Come è fatta la nuova Valcar? Ne parliamo con Arzeni

14.01.2022
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A forza di dire che dalla Valcar-Travel&Service se ne sono andate tutte le più forti, si potrebbe pensare che la squadra sia allo sbando. Invece così non è. Incontrando Davide Arzeni ai campionati italiani di ciclocross vinti dalla sua Persico, è parso chiaro che nella testa del Capo ci sia un ribollire di scenari perché la squadra rimanga al livello che occupava alla fine del 2021. Con lui perciò abbiamo ragionato di questo e, proseguendo lungo il cammino già iniziato con altre continental, abbiamo cercato di capire l’impatto del WorldTour sulla loro realtà.

«Al netto di tutto – dice il tecnico del team bergamasco – siamo la sola squadra in Italia, fra uomini e donne, che ha diritto a partecipare a tutte le corse, compresi Tour de France e Roubaix. Faremo più gare WorldTour delle stesse squadre WorldTour e andremo sempre con la mentalità di vincere. Quella davvero non cambia».

Valcar
Con la partenza di Balsamo e la squadra sulle spalle di Consonni, si è chiusa una grande fase. Arzeni spiega…
Valcar
Balsamo è partita, Consonni sarà la nuova leader della Valcar. Arzeni ci spiega

La squadra ha concluso domenica scorsa un ritiro a Cecina. Al momento alcune ragazze sono ad allenarsi in Spagna e altre sono con la nazionale. Dai primi di febbraio e fino al 20 ancora la Spagna vedrà tutto il team in ritiro preparando il debutto nelle corse di Valencia, dove difenderà la vittoria ottenuta lo scorso anno da Chiara Consonni (la bergamasca è ritratta nella foto di apertura).

Come è andata in ritiro?

Molto bene. Ho avuto conferme interessanti. Si è parlato tanto delle atlete che sono andate, ma anche le nuove non sono niente male. Sono molto, molto, molto contento. Certo abbiamo perso la più forte del mondo: non lo dico io, ma la maglia che indossa. Però abbiamo nuove ragazze con cui lavorare bene.

Ad esempio?

La canadese Olivia Baril, che secondo me nelle corse dure è a un ottimo livello. L’ho vista in fuga all’Alto de Jaizkibel a San Sebastian e stava bene in mezzo alle più forti. E’ una professionista seria. Poi c’è Karolina Kumiega, la polacca. Ha 22 anni, ma ci ha già chiamato il tecnico della sua nazionale per ragionare di europei e mondiali, in ottica crono e strada. La Gasparrini ha un anno in più ed è una delle U23 più forti al mondo. La Cipressi mi ha molto impressionato per la sua serietà fra studio e bici. E poi c’è anche Anastasia Carbonari

Quanto vale?

Secondo me ci sta dentro alla grande, ma deve credere di più nelle sue potenzialità. Se fa la vita da atleta anche solo al 90 per cento, può arrivare anche lei a livello WorldTour.

Balsamo, Guazzini, Alzini e Malcotti nel WorldTour ci sono già andate…

Barbara (Malcotti, ndr) aveva già firmato con noi, ma se arriva una WorldTour che offre di più, è giusto che sia andata.

Silvia Persico ha vinto il tricolore del cross e dopo il mondiale tornerà su strada…

Avete visto con quanta sicurezza e concentrazione ha pedalato a Variano? Sta entrando in una nuova dimensione e se mantiene quel piglio anche su strada, ne vedremo delle belle. E dal cross verrà a fare più strada anche Alice Arzuffi. Quando aveva 18-19 anni era fra le prime 15 del Giro d’Italia, può fare ancora bene, come dimostrano Vos, Lucinda Brand e anche Kata Blanka Vas.

Cosa ti aspetti da Ilaria Sanguineti?

La Yaya ce l’abbiamo solo noi! A volte mi metto a risentire su Eurosport l’ultima vittoria di Elisa Balsamo al Womens Tour e mi viene la pelle d’oca. Sento tutta la preparazione fatta dalla squadra e alla fine il lavoro di Pirrone, Consonni e Ilaria è stato monumentale. Non passava più nessuno. In ritiro abbiamo visto un po’ di video. In Inghilterra contro la Wiebes ne avevamo già perse tre, ma voglio puntare a ritrovare la mentalità di non aver paura di nessuno.

E qui arriva il capitolo Consonni…

Che è una tra le migliori velociste al mondo e ha già studiato da leader. Non è una che si nasconda e abbia paura della responsabilità. E’ un’agonista nata e dà più in corsa che in allenamento. L’anno scorso ha vinto tre corse, ha già alzato le braccia in gare WorldTour. Non ho capito se il mondiale sia davvero per donne veloci, ma se c’è da giocarsi una volata, lei c’è. E il nostro treno è uno dei più forti al mondo, al punto che tante ragazze hanno ammesso che ci studiano e ci guardano quando si va ai finali.

Ilaria Sanguineti è fondamentale nel treno, ma sa anche vincere
Ilaria Sanguineti è fondamentale nel treno, ma sa anche vincere
Il WorldTour vi ha danneggiato?

Secondo me è una gran cosa per le ragazze. Quelle di livello possono guadagnare dei bei soldoni, le altre mettono via dei bei soldini. Sono contento per loro, ma credo sia un errore aver pensato solo alle atlete e non a società e organizzatori. Nonostante il nostro livello, facciamo fatica a trovare gli sponsor. Avremmo le capacità di essere nel WorldTour, ma servono i soldi.

Elisa Balsamo vede per voi l’ipotesi WorldTour o la possibilità di diventare un team U23 che recluta e fa crescere talenti…

Ci sono due possibilità, infatti. Si può provare a fare il WorldTour, oppure succede come fra gli uomini, in cui le continental diventano il serbatoio dei team maggiori. Ora che comincia la stagione, per noi si tratterà ugualmente di battere queste strade per costruire il futuro. Di una cosa sono certo, tutte le nostre ragazze nel corso dell’anno riceveranno offerte per andare nel WorldTour, anche da parte di squadre che si sono mosse tardi e devono rimpinguare l’organico. Sarebbe bello poterle trattenere.

Consonni, un anno di novità: dalle “Fiamme” ai gradi di leader

04.01.2022
5 min
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«Ho più esperienza, quest’anno non sarò nemmeno più under 23. Ormai sono diventata grande». In questo 2022 che è appena nato, Chiara Consonni sa già cosa l’aspetta e lo dice con l’immancabile sorriso sulle labbra. Di lei Rossella Callovi, braccio destro del cittì Paolo Sangalli, ci ha detto che è un “trattore” perché è una potenza. Come ragazza per il suo carattere estroverso e solare, a cui piace sdrammatizzare. Come atleta perché quando si attacca il numero sulla schiena si trasforma, scherza poco e mena forte.

Risultati alla mano, la ventiduenne bergamasca sarà chiamata ad uno step ulteriore della sua carriera diventando il faro della rinnovata Valcar-Travel&Service (con cui è sotto contratto fino al 2023) dopo le partenze di Cavalli (a fine 2020) ed ora di Alzini, Guazzini, Magri, Malcotti, Pollicini (ritorno al triathlon) e soprattutto dell’iridata Balsamo. Anche se per la verità “Capo” Arzeni, recentemente interpellato sull’accoppiata Giro Donne-Tour Femmes, ci ha detto che in questa stagione ci sarà spazio per tutte le altre sue ragazze.

E dopo le Feste, Chiara Consonni si è rimboccata le maniche per il 2022 (foto Instagram)
E dopo le Feste, Chiara Consonni si è rimboccata le maniche per il 2022 (foto Instagram)

Nazionale mista, tutto ok

La Consonni ha chiuso il 2021 con un collegiale azzurro a Novo Mesto, in Slovenia, dal 27 al 30 dicembre, voluto da Marco Villa, ora cittì unico della pista, anche del settore femminile. Giorni vissuti con le compagne, con i colleghi maschi e per conoscere meglio lo staff.

«Onestamente pensavo peggio – dice – invece è andato molto bene ed è stata una bella esperienza. Per il futuro dovremo capire meglio le modalità visto che per noi ragazze cambiano non solo i tecnici, ma anche massaggiatori e meccanici. Però qui ci siamo ben organizzati e abbiamo lavorato bene».

Il Grand Prix du Morbihan Feminin è stato la sua terza vittoria del 2021 (in apertura dopo l’arrivo)
Il Grand Prix du Morbihan è stato la terza vittoria 2021 (in apertura dopo l’arrivo)
Chiara torniamo sulla Valcar. E’ impossibile non fare una battuta con te. Anno dopo anno le stai mandando via tutte…

Praticamente sì (ride, ndr). No dai, fosse stato per me sarebbero rimaste tutte. Questo bel gruppo si era creato 6/7 anni fa da tante ragazze talentuose. Molte di loro hanno deciso di prendere un’altra strada e auguro davvero il meglio a loro. La Valcar può ancora fare tanto ed io mi sento che devo e posso dare tanto a questa squadra. Ho delle responsabilità.

Quali sono?

Verso le mie compagne, innanzitutto. La cosa che forse mi fa più paura è quella di poter deludere loro che hanno lavorato tutto il giorno per me. E magari di aver privato una delle mie amiche di poter fare risultato al posto mio. Poi sento la responsabilità di crescere e di arrivare agli obiettivi che ho già un po’ definito con Davide (Arzeni, ndr). In tutto questo sono comunque motivata a fare sempre di più. 

Nonostante tu sia una ’99, hai già una grande esperienza con diverse vittorie e piazzamenti importanti. Partirai con i gradi di capitano…

Non mi piace tanto questo termine, perché ognuna di noi lo è nella gara adatta a sé. Di conseguenza io sarò a disposizione delle altre compagne nelle corse più mosse, con più salita o se non sarò competitiva in qualche sprint. Tuttavia so di avere lo spunto più veloce in squadra e so che in tante classiche del Nord, dove si arriva in volata, toccherà a me farla. Lavoro per farmi trovare pronta.

Anche per Consonni debutto alla Roubaix, con un fuori pista per evitare la caduta
Anche per Consonni debutto alla Roubaix, con un fuori pista per evitare la caduta
Avverti già un po’ di pressione?

Adesso non ci penso. Ma sono sicura che quando faremo la riunione pre-gara per farmi fare la corsa, allora la sentirò. Dall’altro lato so che questo mi stimolerà ancora di più.

In cosa pensi di dover migliorare?

Le mie carenze al momento sono le lunghe distanze e gli strappi in salita. Devo perfezionare alcuni punti deboli, come la resistenza o come l’alimentazione

Nel tuo programma ci saranno tante gare al Nord, ma quale tra Giro e Tour? Arzeni ci ha detto che potresti fare bene entrambi come cacciatrice di tappe…

Fosse per Davide, mi farebbe correre tutte le gare del mondo (ride, ndr). So che lui crede in me, come faccio a dirgli di no? Comunque dovremo fare delle scelte. Inizierò alla Valenciana, in linea e poi a tappe. A seguire, anche se ancora non hanno annunciato il tracciato, alcune indiscrezioni dicono che, contrariamente al solito, il Giro potrebbe avere un percorso meno duro. Potrebbero esserci diverse tappe, specialmente le prime, più adatte alle mie caratteristiche. Sinceramente ho una piccola preferenza per il Tour, che è il simbolo iconico del ciclismo. Staremo a vedere, in ogni caso io sono disposta a correrli tutti e due, anche se non so come arriverei in fondo. 

A proposito di indiscrezioni, il campionato italiano (organizzato da ExtraGiro in una data tra il 22 e il 26 giugno, ndr) ci sarà nei giorni del tuo compleanno e pare che strizzi l’occhio alle ruote veloci. Quanto segretamente punti al tricolore?

Che notizia se il percorso fosse così! Sì, sono sempre in quel periodo (Chiara compie gli anni il 24 giugno, ndr) e quest’anno penso che potrei correrlo già con le Fiamme Azzurre. Quindi spero mi facciano festeggiare loro.

Gand-Wevelgem 2021, Chiara Consonni
La Gand è la classica che ora sente più vicina ai propri mezzi. Nel 2021 ha chiuso nel secondo gruppo
Gand-Wevelgem 2021, Chiara Consonni
La Gand è la classica che ora sente più vicina ai propri mezzi. Nel 2021 ha chiuso nel secondo gruppo
In questo momento della tua carriera, pensi di essere più avanti o più indietro rispetto a quello che ti aspettavi?

Eh, difficile rispondere. Devo ancora crescere come persona. Ad esempio, rispetto ad una Elisa Balsamo, so che devo ancora fare tanto per arrivare a quel livello, ma sto facendo piccoli passi per diventare una professionista al 100 per cento. Mio fratello Simone penso sia il re della regolarità e da lui ho imparato a crescere anno per anno. Direi che sono al punto giusto, sono in linea con le aspettative.

Tu hai già vinto una gara WorldTour (quinta tappa del Boels Ladies nel 2019, ndr). C’è una gara in particolare sulla quale hai fatto un cerchiolino rosso?

Sul Fiandre! Ma al momento è troppo duro per me, quindi nulla (ride, ndr). Tutte quelle del Belgio vanno bene. De Panne o anche la stessa Parigi-Roubaix, ma vi dico la Gand-Wevelgem. Ero già venuta a correrla da junior per due volte (25ª nel 2016, 7ª nel 2017, ndr) e mi aveva colpito subito. Mi è sempre piaciuta molto.

Simone Consonni riceve l’abbraccio di Brembate di Sopra

14.11.2021
4 min
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Era il 4 agosto quando Simone Consonni, insieme ai suoi compagni dell’inseguimento a squadre (Milan, Ganna e Lamon), ha conquistato l’oro olimpico. Pochi mesi dopo Simone ha ribadito il successo sulla pista di Roubaix. Ha aggiunto al suo palmares anche la medaglia d’argento nella madison, conquistata accanto ad Elia Viviani. Sempre ai mondiali di Roubaix c’è stata un’altra Consonni che si è messa in luce, Chiara. L’atleta della Valcar infatti si è aggiudicata l’argento nella stessa disciplina del fratello: l’inseguimento a squadre.

Nel tripudio generale c’è stato però un paese che ha gioito un po’ di più: è il comune di Brembate di Sopra, dove sono nati i due atleti. Da quella mattina di inizio agosto hanno iniziato a campeggiare sui muri del paese cartelloni celebrativi che sono aumentati di pari passo ai successi ottenuti. Ieri pomeriggio, nella splendida cornice della polisportiva, si è svolto l’evento: orgoglio brembatese. Un premio istituito per i cittadini che si sono contraddistinti nel loro campo. La prima edizione non poteva vedere un vincitore diverso da Simone Consonni.

La famiglia Consonni al completo, insieme ad Alice la fidanzata di Simone (la seconda da destra)
Simone e Chiara con i genitori e Alice, la fidanzata di Simone

Gli esordi

La polisportiva comunale conta numerose strutture e molti campi da gioco. E’ proprio qui che Simone ha dato i primi colpi di pedale nella categoria G1, più precisamente nell’associazione ciclistica Brembate Sopra. Iniziando a macinare i metri e la strada che lo avrebbe condotto ai suoi successi futuri.

I ricordi di chi lo ha seguito nei suoi esordi tra le strade del suo paese è ancora nitido. Giuseppe Mazzoleni, vice presidente della società in cui Simone correva da piccolo ha un ricordo particolare. «Un giorno, era alle prime pedalate, ricevo una chiamata in cui mi dicono che era caduto. Ci allenavamo su una piccola strada dietro il paese, arrivo sul posto e mi rassicuro delle sue condizioni e vedendo il casco ci rimango di sasso. Era completamente distrutto, aperto, non oso neanche immaginare che volo abbia fatto».

La premiazione

Gli ospiti si susseguono, tutti legati allo sport ed al territorio bergamasco che rendono omaggio e ringraziano Simone Consonni. Le parole più significative le esprime Daniele Belotti, Deputato e componente della commissione cultura, scienza ed istruzione: «Quella di Tokyo è un’olimpiade che si è svolta a porte chiuse e la vittoria di Simone, un ragazzo bergamasco, ha un doppio significato: sportivo e sociale. La sua vittoria ha rilanciato il territorio e la sua comunità che tanto ha sofferto in questi mesi.»

L’ospite della serata è notevolmente emozionato nel ricevere gli applausi scroscianti dei propri concittadini. Esordisce così Simone: «Tornare dove tutto è iniziato è strano, un tuffo nei ricordi. Avere un impianto così bello e funzionale è stato importante per la mia crescita». Simone ora vive a Lallio, a pochi passi dalla sua Brembate. «Quando ero piccolo non mi preoccupavo dei risultati, quel che mi piaceva era correre con i miei amici.»

Paolo Arrigoni, presentatore dell’evento e brembatese Doc, ha un ricordo altrettanto inedito di Simone. Di quando aveva solamente 9 anni: «All’epoca facevo l’educatore all’oratorio estivo – esordisce Paolo -. Un lunedì mattina Simone arriva tutto triste. Chiedendogli cosa avesse mi rispose che alla gara del giorno prima era in testa per la prima volta ma per colpa di una segnalazione sbagliata ad una rotonda prese una via errata e da primo finì ultimo. I bambini dell’oratorio lo presero in giro ed io gli dissi per consolarlo: tranquillo Simone, un giorno loro ti guarderanno vincere una gara in televisione».

La giunta comunale ha voluto premiare anche Chiara per i traguardi raggiunti quest’anno e nella sua carriera
La giunta comunale ha premiato anche Chiara per i traguardi raggiunti quest’anno

Spazio anche a Chiara

Nella serata, diventata uno slalom tra i ricordi di tutti coloro che hanno visto crescere Simone, c’è spazio anche per Chiara. Infatti, la giunta comunale non poteva non dare un riconoscimento anche a lei per gli altrettanti successi ottenuti. Tra l’altro lei vive ancora nella sua Brembate.

«Quando eravamo piccoli ero molto gelosa di Simone – esordisce ridendo Chiara – quando i nostri genitori andavano alle sue gare e non alle mie mi arrabbiavo molto. Crescendo è diventato un punto di riferimento e un fratello maggiore taciturno ma sempre presente ed il nostro rapporto è davvero fantastico».

Che poi continua: «A Brembate sto bene e mi piace vivere il paese, le poche volte che sono a casa mi fermo a fare colazione in qualche bar prima di partire per i miei allenamenti».

Consonni, adesso la Valcar è sulle tue spalle

19.10.2021
5 min
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Adesso si cresce. Nelle famiglie numerose e in alcune squadre funziona così. Quando i fratelli maggiori escono di casa e vanno a vivere da soli, tocca ai secondogeniti tirare su i più piccoli, in un continuo scambio di esperienze e trapasso di nozioni. Così adesso che dalla Valcar-Travel&Service se ne vanno Balsamo, Guazzini, Alzini e Pollicini (che torna al triathlon), tocca a Chiara Consonni prendersi la famiglia sulle spalle. Lei lo sa. Lo commenta con la più tipica delle sue risate, un po’ nervosa e un po’ scaramantica, e poi comincia a raccontare.

Siamo all’alba dei mondiali pista di Roubaix, dove la “Conso” farà soltanto l’inseguimento a squadre, poi rientrerà nei ranghi della squadra per chiudere con le corse olandesi. Il fine settimana in Francia le ha portato bene. Non doveva neanche correre, invece come pure Sofia Bertizzolo, si è portata a casa il terzo posto alla Classique Morbihan e la vittoria al Gp du Morbihan.

Il giorno prima di vincere, sempre in Francia era stata seconda dietro Sofia Bertizzolo
Il giorno prima di vincere, sempre in Francia era stata seconda dietro Sofia Bertizzolo
Come stai?

Un po’ raffreddata (soffia il naso, ndr), ho preso freddo domenica in corsa e stamattina ho il naso chiuso. Siamo arrivati a Roubaix direttamente dalla Francia prima della nazionale. Ma sto bene, sono contenta. Non mi aspettavo di vincere.

Bene per il tuo ruolo futuro di capitano, no?

Sono pronta. Sapevo che le altre se ne andavano e che la responsabilità sarebbe passata sulle mie spalle. Siamo comunque un bel gruppo, con Persico, Sanguineti e Gasparrini, che è giovane ma va fortissimo.

Ti è mai venuto il dubbio che forse ti sarebbe convenuto andare anche tu in una WorldTour?

Nessun dubbio. Sono carica, voglio fare per le altre quello che le più grandi hanno fatto per me. E voglio andare meglio di quest’anno. Ho cominciato pensando di fare bene nelle classiche, ci puntavo da anni. Invece al momento giusto, ero sempre indietro. L’anno prossimo sarò più motivata e pronta già in avvio di stagione.

Ti aspetta un vero inverno da atleta, insomma?

Un inverno decisivo. Farò due settimane off, probabilmente in vacanza. Non so dove, non ci ho pensato: queste cose le faccio sempre all’ultimo. Poi palestra, pista se ci sarà un velodromo disponibile. Quando riaprirà Montichiari?

Si parla di quasi tre mesi di lavori, non sarà breve. Tutto questo significa che la “Conso” un po’ pazza sparirà?

La follia rimane, fa parte di me (ride, ndr). Ma sono maturata tanto grazie all’aiuto delle mie compagne. Ho preso qualcosa da tutte. In particolare, da Elisa (Balsamo, ndr) la capacità di rimanere concentrata sul mio percorso. Mentre dalla “Vitto” (Guazzini, ndr) la testardaggine. Sentirò la loro mancanza, ma non ho ancora pensato di cambiare squadra. Se poi la Valcar salisse nel WorldTour o si unisse a uno squadrone maschile, sarei ben contenta di seguirla. E poi c’è da vedere con i corpi militari…

Si è aperta la porta?

C’è qualche parola più chiara, ma finché non c’è l’ufficialità, sarà meglio non parlarne. 

Oro con Martina Fidanza agli europei U23 nella madison: per entrambe bel colpo di orgoglio
Oro con Martina Fidanza agli europei U23 nella madison: per entrambe bel colpo di orgoglio
Tuo fratello si è montato la testa dopo le Olimpiadi o è sempre il solito “Simo”?

Ma no, è sempre lui. Da agosto abbiamo fatto solo due cene insieme, non ci vediamo mai. Sono contenta che è qui per i mondiali e per qualche giorno lo avrò sempre intorno.

Un giorno potresti correre con lui alla Cofidis?

Non corriamo più con la stessa maglia da quando eravamo bambini, sarebbe bello. Ogni tanto ci penso a come sarebbe avere maglia e bici uguali (nella Cofidis è passata Martina Alzini, ndr). Ma io resto qui. Arzeni, il “Capo”, mi è stato vicino quando dopo l’esclusione dalle Olimpiadi ero tanto giù.

Una figura importante per te?

Ripenso a quando da junior per due volte a settimana veniva a prendermi a Bergamo da casa sua a Varese e mi portava a Montichiari. Gli devo tanto, mi fido di lui ed è bello sapere che c’è. Parliamo di tutto, è un po’ un secondo padre.

Consonni dividerà il ruolo di leader della Valcar-Travel&Service 2022 con Silvia Persico
Consonni dividerà il ruolo di leader della Valcar-Travel&Service 2022 con Silvia Persico
Invece a proposito di tecnici, pare che sia alla fine il ciclo di Salvoldi…

Nonostante le cose anche brutte che si sono dette di lui, siamo cresciute tutte con Dino e lui è cresciuto con noi. Non mi ha portato a Tokyo, vorrà dire che andrò a Parigi, molto più glamour (ride, ndr). Ho sentito i nomi di un possibile successore, staremo a vedere. Intanto giochiamoci i mondiali.

La vittoria che cosa ti ha lasciato?

Un grande morale. Non dovevo farle, ma a questo punto della stagione, preferisco correre che allenarmi per tenere la condizione. Capo lo ha capito e ha ridisegnato il calendario. E ancora una volta ha avuto ragione lui. Grazie Capo!!

Chiara e Martina. E la pista azzurra è di nuovo d’oro!

Giada Gambino
27.08.2021
3 min
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E’ l’ora del riscatto per Martina Fidanza e Chiara Consonni! Se è vero che la ruota gira, per loro è andata nel verso giusto. E d’oro la loro Madison agli europei U23. Entrambe avevano fatto una lunga preparazione per Tokyo, ma la Consonni non era stata convocata mentre la Fidanza era stata tenuta come riserva. Quel che più conta però è che la pista azzurra continua a darci soddisfazioni.

Martina Fidanza e Chiara Consonni, la gioia dopo la conquista dell’oro nella Madison di Apeldoorn
Martina Fidanza e Chiara Consonni, la gioia dopo la conquista dell’oro nella Madison di Apeldoorn
Come è andata, ragazze?

Chiara. Avendo fatto una preparazione più incentrata sulla pista mi sono trovata non in condizione per essere competitiva su strada. E’ stato bello vincere questi Europei U23, è come se ci fossimo riscattate. Dopo che non sono stata convocata per Tokyo ho cercato di darmi altri obiettivi, ho cercato di ritrovare la condizione e così è stato.

Martina. Ci tenevo a fare bene nella Madison credevo tanto in noi ed ho raggiunto ciò che desideravo! In questi europei ho capito che avendo fatto la preparazione per le Olimpiadi, avendo fatto tipi di lavori incentrati sul quartetto e la madison… è come se avessi perso un po’ il mio spunto veloce, ma niente che non sia colmabile! Mi concederò tre giorni di relax per poi tornare a fare allenamenti specifici anche in palestra. 

Questo oro, un primo passo verso Parigi 2024? 

Chiara. Le Olimpiadi continuano ad essere il mio sogno, magari senza Covid per viversi meglio il villaggio olimpico. Avendo visto gli errori che ho commesso quest’anno… sono pronta a non ripeterli!

Martina. Per fare la Madison ci vuole tanta affinità nella coppia, noi ci conosciamo da quando avevamo quattro anni, conosciamo tutto dell’altra e riusciamo a capirci molto in certe situazioni. Siamo andare bene e non me l’aspettavo, possiamo solo migliorare e confrontarci con un livello ancora più alto ci aiuterebbe. 

Martina lancia Chiara in uno degli ultimi cambi
Martina lancia Chiara in uno degli ultimi cambi
Cosa hai pensato subito dopo la vittoria? 

Chiara. Ero contentissima, ero riuscita a riscattarmi e avevo partecipato anche con l’intento di guadagnare punti per il concorso delle Fiamme Azzurre. Vincere è sempre bello, ha dato un po’ di morale. 

Martina. Non ricordo esattamente, ero immersa in tanta felicità, soprattutto perché il giorno prima non era andato come volevo: mi sono riscattata. 

Cosa vi siete dette? 

Chiara. Le ho detto che è una stupida! (ride, ndr). Ne avevamo più delle altre, lei c’era rimasta male per la sera prima per non essere riuscita a fare bene nell’omnium. Le ho detto che è la testa quella che conta. La forza per fare meglio anche il giorno prima l’aveva, doveva solo crederci un po’ di più. 

Martina. Lei mi ripeteva “la testa, la testa” ed è vero. Quando corro con la testa e non solo con le gambe, sono tutt’altra atleta. 

E adesso? Quali saranno i prossimi obiettivi ? 

Chiara. Al Simac Ladies Tour vorrei fare bene (si sta correndo proprio in questi giorni, ndr), ci sono tutte le squadre al completo e tante ragazze con le mie caratteristiche… come se fosse un mondiale!

Martina. Continuerò a fare il calendario della pista, correrò qualche gara su strada in Italia e poi inizierà la preparazione per gli europei e i mondiali elite, dove vorrei arrivare al top della condizione. 

Zanardi Europei pista 2021

Gli Europei d’oro della Zanardi, dall’Olanda verso il mondo

21.08.2021
5 min
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Quando corre su pista, Silvia Zanardi è una ragazza che pedala ad alte percentuali. Ad Apeldoorn, in Olanda, in questi giorni durante gli Europei U23 su pista la ventunenne ha fatto filotto di medaglie d’oro nelle tre specialità a cui ha partecipato tra il 17 ed il 20 agosto: inseguimento individuale, a squadre e corsa a punti.

E nelle altre competizioni internazionali ha sempre ottenuto grandi risultati: nel 2018 ad Aigle due ori nell’inseguimento a squadre e corsa a punti prima ai Mondiali junior, poi un oro (ed un ottavo posto) nelle stesse discipline agli Europei junior, nel 2020 nella sua Fiorenzuola d’Arda oro nella corsa a punti (e quarto posto nell’inseguimento individuale) agli Europei U23 ed infine a Plovdiv, in Bulgaria, argento nella medesima specialità agli Europei elite. Una garanzia.

Intercettiamo al telefono la piacentina in forza alla BePink la sera della sua ultima medaglia mentre fuori dal velodromo Omnisport sta per prendere il pullmino per tornare in hotel. Si merita una buona cena ed una bella dormita, nel mezzo invece ci sarà spazio per i festeggiamenti.

Zanardi Apeldoorn 2021
Tre vittorie agli Europei U23 per Silvia Zanardi: possibile poker in vista con la madison?
Zanardi Apeldoorn 2021
Tre vittorie agli Europei U23 per Silvia Zanardi: possibile poker in vista con la madison?
Silvia congratulazioni per questo 3 su 3 incredibile. Un flash sul tuo stato d’animo.

Sono davvero contentissima. Ci tenevo tanto a fare bene in ogni specialità, forse non mi aspettavo tre ori però ero fiduciosa perché sapevo che avevo preparato molto bene questi Europei insieme al mio allenatore (e team manager della BePink, ndr) Walter Zini.

Partiamo dal primo oro, quello dell’inseguimento individuale dove hai battuto l’irlandese Lara Gillespie. In pratica una novità per te. Come l’hai preparata?

Sì giusto. Mi avevano quasi obbligata a farla l’anno scorso, dove avevo chiuso quarta. Mi era rimasto un po’ sul gozzo quel piazzamento e volevo riscattarmi, almeno ottenere una medaglia. Ho avuto buone sensazioni nelle qualificazioni e durante la finale sono rimasta sempre in tabella. Per la verità non ci avevo lavorato molto perché lo abbiamo saputo circa due settimane fa però con Walter ci siamo allenati bene.

L’inseguimento a squadre lo avevi già vinto in passato. In questo caso avete battuto le temibili britanniche.

Esatto, bella prova. Siamo state forti e ringrazio le mie compagne (Chiara Consonni, Martina Fidanza ed Eleonora Camilla Gasparrini, ndr). Il merito lo divido molto volentieri con loro.

Zanardi quartetto 2021
Silvia in mezzo alle ragazze junior della velocità in gara ad Apeldoorn: Alessia Paccalini, la Zanardi, Sara Fiorin e Gaia Bolognesi
Zanardi quartetto 2021
Silvia in mezzo alle ragazze junior della velocità in gara ad Apeldoorn: Alessia Paccalini, la Zanardi, Sara Fiorin e Gaia Bolognesi
Nella corsa a punti quest’anno come l’anno scorso hai battuto la belga Bossuyt, che era già arrivata terza ai Mondiali junior nel 2018. Questa è la tua gara per eccellenza in cui c’è sempre un tuo marchio di fabbrica.

È vero, in effetti guadagnare il giro è una mia specialità. In questa corsa volevo riconfermare la vittoria dell’anno scorso ma non è mai facile, perché è sempre aperta. Avevo studiato la tattica col cittì (Dino Salvoldi, ndr), ovvero provare ad attaccare per guadagnare il giro e sfruttare il mio spunto veloce negli altri sprint. Ci sono riuscita, la mia avversaria principale no e a quel punto ho gestito il resto della gara, controllando anche le altre rivali.

E con la gestione della pressione invece come va? Ci ricordavamo che solitamente sapevi convivere piuttosto bene con la tensione pre-gara.

Eh insomma, vi dirò che nella corsa a punti avvertivo un po’ di ansia ma ci ha pensato la mia compagna Martina Fidanza a sdrammatizzare, a farmi rilassare e non farmici pensare. Mi è servito molto. Nelle altre due prove, nei giorni precedenti, invece ero più tranquilla.

Questi tre ori a chi li dedichi?

Senz’altro a Walter Zini e poi a tutta la Nazionale che mi ha dato la possibilità di partecipare.

Zanardi Pordenone 2021
La vittoria della Zanardi al Giro Provincia di Pordenone, che l’ha finalmente sbloccata (foto Ossola)
Zanardi Pordenone 2021
La vittoria della Zanardi al Giro Provincia di Pordenone, che l’ha finalmente sbloccata (foto Ossola)
In questa stagione sei andata un po’ a corrente alternata poi l’8 agosto a San Vito del Tagliamento hai vinto su strada piuttosto bene una gara open, il Giro della Provincia di Pordenone. Quel successo ti ha sbloccata?

Assolutamente sì, ci voleva, mi ha dato morale. In realtà tutte le mie annate sono così come questa. Ad inizio stagione sono un po’ indietro, faccio un po’ fatica a trovare la giusta condizione anche perché ho sempre qualche chiletto di troppo che faccio fatica a perdere. Poi arriva il caldo, trovo il giusto ritmo, entro in condizione e inizio a fare qualche risultato in più. Ma questa vittoria mi serviva tanto.

E Zini che dice? Non si lamenta se tutte le stagioni vanno così?

Sì (ride, ndr), me lo dice sempre che dobbiamo svegliarci un po’ prima. Si arrabbia ed ha ragione, cerco di accontentarlo nel limare il peso. Diciamo che con questi tre ori magari si scioglie un po’ e mi faccio perdonare.

Ti è dispiaciuto non essere entrata nel gruppo per Tokyo? Le Olimpiadi di Parigi non sono lontane, sono un obiettivo.

All’inizio dell’anno ero stata in ritiro con la Nazionale in Sicilia ma avevo saputo da subito che sarei stata riserva in patria. A quel punto mi sono concentrata solo sulla strada ma in Giappone ci sono andate quelle che andavano più forte e che se lo meritavano di più. Giusto così. Ovviamente punto ad andare alle Olimpiadi del 2024.

Consonni Apeldoorn 2021
Dopo 4 giornate il bottino europeo azzurro porta 6 ori, 3 argenti e 4 bronzi. Qui la Consonni prima nello scratch U23
Consonni Apeldoorn 2021
Dopo 4 giornate il bottino europeo azzurro porta 6 ori, 3 argenti e 4 bronzi. Qui la Consonni prima nello scratch U23
Ed invece ragionando nel breve termine ci sono gli Europei U23 su strada a Trento dove c’è un percorso molto adatto alle tue caratteristiche. Sei tra le papabili? Con che ruolo ti ci vedi? Anche da capitana?

Non so se il cittì mi chiamerà ma naturalmente ci spero. Se sarò convocata sarò a disposizione della squadra e delle compagne e per tutto quello che mi verrà chiesto. Se si farà la corsa per me? Sarebbe un onore e mi farebbe piacere, non avrei problemi. Di sicuro mi farò trovare pronta per l’eventuale chiamata.

Chiudendo, è tempo di ciclomercato. Guazzini, tua coetanea, lascerà la Valcar e anche Balsamo dovrebbe andare in un team WorldTour. Insomma, tante giovani azzurre sono richieste dall’estero. Silvia Zanardi dopo questi tre ori che farà nel 2022?

Ehm scusa, devo andare a cena che mi aspettano (ride, ndr). So che qualche team si è interessato a me e ovviamente mi fa piacere ma io nella mia squadra ci sto davvero molto bene. Quindi ci penserò solo quando e se sarà il momento. Ora scappo a mangiare.

Casa Consonni, esplode la festa. E Chiara si commuove

Giada Gambino
04.08.2021
3 min
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Chiara si trova in un bar vicino casa con tutta la famiglia, la tensione è percepibile, la Danimarca sembra avere la meglio sull’Italia, ma ecco che… 

«Hanno vinto, hanno preso l’oro! Non ci credo, non posso crederci! Simo è campione olimpico!».

Papà Consonni stappa la bottiglia di champagne, il brindisi è per il figlio e per tutto il quartetto azzurro. Il cane Margi salta a destra e a sinistra.

Nel frattempo per Simone a Tokyo è il momento delle interviste
Nel frattempo per Simone a Tokyo è il momento delle interviste
Chiara, a cosa pensi?

Mi sarebbe piaciuto essere lì con lui, ma anche qua da casa penso che abbia sentito il mio calore (la voce trema dalla gioia e dall’emozione, ndr).

La vittoria di tuo fratello ripaga in qualche modo la tua assenza in queste Olimpiadi? 

Assolutamente sì! Mi può star bene così e sono stracontenta. Simo se l’è meritato, una medaglia d’oro gli mancava (il sorriso di Chiara è più luminoso del solito, ndr). Stiamo parlando delle Olimpiadi, in pista, con il quartetto: non è da tutti. Agli europei e ai mondiali c’è sempre andato vicino, ma ha fatto solo buoni piazzamenti… Adesso tutto ha un sapore diverso. So bene quali siano i sacrifici che ha dovuto fare e sono molto orgogliosa di lui, come di tutti gli azzurri del resto!

Il 18 aprile Chiara ha vinto la Valenciana. Tornerà a correre con la Valcar fra pochi giorni al Giro di Norvegia
Il 18 aprile Chiara ha vinto la Valenciana. Tornerà a correre con la Valcar fra pochi giorni al Giro di Norvegia
Dicci la verità, anche tu per un momento hai pensato che non ce le facessero…

Sinceramente ero un po’ scettica, pensavo che non ce l’avrebbero fatta per davvero poco. La Danimarca ieri non ha finito bene la prova, quindi non avevo nemmeno un tempo di riferimento. E’ stata una battaglia fino all’ultimo, Pippo ha fatto un recupero negli ultimi due giri impressionante! Sono stati tutti fenomenali.

Cosa avrà pensato tuo fratello? 

Secondo me non ci credeva nemmeno lui, ho visto la sua faccia in televisione… era sconvolto. Spero che si rendano presto conto di cosa hanno fatto e di quanto valgono.

Un altro po’ di famiglia Consonni: oltre alle zie, il primo da sinistra è il papà
Un altro po’ di famiglia Consonni: oltre alle zie, il primo da sinistra è il papà
Oltre ad essere una ciclista bella, simpatica e forte… adesso sei anche la sorella di un campione olimpico, ci pensi?

Madonna sì (ride, ndr), veramente! Hai ragione. Non vedo l’ora che Simo torni a casa per festeggiare con lui.

In un’intervista doppia di qualche mese fa i due, magnificamente opposti, raccontavano di come l’Olimpiade fosse un sogno sempre più concreto per Chiara e «l’atto finale di un libro che abbiamo iniziato a scrivere tanti anni fa» per Simone che sperava potesse diventare «la pagina più importante della mia vita e della mia carriera d’atleta». E così è stato. 

La Valcar ha già pronta la prossima regina: Eleonora Gasparrini

21.07.2021
6 min
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L’anno scorso agli europei di Plouay si fece un gran parlare della vittoria di Nizzolo e solo in seconda battuta si raccontò del successo di Elisa Balsamo. Poco o quasi nulla fu scritto del successo fra le junior di Eleonora Gasparrini, che nell’anno balordo del Covid sarebbe stato da salutare come un germoglio prezioso. Così quando al Giro d’Italia Donne Davide Arzeni, direttore sportivo della Valcar, ci ha detto che per i prossimi anni punterà forte sulla piemontese, abbiamo riaperto il file. Perciò, per chi non la conoscesse ancora, ecco qui Eleonora Camilla Gasparrini nata a Torino, classe 2002, residente a San Dalmazzo di None.

Ritiro sul lago

Le ragazze del team sono in ritiro a Ispra, sul lago Maggiore, vicino casa del loro tecnico, preparando la seconda parte di stagione. Nel gruppo c’è anche Chiara Consonni, che ha rinnovato il contratto per il prossimo anno e si sta riprendendo dal brutto schiaffo dell’esclusione olimpica. Più che la cosa in sé, non sono andati giù i modi e il fatto di averlo saputo alla fine, quando era ormai tardi per preparare il Giro d’Italia. Al fresco del lago, si gettano le basi per il resto della stagione.

«In realtà è caldo come in tutta Italia – dice Eleonora – non cambia molto. Saremo qui fino a venerdì, poi andremo al Giro di Norvegia, con qualche gara open per riprendere il ritmo. Prendo un attimo fiato, perché forse farò gli europei under 23 su pista e poi sicuramente andrò al Boels. Farò tutto d’un fiato, senza tornare a casa, quasi un mesetto in giro».

Eleonora Gasparrini riprenderà a correre dalla Giro di Norvegia
Eleonora Gasparrini riprenderà a correre dalla Giro di Norvegia
Come sta andando questo primo anno fra le grandi?

Molto bene, sono contenta. A inizio stagione ho fatto tante belle corse, da subito. Praticamente ho fatto tutta la campagna del Belgio e quella sicuramente è stata una grande esperienza, che da primo anno è un valore aggiunto. La partecipazione al Giro è stata inaspettata, ma l’ho finito in crescendo, sopra le aspettative.

L’anno scorso eri alla VO2, come mai sei passata alla Valcar?

Vo2 ha fatto la squadra, ma con un’attività prettamente italiana. La Valcar è la squadra giusta per crescere. Ci seguono anche al livello personale, non sei solo un numero come in squadre più grosse e ti accompagnano in un percorso di crescita. E’ una squadra più contenuta, ho un po’ più di spazio e infatti sono riuscita a fare anche belle gare. In altre squadre, forse non avrei la possibilità. E poi c’è tanto da imparare dalle altre ragazze. Sono giovani, ma hanno già 3-4 anni di esperienza in più e sono tanti. In corsa sono dei riferimenti e mi serve tanto. Vedo come muovermi, dove stare e… tutto. Anche fuori corsa negli allenamenti.

Quanto è durata la… sbornia dopo la vittoria degli europei?

Ho rimesso subito i piedi per terra. Diciamo che ho festeggiato senza esagerare. Era il campionato europeo juniores, perciò finiti i festeggiamenti, sono ripartita come prima. Come non avessi fatto niente.

Alcune ragazze dicono che sarebbe utile la categoria under 23 anche per le ragazze.

Potrebbe aiutare un po’ nel passaggio, che è duro. Si sente tanto la differenza e a parte qualche caso particolare, all’inizio si farebbe meno fatica. Quest’anno mi è capitato di non finire qualche corsa, perché ti trovi a correre con le grandi, che magari hanno il doppio dei tuoi anni e dell’esperienza e magari si allenano con gli uomini. E tu arrivi da una categoria juniores, in cui sei abitata a fare 80 chilometri di gara a un altro ritmo, e ti trovi catapultata in questo mondo. Sarebbe un aiuto per il passaggio. D’altro canto però, buttarsi subito nel mezzo ti fa crescere più in fretta.

C’è mai stato un giorno in cui ti sei chiesta chi te l’abbia fatto fare?

Al Giro ci sono stati tanti momenti in cui l’ho un po’ pensato (ride, ndr), come è normale che sia. Dici: ma perché? Però quando ci ripensi a mente fredda, capisci che è stato bello, tutta esperienza. Il Fiandre è stato davvero brutale, perché è stata una gara molto più nervosa, senza tempo per respirare. Poi era molto lunga e praticamente ad inizio di stagione, con pochi chilometri e gare alle spalle, è stata molto dura.

Il ciclismo sarà la tua professione?

Ho finito il liceo quest’anno e in ogni caso continuerò a studiare. Farò Scienze Motorie, perché mi piacerebbe rimanere nel giro dello sport il giorno che smetterò. Finché riuscirò a correre però, vorrei continuare. Dopo la scuola, la vita è cambiata tanto. Riesco a dedicare il 100 per cento alla bici. Ho tempo per il recupero, il riposo, lo stretching. Ho fatto qualche mese a scuola che riuscivo a malapena ad allenarmi e ho dovuto mettere da parte il recupero e tutto il resto. Ora vado in bici e basta.

Stare fuori casa così tanti giorni è pesante?

Ci sono periodi che è impegnativo, perché… casa è casa. Ma se sei nel gruppo giusto, i giorni passano anche in fretta ed è fattibile. Sono abituata a stare fuori casa, quindi non mi pesa tanto. Però quando sono a None, sto coi miei amici, cerco di spassarmela un po’, fare shopping e queste cose qui. Se però non ho voglia di uscire, guardo qualcosa su Netflix. I miei amici capiscono che cosa significhi fare sport ad alto livello. Fino a un certo punto, ma capiscono.

Hai parlato di europei, continuerai anche con la pista?

Non so ancora se andrò, in realtà. In pista non vado da un bel po’, perché da casa mia comunque per andare a Montichiari servono due ore e mezza e la disponibilità di mia mamma, che di solito mi accompagnava. Lo abbiamo fatto fino a gennaio-febbraio e poi l’ho mollata perché non ce la facevo. Andare una volta a settimana, significava perdere ogni volta un giorno di scuola, che aggiunto alle assenze per le gare, era proprio troppo.

Al ritiro della Valcar sul lago c’è anche Chiara Consonni, attesa a un bel rilancio
Al ritiro della Valcar sul lago c’è anche Chiara Consonni, attesa a un bel rilancio
Tua mamma è sempre così disponibile?

Sono stati i miei che andavano già in bici a farmi venire la passione. E in questo sono abbastanza avvantaggiata, perché mi supportano. Quando rientro, cercano di assistermi.  

Davide Arzeni, il tuo direttore sportivo, dice che per il prossimo anno punterà molto su di te, visto che alcune ragazze andranno via. Un peso oppure uno stimolo?

Mi dà fiducia il fatto che mi aspettino e mi fa piacere. E’ bello essere già vista così. Non mi è mai pesato essere quella che ha vinto l’europeo, non sento la pressione. Sono una che la vive abbastanza tranquillamente. Se i risultati vengono, bene, altrimenti non mi metto pressione. So che se sono tranquilla, poi rendo meglio.

Agli ultimi campionati italiani, i corridori del Piemonte hanno fatto incetta di maglie. E’ un caso?

C’è una bella ondata di ragazzi del Piemonte, è vero (ride, ndr). Con la Barale eravamo nella stessa squadra, con il discorso della nazionale, abbiamo passato tanto tempo insieme. Ci conoscevamo da prima, alle gare, venendo dalla stessa regione. Anche se siamo di zone completamente opposte. Chissà come mai… Sarà l’aria che si respira?

La “Conso” si morde la lingua e si prepara per il Giro

01.07.2021
4 min
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Chiara Consonni te l’aspetti sempre che rida, quel che è strano semmai è che per due giorni non abbia risposto ai messaggi. Come spia di malumore bastava quello, senza chiederle altro. Invece quando ieri ha risposto mentre preparava la valigia per il Giro d’Italia Donne, il timbro era quello dei soliti giorni. Anche se giusto sabato ha saputo che non andrà alle Olimpiadi. E per il suo orgoglio, il suo ruolo di animatrice, vincente e quasi simbolo del gruppo pista, il colpo non è passato inosservato. E ha preferito mordersi la lingua.

«Vi dico la verità – dice – sapevo di non essere al meglio la settimana scorsa. Si sapeva che una sarebbe restata a casa e quando Dino mi ha chiamato, ho capito che toccava a me. La cosa è inaspettata. Mi sono serviti due giorni per mettere ordine ai pensieri. E ora mi sono data altri obiettivi. Faccio il Giro, speriamo di portare a casa qualche tappa».

Selezioni anomale

La selezione è avvenuta con le prove cronometrate della settimana scorsa, dopo le quali Salvoldi ha dato i nomi. E si è materializzato il dubbio sollevato giorni fa da Elisa Balsamo, che si disse perplessa per selezioni fatte a quel modo: «e se una quel giorno sta poco bene, è giusto che comprometta tutto?». E’ il motivo per cui subito dopo sollevammo qualche quesito sul meccanismo delle convocazioni.

Con le ragazze del quartetto azzurro nel ritiro siciliano a febbraio: mancava solo la Paternoster…
Con le ragazze del quartetto azzurro nel ritiro siciliano a febbraio: mancava solo la Paternoster…
Facciamo subito gli avvocati del diavolo: vedi qualche motivo per cui è stato giusto lasciarti fuori?

Bella domanda (ride nervosamente, ndr). Sicuramente a inizio stagione, dopo la prima parte di Belgio, abbiamo fatto le prime prove cronometrate e poi veramente tanta palestra. Tanti lavori di forza che forse nemmeno ero abituata a fare a marzo e che forse nelle corse su strada successive un po’ mi hanno penalizzato. Comunque dopo le Olimpiadi ci sarà altra pista, non è lavoro buttato. E intanto farò la strada che mi serve.

Sei convincente a metà…

Non lo do tanto a vedere, sono impulsiva, è stato bene non rispondere per quei due, tre giorni. Mi sono davvero morsa la lingua. Capisco le scelte, ma ripeto che non me lo sarei mai aspettato.

Avevi già pronto il discorso da fare per chi fosse rimasta fuori, invece è toccata a te…

Il fatto è che partono in 6, ma correranno in 5. Per cui forse di fronte alla possibilità di dedicare un altro mese alla pista e poi restare lo stesso fuori, tanto vale dedicarsi bene alla strada e provare a fare dei risultati.

Pronta per il Giro?

Mica tanto, per partire domattina (oggi, ndr), intendo… Sonoo in un momento critico, davanti alla valigia ancora vuota. Faccio sempre le cose all’ultimo, ma adesso mi ci dedico e la chiudo.

Hai visto un po’ il percorso del Giro, trovato una tappa che ti piace?

Ci sono alcuni piattoni che potrebbero venirmi bene, ma soprattutto quella che fa il Giro del lago di Como, la sesta, da Colico a Colico. Quella mi potrebbe piacere.

E in futuro?

In futuro ci saranno europei e mondiali. E una squadra che magari perderà qualche pezzo importante, ma che sarà sempre competitiva. Mica mi fermo qui, fra tre anni ci sono le Olimpiadi di Parigi