La settimana tipo a novembre. Per Ulissi sedute “no stress”

20.11.2022
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Seconda metà di novembre, tempo di ripresa per i corridori. Le settimane iniziano a ritrovare una loro routine, ma non sono ancora del tutto quelle del pieno della stagione. Per la nostra “settimana tipo” relativa a questo periodo abbiamo sentito Diego Ulissi.

Il campione della UAE Emirates ci racconta che ha ripreso sì ad allenarsi, ma con molta tranquillità. Dopo un periodo di stacco totale il toscano sono già due settimane che ha dato il via alla suo 2023 ciclistico.

In stagione Ulissi ha vinto 2 corse: Gp Industria e una tappa al Limousin (in foto). Ha chiuso l’anno a metà ottobre con 74 giorni di gara
In stagione Ulissi ha vinto 2 corse: Gp Industria e una tappa al Limousin (in foto). Ha chiuso l’anno a metà ottobre con 74 giorni di gara
Diego, la tua “settimana tipo” in questi periodo: partiamo dalla sveglia?

Nonostante non debba fare uscite lunghe non mi alzo molto tardi in quanto ci sono le figlie da portare a scuola! Quindi mi alzo verso le 7:30 e faccio colazione.

Cosa mangi appunto a colazione?

Le solite cose di sempre: latte senza lattosio perché sono intollerante, fette biscottate con la marmellata, cerali semplici e per finire un’omelette. La differenza con gli altri periodi della stagione è che ne mangio in minor quantità, pertanto è più leggera. In accordo con il nutrizionista della squadra riduco i carboidrati.

Poi come procede la giornata? Inizi subito il tuo allenamento?

No, porto le bimbe a scuola. Torno, prendo un caffè e poi mi alleno.

Restiamo sull’alimentazione: a pranzo cosa mangi?

Non iniziando presto torno tardi e mangio quel che trovo perché la “cucina è chiusa”! Anche in questo caso è molto semplice, si tratta di un pranzo più sbilanciato sui carboidrati. Quindi riso o pasta, un po’ di bresaola o prosciutto e delle verdure crude con un po’ di pane.

Il corridore toscano (classe 1989) predilige il latte senza lattosio
Il corridore toscano (classe 1989) predilige il latte senza lattosio
Pasta e riso sempre in bianco o anche con dei sughi?

No, anche con dei sughi: pomodoro semplice, se c’è il ragù non dico di no, lo stesso con il pesto. Mi piace variare, soprattutto in questo periodo. Sempre in accordo con il nutrizionista abbiamo deciso di non stare super attenti al peso o di scendere subito molto, ma di tenerci quel paio di chiletti in più per affrontare meglio l’inverno. Avere un po’ più di scorte contro il freddo.

E pesi ciò che mangi?

Sinceramente io non sono il più preciso del mondo! Forse anche perché non ingrasso molto e quando devo butto già abbastanza facilmente quei chiletti in più. Comunque no: non peso i cibi, ma solo perché con il tempo ho imparato a valutare le quantità. Prima li pesavo, ora vado ad occhio e so più o meno quanto ho mangiato.

A merenda cosa prendi?

O uno yogurt proteico o della frutta secca tipo noci o mandorle, o disidratata tipo le albicocche secche.

E a cena?

A cena, al contrario del pranzo, il pasto è più sbilanciato sulle proteine. Alterno carne bianca, carne rossa e pesce. Meno le uova di cui non sono un grande amante. La carne rossa la mangio una, massimo due, volte a settimana. Poi mangio anche della verdura cotta di stagione. Mentre in altri periodi in base anche all’allenamento del giorno dopo inserisco dei carboidrati.

Le sedute in palestra di Ulissi iniziano con una camminata sul tapis roulant
Le sedute in palestra di Ulissi iniziano con una camminata sul tapis roulant
In questo periodo intermedio utilizzi gli integratori?

Quando faccio palestra sì. I soliti: aminoacidi, proteine. In più io da sempre utilizzo parecchio gli omega-3: li ho sempre ritenuti validi.

Accennando alla palestra, Diego, ci hai introdotto nella parte dell’allenamento. Come ti gestisci in questo periodo di ripresa?

Mi alleno tutti i giorni, salvo un riposo e faccio due-tre sedute in palestra a settimana anche in considerazione del meteo. Magari se piove anziché uscire si fa una seduta in palestra e un’oretta di rulli.

Iniziamo dal lunedì…

Esco in bici e faccio due ore, adesso anche due e mezzo. Sono allenamenti tranquilli, quelli per fare la cosiddetta base. Pertanto usciamo in Z1-Z2, però non è la “pascolata”, comunque si cerca di tenere un buon passo: tranquillo, ma neanche a guardare per aria. Faccio poca salita e più pianura.

Il martedì?

Faccio palestra e la faccio quasi subito dopo la sveglia. Ho la fortuna di averla in casa. Premetto che io non sono un amante della palestra. Essendo abituato a stare all’aria aperta non è troppo il mio terreno, anche per questo me la sono fatta in casa: per cercarmi di facilitare le cose. Comunque, quando faccio palestra, mi scaldo con una camminata di 15′ sul tapis roulant, quindi passo agli esercizi per le gambe (i soliti tipo squat, ndr) e poi alla parte del core stability. In tutto ci sto un’ora e 10′-20′.

Giusto ieri Diego è uscito in allenamento con Pozzovivo. Anche se lo sfondo può trarre in inganno erano con le bici da strada
Giusto ieri Diego è uscito in allenamento con Pozzovivo. Anche se lo sfondo può trarre in inganno erano con le bici da strada
E nel pomeriggio vai anche in bici?

No, ci vado a seguire. Non mi piace troppo fermarmi e poi riprendere. Quando esco in bici in questi casi faccio un paio di ore per velocizzare  un po’. Quindi cerco di non scendere sotto le 90 rpm e sempre con uno sforzo non intenso.

E siamo a mercoledì…

Sono ancora 3 ore, ma con qualche salitella in più. In questo periodo quando si parla di salita intendo quelle fino a 20′, non troppo lunghe. L’intensità dell’uscita è sempre quella della base, quindi Z1-Z2 e magari si tocca un po’ la Z3 bassa per qualche istante in salita, ma giusto per alzare un po’ i battiti. E poi nel pomeriggio faccio stretching, quello sempre. Credo serva molto… soprattutto alla mia età!

Giovedì?

Ripeto quanto fatto il marterdì.

Venerdì invece?

Ancora ore di sella. Si va dalle 3 alle 3 ore e mezza, ma sempre con le stesse modalità del lunedì.

In questo periodo è davvero raro vedere un pro’ che esce anche se piove. Anche Ulissi in questi casi preferisce lavorare al chiuso
In questo periodo è davvero raro vedere un pro’ che esce anche se piove. Anche Ulissi in questi casi preferisce lavorare al chiuso
Quindi il sabato?

Quattro ore, si allunga un po’. I ritmi però non aumentano. Sono gli stessi del mercoledì.

E siamo infine all’ultimo giorno della settimana?

Riposo. Ma questo vale in una settimana tipo. Poi la realtà è legata al meteo, come ho detto. Ho una tabella da rispettare, ma soprattutto fino al primo training camp è una tabella variabile. Insomma per ora sono allenamenti “no stress”.

Diego, prima hai detto “alla tua età”, quindi sei un esperto. Se dovessi fare un paragone rispetto a una dozzina di anni fa in cosa differisce questo periodo?

In realtà, almeno per me, cambia davvero poco. Quel che è diverso è che prima magari facevi anche 5 ore, ma era davvero una passeggiata. Era un “pascolare”. Adesso questo tipo di uscita non esiste più. Si fanno meno ore, sempre senza faticare, però un pizzico di ritmo, di buon passo c’è sempre.

Zana, secondo anno: preparazioni a confronto

04.02.2022
5 min
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Filippo Zana (in apertura foto Barioglio) è uno dei corridori italiani più attesi. Il veneto, classe 1999, ha già iniziato la sua stagione agonistica, la terza tra i professionisti. Ogni anno il corridore della Bardiani Csf Faizanè è cresciuto sempre un po’.

E proprio da qui partiamo: dalla crescita. Vogliamo fare un confronto fra la sua settimana tipo, di questo periodo, fra il primo e il terzo anno da pro’. Iniziamo…

In Spagna, Zana (in terza ruota) ha messo nel sacco i primi giorni di corsa. Prossima gara l’Oman
In Spagna, Zana (in terza ruota) ha messo nel sacco i primi giorni di corsa. Prossima gara l’Oman
Filippo, facciamo prima di tutto un breve sunto che spieghi un po’ le differenze della tua preparazione dell’inverno 2019, quello del debutto tra i grandi, e quello 2022…

La cosa principale di cui mi sono accorto è che mancava la forza e infatti ho incrementato la palestra. Adesso cerco di farla tutto l’anno. Da neopro’, verso gennaio smettevo.

E i chilometri?

Più o meno sono quelli, anche se a fine stagione, visto il mio calendario, saranno 5-6mila in più. Quel che secondo me è cambiato nell’allenamento è l’intensità: magari non faccio troppe ore, ma le faccio più di qualità. Mi sono accorto che mettendo dentro più soglia e tanto medio si fa la differenza. Ma poi c’è un’altra cosa che ho notato, soprattutto quest’anno.

Quale?

Il peso. Quest’anno sono arrivato alle prime gare di stagione in Spagna già con il peso giusto, cosa che non facevo in passato. E devo dire che ho notato una bella differenza, soprattutto in salita. Ho avuto buone sensazioni. Gli altri anni mi presentavo con un paio di chili in più.

Quanto sei alto e quanto pesi?

Sono alto 1,85 metri per 65 chili.

Per i dislivelli così importanti nelle sue distanze Zana ha la fortuna di avere salite lunghe come il Monte Grappa
Per i dislivelli così importanti nelle sue distanze Zana ha la fortuna di avere salite lunghe come il Monte Grappa
Caspita! Quindi non lo fai perché vuoi dimagrire nel corso della stagione?

No, non è mai stato un cruccio per me il peso. Però partire meglio sotto questo punto di vista ti consente poi di non perdere forza. Poi magari in stagione un altro chilo tra le alte temperature e le tante gare lo perderò, ma non è un obiettivo.

Passiamo alla tua settimana tipo. Facciamo il “ping pong” tra il Filippo 2019 e quello di quest’anno. Partiamo dal lunedì…

Due ore tranquille. E questo non è cambiato.

Martedì?

Adesso vado in palestra. Faccio i classici esercizi a corpo libero come addominali, flessioni, dorsali… Passo poi allo squat con il bilanciere su cui carico circa 60 chili e alla pressa con 75-80 chili… Non un carico enorme, perché faccio molte ripetute, 30. Dopo la palestra esco per un’ora e mezza in scioltezza, cercando di non scendere mai sotto le 90 pedalate, sia che vada di 39 che di 52.

E il vecchio martedì?

Non c’era la parte in palestra. Per fare la forza uscivo in bici e facevo le classiche SFR in salita. Devo dire che la differenza la sento parecchio.

Zana in allenamento con la bici da crono. Il vicentino nelle preparazione è seguito da Paolo Artuso, con cui lavora da 5 anni
Zana in allenamento con la bici da crono. Il vicentino nelle preparazione è seguito da Paolo Artuso
Passiamo al mercoledì…

Faccio 3 ore 30′ – 4 ore, con lavori al medio per un totale di un’ora. Per esempio 3×20′, poi dipende anche dalle gare che si profilano e quanto manca alle corse. Faccio il medio sia in pianura che in salita. Il farlo anche in pianura è la differenza maggiore rispetto al passato. Prima infatti lo facevo quasi esclusivamente in salita. Invece ho visto che eseguire il medio in pianura è molto utile per la crono. 

A proposito, usi mai la bici da crono?

Sì, almeno una volta a settimana. Soprattutto il lunedì. Un paio d’ore che sono importanti per la guida, per abituarsi alla posizione…

Una curiosità, Filippo: ma quando un professionista dice che fa il medio a quanto va in pianura? E su una salita intorno al 6-7%?

In pianura si oscilla tra i 40 e 45 chilometri orari. In salita su quelle pendenze siamo sui 20 all’ora.

Giovedì…

Cerco di fare almeno 5 ore, insomma la distanza. Faccio salite lunghe, ma senza forzare, anche più piano del medio, come si dice in gergo con la “catena in tiro”. La differenza rispetto al 2019 riguarda non tanto le ore quanto il dislivello. Adesso arrivo regolarmente a 2.500-3.000 metri, prima ero sui 1.500. Ho la fortuna di avere salite importanti vicino casa come Asiago o il Monte Grappa.

E siamo al venerdì…

Adesso ripeto quanto fatto il martedì, quindi palestra e bici. Prima facevo 2-3 ore con delle SFR. Con la palestra mi trovo bene e soprattutto d’inverno oltre a fare forza prendo anche meno freddo.

Filippo con il suo… amico Vior (foto Instagram)
Filippo con il suo… amico Vior (foto Instagram)
Sabato?

Sono altre 3 ore con dei lavori sempre sulla forza. Stavolta faccio le SFR al medio per un totale di circa un’ora. Solitamente le mie ripetute sono da 10′ ognuna e terminano con una volata per velocizzare un po’. Prima di ogni lavoro, faccio almeno una quarantina di minuti di riscaldamento. Rispetto al mio vecchio sabato, cambiano le SFR: prima le facevo da 5′ e anche con un po’ meno d’intensità. Adesso riesco a girare un rapporto un po’ più duro.

Infine ecco la domenica…

Faccio 4 ore, 4 ore e 30′ con dei bei lavoretti di intensità. Inserisco della soglia e del fuori soglia. Faccio dei 20”-40” e dei 40”-20”, suddivisi solitamente in tre serie da 5′. Prima e dopo faccio un po’ di medio. Inoltre non manca una salita a soglia con l’ultimo minuto fuori soglia.

Che differenze ci sono con la tua vecchia domenica?

La differenza principale è che non facevo i 40”-20”, ma più medio.

E poi torni a casa… Com’è il tuo recupero attuale e quello di tre anni fa?

Quello è lo stesso. Torno, mangio, mi sdraio un po’ sul divano e poi vado a trovare il mio cavallo, Vior… Mi rilasso così.

Con Diego Rosa “raggi X” sulla settimana del debutto stagionale

28.01.2022
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Dopo un’intero inverno passato a prepararsi, settimana dopo settimana, arriva il momento di correre. D’iniziare la stagione. Ed è sempre un passaggio molto intenso, anche delicato se vogliamo… Analizziamo quindi con Diego Rosa gli ultimi sette giorni che portano alla prima gara.

Il corridore della Eolo-Kometa ha iniziato il suo decimo anno da professionista lo scorso mercoledì, il 26 gennaio, al Trofeo Calvia. Vediamo come ha approcciato il suo debutto 2022.

Diego Rosa, classe 1989, è approdato questo inverno alla Eolo-Kometa. Eccolo nel ritiro di Oliva in Spagna (foto Maurizio Borserini)
Diego Rosa, classe 1989, è approdato questo inverno alla Eolo-Kometa. Eccolo nel ritiro di Oliva in Spagna (foto Maurizio Borserini)
Prima di addentrarci nello specifico della tua settimana, Diego, facciamo un sunto della tua preparazione sin qui…

Ho ripreso ad allenarmi il 9 novembre. Le prime due settimane le ho dedicate alle attività alternative: corsa, nuoto, palestra… giusto per ricordare al mio corpo che ero un pro’! Poi ho preso la bici.

E cosa hai fatto?

Ho iniziato con la base: palestra e bici. Ho lavorato parecchio sulla forza. Dopo le sedute in palestra, nel pomeriggio uscivo in bici e facevo qualche altro esercizio di forza. Nel tempo è aumentata la parte aerobica e man mano anche quella anaerobica.

Sino ad arrivare alla settimana che ti ha portato al debutto stagionale al Trofeo Calvia…

Con queste gare majorchine, abbiamo completato il secondo ritiro. Due settimane in Spagna ad Oliva e appunto queste gare, in pratica un bel blocco di tre settimane, tra lavoro e recupero. Ed è importante perché anche con la testa si entra in modalità gara.

Veniamo quindi a questa particolare settimana che va da mercoledì (19 gennaio) a mercoledì (26). Partiamo dal 19, Diego…

E allora aspettate che apro Training Peaks! Il 19 abbiamo fatto scarico, in quanto il giorno prima avevamo fatto 5 ore. Una sgambata di 51 chilometri nei dintorni di Oliva.

Giovedì 20?

Abbiamo fatto 5 ore abbastanza intense: doppia, fila, lavori intermittenti (40”-20”; 30”-30” e 20”-40”) e verso il finale una salita di 20′ a tutta. In pratica un test. Infine, per rientrare in hotel abbiamo fatto dietro motore.

Passiamo a venerdì 21 gennaio…

Distanza: 6 ore con 3.500 metri di dislivello. Abbiamo tenuto un ritmo abbastanza regolare: un po’ di doppia fila, soprattutto all’inizio, e qualche lavoro di forza (SFR)… Rispetto al giorno precedente sono stati lavori più lunghi, ma meno intensi. La velocità media è stata di 31,3 chilometri orari.

Sabato 22 gennaio…

Di nuovo scarico. In Eolo-Kometa facciamo un po’ meno di 2 ore. Anche in questo 50 chilometri circa.

Spesso hanno fatto la doppia fila in allenamento (foto Maurizio Borserini)
Spesso hanno fatto la doppia fila in allenamento (foto Maurizio Borserini)
Domenica 23 gennaio…

E’ stato il giorno più intenso: 4 ore e 10′ a tutta! Qualche nostro compagno iniziava a correre (e a vincere, come Lonardi, ndr) e quindi abbiamo simulato anche noi una gara. Abbiamo fatto dei tratti di sfida. Non è mancata della doppia fila e il dietro motore nel finale.

Cosa significa simulare una gara?

E’ un allenamento particolare, che non si fa quasi mai. Lo abbiamo fatto dall’attacco delle salite e fino in cima. Solitamente chi non è uno scalatore va in fuga e poi noi dobbiamo rintuzzare da dietro, scattare. Una volta in cima poi ci si aspetta. Si mangia, ci si copre per la discesa e si riparte tutti insieme.

Hai anche parlato più volte di doppia fila, come la fate?

Ci si divide in gruppi di 7-8 atleti, altrimenti a girare in 20 diventa un po’ complicato. Come in gara, ci poniamo in due file e giriamo spalla a spalla. Ce ne sono due tipi, almeno per noi: uno per scaldarsi ed è un’andatura un po’ più allegra, ma nulla di che, e uno per fare “ritmo”, che è un medio.

Riprendiamo la settimana. Lunedì 24…

Scarico, un’ora e mezza totalmente tranquilla.

Martedì 25, vigilia della gara?

Abbiamo fatto ancora scarico: un’ora e 25′ nel pomeriggio. Eravamo già a Majorca però, non più ad Oliva.

Al Calvia, Diego ha chiuso 50°, ma con ottimi dati, come i 334 watt medi sui 60′, davvero non male visto il suo peso (circa 65 chili)
Al Calvia, Diego ha chiuso 50°, ma con ottimi dati, come i 334 watt medi sui 60′, davvero non male visto il suo peso (circa 65 chili)
E infine la gara: il Trofeo Calvia, il 26 gennaio…

Eh una bella faticata! Siamo andati subito a tutta. E’ stata una gara nervosa (anche nel percorso, ndr). La corsa è esplosa più o meno a metà: davanti si è fatto un gruppetto e dietro era tutto “rotto”. Per me buone sensazioni dai, serviva per tornare “in corsa”.

Sin qui, Diego, abbiamo parlato soprattutto di allenamenti in bici, per quanto riguarda il resto: palestra, core zone… come ti sei gestito?

Solitamente in ritiro facciamo i massaggi quasi tutti i giorni (nella foto di apertura Diego è con il suo massaggiatore, Carmine Magliaro). Io poi la sera faccio degli esercizi di core zone tutti i giorni. Molto spesso poi utilizzo la “pistola a percussione” per sciogliere un po’ i muscoli.

Veniamo all’alimentazione…

Avendo sempre fatto molte ore di bici, per di più con “orari” spagnoli, i pasti sono gestiti quasi come in una gara a tappe. Il problema semmai è quando fai scarico. Facendo molto meno, passi tanto più tempo in camera, ci si annoia un po’ e la noia fa venire fame.

Si dimagrisce in ritiro?

Personalmente non ho mai avuto problemi di peso, ma in questa settimana che precede la gara paradossalmente si mette peso. Questo perché s’inizia ad aumentare la quantità di carboidrati, ma si fa di meno, quindi c’è più ritenzione. Noi abbiamo la bilancia e ci pesiamo tutte le mattine e c’è anche chi ha preso 1,5 chili, ma chiaramente sono tutti liquidi. Sei come una macchina che gira col serbatoio pieno.

Niente dolci in ritiro. In Eolo-Kometa ci si affidava allo yogurt
Niente dolci in ritiro. In Eolo-Kometa ci si affidava allo yogurt
Illustraci la tua alimentazione a ridosso della gara. Partiamo dall’ultimo allenamento intenso di domenica 23…

A colazione quel giorno ho mangiato come fossi in gara praticamente: due bicchieri d’acqua, cosa che faccio anche a casa, tre bianchi d’uovo e un uovo sodo intero (a casa posso farmi un’omelette), mezzo avocado con del pane e quindi il porridge che io faccio con miele, banana, avena ed acqua. Infine due caffè: uno al termine della colazione e uno prima di salire in sella. Il 24 invece che c’era scarico, ho mangiato le proteine della carne, in questo caso è stata della fesa di tacchino. Ho preso meno pane e ho aggiunto uno yogurt con un frutto. E i due caffè…

A pranzo e a cena? Sempre in questi due giorni…

Il 23 siamo arrivati tardi in hotel quindi abbiamo trovato giusto un po’ di riso e tonno. Il 24 invece avendo fatto poco abbiamo mangiato un’insalata con del pollo e un paio di fette di pane. A cena invece l’unica differenza è stata la parte di carboidrati. Il giorno prima della gara abbiamo mangiato una mezza porzione di pasta, il 23 invece no. Completano la cena la parte proteica e le verdure.

E il dolcetto non si prende in ritiro?

Posto che io non sono un amante dei dolci, qui proprio non c’erano. Al massimo un frutto o uno yogurt.

Ultima curiosità: hai parlato di orari spagnoli, spiegaci meglio…

Qui ci si sveglia alle 8,30 ed è una pacchia per me visto che a casa con i bambini da portare a scuola mi sveglio alle 6,45! Usciamo in bici alle 11, mentre a casa esco alle 9. Il pranzo, come detto, dipende dalle ore di bici (e spesso si salta). In ritiro ceniamo alle 20, mentre a casa mangio presto, alle 19 adeguandomi agli orari dei miei bambini.

Tra ritiro e casa, come cambia la settimana di Bagioli

24.01.2022
6 min
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Cosa fa in allenamento? A che ora si sveglia? Come gestisce il suo tempo? Andiamo alla scoperta della “settimana tipo” di Andrea Bagioli. La settimana tipo in ritiro e quella di chi è chiamato ad iniziare abbastanza presto la sua stagione. Bagioli dovrebbe infatti iniziare al Saudi Tour (1-5 febbraio).

Con il talento della Quick Step-Alpha Vinyl abbiamo fatto una sorta di paragone fra le due settimane appunto: quella del ritiro e quella che passa a casa. 

Nel giorno di scarico anche Bagioli prende la bici… per andare a prendere un caffè (foto Instagram – Wout Beel)
Nel giorno di scarico anche Bagioli prende la bici… per andare a prendere un caffè (foto Instagram – Wout Beel)
“Settimana tipo”, Andrea: partiamo da quello che avete fatto in ritiro. Come viene ripartita la tua giornata durante il training camp?

Alle 8 abbiamo il risveglio muscolare con gli esercizi di core zone. Io mi alzo alle 7:50, proprio all’ultimo! Facciamo 30′-40′ minuti di esercizi e poi andiamo a fare colazione. Torniamo in camera, ci prepariamo e tra le 9:30 e le 10 usciamo. Partiamo a scaglioni, dipende dal gruppo in cui si è inseriti. In ritiro infatti ci dividono in tre gruppi che partono separati 10′ l’uno dall’altro.

Il lunedì cosa fate?

Più che del lunedì solitamente noi facciamo blocchi di tre giorni di carico e uno di riposo. E questo vale sia in ritiro che a casa. Lo scorso lunedì per esempio abbiamo fatto scarico.

E come si gestisce il giorno di recupero in ritiro?

C’è chi preferisce il riposo totale senza bici e chi invece vuole fare un’ora, o un’ora e mezza, giusto per andare a prendere il caffè al bar. Io faccio parte di questa seconda schiera. Lo faccio più che altro per non stare tutto il giorno in hotel e per far passare un po’ meglio il tempo. Poi con molta tranquillità andiamo a pranzo. Facciamo qualche chiacchiera al bar, i massaggi… Quindi cena e poi letto.

Per Bagioli core zone al mattino (col resto del team) quando è in ritiro, la sera quando è a casa (foto Instagram – Wout Beel)
Per Bagioli core zone al mattino (col resto del team) quando è in ritiro, la sera quando è a casa (foto Instagram – Wout Beel)
E non fate neanche esercizi di stretching o core zone nel giorno di recupero?

No, riposo totale. Almeno per me è così.

Tornando al lavoro in ritiro, dopo il giorno di recupero cosa avete fatto?

Il primo giorno è dedicato ai lavori di forza. Un’uscita sulle 4 ore. Abbiamo fatto delle SFR, almeno noi che facevamo parte del gruppo degli scalatori. I velocisti in questo caso restano un po’ anche in palestra.

Come eseguite queste SFR?

Sono delle ripetute solitamente che durano 8′. Non facciamo partenze da fermo.

Andiamo avanti, nel secondo giorno di carico cosa fate?

Lavoriamo sulla soglia e sul fuori soglia. È il giorno più intenso. Facciamo 4 ore 30′ – 5 ore. Si tratta di lavori con variazioni di ritmo tra medio e soglia/fuorisoglia. A volte capita di fare qualche “garetta”, soprattutto quando in gruppo c’è Alaphilippe. E’ sempre lui a lanciare la sfida.

E il terzo giorno?

Distanza. E’ un giorno tutto sommato tranquillo. Facciamo anche 6 ore. Però andiamo regolari, le salite le facciamo più o meno al medio. Solitamente in ritiro si superano i 3.000 metri di dislivello, anche i 3.200.

E invece a casa? Quali sono le maggiori differenze tra l’allenarsi a casa e in ritiro? Oltre alla compagnia, chiaramente…

Uscendo con i compagni l’andatura è certamente più “allegra”. Si riescono a fare più ore, tutto passa in modo un po’ più veloce. Fare una tripletta di 4, 5 e 6 ore a casa è certamente più difficile. A livello di media oraria cambia un bel po’. In ritiro non sei mai in meno di 6-8 atleti, pertanto non resti al vento tutto il tempo, ogni 15′-20′ cambi.

Che differenza di media oraria c’è tra la distanza fatta a casa e in ritiro?

Una distanza di 6 ore e circa 3.000 metri di dislivello fatta a casa da solo significa una media di 29-30 chilometri orari. La stessa eseguita in ritiro è sui 33 all’ora.

Se c’è l’iridato Alaphilippe e ci sono da fare lavori di soglia, la bagarre è assicurata (foto Instagram – Wout Beel)
Se c’è l’iridato Alaphilippe e ci sono da fare lavori di soglia, la bagarre è assicurata (foto Instagram – Wout Beel)
Veniamo quindi alla tua settimana tipo a casa… Il lunedì cosa fai?

Faccio 3 ore con qualche sprint. Si tratta di volate brevi tra i 6”-10”. Le faccio da lanciato sui 30 all’ora. L’ultima volta ne ho fatte una decina e il recupero tra l’una e l’altra è stato di 3′-4′. Recupero che faccio ad un’andatura regolare: né alta, né bassa.

Il martedì…

Faccio 4 ore con i lavori di forza. Un qualcosa di molto simile a quanto fatto in ritiro. Quindi niente partenze da fermo, almeno in questo periodo a ridosso delle gare. Quelle, infatti, preferisco farle nella prima parte della preparazione a novembre-dicembre. Le inserisco nella “base”.

E siamo al mercoledì, terzo e ultimo giorno del blocco di carico…

Al terzo giorno faccio la distanza. Almeno 5 ore, regolari. Niente sosta Coca-Cola, mi sono fermato solamente in cima alle salite per indossare la mantellina.

E il giovedì quindi hai riposato?

Esatto, anche se proprio quest’ultima settimana ho scelto di fare due giorni di recupero.

In questa tua “settimana tipo”, Andrea, non hai mai nominato la palestra: come mai?

Perché ormai a questo punto della stagione l’ho finita. La faccio ad inizio preparazione, mentre mantengo il core zone. Questo tipo di esercizi li faccio tutto l’anno, tre volte a settimana. Solitamente li eseguo nei giorni in cui faccio un po’ meno in bici e sono un po’ più fresco.

E la tua giornata tipo, come è cadenzata?

Mi sveglio intorno alle 8. Faccio colazione con molta calma e verso le 9:30-10 esco in bici. Quando torno, pranzo e subito dopo mi riposo sdraiandomi sul divano. Nel pomeriggio, con la mia fidanzata Letizia, magari andiamo a fare una passeggiata a piedi o a sbrigare le commissioni. 

E verso che ora ceni?

Non abbiamo un orario fisso, ma solitamente intorno alle 20. Poi magari ci vediamo una serie TV su Netflix o se c’è un bel film vediamo quello. Quando sono le 22:30, le 23 al massimo, andiamo a dormire.

Andrea, abbiamo parlato dei pasti in base agli orari, ma cosa mangi? Partiamo dalla colazione…

Cerco di introdurre sempre una buona parte proteica in tutti i miei pasti. Proteine al fianco dei carboidrati. La mattina magari mi faccio delle uova, una frittata. Mangio poi delle fette di pane. Se invece devo fare dei lavori più intensi aggiungo qualche fetta biscottata con miele o marmellata. Insomma aumento un po’ gli zuccheri. Per quanto riguarda le bevande il caffè lo prendo ogni tanto, altrimenti opto per il latte vegetale (soia o riso), mentre se è il giorno di scarico prendo il the.

A pranzo?

Un piatto di pasta affiancato ad un piatto di proteine, che può essere del pesce o della carne. A volte anche le proteine del latte: un pezzo di formaggio o una mozzarella. Il tutto sempre accompagnato ad un po’ di verdure. Per quanto riguarda i condimenti non sto lì a centellinarli, faccio ad occhio ma cercando di non abbondare.

In ritiro gli atleti della Quick Step – Alpha Vinyl si avvalgono del buffet
In ritiro gli atleti della Quick Step – Alpha Vinyl si avvalgono del buffet
Anche in ritiro ti comporti così o pesate cibi e condimenti?

E’ la stessa cosa, semplicemente abbiamo i nutrizionisti che ci danno qualche dritta di fronte al buffet.

E a cena?

La cena dipende molto da cosa devo fare il giorno dopo in bici. Se è previsto scarico cerco di tenermi leggero. Quindi mangio un minestrone o una zuppa con giusto un po’ di pane. Le proteine invece non mancano mai, inverto quelle che ho mangiato a pranzo. Se a mezzogiorno ho preso del pesce, la sera mangio della carne e viceversa. Se invece il giorno successivo ho la distanza o devo fare dei lavori più intensi, anche alla sera mangio un risotto o un po’ di pasta.

In bici, Andrea, cosa mangi?

Una banana la porto quasi sempre. Prima di partire però mi piace preparare qualche panino con la marmellata o con del prosciutto (nella foto di apertura, ndr). Porto via anche una barretta. Se invece devo fare dei lavori intensi mando giù anche un gel. Lo prendo poco prima dello specifico.

Ogni quanto mangi in allenamento?

Cerco di alimentarmi ogni 30′-40′.

Palestra e uscite lente: la settimana tipo di Colbrelli alla ripresa

18.11.2021
5 min
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Novembre inoltrato: tempo di ripartire. La ripresa è iniziata per tutti. Sonny Colbrelli, si è rimboccato le maniche giusto la scorsa settimana, ma è da questa che sta cercando di rimettersi al lavoro per bene.

E cercare appare un verbo assai indicato, in quanto il campione della Bahrain Victorious dopo una stagione in cui ha vinto tanto è indaffarato in moltissimi impegni. «Quante richieste dopo la Roubaix! Sponsor, eventi… ormai faccio le interviste mentre mi sposto in macchina», spiega Sonny che però non ha perso la sua innata gentilezza.

Con il campione italiano ed europeo, vogliamo fare la sua “settimana tipo” proprio alla ripresa. Come gestisce le prime settimane della stagione?

La colazione di Sonny è fortemente proteica, soprattutto in questo periodo
La colazione di Sonny è fortemente proteica, soprattutto in questo periodo
Sonny, prima di tutto: quanto è durata la tua pausa invernale?

Quest’anno sono stato fermo un mese e mezzo. Ho ripreso giusto la scorsa settimana, ma davvero ho fatto un mese totale senza toccare la bici. Soprattutto dopo questa lunga stagione devo dire che mi ha fatto bene. E poi di riposo non è mai morto nessuno!

Settimana tipo, un cult di bici.Pro. Con te analizziamo quella della ripresa, iniziamo?

Certo!

A che ora di ti svegli?

Tra le 7 e le 7,30, massimo, raramente alle 8 ma mai oltre. Ed è lo stesso orario per tutto l’anno.

Fai colazione subito?

Prima preparo il latte ai bambini e poi tocca a me!

Cosa mangi?

In base alla tabella scelgo cosa mangiare. Se per esempio ho la doppia seduta, palestra prima e bici poi, mi faccio un’omelette con quattro uova, ma solo due bianchi, del pane proteico, prosciutto e formaggio. E caffè a volontà.

Niente zuccheri?

In questi periodi mangio molte proteine. Anche per stare attento al peso. Gallette e marmellata le prendo nel pieno della stagione o se magari ho voglia perché devo fare qualcosa di più. Cerco di mangiare pochi zuccheri. Però giusto la settimana scorsa alla seconda uscita, dopo un’ora e quaranta minuti sono andato in crisi di fame. Il fisico si deve riabituare.

Palestra, bici… come ti organizzi?

Lunedì, mercoledì e venerdì faccio la doppia seduta: palestra e subito dopo esco bici.

Cosa fai in palestra?

Mi scaldo mediamente 20′-25′, non faccio rulli, ma tapis roulant, quindi corro. Poi esercizi di core zone, addominali e tanta pressa. L’unica cosa di pesi che faccio in palestra.

Come la fai?

Tantissime ripetute veloci intervallate dalla bici (rulli, ndr). Pressa e bici. Pressa e bici… così per tante volte. Io non amo molto la palestra, però abbiamo visto che dà i suoi benefici. Quest’anno l’abbiamo fatta anche in altura e ha dato i suoi frutti.

E poi esci in bici?

Esatto. Mangio una banana e porto una borraccia o due di maltodestrine.

In bici cosa fai?

Tutta scioltezza. Un paio d’ore, anche due e mezza.

Negli altri giorni (martedì, giovedì e sabato), invece cosa fai?

Esco in bici e faccio dalle 4 alle 5 ore se devo “sgrassare”. Io tendo ad ingrassare e, lo dico chiaramente, quando stacco… stacco. E’ importante anche per la testa. Anche per questo mangio più proteine. Quando invece reinserirò dei lavori specifici, di forza a colazione mi farò la mia bella tazza di latte e porridge con cereali, semi, noci e se non sono sazio ci aggiungo un paio di fette di pane (normale o proteico) con la marmellata.

Come gestisci queste prime uscite? 

La prima settimana vado molto tranquillo. Non sai mai bene come reagisci. Il fisico si deve riabituare. Faccio anche quattro ore, ma davvero “tranqui”. Porto a spasso la bici almeno per i primi 15 giorni. E poi sto facendo molta Mtb.

Davvero? Come mai?

Io non so se la mia abilità di guida alla Roubaix sia dipesa da questo, ma l’anno scorso ne ho fatta parecchia di Mtb, mi sono trovato bene, mi è piaciuto e quest’anno continuo. Le uscite del martedì, giovedì e sabato sono quasi tutte in Mtb per ora.

Tieni sotto controllo solo i watt o anche le pulsazioni?

Non guardo praticamente nulla, anche perché sennò mi scoraggio. In piena stagione certe salite le fai “a fiamma” e adesso vai pianissimo. Semmai butto uno sguardo sui battiti, ma più che altro per vedere che il cuore salga bene, segno che si è riposati.

A proposito, l’altro giorno Ballerini ci ha detto che alla ripresa sentiva un po’ di fastidio al soprassella, anche per te è così?

Sì, sì… confermo! Soprassella, ma anche schiena, ginocchia… sembra che è un anno che non vado in bici, non un mese! E questo è il motivo per cui da qualche stagione prima di risalire in sella faccio sempre una seduta o due dall’osteopata. Quando sei fermo, magari giochi a calcetto con gli amici, finisci la stagione con una caduta, fai delle camminate… non vorrei riprendere la preparazione e impostare il lavoro dell’intera stagione su un corpo che è storto.

Hai giocato a calcetto?

No, era per dire. Però con degli amici ho provato il padel.

Fai mai un giorno di riposo?

Sempre. Un giorno a settimana. Di questi tempi è la domenica, anche per stare un po’ con la famiglia, che ultimamente ho trascurato parecchio.

Sonny, riguardo all’alimentazione abbiamo parlato della colazione e il resto?

In queste settimane di ripresa cerco di rimettermi in riga. Per esempio sia dopo i giorni in palestra, sia quando vado solo in bici cerco di uscire a cavallo dell’ora di pranzo. In questo modo torno che sono le 15, più o meno. A quel punto mangio un frutto o due con dello yogurt e arrivo all’ora di cena. Qui, mangio preferibilmente un secondo, ma se il giorno dopo ho in programma di fare 4 ore e mezzo, un piatto di riso o di pasta me lo faccio.

Ti rimetti in riga, quindi niente dolcetto alla sera?

Eh… niente dolcetto. E non è facile, anche al pomeriggio: vedo i bambini che un pezzetto di cioccolato se lo mangiano e la tentazione c’è!

Acqua al mattino e lavori al sabato, la settimana di Baroncini

04.10.2021
6 min
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Tanti allenamenti “ad obiettivo”, finalizzati cioè al tipo di gara che lo attende, ma anche molta semplicità nella gestione delle sue giornate. Il campione del mondo under 23, Filippo Baroncini, ci racconta la sua “settimana tipo”, le sue abitudini e i suoi ritmi.

E a proposito di settimane, ne è passata poco più di una da quel fantastico giorno di Leuven, ma lui ammette che è rimasto lo stesso. «Siete voi giornalisti che mi chiamate sempre!». Scopriamo come si gestisce il corridore della Colpack-Ballan.

Filippo Baroncini si è laureato campione del mondo U23 poco più di una settimana fa in Belgio
Filippo Baroncini si è laureato campione del mondo U23 poco più di una settimana fa in Belgio
Filippo, partiamo dalla sveglia: apri gli occhi da solo o con la sveglia?

Dipende quello che devo fare ma solitamente metto la sveglia tra le 7:45 e le 8 del mattino.

Poi colazione…

Esatto, la faccio subito perché mi sveglio che ho sempre fame. Due bicchieri di acqua per iniziare. Un po’ perché ne sento il bisogno e un po’ perché inizio a mettere giù liquidi che mi serviranno poi in sella. Mangio uno yogurt greco 0% di grassi, che addolcisco all’occasione con del miele o con un po’ di sciroppo di agave, poi ci metto cereali e frutta secca. Se devo fare allenamenti più intensi, aggiungo qualche zucchero tipo fette biscottate e marmellata. Se invece devo fare un lungo niente zuccheri, ma più proteine: un’omelette o un tost bello carico! E poi un caffè per finire.

Anche quando sei alle gare mangi così?

Evito lo yogurt, troppi latticini: mangio più pasta. Stamattina prima della Coppa Bernocchi per esempio ho fatto colazione con riso e omelette al prosciutto. In generale prima delle gare evito lo zucchero. Voglio mantenere stabile la glicemia.

Dopo quanto esci in bici?

Dopo un’oretta abbondante, anche un’ora e mezza. 

Uno yogurt greco senza grassi non manca quasi mai nella colazione di Baroncini
Uno yogurt greco senza grassi non manca quasi mai nella colazione di Baroncini
Cosa mangi in allenamento?

Barrette, panini e anche dei gel. Cerco di replicare quel che mangio in corsa, ma non con la stessa frequenza, cioè ogni 20′, ma più a lungo.

Venti minuti è davvero spesso…

Sì, più che altro per non restare a secco nel finale. Un qualcosa che mi ha suggerito Iader Fabbri, colui che mi segue per quel che riguarda l’alimentazione.

Pranzo: arrivi, doccia e…

Mangio in base anche all’allenamento. Se torno alle 15 dopo un lungo magari mi faccio un piatto unico con pasta e tonno in abbondanza. Se però è un periodo nel quale devo perdere peso, salto il pranzo e mi faccio uno shaker proteico e anticipo la cena alle 19. Altrimenti mangio verso le 13:30. Cerco sempre di inserire la pasta. Poi un qualcosa di proteico, come pesce o carne, e delle verdure.

Le verdure le preferisci cotte o crude?

Cotte. Soprattutto fagiolini e carote. Le condisco con un po’ di olio e a volte ci aggiungo anche un po’ di Parmigiano.

Dopo pranzo cosa fai?

Mi riposo un po’, una mezz’oretta almeno, magari mi metto un po’ gambe all’aria e faccio dello stretching. Nel pomeriggio poi ci sta una passeggiata con la mia ragazza Alessia e il mio cane. Cose molte easy…

E siamo arrivati a cena…

Cerco di mangiare più proteico, con pochi carboidrati. Patate e qualche fetta di pane sono i miei carboidrati.

Quante fette? E soprattutto le tagli prima o sul momento?

Un paio, ma se magari il giorno dopo devo fare un lungo ne mangio anche qualcuna in più. Non sono un fissato comunque. Se ce la piadina, per dire, mangio anche quella. Comunque me le taglio sul momento.

Il dolcetto dopocena? 

Eh dipende – sorride Baroncini – in questo periodo di fine stagione me lo mangio e anche volentieri. In altri momenti in cui si avvicina un obiettivo, come poteva essere l’Avenir o il mondiale, cerco di mangiarlo non più di due volte a settimana. 

E di cosa sei goloso?

Cioccolata! Mi piacciono quei tortini… O anche la classica crostata. Alla Nutella preferisco delle creme che hanno più proteine e meno zuccheri.

Filippo utilizza la bici da crono nei giorni di scarico della settimana o quando punta ad un preciso obiettivo contro il tempo
Filippo utilizza la bici da crono nei giorni di scarico della settimana o quando punta ad un preciso obiettivo contro il tempo
E il post-cena?

Mi rilasso un po’ sul divano, leggo… Leggo bici.PRO!

Fai bene! Filippo passiamo alla parte relativa agli allenamenti. E poniamo una settimana “standard” in cui si corre la domenica…

Lunedì…

Se ho corso la domenica il lunedì faccio riposo. Riposo totale, non la tocco…

Martedì?

Tre o quattro ore con dei lavori di forza (Sfr) e anche di soglia. Stando a Massa Lombarda ho un po’ di pianura, ideale per scaldarmi e fare dei medi per arrivare alle salite, le alture di Imola: il Prugno e la Margherita soprattutto.

Quando dici lavori di soglia cosa intendi?

I 40”-20” o i 30”-30” o ancora un minuto forte, tre al medio e poi di nuovo uno forte e così fino in cima alla salita.

Il mercoledì?

Un lungo senza lavori, semmai qualcosa sulla forza, ma più tranquillo con le frequenze cardiache. Per esempio 3′ col rapportone seduto e 3′ in piedi, poi 4′ seduto e 4′ piedi, 5′ seduto e 5′ in piedi.

Il lungo di Baroncini prevede la sosta Coca-Cola?

La prevede più che volentieri, specie se sono in compagnia. Spesso in settimana mi alleno con i ragazzi della #InEmilia-Romagna e con Tarozzi soprattutto.

Giovedì?

Riposo completo o una sgambata di un’ora e mezza, due al massimo. Ma vado davvero piano. Ecco questo allenamento può capitare che lo faccia a digiuno.

In allenamento il giorno prima della gara Filippo “deve” spingere parecchio (foto Instagram)
In allenamento il giorno prima della gara Filippo “deve” spingere parecchio (foto Instagram)
Il venerdì?

Di solito sono tre ore con dietro moto. Me lo fa il mio ex allenatore alla Massese, Andrea Randi, anche se non capita spesso perché è impegnato, oppure il babbo della mia ragazza, Gianfranco. Di solito faccio un’ora tranquillo, un’ora a tutta dietro moto e un’ora tranquillo. Se non c’è chi mi fa dietro moto faccio delle sessioni di medio-alto.

E il sabato?

Ecco io sono di quelli sfortunati che a ridosso della gara devono lavorare. Sono seguito da tre anni da Piepoli e ci siamo accorti che per me è meglio così, altrimenti il giorno dopo parto ingolfato. Quindi un po’ di fuorigiri, scatti e ci sta anche che faccia una salita di 8′-10′ a tutta. Vado a sensazione, non guardo il potenziometro e spingo fin quando mi sento bene.

Però non fai mai le salite più lunghe, tipo quelle con i famosi 20′?

E’ più raro. Quelle le faccio se magari sono in un periodo di preparazione e non nel mezzo della stagione. E’ un qualcosa che serve anche per testare la condizione.

E la bici da crono?

Nelle fasi di preparazione ad una cronometro la uso molto e trascuro la bici da strada. Per esempio su cinque uscite, tre sono con la bici da crono. Di solito sono allenamenti non lunghissimi ma intensi, altrimenti la uso nei giorni di scarico o il venerdì.

Una settimana a tavola e in sella con Soraya Paladin

15.04.2021
5 min
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Abitudini alimentari, allenamenti, tempo libero… stavolta per la “settimana tipo”, andiamo in Veneto da Soraya Paladin, atleta della Liv Racing. La trevigiana è molto attenta in generale, ma non si lascia travolgere dalla pressione riguardo al discorso alimentare. Un’atleta che ha trovato il suo equilibrio.

Quando la sentiamo, Soraya si sta preparando per partire alla volta delle Ardenne, per lei programma completo con Amstel, Freccia e Liegi.

Soraya Paladin, ha affrontato quasi tutte le classiche del Nord in questa stagione
Soraya Paladin, ha fatto quasi tutte le classiche del Nord
Ciao Soraya, cominciamo! Partiamo dalla settimana tipo di allenamento: dal lunedì alla domenica…

Il lunedì solitamente faccio scarico o anche riposo totale, perché segue la gara della domenica o comunque un allenamento intenso. Di solito il lunedì ho un rito: vado dai nonni. Io abito a Cima d’Olmo e loro a Roncadelle, ad una decina di chilometri. Se ho tempo faccio un giretto e poi mi fermo a pranzo da loro. Una volta finito torno a casa. Altrimenti passo per un caffè.

Proseguiamo…

Il martedì faccio lavori di forza, sto fuori tre ore e mezza, quattro. Eseguo una parte di riscaldamento, poi delle serie dai 3′ ai 6′ di Sfr a seconda del periodo dell’anno. Mi piace farle “sali e scendi” e non consecutive. Può capitare anche che faccia delle volate, ma in pianura. E per finire un po’ di medio. Il mercoledì, invece, è il giorno della distanza: quattro ore e mezza, anche cinque. Inserisco dei richiami ad alta intensità, simulo dei tratti tipo gara. Vado verso il Cansiglio, sia dal versante di Vittorio Veneto che da quello friulano, o sul San Boldo…

Quei tratti che simulano la gara li fai dietro motore o ti aiuti solo con il potenziometro?

Col misuratore di potenza. Mi piacerebbe fare dietro motore ma visto il traffico, la pericolosità e come ci percepiscono gli altri, cioè che siamo un bersaglio, cerco di farlo solo occasionalmente. 

Durante la distanza fai la sosta Coca Cola?

Non è distanza senza sosta al bar! D’estate preferisco una Fanta, d’inverno un caffè. E se c’è tempo e magari ho finito tutti i lavori prendo anche una crostatina.

E siamo a giovedì…

Faccio scarico, un’ora e mezza, due. Magari vado sulle nostre colline. Ci sono belle strade. Il venerdì eseguo lavori di velocizzazione: ripetute di anche 2′ a 110-120 rpm ma senza esagerare con l’intensità. Può capitare che faccia del dietro motore in questo caso. Sabato poi è la volta della classica sgambata pregara. Mi piace fare dei piccoli richiami per avere la gamba pronta il giorno dopo: 30” un po’ più spinti, brevi volate…

E domenica la gara o la distanza…

Esatto. Se faccio la distanza vado in compagnia, magari con mia sorella Asja che non corre più e con due amici amatori, di quelli che vanno forte ma non sono esasperati. Può capitare che ci si allontani un po’ di più e magari si arrivi a Piancavallo o verso Bassano del Grappa.

Il chia pudding, molto amato dalla Paladin
Il chia pudding, molto amato dalla Paladin
Sei “fissata” con l’alimentazione? La vivi con pressione?

No, non sono fissata. Sono però golosa! Soprattutto di salato: pizza, carbonara, un buon panino. Non cerco di trattenermi, ormai ho trovato il giusto equilibrio, piuttosto cerco di mangiare bene e mi concedo gli sfizi quando sono più rilassata, cioè non nei periodi di gara.

Passiamo alla vita della Paladin in casa. A che ora ti svegli?

Verso le 7-7,30 al massimo. Metto la sveglia per sicurezza, ma sento mia sorella che si prepara per andare al lavoro e mi alzo anche io.

A colazione cosa mangi?

Dipende da quel che devo fare. Di solito due fette di pane con uova e avocado oppure preparo il porridge. Se invece mi aspetta un’uscita più tranquilla aumento un po’ la parte proteica. In questo caso la sera prima metto a mollo i semi di chia, che contengono sia grassi che proteine, e faccio un pudding che condisco a seconda della stagione con fragole, mirtilli, more, qualche pezzetto di cioccolata fondente, cocco essiccato. Il tutto accompagnato dal caffè, non sono un’amante del latte.

A che ora esci?

Il mio orario standard sono le 9,30, ma se ho da fare di più esco alle 9.

A pranzo?

Piatto unico. Mangio la pasta magari condita con del tonno o accompagnata con della bresaola. Non la peso, ma di sicuro ne mangio più di un etto.

Come passi poi il pomeriggio?

Subito dopo pranzo mi riposo un po’ sul divano. Faccio un po’ di stretching, poi se ho qualche commissione da fare, tipo la spesa… vado. Certo, in questo periodo è difficile uscire, altrimenti con le amiche ci troviamo magari per un aperitivo. Poi dipende sempre dai periodi. Sotto le gare evito e resto a casa a riposare, ma in altri momenti… perché no?

Quando può Soraya può se ne va a camminare in montagna
Quando può Soraya può se ne va in montagna
Quanto tempo dedichi allo stretching?

Dai 30 ai 40 minuti. Se la mattina ho fatto poco, inserisco anche degli esercizi di core zone, qualche addominale, altrimenti mi rilasso con del normale allungamento.

Quindi eccoci a cena. Cosa mangi?

A cena andiamo da mia nonna che abita nell’appartamento sotto al nostro. Lei ci prepara un secondo: pesce, carne, petto di pollo e della verdura cotta. Non mangiamo molto pane, semmai delle patate. Mentre se il giorno dopo devo fare un allenamento intenso, mangio anche un po’ di riso in bianco.

E il dolcetto dopo cena?

No, non mi piace molto. Semmai prendo uno yogurt.

E poi? Libri, film…

Quando con mia sorella dopo cena torniamo a casa nostra, ci sediamo sul divano, vediamo un po’ di tv e verso le 22,30-23 vado a letto. Riguardo ai libri: sto leggendo testi motivazionali, in questo periodo niente romanzi.

Altre passioni?

Diciamo che quando si può, mi piace andare a camminare in montagna. Sto via parecchie ore, anche tutta la giornata.