LUINO – Il ritorno alle corse di Anna Van Der Breggen ha stupito sotto tutti i punti di vista. Appena ufficializzata la notizia, la curiosità era rivolta al capire se e come sarebbe tornata competitiva, la domanda che girava tra gli addetti ai lavori riguardava il suo livello di competitività. Una volta riattaccato il numero sulla schiena, alla Volta Femenina de la Comunitat Valenciana, è arrivato un terzo posto alla tappa inaugurale al quale è seguita la prima top 3 in classifica generale. Nemmeno il tempo di mettere tutti i dubbi sul tavolo che la campionessa della SD Worx-Protime li ha spazzati via a colpi di pedale.
Le conferme delle qualità atletiche di Van Der Breggen, se mai ce ne fosse stato bisogno, sono arrivate con il mese di marzo. Prima gara con un assaggio di muri delle Fiandre e un settimo posto colto. Alla Strade Bianche è andata ancora meglio, attacco in discesa sullo sterrato de Le Tolfe e testa a testa con Demi Vollering. Il secondo posto finale a Piazza del Campo ha fatto capire a tutto il gruppo che Anna Van Der Breggen è tornata con lo stesso stile di prima.
Un nuovo gusto
Al Trofeo Binda la pioggia ha cancellato la presentazione delle squadre e riuscire ad avvicinare la due volte campionessa iridata non è stato semplice. In attesa che salisse sul palco del foglio firma siamo riusciti a scambiare due battute con lei, partendo da una semplice domanda: “come mai hai deciso di tornare”?
«Quando ho smesso – racconta Van Der Breggen – avevo davvero chiuso con molte cose. E dopo tre anni da diesse mi sono sentita di nuovo motivata, ma ora credo di correre in maniera diversa. Alla base c’è una ragione differente, non voglio vincere tutte le gare e sono contenta di questo mio nuovo approccio. Ho vinto tanto e sono contenta di quello che ho fatto nella mia carriera, ma ora mi piace pedalare. Mi diverto molto di più nel giocare le carte della squadra e allenarmi».
Tutti si aspettano che tu possa ancora vincere, come ti fa sentire?
Ha senso, ma per me non è così. Sento che non è la mia motivazione. Penso di potermi godere maggiormente il ciclismo senza questo tipo di pressione, non la sento più e non è più parte di me.
Qual è la tua motivazione?
Mi piace andare in bici ed essere felice nel farlo. Sono contenta di pedalare e migliorare ancora sia singolarmente che nel processo di squadra insieme alle mie compagne, in modo da creare un team solido e vincere tutte insieme. Credo di aver capito quanto un ciclista abbia bisogno della squadra e se vuoi metterti in mostra questa si sfalda.
E’ una cosa che è cambiata grazie ai tre anni passati da diesse?
Sì, anche come diesse si guarda molto di più ai compagni di squadra e credo che sia anche quello che faccio adesso che sono risalita in bici. Prima del mio ritiro nel 2022 mi concentravo soprattutto sul vincere le gare e basta. Ora per me è importante che tutti si sentano bene, che siano felici e possano provare a vincere la gara.
Negli ultimi tre anni le altre ragazze ti avevano al loro fianco sull’ammiraglia, ora torni in bici…
Penso che sia bello. Voglio dire, avevo bisogno di una pausa dopo tre anni e mi sono sentita davvero motivata nel salire nuovamente in bicicletta. Ed è quello che dicevo prima, è come se cambiasse la prospettiva. Quando ero diesse ho visto un ruolo diverso e per me è stata davvero una bellissima esperienza. Ho vissuto una combinazione di cose davvero piacevole e mi ha fatto imparare qualcosa in più sul ciclismo. Penso che ora in bici io sia più rilassata per questo motivo.
Dopo tre anni in cui hai allenato e ti sei formata in questo campo hai cambiato il tuo approccio ai lavori in bici?
Sicuramente ho imparato qualcosa di nuovo. Mi è piaciuta come esperienza e ho capito di potermi allenare di più rispetto a quanto facevo prima e non ho paura di andare in profondità nella formazione.