Entriamo nel “rifugio” fiammingo della Bahrain Victorious

01.04.2023
5 min
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Le Fiandre sono uno dei territori più legati al ciclismo, la serie di corse che si svolgono lassù è innumerevole. Nella prima parte di stagione, spesso i corridori si trovano tutti lì per darsi battaglia. Visti i continui spostamenti c’è una squadra che ha pensato di stabilire nel cuore di questo territorio una base logistica: la Bahrain Victorious. Una villa indipendente dedicata all’intera campagna del Nord, lunga quasi un mese (foto in apertura di Charly Lopez). Un centro logistico e di ritrovo fondamentale, dove seguire i propri ritmi entrando in sintonia con le Fiandre, lontani dagli alberghi e dal caos. 

Una seconda casa

Nella villa, situata nella cittadina di Zwevegem, corridori e staff della Bahrain si ritrovano ogni anno, vivendo come una grande famiglia in questa casa condivisa. 

«La squadra – racconta Sonny Colbrelli, che ha potuto viverla prima da corridore ed ora da membro dello staff – l’ha presa nel 2022. Sapevo che Miholjevic era andato in perlustrazione per trovare un posto che fosse vicino a tutte le partenze delle varie corse. Lo cercava in una posizione riservata, ad uso esclusivo della squadra, gli hotel sono comodi ma quando stai praticamente un mese nello stesso posto hai bisogno di un alloggio tutto tuo.

«Ho fatto in tempo a viverla da corridore – continua Colbrelli – l’anno scorso, nel periodo tra Omloop e Kuurne. E’ estremamente produttivo avere a disposizione una villa del genere, in hotel devi stare da solo in stanza o al massimo con un compagno. Questa casa ti dà la possibilità di socializzare, è una villa enorme dove corridori e staff stanno insieme. E’ il giusto rifugio per amalgamare il gruppo».

I momenti insieme vengono utilizzati per creare un gruppo solido ed unito (foto Charly Lopez)
I momenti insieme vengono utilizzati per creare un gruppo solido ed unito (foto Charly Lopez)

Tutti insieme

Passare un mese lontano dalle proprie famiglie fa parte dell’essere un corridore, ma, non per questo, non va considerato il lato umano. I rapporti personali servono per creare il giusto ambiente nel quale trovare la migliore condizione fisica e mentale. Le migliori prestazioni partono proprio dalla grande serenità interna dell’atleta stesso.

«E’ bello – racconta ancora il vincitore della Roubaix – perché la sera capita spesso di ritrovarsi tutti insieme sul divano, che è enorme, e guardare i finali delle varie corse. Sia quelle da fare, che di quelle appena concluse. Quando eravamo in hotel lo potevi fare autonomamente, ma non sempre avevi voglia. Tutti insieme è più divertente, magari ci scappa la battuta o lo spunto interessante. Sono presenti otto camere ed ognuna ha la propria doccia ed il bagno privato. Sono convinto che altre squadre ci copieranno in futuro. Per gli allenamenti è un vero toccasana, si ha la possibilità tutti i giorni di allenarsi sulle strade delle corse che man mano si vanno a fare».

Lavorare meglio

Come anticipato da Colbrelli questa villa è un grande vantaggio anche per lo staff, il quale al posto di lavorare in condizioni estreme può concedersi più tempo. Pierluigi Marchioro, massaggiatore della Bahrain, nel 2022, ha seguito da qui i corridori.

«E’ davvero una bella casa – ci dice – tutti riusciamo a lavorare con molta più calma dopo una gara o un allenamento. I tempi ce li gestiamo in autonomia, magari i massaggi si possono fare tranquillamente dopo cena, nessuno ci corre dietro. Durante la campagna del Nord della scorsa stagione eravamo presenti in quattro massaggiatori, il cuoco, il fisioterapista ed i meccanici. Ognuno di noi aveva lo spazio per lavorare in serenità: al piano terra, nella stanza dove alloggiavo, mettevo il lettino per i massaggi. L’osteopata lavorava in corridoio, mentre nel soppalco stavano gli altri tre massaggiatori. I meccanici, poi, sono coloro che “ringraziano” maggiormente perché quando si dorme in hotel lavorano all’aperto, ed in Belgio piove spesso. In questa villa, invece, hanno la possibilità di mettersi al coperto e, grazie al maggior spazio logistico, possono portare molti più pezzi di ricambio. Oltre alle due solite bici si porta qualche telaio in più, in caso di problemi o eventuali cadute senza considerare tutte i vari componenti più piccoli».

«Parte dello staff alloggia comunque in hotel – riprende Marchioro – nella villa dormono i corridori, un massaggiatore, il cuoco ed il dottore. Io sono un po’ all’antica e mi piace rimanere a contatto con i ragazzi, posso sempre dare una mano o fare qualche cura extra in caso di necessità. Se il cuoco ha bisogno di qualcosa dal camion cucina posso andare io a prenderlo, oppure vado a fare la spesa. Insomma, il nostro “rifugio” è davvero super funzionale».