Guderzo (in gran forma) ha nel mirino il quinto giro di giostra

26.06.2021
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La maglia azzurra è la sua seconda pelle e Tatiana Guderzo in questo inedito anno olimpico sta dando fondo a tutta la solita grinta per aggregarsi alla spedizione di Tokyo. Sarebbe il suo quinto giro di giostra olimpico, rientrando così in una ristretta cerchia di atleti italiani (che hanno vinto almeno una medaglia) in compagnia, giusto per citare i più celebri, di miti assoluti come Pietro Mennea e Federica Pellegrini ,oppure come i marciatori Abdon Pamich e Giovanni De Benedictis, le fondiste Manuela Di Centa e Stefania Belmondo.

Quasi tutti olimpionici che provengono da uno sport di endurance e la vicentina della Alè BTC Ljubljana – che compirà 37 anni il prossimo 22 agosto e che aveva conquistato il bronzo a Pechino 2008 dietro Nicole Cooke ed Emma Johansson – sa che non bisogna lasciare nulla al caso: i recenti podi al campionato italiano sia a crono (terza) sia in linea (seconda) le danno una bella iniezione di fiducia, mettendola ulteriormente in luce qualora ce ne fosse stato bisogno.

Terza nella crono tricolore di Faenza, per lei un risultato inatteso
Terza nella crono tricolore di Faenza, per lei un risultato inatteso
Tatiana, zitta zitta, sei sempre lì.

Non mollo, figuriamoci poi in un’annata a cinque cerchi che mi da tanta motivazione. Il 2020 è stato una batosta morale con le Olimpiadi posticipate ed una stagione seriamente condizionata dal covid. Spostare di un anno gli impegni, in uno sport di fatica come il ciclismo, non è semplice ma ci sono e sono pronta.

In effetti agli italiani ti abbiamo vista davvero in forma.

Sì, è vero, sto bene e anche il peso, che è sempre stato l’ago della bilancia delle mie prestazioni, è quello giusto per fare buone corse. Ad esempio del terzo della crono (lei che aveva già vinto cinque tricolori di specialità, ndr) sono un po’ sorpresa perché non pensavo di andare così bene in un percorso così impegnativo. Mi ha rasserenata e posso sognare Tokyo.

Risultati che ti danno morale per una possibile convocazione olimpica?

Assolutamente sì, anche perché sento che la condizione è in crescita e con ancora tanto margine. Sono una papabile e mi piacerebbe partecipare, sarebbe la mia quinta partecipazione. Vi confesso che non vedo l’ora che il c.t. Salvoldi comunichi la lista definitiva (prevista per lunedì 28 giugno, ndr) così potremo programmarci tutti.

Tu hai sempre la battuta pronta per sdrammatizzare, ma se non dovesse arrivare la chiamata?

Non voglio pensarci, confesso anche che per me l’esclusione sarebbe un duro colpo perché alla mia età gli obiettivi diventano pochi e precisi. Spero proprio non accada ma se dovesse succedere bisogna guardare avanti come sempre e rialzarsi.

Anche perché poi a settembre ci saranno europei e mondiali e fra poco, a inizio luglio, il Giro d’Italia. Sono tutti grandi obiettivi.

Esatto e c’è anche la gara in Francia del Tour (la Course by Le Tour, si svolge oggi, ndr) in cui vorrei andare bene. In base alle convocazioni è chiaro che disputerei il Giro con motivazioni diverse, però sempre per fare molto bene.

Cosa rappresenta per te vestire la maglia della nazionale, con la quale hai vinto tante medaglie?

E’ una sorta di richiamo, un fuoco interno che mi si accende ogni volta che ci penso o che c’è un appuntamento internazionale. Per me è sempre stato un orgoglio essere una portabandiera del mio Paese ed indossare la maglia azzurra. Non mi bastano mai quelle già vestite. Vorrei trasmettere amore, grinta ed emozione alle nuove ragazze, perché è un onore ed un onere pedalare per la nazionale.

Tatiana Guderzo, Innsbruck 2018
Tatiana Guderzo, il bronzo di Innsbruck 2018 è stato un momento di altissima intensità
Tatiana Guderzo, Innsbruck 2018
Tatiana Guderzo, il bronzo di Innsbruck 2018 è stato un momento di altissima intensità
Si parla di un tuo possibile ritiro già da qualche anno e anche a fine stagione. Noi diciamo che ti rivedremo anche nel 2022. Ci sbagliamo?

Non lo so davvero, non mi sbilancio, dovrò vedere come vanno le cose. Adesso non ci penso, anche perché avrei dovuto chiudere la carriera a fine 2018 dopo il terzo posto al Mondiale di Innsbruck poi per un motivo o l’altro, che ancora non conosco, mi sono lasciata convincere a continuare. E non potevo nemmeno ritirarmi l’anno scorso dopo che la brutta caduta a febbraio in Australia (le capitò alla Cadel Road Race in cui le si spezzò in due la bici e il casco le salvò la vita, ndr) che mi aveva compromesso tutta la stagione. Ora spero di andare a Tokyo, poi vedremo tutto il resto.