Chiara e Martina. E la pista azzurra è di nuovo d’oro!

Giada Gambino
27.08.2021
3 min
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E’ l’ora del riscatto per Martina Fidanza e Chiara Consonni! Se è vero che la ruota gira, per loro è andata nel verso giusto. E d’oro la loro Madison agli europei U23. Entrambe avevano fatto una lunga preparazione per Tokyo, ma la Consonni non era stata convocata mentre la Fidanza era stata tenuta come riserva. Quel che più conta però è che la pista azzurra continua a darci soddisfazioni.

Martina Fidanza e Chiara Consonni, la gioia dopo la conquista dell’oro nella Madison di Apeldoorn
Martina Fidanza e Chiara Consonni, la gioia dopo la conquista dell’oro nella Madison di Apeldoorn
Come è andata, ragazze?

Chiara. Avendo fatto una preparazione più incentrata sulla pista mi sono trovata non in condizione per essere competitiva su strada. E’ stato bello vincere questi Europei U23, è come se ci fossimo riscattate. Dopo che non sono stata convocata per Tokyo ho cercato di darmi altri obiettivi, ho cercato di ritrovare la condizione e così è stato.

Martina. Ci tenevo a fare bene nella Madison credevo tanto in noi ed ho raggiunto ciò che desideravo! In questi europei ho capito che avendo fatto la preparazione per le Olimpiadi, avendo fatto tipi di lavori incentrati sul quartetto e la madison… è come se avessi perso un po’ il mio spunto veloce, ma niente che non sia colmabile! Mi concederò tre giorni di relax per poi tornare a fare allenamenti specifici anche in palestra. 

Questo oro, un primo passo verso Parigi 2024? 

Chiara. Le Olimpiadi continuano ad essere il mio sogno, magari senza Covid per viversi meglio il villaggio olimpico. Avendo visto gli errori che ho commesso quest’anno… sono pronta a non ripeterli!

Martina. Per fare la Madison ci vuole tanta affinità nella coppia, noi ci conosciamo da quando avevamo quattro anni, conosciamo tutto dell’altra e riusciamo a capirci molto in certe situazioni. Siamo andare bene e non me l’aspettavo, possiamo solo migliorare e confrontarci con un livello ancora più alto ci aiuterebbe. 

Martina lancia Chiara in uno degli ultimi cambi
Martina lancia Chiara in uno degli ultimi cambi
Cosa hai pensato subito dopo la vittoria? 

Chiara. Ero contentissima, ero riuscita a riscattarmi e avevo partecipato anche con l’intento di guadagnare punti per il concorso delle Fiamme Azzurre. Vincere è sempre bello, ha dato un po’ di morale. 

Martina. Non ricordo esattamente, ero immersa in tanta felicità, soprattutto perché il giorno prima non era andato come volevo: mi sono riscattata. 

Cosa vi siete dette? 

Chiara. Le ho detto che è una stupida! (ride, ndr). Ne avevamo più delle altre, lei c’era rimasta male per la sera prima per non essere riuscita a fare bene nell’omnium. Le ho detto che è la testa quella che conta. La forza per fare meglio anche il giorno prima l’aveva, doveva solo crederci un po’ di più. 

Martina. Lei mi ripeteva “la testa, la testa” ed è vero. Quando corro con la testa e non solo con le gambe, sono tutt’altra atleta. 

E adesso? Quali saranno i prossimi obiettivi ? 

Chiara. Al Simac Ladies Tour vorrei fare bene (si sta correndo proprio in questi giorni, ndr), ci sono tutte le squadre al completo e tante ragazze con le mie caratteristiche… come se fosse un mondiale!

Martina. Continuerò a fare il calendario della pista, correrò qualche gara su strada in Italia e poi inizierà la preparazione per gli europei e i mondiali elite, dove vorrei arrivare al top della condizione. 

Le magnifiche sei della pista, parole ed emozioni

Giada Gambino
04.07.2021
6 min
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Sono sei le ragazze scelte, sei azzurre che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi su pista, sei donne forti e combattenti. Ognuna di loro ha una storia diversa, ma sono tutte accomunate da un palmares ricco di traguardi e vittorie. Le magnifiche sei sono: Balsamo, Alzini, Guazzini, Fidanza, Barbieri e Paternoster. Pochi giorni fa questi nomi sono stati comunicati ufficialmente, l’animo delle ragazze è stato inondato da tante emozioni, una tra tutte la tristezza per le compagne di nazionale non convocate. D’altronde passando tanti mesi assieme, si finisce per diventare una famiglia. Il posto per Tokyo è stato sudato e conquistato giorno dopo giorno, nei lunghi mesi di lavoro di quest’anno, sorge spontanea una domanda: cosa avete pensato appena capito che l’Olimpiade non era più solo un sogno

Questa è Rachele Barbieri, emiliana, 24 anni
Ecco Rachele Barbieri, emiliana, 24 anni

Rachele Barbieri

«Sapevo già da qualche giorno di essere tra le azzurre scelte per Tokyo e non vedevo l’ora che venisse fatta la conferenza per poterlo gridare a tutto il mondo. Non ce la facevo più a tenerlo per me. Quando l’ho saputo, però, ho subito chiamato mio padre, il mio preparatore, la mia mental coach e il mio migliore amico… Nessuno mi rispondeva, non riuscivo a crederci. Fortunatamente ero con il mio ragazzo e ho potuto condividere con lui subito questa emozione intensa, poi mi hanno richiamata tutti. E’ stato davvero un bel momento, sono stata contenta di questa scelta.

«Dietro c’è un lavoro tanto duro e difficile che molti nemmeno potrebbero capire, ma grazie al mio crederci sono riuscita ad ottenere ciò che volevo, sapendo di lavorare in un gruppo fantastico. Prima della conferenza non sapevo chi altre sarebbero venute con me e mi dispiaceva per chiunque fosse rimasta a casa. Infatti, una volta usciti i nomi ufficiali, ho scritto un messaggio a tutte perché è anche grazie a loro se sono riuscita in questo sogno. Non è finita, bisogna stringere i denti, sarà un mese di fuoco!».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Ecco Martina Fidanza, 21 anni, bergamasca
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Lei è Martina Fidanza, 21 anni, bergamasca

Martina Fidanza

«Mi sono messa a piangere, poi mi sono sentita piena di energie… Non so nemmeno spiegarlo. Riccardo (Stacchiotti, il suo compagno, ndr) era appena arrivato a casa e sono subito andata ad abbracciarlo, mia sorella non ci credeva. Appena la notizia è stata resa ufficiale, sono stata riempita di affetto e sostegno. Cercherò di dare il meglio anche in questo mese di avvicinamento a Tokyo. Sinceramente non credevo di poter essere convocata, non avevo pensato a nulla è stata una vera e propria sorpresa. Ho un’agenda che mi porto ovunque quando parto, in cui scrivo pensieri ed emozioni e, sicuramente, sarà la prima cosa che metterò in valigia. Ho le giuste motivazioni! In questo momento sono così carica che mi farei persino una maratona a piedi».

Elisa Balsamo, cuneese, 23 anni
Tre specialità per Elisa Balsamo, cuneese, 23 anni

Elisa Balsamo

«Sono davvero felice! Il primo pensiero è andato a tutti quei sacrifici fatti da tanti anni e ripagati tutti insieme. Sono un po’ scaramantica, fino alla fine non ho mai avuto nessuna certezza, dovevo vedere il mio nome scritto. Questo mese colmo di appuntamenti mi servirà per definire al meglio la mia condizione e poter dare tutta me stessa o anche più. Essere già lì sarà un sogno, l’obiettivo principale è quello di non avere rancore e dare tutto poi… ciò che verrà si vedrà! Sono una ragazza che lavora duramente per realizzarsi, ma dopo che ottengo ciò che voglio mi pongo subito altri obiettivi». 

Martina Alzini, 24 anni, di Legnano
Martina Alzini 2020
Il sorriso di Martina Alzini, 24 anni, di Legnano

Martina Alzini

«Sono state tante emozioni contrastanti, qualche lacrima è scesa. La prima persona che ho sentito è stata mia mamma, lei conosce tutti i miei sacrifici. Lo scorso anno per essere più vicina al velodromo, mi sono dovuta trasferire e stare lontano da casa con la pandemia, non è stato facile. Essere motivo di orgoglio per i miei cari mi dà davvero tanta motivazione. La gioia di indossare la maglia azzurra è tanta. Paura? No, nella vita la paura sta in altro… Sicuramente tanta tensione che, spero, una volta arrivata a Tokyo si trasformi in forza e adrenalina. Adesso tra noi ragazze c’è anche più serenità! La competizione c’è ma, come dico sempre, quest’ultima deve avere una chiave costruttiva e positiva. Ho la fortuna di lavorare con ragazze serie e con la testa sulle spalle, bisogna fare un passo alla volta: il primo, da alcune di noi, è stato raggiunto. Adesso bisogna lavorare bene per puntare anche a una medaglia d’oro. Sono cresciuta in questo ambiente con la visione dell’Olimpiade come una meta nuova e da scoprire, siamo tutte giovani e con un bagaglio di esperienza da riempire». 

Vittoria Guazzini, 20 anni, toscana di Poggio a Caiano
Lei è Vittoria Guazzini, 20 anni, toscana di Poggio a Caiano

Vittoria Guazzini

«Ci ho sempre sperato, appena ho sentito il mio nome e ho davvero realizzato, sono scoppiata a piangere. Ho subito voluto condividere la notizia con le mie amiche e i miei familiari, mi hanno dato tanto loro. I miei genitori sarebbero contenti per qualunque cosa io facessi, ma questa è davvero una grande soddisfazione. Le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta, è il simbolo di tutto lo sport, va al di là del solo ciclismo. Sicuramente non bisogna adagiarsi sugli allori per la convocazione, ma bisogna fare del proprio meglio per poter dare davvero tutto a Tokyo. Le ragazze che non sono state convocate? Avranno modo di riscattarsi!».

Letizia Paternoster
E poi c’è Letizia Paternoster, 21 anni, trentina: l’ultima entrata fra le magnifiche sei
Letizia Paternoster
Infine Letizia Paternoster, 21 anni, trentina: l’ultima entrata fra le magnifiche sei

Letizia Paternoster

«E’ stata una grande emozione, soprattutto perché non è stato un anno semplice. La notizia mi è giunta mentre ero con il mio ragazzo, che mi ha sempre sostenuta in questi mesi particolarmente impegnativi. Ho una collanina con una medaglietta, un po’ il mio portafortuna e non potrò non portarla a Tokyo. Partirò con l’ambizione di far bene e dare il massimo, la competizione non mi spaventa. In questi ultimi giorni l’atmosfera tra noi è stata molto pesante, perché sapevamo che qualcuna di noi sarebbe rimasta fuori. Non posso negare che mi sia dispiaciuto in modo particolare per la Consonni e la Confalonieri. Se fossi di un’altra Nazione presente a Tokyo avrei “paura” davvero di tutte: sono e siamo forti». 

Fino al 5 luglio le nostre magnifiche sei saranno la mattina a Montichiari e la sera a Fiorenzuola dove, hanno riattaccato il numero in pista: una gara-allenamento. Il 6 avranno un giorno di stop per poi andare a gareggiare in Belgio dal 7 all’11 per poi dal 13 al 22 fare un ritiro in altura.

Fidanza, un altro scratch e il sogno olimpico

Giada Gambino
01.06.2021
4 min
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Martina Fidanza è a Livigno con le sue compagne di nazionale, circondate dal bel panorama si allenano tra palestra e bici. La notizia dell’annullamento degli europei, dove lei avrebbe puntato allo scratch, le ha un po’ turbate. 

Gli europei saranno recuperati? Intanto si lavora sodo…
Gli europei saranno recuperati? Intanto si lavora sodo…
Come è iniziato questo ritiro ?

I primissimi giorni non abbiamo fatto molto, solo un po’ di palestra; poi sono arrivate le prime tre ore di bici da fare in tranquillità, tra virgolette, che da una parte sono passate velocemente e sono state piacevoli, dall’altra però con tutto quel dislivello… Non vedevo l’ora che finissimo (ride, ndr). Questo ritiro è più tranquillo rispetto agli altri, perché abbiamo lavorato tanto nei mesi scorsi. Lo sto concependo come un recupero attivo… più o meno. 

Come vivi l’avvicinamento ad una possibile Olimpiade? 

Cerco di avvicinarmi all’appuntamento al massimo delle mie potenzialità. Sicuramente fare le cose al meglio significa non saltare gli allenamenti e seguirli nel dettaglio. Allenarmi con le altre mi serve per crescere e perfezionarmi nelle piccole cose. Pian piano cerco di dimostrare quanto valgo, so che siamo tutte ragazze che meritano di andare a Tokyo, ma sarà la scelta del momento che deciderà chi dovrà andare. Sono entrata in quello stato di tranquillità per cui faccio ciò che meglio so fare, al massimo… Nel caso in cui dovesse arrivare la convocazione, sarò felicissima e cercherò di dare il meglio di me per la nazionale. Se non dovesse andare bene, mi allenerò ancora meglio e ancor di più per concretizzare questo sogno. 

Balsamo-Fidanza, coppia d’oro della pista azzurra durante il ritiro di febbraio in Sicilia
Balsamo-Fidanza, coppia d’oro della pista azzurra durante il ritiro di febbraio in Sicilia
Ci sono tensioni tra voi? 

A livello personale non lo percepisco così tanto, poi io… mi lascio scivolare le questioni di sopra e placo gli animi quando c’è bisogno, ma non abbiamo mai vere e proprie discussioni. Alcune ragazze si sono già meritate un posto per le Olimpiadi, altre lo devono ancora confermare. Se non dovessi andare mi dispiacerebbe davvero tanto, ma non punterei il dito su nessuna, ce lo meritiamo davvero tutte

L’annullamento degli europei… 

I piani non cambiano! La selezione per Tokyo si potrà fare anche in pista facendo delle prove a tempo tra di noi

Trofeo Born to Win 2021, a Civitanova Martina batte Paternoster
Trofeo Born to Win 2021, a Civitanova Martina batte Paternoster
Agli europei, dove vorresti vincere? 

Mi piacerebbe riprovare lo scratch e fare la mia migliore prestazione. Per il resto, sono pronta a tutto!

Una specialità che ti piacerebbe veder vincere alle tue compagne?

Mi piacerebbe che nel quartetto riuscissero a fare una bella prestazione e sarebbe la prova del bel gruppo che si è creato e dell’affinità, indipendentemente dal risultato. Poi penso a Maria Giulia Confalonieri con la corsa a punti, se lo merita davvero tanto. 

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza, oro nello scratch agli europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza, oro nello scratch agli europei Plovdiv 2020
Rachele Barbieri ti ha recentemente battuta in volata…

Sono felice per la sua vittoria. Personalmente ho dato il massimo e non potevo fare di più. Vedere due ragazze che si allenano principalmente in pista, riuscire a fare bene anche su strada, è la conferma dell’ottimo lavoro che facciamo in nazionale, con la Polizia ( entrambe sono nel gruppo sportivo Fiamme Oro, ndr) e individualmente.

Il sogno olimpico…

Rimarrà tale, anche se si dovesse concretizzare (sorride, ndr ). Ho poca esperienza, ho corso poco nel quartetto e questo un po’ mi penalizza, ma non mi arrendo. 

Viviani Gand 2021

3 Giorni di Gand, prima tappa verso Tokyo

20.04.2021
4 min
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I risultati della spedizione italiana a Gand, per la 3 Giorni di gare su pista, si prestano a una doppia lettura: se dovessimo guardare ai numeri nudi e crudi, pensando alle prossime Olimpiadi ci sarebbe da preoccuparsi, ma si commetterebbe un errore di superficialità.

Il momento è particolare e dalle parole del responsabile tecnico Marco Villa si ha un quadro più chiaro della situazione e di come interpretare la trasferta: «Dovevamo esserci, è più di un anno che non corriamo questo tipo di gare. Il lavoro è stato produttivo, anche se a livello di risultati abbiamo sofferto, ma questo lo sapevamo già prima di partire».

Viviani, si riparte da qui

Il concetto vale anche, anzi soprattutto per Elia Viviani. Anche non considerando tutto quello che gli è successo in questi primi mesi dell’anno, bisogna ricordare che l’ultima apparizione dell’olimpionico di Rio in una gara su pista risale a quando il Covid non era ancora arrivato.

Nell’omnium, dove il veneto sarà chiamato a difendere il titolo olimpico, Viviani ha chiuso decimo (foto di apertura) al termine di una gara dai due volti: male nelle prime due gare (scratch e tempo race), esaltante nelle altre due (eliminazione e individuale). La gara belga ha confermato una volta di più come il francese della Groupama-FDJ Benjamin Thomas sia il vero favorito della prova di Tokyo, quello che più si è adattato alla nuova formula per la quale Viviani deve ancora prendere le misure.

Viviani Rio 2016
A Tokyo Viviani difenderà loro nell’Omnium, articolato però in una sola giornata
Viviani Rio 2016
A Tokyo Viviani difenderà loro nell’Omnium, articolato però in una sola giornata

Decimo posto per Elia anche nella madison (vinta ancora da Thomas con Donavan Grondin dell’Arkea Samsic), in coppia con Scartezzini, con entrambi sesto e settimo nell’eliminazione.

Discorso parallelo fra le donne, «un test importante per fare il punto della situazione – come ha testimoniato il Ct Dino Salvoldi – le occasioni di confronto sono sempre meno, per questo a Gand nelle prove endurance c’era il meglio dell’Europa. Sapevamo che alcune azzurre erano in condizione e altre meno, ma serviva riprendere la mano».

La curiosità maggiore era incentrata sul ritorno in pista di Letizia Paternoster, che in gara ha mostrato, com’era presumibile, tutta la ruggine della lunga inattività.

Paternoster, serve pazienza

L’azzurra ha comunque portato a casa il terzo posto nell’eliminazione, ma chiaramente anche per lei era la gara dell’omnium quella più attesa, dove ha chiuso ottava, dietro anche alla Barbieri (sesta) nella gara vinta dall’olandese Wild.

Wild paternoster Gand 2016
La Wild con dietro la Paternoster (foto Facebook)
Wild Paternoster Gand 2021
La Wild con dietro la Paternoster (foto Facebook)

La prestazione dell’azzurra è stata buona ma senza i picchi mostrati da Viviani e questo sui social ha riaperto l’annoso dibattito sul suo impiego nella gara olimpica. Molti vorrebbero che si puntasse su Elisa Balsamo, la sua compagna nella madison: «Si dimentica troppo facilmente che Letizia è rimasta totalmente ferma per ben due volte in un anno – interviene Salvoldi – deve riprendere con gradualità, pensando a un unico obiettivo, lei scalpita ma deve avere pazienza e lavorare, non badando ai risultati. Io comunque un dualismo Balsamo-Paternoster vorrei averlo sempre…».

Le altre azzurre si sono difese bene, in un lotto di partecipanti di prim’ordine a conferma di quanto l’evento di Gand fosse importante non solo per noi in ottica olimpica. Il miglior risultato è arrivato da Martina Fidanza, che smesse le vesti di stradista ha colto la piazza d’onore nello scratch mentre, oltre a quello della Paternoster, sono arrivati altri due terzi posti con la Bissolati nel keirin e la Vece nei 200 metri lanciati, una vitalità dal settore velocità che era da tempo attesa.

Fidanza Gand 2021
Nella foto Fci il podio dello scratch, con la Fidanza, la vincitrice Trott (GBR) e la Wild (NED)
Fidanza Gand 2021
Nella foto Fci il podio dello scratch, con la Fidanza, la vincitrice Trott (GBR) e la Wild (NED)

La Wild non tradisce mai

Mattatrice della tre giorni è stata l’olandesona Kirsten Wild, prima nell’omnium, nella corsa a punti e nell’eliminazione, con l’aggiunta del secondo posto nella madison con Amy Pieters e del terzo nello scratch, una bella risposta a chi, dopo le sue incolori prestazioni nella primavera su strada, la dava per finita.

«Quando si giudicano le campionesse straniere – ammonisce Salvoldi – dobbiamo scrollarci di dosso il nostro modo di pensare: qui la strada è primaria, all’estero campionesse come la Wild corrono pensando al loro obiettivo su pista, senza stress per i risultati. Sapevamo che a Gand sarebbe tornata ai suoi livelli e così è stato». Il riferimento a Tokyo sarà ancora e sempre lei, incredibile che ci fossero dubbi al riguardo…

Le Marche portano bene: Fidanza ritrova lo sprint

12.04.2021
3 min
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Sul traguardo di Schoten, al termine della Scheldeprijs sotto l’ennesima nevicata, Martina Fidanza aveva un diavolo per capello. Quattro giorni dopo, su quello di Civitanova Marche, la bergamasca che un po’ marchigiana l’è diventata per amore, ha trovato il modo per sorridere. Alle sue spalle nella volata del Trofeo Born to Win sono finite Letizia Paternoster (altra sopravvissuta alla sfida belga) e Alessia Michieletti, poi Zanardi, Barbieri, Magri, Carbonari e il resto di un ordine d’arrivo importante.

Al traguardo della Scheldeprijs, furiosa per l’occasione sfumata
Al traguardo della Scheldeprijs, furiosa per l’occasione sfumata
Perché eri tanto delusa in Belgio?

Perché negli ultimi chilometri fra tutti quei treni è stato un vero caos. Credevo di essere messa bene per la volata, avevo buone gambe e invece sono rimasta chiusa. Se la mattina, con quel gelo e il vento mi avessero detto che sarei arrivata 23esima, magari sarei stata anche contenta. Ma avere le gambe per giocartela e non poterlo fare…

Invece ieri?

Stavo bene. A parte il Trofeo Binda, cui sono arrivata con poche gare nelle gambe, sentivo di essere in crescita. E la volata di Civitanova è stata lineare e corretta, con la squadra che mi ha dato una grossa mano. Forse l’ultima compagna del treno mi ha lasciato un po’ troppo presto, così sono dovuta partire lunga. Ma ne avevo ed è andata bene.

Alcune tue compagne di nazionale hanno lamentato che nelle prime corse su strada il lavoro della pista le ha un po’ appesantite.

Appesantita non lo so, di certo il lavoro si è sentito e alla lunga ha fatto bene. Probabilmente mancava la distanza, che sta arrivando con il passare delle gare. In pista si fa grandissima intensità, tanto fuori soglia, ma per brevi intervalli di tempo. Dopo due o tre gare, mi sono sbloccata.

La squadra sta crescendo bene assieme alla sua capitana?

Stiamo andando molto bene (sorride, ndr). Nell’inizio di stagione, Baroni e Realini che venivano dal cross si sono mosse benissimo. Ieri Francesca ha anche vinto la classifica dei traguardi volanti. Ma ora stiamo venendo fuori. Vanno bene anche Gasparini, Eremita, Pisciali… Stiamo arrivando. Dietro c’è tanto lavoro per costruire il gruppo che comincia a dare i suoi frutti.

Dopo l’arrivo di Civitanova Marche, festa grande per la Isolmant-Premac (foto Instagram)
Dopo l’arrivo, festa per la Isolmant-Premac (foto Instagram)
Prossime gare?

Dal 16 al 18 aprile in pista, con la nazionale, al Belgian Open Track meeting. Poi correrò nuovamente nelle Marche a Corridonia e poi dovrebbe esserci il Giro di Campania. Nel frattempo, fra una corsa e l’altra, continuerò ad andare a Montichiari per due giorni a settimana. E alla fine, all’inizio dell’estate, ci sarà il Giro Rosa, anche se non ho idea delle tappe.

Dell’obiettivo superiore non parliamo per scaramanzia, ma è facile intuire che con il passare delle settimane l’avvicinamento alle Olimpiadi si farà più pressante. Il prossimo nodo da sciogliere sarà la partecipazione alla prova di Coppa del mondo di Hong Kong dal 13 al 16 maggio. Sarebbe il modo migliore per arrivare ai campionati europei di fine giugno. Nell’anno olimpico, si rischierà di arrivare a Tokyo senza i necessari riferimenti sulle avversarie. E non sarà per niente facile.

Arianna e Martina Fidanza

Arianna e Martina, sorelle terribili

12.12.2020
4 min
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Casa Fidanza: quando il ciclismo è parte integrante della famiglia. Di fratelli, di padri e figli che corrono ce ne sono stati nella storia di questo sport, ma un papà e una mamma (Nadia Baldi) ex corridori, che hanno due figlie professioniste ancora non lo avevamo visto. E invece Giovanni Fidanza ci è riuscito con Arianna e Martina. C’era anche Eleonora, più piccola ancora, la quale però ha smesso.

Arianna e Giovanni Fidanza
Arianna e Giovanni Fidanza ai mondiali di Firenze 2013
Arianna e Giovanni Fidanza ai mondiali di Firenze 2013
Arianna e Giovanni Fidanza ai mondiali di Firenze 2013

Che poi, riuscito… «Ha fatto tutto Arianna – racconta Giovanni – io non l’ho mai spronata ad iniziare. Nel nostro paese, Brembate di Sopra, c’era una squadra di ciclismo con tanti ragazzini e tante ragazzine e ha voluto provare anche lei. Si allenavano sulla pista di atletica. Credevo non durasse più di un mese e invece… Io all’epoca ero il direttore sportivo dell’Alexia Alluminio ed ero sempre fuori. Arianna è andata avanti e Martina l’ha voluta seguire qualche anno dopo».

Resistenza e volate

Nasce così la storia delle sorelle Fidanza. Giovanni non ha mai forzato la mano. Però la sua disponibilità nel tempo non è mai mancata.

«Sono arrivate entrambe ad un buon livello. Arianna è nel WorldTour e oggi in generale il livello femminile è cresciuto molto, sia tecnicamente che sul piano organizzativo-mediatico e l’accostamento con le gare maschili è stata una buona mossa. Credo che Arianna sia più resistente. Martina invece è più forte in volata. Sono predisposizioni genetiche.

«Martina per adesso si sta concentrando molto sulla pista, Arianna invece ormai ha fatto una scelta ben precisa con la strada. Ma è anche giusto visto il livello al quale compete. Sta continuando i suoi progressi e sono convinto ne farà altri quest’anno. Per lei i miglioramenti saranno più piccoli e difficili, proprio in virtù dell’elevato livello a cui è arrivata, ma ha la squadra (Mitchelton, ndr) e l’età giusta per farlo».

Arianna Fidanza, Lotto Soudal
Arianna Fidanza nel 2021 lascerà la Lotto Soudal per la Mitchelton
Arianna Fidanza, Lotto Soudal
Arianna Fidanza nel 2021 lascerà la Lotto Soudal per la Mitchelton

A casa Fidanza

In una famiglia cresciuta a pane e ciclismo la domanda viene spontanea: a casa Fidanza si parlerà di bici sempre, anche a tavola?

«Non solo – dice Giovanni – parliamo di sport, di attualità e chiaramente anche di ciclismo, ma solo se capita, e quasi sempre se loro mi chiedono qualcosa. Poi è chiaro che nella pianificazione della giornata ci sia il ciclismo nella nostra vita.

«Entrambe si sono subito trovate bene con la bici. Entrambe hanno subito colto buoni risultati. Arianna è stata sin da subito più determinata, convinta. Voleva sempre andare alle gare, anche dopo una caduta. Si rialzava subito e cercava di capire se poteva esserci la domenica successiva. Anche se magari io e la mamma le dicevamo: adesso stai ferma dieci giorni. No, lei è sempre stata molto tenace.

«Martina invece è stata meno costante. A volte mollava un po’, ha avuto dei periodi distrazione. Ma è normale alla sua età. La molla per me le è scattata guardando la sorella vincere il mondiale su pista (Glasgow 2013, corsa a punti, ndr). Lo vedemmo insieme con mia moglie al computer. Da lì Martina è cambiata».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza ha vinto l’oro nello scratch agli ultimi europei
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza ha vinto l’oro nello scratch agli ultimi europei

Passato e futuro

Giovanni è il direttore sportivo della Eurotarget Bianchi, dove tra l’altro corre Martina (lei è delle Fiamme Oro). Giovanni le seguiva anche nella preparazione, adesso ognuna ha le proprie figure di riferimento, però capita che se lui è un po’ allenato esca con le figlie.

«Da piccole, soprattutto Arianna che è più grande, mi diceva: papà, ma perché tu non vieni mai in bici con me come gli altri genitori? Aveva 7-8 anni… In questi periodi capita più spesso di uscire insieme. Arianna è sempre in “gara”! Davvero lei spinge sempre, Martina invece è più attenta alle tabelle, programma di più». 

Arianna, ma ancora di più Martina, non si ricordavano molto del papà-corridore. Erano piccole, però con il tempo lo hanno “scoperto” e qualche domanda hanno iniziato a farla. Si sono trovate questo “valore aggiunto” in casa e i consigli sono sempre pronti.

«Mi chiedono soprattutto degli allenamenti, di come facevo io. Quest’anno quando Arianna è andata a fare la ricognizione della Parigi-Roubaix le ho parlato dell’ambiente, dei percorsi… ma non le ho spiegato troppo del pavé. Quello lo devi provare, le ho detto, non capiresti. E infatti quando è tornata mi ha detto: papà, pensavo fosse brutto, ma non così!».

Riccardo Stacchiotti, Tirreno-Adriatico 2020

Casa Stacchiotti, vigilia di un inverno normale

18.11.2020
3 min
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«Rispetto allo scorso anno – sorride Stacchiotti – va bene aver firmato ai primi di novembre. L’ultimo inverno invece è stato infernale, questa volta se non altro mi allenerò come si deve».

Sera di metà novembre sulle colline di Recanati. Riccardo e Martina sono da poco tornati nelle Marche. Prima erano a Bergamo, ma la Lombardia è stata dichiarata zona rossa. Martina, lo avrete capito, è la più piccola delle Fidanza, tornata da poco dagli europei in pista con l’oro dello scratch.

Riccardo corre alla Vini Zabù-Ktm e ha da poco firmato il contratto per il prossimo anno. Qualcuno dice che un po’ ha deluso, ma le cose non sono come appaiono. Riccardo infatti è uno di quei quasi 50, fra corridori e staff, che l’anno scorso rimasero impiccati nella fantomatica squadra ungherese. Era tutto firmato, ma non era vero. E così quando alla fine di novembre l’evidenza venne a galla, Riccardo si ritrovò in mezzo a una strada, a capo della miglior stagione della sua carriera.

Riccardo Stacchiotti, Giro di Sicilia 2019
Milazzo, 3 aprile 2019: vince la prima tappa del Giro di Sicilia su Belletti e Pacioni
Riccardo Stacchiotti, Giro di Sicilia 2019
Nel 2019 vince a Milazzo nel Giro di Sicilia
Quindi?

Quindi fu una mazzata. Avevo vinto al Giro di Sicilia e fatto circa dieci piazzamenti nei cinque. Mi sarebbe dispiaciuto smettere, proprio nel momento in cui avevo capito come allenarmi e l’approccio psicologico alle gare. A fine novembre nel 2020 quasi si corre ancora, ma l’anno scorso era un anno normale. Essere senza squadra significava essere quasi spacciato.

Un inverno duro…

Un inverno di lavoro senza sapere per cosa. Firmare a fine febbraio ha fatto sì che non abbia potuto programmare niente, era già tanto crederci. Martina sa quello che ho passato.

Quest’anno tutto normale, quindi?

Ho ricominciato da una settimana, ma mi sono allenato per tutto il periodo del Giro d’Italia. Ora cammino. Esco un po’ in bici. Vorrei andare in palestra, ma sono chiuse.

Perché non ti hanno portato al Giro?

Nella nostra squadra il posto devi guadagnartelo, conquistarti la fiducia. Io ero partito bene, con un terzo posto al Tour of Sibiu. Poi però alla Tirreno ho steccato le tre volate. Le gambe c’erano, anche i numeri…

E allora?

E allora un conto è fare le volate a Sibiu e altro in una gara WorldTour, dove ci sono i treni e la prima volata devi farla per prendere la posizione. E visto che in squadra ero l’unico velocista, si è scelto di portare al Giro qualcuno che entrasse nelle fughe.

Riccardo Stacchiotti, Michele Scarponi, Valerio Conti, #NoiConVoi2016
Con l’amico Scarponi e Valerio Conti alla pedalata di solidarietà #NoiConVoi2016
Riccardo Stacchiotti, Michele Scarponi, Valerio Conti, #NoiConVoi2016
Con Scarponi e Conti per solidarietà a #NoiConVoi2016
Tu non potevi andare in fuga?

Negli anni scorsi lo facevo. Solo che avendo vinto le volate, mi è venuta l’idea di puntarci ancora. Se poi arriva un altro velocista, posso fare l’ultimo uomo o un programma diverso.

Come ci si allena per fare le volate?

Con il preparatore in questi ultimi due anni abbiamo aggiunto tanta palestra, oltre a quella che si fa d’inverno. Ogni 10 giorni, anche nel periodo delle corse, faccio richiami di forza esplosiva con squat e pressa. E poi subito in bici a velocizzare.

Martina è tifosa di Riccardo?

Mi sa che per ora il tifoso sono io. Ho visto le sue gare in pista, dal vivo a Fiorenzuola e poi in tivù. Non pensavo che mi sarei emozionato tanto. Più di quando vinco io. Ma devo rifarmi. Vorrei che anche lei mi vedesse vincere.

Vi allenate insieme?

Solo giretti che prevedono il caffè. Lei quando si allena deve stare da sola, altrimenti si innervosisce. Però chiede consigli, soprattutto sull’alimentazione. E ne dà a me. L’anno scorso mi è stata davvero vicina. Ai primi di dicembre torneremo su. Anche perché mi sa tanto che le vacanze finiranno anche per lei e dovrà tornare ad allenarsi in pista.

Arnaud Demare, Lapierre, Sidi, Giro d'Italia 2020

Fidanza, Balsamo, Demare: ruote veloci di Sidi

16.11.2020
3 min
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Le ruote veloci di Sidi per questa stagione 2020 si chiamano Martina Fidanza, Elisa Balsamo e Arnaud Demare. Tutti e tre accomunati dal modello di calzatura ideato e prodotto dallo storico brand di Maser (Treviso) impiegato in gara: il Wire2.

Fidanza scratch

Martina Fidanza, atleta della Eurotarget-Bianchi-Vittoria ha vinto l’oro e di conseguenza indossato la maglia di campionessa europea su pista nello scratch grazie ad un finale clamoroso. L’azzurra si è difatti resa protagonista una spettacolare rimonta, superando la fuggitiva bielorussa a soli 100 metri dal traguardo.

Logo Sidi
Logo Sidi

«Se questa scarpa è la più usata dai velocisti, un motivo ci sarà – ha dichiarato entusiasta Fidanza – ed in pista ci si corre meravigliosamente bene. E’ affidabile, sicura e possiede quella resistenza che serve per sopportare gli sforzi e gli sprint estremi. La suola è leggerissima, e questo permette di gestire i cambi di intensità senza pensieri. Poi adoro il design: fa venir voglia di correre e di vincere».

Balsamo fa il bis

Elisa Balsamo è la nuova campionessa europea dell’omnium e della madison. Due medaglie che proiettano definitivamente l’atleta della Valcar-Travel Service nel gotha del ciclismo internazionale.

Elisa Balsamo, Omnium, europei Plovdiv 2020
Per Elisa Balsamo due ori agli europei in pista di Plovdiv calzando le Wire
Elisa Balsamo, Omnium, europei Plovdiv 2020
Due ori per Elisa Balsamo con le sue Wire

«Gli atleti hanno sempre bisogno di una grande concentrazione e non possono permettersi di pensare che qualcosa vada storto dal punto di vista tecnico – ha dichiarato Balsamo – e con Sidi so che posso correre focalizzandomi solo sulla competizione. Le mie Wire rappresentano una garanzia. Mi piacciono perché sono ultraleggere e comode, questo anche grazie alla facilità di regolazione del sistema di chiusura. I piccoli dettagli fanno sempre la differenza, specialmente quando sei in corsa e non vuoi perdere secondi preziosi».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Ugualmente Sidi, ugualmente oro: questa volta Martina Fidanza nello scratch
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Un altro oro per Sidi con Martina Fidanza

Demare al Giro

La maglia ciclamino al Giro 2020 Arnaud Demare quest’anno ha centrato quattro vittorie di tappa. Il francese è uno “storico” testimonial Sidi e si è invece soffermato sulle prestazioni della Sidi Wire 2, che ha indossato durante la corsa rosa.

«Mi trovo molto bene con questa scarpa – ha difatti dichiarato il francese della Groupama-Fdj – una calzatura davvero perfetta sia dal lato della resistenza che da quello della leggerezza. La suola è ideale per lanciarsi nelle volate perché massimizza la rigidità e allo stesso tempo trasferisce tutta la potenza esattamente nel modo che ti aspetti».

www.sidi.com

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020

Martina, l’oro, le lacrime e… le vacanze

11.11.2020
3 min
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Un finale da grandissima e così nel primo giorno degli europei di Plovdiv, Martina Fidanza scrive la storia e poi crolla nelle lacrime più belle. Chi l’ha seguita si è reso conto di non avere di fronte una ragazza di 21 anni, ma una grande atleta, capace di crederci anche quando lo scratch bulgaro sembrava perso. E chi l’aveva vista concentratissima a Montichiari prima di partire aspettava la controprova della corsa di oggi. E la controprova è arrivata.

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza, oro nello scratch: dopo le lacrime il sorriso
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Dopo le lacrime, arriva il sorriso

«Sapevo di stare abbastanza bene – dice Martina dopo l’antidoping – di avere una buona gamba. Guardando l’elenco delle partenti, ho pensato che sarebbe venuta fuori una gara strana, perché mancavano le individualità più forti, come la Wild…».

Magari eri tu l’individualità più forte.

Sta zitta per un secondo. Deglutisce. La vittoria la percorre ancora come una scossa fortissima. «Magari», dice.

La foto la ritrae sugli scalini del podio. Piange. Evviva le vittorie che ti scuotono: sono le più belle.

«C’è tutto in quelle lacrime – ammette con un filo di pudore – ma soprattutto il fatto che pensavo fosse ormai andata. Non credevo che la bielorussa mollasse così nel finale. Ma persa per persa, quando è partita la russa le sono andata dietro e ho dato tutto».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
L’oro di Martina è il debutto migliore per la spedizione azzurra
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
L’oro di Fidanza è il miglior debutto per gli azzurri

Dieci chilometri, 40 giri. Tempo di gara 12’47”. Media di 46,936. Quando il 12 ottobre ha vinto il terzo oro agli europei under 23, si poteva pensare che fosse un risultato facile, ma in pista e più in genere sulla bici di facile non c’è mai nulla e Martina lo ha capito bene, lavorando con i tecnici del CTF Lab.

«E’ stato un anno bellissimo – sorride – anche se partito in modo particolare. La svolta c’è stata proprio agli europei under 23 di Fiorenzuola e lì il morale è andato alle stelle. Rispetto a quei giorni, qua mi sono sentita un po’ più libera, scarica di tensione. Appena un po’ agitata. A Fiorenzuola sapevo che l’oro fosse alla mia portata, questi europei elite erano un punto di passaggio e magari invece sono diventati un punto di partenza. A volte tendo a essere un po’ emotiva e forse alla fine in quello sfogo si è sommato tutto in una volta».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Un finale corso con la freddezza e la maturità della campionessa
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Finale vissuto con freddezza e potenza

Nel suo calendario adesso c’è scritta la parola magica: vacanze.

«Staccherò per un po’ – e nel dirlo tira un sospirone – almeno per due settimane e mezzo. E poi parleremo del resto. Non saranno vacanze nel senso dei viaggi e il solito, ma saranno bellissime lo stesso. Un bell’inverno sereno. E poi penseremo ai prossimi sogni».

Gli europei vanno avanti, lei torna a casa. Da domani ci saranno altre storie azzurre da raccontare. Come quella del quartetto maschile ridisegnato tre giorni fa dopo i tamponi positivi di Ganna, Bertazzo e Scartezzini. Gli azzurri hanno fatto segnare un buon 3’56”787, secondo tempo alle spalle della Russia e questo gli permetterà di accedere al primo round sfidando la Svizzera, con la possibilità di accedere alla finale per il primo e secondo posto.