Nizzolo Dorelan

Nizzolo: «Lo sprint comincia 30 chilometri prima»

09.05.2021
2 min
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Prima tappa in linea del Giro, nei pronostici la prima volata che metterà a confronto le frecce della corsa rosa. Quando inizia quel che Bruno Raschi chiamava “il lungo prologo di una coltellata”? Il lavoro delle squadre è lungo e intenso, come spiega uno che gli sprint li conosce da vicino, il campione europeo Giacomo Nizzolo: «Se hai ambizioni non puoi aspettare, già a 30 chilometri dalla conclusione devi essere ben attento e posizionarti nelle parti avanzate del gruppo».

La preparazione della volata è già iniziata?

Diciamo che sono le fasi preliminari, nelle quali devi evitare problemi e soprattutto devi essere vigile nel controllo della corsa senza spendere troppo e prendere vento, quindi bisogna rimanere coperti, mai in prima fila. Sfruttando magari anche il lavoro delle squadre avversarie.

La volata vera e propria quando inizia?

Normalmente il treno va a formarsi intorno ai 3 chilometri dal traguardo, ma molto dipende dalla conformazione stradale della fase conclusiva della tappa. Si segue un piano ideale stabilito in precedenza, ma bisogna essere attenti anche a quel che succede intorno e pronti a cambiare strategia, è fondamentale comunicare tanto.

Nizzolo 2021
Giacomo Nizzolo cerca al Giro la sua prima vittoria, dopo una primavera positiva
Nizzolo 2021
Giacomo Nizzolo cerca al Giro la sua prima vittoria, dopo una primavera positiva
Le strade vengono studiate prima, su carta?

Una volta si faceva così, adesso ne parliamo in squadra prima della partenza sfruttando le App che ci sono a disposizione e che ti permettono di visualizzare direttamente la sede stradale. A quel punto ognuno ha ben chiaro quel che deve fare, quando deve intervenire e quando potrà concludere il proprio lavoro fino al momento finale.

Per te questo è l’ottavo Giro d’Italia: come ci arrivi?

Con una condizione quantomeno discreta, mi sento libero da pressioni, ho fatto una buona primavera e una Campagna del Nord che mi ha dato riscontri positivi, non solo per la piazza d’onore alla Gand-Wevelgem. Mentalmente sono carico e questo è importante.

Qual è l’edizione che ricordi con più piacere?

Sicuramente la prima, perché era tutto nuovo per me, era il 2012 e portarlo a termine fu una soddisfazione enorme. Sono arrivato al traguardo finale 5 volte, ma voglio cancellare i due ultimi ritiri, nel 2017 e 2019. Inoltre non ho ancora potuto gustare la soddisfazione di vincere una tappa, farlo con la maglia di Campione d’Europa sarebbe bellissimo e tapperebbe questo piccolo buco…