Realini, la crescita passa da (tanta) strada

25.12.2021
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Prosegue il viaggio tecnico sui nostri atleti, e in questo caso, atlete del ciclocross. L’importanza di creare un motore grande per sfidare i protagonisti e le protagoniste del Nord Europa diventa sempre maggiore. Per un Dorigoni che punta sulle marathon, c’è una Gaia Realini che invece ha insistito, e molto, sulla strada.

E stando ai profili dei maggiori interpreti, sia maschili che femminili, del cross sembra proprio essere questo il viatico vincente: appunto fare la strada d’estate. La portacolori della Selle Italia – Guerciotti è partita molto bene, tanto da raggiungere quattro podi (una vittoria, quella di Brugherio) e si è assicurata una maglia azzurra per i campionati europei.

L’abruzzese, classe 2001, impegnata negli ultimi campionati europei (sesta tra le U23)
L’abruzzese, classe 2001, impegnata negli ultimi campionati europei (sesta tra le U23)
Gaia, questa estate hai fatto parecchia strada, come ti stai trovando in questa stagione del cross?

Sicuramente non avendo staccato al termine della stagione su strada e avendo tirato dritto, la gamba nelle prime gare girava molto bene. Poi dopo Tabor, ho staccato tre settimane e ho ripreso l’8 dicembre.

Questo stacco è stato totale?

No, no… Comunque mi sono allenata normalmente. Ho solo preso una pausa dalle gare. Adesso piano, piano sto riprendendo il ritmo. La mancanza dalle corse un po’ si è sentita.

Hai notato differenze nel cross con l’aumento del volume su strada? Vedendo i migliori interpreti, Lucinda Brand, Marianne Vos… sembra che sia la strada a tracciare la via vincente nel cross…

Per me dipende anche dal fisico, ma quei nomi che avete citato voi effettivamente fanno pensare che sia meglio passare dalla strada. Però c’è anche qualche bravo crossista che viene dalla mountain bike.

Realini Riale 2021
Al Giro Donne, Gaia è arrivata undicesima nella generale e seconda tra le giovani (nella classifica per la maglia bianca)
Realini Riale 2021
Al Giro Donne, Gaia è arrivata 11ª nella generale e 2ª tra le giovani
A te è piaciuto fare la strada?

Molto, io facevo sempre davvero poche gare, invece da quando sono con il team di Fidanza (Isolmant – Premac, ndr) ho potuto conoscere meglio questo ambiente e questa disciplina. E ne ho scoperto un altro lato che mi è piaciuto.

Da zero a dieci quanto pensi di essere cresciuta?

Difficile quantificare, posso dire però che sono due anni che sto lavorando bene. Ma il mio obiettivo è quello di migliorarmi anno dopo anno.

In percentuale quanto è aumentato il tuo volume su strada nell’ultimo anno?

Direi l’80%, senza esagerare. Negli altri anni facevo sei o sette gare, quest’anno ne ho fatte davvero tante e sì, è stato un impegno crescente.

Beh, passare da qualche garetta al Giro d’Italia… Questo ti ha reso anche diversa, più conosciuta, agli occhi delle avversarie?

Non credo, nel cross non sono una molto in vista, soprattutto a livello internazionale.

In Italia però sei una delle ciclocrossiste più importanti, tutto ciò ti responsabilizza?

Veramente no. Io guardo molto sia alle più grandi che alle più piccole, a chiunque abbia qualcosa in più. E al termine delle gare analizzo tutto e mi chiedo: perché quella ragazza in quel punto è andata meglio di me? Perché su quel tracciato è stata più brava? Motivi tecnici? Motivi atletici?

In Val di Sole, seconda gara dopo la pausa autunnale, la Realini è stata 20ª
In Val di Sole, seconda gara dopo la pausa autunnale, la Realini è stata 20ª
Che crossista sei? Prediligi i percorsi stretti e tecnici o quelli dove c’è da spingere?

Adesso quelli dove c’è da spingere…

E tu ti senti più crossista o stradista?

Bella domanda – sorride la Realini – più stradista… E non l’avrei mai detto!

Visto che sei così votata alla causa, il prossimo anno resterai con Fidanza. Lui era sicuro che il tuo futuro fosse sull’asfalto…

Sì, resto con la sua squadra. Poter fare il Tour sarebbe una bellissima esperienza dato che è una gara tutta nuova.

Per adesso la piccola, ma grintosissima, abruzzese resta concentrata sul ciclocross. L’obiettivo è certamente quello di far bene ai campionati italiani – come ci ha detto lei stessa – e ai mondiali. Ma conoscendo la sua grinta e la sua tenacia tra qualche anno potremmo trovarci tra le mani un’ottima stradista.

Fidanza saluta le figlie e riparte con Realini

22.12.2021
5 min
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Il 2022 per Giovanni Fidanza sarà come l’inizio di una nuova era. Dopo quattordici anni infatti – dai tempi della Still Bike nel 2007 nelle categorie giovanili – il team manager bergamasco non avrà in squadra almeno una delle due figlie. Martina ha appena firmato per due anni con la Ceratizit WNT mentre Arianna, che vedremo ancora con la BikeExchange Jayco, se ne era già andata all’estero nel 2020. Non c’è nulla da temere però, il bacino della sua Isolmant-Premac-Vittoria non è vuoto.

«Mi farà un certo effetto – ammette l’ex pro’ degli anni ’80/90, con una tappa al Giro e una al Tour – ma è stata una cosa naturale, che prima o poi doveva avvenire. Giusto così, noi non abbiamo la struttura per poter andare più avanti di così. Anche per le altre ragazze sarà così. La nostra identità resta quella di farle crescere e poi cercare di farle passare nelle formazioni più importanti. Per noi e per i nostri sponsor sono tutti motivi di soddisfazione».

Alice Gasparini è una delle atlete da cui Fidanza si aspetta parecchio
Alice Gasparini è una delle atlete da cui Fidanza si aspetta parecchio

Realini leader

Nella prossima stagione i fari saranno puntati inevitabilmente su Gaia Realini, riconfermatissima (in apertura, la firma del contratto dello scorso ottobre). La classe 2001 pescarese – ora impegnata col ciclocross, la sua disciplina primaria – all’ultimo Giro d’Italia Donne è stata la rivelazione assoluta. Undicesima nella classifica generale e seconda in quella riservata alle giovani, a cui va aggiunto il bel quinto posto all’europeo aiutando la Zanardi a conquistare l’oro.

«Gaia ha ottenuto buoni risultati – prosegue Fidanza – al di là delle nostre più rosee previsioni. Aveva attirato subito l’attenzione di diverse formazioni WorldTour. Ve lo anticipo, so già che anche lei non riusciremo a trattenerla più di tanto».

L’impressione è che quest’ultima frase profumi di un affare di mercato già concluso con un big team.

Giovanni che squadra avrete nel 2022?

Avremo un organico di tredici atlete. Oltre a Realini, abbiamo confermato Alice Gasparini, Beatrice Rossato, Emanuela Zanetti, Greta Tebaldi e Noemi Lucrezia Eremita. Arriveranno altre sette ragazze. Già certe Angelica Brogi e la spagnola Ainara Albert, una 2003 passista tutta da scoprire che fa anche ciclocross e pista. Le altre le annunceremo fra qualche giorno.

Che obiettivi avete?

Come dicevo prima, quello di fare crescere e mettere in evidenza le nostre ragazze. Vogliamo continuare a fare risultati sia nelle gare open che nel resto del calendario nazionale. Dovremmo avere già garantita la partecipazione alle corse più importanti, come Strade Bianche, Cittiglio e Giro d’Italia. Poi vedremo se verremo invitati anche nelle gare estere.

La stagione quando inizierà?

Faremo un ritiro di una settimana tra fine febbraio ed inizio marzo per preparare i primi appuntamenti. Andremo a Montecatini Terme, località comoda per correre a Siena e poi l’indomani a Montignoso in Versilia.

La stagione della Realini invece come verrà gestita?

Innanzitutto per lei sarà un altro anno di crescita e maturazione. E’ ancora molto giovane. Stiamo mirando ad un calendario ben preciso per lei. Ora sta correndo nel ciclocross e probabilmente tirerà dritto sino a fine inverno per disputare Strade Bianche e Cittiglio (rispettivamente in programma il 5 e 20 marzo, ndr). Poi la faremo rifiatare prima di fare rotta sul campionato italiano, Giro Donne e gli altri appuntamenti. 

Gaia Realini al momento è impegnata nel cross e tirerà dritto fino a Strade Bianche e Cittiglio
Gaia Realini al momento è impegnata nel cross e tirerà dritto fino a Strade Bianche e Cittiglio
Oltre a lei da chi ti aspetti qualcosa in particolare?

La Zanetti quest’anno ha vinto una corsa open (il Memorial Silvia Piccini, ndr) e può ancora mettere in mostra le sue buone doti di passista veloce. Poi direi la Brogi che in passato ha dimostrato di saper fare bene. Per lei può essere l’anno giusto, quello del dentro o fuori. Infine dico la Gasparini, che ha avuto qualche problema negli ultimi anni. Da lei mi aspetto qualcosa di più e se tornasse sui livelli espressi da junior sarei molto contento. Tra l’altro negli ultimi giorni è stata investita da un automobilista che non ha rispettato la precedenza in una rotonda. Fortunatamente sta bene, ma sono cose che purtroppo sono sempre più all’ordine del giorno. 

Giovanni, chiudiamo con un tuo giudizio sulle tue figlie ora che sono entrambe all’estero. Cosa ti attendi da loro l’anno prossimo?

Da Martina mi aspetto che faccia esperienza a certi livelli. Negli ultimi anni ha sacrificato la strada per la pista, ma credo che se le daranno spazio potrà fare molto bene in alcune corse. Arianna invece ha recuperato bene dall’infortunio alla rotula sinistra. Si sta allenando forte. Adesso è più pronta per affrontare certe gare rispetto a prima. Spero abbia un pizzico di fortuna in più, perché so che può raccogliere buoni risultati.

Juniores azzurri in perfetto orario con Paletti a Col du Vam

07.11.2021
6 min
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Aaron Dockx è l’unico corridore non olandese ad aver conquistato un titolo nella domenica dei campionati europei di ciclocross: di lui e della sfida fra gli juniores parleremo a breve. Anche l’ultima gara, quella degli uomini elite che sembrava saldamente nelle mani dei belgi, si è risolta con la più colossale delle beffe ai danni dei conquistatori fiamminghi. La rimonta di Van der Haar, tradito da un cambio bici mal pianificato, è stata così coinvolgente che in parecchi si sono ritrovati a fare il tifo per lui.

«Mi sentivo davvero forte – ha detto l’olandese – ma anche quando ero in seconda posizione, mi sono accorto che i belgi mi stavano controllando. Dovevo escogitare qualcosa, così ho pensato che se avessi cambiato bici, mi sarei ritrovato a centro gruppo, ma ho perso un po’ troppe posizioni. Una cosa che non mi aspettavo».

Hermans ha provato da lontano come Dockx al mattino, ma Van der Haar lo ha beffato
Hermans ha provato da lontano come Dockx al mattino, ma Van der Haar lo ha beffato

Errore di valutazione

Infatti di colpo è sparito, salvo riapparire a ruota di Iserbyt, atteso al bis non avendo tuttavia le gambe per farlo. Nel frattempo in testa alla corsa tre belgi come tre levrieri da corsa si sono scatenati. Finché, giunti a metà percorso e approfittando della salita più lunga del percorso, Hermans ha preso il largo con un allungo apparentemente impossibile da rintuzzare.

«E’ stato un lungo e costante inseguimento – spiega ancora Van der Haar – ma il fatto che davanti sapessero che stavo arrivando li ha costretti a dare tutto troppo presto. Questo ha reso la gara davvero dura e per me è stato un vantaggio. Era pianificato che venissi fuori alla distanza, ma ho rischiato grosso. Mi sentivo forte, ma riprendere Hermans non era scontato. Sapevo solo che sarebbe stata una gara lunga e difficile, quindi ho continuato a provarci».

Per Van der Haar una rimonta strepitosa e vittoria che per molti era ormai impossibile
Per Van der Haar una rimonta strepitosa e vittoria che per molti era ormai impossibile

Nys gongola

Dal suo box è giunta in tempo quasi reale la soddisfazione di Sven Nys, belga di passaporto, ma manager del Baloise Trek Lions in cui corre Van der Haar.

«Lars ha corso quasi la gara perfetta – ha sorriso il vincitore di 4 mondiali, 3 Coppe del mondo e 13 Superprestige – si sentiva bene, ha ricevuto supporto dal pubblico e ha guidato alla grande su un percorso adatto a lui. E’ fantastico che sia riuscito a vincere, malgrado il suo errore al cambio bici. Soltanto per quello la gara non si può definire perfetta. Ora possiamo continuare a lavorare su questo flusso positivo, sono certo che questo titolo metterà le ali a Lars».

Il nono posto di Dorigoni alle spalle dei più forti dice che l’altoatesino continua a crescere
Il nono posto di Dorigoni alle spalle dei più forti dice che l’altoatesino continua a crescere

Il vuoto subito

Dicevamo di Dockx, solo belga nella domenica degli olandesi, che ha battuto per 47 secondi l’olandese Haverdings e il nostro Paletti.

«Il mio piano era di partire molto velocemente – ha detto il belga – perché sapevo che Haverdings era molto forte nella seconda parte. Volevo fare prima possibile il vuoto e consolidarlo fino alla fine. Quando a ogni giro senti che il margine sta diventando un po’ più grande, il morale fa il resto. E’ stato un fatto di potenza, avevo buone gambe. Dopo il secondo giro ho guardato il tabellone e ho visto che mancavano ancora cinque giri. “Wow – ho pensato – è ancora molto”. Ero già abbastanza a tutta, ma sentivo di poter tenere quel ritmo fino alla fine».

Fra cross e strada

Per Dockx si tratta della quinta vittoria stagionale. E’ stato il migliore anche lo scorso fine settimana al Koppenberg.

«Haverdings era in realtà il favorito in assoluto all’inizio – ha proseguito – ma sapevo di non essere troppo lontano. E’ stato fantastico vincere, davvero fantastico. Cross e strada sono tutto il mio mondo. Continuerò ad abbinarli il più possibile, perché si riescono a integrare, ma il mio primo amore per ora è proprio il ciclocross».

Paletti sul podio

Il podio di Paletti (in apertura il suo arrivo) ha probabilmente radici precedenti a queste settimane del 2021. Il cittì Scotti lo scorso anno si rammaricò che a causa del Covid lo spazio per gli juniores fosse stato compresso, avendo fiutato aria di talento proprio nella categoria più giovane. Aveva ragione e Pontoni è stato bravissimo a raccogliere il testimone e scalare il podio degli europei.

Nella gara delle donne U23, successo ovviamente olandese, con Shirin Van Anrooij
Nella gara delle donne U23, successo ovviamente olandese, con Shirin Van Anrooij

«Esordire così ad un europeo e portare a casa una medaglia non è cosa da poco – ha ammesso il cittì friulano – sono veramente emozionato. Paletti ha fatto una gara esemplare, partendo dalla terza fila e portandosi sempre più avanti. Il belga era ormai inarrivabile, perciò abbiamo impostato il resto della gara puntando al podio. Un risultato voluto, che incorona il grande lavoro di Luca e di un intero gruppo: quello di staff, meccanici, massaggiatori… Tutte persone che lavorano dietro le quinte e senza le quali noi oggi non saremmo qui a festeggiare».

Per Gaia Realini un sesto posto che soddisfa, soprattutto dopo l’episodio dell’arco
Per Gaia Realini un sesto posto che soddisfa, soprattutto dopo l’episodio dell’arco

Il bilancio di Pontoni

Il bilancio degli azzurri è l’ultimo racconto di Pontoni, che va avanti nella sua disamina, prima dei meritati festeggiamenti e del brindisi.

«Mi vorrei soffermare sul 9° posto di Dorigoni fra gli elite, un gran bel risultato. Sono contento di come ha corso pur partendo dalla quarta fila. Fra le donne under 23 invece torniamo a casa con il 6° posto di Gaia Realini. A un certo punto c’è stata quasi una tromba d’aria che ha danneggiato tutte le ragazze. Gaia era 7ª quando un arco ha divelto le transenne ed è finito nel percorso. Ha dovuto uscirne e poi rientrare e ha perso il tempo che magari le avrebbe consentito di guadagnare un’altra posizione. Comunque un bel piazzamento.

«In pratica chiudiamo con un piazzamento nei primi 10 in tutte le categorie e ci teniamo stretti la medaglia di Paletti perché il futuro passa per gli juniores. Da domani perciò penseremo alla Coppa del mondo di Tabor del prossimo weekend, cui parteciperemo con gli U23 e per la prima volta con gli juniores, passando per un mini ritiro in Friuli, come ce ne saranno tanti, che ci permetterà di conoscerci bene. Ma prima si brinda, non mi dimenticherò tanto facilmente questa prima medaglia».

Bertolini Guerciotti 2021

Europei di cross, Pontoni suona la carica azzurra

05.11.2021
5 min
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Una rappresentativa di 22 convocati. Contingente presente quasi al completo in tutte le categorie, salvo che fra gli Elite, dove ci saranno i due big Gioele Bertolini (nella foto d’apertura) e Jakob Dorigoni. La squadra di Daniele Pontoni è pronta e già diretta verso il Col du Vam, teatro nel weekend dei Campionati Europei che rappresentano il primo grande appuntamento della stagione.

Il luogo della disfida ha avuto un peso non indifferente nelle scelte del Cittì friulano, che lo ha studiato nei particolari: «Quello degli Europei un percorso durissimo, questo è innegabile, io dico che è un mix tra i tracciati dei Mondiali di Valkenburg e quelli italiani di Sappada e Monte Prat. Non è tecnicissimo, ma ha altimetrie importanti, 30 metri a giro che alla fine si fanno sentire, con una salita al 18 per cento in acciottolato e un arrivo sempre in salita. Nella Ronde Van Drenthe, la gara femminile del World Tour, hanno affrontato la parte finale del circuito per tre volte e quella salita faceva male».

Iserbyt Europei 2020
Eli Iserbyt è il campione uscente, viene da 3 successi nelle ultime 5 uscite. Si riconfermerà?
Iserbyt Europei 2020
Eli Iserbyt è il campione uscente, viene da 3 successi nelle ultime 5 uscite. Si riconfermerà?
Che squadra è quella azzurra?

Una formazione ambiziosa, soprattutto nelle categorie giovanili e il fatto che in una rassegna ufficiale tornino le gare loro riservate è per me il tema principale della rassegna, ci riappropriamo dell’essenza del ciclocross messa da parte nell’ultima stagione. Sui giovani però c’è da fare un discorso a parte: con loro sono stato molto chiaro, infatti nella successiva tappa di Coppa del Mondo a Tabor, aperta alle loro categorie, ci saranno atleti diversi dagli Europei perché voglio che ci sia una rotazione e tutti devono fare esperienze internazionali, capire che cosa significa gareggiare ad alto livello. Abbiamo numeri qualitativamente importanti e tutti devono avere le loro occasioni.

Lo scorso anno pensi che la pandemia abbia privato il movimento di quale risultato internazionale importante?

Sicuramente. Avevamo ad esempio un movimento junior maschile eccezionale, penso a Masciarelli ma anche ad Agostinacchio, Olivo, Fede e altri. Potevamo lasciare un segno, ma dall’altra parte so anche che il percorso dei Mondiali di Ostenda non era fatto per le nostre caratteristiche e avremmo fatto fatica. Resta comunque il fatto che abbiamo un bacino di talenti molto promettente sul quale dobbiamo lavorare.

Toneatti Brugherio 2021
Dopo l’ottima esperienza americana Toneatti ha vinto l’Internazionale di Brugherio (foto Billiani)
Toneatti Brugherio 2021
Dopo l’ottima esperienza americana Toneatti ha vinto l’Internazionale di Brugherio (foto Billiani)
Che cosa ti aspetti oggi in quelle stesse categorie?

Le prospettive sono buone, ma solo la gara potrà dare i responsi giusti perché noi come gli altri partiamo al buio. Io ho guardato gare internazionali, ho studiato resoconti, mi sono fatto un’idea su chi saranno i favoriti in ogni categoria, ma mai come quest’anno si parte senza una precisa base data dai confronti precedenti. Io sono comunque convinto che nelle due prove junior possiamo dire la nostra, Paletti e la Corvi possono davvero conquistare qualcosa d’importante.

Anche nelle gare Under 23 pensi che siamo in lizza per il podio?

Penso proprio di sì, qui abbiamo già riscontri più freschi soprattutto in campo femminile con la Realini che in America ha fatto molto bene e con un po’ di fortuna può giocarsela alla pari con le olandesi, ma non vanno sottovalutati neanche i maschi, Fontana e Toneatti arrivano all’appuntamento nella forma giusta e con la giusta esperienza. Sarà fondamentale vedere il loro approccio con il percorso, nelle prove prima della gara.

Gaia Realini, Europei ciclocross, s'Hertogenbosch, 2020
Gaia Realini sarà una delle punte azzurre, in gara domenica fra le Under 23
Gaia Realini, Europei ciclocross, s'Hertogenbosch, 2020
Gaia Realini sarà una delle punte azzurre, in gara domenica fra le Under 23
Venendo alle Elite femminili, se guardiamo le prime prove di Coppa vediamo che dietro l’armata olandese, l’Italia è quella che ha una forza d’urto maggiore, se ci fosse una classifica a squadre saremmo tranquillamente secondi…

E’ vero perché abbiamo una costanza di rendimento medio-alta e le tre consecutive Top 10 conquistate sempre da atlete diverse (Lechner, Arzuffi, Persico in sequenza) lo dimostra. Ma non abbiamo più solo loro: la Teocchi ad esempio agli Europei non c’è perché ha ripreso da poco, ma è del gruppo, lo stesso dicasi per Gariboldi e Bulleri che nelle loro uscite internazionali mi sono piaciute. Ecco, vorrei che fosse sottolineato il fatto che da parte dei team c’è un atteggiamento nuovo, aperto all’estero: a Tabor ci saranno più team italiani presenti e questo è per me un grande aiuto.

Che cosa ti aspetti da Bertolini e Dorigoni?

Io sono convinto che faranno una bellissima figura. Guardo Bertolini e ripenso alla sua prova iridata di Valkenburg, questa volta il percorso può aiutarlo a ottenere qualcosa di simile. E’ in buona condizione, al Guerciotti lo ha dimostrato, arriva nella forma giusta. Per me entrambi sono in grado di entrare fra i primi 10 e sarebbe un grande segnale per il movimento.

Arzuffi Waterloo 2021
Con la Arzuffi, ma anche con Lechner e Persico l’obiettivo è la Top 10 fra le elite
Arzuffi Waterloo 2021
Con la Arzuffi, ma anche con Lechner e Persico l’obiettivo è la Top 10 fra le elite
Che cosa dirai ai ragazzi prima della partenza?

Io dico che sempre che nelle gare di un giorno può succedere di tutto. Ricordo sempre l’esempio di Bradbury, l’australiano che vinse l’oro olimpico nello short track: non era il favorito, anzi non era neanche da considerare per il podio, eppure le cose si misero in modo tale che la sua giornata di grazia lo portò al massimo risultato possibile. Una giornata simile per arrivare per tutti, prima o poi e perché non agli Europei sabato o domenica?

Coppa Waterloo 2021

Realini: «Meglio di così non potevo iniziare»

11.10.2021
5 min
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Pronti via ed è subito podio. La prima tappa di Coppa del Mondo ha subito visto Gaia Realini protagonista, con un terzo posto conquistato nella classifica relativa alle Under 23. Nelle prove americane (ce ne saranno altre due mercoledì – sul percorso dei Mondiali – e domenica) le più giovani sono chiamate a confrontarsi direttamente con le Elite. Per l’abruzzese, appena passata di categoria, è stato subito un battesimo di fuoco.

Il tracciato di Waterloo, cittadina dell’Iowa, stato che è il centro principale dell’attività di ciclocross negli Usa, ha confermato le sue caratteristiche tecniche molto stringenti, soprattutto considerando che siamo a inizio stagione. Soprattutto la “Secret Bar”, la parte più tecnica disegnata in mezzo ai boschi, che attira sempre la maggior parte del pubblico, è stata la parte più esaltante. Proprio su quelle discese veloci e curve a gomito Gaia ha compiuto la sua rimonta. Notevole considerando anche che non ha dalla sua un ranking sufficiente per le prime file di partenza.

Realini Waterloo 2021
Gaia Realini alle spalle della campionessa Usa Clara Honsinger, finitale dietro (foto D.Mable/CHMagazine)
Realini Waterloo 2021
Gaia Realini alle spalle della campionessa Usa Clara Honsinger, finitale dietro (foto D.Mable/CHMagazine)

Vos, un successo per “digerire” i Mondiali

Un dato tecnico importante, emerso dalla prima tappa di Coppa, è che chi viene dalla strada ha in questo momento un vantaggio. Probabilmente momentaneo perché sarà certamente necessario staccare, se si vorrà essere protagonisti anche nella seconda parte di stagione, quella più importante e culminante con la rassegna iridata. La condizione che la stagione su strada ha dato ha certamente favorito alcune. Non è un caso se chi ha primeggiato – Vos e Vas e scusate il gioco di parole… – ha appena chiuso con le sfide on the road.

Lo stesso vale per Gaia, che pur venendo già da qualche settimana di lavoro specifico ha sfruttato la sua resistenza per chiudere 11esima assoluta, a 1’26” dalla Vos. «È stata una gara molto veloce ma nello stesso tempo dura – ci racconta direttamente dagli States – era un tracciato che non concedeva respiro, bisognava essere sempre lucidi e attenti a non commettere errori». L’olandese, mandato giù non senza fatica il boccone amaro della sconfitta iridata con la Balsamo di due settimane prima, aveva deciso di saltare la Parigi-Roubaix per imbarcarsi verso gli Usa e i fatti le hanno dato ragione. 

Vos Waterloo 2021
Marianne Vos torna al successo in Coppa del Mondo, è il 24° in carriera
Vos Waterloo 2021
Marianne Vos torna al successo in Coppa del Mondo, è il 24° in carriera

L’importanza di “nascondersi” nel gruppo

Ben presto la prova delle ragazze ha confermato quel trend al quale assisteremo per tutta la stagione. Quale? le olandesi a fare la voce grossa… Questa volta però qualche inserimento c’è stato, a cominciare dall’olimpionica di Mtb, la svizzera Jolanda Neff. Chi l’aveva vista affaticata nel finale di stagione, soprattutto ai Mondiali in Val di Sole, si è dovuto ricredere, raramente l’elvetica è riuscita a competere a simili livelli sui prati, sicuramente favorita da un percorso giudicato molto veloce ma non senza difficoltà. 

Una gara particolare, come saranno molte di Coppa con le categorie accorpate. La Realini tiene a sottolineare questo aspetto: «Non so cosa sarebbe potuto succedere se avessimo corso solo fra noi Under 23, sicuramente le avrei avute più a vista d’occhio. Correre con le élite a volte ti permette anche di “nasconderti” tra loro e riuscire a guadagnare posizioni importanti». Una prima esperienza che lascia ben sperare: «Come risultato è molto importante e per questa opportunità devo ringraziare il Cittì Daniele Pontoni e la squadra nazionale che ci ha permesso fin da subito di confrontarci a questi livelli».

Nelle tre tappe americane di Coppa, si disputano solo prove Elite con classifica a parte per U23
Partenza Waterloo 2021
Nelle tre tappe americane di Coppa, si disputano solo prove Elite con classifica a parte per U23

Intanto la Vas continua a crescere…

Lo stesso dicasi per la prima delle U23, l’ungherese Kata Blanka Vas che ormai convince su ogni bici inforchi, dalla strada alla Mtb al ciclocross. Nella parte finale però le big olandesi hanno fatto il vuoto, con l’iridata Lucinda Brand insieme alla Vos e alla Betsema. La campionessa del mondo sapeva che in volata non avrebbe avuto scampo, ma la Vos non ha aspettato gli ultimi metri per mettere in chiaro la sua supremazia, staccando la rivale di 2” e la Betsema di 3 con la Neff ottima quarta a 19”. Scorrendo la classifica, buoni segnali anche dall’altra atleta della nazionale, Alice Maria Arzuffi, 18esima a 2’22”, 24esima invece la tricolore Eva Lechner, in gara con il nuovo team Valcar di Luca Bramati a 3’20”.

La gara maschile ha fornito quel copione che ci si poteva aspettare. In assenza dei “3 tenori”, il campione europeo Iserbyt ha confermato di essere quello più veloce fra tutti gli specialisti a raggiungere la miglior condizione. Il piccolo Eli, in una gara iniziata come per le donne con tempo clemente ma che poi è diventata una lunga corsa nella pioggia e nel fango, ha allungato sul suo compagno di colori alla Pauwels Sauzen, l’altro belga Michael Vanthourenhout, lasciandolo alla fine a 30”. Podio tutto belga grazie anche a Quinten Hermans, terzo a 43”.

Iserbyt Waterloo 2021
Iserbyt si conferma l’uomo più in forma nel ciclocross: reggerà fino a gennaio?
Iserbyt Waterloo 2021
Iserbyt si conferma l’uomo più in forma nel ciclocross: reggerà fino a gennaio?

Ma che bravo Toneatti!

La prova maschile ha confermato i timori palesati dal Cittì Daniele Pontoni alla vigilia: sarà davvero difficile uscire dalla diarchia Belgio-Olanda, considerando che il primo di un’altra nazione è lo svizzero Kevin Kuhn, 13° a 3’04”. Anche per questo va valutato come estremamente positivo, forse addirittura più sorprendente del risultato della Realini, il 16° posto di Davide Toneatti, ventenne al suo esordio contro i big, a 3’16”, ma soprattutto 4° Under 23 e terzo fra i rappresentanti del “resto del mondo”. Più lontano Lorenzo Masciarelli, anche lui all’esordio assoluto, 28° e ultimo fra coloro che hanno evitato il doppiaggio.

Come prima uscita Pontoni può essere decisamente soddisfatto. Ora ci si sposta a Fayetteville, nella Carolina del Nord, dove si andrà in scena già mercoledì e sarà un test fondamentale, sul tracciato iridato, da studiare con la massima attenzione per poi prendere le misure nel corso della stagione.

Jesolo 2021

Stagione in partenza, Pontoni traccia la linea

07.10.2021
5 min
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Si comincia. Domenica a Jesolo con la prima tappa di Coppa Europa (foto di apertura, vittorie per Nadir Colledani e Eva Lechner) la stagione del cross è entrata ufficialmente nel vivo, ma non c’è stato neanche il tempo di guardare le classifiche che subito Pontoni e la nazionale hanno preparato le valigie per la lunga trasferta verso gli Stati Uniti, dove da domenica andranno in scena ben 3 tappe di Coppa del mondo nello spazio di una settimana, primi appuntamenti della challenge completamente rimodernata e gonfiata nel suo numero di gare: ben 16.

Il neoresponsabile del settore Daniele Pontoni ha spinto fortemente per programmare la trasferta, a dispetto degli indubbi oneri economici e la Fci lo ha accontentato: «Devo dire grazie alla sensibilità dei dirigenti che hanno capito quanto questo viaggio sia importante. La seconda delle tre tappe sarà sul percorso dei mondiali, avremo così modo di studiarlo nei particolari, conoscerlo e prendere le misure. Andremo con una rappresentativa contenuta nei numeri, ma fatta da ragazzi che hanno già mostrato di avere una buona condizione, adatta al momento considerando che siamo all’inizio e gli appuntamenti che contano davvero sono ancora lontani».

Realini Jesolo 2021
Eva Lechner inseguita da Gaia Realini: le due stelle del cross italiano a Jesolo hanno già mostrato cose buone
Realini Jesolo 2021
Eva Lechner inseguita da Gaia Realini: le due stelle del cross italiano a Jesolo hanno già mostrato cose buone
Si comincia quando la stagione su strada è ancora in corsa…

E’ un fattore che ormai è normale in questo calendario ciclistico senza sosta. La Arzuffi e la Realini hanno svolto molta attività nel corso dell’anno, Toneatti si è dedicato alla Mtb mentre Masciarelli ha già fatto qualche uscita nel ciclocross, ma anche lui ha gareggiato molto su strada. Non è un problema, anzi rientra nell’ottica della multidisciplinarietà che dobbiamo assolutamente perseguire. I ragazzi comunque erano stati preallertati già da oltre un mese e hanno avuto modo e tempo per raggiungere un grado di forma adeguato all’impegno.

Un calendario così ricco (oltre alla Coppa, ci sono 8 tappe di Superprestige e di X2O Trophee e in ambito italiano 7 tappe del Giro d’Italia più altre 23 prove nazionali) non costituisce un’enormità in relazione ai numeri del movimento?

Io sono sempre stato convinto che è meglio l’abbondanza della miseria. Sta ai team e agli atleti sapersi gestire, saper scegliere gli appuntamenti giusti e soprattutto focalizzare gli obiettivi. Avere due prove nazionali ogni domenica non è uno svantaggio, consente ai team di poter fare attività avendo un buon ambito di scelte. Non dimentichiamoci che veniamo da una stagione nella quale ogni appuntamento era a rischio, si è navigato nell’incertezza assoluta. Ora c’è più possibilità di gestirsi.

Bryan Olivo, Daniele Pontoni, 2018
Pontoni (qui con Bryan Olivo) farà il suo esordio da cittì domenica a Waterloo (USA)
Bryan Olivo, Daniele Pontoni, 2018
Pontoni (qui con Bryan Olivo) farà il suo esordio da cittì domenica a Waterloo (USA)
E’ pur vero però che con un accavallarsi dei calendari, il risultato sarà che quel che vedremo a inizio stagione nel ciclocross non corrisponderà ai valori dei mondiali…

Si è già visto e sarà ancora così, sempre di più, ma non è detto che sia un male – risponde Pontoni – inizialmente si andranno a stabilire gerarchie che poi giocoforza saranno rimesse in discussione quando arriveranno i big, presumibilmente non prima di novembre. Guardate cos’è successo lo scorso anno, con Iserbyt protagonista assoluto fino agli europei e poi molto meno brillante quando sono entrati in scena i vari Van der Poel, Van Aert e Pidcock. Dobbiamo abituarci a questo e nel futuro le cose cambieranno ancora.

Come?

Io penso che non ora, ma fra 2-3 anni dovremo fare i conti anche con una nuova specialità, la gravel, che avrà sue gare e suoi interpreti che poi si travaseranno nelle altre discipline e viceversa. Per questo è fondamentale che atleti e team imparino a programmarsi, tenendo anche nel dovuto conto i momenti di totale stacco dall’attività e questo vale per tutte le discipline.

Iserbyt Lokeren 2021
Privo della concorrenza dei 3 Tenori, Eli Iserbyt ha subito vinto al Rapencross di Lokeren
Iserbyt Lokeren 2021
Privo della concorrenza dei 3 Tenori, Eli Iserbyt ha subito vinto al Rapencross di Lokeren
In base a queste tue prime settimane nel nuovo incarico, come sono i rapporti fra strada e offroad, c’è sempre diffidenza dal mondo dei professionisti?

Io dico che le cose stanno cambiando. Vi porto un esempio: Mirko Celestino, il tecnico della Mtb, ha voluto la mia collaborazione per europei e mondiali di cross country e io farò lo stesso per le gare titolate nel ciclocross. C’è dialogo fra tutte le componenti tecniche, su questo la Federazione è stata chiara.

Vero, però poi capitano casi come quello di Francesca Baroni che vive in un conflitto fra i team di strada e ciclocross che potrebbe portarla ad abbandonare l’attività…

E’ un caso delicato che potrà risolversi sono trovando un punto di equilibrio fra atleta e team su strada. Io posso dire che con Francesca ci siamo sentiti spesso e lei sa qual è il suo posto nella nazionale di Pontoni e Bielli, poi rispetteremo le sue scelte, ma sa che l’aspettiamo e che siamo una grande famiglia della quale lei fa parte. Sulla vicenda non voglio dare giudizi, spero solo che tutto si risolva per il meglio. Deve però essere chiaro che non è una vicenda che rispecchia un generale sistema di convivenza fra le varie attività, teso alla collaborazione.

Van Aert VDP 2021
Van Aert e Van Der Poel: ancora in gara su strada, nel ciclocross torneranno forse a novembre
Van Aert VDP 2021
Van Aert e Van Der Poel: ancora in gara su strada, nel ciclocross torneranno forse a novembre
Un’altra novità di queste settimane è l’approdo di Bertolini alla Selle Italia Guerciotti di Dorigoni: per i due più forti del momento essere nella stessa squadra è un vantaggio o no?

Rientriamo nel discorso di prima: se hai più eventi puoi anche decidere di mandarli in gare diverse e farli incontrare solamente in alcuni appuntamenti. Sono due ragazzi ormai maturi, che fanno parte del team forse più preparato in Italia, nel quale ho corso anch’io e so bene come si muovono, con quale professionalità, come sono attrezzati.

Secondo te i tempi sono maturi per abbattere la tanto vituperata diarchia Belgio-Olanda?

No, non ora – sentenzia Pontoni – ma sicuramente si sta lavorando per questo. In tale ottica vedo molto di buon occhio la Coppa Europa, che allarga la base continentale a Paesi non di primissimo piano, ma rendiamoci conto che abbiamo a che fare con realtà che per numeri di praticanti e mezzi sono nettamente avanti. Io sono ottimista e dico che ci si arriverà, ma col tempo.

Bertolini Illnau 2021

Guerciotti rilancia, con Bertolini e altri botti…

02.10.2021
5 min
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La Selle Italia Guerciotti è da molti anni un riferimento assoluto nel ciclocross italiano e con l’approssimarsi della stagione il team si è dato una tinteggiata di fresco, per continuare a raccogliere successi in Italia ma anche per provare a scalare posizioni nelle gerarchie internazionali. Proprio da questo presupposto parte il ritorno dopo due anni del campione d’Italia Gioele Bertolini e già dalle prime premesse, con il terzo posto nella prima uscita in Svizzera a 1’20” dal vincitore elvetico Kevin Kuhn e a 1’05” dall’altro svizzero Timon Ruegg (nella foto di apertura), si capisce che la strada è tracciata.

«Con Gioele abbiamo impostato un lavoro teso a farlo tornare quello che era giunto nella Top 10 assoluta dei Mondiali – afferma il responsabile tecnico Alessandro Guerciotti – è rientrato nel gruppo come se non ne fosse mai uscito. Diciamo che riprendiamo da dove avevamo lasciato con un nuovo entusiasmo».

Bertolini viene da due stagioni difficili, nelle quali la preparazione invernale non era mai andata nel dovuto modo…

Il nostro obiettivo è dosarlo nella maniera giusta per farlo crescere gradatamente. Il meglio dovrà venire all’inizio del 2022, con gli Italiani come primo obiettivo verso un Mondiale dove tornare ai suoi livelli di un tempo. Noi siamo fiduciosi, il suo finale di stagione in Mtb era stato buono e deve continuare su quella strada senza stress.

Bertolini Dorigoni 2021
Bertolini e Dorigoni, grandi rivali ora affiliati nella stessa squadra: quali equilibri nasceranno?
Bertolini Dorigoni 2021
Bertolini e Dorigoni, grandi rivali ora affiliati nella stessa squadra: quali equilibri nasceranno?
La squadra però non è incentrata su Bertolini…

No, abbiamo un team decisamente compatto. Con Gioele ci sarà Dorigoni, abbiamo nello stesso team i migliori due elite italiani e pensiamo che la concorrenza interna non possa fargli che bene. Viene dalla sua prima stagione nelle Marathon di Mtb, ora deve tradurre queste rinnovate doti di resistenza nel ciclocross che ha una durata decisamente diversa e quindi bisogna verificare anche come recuperare la sua innata esplosività.

In campo femminile che cosa vi aspettate dalla Realini?

Gaia viene da una straordinaria stagione su strada, ma quest’anno per lei cambierà molto: innanzitutto non avrà più al suo fianco la Baroni, quindi cambieranno le logiche di squadra, visto che nella passata stagione accadeva che l’una o l’altra dovevano correre di conserva quando la compagna era in fuga. Ora sarà libera di fare la sua corsa.

Realini Illnau 2021
Gaia Realini impegnata a Illnau, dove ha chiuso seconda a 2″ dalla francese Clauzel
Realini Illnau 2021
Gaia Realini impegnata a Illnau, dove ha chiuso seconda a 2″ dalla francese Clauzel
I risultati conseguiti su strada pongono su di lei molte aspettative…

Noi confidiamo che i risultati conseguiti le diano quell’energia mentale in più, quella consapevolezza utili per continuare a migliorare. Io dico la verità: sono convinto che Gaia possa arrivare a risultati anche superiori alla Baroni, a condizione però che possa migliorare nella tattica di corsa dove è ancora un po’ carente, ma con Di Tano stanno lavorando anche su questo.

Ci sono altri acquisti?

Abbiamo portato con noi Samuele Leone, pronto ad affrontare il suo penultimo anno fra gli Under 23, lo abbiamo seguito a lungo e con attenzione e crediamo che possa avere grandi margini di miglioramento tanto da diventare il riferimento della categoria, ancor più considerando che Fontana è al suo ultimo anno prima del passaggio di categoria. Senza dimenticare che sempre fra gli U23 abbiamo Agostinacchio e Fede, entrambi nel giro azzurro. Poi c’è Eros Cancedda, che può sorprendere fra gli junior e Federica Venturelli, ma qui parliamo di un fenomeno assoluto…

Cancedda 2021
Eros Cancedda è uno dei giovani più promettenti, vincitore lo scorso anno a Jesolo al Giro d’Italia ciclocross
Cancedda 2021
Eros Cancedda è uno dei giovani più promettenti, vincitore lo scorso anno a Jesolo al Giro d’Italia ciclocross
Dicci di più…

Sono rimasto strabiliato vedendo i risultati di questa ragazza fra le allieve, vince in ogni disciplina, qualcosa che in Italia è inusuale. Io sono convinto che anche nel ciclocross, pur al suo primo anno, possa davvero sorprendere tutti.

Un team che quindi può davvero realizzare l’enplein in ogni prova italiana, Tricolori in testa…

Serve sempre tanta fortuna per ottenere simili giornate, è chiaro che vogliamo emergere dappertutto e ne abbiamo la possibilità, in alcune categorie partiremo favoriti, in altre come importanti outsider, ma ce la giocheremo in ogni singola corsa.

Guerciotti 2021
Alessandro Guerciotti, a sinistra, con Dorigoni e suo padre Paolo, creatore di un team storico
Alessandro Guerciotti, a sinistra, con Dorigoni e suo padre Paolo, creatore di un team storico
Pur avendo un roster abbastanza lungo e che copre ogni categoria, è chiaro però che la nuova distribuzione delle gare internazionali mette un po’ in difficoltà, soprattutto con la Coppa del Mondo versione “extralarge”…

Quello del ciclocross sta diventando un calendario sempre più simile alla strada, con prove World Tour e altre gare. Qui avremo di regola Coppa del Mondo alla domenica anticipata dal Superprestige al sabato, quindi impegnando tutti i weekend. Le gare internazionali servono soprattutto per acquisire esperienza: noi abbiamo intenzione di frequentare il circuito di Coppa il più possibile con Bertolini, Dorigoni e Realini che è quella che ne ha più bisogno per crescere. Non avendo ambizioni di classifica, è chiaro che in caso di alcune gare alle quali teniamo particolarmente (innanzitutto le tre internazionali, ossia il nostro Trofeo Mamma e Papà Guerciotti, Faé di Oderzo e Brugherio) privilegeremo il calendario italiano.

Obiettivamente, gestire un team simile, il più vicino a uno status professionistico, quanto impegna?

Moltissimo, prima, ai tempi di mio padre, era quasi tutto delegato al corridore. Oggi devi avere uno staff completo a sua disposizione, prevedendo anche una base in Belgio con camper e staff del posto. Il dispendio è enorme, a ben guardare le differenze con un team World Tour non sono poi così tante. Salvo il budget, naturalmente…

Di Tano 2021

In vista del ciclocross, Di Tano sorprende tutti

08.08.2021
4 min
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La chiacchierata con il responsabile del Team Guerciotti Selle Italia Vito Di Tano per parlare della stagione dei due gioielli azzurri fra ciclocross e strada si apre con una notizia: Gaia Realini e Francesca Baroni divideranno le loro strade, almeno nel ciclocross. L’ex campione del mondo pugliese non dice di più, per rispetto nei confronti della Baroni con la quale ci sono state opinioni diverse che hanno portato a questa scelta. Certamente si tratta di un fatto inaspettato, soprattutto in una stagione che per la lucchese è diventata difficile per colpa del famoso incidente in allenamento.

Fari puntati quindi su Gaia. Se sul futuro della Baroni non ha più notizie dirette, sull’abruzzese Di Tano ha già la certezza assoluta che sarà ancora diviso fra strada e ciclocross: «Dopo il ritiro di Livigno effettuerà la seconda parte di stagione puntando a una maglia azzurra per gli europei. Poi vedremo come approcciarla al ciclocross tenendo presente la necessità del riposo. Far coesistere le due specialità è possibile e necessario, ma servono comunanza d’intenti da parte dei rispettivi team ed equilibrio nella gestione del ragazzi».

Baroni Di Tano 2021
La Baroni e Di Tano, un binomio che si è scisso a sorpresa: che farà ora la toscana?
Baroni Di Tano 2021
La Baroni e Di Tano, un binomio che si è scisso a sorpresa: che farà ora la toscana?

La sinergia con Fidanza

Di Tano ammette di avere in Fidanza un valido contraltare: «Ciò permette a chi corre in due discipline di avere i giusti tempi di riposo. Non sono ragazzi da spremere a tutti i costi per un risultato, trovare il giusto equilibrio è un vantaggio per tutti».

Il pugliese però va oltre e pensa già a futuri obiettivi per la Realini sui prati: «Stiamo studiando ogni particolare per permettere a Gaia di andare negli Usa, in Coppa del Mondo, perché lì si disputeranno i Mondiali e vedere in anteprima percorso e logistica è fondamentale».

La piccola Realini è stata finora protagonista di una grande stagione su strada: qui dopo l’arrivo a Matajur del Giro
La piccola Realini è stata finora protagonista di una grande stagione su strada: qui dopo l’arrivo a Matajur del Giro

Gli Usa pensando al mondiale

Pontoni ce lo aveva anticipato, senza però specificare nomi: «Gaia ci dovrebbe essere – ribadisce Di Tano – sarebbe importante per lei e per noi, per capire dove può arrivare».

Di Gaia abbiamo già avuto modo di parlare quest’estate, i suoi risultati su strada l’hanno di nuovo posta al centro dell’attenzione, risultati che hanno sorpreso Di Tano solo relativamente: «Ci siamo visti prima dei campionati italiani, le ho fatto fare un po’ di dietro motori e mi sono accorto che stava davvero bene, andava forte in salita, molto forte. Sicuramente deve migliorare nell’aspetto tattico e nella visione di gara, ha la tendenza a restare di lato e in fondo, deve imparare a muoversi in gruppo con più scioltezza, ma è giovanissima, non conosciamo ancora i suoi limiti».

GIC Ferentino
Gaia Realini e Francesca Baroni all’ultimo Giro d’Italia di ciclocross: la sfida si ripeterà nel prossimo inverno?
GIC Ferentino
Gaia Realini e Francesca Baroni all’ultimo Giro d’Italia di ciclocross: la sfida si ripeterà nel prossimo inverno?

Tanto da imparare

Questi progressi su strada si tradurranno anche nel ciclocross? «Sicuramente la strada ti dà un buon fondo, ormai non solo le imprese dei “tre tenori” dicono che per andar forte nel ciclocross serve di più la strada e viceversa, piuttosto che la Mtb. Chi fa attività invernale, su strada è avvantaggiato. Gaia è ancora U23, non dimentichiamolo: quando passerà di categoria dovrà fare una scelta, privilegiare magari la strada ma l’attività di ciclocross sarà un serbatoio di energie al quale attingere. Guardate Rachele Barbieri che cosa ha fatto dopo essere tornata all’attività sui prati…».

Quanti margini ci sono per l’abruzzese nel ciclocross? «Tanti – sentenzia Di Tano – ha ancora molto da imparare soprattutto nella gestione tattica delle gare, nello studio delle avversarie e del percorso. Mi aveva già stupito molto per quel che aveva fatto nell’inverno scorso, ma credo che dopo le meraviglie mostrate su strada potrà fare un altro salto di qualità. Ce lo auguriamo tutti».

Realini strada 2021

Fidanza è sicuro: «La Realini ha un futuro su strada»

15.07.2021
5 min
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C’è una ragazzina di 20 anni che sta scoprendo limiti impensabili nel ciclismo su strada. Di Gaia Realini (nella foto di apertura intervistata da Dalia Muccioli proprio per bici.PRO) abbiamo parlato spesso, prima per i suoi successi nel ciclocross, poi seguendola nel suo approccio con il mondo “road”, pieno di incognite che alla fine si stanno rivelando dolci promesse. L’ultimo capitolo è stato al Giro d’Italia: neanche nei sogni più azzardati avrebbe mai pensato di sfiorare la Top 10, sfuggita alla fine per soli 11”.

Attenzione però: se guardiamo a chi l’ha preceduta, ci accorgiamo intanto che c’erano ben 4 atlete della corazzata SD Worx monopolizzatrice del podio, poi che è stata la terza italiana, preceduta solamente dall’olimpica Marta Cavalli e dall’esperta Tatiana Guderzo. Parlando con il suo diesse alla Isolmant Premac Vittoria Giovanni Fidanza, è evidente come veda in Gaia un diamante grezzo, che va lavorato poco a poco, ma che può diventare qualcosa di preziosissimo e famoso in tutto il mondo.

Realini Riale Giro 2021
Gaia Realini al Giro Donne 2021. In classifica finale è stata 11esima a 10’53” dalla vincitrice Van Der Breggen
Realini Riale Giro 2021
Gaia Realini al Giro Donne 2021. In classifica finale è stata 11esima a 10’53” dalla vincitrice Van Der Breggen
Siete rimasti sorpresi dal suo rendimento?

Enormemente. Sapevamo che Gaia fosse tutta da scoprire alla sua prima esperienza in una corsa a tappe, non poteva avere alcun riscontro, per questo avevamo impostato una gara da vivere giorno per giorno, senza aspettarci nulla.

Quando è stata decisa la sua partecipazione al Giro?

Eravamo al campionato Italiano che insieme alla corsa rosa era l’appuntamento al quale tenevamo di più in questa stagione. Visto com’era andata (Gaia ha conquistato la 9ª posizione, ndr), le ho suggerito di partecipare guardando alla classifica, ma senza assolutamente pressioni, verificando la situazione tappa dopo tappa. A dir la verità pensavo che se tutto andava bene, poteva ambire anche a una Top 20, invece è andata ben al di là delle aspettative.

Proviamo a dividere la sua stagione in due: che cosa ti era sembrato nei suoi primi approcci su strada?

Noi avevamo pensato di sfruttare inizialmente la condizione acquisita nel ciclocross, puntando alle prime classiche come Strade Bianche e Trofeo Binda, dove non è andata come lei si aspettava. E lì abbiamo iniziato a capire con chi avevamo a che fare, perché si è messa a ragionare, a chiedersi che cosa non fosse andato. Ha lavorato per trovare la condizione per questa fase della stagione e i risultati si sono visti.

Realini strada 2021
Per Realini questa è la prima vera stagione su strada: primavera positiva, estate fulminante. Azzurro alle porte?
Realini strada 2021
Per Realini questa è la prima vera stagione su strada: primavera positiva, estate fulminante. Azzurro alle porte?
Seconda parte: ora che il Giro è alle spalle, che cosa vi ha detto di più su di lei?

Sono emerse due qualità: la prima è la sua determinazione mentale, feroce, con un’idea di dove vuole arrivare e per la quale è pronta a impegnarsi al massimo. La seconda è più tecnica, le sue capacità di recupero che, unite al suo fisico molto minuto, ne fanno una scalatrice di primo piano. Dobbiamo lavorare su quello: è chiaro che su certi percorsi, pianeggianti, ventosi, lei paga dazio, ma sulle grandi salite può davvero fare la differenza. Poi va aggiunto che è bravissima nel fare gruppo, perfettamente integrata nel team.

Se finisci così in alto in una grande corsa a tappe, significa anche che hai doti di resistenza inaspettate…

Noi eravamo già contenti per quello che aveva fatto a Prato Nevoso (6ª a 2’36” da Van der Breggen, ndr), ma spesso condizione di forma, morale e un pizzico di fortuna possono davvero portarti lontano. La sua convinzione è cresciuta col passare dei giorni, la sua tenuta è sicuramente un valore. Devo dire che quando l’avevo vista da junior in una gara a tappe nelle Marche, mi ero accorto che era sempre avanti. Allora sapevo che c’erano altri team dietro di lei e sono rimasto in disparte, poi le cose si sono messe in maniera tale da portarla da noi.

Con lei avete anche Francesca Baroni: parliamoci chiaro, voi siete favorevoli alla loro doppia attività, ciclocross e strada?

E’ un tema delicato sul quale voglio essere chiaro: idealmente sono molto favorevole, ma bisogna gestire bene le ragazze, ossia trovare un punto d’incontro, di equilibrio fra le società che curano l’attività sui prati e su strada, individuando gli eventi sui quali puntare, la preparazione e i necessari momenti di scarico. Lei sicuramente vuole continuare a correre nel ciclocross…

Fidanza 2021
Giovanni Fidanza con sua figlia ai tempi della Eurotarget. Il diesse dell’Isolmant Premac crede molto nelle possibilità della Realini
Fidanza 2021
Giovanni Fidanza, oggi diesse dell’Isolmant Premac, crede molto nelle possibilità della Realini
Possono essere di esempio per chi vuole abbinare più discipline?

Certamente, consideriamo però che ormai l’attività si dipana su 12 mesi, anche su strada se si pensa che già a gennaio in Australia ci sono gare importanti. La multidisciplina serve perché ogni specialità ti dà qualcosa in più, devi poi arrivare a un punto nel quale scegli quella su cui investire maggiormente. Come detto, basta trovare un equilibrio: ci sono squadre che vogliono correre sempre, ma se non hai un organico da WorldTour, non puoi permettertelo. Io preferisco scegliere pochi appuntamenti e puntare su quelli. Correre poco può essere la scelta giusta in alcuni casi.

Una Gaia così brillante non potrebbe guadagnarsi una chance anche per le prove titolate su strada fra le Under 23?

Potrebbe essere, dipende dai tipi di percorsi, gli Europei ad esempio potrebbero anche prestarsi, ma bisogna saperlo per tempo e prepararsi di conseguenza. Non mi piace mai essere preso di sorpresa, le cose vanno ragionate e programmate. Sono sicuro che questo è uno dei primi principi che Gaia ha imparato…