Casa Wilier, conoscete Avondetto? Ve lo presentiamo…

11.09.2022
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Se ne sta seduto nello stand Wilier Triestina con la maglia iridata indosso, guardandosi intorno. Un campione del mondo in carica non capita spesso. E anche se Simone Avondetto il mondiale l’ha vinto sulla mountain bike, che non è esattamente terreno di caccia per bici.PRO, lo squillare di quelle righe è un richiamo troppo forte. Anche perché il ragazzo ha vinto anche gli europei di Anadia e il profumo di campione è inconfondibile.

La sua bici lo aspetta al limite dello stand. Si chiama Urta SLR World Champion e nei suoi colori c’è quell’inconfondibile richiamo all’iride unito al giallo e nero della sua squadra: la Wilier Triestina Pirelli Factory Team. La forcella arancione Fox 34 SC forma un blocco super coerente con il manubrio Urta brevettato da Wilier, il reggisella è telescopico e il gruppo è lo Shimano XTR.

Avondetto ha vinto il mondiale U23 a Les Gets il 28 agosto (foto FCI)
Avondetto ha vinto il mondiale U23 a Les Gets il 28 agosto (foto FCI)

La benedizione del cittì

Di lui dice un gran bene Mirko Celestino, cittì azzurro che anche il popolo della strada ricorda per le sue vittorie e la sua grinta.

«E’ un ragazzo d’oro – dice – di quelli di una volta, che parlano poco, timido. Però quando sale sulla bici dà grandi soddisfazioni, non solo perché ha vinto mondiale ed europeo. Ha fatto un’annata eccezionale, bisogna dirlo. Quando ce l’hai in ritiro, sembra quasi che non ci sia».

Simone Avondetto è nato il 15 aprile 2000 a San Secondo
Simone Avondetto è nato il 15 aprile 2000 a San Secondo

Un ragazzo pulito

E quando gli dici che la sensazione parlandoci è di un ragazzo nato sulla mountain bike, senza alcun legame o riferimento con la strada, Celestino conferma prontamente.

«Gare su strada non le ha mai fatte – dice – magari non so se con questi risultati, qualche squadra lo inviterà a provare. Sembra brutto dire che potrebbero portarcelo via ed è normale che il biker sogni il futuro da pro’. Ma lui è giovane, compie 22 anni e dal prossimo sarà elite. E’ uno di quegli atleti su cui scommetterei forte se avessi una squadra. E’ un ragazzo pulito, in crescita, genuino. E ancora la malizia e la cattiveria deve tirarle fuori. La cosa che mi ha sempre sorpreso sin da quando era junior è la grinta che ci mette in bicicletta. Simone lotta sempre…».

La presentazione è stata ghiotta e non c’è parola di Celestino che non troverà conferma in quelle di Avondetto.

La Wilier Urta di Avondetto ha il carro con le inconfondibili strisce iridate
La Wilier Urta di Avondetto ha il carro con le inconfondibili strisce iridate
Che cosa ti ha lasciato questa vittoria, a parte la maglia?

Una bella emozione, è un orgoglio poterla sfoggiare alle gare. E poi è arrivata giusto in tempo, visto che sono all’ultimo anno ad under 23. Era l’ultima occasione e quindi sono contento di esserci riuscito.

Dopo gli europei, la vittoria era una possibilità oppure è stata una sorpresa?

E’ stata comunque una sorpresa. Contavo di far bene, credevo in una medaglia, ma vincere non me l’aspettavo. Meglio di così…

Sei nativo biker, zero strada e solo mountain bike?

Uso principalmente la mountain bike, poi comunque ogni tanto usciamo anche con l’enduro e solo raramente con la bici da strada. Gran parte della mia settimana è in mountain bike, anche per i lavori specifici.

Hai vinto tutte le maglie a disposizione, compresa la tricolore: tutto come nei piani?

All’inizio dell’anno ci eravamo concentrati più che altro su campionati italiani, europeo e mondiale. E poi anche la Coppa del mondo, però non tutte le tappe. Abbiamo fatto un po’ di sacrifici per puntare ai nostri appuntamenti, ma ha funzionato.

Allo stand Wilier Triestina, con Simone Avondetto anche Giada Specia, tricolore U23 e a un soffio dal podio mondiale
Allo stand Wilier Triestina, con Simone Avondetto anche Giada Specia, tricolore U23 e a un soffio dal podio mondiale
Con quali riferimenti ciclistici cresce un biker classe 2000 come te?

Ce ne sono tanti nella mountain bike. Sicuramente Nino Schurter, una leggenda un po’ per tutti. A me è sempre piaciuto molto anche Kulhavy e poi ce ne sono anche tanti altri, a partire da Absalon. Sono campioni che mi piacciono per le loro caratteristiche e il loro atteggiamento. Come corrono, la loro mentalità e tutto quello che fa di loro delle grandi persone.

Qual è stata la cosa più strana che ti è successa dopo la vittoria?

C’è più gente attorno, è un po’ strano, ma bisogna farci l’abitudine. Per rendermi conto c’è voluto qualche giorno, però è davvero molto bello.

Campione italiano, europeo e mondiale, Avondetto corre con il Wilier Triestina Pirelli Factory Team
Campione italiano, europeo e mondiale, Avondetto corre con il Wilier Triestina Pirelli Factory Team
Quali sono adesso i programmi?

Adesso facciamo ancora un paio di gare, poi staccheremo e poi inizieremo a ragionare sui programmi. Poi ci sarà il classico ritiro al caldo d’inverno e poi si ricomincia. Altro non so, vedremo il calendario 2023 verso fine febbraio. Ma ci concentreremo sugli appuntamenti di sempre, la Coppa del mondo, gli europei, i mondiali e gli italiani.

La proposta di portarti su strada c’è mai stata?

Non ancora, ma mi sento di dire che il mountain bike è un mondo che mi piace. Magari mi piacerebbe ogni tanto magari buttarmi nella mischia, ma giusto così, per vedere l’effetto che fa. Finora proposte non ci sono state, vedremo cosa fare se arriveranno.