Merida e Bahrain Victorious: avanti insieme

14.02.2022
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Il bike brand Merida è uno degli attori globali più strutturati per numero di biciclette prodotte e fatturato complessivo. Ultimamente ha annunciato l’estensione pluriennale del proprio impegno al fianco del team Bahrain Victorious di Sonny Colbrelli, Jonathan Milan e Damiano Caruso

Merida Bikes è al fianco della squadra sin dal 2017, stagione della propria costituzione, rappresentando in questi anni un vero e proprio partner integrale del team. Merida continuerà dunque a fornire al team Bahrain Victorious le proprie biciclette, ma anche ad apportare quel fondamentale “servizio” in termini di innovazione continua… Preziosissimo nel ciclismo di oggi: un’innovazione tecnica che Merida porta avanti con successo nel mondo del professionismo assieme a storici brand partner del calibro di FSA, Vision, Prologo, Continental e Shimano.

Sonny Colbrelli con Paolo Fornaciari, Presidente e CEO di Merida Italy
Sonny Colbrelli con Paolo Fornaciari, Presidente e CEO di Merida Italy

Una sfida tecnica vinta

«Sin dal nostro primo giorno di corsa – ha dichiarato Milan Erzen, l’amministratore delegato della squadra – Merida è stata parte integrante di questo progetto. Merida ci ha sempre fornito la migliore attrezzatura tecnica possibile, ed ha sempre avuto l’approccio ed il desiderio di innovare costantemente contando sui feedback dei nostri atleti. Abbiamo concluso una stagione incredibile, quella 2021, a testimonianza del nostro ottimo rapporto con l’azienda taiwanese. Siamo dunque entusiasti che il progetto possa continuare in futuro per poter ancora cogliere molte prestigiose vittorie assieme».

Dettagli della bici usata da Sonny Colbrelli per vincere la Parigi-Roubaix 2021
Dettagli della bici usata da Sonny Colbrelli per vincere la Parigi-Roubaix 2021

«Dal 2017 – ha ribattuto Wolfgang Renner, il CEO di Merida Europe – siamo stati in grado di entrare a far parte di questa grandissima squadra. E se guardiamo indietro vediamo con soddisfazione cinque stagioni di successo… Nel corso degli anni, siamo stati in grado di assistere all’eccezionale progresso del team unendoci a loro e celebrando numerosi grandissimi successi. Adesso un’altra stagione agonistica è appena iniziata, e noi siamo entusiasti di poter confermare il nostro continuo coinvolgimento nella squadra: continuando a lavorare a stretto contatto con personale esperto e fantastici corridori faremo senza dubbio del nostro meglio per consentire al team di raggiungere ambiziosi nuovi obiettivi».

Merida

Crescita e ancora crescita: gli obiettivi di Merida Italy

29.10.2021
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Merida Italy prosegue nel proprio percorso di crescita. Dopo l’inaugurazione della nuova sede di Reggio Emilia, e l’inserimento in organico di due figure molto ben riconosciute nel settore della bike industry italiana (i due ex campioni del Mondo Gianluca Bonanomi come responsabile commerciale e Dario Acquaroli al vertice del marketing), la filiale italiana del colosso produttivo taiwanese guarda alla propria crescita futura con ottimismo.

Una visione di successo

In linea con i “tempi” commerciali di un grande brand, Merida Italy ha organizzato in sede un meeting con la propria forza vendite finalizzato a presentare la gamma 2022/2023. Un anticipo importante per focalizzare al meglio tutte le novità in arrivo in tutti i segmenti produttivi dove l’azienda ha produzione. Dal road performance alla Mtb, dalle city alle e-bike, tutti i campi sono interessati.

Ike Tseng, il fondatore di Merida, era un vero visionario. Durante un viaggio negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’70 vide una nota sulla porta di un negozio specializzato in cui c’era scritto che le biciclette fabbricate a Taiwan non venivano accettate per la riparazione a causa della loro scarsa qualità. Questo episodio lo colpì molto, al punto che nel settembre del 1972 ha inaugurato a Yuanlin (in Taiwan) la prima fabbrica della sua società: la Merida Industry Co.Ltd.

Con il meeting agenti Merida è pronta a lavorare in ottica futura, con un focus sulla stagione 2022/2023
Con il meeting agenti Merida è pronta a lavorare in ottica futura, con un focus sulla stagione 2022/2023

Tseng, il cui motto di vita era “muoviti con passione e coraggio”, scelse il nome Merida per indicare che l’intenzione dell’azienda era quello di realizzare esclusivamente prodotti belli e di alta qualità. Consentendo a chiunque di raggiungere la propria destinazione nel modo più piacevole possibile. Nel 1988 fu poi introdotto il brand indipendente Merida. Oggi, dopo anni di storia e presenza sul mercato, Merida fonde l’esperienza di un centro tedesco di ricerca e sviluppo con la competenza produttiva taiwanese. La grande competenza produttiva ha colpito davvero tutti. In modo particolare quest’anno la casa taiwanese si è posta in grande evidenza in abbinamento ai grandi successi del team WorldTour Bahrain Victorious. Soprattutto con la Roubaix conquistata pochi giorni fa di Sonny Colbrelli!

Paolo Fornaciari, CEO Merida Italy

«Merida Italy è nata del 2016 – ha dichiarato a bici.PRO Paolo Fornaciari, il CEO della sede italiana – tramite una joint venture con Merida Taiwan e degli imprenditori del territorio reggiano. In quei tre anni, come per tutte le start-up, l’azienda si è posizionata ed ha iniziato a strutturarsi. Solo nella metà del 2020 ha completamente cambiato passo e si è dotata di una struttura molto più professionale. La società, diventata ora una società per azioni ha un nuovo piano industriale. Il quale le permetterà una capacità finanziaria adeguata per sostenere un fatturato che nell’arco dei prossimi anni ci vedrà quadruplicare il volume d’affari».

Merida

Nuova Merida Scultura Caruso

Scoperta la nuova Merida Scultura: più moderna e filante

08.07.2021
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Si era intravista al Tour de France dove ha vinto una tappa con Dylan Teuns e l’abbiamo rivista in mano ai corridori del Team Bahrain Victorious in occasione della nostra recente intervista con Damiano Caruso. Stiamo parlando della nuova Scultura, la bici da salita di Merida.

La nuova Scultura e quella attuale una vicina all'altra
La nuova Scultura e quella attuale una vicina all’altra
La nuova Scultura e quella attuale una vicina all'altra
In questa immagine si notano le differenze nella zona del carro posteriore e dello snodo sella fra la nuova Scultura e quella attuale

Nuovo carro posteriore

Diciamo subito che non abbiamo indicazioni ufficiali da parte di Merida o dalla squadra sulla nuova Scultura, ma potendola osservare da vicino proviamo ad analizzare le principali novità tecniche.

Per prima cosa si nota un grande rinnovamento nella zona del carro posteriore dove sono state utilizzate soluzioni tecniche che definiremo moderne. Innanzitutto, l’attacco dei foderi obliqui al tubo verticale è stato abbassato, una soluzione che è in linea con le tendenze più recenti e che porta alcuni vantaggi. Primo fra tutti una maggiore reattività della bicicletta e allo stesso tempo un comfort migliore grazie ad una maggiore flessione del tubo verticale.

Dylan Teuns nuova Merida Scultura
Dylan Teuns al Tour de France con la nuova Scultura
Dylan Teuns nuova Merida Scultura
Dylan Teuns impegnato al Tour de France con la nuova Merida Scultura

Attenzione all’aerodinamica

I foderi posteriori hanno una forma più aerodinamica rispetto ai precedenti, segno che i tecnici Merida hanno posto un’attenzione maggiore all’impatto con l’aria rispetto alla vecchia Scultura. Altro punto dove vi è un notevole cambiamento è nella zona di incontro fra il tubo verticale e il tubo orizzontale, con uno snodo sella che richiama nella forma quello della nuova Merida Reacto, anche se è meno massiccio.

Nuovo tubo verticale

Lo stesso tubo verticale è stato ridisegnato e ora si presenta con una forma a coda tronca che è più aerodinamica. Sempre per favorire un migliore impatto dell’aria, la parte bassa del tubo verticale ha una forma che segue la linea della ruota posteriore.

Forcella più larga

Altra novità la si vede nella forcella che sembra avere un design leggermente più massiccio e aerodinamico e allo stesso tempo con una distanza maggiore fra i due foderi. Questa caratteristica permette di montare pneumatici più larghi e migliorare l’efficienza aerodinamica con la formazione di minori turbolenze.

Damiano Caruso impegnato con la "vecchia" Merida Scultura
Damiano Caruso al Giro d’Italia con la “vecchia” Merida Scultura
Damiano Caruso impegnato con la "vecchia" Merida Scultura
Damiano Caruso al Giro d’Italia con la “vecchia” Merida Scultura

Le tecnologie più moderne

Anche il manubrio è totalmente nuovo e presumiamo che sia fornito da Vision, storico sponsor della Bahrain Victorious, ma non ne abbiamo la certezza. Quello che salta subito all’occhio è la completa integrazione dei cavi, cosa che non avveniva sulla precedente Scultura.
A questo punto non ci resta che aspettare la presentazione ufficiale per scoprire tutti i segreti di questa nuova Merida Scultura.

Merida Italy all’Ecomob Expo Village di Pescara

01.07.2021
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L’anima “green” di Merida? Non è davvero mai stata in discussione. La filiale italiana del colosso taiwanese, secondo player al mondo nella produzione di biciclette complete, ha confermato la propria presenza in veste di espositore all’Ecomob Expo Village di Pescara. Si tratta della rassegna expo in programma dal 2 al 4 luglio presso la gradevole location del Porto turistico Marina di Pescara.

Merida sarà presente all’Ecomob di Pescara
Merida sarà presente all’Ecomob di Pescara

Mobilità sostenibile in pole position

E proprio il prossimo fine settimana, Merida Italy – in collaborazione con Faieta Motor – prenderà parte alla quarta edizione di uno dei più grandi eventi interamente dedicati alla mobilità sostenibile, al turismo attivo, e alla tematica dell’ecologia ambientale più in generale, mai organizzati in Italia. Nello specifico, sul palcoscenico pescarese di Ecomob Expo Village Merida Italy presenterà la propria corrente collezione di biciclette elettriche. Tutto questo per manifestare una volta di più la forte sensibilità verso la “green economy” e nei confronti delle tematiche legate alla mobilità sostenibilità. Presso lo stand Merida Italy, all’interno dell‘area dedicata alle e-bike, sarà inoltre possibile testare per chi lo vorrà la nuova gravel elettrica e-Silex, oltre alla e-bike biammortizzata e-OneSixty.

La flotta di Merida pronta a schierarsi sul campo…
La flotta di Merida pronta a schierarsi sul campo…

Il porto di Pescara, location ideale

Giunto alla quarta edizione, l’Ecomob Expo Village si conferma come un evento di assoluto riferimento per il centro/sud Italia per quanto si riferisce alle tematiche legate alla mobilità sostenibilità e alla “green economy”. 

Lo splendido scenario del mare di Pescara farà da cornice al Polo Fieristico, ubicato all’interno del Porto Turistico Marina di Pescara. La grande vitalità ed energia che sprigiona questo luogo consentirà di dar vita ad un programma ricco sia di eventi che di iniziative. Non mancheranno mostre, esposizioni e manifestazioni di vario genere: dallo sport alla musica, e fino all’attualità. La facilità nel raggiungere il Polo Fieristico, e l’ampio parcheggio a disposizione del pubblico che interverrà, ha reso negli anni passati e renderà anche quest’anno questa manifestazione molto apprezzata sia dai visitatori quanto dagli espositori. Non a caso gli spazi espositivi si snodano lungo un percorso prestabilito, appositamente studiato per rendere la visita agevole e molto piacevole.

meridaitaly.it

Merida, nuova Reacto 8000-E e Scultura 5000 a confronto

18.06.2021
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Merida è uno dei più grandi produttori di biciclette al mondo e contrariamente a quanto pensano in molti non è un'azienda spagnola ma bensì taiwanese. Di recente Dario Acquaroli, due volte campione del mondo di mountain bike, è entrato in Merida Italy portando tutta la sua esperienza e passione al servizio di questa grande azienda. Abbiamo avuto il piacere di pedalare insieme ad Acquaroli e poter così apprezzare le qualità della nuova Reacto 8000-E e farci spiegare le caratteristiche della Scultura 5000.

Di recente siamo stati a Reggio Emilia nella sede di Merida Italy e abbiamo avuto il piacere di pedalare con Dario Acquaroli, il due volte campione del mondo di mountain bike. Per l’occasione abbiamo utilizzato i due modelli di punta di Merida per quel che riguarda il settore strada, vale a dire la nuova Reacto e la Scultura.

La forza di Merida nel mondo

Dario Acquaroli è entrato nella grande famiglia Merida da pochi mesi dopo una lunga esperienza in Vittoria. Le sue capacità e la sua grande passione per il ciclismo si avvertono subito e certamente il suo contributo sarà fondamentale per Merida Italy. Quando si parla di questo marchio a volte ci si rende conto che non tutte le persone conoscono esattamente la dimensione e la forza di questa azienda. Tanto per chiarire un po’ di chi stiamo parlando, diciamo che Merida è un marchio globale che progetta e fabbrica ben 2,2 milioni di biciclette, con cinque fabbriche sparse nel mondo. Merida produce a marchio proprio per 77 paesi diversi.
Per quanto riguarda il nostro mercato nazionale, Merida Italy è il distributore italiano ufficiale per l’Italia e l’ex Jugoslavia. Merida Italy è in una fase di forte crescita che gli permette di pianificare degli importanti investimenti. Uno di questi è stato certamente l’inaugurazione dei nuovi headquarters a Reggio Emilia, con tutti gli uffici e uno showroom di 600 mq.

Dario Acquaroli con la Merida Scultura 5000
Dario Acquaroli con la Scultura 5000
A sinistra, Dario Acquaroli con la Scultura 5000 e a destra il sottoscritto con la Reacto 8000-E
A sinistra, Dario Acquaroli con la Scultura 5000 e a destra Umberto Toscanelli con la Reacto 8000-E

Le bici di Caruso e Colbrelli

La qualità delle biciclette Merida la possiamo apprezzare anche attraverso i risultati del Team Bahrain Victorious, che è proprio equipaggiato con le biciclette del marchio asiatico. Basta pensare al bellissimo secondo posto di Damiano Caruso all’ultimo Giro d’Italia o alle vittorie di Sonny Colbrelli al Critérium du Dauphiné.

Rigidità e reattività al top

In questa occasione abbiamo pedalato sulla nuova Merida Reacto 8000-E, nella foto di apertura, di cui avevamo parlato con il neoprofessionista del Team Bahrain Victorious, Jonathan Milan. Proprio il giovane corridore friulano ci aveva espresso la sua soddisfazione per l’ultima versione di questa bicicletta. Durante la nostra pedalata con Dario Acquaroli abbiamo apprezzato la grande rigidità torsionale e la reattività data dal carro posteriore molto compatto. La Reacto 8000-E vanta il telaio CF5 dal peso di 965 grammi in taglia M. Merida realizza anche una versione identica per forme e geometrie ma con un carbonio diverso CF3, che pesa qualche grammo in più. Come ci diceva Acquaroli CF sta per Carbon Fiber e nella scala del marchio taiwanese il livello 5 rappresenta il livello più alto di carbonio.

Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto

Geometria da professionista

La geometria è impostata per i ciclisti che ricercano prestazioni avanzate con un tubo sterzo corto e un tubo orizzontale leggermente più lungo della media in modo da assumere una posizione più aggressiva in sella. La geometria professionale unita ai tubi profilati, NACA Fastback‘ e tubo sterzo conico slimmed down sono la garanzia della massima efficienza aerodinamica. Il movimento centrale PF86 è bello solido e trasmette tutti i watt alla ruota posteriore.

Un occhio al comfort

I tecnici Merida hanno pensato anche al comfort con il reggisella S-Flex, con una specie di incavo in cui vi è un inserto in un materiale che smorza le vibrazioni del terreno. Inoltre, su questo inserto è stata posta anche una luce posteriore molto utile per aumentare la visibilità del ciclista sulla strada. Altro elemento nuovo è la possibilità di poter montare pneumatici con larghezza fino a 30 millimetri, il che può essere un ulteriore punto a favore del comfort.

Damiano Caruso con la sua Scultura all'ultimo Giro d'Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all’ultimo Giro d’Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all'ultimo Giro d'Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all’ultimo Giro d’Italia

Ottima guidabilità

Abbiamo apprezzato anche la guidabilità della Reacto, soprattutto in discesa. Infatti, le biciclette aerodinamiche spesso sono un po’ più complicate da guidare in discesa, soprattutto negli inserimenti in curva bisogna prenderci le misure. Invece con la nuova Reacto si riesce subito a trovare il feeling grazie a un’ottima manovrabilità e facilità di correzione anche in curva.

Montaggio di alto livello

Il montaggio è di ottimo livello con lo Shimano Ultegra, le ruote ad alto profilo Reynolds AR 58 e il manubrio integrato in carbonio Vision Metron 5D ACR, che fornisce un’ottima presa e massima efficienza aerodinamica grazie al profilo piatto di cui è dotato.

La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo

Per chi vuole iniziare a pedalare

La Scultura 5000 con cui ha pedalato Dario Acquaroli è una bicicletta con le geometrie pensate per dare il meglio in salita, non a caso è quella utilizzata da Caruso e Landa. Quella che vediamo in questo test ha un telaio con carbonio CF2, che come ci spiegava Acquaroli, è il primo livello nella scala di Merida. Questa caratteristica unita al montaggio composto da un gruppo Ultegra con la guarnitura Shimano RS510, il manubrio Merida Expert SL e ruote sempre Merida Expert SL, la rende la bicicletta adatta chi si avvicina al mondo del ciclismo e vuole iniziare con un mezzo evoluto senza spendere delle cifre esagerate.

I prezzi

Infine, uno sguardo ai prezzi, che nel caso della Reacto 8000-E CF5 si aggira sui 7.150 euro, mentre per la Scultura 5000 CF2 siamo sui 2.740 euro.

meridaitaly.it

Merida Granpremio Liberazione Juniores

Merida partner importante del Liberazione

24.04.2021
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Merida è sponsor della settantaquattresima edizione del Gran Premio Liberazione, uno degli eventi ciclistici under 23 più importanti, storici e prestigiosi dell’intero calendario mondiale.

Title sponsor della gara Juniores

Ma l’impegno marketing di Merida Italy, la filiale commerciale diretta per il nostro paese del colosso taiwanese, non si ferma qui. Il gruppo di lavoro coordinato da Paolo Fornaciari con Gianluca Bonanomi responsabile commerciale e Dario Acquaroli nuovo capo del marketing, ha raddoppiato lo sforzo di comunicazione con il comitato organizzatore del Liberazione. Ed è così che la gara che anticiperà quella degli under 23, ovvero quella riservata alla categoria Juniores ha preso il nome di Merida Liberazione Juniores.

Merida nuovi mezzi
Merida metterà in campo anche i suoi nuovi mezzi
Merida nuovi mezzi
Merida sarà presente e metterà in campo anche i suoi nuovi mezzi

Ci sono anche gli allievi

Il Gran Premio Liberazione si prospetta dunque come una grande giornata per tutto il mondo del ciclismo. A poco meno di 24 ore dal via, il nuovo comitato organizzatore della corsa, il Team Bike Terenzi, è difatti impegnato ad anticipare lo svolgimento del Mondiale di Primavera under 23 da ben due nuove corse. Una per gli allievi (che si svolgerà grazie anche alla preziosa collaborazione dell’ASD Romano Scotti) ed un’altra per gli juniores. Tutte e tre le manifestazioni si svolgeranno come di consueto lungo lo storico circuito ricavato attorno alle Terme di Caracalla.

Spazio ai giovani

«L’obiettivo del Gran Premio Liberazione – ha dichiarato Claudio Terenzi, il Presidente del nuovo Comitato Organizzatore – è quello di dare spazio a molte delle principali categorie giovanili. Ed è proprio per questo motivo che la scelta di allargare la manifestazione anche alle categorie allievi e juniores ha rappresentato per noi un’opzione naturale, soprattutto in considerazione di quanto la nostra società sportiva sia particolarmente attenta alla formazione giovanile. E per questo ringraziamo tantissimo Merida per tutto il supporto che ci ha fornito. Questi ragazzi avranno la possibilità di gareggiare sul medesimo percorso, nel cuore di Roma, riservato agli under 23, con la speranza che un giorno possano correre anche loro in questa categoria… un sogno».

Nuova Reacto Bahrain Victorious
La nuova Merida Reacto del Team Bahrain Victorious
Nuova Reacto Bahrain Victorious
La nuova Merida Reacto del Team Bahrain Victorious

Portare Merida in alto

«Essere partner importanti del Gran Premio Liberazione – ha commentato Dario Acquaroli, responsabile marketing di Merida Italy – rappresenta per noi sia un onore quanto un opportunità: l’onore lo collego alla incredibile storicità di questa manifestazione, l’opportunità invece ci è fornita dal poter assecondare, e rafforzare in chiave comunicativa, il nostro processo di crescita commerciale in Italia. Al Liberazione inaugureremo i nostri nuovi mezzi che ci caratterizzeranno in occasione dei prossimi eventi. Abbiamo davvero tantissime cose da fare per portare Merida in Italia al livello di leadership che lo stesso brand merita, ed il nostro entusiasmo per poter raggiungere questo obiettivo è travolgente».

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Jonathan Milan nuova Merida Reacto

La Merida Reacto CF5 di Milan e compagni

20.04.2021
4 min
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Con la stagione 2021 sono arrivati in casa Bahrain il promettente corridore Jonathan Milan e la nuova Merida Reacto. La storico modello del marchio taiwanese ha raggiunto così la sua quarta versione. Per capire come si comporta questa nuova bicicletta abbiamo parlato proprio con il giovane friulano.

Rigida e guidabile

Diciamo subito che Merida è un marchio che ha ben 40 anni di esperienza nella produzione di biciclette ed è ormai da molti anni impegnata nel professionismo sempre accanto a corridori di primissimo livello. La Reacto è stata una delle prime aero bike presenti sul mercato e ha conseguito numerosi successi. Ora la nuova versione si presenta sempre molto amica dell’aerodinamica, ma con alcuni accorgimenti che la rendono un po’ più confortevole e leggera.
«E’ una bicicletta rigida che mi è piaciuta molto sin da subito – ci dice Jonathan Milan – e di cui apprezzo molto la guidabilità».

Jonathan Milan con Marco Haller sulle nuove Merida Reacto
Jonathan Milan con Marco Haller sulle nuove Reacto
Jonathan Milan con Marco Haller sulle nuove Merida Reacto
Jonathan Milan con Sonny Colbrelli e Marco Haller sulle nuove Merida Reacto

Coperture più larghe

Una delle novità maggiori della nuova Reacto sta nella possibilità di montare coperture più larghe rispetto al modello precedente, arrivando fino a 30 millimetri di larghezza. Una qualità che è risultata comoda nella recente campagna del Nord.
«Nelle gare sul pavé ho montato pneumatici da 28 millimetri – ci spiega il neoprofessionista friulano – e mi sono trovato ottimamente. Durante le ricognizioni dei percorsi, quando si provano anche i materiali, ho visto che la Reacto si guidava molto bene e mi dava sicurezza anche sui terreni più difficili».

Jonathan Milan nuova Merida Reacto
Da notare lo sterzo basso e il carro molto compatto
Jonathan Milan Nuova Merida Reacto
Si notano lo sterzo basso e il carro molto compatto della nuova Reacto

Geometria racing

La Reacto è una bicicletta con geometrie orientate alla competizione. Il carro posteriore è molto compatto, con una lunghezza dei foderi bassi di 40,8 millimetri. Il tubo sterzo è basso, mentre il tubo orizzontale è abbastanza lungo. Un’impostazione pensata per chi ama gareggiare.
«Il carro così compatto la rende molto reattiva nei rilanci, sento proprio che mi viene dietro alla perfezione – e poi Milan aggiunge – la Reacto ha una geometria che la rende lunga e bassa e all’inizio della stagione avevo un po’ di timori, perché io sono uno molto sensibile ai cambiamenti tecnici, sento molto le differenze nei materiali. Invece, devo dire che abbiamo riportato le misure che avevo sulla Pinarello e non ho avuto nessun problema, anzi come dicevo prima mi trovo molto bene».

Un occhio al comfort

I tecnici Merida oltre a permettere il passaggio gomme più largo hanno lavorato sul comfort introducendo il reggisella S-Flex, sempre dalla forma aerodinamica, ma con una specie di incavo che ha la funzione di smorzare le vibrazioni.
«Venendo da una bicicletta molto diversa come la Pinarello F12, avevo timore di soffrire anche a livello di comodità, invece anche in questa caratteristica mi sono trovato bene e non ho patito il cambio».

Reacto CF3
La versione CF3 con stesse geometrie e colori di quella della Bahrain
Reacto CF3
La Reacto nella versione CF3 con stesse geometrie e colori di quella della Bahrain Victorious

Due versioni disponibili

Ricordiamo che i corridori della Bahrain Victorious corrono con il telaio nella versione CF5 dal peso di 965 grammi in taglia M, che è la più pregiata, ma per chi volesse risparmiare qualche euro, Merida ha realizzato anche la versione CF3 sempre con le stesse linee e geometrie ma con qualche grammo in più. A proposito di peso abbiamo chiesto a Jonathan Milan come si trova quando la strada sale.
«Per le mie caratteristiche io non devo fare chissà che ritmi in salita, però devo dire che su questo terreno mi ha sorpreso perché va molto bene, grazie alla sua reattività mi da delle buone sensazioni anche in salita».

Alan Rozic, chef Team Bahrain-McLaren, Giro d'Italia 2020

Cosa si mangia nel riposo? Parla lo chef

19.10.2020
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Alen Rozic è lo chef del team Bahrain-McLaren, ha 43 anni e viene dalla Croazia. La sua teoria sul cucinare alle corse ha un tocco artistico: «In una corsa lunga e dura come il Giro, il cibo per i ragazzi è una nota di colore. Per questo, al netto delle indicazioni della nostra nutrizionista, cerco sempre di metterci un pizzico di creatività».

Alen parla inglese, ma a tratti sfodera un italiano da trincea con cui chiarisce i concetti più particolari. Lavora con la squadra dal primo training camp 2020 e l’anno in corso è il primo come cuoco nel ciclismo. In precedenza aveva lavorato fra il suo Paese e la Slovenia in supporto a varie società organizzatrici.

Scienza e gusto

I nutrizionisti danno gli input, lui esegue, cercando di mediare fra i dettami della scienza e il gusto degli atleti.

«Laura Martinelli – spiega – è molto professionale e siamo sempre in contatto. Lei dà indicazioni, ad esempio, sul fatto che per cena dovranno mangiare carne bianca o carne rossa e quale verdura, ma conosco io i gusti dei ragazzi e sta a me cucinare nel modo migliore quel che mi indicano. Dopo questi mesi con loro, conosco i loro gusti. So chi mangia e chi non mangia qualcosa».

pizza tonda margherita
Dopo la tappa di Piancavallo, pizza per i ragazzi della Bahrain-McLaren
pizza tonda margherita
Dopo Piancavallo, pizza per i ragazzi Bahrain

Pizza per cena

Ma i giorni non sono tutti uguali. Quello di riposo, quindi oggi, prevede la totale assenza di carboidrati.

«Meno carboidrati e più verdure – dice – anche perché ieri sera hanno mangiato pizza. Si usa alla vigilia del riposo e anche la pizza la faccio io, non la compriamo fuori. Altra differenza del riposo è che a colazione non mangiano pasta. Si limitano a corn flakes, cereali vari, porridge, prosciutto cotto, ricotta oppure omelette. Quelle le faccio con due bianchi e un rosso, così sono più ricche di proteine».

Nel menù di quello che prepara con le sue mani ci sono anche i dolci.

«Qui si va davvero a gusto – spiega – con cheesecake, tiramisù senza lattosio, muffin e quello che si riesce a mettere insieme di volta in volta».

Tonno per pranzo

A pranzo nel giorno di riposo, i ragazzi del Team Bahrain-McLaren hanno mangiato bistecca di tonno, buffet di insalata e dolce.

«Di solito quando arrivo in hotel – spiega – vedo se devo fare tutto sul camion o posso appoggiarmi alla cucina. Poi in base alle indicazioni che ho ricevuto, decido cosa e come fare. Di solito ci penso mentre guido e capita che ci sentiamo con la nutrizionista se ho necessità di cambiare qualcosa in base alla spesa che faccio. Ho qualcosa con me, ma ad esempio carne, pesce e verdure preferisco comprarle fresche. Per i miei atleti voglio solo il meglio».