Della Casa 2021

Della Casa: «La Coppa Europa deve dare spazio a tutti»

18.06.2021
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Il progetto va avanti. Le obiezioni portate in sede italiana dal Ct Fausto Scotti non sono cadute nel vuoto, anzi entrano a far parte del bagaglio con il quale la Coppa Europa di ciclocross prepara il suo esordio nel prossimo inverno. L’agenda di queste ore per il presidente dell’Uec Enrico Della Casa è estremamente ricca, ma la nuova idea relativa al ciclocross è alla base della sua azione, anche perché non si tratta di un’idea estemporanea.

«Il Covid ci ha notevolmente rallentato – spiega Della Casa – il progetto infatti è del gennaio 2020 e avevamo intenzione di presentarlo a tutte le nazioni europee a marzo, ma poi come noto si è fermato tutto e quindi abbiamo dovuto posticipare l’idea di oltre un anno e senza poter dare quell’impronta che avremmo voluto. Dobbiamo andare avanti un po’ per gradi, ma il suo lancio è fondamentale nell’ottica della promozione del nostro mondo».

Giro d'Italia ciclocross 2021
Tappa del Giro d’Italia Ciclocross a Porto Sant’Elpidio: l’Uec pensa di coinvolgere in Coppa un paio di gare italiane
Giro d'Italia ciclocross 2021
Tappa del Giro d’Italia Ciclocross a Porto Sant’Elpidio: l’Uec pensa di coinvolgere un paio di gare italiane
Com’è stata accolta l’idea dalle varie federazioni?

Molto bene perché soprattutto si è ben compreso che la nostra volontà era quella di proporre qualcosa di intermedio. Vogliamo inserirci fra l’attività locale e quella di vertice, costituita da Coppa del Mondo e grandi eventi, quasi del tutto localizzati in Belgio e Olanda. Molte nazioni non hanno budget sufficienti per affrontare questi eventi e la Coppa Europa può essere il giusto tramite per crescere a costi contenuti. 

Che formula avete pensato per la Coppa?

Noi ci siamo ispirati soprattutto all’identico circuito riservato alla Bmx e agli Europei giovanili di Mtb: vogliamo soprattutto che non sia una challenge riservata solo alle nazionali, che si debba essere selezionati, ma che sia aperta anche alle rappresentative locali e alle formazioni private. Deve essere un modo per fare esperienza vera, in Paesi dove altrimenti mancherebbe un reale confronto per crescere.

Coppa Mondo Tabor 2020
La Coppa Europa dovrebbe svilupparsi in più Paesi, a ovest come a est (qui a Tabor, Repubblica Ceka)
Coppa Mondo Tabor 2020
La Coppa Europa dovrebbe svilupparsi in più Paesi, a ovest come a est (qui a Tabor, Repubblica Ceka)
A quante prove avete pensato?

L’idea di base era di 12 gare nel corso dell’anno, ma per questa prima stagione crediamo che già averne 4-5 sarà un grande risultato. E’ un’edizione forzatamente sperimentale, che ci servirà per trovare i giusti equilibri. Noi vogliamo attirare piccole realtà organizzative che possano attraverso la Coppa Europa fare il salto di qualità a livello internazionale. 

Un’obiezione portata al lancio di quest’iniziativa è legata al timore che il calendario diventi troppo oneroso per i più giovani, considerando gli impegni scolastici che, con l’allontanarsi della pandemia, dovrebbero diventare più massicci e in presenza…

Proprio per questo abbiamo scelto di non allestire eventi nuovi, ma di chiedere a organizzatori di gare già esistenti di aderire al progetto, in modo da non intaccare il totale degli impegni agonistici dei ragazzi. Non solo: noi pensiamo che essi non debbano essere sottoposti a lunghe trasferte che toglierebbero tempo agli studi, potrà quindi capitare anche la contemporaneità di prove di Coppa in zone diverse dell’Europa, strutturando il sistema di punteggi e classifiche in modo da tutelare tutti.

Europei ciclocross 2020
Tra gli obiettivi della challenge quello di far uscire il ciclocross dal dualismo Belgio-Olanda che rischia di schiacciarlo
Europei ciclocross 2020
Tra gli obiettivi della challenge quello di far uscire il ciclocross dal dualismo Belgio-Olanda che rischia di schiacciarlo
In questo modo si può uscire dal duopolio Belgio-Olanda che caratterizza in modo molto stringente il mondo del ciclocross?

Belgio e Olanda restano i riferimenti assoluti, ma come detto per molti sono quasi irraggiungibili, noi dobbiamo dare modo a tutti di fare attività internazionale, sfruttando Paesi come Spagna, Francia, la stessa Italia dove l’attività è tanta e di ottimo livello organizzativo. A lungo andare questo potrà anche influire su un nuovo disegno delle gerarchie internazionali, con campioni sparsi per i vari Paesi, ma ci vuole tempo.

Con l’ingresso nella Coppa Europa della categoria allievi, solamente il ciclismo su strada non ha manifestazioni internazionali loro riservate. Ci state pensando?

Sì e abbiamo già due progetti in cantiere, uno simile alla Coppa Europa di ciclocross e un altro che sia un evento europeo a sé stante, forse non un vero e proprio campionato europeo ma una sorta di festival continentale della categoria, che coinvolga i ragazzi con le loro famiglie. Il problema con il ciclismo su strada è che abbiamo limiti di partecipazione, non possiamo pensare a eventi per migliaia di competitori. Dobbiamo prendere le misure, per questo sono due cantieri aperti.