L’occhio della Wiebes sulle sprinter e sulla prima maglia gialla

15.12.2021
4 min
Salva

Ve lo diciamo subito, per intervistarla in questo periodo di apparente calma, abbiamo dovuto prenderle la ruota e non mollarla di un millimetro. E lei, Lorena Wiebes, velocista ed astro nascente di professione, è stata piacevolmente al gioco. Come fosse uno sprint, in cui ormai è abituata ad essere marcata stretta.

Nei mesi scorsi avevamo già parlato della 22enne olandese del Team DSM che nei suoi quattro anni da elite ha già ottenuto 46 successi battendo tante avversarie. Ancora trafelata dal viaggio verso la Spagna, abbiamo trovato la Wiebes proprio durante i primissimi giorni del ritiro in Costa Blanca e le abbiamo chiesto un parere su alcune delle sue rivali, non prima di aver dato uno sguardo alla stagione appena conclusa e a quella che sta per iniziare.

Lorena in prima fila (la terza da sinistra) alla presentazione della Dsm
Lorena in prima fila (la seconda da sinistra) alla presentazione della Dsm
Lorena, in questa stagione hai alzato ulteriormente l’asticella. Com’è stato il tuo 2021?

L’annata ha avuto alcuni alti e bassi. L’inizio non è stato molto buono, ho avuto un brutto incidente alla HAT (Healthy Ageing Tour in Olanda a marzo, ndr). Come squadra però siamo rimasti motivati e ha funzionato. Infatti dopo la prima vittoria, ne sono seguite altre. Anche il mio primo Giro Donne è andato molto bene (due vittorie di tappa, ndr). E con il successo a Drenthe è stato bello chiudere la stagione.

Quali sono i tuoi obiettivi nel 2022?

Innanzitutto essere più forte dell’anno scorso. Voglio continuare a crescere ed essere la miglior velocista del mondo. Poi sicuramente il Tour de France sarà un bell’appuntamento. L’obiettivo primario sarà prendere la prima maglia gialla. Il mio programma agonistico ancora non c’è ma sto già aspettando con ansia l’inizio.

Qual è la corsa dei tuoi sogni, a parte il mondiale che di solito è il sogno di tutti?

Penso che per ora sarà la prima tappa del Tour. Ho una buona opportunità di prendere la maglia gialla. E poi è da quando sono junior che non vedo l’ora di correre sugli Champs Élysées.

La Wiebes ha un conto aperto con la Balsamo: 6 vittorie a 5 per l’olandese negli “scontri diretti”
La Wiebes ha un conto aperto con la Balsamo: 6 vittorie a 5 per l’olandese negli “scontri diretti”
Ti chiediamo un giudizio su alcune avversarie. Partiamo da Elisa Balsamo, con la quale hai un conto aperto. In 12 occasioni siete finite sul podio insieme: sei volte l’hai battuta in volata, cinque volte lei ha battuto te.

Conosco Elisa dalle juniores, già da quando è diventata campionessa del mondo a Doha nel 2016. Va molto forte: ha un bello sprint, ma è migliore di me in salita. Anche per questo lei ora è campionessa del mondo e io no. Penso che avremo delle belle sfide in futuro.

Emma Norsgaard?

Anche con Emma ho corso tra le junior. Era temibile già allora e quest’anno è stata davvero impressionante dall’inizio della stagione. Lei ora è anche cresciuta sia in salita che a cronometro. Quindi non vedo l’ora di correre contro di lei nei prossimi anni.

Lotte Kopecky?

Penso che Lotte abbia fatto anche dei grandi passi in avanti nelle ultime stagioni, soprattutto quest’anno in cui è andata alla grande. Credo che me la ritroverò molte volte negli sprint dei prossimi anni. Inoltre adesso è passata alla SD-Worx e sarà davvero un osso duro.

Jolien D’Hoore?

Anche con lei ho avuto molte battaglie negli ultimi anni. Era una velocista davvero tosta. Ha avuto una carriera favolosa (nel 2022 sarà la diesse della NXTG by Experza dove correrà Gaia Masetti, ndr).

Come la connazionale ed idolo, Marianne Vos, anche la Wiebes è impegnata spesso nel cross
Come la connazionale ed idolo, Marianne Vos, anche la Wiebes è impegnata spesso nel cross
Charlotte Kool? Un nome nuovo che sarà una tua prossima compagna di squadra.

Ho corso anche con lei da junior, soprattutto nelle gare olandesi. Ho fatto dei bei duelli con Charlotte. Sono impaziente di poter lavorare con lei nel nostro team. È una velocista potente e può ancora crescere molto. Penso che potremo aiutarci e rafforzarci a vicenda.

Marianne Vos?

L’ho sempre ammirata fin da quando ho iniziato a pedalare. Penso che sia davvero straordinario il modo in cui Marianne durante la sua carriera abbia fatto bene su strada, pista e ciclocross. Da quanto tempo è al top? Ed ancora vuole migliorare, incredibile. È stato un po’ speciale correre la prima gara in nazionale insieme a lei.

Giorgia Bronzini, che conosce bene la Vos e il ciclismo olandese, ci ha detto che puoi diventare l’erede di Marianne. È vero?

Credo di essere più veloce di lei (ride, ndr). Battute a parte, penso che la Vos sia un’atleta diversa, ma ovviamente spero di diventare sempre più come lei, voglio mantenere viva questa speranza. Per farlo dovrò migliorare a cronometro e diventare più incisiva in salita.