Realini Isolmant 2 2021

Realini c’è: «Attente big, imparo in fretta…»

16.04.2021
4 min
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Non sempre è facile cambiare bici, cioè specialità. In una sei in cima alle gerarchie italiane, nella nuova hai tutto da imparare: una neofita che deve sfruttare ogni occasione per progredire, farsi conoscere, ricordare che è sempre quella della quale d’inverno parlavano tutti. Chi è il soggetto del discorso? Gaia Realini, una delle stelle di prima grandezza del ciclocross italiano che da quest’anno si sta disimpegnando, già piuttosto bene, anche su strada.

Parliamo di una ragazza di appena 19 anni, che ha già avuto modo di assaggiare il ciclismo che conta, quello delle olandesi quasi imbattibili e delle italiane pronte a far loro lo sgambetto come la Longo Borghini al Trofeo Binda. Gaia non si è per nulla spaventata: «In pratica mi sono immersa nella stagione cambiando solo bici, senza un attimo di stacco, per sfruttare la condizione e infatti la forma c’era, quel che manca è l’esperienza».

Chi esce dal ciclocross si dice che abbia qualcosa in più come esplosività ma pecchi nella resistenza. Tu come ti sei trovata?

Il divario c’è, lo sento. Passare da una gara di un’ora al massimo a 3-4 ore in bici non è facile, all’inizio va tutto bene, nella parte finale la stanchezza si affaccia, ma con una giusta alimentazione e sapendosi gestire in gara, ce la si fa. Vedo che ad ogni gara va sempre meglio.

Che impressione hai avuto delle big?

Ero abituata a guardarle in televisione, io ragazzina a sognare un giorno di essere con loro ed è successo prima di quanto pensassi. Io ci metto tutta la grinta possibile e penso che con gli anni e l’esperienza raggiungerò il loro livello, ma serve pazienza.

Gaia Realini su strada. Domenica a Civitanova è stata decisiva per la vittoria della Fidanza
Realini strada 2021
Domenica a Civitanova è stata decisiva per la vittoria della Fidanza
Provato timore al loro confronto?

Quello no: nel ciclocross sin da junior sei abituata a gareggiare con le più forti e anche su strada, salvo le gare di WorldTour, capita che ci si ritrovi insieme. Veniamo svezzate in fretta…

Che cosa ti è piaciuto di più finora nel tuo approccio su strada?

E’ un bell’ambiente, mi piace soprattutto il mio team (la Isolmant-Premac-Vittoria, ndr), c’è una grande comunanza d’intenti, si sente forte lo spirito di squadra. Nel ciclocross si è più isolate, qui ci si confronta, si parla con le compagne e ognuna ha la possibilità di giocarsi le sue carte.

Realini Isolmant 2021
La pescarese è tesserata nel team Isolmant-Premac-Vittoria, guidato da Giovanni Fidanza
Realini Isolmant 2021
Corre nel team Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza
E che cosa ti è piaciuto meno?

Nulla, ringrazio anzi che ci sia data la possibilità di correre. Qualche volta può capitare che i percorsi non siano ideali, ma nella situazione che viviamo, essere in gara è già di per sé un grande risultato.

Su strada inizi a capire che tipo di ciclista sei?

Visto il mio fisico minuto, mi trovo bene in salita dove già mi difendo bene, invece in volata proprio non va…

Gaia Realini: più ciclocrossista o stradista?

Per ora il ciclocross resta il mio primo amore, ma so che se voglio avere una carriera professionistica, la strada è la via primaria. E’ l’unica che può garantire un futuro, anche economicamente. Il ciclocross però mi appassiona di più, non posso negarlo…

L’abruzzese è un punto fermo in azzurro e nel panorama italiano del cross
Nel cross, l’abruzzese è un punto fermo in azzurro
Nel ciclocross quando si parla di te, si parla anche di Francesca Baroni e viceversa. Su strada?

Siamo nella stessa squadra, ci confrontiamo spesso, ci aiutiamo a vicenda. Anche lei sa di avere molto da imparare. Rispetto a me va meglio in volata, questo è certo…

Prossime gare?

Chambery domenica e poi si torna nelle Marche il 25, con la speranza di potermi far vedere davanti. Io ci provo…