Borgo Molino: fucina di allievi fra bici e scuola

13.02.2021
6 min
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Che cosa succede fra gli allievi, ora che l’età di passaggio al professionismo si va abbassando? In che modo vengono gestiti i corridori di una categoria che una volta era il trionfo di atleti paffuti alle prime armi? Per aprire il file, bici.PRO ha pensato di ficcare il naso in una delle squadre venete che va per la maggiore: la Borgo Molino Rinascita Ormelle, rinata dalle ceneri della società originaria, fondata 60 anni fa, che di fatto stava per scomparire. Quando il sindaco di Ormelle si rese conto dell’emergenza, ne assunse il controllo e si mise in cerca di sponsor, individuando la perfetta soluzione nella famiglia Nardin che aveva appena attivato la cantina. Il resto è una storia di passione, che porta avanti il marchio Borgo Molino e una società storica che può sfoggiare anche la squadra juniores.

Li guida un vero appassionato che si chiama Andrea Toffoli, cui non devi tirar fuori le parole di bocca, tanto sgorgano piene di passione. Ed è con lui che iniziamo questo viaggio e da una precisazione che ci tiene a fare: «Non li paghiamo, ma facciamo in modo che non gli manchi nulla. Dalle bici alla casetta con 11 posti letto, ideale per piccoli ritiri, passando per sponsor tecnici importanti».

Il gruppo in allenamento preparando il debutto di marzo
Il gruppo in allenamento preparando il debutto di marzo
Il segreto sono i soldi?

Il nostro valore aggiunto sono le persone. Abbiamo gente preparata che va incontro alle esigenze dei ragazzi. Non diamo tabelle di allenamento, ma facciamo tanti chilometri per seguirli.

Qual è lo scopo di una squadra di allievi?

Creare un vivaio di ragazzi da far passare fra gli juniores, che sono il nostro fiore all’occhiello e sforna corridori apprezzati. Non necessariamente ragazzi che abbiano vinto, ma che abbiano saputo fare belle cose al servizio della squadra, come aiutare nei momenti decisivi, chiudere un buco…

Quanto si allenano i vostri allievi?

In questa fase, li trovo due volte alla settimana, più il sabato e la domenica. A quattro settimane dalla prima gara, avranno dei lavoretti di un’ora da fare nei restanti giorni. Ma prima di tutto devono mandarmi la pagella

Chi non studia non corre?

I buoni studenti vanno forte in bici, perché sono tranquilli e anche a casa hanno una situazione tranquilla. Non si viene bocciati a giugno, per cui se a un certo punto si vede che ci sono problemi, togliamo ai ragazzi la scusa della bici e li fermiamo perché possano mettersi a posto. E’ capitato di doverne fermare anche qualcuno forte per motivi di studio. Smettono si allenarsi per due settimane, si fanno interrogare e poi si riparte.

Il 2020 è stato un anno breve senza alcune fra le prove più belle
Il 2020 è stato un anno breve senza alcune fra le prove più belle
Come si allenano?

Gli insegno a usare il cardio, anche se tanti non sono d’accordo. Prediligo la qualità alla quantità e allora il cardio serve proprio a non sovraccaricarli, altro che a tirargli il collo! Ci sono in giro esordienti che già adesso escono dopo la scuola e fanno 100 chilometri. I nostri allievi fanno a dir tanto 11 ore a settimana, con l’uscita più lunga la domenica. E poi è impensabile che arrivino negli juniores e non sappiano usare il cardiofrequenzimetro. Quella è la categoria in cui devi decidere se vuoi farlo di lavoro, ti servono le basi. Invece tante critiche vengono da chi fa gli allievi in maniera un po’ approssimativa. La preparazione è come una casa. Fai le fondamenta e sopra metti tutto il resto, però non a caso.

Come li gestite sul fronte dell’alimentazione?

Quest’anno abbiamo 10 allievi, che vengono tutti da realtà diverse. Noi gli diamo i punti fondamentali, indichiamo quello che si deve e quello che non si deve mangiare. In allenamento e magari prima della gara. Può capitare che da esordienti siano seguiti da persone poco preparate, per cui arrivano che non sanno cosa mangiare, non sanno usare il cambio o quante ore dormire per notte. Allenare gli allievi è davvero bello, perché puoi insegnargli tutto.

State molto attenti al peso?

La prima cosa quando ti arriva un esordiente è capire da dove venga, se la mamma gli prepara il pranzo ogni giorno e come è abituato. Quello che posso dire in questa prima fase è che se tornano dall’allenamento un’ora prima di cena, magari fanno meglio a non mangiarsi la brioche e che un frutto è meglio. Gli do indicazioni per una vita sana. Quando invece sono juniores e hanno finito i due anni da allievi, allora sono atleti proiettati verso il professionismo. E a quel punto dovrebbero sapere che se hanno 4 chili di troppo, magari togliendone 2, vanno un po’ più forte.

Non è raro vederli fare il treno per il compagno ppiù veloce
Non è raro vederli fare il treno per il compagno ppiù veloce
Assegnate già dei ruoli: capitani e gregari?

No, cerchiamo di dare spazio alla fantasia, ma è vero che se in squadra abbiamo il velocista e si va verso un arrivo di gruppo, devono essere capaci di fare il treno. Io ho delle idee, le condivido con loro, ma se non sono d’accordo, in corsa poi vanno loro. Nella gara di casa l’anno scorso non avevamo il velocista, ma abbiamo bluffato. Abbiamo tirato come per arrivare in volata e mentre tutti aspettavano lo sprint, Di Bernardo è partito e ha vinto (foto di apertura). E’ venuto proprio un bel giochino.

Uno per tutti e tutti per uno?

Li faccio crescere facendo capire che la vittoria di uno è la vittoria di tutti. In tanti anni solo un paio hanno storto il naso per dover aiutare un compagno, ma gli spiego che voglio andare via da ogni gara con la coscienza a posto. Le corse non si perdono. Si vincono oppure le vincono gli altri: noi dobbiamo sempre aver dato il massimo. Per questo dopo l’arrivo e prima di andare via, una riunione la facciamo sempre.

Non c’è rischio che li viziate con tanto bel materiale?

Se Pinarello mi dà le bici, certo non le rifiuto. Gli juniores hanno gruppo elettronico e freni a disco, gli allievi freni tradizionali e per gruppo un 105. E comunque le bici buone a fine anno le vendiamo e si mette in moto un volano che torna utile alla squadra. Ma se adesso l’Uci decide che i freni a disco si possono estendere anche a esordienti e allievi, le bici tradizionali non le vorrà più nessuno…

Che stagione vi aspettate?

Speriamo che da marzo si possa correre normalmente, con gli juniores che partono il 21 e gli allievi il 28.

Dopo la vittoria del Gp Rinascita, Di Bernardo con il papà e la mamma Nada Cristofoli
Gp Rinascita, Di Bernardo con il papà e la mamma Nada Cristofoli
Di Bernardo è passato juniores con voi?

Certo e mi è dispiaciuto che la scorsa stagione sia stata tronca, perché lo avrei visto volentieri nelle gare più impegnative. Ha tanto margine di crescita. Ti ascolta, davvero un bell’atleta.

Da chi ripartite?

Di quelli dello scorso anno, guarderei Graziotto e Koci. Fra i nuovi, occhio a Favero e De Monte, che è veloce ma veniva portato a fare solo gare dure. Spero che torni ai suoi livelli.

E la Coppa d’Oro è sempre la classica di un tempo?

Ci sono i migliori della stagione che arrivano da tutta Italia e anche da fuori. Forse vale più del campionato italiano e ha un percorso che si presta a tante soluzioni. Speriamo davvero di arrivarci bene.