Miche Graff Route, le ruote gravel e, a nostro parere, non solo. Ma che gran bella ruota, permettetici di scriverlo con forza, perché quando uno strumento mostra valore e sostanza vale la pena sottolinearlo.
Se utilizzate in un contesto off-road sono ruote da gara e uno strumento per il gravel race. Ma non sfigurano anche su strada, usate con gomme da 30 e 32 (ci stanno bene anche le 28), grazie ad un canale interno da 24 millimetri di larghezza ed il cerchio hookless. Il profilo da 36 le rende versatili e facilmente sfruttabili.
La ruota posteriore ha una rigidità che non passa inosservataLa ruota posteriore ha una rigidità che non passa inosservata
Belle da vedere, tanta sostanza
Considerando la categoria della quale fanno parte, che tiene d’occhio il connubio tra bilancia e performance, le Miche Graff Route cedono qualche grammo alle ruote più leggere di questa categoria, ma sono robuste, sostanziose e offrono degli spunti interessanti in fatto di costruzione, rigidità e scorrevolezza.
Attenzione però, qualche grammo non significa che siano ruote pesanti. Abbiamo rilevato 1.620 grammi la coppia, con i tape tubeless (di buona qualità) già montati e le valvole inserite . In questo c’è da considerare anche i cuscinetti sigillati in acciaio che hanno un minimo di pre-carico regolabile grazie alla ghiera esterna. Questo comporta qualche grammo in aggiunta, rispetto ad un sistema completamente chiuso e non accessibile.
Il mozzo anteriore e a destra il piccolo grano che ferma la ghiera di battutaIl mozzo posteriore in alluminio con i raggi incrociati in secondaIl corpetto Shimano. L’asse passante è avvitato, non è montato a pressioneLa flangia dal lato pignoni, leggermente più ampiaNippli e cerchi, entrambi robustiIl cerchio è full carbon in alto modulo 700Il mozzo anteriore e a destra il piccolo grano che ferma la ghiera di battutaIl mozzo posteriore in alluminio con i raggi incrociati in secondaIl corpetto Shimano. L’asse passante è avvitato, non è montato a pressioneLa flangia dal lato pignoni, leggermente più ampiaNippli e cerchi, entrambi robustiIl cerchio è full carbon in alto modulo 700
Come vanno
Sullo sterrato le Miche Graff Route mostrano l’animo race, senza tanti fronzoli, sono robuste e ben fatte. Si tratta di un gran bel sistema che mette insieme e fa lavorare al meglio un cerchio hookless di buona qualità, una raggiatura fatta davvero bene (i profilati non sono sottili) e un mozzo che scorre bene ed è stabile; non mostra flessioni.
L’anteriore è velocissima nei cambi di direzione ed è piuttosto rigida, fattore che impone un’adeguata gestione delle pressioni dei tubeless. Qualche decimo di bar in meno è gradito. Sempre l’anteriore è precisa come una spada quando si imposta la traiettoria, cosa per nulla scontata in ambito off-road e con un cerchio che si avvicina ai 40 millimetri di altezza.
Anche la posteriore ha una rigidità che non passa inosservata, al pari di una trazione di buon livello anche su fondi particolarmente smossi. Il senso di robustezza che trasmette è elevato, fattore che a noi è piaciuto, anche quando inevitabilmente i colpi proibiti e qualche sassata di troppo arriva al centro e sui bordi. Il mozzo ha un minimo di lasco nelle fasi di rilancio perentorie.
Altezza da 36 e canale interno da 24Di buona qualità il tape tubelessIl cerchio hooklessAltezza da 36 e canale interno da 24Di buona qualità il tape tubelessIl cerchio hookless
In conclusione
Prima di chiudere è fondamentale sconfinare nel rapporto tra la qualità ed il prezzo, perché 1.748 euro di listino non sono molti, considerando un sistema ruota di alta qualità. Miche Graff Route è un pacchetto sfruttabile in differenti contesti ambientali, si adatta bene a stili di guida differenti tra loro e non nascondono un DNA race oriented. La rigidità collima piuttosto bene con una reattività medio/alta (sono ruote che non implicano ulteriori watt nelle fasi di rilancio), che però si avvale di una buona trazione e tanta stabilità.
Sono gratificanti anche da usare su strada, se abbinate ad una bicicletta di ultima generazione che supporta gomme ciccione. A nostro parere, il contesto ideale delle Graff rimane il gravel tecnico e veloce, ma non al limite della mtb.
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I tre giorni dell’Italian Bike Festival corrono veloci, come le ruote sull’asfalto del Circuito di Misano Adriatico. Le ruote sono grandi protagoniste dell’evento, e passando per i vari gazebi ci fermiamo da Miche. Negli ultimi tempi hanno presentato i nuovi prodotti per il top di gamma: prima hanno presentato le Supertype 550T DX, in questi giorni ecco che spunta il modello nuovo, le 336T DX.
Lo stand di Miche all’Italian Bike Festival: in esposizione tante novità come le GraffLo stand di Miche all’Italian Bike Festival: in esposizione tante novità come le Graff
Per i professionisti
«E’ un prodotto pensato per i professionisti e gli amatori di alto livello. Si tratta di una gamma di ruote studiata per montare il tubolare, così da contenere al massimo il peso: che infatti è di solamente 1300 grammi. Abbiamo creato una ruota per tubolari perché la maggior parte dei corridori, e dei team che lavorano con noi, lo preferiscono per una questione di leggerezza. Infatti, nella versione con il cerchio da 50 millimetri pesa 1370 grammi».
«Il canale, quindi, è studiato per contenere il tubolare, con misure comprese tra il 23 millimetri al 28. Si possono montare tranquillamente anche copertoncini da 32 millimetri, parlando con i vari team abbiamo capito che queste sono le misure che ci interessano. Il 30 millimetri è la misura ideale quando si corrono le classiche e le semi classiche del Nord».
Le Supertype 336T DX sono super leggere: la coppia pesa solamente 1300 grammiLe Supertype 336T DX sono super leggere: la coppia pesa solamente 1300 grammi
Dettagli tecnici
Quando si lavora per creare un prodotto ai massimi livelli, che viene utilizzato dagli atleti professionisti per correre ed allenarsi, il dettaglio fa la differenza. Il progetto delle Supertype prevede la laminazione UD della fibra di carbonio, che segue il design aerodinamico del profilo del cerchio. Questo permette di ottenere una serie ruote particolarmente rigide ma al contempo leggere, performanti, e facili da guidare.
I raggi sono a testa dritta in acciaio inox: questa tipologia di raffi permettono di avere una migliore distribuzione della tensione sul cerchioI raggi sono a testa dritta in acciaio inox: questa tipologia di raffi permettono di avere una migliore distribuzione della tensione sul cerchio
I mozzi sono gli AL 7075 T6, con inserto per freno a disco e sistema center lock. L’innovativo design permette una raggiatura 14+7 che bilancia perfettamente le forze di trazione e di frenata mantenendo il corridore stabile in ogni situazione. Il movimento è su cuscinetti sigillati in ceramica per una maggiore scorrevolezza e massimo prestazioni. Per quanto riguarda il materiale dei raggi, Miche ha scelto di utilizzare l’acciaio inox, leggero ed estremamente resistente.
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Le Supertype fin dalla loro creazione hanno rappresentato un’innovazione sotto molteplici aspetti. In particolare le 550 T DX sono il fiore all’occhiello di Miche in campo prestazionale. Una coppia di ruote top di gamma che fanno del peso e della scorrevolezza i cavalli di battaglia. Infatti il Team Drone Hopper-Androni Giocattoli le ha scelte per vestire e completare il look delle proprie Bottecchia anche durante questa stagione.
Sono state ideate e progettate prevalentemente per uso in gare di velocità come cronometro e sprint, dove la capacità di penetrazione aerodinamica e la rigidità diventano fattori fondamentali. Caratteristiche che però non escludono un utilizzo su salite e percorsi di media montagna, anche grazie alle tecnologie implementate. Queste Supertype sono un concentrato di performance che esaltano le caratteristiche della bici, formando una perfetta armonia tra atleta, mezzo e asfalto.
L’utilizzo di queste ruote in salita è sorprendente grazie alla loro versatilità di utilizzoL’utilizzo di queste ruote in salita è sorprendente grazie alla loro versatilità di utilizzo
Ruote per la gara
Miche per queste Supertype 550 T DX non si è limitata a progettare un modello che sbaragliasse la concorrenza sotto l’aspetto aerodinamico, ma è andata oltre. Infatti le prestazioni e la leggerezza sono garantite dall’utilizzo di materiali tecnologicamente avanzati. Una ricetta perfetta che si traduce in versatilità su pianura e salita.
Interamente realizzate in Italia, queste ruote sono il massimo che l’azienda veneta mette a disposizione degli stradisti più esigenti. Non a caso sono state scelte dal Team Drone Hopper-Androni Giocattoli per correre anche in questa stagione. Un binomio che ne fa un esempio vincente pronto ad essere emulato sulle strade di tutti i giorni.
Il canale è predisposto per ospitare tubolari da 23 mm a 32 mmIl canale è predisposto per ospitare tubolari da 23 mm a 32 mm
Cerchi aero
Le ruote 550 T DX sono costruite con un profilo da 50 mm a sezione maggiorata. I cerchi sono in fibra di carbonio 3K con laminazione in carbonio high-modulus. Sono disponibili con profilo da 38 mm e 50 mm per il montaggio di tubolari da 23 mm a 32 mm.
La laminazione della fibra di carbonio in 3K ed il profilo aerodinamico, permettono di valorizzare la propria bici con ruote particolarmente rigide ma al contempo leggere, performanti, e facili da guidare. Una combinazione di caratteristiche che hanno colpito i più esperti ma che sono apprezzabili anche da chi non vanta una sensibilità avanzata.
I mozzi sono un’acceleratore di prestazioni e peculiarità tecniche frutto della casa venetaI mozzi sono un’acceleratore di prestazioni e peculiarità tecniche frutto della casa veneta
Mozzi premium
La cura del dettaglio e delle prestazioni da parte di Miche passa ovviamente anche dalle parti più sensibili e importanti dei cerchi. Infatti per quanto riguarda il mozzo, è stato scelto di utilizzarne uno in alluminio 7075 con flange maggiorate e raggiatura straight pull con pattern 14+7 . Sono inoltre presenti ghiere di registrazione del movimento sia all’anteriore che al posteriore.
Per quanto riguarda la chiusura del disco frenante, è consigliato l’utilizzo solo ed esclusivamente della ghiera Shimanooriginale per perno passante, con foro interno da 27 mm. Le forze di trazione e di frenata vengono espresse in maniera ottimale, mantenendo il peso estremamente contenuto. Il movimento è su cuscinetti sigillati SKF e il corpo ruota libera è ottenuto a CNC da AL 7075 T6 e titanio.
I fiori all’occhiello delle Supertype sono la velocità e l’aerodinamica durante sprint e cronoI fiori all’occhiello delle Supertype sono la velocità e l’aerodinamica durante sprint e crono
Peso e prezzo
L’ago della bilancia di queste Supertype 550 T DX si posizione sui 1.488 grammi. Un peso piuma considerate le caratteristiche tecniche e il profilo scelto. Il prezzo consultabile sul sito nella versione descritta è di 2249,99 euro.
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Miche lancia sul mercato la nuova Graff Route. Un’accattivante e innovativa ruota da gravel pronta a diventare un riferimento per la già ricca gamma della casa trevigiana.
Un prodotto progettato appositamente per una disciplina che richiede sempre più componenti premium e prestazioni crescenti. Con i suoi 1565 gr e la sua audace resistenza agli urti e sconnessioni, si candida ad essere un riferimento per la categoria.
Le ruote da 700c pensate per il gravel sono un concentrato di innovazioneLe ruote da 700c pensate per il gravel sono un concentrato di innovazione
Per competere
Questo nuovo modello si propone per essere una valida alternativa all’iconica Graff Carbon. Questa Graff Route infatti si posiziona in vetta alla gamma di Miche grazie alle sue esclusive caratteristiche tecniche.
Il cerchio da 700c in carbonio ha un’altezza da 36mm e risulta essere sulla carta uno dei prodotti più completi sul mercato. A conferma di ciò c’è la mission che i progettisti della casa italiana si sono posti, quella di creare un modello gravel versatile e propenso alla competizione.
Il canale interno hookless da 24mm favorisce una maggiore stabilità di guida Il canale interno hookless da 24mm favorisce una maggiore stabilità di guida
Innovazione e stabilità
A definire un prodotto innovativo ci sono le novità che questa Graff Route presenta cucite addosso. Una di queste è il canale interno hookless da 24 mm. Grazie a questa tecnologia acquisisce una stabilità maggiore in discesa e una notevole resistenza agli impatti. Sempre grazie al canale le sconnessioni possono essere assorbite in modo migliore e la pressione degli pneumatici può essere tenuta più bassa, con i relativi benefici.
In combinazione con queste caratteristiche Miche consiglia pneumatici con sistema TLR con sezione a partire da 35 mm. Mentre la pressione di riferimento, nel rispetto delle raccomandazioni del costruttore, non deve essere di norma superiore a 4.5 bar.
I cuscinetti ad alta scorrevolezza favoriscono la fluidità e il rotolamento
Il mozzo posteriore dispone di regolazione semplificata attraverso una apposita ghiera
I cuscinetti ad alta scorrevolezza favoriscono la fluidità e il rotolamento
Il mozzo posteriore dispone di regolazione semplificata attraverso una apposita ghiera
Fluidità scorrevole
Il peso di appena 1565 grammi favorisce il risultato finale di una ruota leggera e agile. La raggiatura da 24 raggi straight-pull, dona alla guida una fluidità costante grazie alla dispersione delle tensioni.
I mozzi prodotti da Miche sono lavorati a CNC in Ergal 7075 HT, montati su cuscinetti ad alta scorrevolezza. La registrazione del mozzo è semplificata ed è possibile attuarla anche a ruota montata attraverso una regolazione precisa, tramite un’apposita ghiera.
La Graff Route è disponibile per le varie compatibilità esistenti sul mercato con corpetti ruota libera: Shimano HG, Sram XDR e Campagnolo Ekar. Le ruote sono vendute con il kit tubeless assemblato e garantito dal CQ Miche e il prezzo complessivo è di 1650 euro.
Team DH Androni e Miche: un binomio tecnico che per l’imminente avvio della stagione 2022 si rinnova. Anzi, si rilancia… Sulle nuove Bottecchia Emme4Squadra in dotazione alla squadra, nella livrea rosso-nera, sono difatti montate anche quest’anno le ruote ingegnerizzate e prodotte dal marchio veneto. Un vero e proprio “testimonial” della più autentica produzione Made in Italy.
La Drone Hopper Androni ha debuttato alla Challenge de Mallorca
Già lo scorso anno la squadra utilizzava ruote Miche
La Drone Hopper Androni ha debuttato alla Challenge de Mallorca
Già lo scorso anno la squadra utilizzava ruote Miche
Tradizione e Made in Italy
Performanti e affidabili: così sono state giudicate le ruote Miche della linea Supertype, il vertice della produzione, fornite alla squadra. Ruote che hanno corso e vinto e che nel 2022 proseguiranno il proprio “percorso” con il gruppo di Gianni Savio e Marco Bellini. Team che proprio quest’anno avvia il progetto quadriennale con l’azienda spagnola produttrice di droni DH come primo nome.
Miche, fornirà le ruote Supertype (tubolare dx 50/50 e tubolare dx 38/38 e Supertype Rc Dx copertoncino tubeless ready 440) per le biciclette da strada. Per le corse contro il tempo, invece, i corridori di Savio avranno a disposizione le ruote lenticolari da 88 millimetri. Miche sarà anche presente con il proprio logo sulle maglie del team e su tutti i mezzi ufficiali della formazione.
Dettaglio del carro posteriore della nuova Bottecchia montata con ruote SupertypeDettaglio del carro posteriore della nuova Bottecchia montata con ruote Supertype
Binomio vincente
Il rinnovo della partnership tra con il team Androni è stato messo a punto dai vertici del team con il CEO di Miche Luigi Michelin. Grazie a questa preziosa collaborazione, la stessa azienda trevigiana avrà così la possibilità di proseguire il proprio lavoro di sviluppo a strettissimo contatto con i corridori e con lo staff tecnico, con l’obiettivo dichiarato di offrire ai consumatori prodotti sempre più performanti.
«Siamo particolarmente felici ed anche orgogliosi – ha dichiarato il team manager Marco Bellini – di poter contare su Miche anche per la stagione 2022. Tutti conoscono la nostra produzione, sinonimo di un’azienda custode di una altissima professionalità e animata da una passione davvero fuori dal comune per tutto quanto realizza e produce».
La sede Miche di San Vendemiano La sede Miche di San Vendemiano
We Race Together
Da cent’anni la famiglia Michelin opera nel solco della grande tradizione ciclistica italiana, avendo iniziato a produrre biciclette – pensate – nel 1919, per poi negli anni successivi passare alla realizzazione di moto e componenti per biciclette. La storia di Miche, e non è banale affermarlo, è legata a doppio filo a quella della tradizione. Una storia fatta di passione, alla quale sono state aggiunte le più recenti tecnologie e un forte desiderio di rinnovamento per rendere omaggio a chi, quotidianamente, condivide gli stessi valori.
Miche – il cui motto è “We Race Together – è un brand che non dimentica il passato, ma al tempo stesso sa guardare ad un futuro fatto di qualità ed innovazione nel settore dei componenti alto di gamma per biciclette da corsa.
Crono, presentati i nuovi scarpini CG1 dedicati esclusivamente al gravel. Comodi, leggeri e resistenti, adatti ad ogni percorso. Suola in nylon e carbonio
Una notizia molto importante irrompe fragorosamente nel panorama italiano della “bike industry”. Wilier Triestina e F.a.c di Michelin (conosciuta come Miche, il nome del proprio brand produttore di ruote e componenti per biciclette) hanno raggiunto un rilevante accordo. Esso è finalizzato a dare forma ad un nuovo gruppo industriale – guidato da Wilier Triestina – e legittimamente proiettato a diventare un vero e proprio polo d’eccellenza per quanto riguarda il settore della bicicletta in Italia.
L’obiettivo dichiarato di questa operazione – finalizzata da Inside Partners, dallo studio legale Baker & McKenzie, da Itinera Rational Advisory, dallo Studio Vignolo e dallo studio legale Fivelex – è quello di organizzare un lavoro sinergico tra i due brand veneti. Condividere risorse, strumenti, “know-how” ed esperienza, mantenendo sempre l’indipendenza operativa, gestionale e di marchio.
L’estrema qualità manifatturiera dei due brand è ampiamente riconosciuta dal mercato, e lo scopo di questo accordo – meglio, di questa visione comune – va nella direzione di voler crescere in maniera più organica possibile per fornire un sempre miglior servizio ai propri clienti.
Questa è la Rave SLT di Wilier Triestina vincitrice dell’oscar delle bici, il Design & Innovation Award
Anche la Drone Hoper utilizza ruote Miche: qui Luca Chirico
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Andrea Gastaldello, Wilier Triestina
«E’ con piacere che annunciamo la nascita di questo nuovo gruppo – ha dichiarato Andrea Gastaldello, il presidente del gruppo Wilier Triestina – e lo facciamo in un mondo sempre più globale. E’ dunque corretto che aziende di medie dimensioni come le nostre uniscano le proprie forze. Vogliamo raggiungere obiettivi di crescita e di servizio che diventano ogni giorno più stimolanti.
«Le due società cercheranno sinergie industriali e commerciali. L’attuale proprietario di Miche continuerà nel proprio ruolo di amministratore delegato della società. Questo è ovviamente un primo passo che porterà il gruppo ad un fatturato aggregato di circa 80 milioni di euro. Non è da escludere per il futuro nuove acquisizioni di realtà industriali che condividano con noi valori e obiettivi».
Andrea Gastaldello, il presidente del gruppo Wilier Triestina
Luigi Micheli, Amministratore Delegato di Fac Michelin
Andrea Gastaldello, il presidente del gruppo Wilier Triestina
Luigi Micheli, Amministratore Delegato di Fac Michelin
Luigi Michelin, Miche
«Abbiamo condiviso il progetto strategico industriale proposto da Wilier Triestina – ha ribattuto Luigi Michelin, l’amministratore delegato Fac di Michelin – una società molto simile a Miche per storia e valori. Questa operazione societaria avviene nel momento di maggior crescita e sviluppo dell’azienda. Una situazione questa che mi ha fatto prendere serenamente, insieme con la mia famiglia, una decisione storica. Potremo così garantire un solido futuro al progetto aziendale Miche che vada oltre la dimensione familiare, valorizzandone le specificità. Sarà un piacere iniziare questo nuovo corso con Wilier Triestina. Si partirà da un forte coinvolgimento personale su un piano industriale di gruppo con chiari obiettivi di crescita. Le conseguenti ricadute saranno importanti per tutte le parti interessate, con particolare riguardo ai nostri clienti e ai nostri dipendenti».
Miche, ecco le nuove Revox Dx Rc Wr, rinforzate nel mozzo e nei raggi per essere più resistenti. Rigide e confortevoli per affrontare qualsiasi terreno
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Nel cuore di una fiera italiana non poteva mancare uno dei brand che meglio rappresenta il Made in Italy, Miche. In bella vista ci sono le sue ruote, anche quelle per la Mtb (presentati tre nuovi set: K4 Awr, 966 Spr e Xm-H 30), le stesse che vengono fornite anche all’Androni Giocattoli. Il Dna racing infatti non manca nella casa veneta. Ma per gli appassionati della strada le novità si chiamano Revox e Syntium.
Le Revox Wr si pongono come entry level tra quelle in carbonio
Il profilo del cerchio nella versione Rc con la sua lavorazione satinata
Le Revox Wr si pongono come entry level tra quelle in carbonio
Il profilo del cerchio nella versione Rc con la sua lavorazione satinata
Revox, il carbonio accessibile
Ma se le gamme maggiori, Supertype e Awr non vengono quasi toccate, la vera novità è la gamma Revox.
«Gamma che – spiega il sales manager Paolo Bisceglia – è il nostro entry level in carbonio. E’ una ruota del tutto nuova. Qui è presentata nella versione disco, ma esiste anche in quella rim. Ha un peso di 1.650 grammi e per essere una entry level è molto prestazionale».
Di sicuro è un set dalle caratteristiche moderne. Il cerchio è largo 17 millimetri e il profilo è da 38 millimetri. C’è la tendenza ad andare sui canali più larghi, ma se andiamo ad analizzare le prescrizioni delle normative con un canale 17 potresti installare una copertura fino a 2”! Va da sé che potresti montarci anche un 32 millimetri e avresti comunque una ruota con una rigidità e una prestazione buonissime ad un prezzo al pubblico intorno a 1.300 euro».
Per la Syntium canale da 19 millimetri e profilo da 25
In Miche grande cura dei particolari
Per la Syntium canale da 19 millimetri e profilo da 25
In Miche grande cura dei particolari
Syntium Wr
L’altra novità riguarda l’alluminio ed la Syntium Wr. Quindi Miche ha pensato anche ad ottimizzare e migliorare i prodotti più accessibili e non solo quelli dal prezzo più caro. «E’ un set in alluminio dedicato al freno a disco – conclude Bisceglia – E’ una ruota completamente nuova: cambiano sia i mozzi che i cerchi. Il canale in questo caso è da 19 millimetri e il profilo è da 25». Il peso delle Syntium è di 1.707 grammi la coppia.
Come per l’intera gamma Miche, tutti i mozzi sono fatti in casa: dal corpo ai cuscinetti. Solo nel top di gamma si utilizzano Skf. I portacricchetti sono in titanio per le gamme più alte, mentre sono in acciaio per le altre. I corpetti sono sempre in Ergal. «C’è quindi un grande connubio di leggerezza, prestazioni e capacità meccaniche elevate che sono necessarie per ruote di questo tipo».
Canale interno da 22 millimetri e profilo da 30, offrono stabilità e sicurezza oltre che a un’efficace scorrevolezzaCanale interno da 22 millimetri e profilo da 30, offrono stabilità e sicurezza oltre che a un’efficace scorrevolezza
E sul gravel…
Miche non è certo stata con le mani in mano per quel che concerne il settore gravel. A Rimini ha esposto un’intera gamma, tutta per freno a disco. Si parte da una coppia di ruote (al vertice della gamma) le Carbo Graff che pesano 1.445 grammi e sono in carbonio unidirezionale. Hanno il canale interno da 22 millimetri, un profilo da 30 e una struttura asimmetrica per ottimizzare le tensioni e le forze a cui è sottoposta.
Questo set è tubeless ready, è fornito (a richiesta) con kit tubeless da già montato. Un kit tubeless che è stato sviluppato in Miche. Altro modello gravel è la Graff Sp. Stavolta il cerchio è in alluminio. Cambiano le misure: il profilo è da 25 millimetri e il canale interno da 19, ma la struttura asimmetrica è la “stessa” della sorella maggiore Carbo Graff. Il loro peso è di 1683 grammi la coppia, a fronte di una grande robustezza.
Vittoria, la tecnologia Air Liner nell’equipaggiamento da strada, permette di abbattere le forature e gli “stallonamenti” dovuti alla perdita di pressione
Dettagli, meccanica e meccanico. Se le Pinarello Bolide Hr a Tokyo sono andate così forte il merito è anche del meccanico che era in Giappone. Anzi i meccanici: Carlo Buttarelli e Giovanni Carini. Ebbene con Buttarelli, ci tuffiamo nei segreti di queste bici. Come sono state preparate, come sono scese in pista…
Se a Tokyo tutto è filato liscio, il merito è anche dei meccanici che hanno svolto un lavoro certosinoSe a Tokyo tutto è filato liscio, il merito è anche dei meccanici che hanno svolto un lavoro certosino
Una Bolide già d’oro
Partiamo dalla Bolide in generale. Alla fine il set completo (manubrio, ruote…) che abbiamo visto a Tokyo lo si è avuto meno di un mese prima delle Olimpiadi.
«Il telaio è in pratica lo stesso da 4-5 anni – afferma Buttarelli – è quello del primo mondiale di Ganna e lo stesso che aveva utilizzato Viviani a Rio. Ruote e manubri sono arrivati ad un mese dal via (anche meno). Le bici complete del quartetto pesavano 7,2 chili, 7,3 quelle degli atleti più grandi. Ma il peso non è fondamentale in pista. Quelle dei velocisti fanno anche 8 chili».
Le bici quindi avevano telaio Pinarello, manubrio Most sempre di matrice Pinarello ma realizzato in collaborazione con Hardskin, movimenti CeramicSpeed, ruote Campagnolo e gruppo Miche.
Nonostante sia vincente, a Parigi 2024 si avrà una nuova Bolide. Qui i lavori a Montichiari prima di partire per TokyoNonostante sia vincente, a Parigi 2024 si avrà una nuova Bolide. Qui i lavori a Montichiari prima di partire per Tokyo
Movimenti super scorrevoli
«I movimenti CeramicSpeed – spiega Buttarelli – li abbiamo montati direttamente a Tokyo ed erano già stati trattati da loro. Poi c’era il movimento centrale, Miche. Questo è un componente molto importante. Di solito noi lo apriamo, gli togliamo le calotte, o-ring e ogni altra guarnizione o paratia che possa creare frizioni. Con delle presse particolari rimontiamo il tutto. La parte a sinistra va a battuta, quella destra è serrata forte (mettiamo anche una goccia di frenafiletti), ma senza che “tiri” troppo, altrimenti come si dice in gergo si “impacchettano” i cuscinetti e gira meno. Prima però, Giovanni ed io con la benzina ripuliamo i cuscinetti all’interno e poi aggiungiamo un solvente specifico che li rende completamente puliti e secchi. A quel punto aggiungiamo un olio particolare, un olio per armi, ne bastano due o tre gocce, e il gioco è fatto. Noi con l’occhio clinico del meccanico ormai vediamo quando sono apposto.
«Sistemata la parte del movimento, montiamo le pedivelle. Queste vengono serrate al massimo. A quel punto le si fanno girare un po’, a Tokyo li abbiamo fatti girare un po’ un paio di giorni prima delle gare. Affinché l’olio messo faccesse il suo lavoro. Questo scaldandosi va dappertutto e vedi proprio che non si fermano più».
I due meccanici azzurri: Giovanni Carini (a sinistra) e Carlo Buttarelli (a destra)I due meccanici azzurri: Giovanni Carini (a sinistra) e Carlo Buttarelli (a destra)
La catena
Uno dei componenti che più viene messo sotto stress dai pistard è la catena. E infatti quella che abbiamo visto era decisamente “corposa”. Non è di certo la catena che si usa sulle bici da strada!
«La catena – riprende Buttarelli – l’abbiamo trattata con una polvere ceramica che sembra più “dura” rispetto all’olio tradizionale, ma che invece a detta dei ragazzi sembra più scorrevole. Dà un leggero vantaggio. Questa catena è stata sviluppata con Miche, anche su indicazione di noi meccanici. E’ stata sigillata in un certo modo e la “rotellina” che va a contatto con la corona s’ingaggia meglio trasmettendo di più la forza. Si tratta di una catena molto rigida. Se la si guarda da davanti (o dietro) si vede che è molto più dritta rispetto alle altre».
Il lavoro svolto da Miche è stato davvero certosino. Maglie interne, esterne e perno hanno una lavorazione particolare. E quando si parla di “fiumi di watt”, scaricati tra l’altro con una certa violenza, si capisce facilmente quanto sia importante questo componente che poi di fatto è quello che trasmette la forza alle ruote.
La guarnitura Miche Attiva, con la corona Sei Giorni. La struttura è in alluminio ed ricavata dal pieno
Il tubolare Vittoria Pista Oro…
E il suo battistrada asimmetrico, totalmente slick per favorire il grip nella parte interna della curva della pista
La guarnitura Miche Attiva, con la corona Sei Giorni. La struttura è in alluminio ed ricavata dal pieno
Il tubolare Vittoria Pista Oro…
E il suo battistrada asimmetrico, totalmente slick per favorire il grip nella parte interna della curva della pista
Rapporti e gomme
Magari sembrerà un po’ strano, ma la scelta dei rapporti va a riguardare anche quella delle gomme. E adesso vedremo come. Ma andiamo con ordine.
«I ragazzi hanno usato il 63×14 (che sviluppa 9,40 metri) ad eccezione di Milan che ha preferito il 64×14. La scelta è fatta dal tecnico e dai ragazzi stessi. Questa piccola differenza di un dente e di cadenza si “aggiusta” con la scelta del tubolare. Avevano ilVittoria Speed Oro.La sezione era di 19 millimetri all’anteriore e di 23 al posteriore, ma Milan aveva il 19 anche dietro. Questo infatti sviluppa 1-1,5 centimetri in meno rispetto al 23. Sono piccoli dettagli…
«Abbiamo visto, in galleria del vento, che il 19 all’anteriore ci dava dei piccoli vantaggi aerodinamici. La pressione delle gomme era di 20 bar all’anteriore e di 16 bar al posteriore. Il velodromo ci ha messo a disposizione un compressore Makita che spingeva fino a 32 bar. Le gomme vengono gonfiate circa 40′ prima del via e di fatto le gonfiamo leggermente di più di quanto detto perché con la camera d’aria del tubolare in lattice e non in butile ci sta che si perda qualcosina. Ma è importante gonfiarle prima perché si ha il tempo di vedere se la gomma perde pressione, di controllare la spalla. Insomma che tutto sia okay ed eventualmente poter intervenire».
Milan ha scelto un dente in più: si è giocato con tubolare e regolazione della ruota nel forcellino per limare le differenze coi compagniMilan ha scelto un dente in più: si è giocato con tubolare e regolazione della ruota nel forcellino per limare le differenze coi compagni
Ma la bici di Milan…
Tornando al 64 di Milan, si è intervenuti sul numero delle maglie per colmare la differenza del rapporto?
«No, la differenza è talmente poca – spiega Buttarelli – che ci si regola con il serraggio della ruota lungo il forcellino. L’importante è che tra il battistrada e il telaio ci sia luce, che la ruota non sia carenata: questo dice il regolamento, altrimenti ci sarebbero dei vantaggi aerodinamici non consentiti. Basta ci sia spazio per una carta di credito».
Per quanto riguarda le pedivelle invece: Milan e Ganna, i più alti, avevano quelle da 175 millimetri, mentre Consonni e Lamon quelle da 172,5. Chiaramente erano sempre di Miche, così come i pignoni.
La Campagnolo Ghibli degli azzurri era leggermente diversa da quelle in commercioLa Campagnolo Ghibli degli azzurri era leggermente diversa da quelle in commercio
I siluri di Campagnolo
E dalle gomme passiamo alla ruote. Anche in questo caso il lavoro corale e l’investimento fatto è stato eccezionale. Segno ulteriore di quanto si credeva in questo quartetto. Sentiamo Buttarelli.
«Campagnolo ci ha fornito delle vere “bombe”. All’anteriore c’era la Ghibli ottimizzata per la nostra forcella, leggermente più stretta. Ha una struttura un po’ diversa da quella in produzione standard e dava più stabilità. La struttura del cerchio è diversa tra i due lati. Anche la lenticolare posteriore era un po’ più stretta. Inoltre avevano un sistema di aggancio tramite una chiave da 5 che potevamo regolare al millimetro, proprio per non compromettere lo scorrimento dei mozzi. E’ lo stesso discorso “dell’impacchettamento” dei cuscinetti fatto prima.
«Avevamo due tipologie di ruote, una più rigida e una più morbida. Parliamo di differenze impercettibili, che solo un atleta di vertice è in grado di cogliere: parliamo, di differenze di tensionamento (numeri a caso) di 15 Nm contro 15,2. Campagnolo ha sviluppato un tensionamento segreto. Alla fine i ragazzi si sono trovati meglio con la ruota più rigida. Il set dell’intera bici è rimasto lo stesso per tutte le sessioni».
Per la bici di Lamon niente cera nei punti in cui viene agganciata al blocco (lo strumento rosso)Per la bici di Lamon niente cera nei punti in cui viene agganciata al blocco (lo strumento rosso)
Dettagli e millesimi
Passione, dettagli, millimetri, sfumature… tutto conta e niente è marginale quando c’è da spaccare il decimo di secondo. Persino la pulizia della bici.
«Noi laviamo le bici con del normale sgrassatore, ma poi ci passiamo una cera di Muc-Off il cui risultato è stupefacente. La bici oltre che essere bellissima e luccicante, è molto scorrevole. Lo senti proprio quando ci passi il dito. La passiamo dappertutto tranne che su sella, manubrio e pedali. Chiaramente lì del grip deve esserci. E neanche nella parte del telaio che va a contatto con il blocco di partenza (la bici di Lamon): perché è così scorrevole che in fase di lancio la bici potrebbe muoversi quel mezzo centimetro e dare un contraccolpo inaspettato. Si passa un diluente diverso anche sulle ruote».
«Il grosso del nostro lavoro – conclude Buttarelli – è avvenuto ben prima di Tokyo. Laggiù sapevamo cosa serviva. Si trattava solo di scegliere cosa montare e fare piccoli ritocchi. Per esempio con la dima potevamo vedere se l’inclinazione di un pad cambiava di mezzo grado perché magari la spugnetta di appoggio si era un po’ consumata con l’uso».
Continua spedito l’impegno di Miche a supporto del ciclismo giovanile. Come procede veloce e soddisfacente la collaborazione che lo stesso, storico marchio veneto produttore di componenti ed accessori, ha in essere con una delle società sportive più celebri del nostro paese: il G.S. Caneva.
Miche è al fianco dei ragazzi del G.S. CanevaMiche è al fianco dei ragazzi del G.S. Caneva
Giochi e il Caneva di domani
Oggi la Gottardo Giochi Caneva è una società che opera con allievi e juniores. Dall’anno scorso ha rivolto lo sguardo anche ai giovanissimi, non ancora con finalità agonistiche, ma per il gusto di mettere in bici anche i più piccoli. A coordinare il progetto c’è Michele Biz, il figlio del grande Gianni, storico dirigente della compagne friulana.
«Siamo davvero molto contenti del nostro progetto – ha dichiarato a bici.PRO Michele Biz – e per questo andiamo avanti a costruire. Posso felicemente ammettere che abbiamo degli amici, più che dei partner, come sponsor. Brand che credono nel progetto e senza i quali non si potrebbe fare molto. Tra questi mi piace citare Miche, il cui supporto per noi è davvero essenziale: un’azienda dove si respira ciclismo e dove la storia e la tradizione per le corse ha un significato ben preciso. Speriamo di essere bravi a ricostruire quella grandezza che abbiamo vissuto qualche anno fa. Noi ce la mettiamo davvero tutta, così che anche domani i ragazzi di oggi abbiamo il senso di appartenenza dei ragazzi della Caneva di ieri».
Ogni componente del brand veneto supera severi test di qualitàOgni componente del brand veneto supera severi test di qualità
Qualità e affidabilità Miche
Da più di cent’anni la Miche e la famiglia Michelin giocano un ruolo importante nella grande tradizione ciclistica italiana, avendo iniziato la propria produzione di biciclette nel lontano 1919, per poi passare negli anni a quella di moto e componenti per biciclette. La storia di Miche è dunque legata a quella tradizione.
E’ una storia fatta di passione alla quale sono state ben associate nel tempo le più recenti tecnologie produttive e un forte desiderio di rinnovamento per rendere omaggio a chi, quotidianamente, condivide la passione per il ciclismo. «Persone – affermano in Miche – alle quali siamo orgogliosi di mostrare l’efficienza del nostro processo produttivo, la nostra attenzione per l’innovazione e a cui ci rivolgiamo attraverso un’accurata gestione del cliente».
Miche è sempre presente anche sul territorio, con fiere ed expo nei vari eventi di settoreMiche è sempre presente anche sul territorio, con fiere ed expo nei vari eventi di settore
“We Race Together”
“We Race Together” (corriamo insieme): è questo lo slogan, la bella motivazione che spinge l’attività quotidiana di Miche nel settore della produzione di componenti alta gamma. Realizzare prodotti di qualità rappresenta la mission aziendale di Miche, un obiettivo certificato dai test dei laboratori interni all’azienda e nel pieno rispetto dei rigorosi standard che il sistema qualità Miche stesso prescrive.
Tutti i componenti Miche, che siano ruote, guarniture, ingranaggi oppure accessori, vengono sviluppati utilizzando evoluti programmi CAD, per poi prendere forma su stampanti 3D e – una volta realizzati – devono superare ripetuti test di collaudo nelle più gravose condizioni di utilizzo. E questo a totale garanzia anche dei più attenti consumatori.