Su e giù dal San Baronto per riaccendere il motore

29.04.2021
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Visconti s’era un po’ perso dietro a qualche acciacco, ma adesso che tutto sembra avviato a soluzione, il tono di voce ha riscoperto la brillantezza di prima e il motore ha ripreso a girare. Come i primi mesi con la Bardiani, quando il mondo sembrava un buffet da cui semplicemente servirsi. La storia di Giovanni è affollata di stop indesiderati, forse per questo il siciliano di San Baronto ha sviluppato il modo di farvi fronte e pedala convinto verso il Giro d’Italia.

Giovanni Visconti, San Baronto 2020
La “gippetta” verde, che poi è una Suzuki, ora è completamente restaurata
Giovanni Visconti, San Baronto 2020
La “gippetta” verde, che poi è una Suzuki, ora è completamente restaurata

«Oggi ho fatto tremila metri di dislivello sul San Baronto – dice – la corsa in Serbia non aveva grandi pendenze e purtroppo dopo la Turchia abbiamo avuto tre giorni di viaggio senza toccare la bici. Ma nel tempo che manca al Giro, conto di dare una limatina al peso e di fare il resto in corsa. Sono motivato, questo è l’importante. E quando si sta bene, si lavora con voglia».

Nuova ripartenza

Sono settimane convulse. Prima del Giro il tempo è sempre stretto per metterci dentro quello che non si avrà il tempo di fare poi.

Le prime corse di stagione sono state molto dure, qui alla Strade Bianche
Le prime corse di stagione sono state molto dure, qui alla Strade Bianche

«Si va al Giro – dice – con una squadra competitiva per le fughe. Non fughe tanto per farsi vedere, ma per arrivare. Avremo uomini come Battaglin. Carboni che va forte in salita. Occhi aperti su Zoccarato, che è un cavallo pazzo. Scatta sempre a tutta. Ti fa morire dalle risate. E’ capace di partire a 40 dall’arrivo e di rilanciare in pianura a 60 all’ora. E’ un mulo, in futuro lo vedrei bene alla Deceuninck-Quick Step al Nord. Poi c’è Marengo, che è di Torino e ha il morale a mille. Tutta gente che va bene in salita e, se becca la fuga, è anche veloce. La prima settimana magari si starà tranquilli per scaldare il motore, ma poi si attacca per arrivare».

Fiorelli cresce

Per sé tiene un ruolo importante, ma preferisce non parlarsi addosso. Quella prima settimana di attesa sarà tutta uno stringere i denti, ma quando arriverà la condizione giusta, anche Visconti sarà in prima fila. Nel frattempo, si è messo a osservare Pippo Fiorelli e un po’ ci si rivede.

Zoccarato porterà al Giro il suo estro di attaccante: ha 23 anni, è un neopro’ e ha un gran motore
Zoccarato al Giro con il suo estro di attaccante: ha 23 anni ed è neopro’

«Ha preso coraggio – dice – sa che non è facile come sembra, ma ha capito che può sognare più in grande. E’ uno che tiene i 10 minuti in salita e ha la cattiveria per essere davanti nei finali. Mi ricorda il Visconti dei primi tempi, si sta avviando verso quel tipo di corridore. Spero per lui anche meglio di me. Se crescendo perderà qualche chiletto, se arriverà sui 66-67, potrà specializzarsi nelle corse dure con arrivo di gruppetto. E’ troppo leggero per fare il velocista e non è uno scalatore, ma siate certi che al Giro lo vedrete sgomitare. In Serbia, sull’unica salita di tutta la corsa, era così forte che si è messo a scattare e alla fine l’ha buttata. Io salivo a 420 watt medi, lui intorno ai 440: il motore c’è. Ha sbagliato, ma era il più forte. Con un altro Giro, si assesta e poi diventa un brutto cliente».

Due torinesi

Il sottofondo è quello di Thomas che è uscito dalla scuola calcio. C’è tempo per altre due chiacchiere sulla Jeep verde che ormai ha finito di restaurare e sulla bicicletta per il Giro, che poi sarà la stessa usata finora.

Per Marengo, torinese, il Giro d’Italia sarà una scarica di adrenalina
Per Marengo, torinese, il Giro d’Italia sarà una scarica di adrenalina

«La bici è fantastica – dice – davvero bella. Con un paio di accorgimenti starebbe tranquillamente sotto i 7 chili, ma ha una tale rigidità per essere anche veloce, che proprio non te ne accorgi. Per il Giro forse avremo il nastro rosa e rosa saranno anche le mascherine. La squadra tiene a questi particolari e per noi è il modo di sentirci importanti. Ieri mi ha chiamato un giornalista piemontese, visto che sono nato a Torino. Voleva sapere che cosa significhi partire col Giro dalla propria città. Forse poteva chiedermelo l’anno scorso che si partiva da Palermo. Vorrà dire che la Bardiani-Csf al via avrà due torinesi. Marengo e il palermitano Visconti…».

Bardiani-Csf-Faizané: qui c’è tutto lo stile Reverberi

19.04.2021
3 min
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Tante nuove entrate nel team Bardiani-Csf-Faizané, che cambiano un po’ la fisionomia della squadra, introducendovi alcuni elementi esperti ma capaci di raccogliere successi. Già il nome di Giovanni Visconti è una garanzia: l’ex campione d’Italia è come il buon vino e col passare degli anni non ha minimamente perso la sua voglia di vincere, capitano in corsa ma anche maestro per i tanti giovani presenti.

Giovanni Visconti, alla Bardiani dal 2021
Giovanni Visconti, alla Bardiani dal 2021

Torna “Battaglia”

Alla Bardiani torna Enrico Battaglin, che nel team professional potrebbe trovare più spazio per esprimersi e ritrovare quindi quel feeling con il successo tanto ricercato.

Chi questo feeling non l’ha perso è gente come Gabburo e Lonardi, pronti a sfruttare ogni occasione per emergere, facendo leva sulla decisa voglia di emergere e attaccare in ogni situazione propizia come è sempre stato nello spirito delle squadre guidate da Roberto Reverberi.

Per questo la Bardiani si è guadagnata una discreta fama e soprattutto inviti anche in prove di altissimo spessore, dove poter smuovere le acque nelle prime fasi della gara e i corridori adatti per farlo ci sono e sono in tanti, da Covili a Maestri, da Canaveral a Savini solo per fare qualche nome.

Battaglin al Laigueglia 2021: per il vicentino un ritorno dopo gli anni alla Jumbo Visma
Battaglin al Laigueglia 2021: per il vicentino un ritorno dopo gli anni alla Jumbo Visma

Tanti italiani

Una caratteristica della formazione reggiana è quella di avere un gran numero di italiani, solamente due i corridori provenienti da fuori, il che fa della squadra una perfetta palestra per molti giovani che vogliono mettersi in mostra e imparare quanto più possibile. Non è un caso se alla casella delle vittorie, quasi tutti hanno qualcosa da inserire: il primato resta però a Visconti, a un paio di passi da quota 50 e potete star certi che farà di tutto per raggiungere la fatidica soglia…

L’ORGANICO

Nome CognomeNato aNaz.Nato ilPro’
Enrico BattaglinMarosticaIta17.11.19892012
J.Canaveras VargasPereira RisaraldaCol02.11.19962018
Giovanni CarboniFanoIta31.08.19952018
Luca CoviliPavullo FrignanoIta10.02.19972019
Nicolas Dalla VallePadovaIta13.09.19972019
Filippo FiorelliPalermoIta19.11.19942020
Davide GabburoBovoloneIta01.04.19932018
Andrea GarosioChiariIta06.12.19932019
Giovanni LonardiVeronaIta09.11.19962019
Mirco MaestriGuastallaIta26.10.19912016
Umberto MarengoGiavenoIta21.07.19922019
Fabio MazzuccoEsteIta14.04.19992018
Alessandro MonacoS.Pietro VernoticoIta04.02.19982017
Kevin Rivera SerranoCartagoCrc28.06.19982017
Daniel SaviniReggio EmiliaIta26.09.19972018
Alessandro TonelliBresciaIta29.05.19922015
Tomas TraininiGussagoIta23.09.20012021
Giovanni ViscontiTorinoIta13.01.19832005
Filippo ZaccantiSeriateIta12.09.19952018
Filippo ZanaThieneIta18.03.19992019
Enrico ZanoncelloIsola della ScalaIta02.08.19972020
Samuele ZoccaratoS.Giorgio PerticheIta09.01.19982019

DIRIGENTI

Roberto ReverberiItaGeneral Manager
Luca AmorielloItaDirettore Sportivo
Alessandro DonatiItaDirettore Sportivo
Mirko RossatoItaDirettore Sportivo

DOTAZIONI TECNICHE

Il telaio Dolomia è  il più leggero della gamma Cipollini. Nella taglia M pesa 780 grammi. Si tratta di un monoscocca in fibra T1000, la più pregiata e rigida sul mercato. 

CONTATTI

Via Falcone 12, 4221 Bibbiano (RE)

info@gm-sport.it – www.bardianicsf.com

Facebook: @bardianicsffaizane

Twitter: @Bardiani_CSF

Instagram: bardiani_csf

Visconti con casco e occhiali Briko

Visconti ci spiega il kit casco-occhiali di Briko

08.02.2021
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La collaborazione fra Briko e il Team Bardiani CSF Faizané prosegue anche per la nuova stagione che si è aperta da poco. Quest’anno fra le fila della squadra di Reverberi c’è anche Giovanni Visconti, con cui abbiamo parlato per farci raccontare come si trova con il casco Quasar e gli occhiali Starlight.

Calzata perfetta

Giovanni Visconti (in apertura accanto a Battaglin) è un corridore che ha vinto molto nella sua carriera e con i suoi 38 anni gode di una certa esperienza.
«Quello che mi ha stupito subito del casco Quasar – inizia Visconti – è la calzata perfetta. Non si muove e resta ben saldo alla testa nella posizione corretta». Questa caratteristica è molto importante non solo per un fattore comfort: «Il fatto che calzi alla perfezione lo rende anche più sicuro, perché in caso di caduta il casco rimane fermo e la testa è protetta nei punti giusti».

Fiorelli e Visconti
Filippo Fiorelli, a sinistra, con Giovanni Visconti
Fiorelli e Visconti
Filippo Fiorelli, a sinistra, con Giovanni Visconti

Visconti prosegue nella descrizione del casco Quasar. «E’ molto leggero e ventilato, inoltre ha una forma aerodinamica ed è anche bello esteticamente – e poi aggiunge – la regolazione è semplice e veloce con la rotella posteriore»

Tre lenti

Oltre al casco Quasar, gli atleti della Bardiani CSF Faizané sono equipaggiati con gli occhiali Starlight sempre marchiati Briko.
«Questi occhiali hanno la possibilità di cambiare la lente – ci spiega il campione siciliano – e sono dotati di un sistema di cambio della lente che non ho mai avuto prima. In pratica si staccano le aste con un semplicissimo clic senza dover forzare nessun elemento».

Gli Starlight sono dotati di diverse lenti: «Con le tre lenti che abbiamo a disposizione, ho trovato la visuale giusta per ogni condizione climatica. Ho usato quella gialla con condizioni variabili, la chiara per quando c’è stato brutto tempo e la scura per quando c’era il sole».

Bardiani CSF Faizané ritiro
I ragazzi della Bardiani CSF Faizané in ritiro
I ragazzi della Bardiani CSF Faizané in ritiro

Nasello regolabile

Anche per gli occhiali Visconti entra nel dettaglio: «E’ un ottimo occhiale, ha il nasello regolabile in tre posizioni con cui si trova il giusto posizionamento. Il fatto che sia a tutta lente mi piace molto, perché ho pieno campo visivo – e poi ci spiega – quando sono a tutta, a testa bassa, non ho nulla che mi ostacola la visuale».

Casco Briko Quasar dietro
La parte posteriore del casco Quasar con la rotella di regolazione
Casco Briko Quasar dietro
La parte posteriore del casco Quasar con la rotella di regolazione

In posizione

E alla fine il siciliano ci ha rivelato la sua soddisfazione: «Nell’insieme non ho mai avuto un kit così completo per la mia testa. In passato ho sempre dovuto aggiustare un po’ la posizione del casco o dell’occhiale, invece quest’anno mi sono subito trovato benissimo».

Fiorelli rilancia con le dritte di Visco e Re Leone

Giada Gambino
30.01.2021
4 min
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Filippo Fiorelli è in Spagna con la squadra, la Bardiani Csf Faizanè, alla ricerca delle sue caratteristiche da ciclista e ciò lo rende molto determinato e sicuro di sé. Sicuramente, in questa stagione, cercherà in tutti i modi di farsi valere…

Nel 2020 la prima corsa rosa

Sapevo di essermi allenato bene tra altura ed intensi allenamenti. Affrontare una corsa di 21 giorni non è per nulla semplice ed essendo alla mia prima esperienza volevo prepararmi al meglio. Una volta iniziato il Giro mi sono improvvisato velocista e ho scoperto un lato di me che ancora non conoscevo… credevo di essere più passista.

Visconti e Battaglin, due veterani da cui imparare
Non solo Visconti, c’è anche Battaglin da cui imparare
Ti aspettavi di ottenere quei due noni posti? 

Sinceramente no, almeno non così. Mi aspettavo di entrare in una fuga e giocarmi un piazzamento. Se mi avessero detto prima che nella quarta e nella settima tappa sarei entrato nella top 10 con un arrivo di gruppo in volata, probabilmente non ci avrei creduto. Non me lo aspettavo completamente! 

Un futuro da velocista?

Di certo non sono un velocista puro e non mi impegno a diventarlo perché, probabilmente, potrebbe solo essere una perdita di tempo. Mi sto allenando per reggere di più in salita, con lo scopo di arrivare in volata con un gruppo ristretto. L’essere uno sprinter lo escludo completamente, però nel frattempo mi “diverto” ad improvvisarmi tale quando la squadra ne ha bisogno. 

Fiorelli e Visconti: entrambi palermitani, con qualche affinità tecnica
Fiorelli e Visconti, entrambi palermitani
E la volata della Vuelta alla Comunitat Valenciana? 

Con Giovanni (Visconti, ndr) e con i compagni del team ne avevamo già parlato, anche quando eravamo ad allenarci a Palermo. Qualora fossimo arrivati in volata, sarei stato io a farla e così è stato. Ho concluso in ottava posizione, ma è un piazzamento che mi sta stretto, non era ciò a cui puntavo. Adesso ho voglia di lottare per vincere, non mi accontento più

Il ritiro nella tua città

Ho gli amici con cui allenarmi a casa, giù in Sicilia, ma quando hai qualche tuo compagno che ti alza il ritmo durante gli allenamenti non è la stessa cosa. Qui in Spagna siamo ancora di più, la media è diversa e anche il tipo di allenamento. Se sei da solo devi tenere una media che ti permetta di concludere senza arrivare stremato. Se invece si è in squadra anche il tuo impegno fisico cambia. Il piccolo ritiro a Palermo è sicuramente servito anche per fare gruppo, scherzare e conoscerci meglio

Il ritoro spagnolo ha permesso di lavorare sulla resistenza
Il ritoro spagnolo ha permesso di lavorare sulla resistenza
Da Visconti…

Ho tanto da imparare. Abbiamo le stesse caratteristiche bene o male, mi rivedo molto in un lui di qualche anno fa quando era un po’ più veloce. Certo, devo aumentare la cilindrata, ma sono qui per crescere e so di essere in buone mani. I consigli non li fa mai mancare. 

Avresti mai creduto che saresti arrivato fino a questo punto?

Se penso al 2018… Stavo per smettere, non riuscivo a trovare una squadra nonostante i vari piazzamenti e vittorie. C’erano persone che credevano tanto in me, altre non ci credevano affatto…  Avrei fatto davvero fatica a pensare che oggi sarei stato al mio secondo anno da professionista. E non perché non avessi le capacità, ma era il sistema… mi demoliva mentalmente

Negli allenamenti spagnoli, Cipollini gli ha dato preziosi consigli per la prima volata
Cipollini gli ha dato consigli per la prima volata
Gli allenamenti con Cipollini?

Mi ero già allenato un paio di anni fa in Toscana con lui e Visconti, ma adesso è con noi in ritiro, ci alleniamo ogni giorno insieme, è tutta un’altra cosa. Mi ha dato qualche consiglio per domenica scorsa visto che sapeva che sarei stato io a fare la volata. Consigli che si incentravano soprattutto sul porre attenzione ai miei avversari e ai loro comportamenti, consigli preziosi.

Il sogno è diventato realtà?

Adesso sì, assolutamente. Guardando i risultati che ho ottenuto, so che ho margini di miglioramento e ci credo davvero. Ancora non so che corridore sono e, proprio per questo motivo, ogniqualvolta mi sentirò bene e avrò il consenso della squadra cercherò di lottare per la vittoria. Tutte le gare son buone… per vincere. 

Rossato, come va il “vecchietto” Visconti?

28.01.2021
3 min
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La Bardiani Csf Faizané è in Spagna. O meglio, una parte di essa. Gli altri sono in procinto di andare in Turchia per un altro ritiro. Nel raduno iberico, sotto gli occhi di Mirko Rossato, ci sono i più “esperti” del team, pur sempre ragazzi giovani, due ragazzini e un “vecchietto”, Giovanni Visconti.

Sono le 17 di un freddo pomeriggio d’inverno quando squilla il telefono e il diesse ci richiama, puntuale come aveva detto, non appena i suoi ragazzi hanno terminato l’allenamento. Siamo curiosi di sapere come stanno andando le prime giornate di Visconti con la maglia della Bardiani e come il siciliano si rapporta con i suoi giovani compagni. Giusto pochi giorni fa su Instagram Giovanni aveva già parlato dei “miei ragazzi”.

Visconti (38 anni) con la nuova maglia della Bardiani Csf Faizanè
Visconti (38 anni) con la nuova maglia della Bardiani

Aria nuova

«Visco – dice Rossato con tono squillante – è davvero motivato, voglioso. Nonostante l’età ha l’entusiasmo di un ragazzino di 20 anni. E’ bello vederlo pedalare e stimolare i compagni. Il suo arrivo ha portato un qualcosa fuori dagli schemi nella preparazione. E’ il primo a fare la volata su una cima, a fare bagarre, a scattare. Non che prima questo non accadesse, ma magari i nuovi arrivati erano più “timidi”. Mentre se lo fa lui è tutt’altra cosa.

«E lo stesso vale fuori dalla bici: nel modo di mangiare, di riposare… ». Insomma, Giovanni ha preso il gruppo per mano.

Difetti? No, grazie

Rossato poi esalta il gruppo. Vede i suoi ragazzi molto affiatati. Le prestazioni per ora sembrano buone e anche sul fronte dei materiali, nonostante qualche pezzo tardi ad arrivare, regna soddisfazione.

«I ragazzi non si lamentano, tutto va bene anche per quel che riguarda i materiali. Abbiamo una bici buona. La Cipollini Dolomia piace a tutti… diciamo che abbiamo avuto anni più difficili».

Di giovanissimi con Visconti per adesso ce ne sono due: Zana e Zoccarato. «Visconti lo abbiamo messo in camera con Zana. Il che ha una sua logica. Vedo che hanno legato, ma in generale tutti lo hanno fatto. Visco già conosceva Garosio e Gaburro. Anche Tonelli è un leader in allenamento, un ragazzo che fa gruppo.

«Nella prima parte di gennaio, quando in Italia soprattutto al Nord, faceva freddo, Giovanni ha organizzato un ritiro in Sicilia. Ha detto ai ragazzi che aveva chi li avrebbe aiutati e la struttura giusta che li avrebbe ospitati. E così in sette, otto sono andati da lui. E si sono allenati con temperature migliori. E’ stata una sua iniziativa…

«E qui in Spagna cosa facciamo? Per ora due giorni di carico, distanza e forza, e uno di scarico. Sapete, sono anche tutti puntualissimi! Questa cosa mi piace. Dai… per ora non riesco a trovare difetti a questo gruppo!».

Zana verso il Gpm della Classica Comunitat Valenciana 1969
Filippo Zana in fuga verso il Gpm della Classica Comunitat Valenciana 1969

Visconti leader

In Spagna la Bardiani resterà fino al 3 febbraio. Però non prenderà parte alla Valenciana. Tuttavia ha già rotto il ghiaccio con le corse con la Classica Comunitat Valenciana 1969 della scorsa domenica. La squadra si è ben comportata. Ha corso compatta e davanti: proprio Filippo Zana ha vinto il Gpm, Davide Gaburro si è preso il traguardo volante e Filippo Fiorelli ha chiuso all’ottavo posto: piccoli segnali incoraggianti.

«Con Giovanni qualche chiacchiera la faccio. Io gli chiedo il suo parere o è direttamente lui a venire da me. Alla fine fa parte il suo ruolo e vedo che gli piace farlo. E per questo immagino si senta apprezzato».

Questo è un bel grimaldello con Visconti. Il palermitano quando sente la fiducia riesce a dare anche quello che non ha e si trasforma nel “Marine” che tanto piace al pubblico: un corridore mai domo.

«L’altro giorno in corsa – conclude Rossato – nonostante Visco sia il leader è stato il primo a venire in ammiraglia a prendere le borracce e a portarle poi ai compagni (foto in apertura, ndr). Un bel segnale per i suoi compagni, non credete? Una dimostrazione di che corridore sia. Spero che i ragazzi riflettano su questa cosa».

Giovanni Carboni

Selle SMP, un gradito ritorno fra i pro’

18.01.2021
3 min
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Nei giorni scorsi Selle SMP e Bardiani-CSF-Faizanè hanno ufficializzato la loro partnership per le stagioni 2021 e 2022. Le nuove Cipollini Dolomia, di cui abbiamo parlato in questo articolo, in dotazione a Visconti e compagni saranno equipaggiate con le selle dell’azienda veneta, conosciuta in tutto il mondo per i suoi prodotti 100% Made in Italy. Per Selle SMP si tratta di un gradito ritorno fra i professionisti dopo qualche anno di assenza, a riprova di una crescita costante nella realizzazione di selle in grado di garantire alte prestazioni senza che questo vada a discapito del comfort.

Ambizioni comuni

La proprietà di Selle SMP e il management della Bardiani-CSF-Faizanè hanno voluto sottolineare la loro soddisfazione per l’accordo raggiunto frutto di una condivisione di valori e soprattutto di ambizioni in vista della nuova stagione.

La sella SMP Composit scelta da Giovanni Carboni
La sella SMP Composit scelta da Giovanni Carboni

Far star bene i corridori

Maurizio e Franco Schiavon titolari dell’azienda Selle SMP hanno hanno infatti dichiarato: «La collaborazione con la famiglia Reverberi è per noi un gradito ritorno. Siamo orgogliosi di poter dare un contributo con le nostre selle a migliorare le performance degli atleti. Il 2021 sarà una vera e propria sfida per tutti, il nostro ruolo come Selle SMP sarà quello di far star bene i corridori in sella. Il Team Bardiani-CSF-Faizanè è un team di giovani atleti, italiano e con un management di grande esperienza, serietà e trasparenza: presupposti necessari per il successo di una squadra. E con l’ingresso del tre volte campione italiano Giovanni Visconti e il ritorno di Enrico Battaglin, si prospetta una stagione molto entusiasmante in cui non mancheranno di certo le soddisfazioni».

All’insegna della qualità

Roberto Reverberi, team manager della Bardiani CSF Faizanè, riaccoglie con piacere tra i propri partner tecnici Selle SMP.

«Sono felice di riaccogliere Selle SMP tra i nostri partner – dice – conosco bene i loro prodotti avendo già collaborato nel recente passato, così come alcuni atleti del roster 2021 già li utilizzavano trovandosi ottimamente. Il 2021 sarà per noi una stagione cruciale. Abbiamo voluto attuare una piccola rivoluzione tecnica tornando ad affiancarci a partner di grande qualità già avuti in passato e che non hanno smesso di innovare, come Cipollini per le bici e Selle SMP per le selle. Pensiamo di avere allestito una squadra, sia sportivamente che tecnicamente, competitiva e speriamo di raccogliere insieme ai nostri partner delle belle soddisfazioni».

La sella F20C scelta da Giovanni Visconti
La sella F20C scelta da Giovanni Visconti

Le Selle SMP scelte dal team

Ogni atleta delle nuova Bardiani-CSF-Faizanè ha potuto testare e scegliere tra un’ampia gamma di prodotti. Alla fine i modelli a disposizione del team saranno i seguenti: F20, F20C, Composit, Stratos ed Evolution. Grazie al supporto dei tecnici di Selle SMP, ogni ciclista ha scelto la sella più adatta alla propria conformazione fisica e alle proprie esigenze.

Giovanni Visconti ha così optato per il modello F20C, il più utilizzato dagli atleti della Bardiani-CSF-Faizanè. Differente la scelta di Giovanni Carboni che utilizzerà il modello Composit. Questa sella è senza imbottitura per una massima percezione della bici e ideale per bacini medio-piccoli.

«Ho già utilizzato questa sella nel 2018 – afferma Giovanni Carboni – ed è una delle poche selle con cui non ho mai avuto problemi al sopra sella. Inoltre la sua particolare formula senza imbottitura non comporta dispersioni di energie. La mancanza di imbottiture evita inoltre che la sella possa appiattirsi e quindi comportare un cambiamento di posizione durante la stagione».

sellesmp.com

Giovanni Visconti, San Baronto 2020

Discorsi nel bosco, seguendo Giovanni

07.12.2020
6 min
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Visconti ci aspetta vestito per il bosco. L’accordo era proprio questo: si parla mentre si cammina, anche se purtroppo non è più tempo di funghi. Parcheggiata nel giardino, Terminator e le sue gomme cattivissime aspettano solo noi. Giovanni ha chiamato così la piccola Suzuki comprata un paio di giorni fa da un cacciatore di Pomarance, dopo aver fatto qualche giro su quella di Chiarini, gran maestro di bosco e tartufi.

In breve, le immagini della mattina con Visconti

Salendo da Casalguidi, la sua casa è sulla destra. San Baronto è assorta in un silenzio che sa di solitudine. Le ultime quattro settimane per il palermitano sono state un frullatore di emozioni, a partire dalla firma con la Bardiani-Csf e di una scelta che per la seconda volta nella carriera lo porterà via da Scinto, Citracca e la Vini Zabù-Ktm. Inutile dire che la scelta abbia messo in crisi i rapporti con il toscano.

Giovanni Visconti, Paolo Bettini, Giro d'Italia 2008
Visconti tricolore, Bettini iridato: è il Giro d’Italia 2008
Giovanni Visconti, Paolo Bettini, Giro d'Italia 2008
Visconti tricolore, Bettini iridato al Giro 2008

La schiacciata del “Lomba”

Katy si affaccia per un saluto, mascherina e un tocco di gomito. I ragazzi sono a scuola, il tempo sembra reggere. Nel bar in cui ci fermiamo per il primo caffè e la schiacciata del “Lomba” da portare via, la foto di Visconti e Bettini, rispettivamente in maglia tricolore e maglia iridata, sembra quasi un invito a cominciare.

«Alla Quick Step fu un bel periodo – dice – e mi aveva voluto proprio Betto. Accadde a San Sebastian. Ero alla Milram, mi venne accanto in un tratto tranquillo nei primi 50 chilometri e mi disse: “Giovane, mi piacerebbe averti in squadra il prossimo anno”. Ero gasatissimo. Si aprivano delle prospettive bellissime e a fine anno firmai. Feci due stagioni. Vinsi il campionato italiano e presi la maglia rosa, ma ugualmente presi la decisione di tornare a casa. Prevalse la voglia di un ambiente familiare, anche se quella era la fantastica Quick Step degli italiani. Ero legatissimo a questo posto e feci un passo indietro. Tanti si sono chiesti perché. Bettini ogni volta alza gli occhi al cielo. Io dico che ormai è andata. Ho fatto una dignitosa carriera che si ferma a dignitosa. Siamo stati insieme per così tanto tempo, che forse abbiamo dato troppe cose per scontate».

Giovanni Visconti, San Baronto 2020
Prima di riprendere con la bici, camminate nei boschi anche in cerca di funghi
Giovanni Visconti, San Baronto 2020
Prima della bici, camminate nei boschi intorno casa

L’ultimo passo

Il fuoristrada segue rumorosamente uno stradello nel bosco e fra gli alberi si riconosce la piana verso il Monte Serra. Dice che quando è limpido, si vede il faro di Livorno. Poco fa abbiamo incrociato sua madre che dal paese tornava verso casa.

Che cosa avete dato per scontato?

Io che avrei dovuto avere il rinnovo del contratto già a giugno ed ero certo che non mi avrebbero tirato fino a novembre, perché pensavo di meritare un altro trattamento. Scinto invece ha dato per scontato che sarei rimasto a qualunque condizione, senza considerare che in questi ultimi due anni ho tenuto insieme la squadra. Se fossi restato, sarebbero rimasti anche altri. Non era scontato che lo facessi. Per questo quando ho letto una sua intervista secondo cui mi hanno strapagato, sono rimasto male. E’ brutto sentirlo da uno che si proclamava mio fratello. Che vedeva il mio nervosismo per la situazione e che mi diceva «Fai bene a muoverti, a cercare una sistemazione». E che da anni provava a dirmi «Anzi, se ti riesce, portami con te».

Giovanni Visconti, europei 2020, Plouay
Giovanni ha corso gli europei vinti da Nizzolo e poi anche i mondiali di Imola
Giovanni Visconti, europei 2020, Plouay
Ha corso gli europei di Nizzolo e i mondiali di Imola
Perché tornare anche dopo il Bahrain? Che cosa c’è in questa squadra?

Un richiamo. La sento come casa, non lo posso negare. In Bahrain non stavo bene, le comunicazioni arrivavano via mail, io non sono così. Ma mi rendo conto che tante cose non sono andate per il verso giusto. Ho sbagliato a permettere che il rapporto si incanalasse a questo modo. Speravo andasse meglio. Era giusto tirarmi così a lungo? Per questo mi sono mosso.

Cambio di strada

Giura di aver visto un fungo, ma il freddo ormai si è abbattuto sul monte e semmai è rimasto qualcosa al coperto delle foglie. Per questo gira con il suo bastone e le smuove, oramai più per abitudine che per la convinzione di trovarci qualcosa. 

Quando è saltato fuori Reverberi?

Bruno mi aveva già cercato all’inizio del Giro. Con Roberto scherzavamo da tanto che prima di smettere avrei corso con loro. Ma siccome chiedevo a tutti la stessa cifra, sul momento si era fatto indietro.

Giovanni Visconti_Giro 2020_ Etna
Il secondo posto sull’Etna è stato l’occasione più grande di Giovanni nel 2020
Giovanni Visconti_Giro 2020_ Etna
Il 2° posto sull’Etna l’occasione più grande del 2020
Perché la tua dignitosa carriera si ferma a dignitosa?

Perché questo mi hanno permesso le mie potenzialità. Con più fortuna, qualcuno di quei 40 secondi posti sarebbe stato una vittoria. Ne ho 9 fra Giro, Vuelta e Tour e allora il bilancio forse sarebbe diverso. Non so se rimanendo alla Quick Step sarei diventato un uomo da classiche, come diceva Bettini. A primavera non vado, forse potevo vincere il Lombardia. Nel 2008 arrivai quarto, ma non si corse per me. Sono un corridore per l’estate, ma l’estate più schifosa è stata proprio questa.

Un fatto di cuore

Negli ultimi chilometri verso l’Etna aveva la morte in faccia. Poi era subentrata la rassegnazione di aver capito che l’altro lo aveva fregato fingendosi sfinito e poi staccandolo. Ci sono corridori popolari per le vittorie e altri per la generosità, la forza di rialzarsi e lottare contro la sfortuna. Giovanni è uno di loro, per questo gli vogliono bene.

Sei uno degli italiani più seguito sui social.

E’ dura interagire con tutti, ma il ciclista è umile e non può permettersi di non rispondere. Ho spedito 300 euro di maglie autografate e video di auguri. Sono fortunato ad essere qui. A 37 anni sono ancora nel giro della maglia azzurra e so che un’immagine vincente mi aprirà le porte quando smetterò. Altrimenti sparisci. Ma io so che cosa voglio fare dopo aver smesso.

Giovanni Visconti, San Baronto, bici Cipollini del 2011
In casa ha ancora il telaio con cui corse da campione italiano nel 2011, rivincendo il tricolore
Giovanni Visconti, San Baronto, bici Cipollini del 2011
Con questa bici, Giovanni corse nel 2011 da tricolore
Che cosa vuole fare Visconti?

Il cittì della nazionale. Forse prima farò il direttore sportivo, ma come passaggio. Il mio sogno è guidare la nazionale.

Quali sono i tratti del cittì?

Deve avere passione sfrenata per il ciclismo, che deve essere stato la sua vita. Deve conoscere il ciclismo di oggi. Deve essere avanti a livello tecnico. E deve anche avere polso, per cui i corridori al momento giusto devono percepire il distacco. Ho un modello in testa: Franco.

La ripartenza graduale di Visconti su una gravel, in attesa della Cipollini Dolomia
La ripartenza in gravel aspettando la Dolomia da strada
Dal vostro punto di vista Ballerini era così?

A Stoccarda avevo il muso lungo. Avevano messo fuori Di Luca e nonostante ci fossimo Nibali ed io di riserva, Franco aveva chiamato Tosatto. Venne da me con lo sguardo duro. «Giovanni – mi disse – togliti quel muso. Non hai capito che semmai avrebbe corso Vincenzo?». Mi ammazzò, mi aprì gli occhi, mi fece bene. Un commissario tecnico deve essere così.

Giovanni, pensi di aver firmato il tuo ultimo contratto?

Credo di sì, sicuro per un anno e poi vediamo se vado bene di immaginare il secondo. Se devo correre nel 2022 è perché sarò andato forte nel 2021. Alla Bardiani è tutto organizzato come in una WorldTour. Me ne stupisco, ma forse è la normalità.

Dolomia Bardiani

Visconti-Cipollini 10 anni dopo: cosa è cambiato?

27.11.2020
4 min
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E’ di questi giorni la notizia che il marchio Cipollini fornirà per il 2021 il Team Bardiani Csf Faizané in cui è approdato Giovanni Visconti. Per il campione siciliano non è una prima volta, infatti aveva usato queste bici nel 2011 alla Farnese Vini-Neri Sottoli, vincendo anche il campionato italiano. Vediamo allora come è cambiata la bicicletta Cipollini in questi anni.

Entrambe monoscocca

Per capire quali evoluzioni tecniche ci sono state in questi 10 anni abbiamo parlato con Michele Tittonel, Product Manager e Product Engineer delle biciclette Cipollini. Per iniziare diciamo che Visconti nel 2011 correva su una RB1000, mentre per il 2021 avrà a disposizione la nuova Dolomia. A prima vista sono due biciclette molto diverse, ma hanno qualcosa in comune.
«Partiamo dal fatto che entrambe sono dei veri monoscocca, infatti noi produciamo il telaio da un unico stampo – inizia così Michele Tittonel – con la tecnologia TCM, che era valida per la RB1000 e che è usata anche per la Dolomia».

Giovanni Visconti in azione con la RB1000 (foto Scanferla)
Visconti in azione sulla RB1000. Si notano le linee generose del telaio (foto Scanferla)

Concetti diversi

A parte il fatto che sono entrambe dei monoscocca, il resto è diverso e potremo dire che molte caratteristiche sono figlie degli anni passati.
«La Cipollini RB1000 – ancora Tittonel – aveva delle forme dei tubi generose ed è stata la bicicletta pioniera del segmento che oggi chiamiamo aerodinamico, mentre la Dolomia è una bicicletta con delle linee più snelle ed è anche più leggera. La RB1000 rispecchiava molto le qualità che Mario Cipollini cercava in una bicicletta, quindi era molto veloce. La Dolomia è certamente più adatta agli scalatori, anche se rispetta sempre i nostri canoni di bicicletta molto reattiva e rigida».

A conferma di questo c’è il peso del telaio che per la Dolomia è di 780 grammi contro i 1.150 grammi della RB1000.

La Dolomia vanta delle linee dei tubi più snelle rispetto alla RB1000
Linee snelle per la Cipollini Dolomia
La Dolomia vanta delle linee dei tubi più snelle rispetto alla RB1000

Finiture diverse

Anche sul carbonio c’è qualche differenza: «La RB1000 aveva una finitura in carbonio 1K, mentre la Dolomia ha una finitura 3K, che oltre ad essere una finitura esterna, ha anche una funzione strutturale. Questo ci ha permesso di risparmiare diversi grammi sul peso del telaio».

Sempre riguardo ai materiali Tittonel ci fa notare un dettaglio: «La resina della RB1000 era standard, per la Dolomia ne abbiamo usato una ad alto modulo»

Evoluzioni figlie dei tempi

E poi ci sono le differenze figlie delle tendenze tecniche che si sono evolute, a partire dal freno a disco che è in dotazione alla Dolomia e del reggisella che non è più integrato come nella RB1000. In quegli anni la soluzione del reggisella integrato era molto diffusa. La Dolomia invece è in linea con le caratteristiche di oggi, con un reggisella progettato ad hoc ma separato.

Michele Tittonel ci fa notare un altro punto che è cambiato: «Il manubrio della Dolomia è l’AlaNera di Deda Elementi che ha il sistema di passaggio cavi interno DCR sempre di Deda Elementi. La RB1000 non aveva il passaggio cavi interno e il manubrio integrato».

E poi c’è il capitolo delle coperture, con la Dolomia che può ospitare pneumatici fino a 29 millimetri di larghezza e la RB1000 che si fermava a 23.

Il manubrio integrato AlaNera con i cavi tutti interni
Il manubrio integrato AlaNera è in linea con le ultime tendenze tecniche

Geometrie diverse

Uno sguardo anche alle geometrie con la RB1000 che aveva un reach lungo e uno stack basso e la Dolomia che è l’opposto con un reach più compatto e uno stack più alto. Questo indica che la RB1000 era una bici più favorevole ai velocisti con una posizione in sella più allungata e aggressiva. La Dolomia è una bicicletta più favorevole agli scalatori e permette di avere una posizione un po’ più alta e meno allungata.

Infine le ruote

Per finire diamo un’occhiata anche alle ruote che sono fornite sempre da Deda Elementi. Il marchio italiano darà a Visconti e compagni due modelli diversi: le SL 45 Disc Tubolari e le SL 30 TDB Tubolar Disc Brake. Rispetto al 2011 le ruote di oggi sono pensate per sostenere le forze maggiori derivanti dalla frenata con i dischi.

Le ruote sono cambiate, i cerchi ora sono più larghi
Le ruote sono cambiate con una larghezza del cerchio che è più larga rispetto a 10 anni fa

Come dicevamo poco sopra, la Dolomia può ospitare pneumatici fino a 29 millimetri di larghezza seguendo la tendenza attuale a montare gomme più larghe. Allo stesso modo le ruote di Deda Elementi hanno un canale interno più largo da 19 millimetri proprio per lavorare al meglio con le sezioni più abbondanti, mentre 10 anni fa si viaggiava ancora con gomme da 21 o al massimo 23 millimetri e cerchi più stretti. Un altro cambiamento è la presenza odierna dei cuscinetti ceramici per favorire una maggiore scorrevolezza.

mcipollini.com

evil eye vizor hr pro

Vizor, gli occhiali adatti a più sport

15.11.2020
2 min
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Nitidezza, protezione e stile. Queste sono alcune delle qualità degli occhiali evil eye vizor, utilizzati anche da Giovanni Visconti nell’ultima stagione. La loro forma offre un ampio campo visivo e diverse possibilità di regolazione che li rendono adatti sia al ciclismo ma anche agli sport invernali e discipline outdoor in generale.

I vizor sono disponibili in due versioni: vizor pro e vizor hr pro. La prima ha il rim dell’occhiale presente anche nella parte inferiore della lente, mentre la seconda è in versione nylor (senza rim nella parte inferiore della lente). Entrambe le versioni possono essere regolate sul viso, possono avere le lenti graduate e sono in grado di offrire un campo visivo quasi illimitato. Inoltre, si possono sostituire le lenti in maniera rapida e semplice.

Tramite la tecnologia tri.fit è possibile regolare l’asta degli occhiali in tre modi diversi. Questo permette di avere la migliore visuale in base allo sport che si pratica. Ad esempio nel ciclismo lo sguardo è spesso rivolto verso il basso, al contrario nell’arrampicata è rivolto verso l’alto. Con un piccolo gesto si potrà regolare l’asta e inclinare la lente nella inclinazione giusta.

I vizor pro e vizor hr pro sono dotati di sistema di ventilazione per impedire che la lente si appanni. La barra parasudore posta nella parte superiore della lente evita che le goccioline diano fastidio agli occhi. Un occhio alla sicurezza con il sistema quick-release hinge. Si tratta di una cerniera speciale che consente alle aste di staccarsi automaticamente in caso di urti e di spezzarsi e ferire l’atleta.

Gli evil eye vizor pro
Gli evil eye vizor pro

evil eye offre tre tipi di lenti che si differenziano per colore e tecnologia e che possono essere sostituite in base alle condizioni meteo. La lente LST equilibria i passaggi repentini di luminosità garantendo sempre una visione ottimale. I contrasti sono aumentati facendo in modo che lo sforzo visivo si riduca consentendo una maggiore concentrazione. La lente VARIO si adatta automaticamente ai cambiamenti di luminosità grazie alla tecnologia fotocromatica. La lente Polarizzata riduce i riflessi su superficie come acqua, ghiaccio e neve.

evileye.com