Le magnifiche sei della pista, parole ed emozioni

Giada Gambino
04.07.2021
6 min
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Sono sei le ragazze scelte, sei azzurre che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi su pista, sei donne forti e combattenti. Ognuna di loro ha una storia diversa, ma sono tutte accomunate da un palmares ricco di traguardi e vittorie. Le magnifiche sei sono: Balsamo, Alzini, Guazzini, Fidanza, Barbieri e Paternoster. Pochi giorni fa questi nomi sono stati comunicati ufficialmente, l’animo delle ragazze è stato inondato da tante emozioni, una tra tutte la tristezza per le compagne di nazionale non convocate. D’altronde passando tanti mesi assieme, si finisce per diventare una famiglia. Il posto per Tokyo è stato sudato e conquistato giorno dopo giorno, nei lunghi mesi di lavoro di quest’anno, sorge spontanea una domanda: cosa avete pensato appena capito che l’Olimpiade non era più solo un sogno

Questa è Rachele Barbieri, emiliana, 24 anni
Ecco Rachele Barbieri, emiliana, 24 anni

Rachele Barbieri

«Sapevo già da qualche giorno di essere tra le azzurre scelte per Tokyo e non vedevo l’ora che venisse fatta la conferenza per poterlo gridare a tutto il mondo. Non ce la facevo più a tenerlo per me. Quando l’ho saputo, però, ho subito chiamato mio padre, il mio preparatore, la mia mental coach e il mio migliore amico… Nessuno mi rispondeva, non riuscivo a crederci. Fortunatamente ero con il mio ragazzo e ho potuto condividere con lui subito questa emozione intensa, poi mi hanno richiamata tutti. E’ stato davvero un bel momento, sono stata contenta di questa scelta.

«Dietro c’è un lavoro tanto duro e difficile che molti nemmeno potrebbero capire, ma grazie al mio crederci sono riuscita ad ottenere ciò che volevo, sapendo di lavorare in un gruppo fantastico. Prima della conferenza non sapevo chi altre sarebbero venute con me e mi dispiaceva per chiunque fosse rimasta a casa. Infatti, una volta usciti i nomi ufficiali, ho scritto un messaggio a tutte perché è anche grazie a loro se sono riuscita in questo sogno. Non è finita, bisogna stringere i denti, sarà un mese di fuoco!».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Ecco Martina Fidanza, 21 anni, bergamasca
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Lei è Martina Fidanza, 21 anni, bergamasca

Martina Fidanza

«Mi sono messa a piangere, poi mi sono sentita piena di energie… Non so nemmeno spiegarlo. Riccardo (Stacchiotti, il suo compagno, ndr) era appena arrivato a casa e sono subito andata ad abbracciarlo, mia sorella non ci credeva. Appena la notizia è stata resa ufficiale, sono stata riempita di affetto e sostegno. Cercherò di dare il meglio anche in questo mese di avvicinamento a Tokyo. Sinceramente non credevo di poter essere convocata, non avevo pensato a nulla è stata una vera e propria sorpresa. Ho un’agenda che mi porto ovunque quando parto, in cui scrivo pensieri ed emozioni e, sicuramente, sarà la prima cosa che metterò in valigia. Ho le giuste motivazioni! In questo momento sono così carica che mi farei persino una maratona a piedi».

Elisa Balsamo, cuneese, 23 anni
Tre specialità per Elisa Balsamo, cuneese, 23 anni

Elisa Balsamo

«Sono davvero felice! Il primo pensiero è andato a tutti quei sacrifici fatti da tanti anni e ripagati tutti insieme. Sono un po’ scaramantica, fino alla fine non ho mai avuto nessuna certezza, dovevo vedere il mio nome scritto. Questo mese colmo di appuntamenti mi servirà per definire al meglio la mia condizione e poter dare tutta me stessa o anche più. Essere già lì sarà un sogno, l’obiettivo principale è quello di non avere rancore e dare tutto poi… ciò che verrà si vedrà! Sono una ragazza che lavora duramente per realizzarsi, ma dopo che ottengo ciò che voglio mi pongo subito altri obiettivi». 

Martina Alzini, 24 anni, di Legnano
Martina Alzini 2020
Il sorriso di Martina Alzini, 24 anni, di Legnano

Martina Alzini

«Sono state tante emozioni contrastanti, qualche lacrima è scesa. La prima persona che ho sentito è stata mia mamma, lei conosce tutti i miei sacrifici. Lo scorso anno per essere più vicina al velodromo, mi sono dovuta trasferire e stare lontano da casa con la pandemia, non è stato facile. Essere motivo di orgoglio per i miei cari mi dà davvero tanta motivazione. La gioia di indossare la maglia azzurra è tanta. Paura? No, nella vita la paura sta in altro… Sicuramente tanta tensione che, spero, una volta arrivata a Tokyo si trasformi in forza e adrenalina. Adesso tra noi ragazze c’è anche più serenità! La competizione c’è ma, come dico sempre, quest’ultima deve avere una chiave costruttiva e positiva. Ho la fortuna di lavorare con ragazze serie e con la testa sulle spalle, bisogna fare un passo alla volta: il primo, da alcune di noi, è stato raggiunto. Adesso bisogna lavorare bene per puntare anche a una medaglia d’oro. Sono cresciuta in questo ambiente con la visione dell’Olimpiade come una meta nuova e da scoprire, siamo tutte giovani e con un bagaglio di esperienza da riempire». 

Vittoria Guazzini, 20 anni, toscana di Poggio a Caiano
Lei è Vittoria Guazzini, 20 anni, toscana di Poggio a Caiano

Vittoria Guazzini

«Ci ho sempre sperato, appena ho sentito il mio nome e ho davvero realizzato, sono scoppiata a piangere. Ho subito voluto condividere la notizia con le mie amiche e i miei familiari, mi hanno dato tanto loro. I miei genitori sarebbero contenti per qualunque cosa io facessi, ma questa è davvero una grande soddisfazione. Le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta, è il simbolo di tutto lo sport, va al di là del solo ciclismo. Sicuramente non bisogna adagiarsi sugli allori per la convocazione, ma bisogna fare del proprio meglio per poter dare davvero tutto a Tokyo. Le ragazze che non sono state convocate? Avranno modo di riscattarsi!».

Letizia Paternoster
E poi c’è Letizia Paternoster, 21 anni, trentina: l’ultima entrata fra le magnifiche sei
Letizia Paternoster
Infine Letizia Paternoster, 21 anni, trentina: l’ultima entrata fra le magnifiche sei

Letizia Paternoster

«E’ stata una grande emozione, soprattutto perché non è stato un anno semplice. La notizia mi è giunta mentre ero con il mio ragazzo, che mi ha sempre sostenuta in questi mesi particolarmente impegnativi. Ho una collanina con una medaglietta, un po’ il mio portafortuna e non potrò non portarla a Tokyo. Partirò con l’ambizione di far bene e dare il massimo, la competizione non mi spaventa. In questi ultimi giorni l’atmosfera tra noi è stata molto pesante, perché sapevamo che qualcuna di noi sarebbe rimasta fuori. Non posso negare che mi sia dispiaciuto in modo particolare per la Consonni e la Confalonieri. Se fossi di un’altra Nazione presente a Tokyo avrei “paura” davvero di tutte: sono e siamo forti». 

Fino al 5 luglio le nostre magnifiche sei saranno la mattina a Montichiari e la sera a Fiorenzuola dove, hanno riattaccato il numero in pista: una gara-allenamento. Il 6 avranno un giorno di stop per poi andare a gareggiare in Belgio dal 7 all’11 per poi dal 13 al 22 fare un ritiro in altura.