Ursella: «Alla SC Padovani per ritrovare la gioia di andare in bici»

23.02.2025
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PADENGHE SUL GARDA – Lorenzo Ursella ha occhi grandi e gentili, uno sguardo timido che si contrappone alla mole di muscoli che fanno del friulano un velocista potente. Per il ragazzo della SC Padovani Polo Cherry Bank è iniziato il quarto anno da under 23, ieri alla Coppa San Geo e oggi a Misano. Un anno decisivo per ritornare a guardare alla categoria superiore: quella del professionismo. Da quel gennaio 2022 il tempo è volato, Ursella è stato uno dei primi juniores a fare la valigia per andare all’estero. Per lui si erano aperte le porte del devo team della DSM. Due stagioni nei Paesi Bassi nelle quali le cose sono andate male e per un tratto addirittura peggio. Una frattura alla caviglia in primavera lo aveva fermato creandogli non poche preoccupazioni

Ursella sistema gli ultimi dettagli prima della Coppa San Geo, prima gara in maglia SC Padovani Polo Cherry Bank
Ursella sistema gli ultimi dettagli prima della Coppa San Geo, prima gara in maglia SC Padovani Polo Cherry Bank

Un mix di emozioni

Il quarto anno da under 23 inizia con la rincorsa a cercare quella forza che avevamo ammirato quando era junior e che aveva attirato le attenzioni di tutti. 

«Questo ultimo anno da under 23 – racconta Ursella – parte con molte motivazioni, ma allo stesso tempo con un leggero velo di tristezza. So che è l’ultima chance che ho per dimostrare qualcosa, da un lato questo mi carica ma dall’altro sono consapevole che se non succede quest’anno è davvero finita. Ho tanti pensieri contrastanti».

Il velocista friulano si sistema alla partenza, la stagione 2025 può avere inizio
Il velocista friulano si sistema alla partenza, la stagione 2025 può avere inizio
Lo inizi anche con una nuova squadra.

La SC Padovani ha un bel progetto e ha organizzato tutto perfettamente. Per questo dico che inizio la stagione con la giusta carica. 

Tu sei stato uno dei primi junior ad andare all’estero con due anni al team di sviluppo della DSM…

Al di là del problema fisico in quell’esperienza è mancato un po’ il rapporto tra me e la squadra. La DSM aveva un suo metodo di lavoro, o fai quello oppure niente. Di contro io sono una persona molto distaccata, anche se ho un problema tendo a non dire nulla e affrontarlo da solo. Quando mi sono infortunato non mi sono aperto e ho avuto i miei problemi, anche mentali. Sono un po’ crollato, dall’altra parte sento di non aver ricevuto tutto l’aiuto che mi serviva. 

Ursella ha corso per due anni nel devo team della DSM, un’esperienza che non è andata come previsto (foto DSM)
Ursella ha corso per due anni nel devo team della DSM, un’esperienza che non è andata come previsto (foto DSM)
Cosa ti è mancato?

Fiducia in me stesso e in quello che facevo. Non riuscivo a dire cosa avrei voluto fare o meno. Dopo l’infortunio sono crollato di testa, provavo a rialzarmi e prendevo sempre brutte batoste. Sono entrato in un loop che mi ha bloccato mentalmente. 

Sei tornato a correre in Italia, alla Zalf nel 2023, un modo per ritrovarti?

Sì, un tentativo di riscatto. Infatti l’annata non è andata benissimo perché anche ho avuto sempre un calo psicologico. Però ho trovato una vittoria, qualche piccolo risultato. Non è stata un’annata da incorniciare ma da ricordare. 

Il gradino da fare è mentale, non fisico?

Sì. Fisicamente ho sempre avuto valori buoni, ma senza la convinzione non vai da nessuna parte. Essere arrivato alla SC Padovani è un bene da questo punto di vista, mi seguono e mi supportano. Se ho bisogno di qualcosa sono tutti disponibili e questo è quello di cui sentivo la necessità. 

E’ vero che Petacchi ti ha chiamato per convincerti a fare questo quarto anno?

Un po’ tutti mi hanno dovuto convincere. Petacchi mi è stato molto d’aiuto perché mi ha raccontato tante cose sue personali. I compagni e lo staff mi chiamavano spesso per sapere come stavo. E poi la parte fondamentale è stata ritrovare serenità anche a casa grazie alla mia fidanzata. Anche questa è una parte importante della mia vita. 

Nel 2024 è tornato a correre in Italia con la Zalf, qui al Giro del Veneto dove vinse la quarta tappa (photors.it)
Nel 2024 è tornato a correre in Italia con la Zalf, qui al Giro del Veneto dove vinse la quarta tappa (photors.it)
Cosa ti ricordi di quando eri junior che avevi bisogno di ritrovare?

La felicità di allenarmi e nel far le cose. Non trovare sempre un peso ma fare tutto con gioia. Qui ho iniziato a fare questo cammino, anche con la Zalf un po’ mi era tornata questa sensazione positiva ma quest’anno ho trovato il posto giusto. 

L’anno scorso avevi ritrovato anche la vittoria…

Sì ma non mi sentivo un vincente. Questo mi aveva fatto pensare che non avesse senso continuare. Se nemmeno dopo una vittoria riuscivo a trovare lo stimolo di continuare a fare fatica non aveva senso proseguire. Invece ora è tornata e devo dire grazie al supporto della squadra e dei compagni

Il giorno dopo l’esordio alla San Geo per Ursella è arrivata la vittoria al Gp Misano 100 (photors.it)
Il giorno dopo l’esordio alla San Geo per Ursella è arrivata la vittoria al Gp Misano 100 (photors.it)
A livello atletico che obiettivi avete?

Fino ad adesso abbiamo creato una grande base, con un bel livello aerobico. Da gennaio stiamo cercando di creare tutto il resto se mi serve per essere competitivi in gare come oggi, dove ci sono strappi e salite di tre o quattro chilometri. Ci siamo posti come obiettivo di inizio stagione la Popolarissima, voglio arrivare pronto per vincere. 

Cosa ti manca?

Penso poco, in questi due giorni ho avuto buone sensazioni. Siamo sulla strada giusta.

Petacchi: «Ursella con noi per diventare un velocista completo»

21.11.2024
5 min
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La SC Padovani Polo Cherry Bank è l’ultima arrivata tra le formazioni continental italiane, almeno sulla carta, vista la lunga storia che contraddistingue il team. La squadra veneta ha già iniziato a svelare piano piano i nomi della rosa in occasione del 2025. Tra questi spicca quello di Lorenzo Ursella, velocista friulano che tra gli juniores faceva tremare gli avversari. Dopo due stagioni non felici in Olanda al devo team della DSM era tornato in Italia alla Zalf. La stagione scorsa non è andata secondo le aspettative, nonostante una vittoria di tappa al Giro del Veneto. 

Ursella nel 2024 ha corso con la Zalf Euromobil, qui la vittoria della terza tappa al Giro del Veneto (photors.it)
Ursella nel 2024 ha corso con la Zalf Euromobil, qui la vittoria della terza tappa al Giro del Veneto (photors.it)

Velocista puro

In Ursella però la SC Padovani Polo Cherry Bank ci crede, forti anche delle figure tecniche di spessore che sono riusciti a portare a bordo. Uno dei consulenti del team è Alessandro Petacchi, velocista in grado di vincere 22 tappe al Giro d’Italia, 20 alla Vuelta e 6 al Tour de France. Il profilo di Lorenzo Ursella è quello di uno sprinter puro, forte e robusto. Al quale però bisogna trovare la giusta dimensione nel ciclismo moderno (Petacchi e Ursella sono insieme nella foto di apertura insieme a Ongarato, photors.it)

«Ursella è un corridore pesante – dice Petacchi – sicuramente. Ho avuto modo di vederlo nei primi giorni e durante i vari test è emerso che comunque ha una massa grassa ridotta. Lui a regime normale pesa 80 chili e sono tutti muscoli. Io stesso da corridore pesavo sei chili in meno, e nel ciclismo sono tanti. In una salita al 6 o 7 per cento vuol dire dover fare 35/40 watt in più solamente per tenere il gruppetto».

Il corridore friulano ha un fisico imponente, da velocista puro
Il corridore friulano ha un fisico imponente, da velocista puro
Dovrà migliorare parecchio…

Allenarsi, più che altro. Lui ha una gran voglia di fare e questo è positivo, già questo inverno abbiamo fatto fatica a farlo rimanere fermo. La squadra avrà nello staff una figura come Paolo Slongo, preparatore dalle ottime conoscenze tecniche. Ursella dovrà essere bravo ad ascoltarlo. Penso che lavorare con una figura come quella di Slongo gli farà fare uno step in più. 

Ursella ha passato tre anni difficili.

Questo è vero, si era un po’ perso dopo i due anni all’estero. E’ un ragazzo che cerca fiducia e conferme, noi cercheremo di seguirlo al meglio. Le qualità ci sono, ciò che ha fatto vedere da juniores è nella memoria di tutti, non può passare in secondo piano. 

Ursella dovrà migliorare tanto in salita, per resistere anche nelle gare più impegnative (photors.it)
Ursella dovrà migliorare tanto in salita, per resistere anche nelle gare più impegnative (photors.it)
Il suo profilo è quello di un velocista puro, figura che sta scomparendo in questo ciclismo?

Non penso. Deve migliorare nelle gare ondulate o nelle tappe difficili. Ci sarà da fare un bel lavoro di resistenza per superare certe difficoltà altimetriche. Lo spunto veloce non lo perde. Secondo me poi nel nostro team si troverà bene. 

Perché?

Non abbiamo uno scalatore puro, ma tanti passisti o passisti-scalatori. Penso riusciremo a impostare un treno di tutto rispetto per Ursella, cosa che gli agevolerà parecchi aspetti della corsa, non ultimo le volate. La Padovani non ha preso un velocista solo per far numero, ma perché ci crede e vuole dargli il giusto supporto. 

Le qualità che il friulano dovrà allenare saranno resistenza e fondo
Le qualità che il friulano dovrà allenare saranno resistenza e fondo
Nelle gare piatte ha fatto vedere di sapersi muovere.

Come squadra faremo la doppia attività, quindi in gare come la Vicenza-Bionde, Popolarissima o gare a tappe con volate nel mezzo faremo il lavoro per lui. Certo che poi tocca a lui diventare più resistente nelle frazioni di montagna, non si può ritirare alla prima tappa dura. 

E come si migliora questo aspetto?

Abituandosi a correre e facendo fatica. Deve arrivare ad avere il giusto ritmo nelle salite lunghe o medio-lunghe. Gestire lo sforzo è importante, ma deve farlo con l’ottica di resistere o comunque di non perdere troppo le ruote. Migliorare nei percorsi mossi è fondamentale poi per le corse a tappe, perché il velocista nelle giornate difficili deve salvarsi, ma anche riuscire a smaltire in fretta lo sforzo, altrimenti il giorno dopo la volata non la fai comunque. 

Ursella avrà al suo fianco compagni di squadra pronti a scortarlo nelle volate (photors.it)
Ursella avrà al suo fianco compagni di squadra pronti a scortarlo nelle volate (photors.it)
Anche perché se si guarda al professionismo non esistono più le tappe piatte. 

Esattamente, ma anche tra gli under 23 scarseggiano. Al Giro Next Gen non può arrivare e ritirarsi alla prima salita. Per fare questo sarà importante allenare il fondo e la resistenza. Non è l’unico velocista con un fisico imponente, se si guarda ai professionisti mi vengono in mente Groenewegen e Milan. Giusto per fare un esempio. 

C’è il rischio di snaturarlo?

Non parlerei in questi termini. C’è da lavorare. Deve arrivare a pedalare in salita in una zona di fatica in cui accumula meno acido lattico possibile e poi deve riuscire a smaltirlo. Non deve restare con i migliori. Anche io, che ero un velocista che teneva in salita, comunque facevo gruppetto. La cosa fondamentale è riuscire a gestire lo sforzo al meglio senza andare alla deriva. Ursella in volata è forte, quelle qualità non si perdono. Dovrà curare maggiormente il resto.

Il 2024 della Zalf nel ciclismo che corre: la visione di Faresin

02.03.2024
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PONTE SAN MARCO – La stagione elite e under 23 ha preso il via lo scorso fine settimana. Sabato con la Coppa San Geo e la Firenze-Empoli, poi con il Gp Misano e il Gp La Torre domenica. Le maglie cambiano, ma le squadre che lottano per vincere sono state pressoché le stesse. Tra le formazioni continental che si sono messe in evidenza in questo primo scorcio di gare c’è stata la Zalf-Euromobil-Desirée-Fior. I ragazzi guidati da Gianni Faresin hanno raccolto un buon risultato in Toscana, con il podio di Giovanni Zordan a La Torre.

Il primo podio stagionale per la Zalf è arrivato al Gp La Torre grazie a Zordan (photors.it)
Il primo podio stagionale per la Zalf è arrivato al Gp La Torre grazie a Zordan (photors.it)

Tra under 23 e pro’

Faresin, che si appresta ad un’altra stagione alla guida della Zalf, ci racconta quali sono le ambizioni e i progetti del team. Ci sono tanti fattori da prendere in considerazione, non ultimo un ciclismo che cambia molto rapidamente. 

«E’ importante partire subito bene – ci ha spiegato alla partenza della Coppa San Geo – le prime gare servono per dare fiducia. Se si inizia nel modo giusto poi anche in squadra si respira un’aria diversa. Partiamo con il calendario italiano elite e under 23, poi il primo appuntamento con i pro’ sarà al Giro di Romagna. Staccheremo a metà stagione, per presentarci al meglio agli appuntamenti di fine anno, sempre con i professionisti. Abbiamo voluto inserire più gare con i pro’ perché abbiamo una rosa più matura. Queste corse saranno utili soprattutto per i ragazzi più grandi, per farsi vedere e avere una possibilità in più».

Alla Coppa San Geo la Zalf ha schierato una formazione con un mix di esperti e giovani
Alla Coppa San Geo la Zalf ha schierato una formazione con un mix di esperti e giovani

Equilibrio tra giovani e elite

La rosa della Zalf, composta da 15 ragazzi, ha un equilibrio perfetto tra ragazzi di primo anno e elite. Un team calibrato sulle esigenze di questi corridori, anche il calendario dovrà essere studiato bene. 

«Diciamo che abbiamo quattro elite in squadra e tre giovani di primo anno. E’ un team molto equilibrato tra giovani e anziani – ride – se così vogliamo definirli. Il calendario sarà diviso tra giovani che devono fare esperienza e gli altri ragazzi che sono alle ultime possibilità per mettersi in mostra. Ora il mondo del ciclismo corre, secondo noi non sono vecchi, un ragazzo a 23 o 24 anni ha ancora tutto da dare. La mentalità delle squadre WorldTour è questa. Molti di questi corridori devono dimostrare di esserci, correndo con noi, per poi passare in una professional e infine giocarsi le proprie carte. Come una volta, fare un po’ di gavetta, e se vai bene trovi la tua dimensione. La carriera di un corridore non dovrebbe finire a 29 o 30 anni come succede sempre più spesso. 

Pochi giorni prima del debutto stagionale è stata presentata la formazione 2024
Pochi giorni prima del debutto stagionale è stata presentata la formazione 2024

La lotta con i devo team

Sopravvivere nel ciclismo moderno è difficile per i ragazzi, ma anche per le squadre. Le formazioni continental sono costrette a cambiare, l’ultima è stata la MBH Bank Colpack-Ballan che dal 2025 diventerà professional. Come si colloca la Zalf in questo mondo in continua evoluzione?

«Una volta si tendeva a preservare di più i giovani – risponde Faresin – soprattutto i primi anni. Ora, invece, anche loro devono allenarsi con maggiore intensità e capita di doverli schierare in gare importanti. Molti ragazzi, juniores e non, vanno all’estero, quindi in Italia c’è un po’ di carenza di atleti. Tutto questo ci porta a far correre ragazzi di primo anno nelle gare internazionali o addirittura con i professionisti. Li si mette subito a confronto in palcoscenici importanti, cercando di farli crescere senza bruciarli. L’anno scorso tre nostri ragazzi sono passati professionisti, questo vuol dire che se si ha pazienza anche noi possiamo offrire certe opportunità. Rispetto a devo team abbiamo un budget limitato, non possiamo correre in tutta Europa».

Ursella (a sinistra) è tornato a correre in Italia dopo due anni al Development Team DSM
Ursella (a sinistra) è tornato a correre in Italia dopo due anni al Development Team DSM

L’esempio di Ursella

La Zalf, tra le sue fila in questo 2024, ha accolto Lorenzo Ursella. Il friulano è passato under 23 con il Development Team DSM e dopo due stagioni sfortunate è tornato in Italia, proprio da Faresin, per rilanciarsi. 

«Lui è stato uno dei ragazzi che ha scelto di andare all’estero – spiega il diesse – purtroppo si è fatto male subito al primo anno. La squadra non lo ha aspettato e ora deve rilanciarsi. E’ un ragazzo giovane, del 2003, ha la qualità giusta per rilanciarsi e dovrà essere bravo nel ritrovarsi. Noi gli daremo le giuste occasioni e in un ambiente come il nostro sono sicuro potrà trovare la tranquillità per fare bene».

Ursella riparte: la gamba cresce, ora si fa sul serio

29.04.2023
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L’ultimo anno di Lorenzo Ursella è stato un incubo, ma adesso che sensazioni e numeri si stanno allineando, magari quello stringere i denti diventerà un punto a suo favore. Il friulano del Team DSM Development era caduto al Giro di Bretagna, in un 27 aprile senza particolari motivi di interesse. Tappa nervosa, il finale pieno di salite e discese. E quando gli erano caduti davanti, lui aveva messo piede a terra, ma poco aveva potuto contro lo tsunami del gruppo. Lo avevano travolto e sbattuto giù, rompendogli il malleolo e la tibia. L’intervento era stato anche tempestivo, ma convivere con la placca e le viti non è stato una passeggiata, anche se a settembre era tornato in gruppo e da allora non si è più fermato.

«Parto mercoledì per l’Olanda – racconta – dopo che l’anno scorso, con quello che è successo, non ho corso più di tanto e non ho potuto esprimermi al massimo o crescere come avrei voluto. Diciamo che il 2022 l’ho perso, ma ora sto lavorando tanto con la squadra e sento che la gamba sta iniziando a crescere e la condizione sta uscendo. Mi dispiace essermi ritirato per una caduta dal Giro di Sicilia, ci tenevo. In assoluto, da quando ad agosto ho ripreso a uscire in bicicletta, non mi sono mai fermato. Ho fatto tutto l’inverno in bicicletta».

Lorenzo Ursella è friulano della classe 2003: corre con il team olandese dallo scorso anno (foto Team DSM)
Lorenzo Ursella è friulano della classe 2003: corre con il team olandese dallo scorso anno (foto Team DSM)
Quale sarà il tuo programma?

Starò su in Olanda tutto il mese di maggio. Ho due gare di un giorno il 5 e il 6 maggio e poi dal 17 al 21 la Fleche du Sud, che invece si corre in Lussemburgo. Da lì la corsa successiva saranno i campionati italiani. Non parlo invece del Giro d’Italia U23 perché sono riserva, anche se mi piacerebbe partecipare. Bisognerà vedere la mia condizione e quella degli altri.

Quando dici che la gamba comincia a girare è un discorso globale o stai lavorando sulle tue qualità veloci?

Per adesso abbiamo messo un po’ da parte il discorso volate, perché comunque il picco ce l’ho, quindi lo spunto veloce è a posto. Stiamo lavorando tanto sulla resistenza e la salita. Aumentiamo le ore di allenamento settimana per settimana. Magari un paio di mesi fa dopo tre minuti a tutta ero già finito, adesso riesco a fare il doppio. Ogni allenamento aumentiamo un pochino per arrivare un giorno al risultato che cerchiamo. I numeri dicono che fisicamente sono sulla buona strada. E questo mi rende più ottimista. Lo sono sempre stato, perché un giorno voglio arrivare a fare qualcosa di importante.

Quindi non parliamo soltanto di quantità, ma anche di lavori specifici?

Esatto. Questa settimana ho avuto un blocco di tante ore in bicicletta, però anche con parecchi lavori. E’ chiaro che un po’ si perderà come punta di velocità, perché calando di peso e aumentando la resistenza, è logico che il picco si abbassi. Però ogni due settimane facciamo dei richiami o dei lavori in palestra per verificare la situazione su tutti i fronti.

Ursella ha disputato il Giro di Sicilia con la nazionale: si è ritirato per caduta il terzo giorno
Ursella ha disputato il Giro di Sicilia con la nazionale: si è ritirato per caduta il terzo giorno
Come ti trovi in squadra?

Bene. Loro hanno un metodo non dico severo, però diciamo che bisogna rispettarlo. Sono molto puntigliosi sulle cose, bisogna attenersi a quello che dicono. E’ un sistema che magari non va bene a chiunque, però io mi trovo abbastanza bene. Ogni tanto anch’io ho i miei momenti, però diciamo che quando hai l’abitudine al lavoro, riesci a fartela andare bene.

Cosa si prova a non vincere da un anno e mezzo?

L’anno scorso è stato brutto, perché non correndo tanto, non è stata una bella esperienza. Il primo mesetto col gesso è stato abbastanza duro. Infatti la squadra mi ha detto di mettere da parte la bicicletta e così mi son concentrato su tutt’altro e l’ho passata. Quest’anno sto cercando di pensare positivo e di andare avanti, perché vedo che i risultati stanno venendo. Bisogna solo aspettare, magari anche un po’ di fortuna.

In questi giorni a casa ti sei allenato da solo?

Qua in zona, soprattutto nel periodo invernale, mi trovo sia con De Marchi che con Jonathan Milan. Abbiamo un bel gruppetto e ci alleniamo spesso insieme. Adesso è un po’ più difficile perché siamo tutti in giro per le gare.

Ursella ha ripreso ad allenarsi la scorsa estate, dopo l’infortunio del 27 aprile 2022 (foto Team DSM)
Ursella ha ripreso ad allenarsi la scorsa estate, dopo l’infortunio del 27 aprile 2022 (foto Team DSM)
Con Amadori ti sei sentito per il mondiale o l’europeo?

Ho parlato con lui già a inizio anno e ha detto che gli piacerebbe appunto avermi e per questo mi ha inserito nella rosa più ampia. Adesso però tocca a me dimostrare qualcosa. In teoria maggio dovrebbe essere un periodo buono, perché le prossime gare sono abbastanza adatte a me e quindi devo dimostrare qualcosa adesso. Sono le classiche gare del Nord, con strappi ripidi però corti e magari l’arrivo in volata.

Chiaramente è presto per parlare di passaggio nella WorldTour, anche se a fine anno scade il contratto…

Dopo quello che è successo l’anno scorso, non abbiamo parlato. Non ho avuto risultati, sarebbe illogico. Detto questo, non so sinceramente cosa faremo a fine anno. Stiamo guardando e anche la squadra starà facendo le sue valutazioni.

Ursella e quelle viti nella caviglia che lo fanno tremare

09.09.2022
4 min
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Lorenzo Ursella è tornato in gruppo dopo un lungo periodo di assenza, quasi 5 mesi, lo ha fatto al Flanders Tomorrow Tour. L’ultima gara disputata era il Tour de Bretagne, in Francia a fine aprile, corsa nemmeno terminata per il ragazzone friulano che da questa stagione corre nel team Development DSM. Una nuova avventura in Olanda che era iniziata con tanta motivazione ma che ha preso una brutta piega sulla strada che portava da Loheac a Le Hinglé.

«Sono caduto in corsa – dice Ursella dal suo appartamento in Olanda – e ho riportato la frattura esposta del malleolo e della tibia. Mi hanno operato il giorno stesso mettendomi delle placche e delle viti per bloccare la frattura».

Per Ursella un inizio difficile in Olanda, la caduta di aprile ha rovinato il lavoro fatto nei mesi precedenti
Per Ursella un inizio difficile in Olanda, la caduta di aprile ha rovinato il lavoro fatto nei mesi precedenti

Un lungo stop

Nella sua avventura lontano da casa Lorenzo ha trovato qualche difficoltà sul percorso, questa frattura è stata quasi un colpo da KO. Ursella è tornato a casa sua e in questi mesi si è curato rimettendo tutto in ordine, o per lo meno provandoci.

«C’era stata una caduta nella prima parte del gruppo, io per non finire a terra ho appoggiato il piede. Solo che da dietro arrivava l’altra metà del gruppo, che mi ha travolto schiacciandomi contro l’asfalto, causandomi, appunto, questa frattura. Ho fatto due mesi con il gesso ed ero completamente fermo, in quel periodo ho perso tutta la massa muscolare. Nei mesi successivi mi hanno messo un tutore di supporto ed ho iniziato a fare riabilitazione con palestra ed i classici elastici per riprendere un po’ di forza. Da un mese a questa parte mi sono rimesso in bici, e da inizio settembre sono tornato in corsa». 

Ursella alla Borgo Molino correva insieme al suo “gemello” Bruttomesso, i due poi si sono divisi: il primo è andato in Olanda, l’altro alla Zalf
Ursella alla Borgo Molino correva con il suo “gemello” Bruttomesso, i due poi si sono divisi: il primo è andato in Olanda, l’altro alla Zalf

La lenta ripresa

La caviglia è una parte delicata dell’atleta, in qualsiasi sport, soprattutto nel ciclismo dove la forza e la spinta passano dal piede. Riprendere non è semplice e il timore di una nuova caduta è dietro l’angolo.

«A livello della frattura non mi sento così a posto, anche perché ho ancora delle viti ed una placca che dovrò tenere fino al prossimo inverno. Le toglierò solamente nel novembre del 2023. Ho voluto iniziare a correre ora perché avevo bisogno di testare la risposta del mio corpo e togliermi qualche paura che mi è rimasta dopo la caduta. Ho notato, infatti, che ogni tanto quando in gruppo si frena, io inchiodo del tutto e mi fermo. Ripartire ogni volta è una fatica, ovviamente la fiducia la riacquisti solamente in corsa. Mi fa male ogni tanto e mi si gonfia, in particolar modo a fine gara, ma è normale sia così, quella che farò da qui a fine anno è più una preparazione verso il prossimo inverno e la stagione 2023».

Lorenzo ha trovato un modo diverso di allenarsi in Olanda, meno ore ma lavori più specifici svolti ad alta intensità (foto team DSM)
Lorenzo ha trovato un modo diverso di allenarsi in Olanda, meno ore ma lavori più specifici(foto team DSM)

L’inizio complicato

Al di là l’infortunio subito e le complicanze che ne derivano, l’inizio di stagione di Ursella non è stato semplice. Poche gare e difficilmente portate a termine, con tante difficoltà fin dai primi giorni. 

«Il periodo di adattamento non è stato facile, ho sofferto molto ed è stata dura. Più che dal punto di vista della vita direi proprio da quello agonistico. Ho sofferto tanto il ritmo gara perché qui corrono in modo diverso, sempre a tutta e non ero abituato. All’inizio facevo fatica anche a stare in gruppo, poi piano piano ho acquisito maggior ritmo sentendomi sempre meglio. Non era neanche un problema dovuto alla preparazione invernale, tra ritiri e allenamenti abbiamo lavorato molto bene.

«A livello personale mi trovo bene, mi piace vivere per conto mio. Tutti i miei compagni che vengono da fuori vivono nelle casette della squadra e siamo tutti vicini. Ogni tanto usciamo a mangiare o passiamo il tempo insieme. All’inizio ho avuto qualche difficoltà con l’inglese, in questi mesi a casa ho studiato molto e ho rafforzato la lingua, ora riesco a confrontarmi meglio con tutti. Stare lontano da casa dopo tanto tempo pesa, però riesco comunque a tornare ogni tanto e vedere la mia famiglia. La squadra è organizzata molto bene nel gestire gli impegni, è tutto molto schematico. Di solito corriamo per un mese di fila, poi stacchiamo due settimane e in quel periodo torno a casa».

Ursella, un altro italiano alla scuola del Team DSM

31.01.2022
5 min
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La valigia sarà migliore amica di Lorenzo Ursella per i prossimi mesi. Il 19enne nato a San Daniele del Friuli (in apertura nella foto Patrick Brunt-DSM) è passato al Development Team DSM, vivaio continental della formazione WorldTour, con cui ha firmato un contratto di due anni.

Fra qualche settimana inizierà a fare un viaggio avanti-indietro dal Friuli all’Olanda. Se esistesse un volo diretto da Buja (il suo paese) a Sittard (città in cui alloggiano gli atleti del team), probabilmente accumulerebbe molto in fretta miglia sulla tessera del frequent flier. In base al calendario agonistico farà un mese e mezzo su per le gare, quasi uno giù per recuperare e allenarsi.

Trofeo del Santo a Noventa Padovana, a fine agosto per Ursella la 10ª vittoria 2021 su strada (foto Scanferla)
Trofeo del Santo a Noventa Padovana, a fine agosto per Ursella la 10ª vittoria 2021 su strada (foto Scanferla)

Un anno importante

Ursella arriva da una stagione incredibile tra gli juniores con la Borgo Molino Rinascita Ormelle. Tredici piazzamenti totali nei dieci: due terzi posti, un secondo e soprattutto dieci vittorie. Che diventano quarantasette complessive nelle categorie giovanili. Il suo 2021 è stato impreziosito anche da quattro medaglie su pista. Due bronzi ai campionati italiani (omnium e velocità a squadre), un argento all’europeo juniores ad Apeldoorn nello scratch e un bronzo ai mondiali al Cairo nella stessa disciplina.

Normale che su di lui mettessero gli occhi tante squadre U23, non scontato invece che scegliesse di emigrare all’estero. E proprio su questa sua nuova esperienza, dopo che ieri Garofoli gli ha regalato alcuni preziosi consigli, abbiamo voluto sentire le sue parole.

Lorenzo, come è nata questa decisione?

Tramite il mio procuratore (Raimondo Scimone, ndr) a giugno erano arrivate diverse offerte, tra cui quella della DSM. Avendo fatto un istituto professionale di tre anni (è diplomato in meccanica aziendale, ndr) e non avendo quindi l’impegno della scuola, ho potuto accettare la loro proposta, anche di trasferirmi lassù. Così facendo credo che si possa entrare prima nel mondo del ciclismo. E poi mi ha influenzato anche il fatto che sarà comunque una scelta di vita sotto il lato umano. Anche i miei genitori sono contenti di questo nonostante ci vedremo poco, però sanno che al momento questo è il mio lavoro.

Dopo il prossimo ritiro di Calpe, Lorenzo si trasferirà nel quartier generale di Sittard, in Olanda (foto Patrick Brunt-DSM)
Dopo il prossimo ritiro di Calpe, Lorenzo si trasferirà in Olanda (foto Patrick Brunt-DSM)
Entriamo nello specifico. Quando inizierai a vivere in Olanda?

Appena finiamo il secondo ritiro a Calpe (dal 7 al 14 febbraio, ndr) farò ancora due settimane a casa, poi il 27 febbraio andrò su in aereo. Ci starò fino a metà aprile inoltrato. Poi tornerò in Italia ed il secondo periodo a Sittard sarà da metà maggio per altri quaranta giorni. E così via sempre, salvo cambiamenti dettati dai programmi delle gare.

Sei pronto a vivere da solo? 

Sì, certo. Per le restrizioni Covid dovrei vivere da solo, o al massimo con un compagno, in uno degli appartamenti di questo villaggio-residence (il Keep Challenging Center, ndr) di proprietà della squadra. Mi piace questo aspetto perché mi responsabilizza molto per quanto riguarda gli allenamenti e l’alimentazione. Poi ho la possibilità di imparare bene l’inglese, di viaggiare e di scoprire posti nuovi.

Con te ci sarà anche Lorenzo Milesi (prelevato dalla Beltrami TSA Tre Colli, ndr).

Sì esatto. Con Milesi sono già in contatto, ci sentiamo praticamente tutti i giorni. Senz’altro avere un altro compagno italiano favorirà il mio, anzi il nostro inserimento. Ci aiuteremo a vicenda, soprattutto nella vita di tutti i giorni. 

Questo è il rendering del centro Keep Challenging, quartier generale del Team DSM, inaugurato a fine 2020
Questo è il rendering del centro Keep Challenging, quartier generale del Team DSM, inaugurato a fine 2020
Dovrai farti da mangiare da solo, curare l’ordine delle tue stanze…

Non sono spaventato particolarmente. Già qui in Italia mi arrangio facendomi da mangiare da solo quando torno dagli allenamenti visto che i miei genitori sono a lavorare. Uguale anche nella gestione della casa. Sono tutte cose che più o meno faccio già anche qua.

Col cibo come farai?

Ci arrangeremo, facendo la spesa o portandoci dall’Italia prodotti che in Olanda non si trovano. Non credo che avrò problemi. Avremo sempre a disposizione allenatori e preparatori che, oltre a controllare che tutto sia a posto come ci chiedono, potranno aiutarci nelle nostre esigenze. In ogni caso la mia intenzione è quella di abituarmi allo stile di vita olandese.

E il clima invece?

Sono già abituato a quello del Friuli, una delle regioni più fredde e piovose d’Italia. Non sono troppo preoccupato, anche perché poi inizieremo a girare per le gare.

Lorenzo Ursella ha compiuto 19 anni il 20 gennaio
Lorenzo Ursella ha compiuto 19 anni il 20 gennaio
E’ già stato fatto un programma di corse? Quando debutterai?

Farò il mio esordio il 5 marzo alla Craft Ster van Zwolle. Poi sempre gare di un giorno tra Olanda e Belgio. Non è previsto per me il Giro d’Italia U23, ma potrei fare il Giro di Sicilia (in programma dal 12 al 15 aprile, ndr). Infine mi hanno già inserito come riserva con il team WorldTour per il Giro di Danimarca (gara 2.Pro dal 16 al 20 agosto, ndr). Quella sarebbe una grande occasione, ma ora non ci penso.

Lorenzo, classica domanda di chiusura. Cosa ti aspetti dal 2022?

Voglio crescere mentalmente, questa è bella esperienza di vita. Ho già visto che la DSM ha una filosofia piuttosto rigida, molto metodica e a me questa cosa piace, perché anch’io sono più o meno così. Non ho troppa pressione dalla squadra, sanno che devo migliorare. Sono un velocista ma devo lavorare sulla resistenza, il fondo e la tenuta in certi tipi di salite. Sarò al servizio dei compagni più grandi e più forti ma so che, in base al mio stato di forma, potrei trovare spazio come prima punta. Al momento la mia condizione è buona. Sono emozionato, in fermento e non vedo l’ora di iniziare a correre.

Bruttomesso, secondo ritiro alle spalle. Fra poco si comincia

28.01.2022
4 min
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Il suo biglietto da visita non poteva passare inosservato e gli è valso il passaggio nella Zalf Desiree Fior. L’anno scorso da junior di secondo anno, Alberto Bruttomesso ha conquistato nove successi personali (tra cui il campionato regionale veneto in linea e una semitappa al Lunigiana) e due cronosquadre con la sua Borgo Molino Rinascita Ormelle (prima frazione al Giro del Friuli Venezia Giulia e il campionato italiano di specialità). Non solo, le sue prestazioni gli hanno fatto guadagnare anche la convocazione in nazionale ai mondiali di Leuven

«Quando è arrivata la chiamata della Zalf – ci confida al telefono il vicentino (in apertura nella foto Scanferla) – non ci ho pensato due volte. E’ una squadra attrezzata, storica e anche comoda per me. Mio padre quando correva tra i dilettanti negli anni ’90 la vedeva già come il top per la categoria».

I ritiri sono serviti a Bruttomesso per conoscere i compagni e fare bei blocchi di lavoro (foto Scanferla)
I ritiri sono serviti a Bruttomesso per conoscere i compagni e fare bei blocchi di lavoro (foto Scanferla)

Da qualche settimana il classe 2003 vicentino di Valdagno – paese in cui è nato, vive e studia elettronica all’Istituto tecnico Marzotto-Luzzattiha ufficialmente iniziato la prima stagione da U23 con i due ritiri a Castelfranco Veneto (sede della Zalf). Uno prima di Natale, il secondo finito il 23 gennaio. Lui è un ragazzo pragmatico e guarda già avanti, tra esordio con la nuova maglia e maturità.

Alberto come sta andando questo inverno?

Molto bene. Ho staccato col mondo junior, sono già concentrato sulla nuova categoria. Ho fatto la prima parte alternando bici e palestra. Da circa due settimane sto uscendo solo in bici. I due ritiri sono andati bene, utili soprattutto per conoscere meglio i compagni più grandi. Siamo in 6/7 che abbiamo un trascorso nel Borgo Molino, come Stefano Cavalli con cui ho corso negli ultimi due anni.

Come ti stai organizzando tra scuola e allenamenti?

Ho buoni voti e mi gestisco bene. Durante la settimana, avendo lezione, esco da solo e faccio tra le due e le tre ore. I miei professori sanno dei miei impegni e mi supportano. Ho una carta-atleta da utilizzare per eventuali agevolazioni come le assenze. Ma sia in passato che finora non ho mai sforato le ore massime consentite. Nel weekend invece mi faccio accompagnare dai miei fino a Schio e da lì parto insieme ad altri 4/5 compagni e facciamo quattro o quattro ore e mezza. Diciamo che rispetto all’anno scorso sento la differenza degli allenamenti.

In azione al Gp DMT-Casteldario dello scorso anno, in cui ha vinto 9 corse (foto Scanferla)
In azione al Gp DMT-Casteldario dello scorso anno, in cui ha vinto 9 corse (foto Scanferla)
Il primo anno da U23 solitamente è diviso in due. Fino alla maturità e dopo.

Sarà così anche per me. Gianni Faresin ha previsto tabelle specifiche di allenamenti e gare per noi che andiamo ancora a scuola. D’altronde loro vogliono che prima pensiamo ad andare bene lì, poi dopo gli esami mi concentrerò solo sulla bici.

Il tuo debutto quando è previsto?

Potrebbe essere la San Geo del 26 febbraio, mi piacerebbe correrla, ma non è ancora certo nulla. In alternativa correrei la settimana dopo. Comunque ci saranno tante corse da fare nei primi mesi.

Lo scorso anno al GP Rinascita, Bruttomesso assieme al “gemello” Ursella, andato alla Dsm Development
Lo scorso anno al GP Rinascita, con Ursella, andato alla Dsm Development
Alcuni junior, tra cui Pinarello, sono passati professionisti. Sei pentito della tua scelta?

No, minimamente. Per me è stata la decisione migliore, considerando l’impegno della scuola. Poi ognuno fa la propria scelta. Alessandro va forte ed è andato in una squadra che ha tenuto conto della sua età così potrà seguire il suo percorso di crescita. Mi sento di dire però che di Evenepoel ce n’è uno e talvolta può essere un rischio fare il salto che ha fatto lui.

Alberto, a questo punto cosa ti aspetti dal 2022?

Non ho pressioni da parte della squadra. Voglio aiutare i miei compagni. Personalmente non ho particolari aspettative, non ho fretta. Sono un velocista che tiene bene nelle brevi salite e vorrei sviluppare meglio le mie caratteristiche. So che sentirò la differenza nelle gare, ma al momento la preparazione c’è, è buona e mi sento pronto.

Nel 2022 Nalini vestirà il Team DSM

17.12.2021
3 min
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Lo scorso 9 dicembre, attraverso una diretta sui propri canali social, il Team DSM ha presentato organici e programmi per la stagione 2022 della formazione maschile e femminile. Entrambe le squadre militano nel WorldTour. Nel corso della presentazione è stata svelata la maglia ufficiale per la nuova stagione. A realizzarla sarà Nalini che conferma il proprio feeling con i grandi team del ciclismo.

Presentazione dei tre team DSM: Development, femminile e maschile
Presentazione dei tre team DSM: Development, femminile e maschile

Abbigliamento per alte prestazioni

La collaborazione fra Nalini e il Team DSM si focalizzerà sullo sviluppo di un abbigliamento da gara in grado di garantire alte prestazioni. Si tratta di un processo iniziato nel 2021 a cui il Team DSM tiene molto e al quale sta lavorando il gruppo Science della squadra con la collaborazione degli specialisti interni di ricerca e sviluppo, aerodinamica e tecnologia tessile. L’obiettivo finale è quello di sviluppare un kit da gara in grado di garantire la miglior performance possibile in qualsiasi stagione dell’anno.

Grazie alla collaborazione con Nalini sono stati così realizzati prodotti in grado di rispondere al meglio alle esigenze degli atleti, chiamati a dare il massimo su percorsi estremamente impegnativi e in tutte le condizioni meteo.

Romain Bardet sarà una delle punte del team DSM nella prossima stagione
Romain Bardet sarà una delle punte del team DSM nella prossima stagione

Tessuti speciali

Già nel corso di questa stagione sono stati utilizzati tessuti di nuova concezione, come l’Arnitel di DSM integrato nell’abbigliamento antipioggia del team. E’ pensato per aumentare la traspirabilità durante le gare ad alta intensità. Nel 2020 era stato invece introdotto il Dyneema, che è quindici volte più resistente dell’acciaio (a parità di peso). Si tratta di una fibra protettiva incorporata in alcuni pantaloncini, nelle maglie e persino nelle maniche aerodinamiche.

Grazie alla collaborazione con MOA Lab di Nalini per il prossimo anno è prevista l’introduzione di nuovi tessuti integrati con materiali protettivi, senza che questo vada a compromettere le prestazioni e l’aerodinamica.

Un passo verso il futuro

In casa Team DSM sono convinti che la nuova partnership con Nalini rappresenterà un passo in avanti proiettato verso il futuro attraverso un abbigliamento da gara in grado di garantire alte prestazioni e nello stesso tempo il massimo della sicurezza per l’atleta. Affinché ciò possa accadere, Nalini metterà a disposizione della formazione tedesca la propria esperienza lunga cinquant’anni nella realizzazione di abbigliamento da ciclismo.

Il kit replica del Team DSM sarà venduto nei punti vendita Nalini e online.

Il Team DSM ha sicuramente in Roman Bardet l’atleta di riferimento e in Alberto Dainese un velocista in rampa di lancio. Il prossimo anno gareggeranno nella formazione Development anche due giovani italiani. Si tratta di Lorenzo Milesi e Lorenzo Ursella. Nella squadra femminile farà invece il suo debutto la piemontese Francesca Barale.

Nalini