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Crono, un fatto di impegno. I materiali vengono dopo

26.12.2021
3 min
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Se ne parlò nei giorni dei tricolori a crono di Faenza. Alcuni corridori di squadre professional, vedendo passare Ganna in ricognizione, osservarono che fosse inutile impegnarsi troppo, avendo davanti un campione di quel valore e dotato per giunta di simili materiali. Di sicuro la Bolide azzurra usata dal piemontese non passava inosservata, al pari del manubrio in titanio su misura. Qualcuno disse di sentirsi come i tanti piloti di formula Uno, bacchettati a ogni gara dai driver della McLaren.

Eppure il discorso non ci tornava. Ganna ha avuto accesso a quei materiali quando a suon di risultati ha dimostrato di meritarli. Al debutto aveva bici standard, con manubri di produzione. La Merida da under 23 e poi al UAE Team Emirates. La Pinarello al passaggio con Ineos e solo dopo i primi risultati importanti arrivarono le personalizzazioni.

Al Tour di quest’anno, Cattaneo ottavo nella crono di Laval. Specialized ha deciso di investire su di lui
Al Tour di quest’anno, Cattaneo 8° a Laval. Specialized ha deciso di investire su di lui

Dettagli e impegno

La storia dei grandi cronoman passa attraverso i miglioramenti. E da questi arrivano gli upgrade nelle dotazioni tecniche. Prendiamo ad esempio Mattia Cattaneo, arrivato alla Deceuninck-Quick Step anche grazie alle cronometro corse con la Androni Giocattoli nel 2019. Quella Bottecchia di allora non è paragonabile alla Specialized di oggi e agli studi che la casa americana mette in campo per i suoi atleti di punta, ma l’impegno del bergamasco non fu certo inferiore a quello di Ganna e degli altri mostri sacri della specialità, così come la squadra gli mise a disposizione il meglio. E oggi, alla luce di quell’impegno, Specialized ha scelto di investire su di lui, portandolo in galleria del vento.

«Alla fine – spiega Mattia – è vero che i materiali fanno tantissima differenza, ma chi ha il compito di osservare sa capire se quel minuto di differenza rispetto ai primi dipenda dalle gambe o proprio dalla bici. Lo stesso impegno può portare a un decimo posto, ma se parti battuto, allora tanto vale non partire neppure».

Nella crono di San Marino al Giro 2019, Cattaneo conquista il 10° posto
Nella crono di San Marino al Giro 2019, Cattaneo conquista il 10° posto

La testa per vincere

La crono è soprattutto un fatto di testa e applicazione. La dedizione nel conseguire la posizione più redditizia, la cura dei dettagli, la ginnastica posturale per adattarsi bene alla bici, il riscaldamento, l’alimentazione: non ci sono attenzioni da trascurare.

«La crono è tutta testa – conferma Cattaneo – e alla fine il fatto di essermici dedicato così tanto mi ha dato ragione. Ho sempre cercato di dare il massimo, sono sempre partito con la testa per vincere. E a distanza di due anni, mi sono ritrovato a fare piazzamenti nei primi al Tour de France e ai campionati nazionali. Chi osserva una cronometro, sa pesare i risultati. E sa vedere se un corridore ha ancora dei margini. Per questo forse certi discorsi sono un po’ un alibi».