Da solo sul Teide, la veglia d’armi di Sonny Colbrelli

18.02.2022
5 min
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Sonny è sul Teide ed è rimasto solo, da quando Caruso e gli altri sono scesi per andare a correre. Per fortuna aveva attorno lo staff del Team Bahrain Victorious – il preparatore Artuso, Ronny Baron per le bici e Pierluigi Marchioro per le sue gambe – che si è preso cura di lui nei giorni senza i compagni. Lassù il tempo passa lento. Perciò se durante il giorno si lavora con la catena sempre in tiro, il pomeriggio ha ritmi al rallentatore.

«Sono qui e guardo il vulcano ogni giorno – ammette – a volte è un po’ dura, perché non c’è niente. Però alla fine anche queste due settimane sono passate. Come è passato il ritiro di dicembre. Poi i due a Gran Canaria da solo, il secondo per supplire a quello del team saltato per delle positività. Dovevano venire anche Caruso e sua moglie, poi però la mia compagna non ha potuto per impegni di famiglia e Ornella, la moglie di Damiano, ha detto che avrebbe preferito non venire per stare tutto il tempo da sola. Così sono andato, è stato per una buona causa. E fra poco si comincia».

A Calpe con Caruso nel ritiro di dicembre. Quello di gennaio è stato annullato per Covid
A Calpe con Caruso nel ritiro di dicembre. Quello di gennaio è stato annullato per Covid

Debutto a Nord

Per cominciare hanno scelto per lui l’apertura in Belgio, Het Nieuwsblad e Kuurne. Sono le strade del Nord, il suo pane quotidiano. Ma debuttare lassù dopo aver vinto la Roubaix e senza corse nelle gambe sarà un bel passaggio. Sorride e lo ammette. E intanto pensa alla rifinitura da fare per trovare il ritmo che altri stanno costruendo con le corse.

«Inizio senza grandi obiettivi – dice – l’importante è stare bene. Ma non mi tiro indietro e ho fiducia di poter fare qualcosa. All’Het Nieuwsblad ci saranno certamente corridori con più condizione, però lassù mi aspettano, per questo non voglio partire piano. E per questo lunedì e martedì a casa chiederò a mio padre o a qualche amico ci aiutarmi dietro moto per velocizzare un po’ le gambe. E poi il 23 si parte per il Belgio».

Dopo la vittoria alla Roubaix di ottobre, le sfide del Nord per Sonny saranno il clou della stagione
Dopo la vittoria alla Roubaix di ottobre, le sfide del Nord per Sonny saranno il clou della stagione
Per uno come te, la primavera vale doppio?

E’ la mia stagione, per le corse che ci sono. E abbiamo scelto con attenzione. Non farò la Strade Bianche, anche se mi piace molto, perché vogliono tenermi più tranquillo. Non so ancora se ci sarà la Tirreno o la Parigi-Nizza. Di certo però ci sarà la Sanremo.

La corsa del sesto posto al secondo tentativo…

E’ il primo vero obiettivo stagionale. Mi stuzzica anche pensare alle varie ipotesi tattiche. Per me la cosa migliore sarebbe che si formasse un gruppetto sul Poggio, con cui andare all’arrivo per giocarci ciascuno le sue carte.

Ormai ti viene quasi più facile fare selezione in salita che giocarti le volate?

Mi sento veloce, ma non sono mai stato un velocista. Ho sempre voluto fare le volate, ma ne ho vinte ben poche. Nei primi Tour andavo da velocista, nell’ultimo sono andato in fuga nelle tappe di montagna. Ma gli sprint bisogna continuare a farli, per non perdere l’attitudine.

Nel 2014, alla seconda Sanremo, Sonny arriva sesto attaccando in finale
Nel 2014, alla seconda Sanremo, Sonny arriva sesto attaccando in finale
Avrai la squadra per te?

Ci sarà un bel gruppo. Mohoric ed io. Poi Caruso e Haussler. Una squadra molto bella, costruita per fare male.

Se non ti sei allenato da velocista, che allenamento hai fatto lassù?

Ho lavorato tanto sui cambi di ritmo quando le gambe bruciano. Quassù la catena è davvero sempre in tiro, pianura ce n’è gran poca. Ma trovo bello farsi del male in allenamento, perché significherà essere pronti in gara. Vincere mi ha dato convinzione, ma anche visibilità e importanza. Bisogna far vedere che il 2021 non è stato per caso.

Com’è negli ultimi giorni allenarsi da solo?

Meglio con i compagni (ride, ndr), soprattutto se è una bella compagnia. Quelle quattro battute mentre sei a tutta o quando molli un attimo aiutano a farla passare meglio. Ma in ogni caso ho la mia tabella, i miei lavori da fare…

Per Sonny Colbrelli ci sarà ancora la Merida Reacto con misure invariate
Per Sonny ci sarà ancora la Reacto con misure invariate
I tuoi colleghi hanno fatto prove di materiali e posizioni, tu cosa hai fatto?

Non ho toccato niente della bici. Sono messo allo stesso modo da quando sono in Bahrain e non ho intenzione di modificare qualcosa che funziona.

Shimano non produce più il 53, come si fa?

Tanto io ho sempre usato il 54. Semmai la differenza potrebbe farla il fatto che c’è il 40 invece del 39. Una volta sarebbe stato un problema, ma con 12 velocità al posteriore e la possibilità di avere il 30, anche quello non incide più di tanto.

Ruote per le classiche?

Het Nieuwsblad con un medio profilo, diciamo 40 o 45 millimetri, e con i tubeless. Alla Sanremo cerchi da 60 e tubolari, con cui mi trovo meglio. Non è un fatto di peso, piuttosto una questione di feeling. Sui tubolari mi sento meglio e per certe corse sentirsi bene è fondamentale.

Campione d’Italia e d’Europa: dopo il super 2021, l’obiettivo ora è confermarsi
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Quanta gente c’è lassù?

C’è Formolo, che è solo come me. Ci sono dieci della Jumbo Visma e devo dire che Van Aert va davvero forte. Per le classiche hanno un gruppo davvero agguerrito. E oggi è arrivato Ballerini, ma lui non credo che comincerà all’Het Nieuwsblad. Siamo tutti quassù con una missione, cercando il modo di passare il tempo. Perciò adesso parlo con voi, poi do un’occhiata ai social. E poi magari vado a fare compagnia a Formolo. Che tipo Davide…