Luca Wackermann

Wackermann: «Al Giro per riscattarmi»

04.12.2020
3 min
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La maggior parte di noi ricorda Luca Wackermann dopo l’incidente al Giro. Avevamo parlato con lui su queste pagine web, proprio su quell’accaduto, ma certo come non ripartire da quel 6 ottobre sul lungomare di Villafranca Tirrena?

«L’incidente è ormai alle spalle – commenta Luca – ma ancora oggi ho dei buchi in proposito. L’ultimo ricordo è l’istante prima di prendere la transenna in faccia. E anche dei giorni successivi non tutto è lucido. Posso dire che poteva andare peggio. I 20 giorni dopo l’incidente, a casa, sono stati duri. Avevo un gran mal di testa e non potevo fare sforzi».

Luca Wackermann, caduta Villafranca Tirrena, Giro d'Italia 2020
La caduta di Wackermann a Villafranca Tirrena, Giro d’Italia 2020
Luca Wackermann, caduta Villafranca Tirrena, Giro d'Italia 2020
La caduta di Wackermann a Villafranca Tirrena, Giro d’Italia 2020

Re del Limousin

Il 2020 di Luca era partito bene e ripartito benissimo. Prime corse tra Argentina (foto in apertura) e il calendario italiano e dopo il lockdown Sibiu Tour in Romania e Tour du Limousin in Francia.

«Già in Romania mi sentivo bene. Ho fatto 5° nella tappa in salita e 6° nella generale. Al Limousin invece… me la sono sentita la vittoria. La gamba c’era e quel tipo di percorso mi piaceva. Sapete quelli ondulati, con tante salite in successione che non ti fanno rifiatare? Era così! Poi nelle corse successive mi sono messo a disposizione di Visconti».

Da qualche settimana Wackermann ha ripreso a fare sul serio. Lo stacco per lui è stato davvero totale. Bici, palestra e fisioterapia non mancano in queste sue giornate di tardo autunno.

«Eh sì, faccio anche fisioterapia perché tra le tante cose ho preso una forte botta alla schiena, tanto che all’inizio sembrava mi fossi rotto il bacino. La zona lombo-sacrale mi dava problemi e quindi sto lavorando su di essa. Poi in generale certi “interventi” d’inverno, quando ho più tempo, li faccio sempre».

Luca Wackermann
Luca in allenamento con gli (ex) compagni della Vini Zabù
Luca Wackermann
Luca in allenamento con gli (ex) compagni della Vini Zabù

Pignolo come Basso

La sua carriera riparte dalla Eolo-Kometa. E di fronte il 28enne milanese ha una pagina tutta scrivere.

«Dopo il Giro ancora non conoscevo il mio futuro. Sì, sapevo di questo progetto che stava per nascere, conoscevo Ivan Basso e anche alcuni dello staff e dell’organico, però tutto si è concretizzato più in là. Con la Vini Zabù Ktm ero in scadenza e non si è mai parlato concretamente di un rinnovo».

Wackermann dovrebbe andare d’accordo con Basso. Anche Luca sembra essere abbastanza pignolo in fatto di alimentazione: l’avena al mattino, la pasta di farro al rientro dall’allenamento, il riso meglio della pasta… 

«Però prima di entrare nel clou della preparazione e della stagione, mi piace cucinare e di questi periodi un po’ di spazio per mangiare me lo ricavo. Spesso cucino con la mia bimba, Aurora. Il mio piatto forte è la pizza. Nel fine settimana preparo l’impasto per fare quella napoletana».

Voglia di riscatto

«Partirò per il ritiro domenica sera. Andremo in Spagna e lì decideremo il calendario delle gare. Immagino inizieremo a correre a fine gennaio-febbraio. Se dovessimo fare il Giro mi dovrò guadagnare il posto in squadra, non sarà facile. Ma il Giro 2021 è un po’ il mio pallino. Vorrei esserci per dimostrare quello che non ho potuto fare quest’anno. E sì che ce ne sono state poi di fughe. Il mio obiettivo quest’anno era, prima di tutto, arrivare a Milano e poi entrare in qualche “fugaccia”. Già il giorno dopo la mia caduta c’era la tappa di Camigliatello che ha vinto Ganna: quella poteva essere buona. Eh sì, resta un po’ di rammarico, la gamba era buona. Nella prima tappa ad Agrigento avevo fatto quinto».

La valigia per il ritiro di Oliva non è ancora pronta ma: «L’emozione c’è. Quando si cambia squadra e si riparte è un po’ come il primo giorno di scuola».