davvero emozionato adesso, tanto che già mi sento mentalmente coinvolto. La situazione sta diventando seria, ora lavorerò davvero sul serio per i massimi obiettivi. Questo è il mio sogno, quindi lavorerò duro per questo. Da un lato mi sento arrivato, sono alla corte dei grandi, dall’altro so che il vero lavoro inizia adesso e ho tutto da dimostrare.

Ma un anno in più fra gli Under 23 poteva servirti per aumentare le tue vittorie e la tua esperienza. Ti sei mai pentito della scelta?

No, sono scelte che uno fa pensando al futuro. Io mi sento maturo e pronto, scelgo di andare subito nel WorldTour. Non è stata una scelta avventata, ne ho parlato con il mio allenatore e il mio manager e pensiamo che io sia pronto per la massima avventura, con l’umiltà di imparare e la convinzione di potermi ricavare un ruolo. Quindi sono emozionato e ora posso lavorare davvero sodo per vedere dove posso arrivare.

La Uae è un team con tanti capitani, uno su tutti Pogacar. Che spazi vuoi ritagliarti in questo tuo primo anno?

Penso che sia davvero un privilegio per me imparare con i migliori ragazzi del mondo. Sono semplicemente super felice perché posso imparare da chi vince, da chi sa come si fa. Quindi l’anno prossimo si tratterà solo di imparare e aiutare la squadra e i compagni.

Il lusitano ha ottenuto i suoi migliori risultati stagionali in nazionale. All’europeo ha chiuso 14°
Il lusitano ha ottenuto i suoi migliori risultati stagionali in nazionale. All’europeo ha chiuso 14°
Pogacar, Hirschi, Ayuso: a chi di questi pensi di essere più simile come caratteristiche?

Questo non lo so, ogni corridore è fatto a modo suo, non mi piace essere paragonato a questo o quello, voglio essere Morgado e basta. Penso che ogni appassionato ami Pogacar, impossibile fare altrimenti, io voglio imparare da lui il più possibile e avere l’opportunità di corrergli accanto.

Per il tuo primo anno che obiettivi ti poni?

Non ho segnato alcun obiettivo sulla mia agenda, si tratterà solo di sfruttare ogni occasione per imparare il più possibile. Spero solo di avere più opportunità possibili per correre nel WorldTour, perché sono le massime gare del calendario, dove affronti il meglio che c’è. Non starò tanto a guardare il mio bilancio in termini di risultati personali, voglio solo aiutare la squadra a ottenere il più possibile e accrescere il mio bagaglio di esperienze.