WETTER (Germania) – Tecnicamente non si tratta di Abus, ma di un casco Canyon che evidentemente è prodotto da Abus. Il modello è il Gamechanger prima versione e resta il preferito ed usato da Van der Poel.
C’è un fattore tecnico, oppure è una scelta soggettiva del campione olandese? Feeling e convinzioni di Van der Poel che lo portano ad usare il vecchio modello? Abbiamo approfittato di una nostra visita al quartier generale di Abus e lo abbiamo chiesto direttamente a chi ha progettato e sviluppato il casco: il Product Manager Abus Lukas Tamajka (in apertura con i due modelli di Gamechanger).
Quando è stato sviluppato il Gamechanger 2.0?
Settembre 2021 ed è stato sviluppato con il contributo del Team Movistar, perché Abus è sponsor e partner tecnico, lo è in modo diretto del team spagnolo. Chiedemmo al team e ai corridori cosa volessero, di cosa avessero necessità e quali fossero le aspettative.
Quali richieste sono arrivate?
Prima di tutto l’aerodinamica, poi la ventilazione, il comfort. A questo abbiamo aggiunto noi l’aspetto della sicurezza. Sicurezza che è fondamentale per gli atleti e perché gli stessi prodotti che sono messi a disposizione dei professionisti vanno sul mercato anche per il cliente normale.
Nello sviluppo della nuova versione avete coinvolto anche il team di Van der Poel?
Non direttamente, ribadisco che tecnicamente loro usano un casco Canyon, Abus non è sponsor per quanto concerne i caschi. Però, tutti i test, prove ed analisi, dati e step di sviluppo che abbiamo presentato a loro, sono i medesimi che abbiamo fornito a Movistar. Noi siamo partner di Canyon, siamo sponsor del Team Alpecin-Deceunink solo per quanto concerne la sicurezza.
In termini di performance, al lato dell’utilizzo, meglio la nuova versione o la precedente?
La nuova, che è più efficiente in termini di numeri e ventilazione. Il vantaggio aerodinamico del Gamechanger 2.0 è tra il 2,5 e 4%, dipende dalla posizione della testa e dalle caratteristiche fisiche del corridore. Tradotto in watt, si arriva ad un risparmio massimo di 7 watt. E’ una sorta di casco posizionato tra il nostro casco da crono e il modello Airbreaker più areato.
La bocca anteriore presente sul 2.0 ha un significato particolare?
Per aumentare il potere di ventilazione della parte frontale in primis e di tutta la sezione interna. E’ stata disegnata ed integrata tenendo conto che gli occhiali sono aumentati di dimensioni nelle ultime stagioni. Quindi una superficie coperta maggiore, ha richiesto un ingresso maggiorato per l’aria.
Allora, perché Van der Poel usa il vecchio casco?
Esclusivamente e semplicemente per una questione di feeling personale. Una scelta soggettiva. Van der Poel è un atleta con un focus molto particolare e fa collimare i dati che vengono forniti, con le sue sensazioni, convinzioni da non tralasciare quando si parla di atleti di quel livello e credo anche immagine.
Una sorta di immagine migliore con la versione più anziana?
Potrebbe essere anche un fattore d’impatto visivo, non è da escludere in alcun modo.
Avete provato a personalizzare il 2.0 in modo specifico per Van der Poel?
Certo, con tre soluzioni differenti pur mantenendo il DNA di Gamechanger 2.0. Lui è rimasto con le sue convinzioni e sulle scelte iniziali. La versione da lui usata resta ad oggi uno dei caschi aero con performance tra le migliori.