Vollering si confessa: «Voglio l’eredità di Van Vleuten»

19.02.2023
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Si può giudicare deficitaria una stagione nella quale sei arrivata seconda al Tour de France? Eppure alla fine del 2022 qualche critica è arrivata alle orecchie di Demi Vollering. Probabilmente dopo i tanti successi dell’anno precedente e le grandi aspettative che circondano la campionessa olandese della Sd Worx (in apertura in un’immagine pubblicata su Instagram), si pensava a un anno più dirompente, anche al confronto con la Cannibale Van Vleuten.

Forse proprio grazie a queste critiche, Demi parte per il nuovo anno con un piglio quasi sconosciuto a chi la conosce. Per la prima volta, nelle interviste di rito ai ritiri, la 26enne di Pijnacker si è detta pronta alla sfida con la straordinaria connazionale, vogliosa di batterla sul suo stesso campo prima che, a fine stagione, la campionessa mondiale chiuda la sua carriera.

A differenza di molte altre rivali, Vollering deve ancora scendere nell’agone competitivo. In attesa del suo esordio, si è presta di buon grado a rispondere a qualche domanda anche piuttosto delicata, mostrando una grande disponibilità, anche questo segno forse di una Vollering nuova al cospetto della nuova stagione.

L’olandese si è prestata volentieri a una lunga chiacchierata via Zoom
L’olandese si è prestata volentieri a una lunga chiacchierata via Zoom
Nel 2021 avevi vinto grandi classiche, nel 2022 sei stata seconda al Tour de France. Ti senti più portata per le corse a tappe o quelle d’un giorno?

In realtà entrambe. Mi piacciono molto le classiche perché sono difficili e hanno sempre un’interpretazione diversa rispetto alla maggior parte delle corse. Lì tutti si presentano per vincerle e la differenza scaturisce da minimi particolari, c’è uno spirito che mi piace molto. Ma mi piacciono molto anche le corse a tappe, soprattutto quando sono un po’ più dure. Come per esempio il Tour de France dell’anno scorso, anche quella è stata una gara dura, con gli ultimi due giorni con tante salite. Se poi devo scegliere preferisco le classiche, perché a livello emotivo sono una scarica di adrenalina, non vedi davvero l’ora di affrontarle e ti senti carico a mille. Le grandi corse a tappe richiedono una concentrazione continua, per più giorni, spesso è questo che ti logora anche se fa parte del gioco.

Avere in squadra Wiebes e Kopecky ti toglie un po’ di responsabilità per le classiche o per certi versi è un ostacolo per le tue ambizioni?

No, per me non è affatto un ostacolo. Voglio dire, è davvero bello riavere Lorena nella squadra e penso che sia anche molto utile per me. Se ad esempio all’arrivo vengono a cercare entrambe, è una bella cosa. Non sentiamo la concorrenza interna, anzi penso che sia solo utile. Quel che conta è se la tua squadra sta vincendo, fra noi c’è sempre un grande spirito nella squadra. Quindi anche questo è davvero bello, si traspone anche in nazionale e ne beneficiamo.

Il podio dell’ultimo Tour femminile con Vollering accanto a Van Vleuten, rivale inafferrabile, e Niewiadoma
Il podio dell’ultimo Tour femminile con Vollering accanto a Van Vleuten, rivale inafferrabile, e Niewiadoma
Questo dovrebbe essere l’ultimo anno di Van Vleuten: che cosa pensi cambierà nel ciclismo femminile senza di lei, ci sarà più incertezza?

Non credo. Ovviamente Annemiek è molto importante per il ciclismo femminile, ma ora siamo anche cresciute noi altre, c’è più concorrenza, non parte vincente già dall’inizio. Ovviamente negli ultimi anni ha vinto grandi gare, ma stanno arrivando nuove stelle, molto forti e voglio dire che abbiamo molti corridori forti. Io sinceramente preferisco averla in gara, giocarmi le corse contro di lei, ma quando non ci sarà, crescerà anche l’interesse proporzionalmente all’incertezza.

Ti senti pronta a diventare il riferimento del ciclismo olandese come lo sono state Van Der Breggen e Van Vleuten?

Sì, ma penso di non essere l’unica. Abbiamo anche Lorena e anche Shirin Van Anrooij sta andando molto bene. E attenzione alla mia giovane compagna Mischa Bredervold, è ancora molto giovane ed è già molto brava. Quindi penso che abbiamo molte brave cicliste nei Paesi Bassi e ora sono già a quel livello. Ovviamente è normale che la gente pensi che io sia il prossimo leader, ma penso di non essere l’unica. Ci sarà da lottare e non avere una dominatrice non farà altro che aumentare il livello generale.

In casa Sd Worx ora Vollering è la capitana, ma Blaak (in maternità) resta un riferimento per lei
In casa Sd Worx ora Vollering è la capitana, ma Blaak (in maternità) resta un riferimento per lei
Secondo te a che cosa si deve un simile dominio del ciclismo femminile olandese?

Penso che sia davvero bello avere una Nazione così forte, ma vedi anche che altri Paesi stanno diventando sempre più competitivi. Voglio dire, l’Italia è davvero forte al momento, hanno buone velociste, fortissime atlete in salita, ottime gregarie. Ad esempio, Elena e Barbara (Cecchini e Guarischi, ndr) sono persone davvero simpatiche e ottime compagne. Ma anche altre nazioni stanno migliorando sempre più, non ci siamo solo noi e penso che questo sia molto bello, vincere è sempre meno facile. Anche perché siamo sempre le più controllate. Poi non ci siamo solo noi più giovani, Mariana Vos ad esempio è più che competitiva. C’è un ricambio in atto in Olanda e al contempo altri Paesi stanno crescendo velocemente. Questo è un bene per il ciclismo, forse un po’ meno per noi…

Dove pensi di dover ancora migliorare?

Ad esempio devo migliorare le mie basi, quindi la mia resistenza e il mio motore e penso di poterci ancora lavorare, anche se ho già fatto molto nell’ultimo anno. Ci dedico più ore e faccio anche sforzi più duri ma soprattutto mi accorgo che col passare degli anni il mio motore cresce. Sicuramente devo lavorare ancora sulle mie capacità a cronometro, l’anno scorso, ad esempio, non ero quasi mai seduta sulla bici da crono perché non avevamo molte prove a tempo e non aveva senso per me passare ore sulla bici da cronometro. Ora la situazione è diversa, al Tour ci saranno due tappe contro il tempo, voglio farmi trovare pronta e non mi dispiacerebbe guadagnarmi la selezione nazionale per europei e mondiali. Investire su questa specialità, a livello generale, mi pare una buona cosa.

Lo sprint vittorioso alla Liegi 2021, battendo Van Vleuten e Longo Borghini
Lo sprint vittorioso alla Liegi 2021, battendo Van Vleuten e Longo Borghini
Quali sono gli obiettivi più importanti per te quest’anno?

Di sicuro tutta la parte delle classiche delle Ardenne, dall’Amstel alla Liegi. Sono corse che mi sono sempre piaciute, l’anno scorso ho fatto podio in tutte e tre, vorrei essere almeno a quel livello. E ovviamente il Tour: mi sono divertita molto lo scorso anno, è una gara bellissima e voglio onorarla al meglio anche perché per la mia squadra è primaria. Erano anni che aspettavano che nascesse.

Ti vedremo in Italia per il Giro?

Probabilmente no, perché anche il mondiale è davvero troppo vicino a Giro e Tour, bisogna fare una scelta. Il Giro mi piace molto, ma fare tutto è ancora un po’ troppo difficile per me.

La SD Worx, un’altra opera d’arte del museo di Anversa

18.01.2023
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Nel 2023 il team numero uno al mondo sarà ancora più affamato. E’ lo slogan della voce narrante che ha accompagnato alcuni video durante la presentazione della SD Worx, trasmessa in diretta streaming esclusiva su bici.PRO ed avvenuta ieri pomeriggio in un contesto particolarmente suggestivo: il KMSKA Museum di Anversa, riaperto lo scorso 24 settembre dopo undici anni di chiusura per un ammodernamento costato cento milioni di euro.

L’azienda title sponsor, con sede proprio nella città fiamminga, ha scelto il museo più grande del Belgio per la miglior formazione del ranking UCI del 2022, un riconoscimento già ottenuto in passato in altre cinque occasioni. Tra i dipinti di Rubens lo staff tecnico e le atlete del team olandese hanno preso ulteriore ispirazione per trasformare in opere d’arte le corse che andranno ad affrontare nelle prossime settimane.

Wiebes e il suo treno

La libreria del museo è il salone in cui il pubblico presente insieme a quello da casa può conoscere meglio le ragazze. Ormai tutte le squadre – maschili e femminili – sono strutturate e suddivise per specialità o reparti. Il primo blocco è il cosiddetto sprint team. A formarlo sono Cecchini, Uneken assieme alle nuove arrivate Wiebes, Guarischi, Bredewold e Markus. Con loro c’è Danny Stam, il responsabile dei diesse. L’annuncio dell’altoparlante di chiusura del museo (in tre lingue) spezza le sue considerazioni, nell’ilarità generale.

Selfie di gruppo. Lo spirito della SD Worx è l’arma in più del team olandese (foto Facebook)
Selfie di gruppo. Lo spirito della SD Worx è l’arma in più del team olandese (foto Facebook)

«Guardando un po’ indietro – spiega Stam, con un sorriso per effetto del piccolo fuori programma – non abbiamo mai avuto una vera sprinter. Avevamo già atlete veloci ma che non erano completamente adatte per fare volate di gruppo. Abbiamo avuto l’opportunità di prendere Lorena, la velocista più forte in circolazione, e lo abbiamo fatto, colmando quindi quel terreno in cui eravamo scoperte. Questo è il treno che lavorerà per lei e siamo pronti a questa nuova sfida con un’arma in più. Elena conosce bene il nostro team, ha esperienza e mi aveva suggerito di prendere Barbara. Sarà importante avere due atlete come loro all’interno di questo treno».

«Esordirò allo UAE Tour – dice la campionessa europea Wiebes, incalzata dal moderatore – con l’intento di vincere subito. Qui mi sono già accorta che c’è buona armonia anche giù dalla bici, aspetto molto importante. L’obiettivo stagionale? Diventare più forte e conquistare più delle 23 vittorie del 2022 perché so che posso dare molto di più».

La SD Worx è sempre alla avanguardia nella comunicazione. Qui la regia della presentazione del team 2023
La SD Worx è sempre alla avanguardia nella comunicazione. Qui la regia della presentazione del team 2023

Spazio ciclocross

Le “papere” e i gavettoni che scorrono tra le immagini girate durante gli shooting fotografici anticipano un nuovo blocco. C’è spazio anche per il ciclocross, disciplina in cui brillano Vas e Schreiber (che si aggregherà al gruppo strada dal primo di marzo). Per l’ungherese e la lussemburghese ci saranno le indicazioni di Lars Boom, uno dei diesse, ex specialista del cross ed anche amante di musei d’arte.

«Innanzitutto – commenta Boom mentre si guarda attorno – è bellissimo trovarsi qua in mezzo a questi quadri. Quando sono via per le gare, sia quando correvo che ora, cerco sempre di andare a visitare i musei che sono vicini alle città. Tornando a noi, il 2022 è stato davvero un grande anno. Abbiamo vinto tante corse e siamo migliorati anche come staff. A Blanka e Marie cercherò di insegnare quello che ho imparato durante la mia carriera. Sono entrambe giovani e possono crescere tanto. La prima ha già corso su strada facendo buoni risultati, mentre la seconda ha solo 19 anni ed un grande potenziale per il futuro».

A marzo di quest’anno su Amazon uscirà il documentario della SD Worx al Tour 2022 (foto Facebook)
A marzo di quest’anno su Amazon uscirà il documentario della SD Worx al Tour 2022 (foto Facebook)

Gruppo scalatrici

Il dietro le quinte del documentario della SD Worx al Tour Femmes (che uscirà in Olanda a metà marzo) intervalla la presentazione del team. Il terzo blocco della SD Worx è quello per le gare a tappe e per le classiche delle Ardenne. Le capitane (in ordine crescente) si chiamano Shackley, Fisher-Black (che utilizzerà una bici con una livrea che richiamerà il suo titolo iridato U23) e Vollering. Ad accompagnare loro tre c’è l’immensa Anna Van der Breggen.

«Girare questo documentario è stato particolare – racconta la 32enne diesse, oro olimpico a Rio e mondiale nel 2018 e nel 2020 – cercavo di non voltarmi mai indietro, anche se mi sentivo osservata dalla telecamera. Per quanto riguarda le ragazze, sono contenta di loro. Demi è diventata più forte e ha scoperto se stessa. E’ arrivata seconda al Tour Femmes, che quest’anno sarà il nostro vero obiettivo (confermato dalla stessa Vollering, che ha messo nel mirino anche Amstel, Freccia Vallone e Liegi, ndr).

«Niamhcontinua Van der Breggen – ha vinto il mondiale U23 in Australia e penso che sia una piccola cosa fra le grandi che è in grado di fare. E’ solo all’inizio, ma sta facendo sempre meglio. Lei punterà al Giro (anche questo ribadito da Fisher-Black, ndr). Invece Anna ha fatto buoni risultati e farà ancora nuove esperienze (mentre Shackley afferma di non avere particolari mire di vittorie, ndr)».

Pavé e dintorni

Per l’ultimo blocco torna Danny Stam. Assente per indisponibilità Reusser, ci sono la futura mamma Blaak, Kopecky e Majerus, al decimo anno con il gruppo della SD Worx che vorrebbe una torta per festeggiare questo particolare compleanno.

Lotte Kopecky intervistata tra i quadri del KMSKA. Il museo di Anversa contiene 2.400 dipinti e 700 sculture
Lotte Kopecky intervistata tra i quadri del KMSKA. Il museo di Anversa contiene 2.400 dipinti e 700 sculture

«Christine – risponde Stam alla richiesta della campionessa lussemburghese – è una grande atleta ma specialmente una grande persona. Ci tengo a ringraziarla pubblicamente per tutte queste stagioni. Lei è senza dubbio uno degli elementi più importanti del nostro team. Spero che queste parole siano meglio della torta che chiedeva (Majerus annuisce ridendo, ndr).

«Chantal – conclude – sarà di supporto a noi, condividendo la sua esperienza, finché potrà farlo. Tornerà a correre nel 2024. Con Lotte invece puntiamo a vincere la Parigi-Roubaix. Va bene anche rivincere il Fiandre o altre corse come l’anno scorso, ma nel 2023 vogliamo restare il team numero uno al mondo, aggiungendo più successi e più prestigiosi».

Vollering 2022

Demi Vollering: la delfina si sta facendo strada…

25.05.2022
5 min
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A ben guardare, l’atleta più in evidenza in questa fase della stagione femminile, di intermezzo fra le classiche del Nord e l’inizio delle grandi corse a tappe con Giro e Tour in rapida sequenza, è Demi Vollering. L’olandese della Sd Worx ha portato a casa l’Itzulia Basque Country conquistando tutte le tappe e poi ha chiuso terza nella Vuelta a Burgos dopo aver vinto l’ultima tappa. Una bella risposta a chi, a fronte delle tante vittorie italiane nella primavera e delle conseguenti sconfitte olandesi, l’aveva definita non all’altezza delle grandi stelle del ciclismo arancione.

Se dobbiamo parlare di Demi Vollering, da tutti indicata come la futura guida del ciclismo di Amsterdam quando Annemiek Van Vleuten si deciderà a chiudere la sua fantastica carriera (ma considerando com’è ancora capace di fare la differenza come all’ultima Liegi-Bastogne-Liegi, non è cosa imminente…), non possiamo prescindere da un’altra campionessa, Anne Van Der Breggen, perché i loro destini sono fortemente legati.

Vollering Itzulia 2022
Itzulia Basque Country, prima tappa. Demi batte la Rooijakkers, avversaria e grande amica
Vollering Itzulia 2022
Itzulia Basque Country, prima tappa. Demi batte la Rooijakkers, avversaria e grande amica

Un piazzamento che vale il futuro

Demi ha iniziato tardi a correre nel 2015, quando aveva già 19 anni. Ha fatto la sua gavetta, correndo prima nelle gare nazionali e poi facendosi sempre più vedere all’estero finché nel 2019 non strappa un contratto alla ParkHotel Valkenburg e che ci sappia fare è subito evidente, con il 7° posto all’Amstel e soprattutto il 3° alla Liegi vinta per distacco, ma guarda un po’, dalla Van Vleuten. In quel gruppetto in lotta per le piazze d’onore c’è anche Anna Van Der Breggen, che rimane colpita da quella ragazza. Si informa per capire chi è, come è arrivata a quei livelli. Insomma inizia a seguirla.

Anna vorrebbe staccare la spina, ma arriva il lockdown che sposta le Olimpiadi di un anno e quindi le tocca tirare avanti una stagione in più rispetto alle aspettative. La grande campionessa olandese però, già in procinto di “saltare la barricata” e diventare dirigente del team, pensa al futuro e cerca un’erede. Chiama Danny Stam, il diesse della Sd Worx e gli dice di fissare un incontro con quella ragazza: «Se devo tirare avanti un altro anno – è il succo del discorso – facciamo che sia produttivo e possa gettare le basi per quando non correrò più. Portiamola qui, poi ci penso io».

Vollering Breggen 2021
Con Anna Van Der Breggen subito una strettissima intesa, prima in gara e ora fra diesse e atleta
Vollering Breggen 2021
Con Anna Van Der Breggen subito una strettissima intesa, prima in gara e ora fra diesse e atleta

«Sei partita troppo presto»

A quei giorni, Demi pensa spesso: «Mi avevano contattato diversi team, ma nessuno mi ha fatto sentire desiderata come la Sd Worx. Non potevo proprio rinunciarvi. Mi sono sentita protetta, importante e soprattutto ho trovato in Anna una vera guida. Mi diceva che alla mia età andava come me, bene in salita ma con un ottimo sprint, ma questo non basta, per vincere serve tanto altro. In ogni corsa mi ha detto dove avevo fatto bene e dove meno. Sa anche essere dura: ricordo che alla Freccia Vallone 2020, dove ero finita terza mentre lei aveva vinto, la prima cosa che mi ha detto è stata “sei partita troppo presto, altrimenti potevi vincere tu”. Mi aveva già preso sotto la sua ala…».

Le due sono diventate quasi inscindibili. Nel suo ultimo anno di attività, Anna ha provato a insegnarle tutto quel che poteva stando con lei in corsa, facendole capire che presto sarebbe toccato a lei gestire la squadra, finalizzare le azioni. Nel 2021 il salto di qualità era stato evidente, con podi in serie fino alla conquista della sua prima “Monumento”, la Liegi, a cui sarebbero seguite altre due vittorie nel World Tour, in due corse a tappe: «Aver vinto la Liegi a inizio stagione mi ha tranquillizzato, mi ha liberato – affermava a fine anno – ma so che devo essere almeno a questi livello per altri due anni prima di poter dire veramente che sono tra le migliori del mondo». Gli insegnamenti della Van Der Breggen erano stati recepiti…

Vollering Liegi 2021
L’olandese alla Liegi 2021, fra la Van Vleuten e la Longo Borghini
Vollering Liegi 2021
L’olandese alla Liegi 2021, prima con la Longo Borghini, terza

Un successo per Amy

Anna era a quel punto tranquilla, lasciava la squadra in buone mani. Ora è dall’altra parte, ma con Stam sa che a Demi serve una rete intorno di cicliste in grado di supportarla, per questo pensa già alla campagna acquisti per il prossimo anno. Demi da parte sua ha vissuto l’inizio di stagione, il primo da capitana unica, non senza patemi e quei risultati che non arrivavano la rendevano sempre più nervosa.

Lo si era capito già all’Omloop Het Nieuwsblad, alla sua prima uscita stagionale, battuta nello sprint a due dalla Van Vleuten. Sul traguardo non poteva nascondere le lacrime: «Volevo vincere, volevo dedicare questa gara ad Amy (l’ex campionessa europea Amy Pieters in coma dopo una terribile caduta nel ritiro della nazionale olandese a Calpe in dicembre, ndr) che sta correndo una gara ben più difficile delle nostre».

Vollering Strade Bianche 2022
Demi Vollering, nata il 15 novembre 1996, è numero 2 del Ranking Uci
Vollering Strade Bianche 2022
Demi Vollering, nata il 15 novembre 1996, è numero 2 del Ranking Uci

E ora un sogno giallo…

Il fatto che la Vollering stia emergendo nelle corse a tappe non è un caso. Quel che ha fatto nei Paesi Baschi resterà nella storia, mai una ciclista era riuscita a fare filotto di successi senza lasciare nulla alle avversarie: «Sono stata fortunata – ha affermato dopo l’ultima delle tre vittorie – mi sono ritrovata con la possibilità di vincere e l’ho fatto. Ora posso cancellarlo dalla mia lista dei desideri, ho più fiducia per il Tour».

Già, il Tour. Ci sta pensando da tempo e la stessa Van Der Breggen non ha mai nascosto che, non potendo lei competere (troppo tardi la corsa francese è stata reintrodotta nel calendario, lei che non era stata selezionata per l’ultima edizione della precedente gestione, nel 2009) ha identificato per la sua squadra il Tour come obiettivo privilegiato del 2022. «Il Tour passerà vicino casa mia in Svizzera – ha affermato la Vollering – La Planche des Belles Filles è una salita che mi piace molto e che mi si addice. E anche il giallo mi si addice molto…».

Course volata 2021

Dopo la Course è già Olanda vs resto del mondo

26.06.2021
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Oggi a Landerneau in Bretagna anche “La Course by Tour de France” si è tinta di arancione con il sigillo di Demi Vollering della Sd Worx davanti a Cecilie Uttrup Ludwig (Fdj Nouvelle Aquitaine Futuroscope), Marianne Vos (Jumbo Visma Women) e Anna Van der Breggen, compagna della vincitrice.

Course podio 2021
Il podio finale della classica francese con la Vollering fra la danese Ludwig Uttrup e l’altra olandese Vos
Course podio 2021
Il podio finale della classica francese con la Vollering fra la danese Ludwig Uttrup e l’altra olandese Vos

Il World Tour è affare arancione

La 24enne olandese – dominatrice del Giro dell’Emilia nel 2019, la sua prima vittoria da Elite – è al suo secondo successo del 2021 dopo quello alla Liegi-Bastogne-Liegi, confermando così una crescita personale davvero importante, e in stagione, nelle dieci gare World Tour fin qui disputate, questo è il trionfo numero otto delle atlete oranje, che salgono a quota ventidue se contiamo anche le altre gare internazionali del calendario femminile. Numeri che mettono paura in vista delle prossime rassegne a cinque cerchi, europee e iridate.

Nella gara francese hanno chiuso nella top ten le italiane della Liv Racing Soraya Paladin e Sofia Bertizzolo, rispettivamente settima e decima con una prova all’attacco, mentre Tatiana Guderzo della Alé BTC Ljubljana, prima del rimescolamento finale, è stata in fuga (entrandoci da sola) per tanti chilometri dimostrando di avere una buona condizione. Tutte papabili di una chiamata per Tokyo, insieme alla certa Longo Borghini che però non era presente.

Course Valcar 2021
Le ragazze della Valcar Travel & Service hanno animato la gara, con Pirrone e Persico
Course Valcar 2021
Le ragazze della Valcar Travel & Service hanno animato la gara, con Pirrone e Persico

La Gunnewijk si sfrega le mani…

«Non me lo aspettavo oggi – ha dichiarato Vollering dopo il traguardo – è stata una gara dura ma fantastica. Anna (Van der Breggen, ndr) mi ha aiutata ancora come alla Liegi, tenendo alta la velocità e costringendo Vos a partire in volata. Inizialmente ho pensato che andasse tutto storto perché mi sono ritrovata quasi incastrata a destra ma alla fine sono riuscita a prendere la scia di Marianne e saltarla. Sono contenta di aver vinto questa corsa e non vedo l’ora che arrivi il Tour de France femminile il prossimo anno. Senz’altro questo risultato mi dà tanta fiducia per il futuro».

Questa vittoria rafforza ulteriormente le speranze della selezionatrice dell’Olanda Loes Gunnewijk che già ad inizio maggio aveva annunciato la squadra per la prova in linea di Tokyo – in programma domenica 25 luglio sulla distanza di 137 km per un dislivello di 2.692 metri – dichiarando di poter disporre di un vero e proprio dream team, formato dalle “quattro V”: Van der Breggen (campionessa olimpica ed iridata in linea e a crono in carica), Vos (oro a Londra 2012), Van Vleuten (campionessa europea in carica ed iridata nel 2019) e Vollering.

Vollering 2021
Annata eccezionale per la Vollering, prima anche alla Liegi e seconda all’Amstel: e non è finita…
Vollering 2021
Annata eccezionale per la Vollering, prima anche alla Liegi e seconda all’Amstel: e non è finita…

Olanda-Italia, sfida ad armi pari

Saranno 67 le partenti e i Paesi Bassi sarà una delle cinque nazioni che gareggeranno con quattro atlete, al pari di Italia, Australia, Germania e Stati Uniti e sulla base di questo Gunnewijk aveva spiegato di partire da una posizione di lusso: «Ho a disposizione un grande gruppo di cicliste e avrei potuto scegliere almeno altre tre nazionali per queste Olimpiadi. Sarà una gara dura, dove l’alta umidità potrebbe condizionare la corsa. Siamo le favorite ma siamo abituate e ho ragazze che sanno gestire queste situazioni. Il nostro obiettivo comune è centrare il terzo oro consecutivo, mentre a crono possiamo migliorare gli scorsi risultati. Alla fine ho scelto una squadra preparata per tutti gli scenari».

Fra circa un mese, con in mezzo il Giro d’Italia Donne, sapremo se l’Olanda a Tokyo si sarà dimostrata invincibile o meno e se l’Italia avrà saputo approfittarne.

Vollering regina con una gregaria che non ti aspetti

25.04.2021
4 min
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Pavé, côtes, salite lunghe, vento, strade bianche… dove le metti, le metti: alla fine sono quasi sempre loro le protagoniste. E nella Liegi-Bastogne-Liegi femminile a fare la differenza sono stati quel quasi e una gregaria non di lusso, ma di platino.

Le favorite infatti c’erano tutte: dalla Van der Breggen alla Van Vleuten, dalla Longo Borghini alla Niewiadoma. Sul lungofiume des Ardennes però non c’era la più veloce Marianne Vos. E vista come è andata la gara è questo il quasi a cui facevamo riferimento.

Le ragazze della Sd Worx si complimentano dopo l’arrivo
Le ragazze della Sd Worx si complimentano dopo l’arrivo

Meno selezione del previsto

Partenza abbastanza fresca, per non dire fredda, da Bastogne e subito bagarre. Tuttavia il gruppo resta molto più compatto di quel che ci si aspettava fin sotto la Roche aux Faucons. Ai piedi dell’ultima côte infatti si presentano in trenta, almeno.

Però la gara e le salite precedenti si fanno sentire. Infatti anche se dalla tv sembra non scattino, la selezione avviene da dietro. Restano davanti in sei prima, poi in otto, e poi ancora in cinque. Le due che fanno la spola sono la Ludwig e la Vos, l’olandese volante alza bandiera bianca nel falsopiano verso Boncelles. Con loro si stacca anche la Moolman che faceva parte delle sei. Però c’è la connazionale della Vos, Demi Vollering. E questo cambia tutto. 

Boncelles: Van Vleuten attacca, Van der Breggen chiude, Vollering soffre ma tiene
Boncelles: Van Vleuten attacca, Van der Breggen chiude, Vollering soffre ma tiene

Van der Breggen gregaria

Cambia le carte in tavola persino alla Van der Breggen, sua compagna di squadra che nonostante sia la campionessa mondiale in carica, in un attimo indossa i panni della gregaria e si mette al servizio della più veloce compagna. In superiorità numerica e con la “velocista”, le ragazze della Sd Worx fanno il lavoro più semplice che c’è da fare e lo svolgono al meglio: una tira, l’altra sta a ruota.

«Non ho dovuto dire nulla ad Anna – ha spiegato incredula Demi dopo l’arrivo – si è messa in testa a tirare dopo la Roche aux Faucons e ho capito subito che avrei avuto una grande chance. La Vos ad un certo punto era rientrata, ma sullo scatto della Van Vleuten e il lavoro di Anna si è staccata di nuovo. E questo è stato importantissimo: non era bello avere un’atleta così veloce davanti. Sono davvero grata che Anna e la squadra abbiano lavorato per me. Le ringrazio tutte».

La più felice appena dopo l’arrivo, forse perché era la più fresca nonostante le sue trenate, era la Van der Breggen. In qualche modo aveva vinto anche lei. Il suo lavoro era stato finalizzato. E l’abbraccio con la Vollering e il team è sincero. Demi intanto non smette di piangere dalla gioia.

Brand e Longo Borghini, complimenti per il finale e per il podio
Brand e Longo Borghini, complimenti per il podio

Elisa “Lambo-borghini”

E infine ecco Elisa Longo Borghini, anzi riecco Elisa. Lei c’è sempre. Se avesse un briciolo di velocità in più il suo palmares farebbe paura. Però oggi è felice lo stesso. Disponibilissima appena tagliato il traguardo, quasi non ha il fiatone: fa scorrere la bici e un ragazzo dell’organizzazione la richiama per portarla al podio.

Sinceramente ci aspettavamo un suo scatto nel falsopiano dopo la Roche aux Faucons, le diciamo. E lei ribatte prontissima…

«Sinceramente me lo aspettavo anche io! Ma è stato un momento particolarmente difficile perché la Van Vleuten ha forzato e con lei la Van der Breggen. Io ero veramente al limite. A quel punto ho provato ad attendere lo sprint per una volta e a giocarmi le mie carte in volata. Credo che il terzo posto sia una buona posizione. Nel complesso è stata una gara molto dura e la campionessa del mondo ha fatto in modo che nessuna riuscisse ad attaccare sulla Roche aux Faucons».

Intanto la sua compagna, Lucinda Brand, che arriva poco dopo l’abbraccia e le chiede: «Hai vinto tu Lambo-Borghini?», strappandoci un sorriso per il gioco di parole con la super auto sportiva.

La primavera al Nord della Longo Borghini si conclude con due podi. Salvo alla Gand non è mai uscita dalle prime dieci, mostrando, semmai ce ne fosse stato bisogno, una grande solidità. Il team crede molto in lei, a partire dal manager Luca Guercilena che stamattina pur non essendo a Bastogne, ha voluto sentire le ragazze sino all’ultimo minuto.

«Che voto do alla mia campagna del Nord? Penso di meritarmi un 7,5-8 perché comunque sono sempre stata costante. Adesso ho bisogno di un pochino di riposo per i prossimi appuntamenti».