Prima tappa in linea del Giro, nei pronostici la prima volata che metterà a confronto le frecce della corsa rosa. Quando inizia quel che Bruno Raschi chiamava “il lungo prologo di una coltellata”? Il lavoro delle squadre è lungo e intenso, come spiega uno che gli sprint li conosce da vicino, il campione europeo Giacomo Nizzolo: «Se hai ambizioni non puoi aspettare, già a 30 chilometri dalla conclusione devi essere ben attento e posizionarti nelle parti avanzate del gruppo».
La preparazione della volata è già iniziata?
Diciamo che sono le fasi preliminari, nelle quali devi evitare problemi e soprattutto devi essere vigile nel controllo della corsa senza spendere troppo e prendere vento, quindi bisogna rimanere coperti, mai in prima fila. Sfruttando magari anche il lavoro delle squadre avversarie.
La volata vera e propria quando inizia?
Normalmente il treno va a formarsi intorno ai 3 chilometri dal traguardo, ma molto dipende dalla conformazione stradale della fase conclusiva della tappa. Si segue un piano ideale stabilito in precedenza, ma bisogna essere attenti anche a quel che succede intorno e pronti a cambiare strategia, è fondamentale comunicare tanto.
Le strade vengono studiate prima, su carta?
Una volta si faceva così, adesso ne parliamo in squadra prima della partenza sfruttando le App che ci sono a disposizione e che ti permettono di visualizzare direttamente la sede stradale. A quel punto ognuno ha ben chiaro quel che deve fare, quando deve intervenire e quando potrà concludere il proprio lavoro fino al momento finale.
Per te questo è l’ottavo Giro d’Italia: come ci arrivi?
Con una condizione quantomeno discreta, mi sento libero da pressioni, ho fatto una buona primavera e una Campagna del Nord che mi ha dato riscontri positivi, non solo per la piazza d’onore alla Gand-Wevelgem. Mentalmente sono carico e questo è importante.
Qual è l’edizione che ricordi con più piacere?
Sicuramente la prima, perché era tutto nuovo per me, era il 2012 e portarlo a termine fu una soddisfazione enorme. Sono arrivato al traguardo finale 5 volte, ma voglio cancellare i due ultimi ritiri, nel 2017 e 2019. Inoltre non ho ancora potuto gustare la soddisfazione di vincere una tappa, farlo con la maglia di Campione d’Europa sarebbe bellissimo e tapperebbe questo piccolo buco…