La Polti riparte e Basso ha fatto scelte mirate

Il mercato del Team Polti: scelte mirate e talenti da valorizzare

30.10.2025
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Fine stagione, è tempo di consuntivi. In casa Polti Visit Malta a dir la verità l’analisi è iniziata tempo fa, a stagione ancora nel pieno, tanto è vero che la formazione Professional italiana è stata tra le più attive nella prima fase del ciclomercato. Facendo anche scelte lontane dai riflettori, ma che hanno fatto anche discutere.

Di carne al fuoco ce n’è tanta e il team manager Ivan Basso (in apertura insieme all’altro titolare Alberto Contador) non si nasconde, anzi affronta anche argomenti scottanti a viso aperto, come faceva quando correva e vinceva in giro per il mondo: «Per noi è stata una stagione dove abbiamo raggiunto due obiettivi importanti, uno è quello del mantenimento della classifica internazionale ed è ogni anno più difficile arrivare nella top 30 del ranking. La seconda essere comunque la prima italiana in classifica con la ciliegina della vittoria nella Coppa Italia delle Regioni che ha sicuramente un significato, oltretutto con la maglia dei giovani andata a Piganzoli».

Davide Piganzoli lascia il Team Polti: ha firmato un triennale con la Visma-Lease a Bike
Davide Piganzoli lascia il Team Polti: ha firmato un triennale con la Visma-Lease a Bike
Davide Piganzoli lascia il Team Polti: ha firmato un triennale con la Visma-Lease a Bike
Davide Piganzoli lascia il Team Polti: ha firmato un triennale con la Visma-Lease a Bike
E che cosa metti sull’altro piatto della bilancia?

Tantissimi piazzamenti che avrebbero potuto essere vittorie. I nostri due atleti più veloci, che sono Lonardi e Penalver, hanno fatto più di 20 podi. Questo io lo devo vedere come risultato positivo in termini di prestazione. Ma voglio che questi podi possano diventare vittorie, quindi dobbiamo lavorare sulla ricerca delle cose da migliorare per poter trasformare prestazioni di assoluto livello in vittorie, fare quel piccolo passo che ancora manca. Dopo ovviamente c’è anche un’autocritica, perché abbiamo alcuni atleti della squadra che dovevano andare meglio, ma stiamo già lavorando su quello e sta anche a chi dirige, a me in primis, prendersi le responsabilità.

Dove si esprime questa responsabilità?

Quando hai degli atleti, devi fare in modo che la loro individualità sia parte di un quadro generale nel quale contribuiscono tutti. Quindi quando si parla di fare meglio, gli parli di una cosa che loro conoscono. La consapevolezza è già il primo colpo di pedale del 2026 soprattutto dai corridori che non hanno performato come dovevano. Di questo il primo responsabile sono io e quindi ci stiamo lavorando insieme all’atleta, ai direttori sportivi, ai preparatori per cercare di capire che cosa non ha funzionato e che cosa cambiare.

Al suo primo anno alla Polti, Ludovico Crescioli ha fatto 48 giorni di corsa con 6 Top 10
Al suo primo anno alla Polti, Ludovico Crescioli ha fatto 48 giorni di corsa con 6 top 10
Al suo primo anno alla Polti, Ludovico Crescioli ha fatto 48 giorni di corsa con 6 Top 10
Al suo primo anno alla Polti, Ludovico Crescioli ha fatto 48 giorni di corsa con 6 top 10
Voi siete una delle squadre più attive sul ciclomercato e state prendendo anche molti under 23, che però non potranno più gareggiare nelle internazionali di categoria? Questo comporta anche un minor contributo in termini di punti…

La questione dei punti è complessa e ci sarebbe da discutere per ore. Noi abbiamo preso sei giovani del quarto anno, che quindi passano di categoria e l’abbiamo fatto perché li vediamo già pronti per correre le gare maggiori. E’ chiaro che è un tema delicato che stiamo discutendo anche tra le società, perché la decisione ci è piovuta addosso all’improvviso. Cercheremo di capire meglio e poi vedremo che cosa fare.

Stagione notevole quella di Lonardi con 78 giorni di gara conditi da 2 vittorie e ben 10 podi
Stagione notevole quella di Lonardi con 78 giorni di gara conditi da 2 vittorie e ben 10 podi
Stagione notevole quella di Lonardi con 78 giorni di gara conditi da 2 vittorie e ben 10 podi
Stagione notevole quella di Lonardi con 78 giorni di gara conditi da 2 vittorie e ben 10 podi
Avete preso corridori per classiche, corridori per corse a tappe, corridori che possono dare una mano…

Apprezzo che si sia vista quest’operazione di prendere corridori mirati per le nostre esigenze. Ritengo che stiamo facendo un ottimo ciclomercato anche se non si nota il nome di spicco, anzi si sottolinea spesso che questo nome è in uscita ed è Piganzoli. Corridore per cui provo una stima infinita. L’abbiamo preso di poco maggiorenne e lo lasciamo con una personalità importante. Ma io ritengo che Crescioli sia un’eccellente successore. Non dimentichiamoci che ha fatto dei risultati importanti da under 23, mettiamoci in testa che i talenti non sono solo gli juniores che vanno forte. Possono essere anche i terzi, quarti anni o anche quinti anni, se magari uno ha avuto dei problemi. La storia degli atleti bisogna conoscerla bene, bisogna parlare con le squadre giovanili, con la famiglia dei corridori, capire bene che cosa c’è dietro. Perché ora se andiamo a cercare solo quelli di 16-17 anni che mostrano di essere i migliori al mondo commettiamo un grave errore.

Una vittoria per l'iberico Penalver in Cina, ma anche tanti piazzamenti
Una vittoria per l’iberico Penalver in Cina, ma anche tanti piazzamenti
Una vittoria per l'iberico Penalver in Cina, ma anche tanti piazzamenti
Una vittoria per l’iberico Penalver in Cina, ma anche tanti piazzamenti
C’è qualche nome in particolare sul quale ti senti di puntare fra i nuovi arrivati?

Ad esempio i due gemelli Bessega che avevamo nel settore giovanile e che hanno continuato il loro percorso di crescita. Poi Belletta, uno dei migliori talenti che abbiamo. Inoltre ritengo che Crescioli si evolverà ancora, come Lonardi, come Penalver. Non bisogna solo dirlo che si deve rispettare il talento, ma bisogna anche saper aspettare. Ma c’è anche altro…

Cioè?

Ho dovuto fare una scelta sofferta perché se avessi le possibilità di allargare il roster lo farei senza pensarci. Ma non è una questione di budget, è una questione di organizzazione. Perché se hai 30 corridori poi devi andare anche a correre e non possiamo ancora avere un calendario adeguato a questi numeri. Ci sono corridori di quarto-quinto anno che avrei preso volentieri: Arrighetti, Bortoluzzi, Olivo. Corridori che secondo me sono meritevoli di fiducia e solo perché hanno avuto problemi non sono riusciti ancora a emergere.

Per Dario Igor Belletta nuovo cambio di team. Basso crede molto nella sua crescita
Per Dario Igor Belletta l’approdo al Team Polti. Basso crede molto nella sua crescita
Per Dario Igor Belletta nuovo cambio di team. Basso crede molto nella sua crescita
Per Dario Igor Belletta l’approdo al Team Polti. Basso crede molto nella sua crescita
A proposito di Belletta, pensi che vada ricostruito non solo tecnicamente e fisicamente, ma soprattutto dal punto di vista psicologico, riportato un po’ nella dimensione vera di corridore?

Ho conosciuto Dario Igor a casa mia, nel mio studio. L’ho guardato negli occhi, ho parlato a lungo con lui, non credo che ci sia da ricostruire niente. C’è semplicemente da riprendere un percorso di crescita. Io vedo dove può arrivare, il mio compito sarà quello di far credere anche a lui che può farlo. Spesso gli atleti per tanti motivi perdono la visione finale di dove vogliono arrivare. Io ho il compito con i miei collaboratori di far credere anche a lui che lì può arrivarci. E’ pronto e ha solo una gran voglia di iniziare.

Dario Igor Belletta, Solme Olmo (Photors.it)

Belletta: un primo assaggio di Polti VisitMalta insieme a Basso

29.10.2025
5 min
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Tre giorni a Malta per iniziare a respirare il clima e l’ambiente che tra poche settimane diventerà parte della routine. Dario Igor Belletta ha concluso il primo incontro con la Polti VisitMalta e insieme ai nuovi compagni di squadra ha trascorso qualche giorno proprio a Malta. Ora ripartono le vacanze del corridore di Magenta che con la Solme Olmo ha trovato finalmente un pass per il professionismo. L’occasione è arrivata nel momento più difficile e dopo una stagione che lo ha messo alla prova sotto ogni aspetto il riposo è pienamente meritato.

«Finita la stagione – racconta – ho pedalato insieme a qualche amico, nulla di impegnativo. Solamente dei piccoli giri per andare a prendere un caffè o un pezzo di torta, giusto per passare il tempo insieme. Poi ho staccato completamente e sono stato in Sardegna, mentre ora dopo il ritiro a Malta ho ancora un paio di settimane senza bicicletta».

Per Belletta è stato fondamentale il supporto di Marino Amadori che lo ha portato in due tappe di Nations Cup
Per Belletta è stato fondamentale il supporto di Marino Amadori che lo ha portato in due tappe di Nations Cup

Inizio anticipato

Il riposo gioca una parte importante per costruire la prossima stagione, la prima tra i professionisti per Dario Igor Belletta. Dopo un 2025 che lo ha visto iniziare in ritardo a causa dell’addio alla Visma Lease a Bike e si è concluso al Lombardia U23, il 4 ottobre scorso

«Ora che parliamo di nuove esperienze – continua Belletta – mi viene quasi voglia di ritornare in bici e pensare alla prossima stagione. Però devo farmi forza e restare ancora a riposo, anche perché non manca molto alla ripresa degli allenamenti. I primi di novembre dovrei ripartire, e voglio farlo al 100 per cento. Anche perché dovrei partire a correre dalla Spagna a fine gennaio, mentre da under le prime gare sono a marzo. Quindi c’è da entrare in forma presto».

Podio Milano-Busseto 2025 Dario Igor Belletta, Solme Olmo (Photors.it)
Dopo il periodo complicato vissuto a marzo finalmente il sorriso sul volto di Belletta, qui alla Milano-Busseto (Photors.it)
Podio Milano-Busseto 2025 Dario Igor Belletta, Solme Olmo (Photors.it)
Dopo il periodo complicato vissuto a marzo finalmente il sorriso sul volto di Belletta, qui alla Milano-Busseto (Photors.it)
Com’è andato il primo incontro con la nuova realtà a Malta?

Molto bene, siamo stati per tre giorni in un posto fantastico grazie allo sponsor VisitMalta con il ruolo di ambassador per l’isola ed è stato fantastico. Ho scoperto un posto per me completamente nuovo e del quale sono rimasto affascinato. C’è stato anche modo di conoscere i compagni di squadra che l’anno prossimo saranno al mio fianco. 

Avete subito rotto il ghiaccio?

Sì, anche perché conosco bene Ivan Basso, siamo delle stesse zone e mi seguiva già quando ero junior. In questi anni siamo stati spesso in contatto e durante la stagione ci siamo sentiti spesso, l’ultima volta proprio in estate una volta firmato il contratto. Per andare a Malta abbiamo preso l’aereo da Malpensa, anche perché la Polti VisitMalta ha il magazzino principale a Varese. 

Al campionato italiano U23 un secondo posto amaro, ma ha dimostrato di avere una grande condizione (foto Sprint Cycling/Tommaso Pelegalli)
Al campionato italiano U23 un secondo posto amaro, ma ha dimostrato di avere una grande condizione (foto Sprint Cycling/Tommaso Pelegalli)
Cosa hai provato una volta in aeroporto, pronto a partire per il tuo primo viaggio da pro’?

E’ stato strano ed emozionante allo stesso tempo. Vedere Ivan Basso e sapere che questa volta saremmo partiti insieme per andare al primo ritiro fa un certo effetto. Ricordo che quando sono arrivato stava parlando di come gestiva il riposo invernale quando era corridore, ed io ero lì che nella mia testa prendevo già appunti. Poi è salito in bici per fare qualche scatto e delle riprese e devo dire che è ancora in gran forma

La tua stagione non è stata semplice, avresti mai pensato di passare professionista a fine anno?

Se lo aveste chiesto al mese di marzo, vi avrei risposto di no. Quello è stato il momento più duro, non sapevo che direzione avrebbe preso la mia carriera ed è stato difficile ripartire (il riferimento è l’addio alla Visma Lease a Bike, ndr). Fino al primo luglio non avrei potuto firmare con altre continental, nonostante ci fossero dei devo team interessati a me. 

Dario Igor Belletta, Solme Olmo (Photors.it)
Nonostante le corse italiane non siano adatte a corridori come lui, Belletta si è sempre difeso risultando spesso tra i migliori (Photors.it)
Dario Igor Belletta, Solme Olmo (Photors.it)
Nonostante le corse italiane non siano adatte a corridori come lui, Belletta si è sempre difeso risultando spesso tra i migliori (Photors.it)
Poi ha preso più consapevolezza?

Grazie a Gian Pietro Forcolin e alla Solme Olmo sono ripartito e ho ritrovato fiducia passo dopo passo. La condizione a inizio stagione non era delle migliori e ci ho messo un po’ a ritrovare il ritmo giusto. Da dopo il Giro Next Gen ho trovato continuità e risultati importanti, con l’unico rammarico del secondo posto al campionato italiano under 23. 

Cosa ti ha dato fiducia?

Il fatto che nonostante il mio fisico non sia proprio quello di uno scalatore, ho comunque raccolto tanti risultati in corse internazionali, su percorsi con molte salite. Lì ho capito di aver fatto un ulteriore passo in avanti, i risultati non sono stati eccezionali probabilmente, ma riuscire a fare top 10 e top 5 in certe corse mi ha permesso di ritrovare fiducia. 

Quando hai firmato con la Polti VisitMalta?

Nella prima parte dell’estate, nei giorni del campionato italiano under 23. C’era stata anche qualche squadra WorldTour che si era interessata a me, tuttavia erano progetti non certi e che ancora dovevano essere definiti. La proposta di Ivan Basso mi è piaciuta, un ambiente familiare e nel quale mi sono sentito subito ben voluto. Ci sono anche ragazzi che conosco bene, come i gemelli Bessega. 

Il 2025 è stato un anno che ha insegnato molte cose al corridore lombardo, ora è pronto al salto tra i pro’
Il 2025 è stato un anno che ha insegnato molte cose al corridore lombardo, ora è pronto al salto tra i pro’
Cosa ti ha convinto?

Lo spazio che ogni corridore ha all’interno del team, per crescere, imparare e provare a vincere. In una squadra WorldTour a volte entri e fai fatica a trovare le giuste occasioni, oppure sono poche. Il rischio è di fare due anni e rimanere senza nulla in mano. Qui alla Polti VisitMalta, invece sento di poter trovare le giuste occasioni per crescere. 

Pensi di aver imparato qualcosa da questa stagione?

Che nel ciclismo, come nella vita, ci sono cose che non possiamo controllare. Questo non deve spaventarci, ma bisogna lavorare e preoccuparsi di ciò che è sotto il nostro controllo.

Belletta: la voglia di ripartire per amore del ciclismo

03.07.2025
4 min
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DARFO BOARIO TERME – Sotto il gazebo, mentre aspetta la premiazione del campionato italiano, Dario Igor Belletta ha ritrovato il sorriso. La rabbia e la delusione del secondo posto vanno via presto. Vero, rimane la beffa di non aver vinto e di esserci andato davvero vicino, ma la soddisfazione di correre e di provare a vincere gli mancava da un po’ di tempo. Il resto lo ha fatto la voglia di non mollare, la Solme Olmo gli ha offerto un’occasione per ripartire e lui l’ha colta al volo. La vittoria che tanto cerca è sì per se stesso ma anche per coloro che lo hanno accolto quando tutto sembrava difficile. 

«Al Giro Next Gen – dice Belletta – stavo molto molto bene. Purtroppo non c’erano molte occasioni per corridori come me, ma ho cercato di fare del mio meglio. Sapevo di avere una condizione ottima, già alla cronometro di giovedì ho fatto i miei valori migliori. Sono arrivato a questo campionato italiano con la massima fiducia nei miei mezzi. Purtroppo a pochi metri dal traguardo il sogno tricolore è sfumato perché ci siamo guardati un secondo di troppo e Borgo è scappato via. Ci tenevo tanto a vincere, in particolare all’italiano, con la Solme Olmo dopo quello che è stato un periodo davvero difficile».

Il secondo posto dietro Borgo al campionato italiano per Belletta è un mix di emozioni dolci e amare
Il secondo posto dietro Borgo al campionato italiano per Belletta è un mix di emozioni dolci e amare
Che periodo è stato dopo l’addio alla Visma Lease a Bike?

Alla fine la vita è fatta di alti e bassi. Dopo questo inverno ho avuto un momento davvero basso. Però ora mi sento bene, so qual è il mio talento e quando lavori bene le cose si sistemano. 

Abbiamo parlato tanto della nazionale ma nella tua ripartenza c’è stata anche la mano della Solme Olmo…

Avendo cambiato squadra a stagione iniziata (Belletta è passato dalla Visma Lease a Bike Development, una continental, alla Solme Olmo, ndr) non potevo firmare con altre formazioni continental a causa del regolamento UCI. Quella di cercare una squadra di club è stata una scelta obbligata e la Solme Olmo mi ha accolto. Sono arrivato in quella che è la miglior squadra di club in Italia e mi hanno accolto benissimo. Li ringrazio davvero di cuore, come ringrazio Marino Amadori per avermi portato con la nazionale nelle due prove di Nations Cup. 

Belletta ha vinto la volata ma subito sul suo volto si è dipinta la delusione per l’occasione mancata (foto Sprint Cycling/Tommaso Pelegalli)
Belletta ha vinto la volata ma subito sul suo volto si è dipinta la delusione per l’occasione mancata (foto Sprint Cycling/Tommaso Pelegalli)
Com’è stato ripartire dopo quel momento di difficoltà?

Andare in bici mi piace, quindi sono ripartito da questo. Non sapevo nemmeno se sarei riuscito a correre prima dell’uno di agosto (data in cui i corridori sono liberi di cercare altre squadre, ndr) perché quando cambi squadra è tutto difficile. Sono ripartito dalla mia voglia di andare in bici, ci ho messo un po’ a ingranare però ora sono in ottima forma. 

E’ mancata forse la vittoria?

Sì, non sono riuscito a raccogliere quanto seminato, peccato ma ci sarà modo di riprovarci. Dopo il Trofeo Città di Brescia (corso ieri e terminato al quinto posto, ndr) e il Medio Brenta mi fermerò un attimo per recuperare.

Belletta è arrivato alla Solme Olmo e fine marzo con l’obiettivo di correre e la voglia di tornare a fare fatica
Belletta è arrivato alla Solme Olmo e fine marzo con l’obiettivo di correre e la voglia di tornare a fare fatica
Cosa hai provato nel rimettere il numero sulla schiena a inizio stagione?

Una bella emozione, mi piace correre in bici e dare il massimo in ogni gara, stare cinque ore in sella con il caldo e andare forte su tutti gli strappi. Siamo un po’ matti forse ma i ciclisti sono anche questo. 

Continuerai la stagione con la Solme Olmo?

Vediamo, loro mi hanno accolto e sono davvero grato per ciò che hanno fatto. Ho tante idee in testa, al momento voglio finire la prima parte di stagione e cercare di ottenere una vittoria per ripagarli della fiducia. Poi staccherò un attimo e capirò. 

Belletta: un faro per Amadori e ora il Next Gen con la Solme Olmo

03.06.2025
5 min
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Nelle ultime due prove di Nations Cup il filo conduttore per la nazionale di Marino Amadori è stata la presenza di Dario Igor Belletta, oltre ai risultati ottimi raccolti prima in Polonia e poi in Repubblica Ceca. Il profilo del lombardo, passato a inizio stagione dalla Visma Lease a Bike Development alla Solme-Olmo ha avuto sicuramente risalto nelle trasferte azzurre. Il suo arrivo nel team di Giampietro Forcolin e il cammino verso il prossimo Giro Next Gen sono stati temi importanti per il cittì Amadori, il quale ha voluto puntare tanto sul ventunenne lombardo (in apertura foto Tomasz Smietana). 

Ora Belletta si trova in ritiro proprio con la Solme-Olmo per rifinire la condizione in vista del Giro Next Gen

«Si tratta dell’appuntamento principale della stagione – ci racconta subito – perché per un ragazzo italiano non credo ci sia gara più importante. Le gare con la nazionale under 23 mi hanno dato una grande mano per migliorare e presentarmi in buona condizione al via di Rho, che tra l’altro è a pochi chilometri da casa mia (Belletta è nato e vive a Magenta, ndr)».

Dario Belletta il terzo da destra, ha corso entrambe le prove di Nations Cup con la nazionale U23, qui in Polonia (foto Tomasz Smietana)
Dario Belletta il terzo da destra, ha corso entrambe le prove di Nations Cup con la nazionale U23, qui in Polonia (foto Tomasz Smietana)

Maggio azzurro

Il mese di maggio è stato un importante crocevia per Amadori che ha potuto vedere i suoi ragazzi all’opera e prendere appunti in vista degli appuntamenti cardine della stagione azzurra. Le risposte arrivate in Polonia e Repubblica Ceca hanno messo in evidenza le qualità del gruppo under 23 che ha trovato un equilibrio importante sia in corsa che fuori. Una parte del merito è da attribuire anche Dario Igor Belletta.  

«Ci siamo divertiti – dice – e abbiamo fatto divertire. Torniamo a casa con due top 3 in classifica generale (Mellano e Turconi in Polonia e Gualdi in Repubblica Ceca, ndr). L’opportunità di correre entrambe queste gare con la nazionale mi ha fatto molto piacere e devo dire grazie a Marino Amadori. Gli ho scritto l’altro giorno, lunedì, una volta tornati a casa. L’ho ringraziato dicendogli che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa per ricambiare la fiducia. Mi ha risposto che vuole vedermi lottare al Giro Next Gen».

Dopo un avvio di stagione a rilento la condizione è migliorata gara dopo gara e queste due corse a tappe sono state fondamentali (foto Tomasz Smietana)
Dopo un avvio di stagione a rilento la condizione è migliorata gara dopo gara e queste due corse a tappe sono state fondamentali (foto Tomasz Smietana)
Quindi il prossimo obiettivo è già nel mirino?

Assolutamente, nei prossimi giorni visionerò le prime due tappe, ma il Giro Next Gen sarà ricco di occasioni. Mi piace molto la seconda frazione, che arriva a Cantù, ma per il resto ci sono tante tappe adatte a corridori come me.

Dopo un inverno senza giorni di corsa quanto era importante trovare il ritmo in gruppo?

Tanto. Sapevo di non essere nella mia miglior condizione ma sono contento di aver messo nelle gambe due gare a tappe internazionali e di aver aiutato i miei compagni. Sono riuscito a fare quello che mi aveva chiesto Amadori e ne sono contento, anzi ho fatto anche leggermente meglio di quello che mi sarei aspettato. Magari ho sacrificato qualche risultato ma era la cosa giusta da fare per cercare di ottenere il meglio come squadra. 

Un bel modo per rientrare, stare accanto a compagni giovani e talentuosi. 

Mellano, Turconi e Gualdi sono ragazzi forti, molto. Mi è piaciuto ricoprire questo ruolo che sento mio. Per motivi fisici, visto che peso 75 chili e sono alto 187 centimetri, fare classifica è difficile. Far vedere che sono capace di condurre una gara in supporto e farmi trovare pronto è una bella cosa e penso sia un biglietto da visita anche per una chiamata nel professionismo. Tante squadre cercano un profilo come il mio. 

C’è qualcosa che senti di avergli trasmesso?

A livello atletico sono validi ma non si erano mai trovati in situazioni di corsa del genere in cui sei chiamato a fare classifica e guidare una squadra in gare internazionali. Hanno risposto bene conquistando piazzamenti davvero di ottimo rilievo. Sono ragazzi di grandissimo talento e adesso dovrò affrontarli al Giro Next Gen da avversari, non sarà semplice ma avremo obiettivi diversi. 

Per Belletta il miglior risultato in stagione è stato il secondo posto alla Milano-Busseto, ora al Giro Next Gen vuole ripagare la fiducia della Solme-Olmo (photors.it)
Per Belletta il miglior risultato in stagione è stato il secondo posto alla Milano-Busseto, ora al Giro Next Gen vuole ripagare la fiducia della Solme-Olmo (photors.it)
Ora avrai anche spazio per cercare un risultato personale e ripagare anche la fiducia della Solme-Olmo?

Penso che per la squadra sia stato bello avere un corridore presente a entrambe le prove di Nations Cup. Però sì, ora ho la possibilità di raccogliere qualche risultato con la loro maglia. Al Giro Next Gen la squadra non parte con ambizioni di classifica, quindi saremo liberi di muoverci. A parte le tappe del Passo Maniva e di Prato Nevoso penso di avere ottime chance. 

Come ti senti a livello di condizione?

Aver corso in due gare a tappe mi ha dato tanto. Sia in Polonia che in Repubblica Ceca sono riuscito a rimanere tante volte con i migliori anche in percorsi non tanto adatti alle mie caratteristiche. Segno che la condizione c’è. Dopo un inverno difficile dal punto di vista mentale sento di aver trovato la serenità giusta che mi sta facendo migliorare tanto. 

Gli ultimi giorni prima del via come li trascorrerai?

In maniera tranquilla insieme ai miei compagni in ritiro e poi inizierà la sfida. Sono pronto e non vedo l’ora di partire.

L’Italia di Amadori riparte tra vittorie, nuovi innesti e regole diverse

22.05.2025
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L’Italia di Amadori è tornata a correre e ha ripreso a macinare chilometri e risultati. Come da consuetudine il primo appuntamento dell’anno arriva nel mese di maggio e coincide con l’Orlen Nations Grand Prix. La prima prova di Coppa delle Nazioni che vede protagonista la nostra nazionale under 23. Sulle strade polacche gli azzurrini mettono in fila una serie di ottime prestazioni, coronate da due vittorie di tappa. Oltre a ciò è arrivato anche il secondo e terzo posto in classifica generale, rispettivamente conquistati da Mellano e Turconi, alle spalle dell’austriaco Marco Schrettl (in apertura foto Tomasz Smietana) 

Gli azzurri di Amadori in Palonia, da sx: Mellano, Zamperini, Filippo Agostinacchio, Turconi, Belletta e Giaimi (foto Tomasz Smietana)
Gli azzurri di Amadori in Palonia, da sx: Mellano, Zamperini, Filippo Agostinacchio, Turconi, Belletta e Giaimi (foto Tomasz Smietana)

Nuove regole, gioco diverso

Andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. La stagione 2025 vede un’importante novità dal punto di vista dei regolamenti. L’UCI ha infatti deciso di escludere i professionisti dalle prove che assegnano il titolo europeo e mondiale under 23. Una scelta importante, condivisibile o meno, ma che cambia le regole del banco. Chi tiene le carte in mano, il nostro cittì Marino Amadori, vede modificare un po’ il tutto. Come giocherà i suoi assi?

«Dovrò pianificare diversamente – racconta Amadori da casa mentre prepara la seconda trasferta dell’anno – mondiali ed europei. Penso l’UCI abbia preso una decisione corretta. Quello di Zurigo è stato un mondiale semi professionistico. Trovo giusto mettere delle regole, anche se competere con i ragazzi dei devo team sarà difficile per chi arriva da formazioni continental o di club. Ma questo fa parte del gioco».

Torniamo alla prima prova di Nations Cup per i nostri under 23, che punto hai fatto una volta tornato a casa?

Ero convinto di aver messo insieme una buona squadra e sono felice di quanto raccolto. Abbiamo programmato bene l’impegno e per questo devo ringraziare le squadre e i team. Da tempo sapevo quali ragazzi avrei portato con me e conoscevamo bene i percorsi. 

Due vittorie di tappa e una classifica generale vissuta da protagonisti…

Mellano e Zamperini hanno vinto e sono molto felice per loro. Sono agli opposti della categoria. Il primo è al suo esordio tra gli under 23, mentre l’altro era alla ricerca di conferme dopo il cambio di squadra. Abbiamo vinto, largamente, anche la classifica a squadre. Segno di una buona prestazione da parte di tutti e sei i ragazzi. 

Il primo successo di tappa in Polonia lo ha firmato Ludovico Mellano, alle sue spalle Turconi e l’austriaco Schrettl (foto Tomasz Smietana)
Ludovico Mellano, Filippo Turconi, Orlen Nations Cup 2025, Italia, Mellano, Turconi (foto Tomasz Smietana)
Una formazione divisa in due tra chi ha più esperienza e chi meno, ti aspettavi una prestazione ottima dai due più giovani. Mellano e Turconi?

Ormai tra gli juniores si va forte. La scelta libera dei rapporti, la preparazione e i mezzi permettono a molti ragazzi di arrivare tra gli U23 pronti. Anzi, alcuni passano direttamente nel WorldTour. Mellano e Turconi sono stati bravi, il primo ha vinto una tappa e indossato la maglia di leader. Entrambi sono stati protagonisti fino in fondo e si sono giocati la vittoria finale. 

Con una seconda tappa da assoluti protagonisti…

Esatto. Sono stati molto bravi correndo all’attacco e dando del filo da torcere a tutti. Purtroppo il giorno dopo l’austriaco Schrettl ha dimostrato di essere altrettanto forte e ci ha tolto il primato. Così l’ultimo giorno abbiamo cambiato un po’ le carte in tavola e siamo andati per la vittoria di tappa. 

Nella quarta e ultima tappa Zamperini ha fatto brillare la maglia di campione italiano U23 conquistata lo scorso anno (foto Tomasz Smietana)
Nella quarta e ultima tappa Zamperini ha fatto brillare la maglia di campione italiano U23 conquistata lo scorso anno (foto Tomasz Smietana)
Che è arrivata con Zamperini, come lo hai visto dopo i primi mesi nel devo team dell’Arkea?

Non benissimo, ma conosco le sue qualità e ho voluto dargli fiducia. Prima di venire in Polonia abbiamo parlato e lui è stato bravo a staccare e farsi trovare pronto. Mi auguro sia la vittoria che gli possa permettere di trovare la strada giusta. 

Tra poco arriva il secondo appuntamento di stagione con la Corsa della Pace, altra prova di Nations Cup. Chi porterai con te?

Dai devo team Gualdi e Savino. Dai team continental Gabriele Bessega e Tommaso Bosio. Mentre delle formazioni di club Dario Igor Belletta e Riccardo Lorello. Proprio per Belletta ho parlato con la Solme Olmo, crediamo molto nelle sue qualità quindi abbiamo realizzato un programma ad hoc in vista del Giro Next Gen. 

Se per mondiale ed europeo le scelte sono più “bloccate” in ottica Tour de l’Avenir ci sarà spazio per tutti…

Ad esempio Turconi è un ragazzo sul quale dovremo riporre molta attenzione. E’ già professionista visto che corre nella Vf Group-Bardiani: per la prova continentale e mondiale non potrà essere schierato. Ma in vista del Tour de l’Avenir è un profilo da attenzionare.

Visma-Lease a Bike, obiettivo WorldTour 2026 per Belletta e Mattio

29.08.2024
4 min
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L’auspicio di Pietro Mattio di passare nella Visma-Lease a Bike WorldTour è lo stesso dello squadrone olandese. Lo stesso vale per Belletta. Per questo motivo ai due italiani del devo team è stato prolungato il contratto di un altro anno. In modo che nel 2025 proseguano nel cammino di crescita iniziato nella scorsa stagione e guadagnino la solidità che serve.

«Non tutti hanno lo stesso percorso – spiega Robbert De Groot, il responsabile tecnico della squadra – non tutti sono in grado di passare direttamente dagli juniores al WorldTour. E’ un fenomeno che abbiamo osservato anche noi, vedendo negli anni scorsi ragazzi del 2003 oppure 2004 fare direttamente il salto. Resta il dubbio di quanto fossero davvero pronti e l’incognita di quanto dureranno le loro carriere. Per cui oggi non è possibile fare previsioni. Si può ragionare invece su Pietro e Dario, crediamo di averli ben definiti».

Robbert De Groot è il responsabile tecnico del devo team olandese (foto Visma-Lease a Bike)
Robbert De Groot è il responsabile tecnico del devo team olandese (foto Visma-Lease a Bike)

Le differenze culturali

Mattio in fuga al Tour de l’Avenir negli stessi giorni in cui Belletta si è ritrovato al Lidl Deutschland Tour sono i due italiani della squadra. Oltre a loro, ma al piano superiore, c’è Edoardo Affini, che in questi giorni è alla Vuelta.

«In realtà – prosegue De Groot – i contatti fra loro sono esigui, perché non svolgono programmi compatibili. Potrebbero esserlo in futuro. Se c’è una cosa che posso dire sulla nostra squadra è che dopo un po’ che si lavora tutti allo stesso modo, con preparatori e nutrizionisti che propongono programmi coerenti, le differenze di nazionalità tendono a sparire. Restano come ricchezza culturale, ma l’obiettivo è fare di questi ragazzi dei corridori professionisti, a prescindere da quale sia la loro provenienza. Pietro ha avuto una partenza regolare di 2024, Dario un po’ meno e poi ha avuto l’incidente al Tour de Bretagne. E’ stato determinato a tornare e da quel momento la sua stagione ha avuto una svolta. Ha infilato una serie di piazzamenti molto interessanti, che ci hanno spinto a portarlo al Giro di Germania».

La Volta NXT Classic è stata la prima gara pro’ del 2024 per Mattio
La Volta NXT Classic è stata la prima gara pro’ del 2024 per Mattio

Non tutti possono vincere

La solidità di Mattio e la brillantezza di Belletta, gli facciamo notare, non hanno ancora portato a risultati personali di rilievo. Zero vittorie, avendo però lavorato tanto e spesso per far vincere i compagni.

«Non hanno ancora vinto – ammette De Groot – ma ci stanno provando e ci proveranno ancora e sempre di più. Non si può dire che Pietro al Tour de l’Avenir non sia andato in fuga. Ha fatto una corsa veramente solida. Stessa cosa per Dario in Germania (in apertura la fuga di 112 chilometri della seconda tappa, ndr). Ma non è detto che tutti debbano e possano vincere, ragioniamo su questo. Ci sono carriere che prevedono altro. Corridori molto rispettati anche se non vincono perché magari fanno vincere gli altri. Credo sia presto mettere etichette su ragazzi di vent’anni, anche perché sono in piena fase di sviluppo. Certamente, per il percorso che abbiamo individuato e che loro hanno condiviso, il 2025 sarà l’anno in cui avranno le potenzialità per emergere. Vincere non è mai facile, anche fra gli under 23».

Il devo team olandese è un crogiuolo di nazionalità amalgamate dallo stesso metodo di lavoro (foto Visma-Lease a Bike)
Il devo team olandese è un crogiuolo di nazionalità amalgamate dallo stesso metodo di lavoro (foto Visma-Lease a Bike)

La base negli juniores

Il tema iniziale interessa. I passaggi prematuri e le attenzioni su categorie giovanili che negli anni sono cambiate, se non nella quantità di certo nell’interpretazione. Quanto deve essere intensa l’attività negli juniores, come suggeriva la saggezza dei vecchi tecnici, se la categoria è ormai palesemente la porta di accesso al professionismo?

«E’ chiaro che già negli juniores – De Groot dice la sua – sia necessario saper lavorare seguendo un metodo che abbia seguito negli anni successivi. E’ chiaro che si debba saper mangiare nel modo giusto, sapendo anche che il vero… approfondimento si farà nei devo team. Quando ho cominciato 16 anni fa, sentivo dire spesso che in alcuni Paesi gli juniores venivano viziati con i migliori materiali, senza che però gli venissero insegnate le cose fondamentali dello stare in gruppo. Oggi mi pare che tutto questo non avvenga più. E’ chiaro che non tutti lavorino allo stesso modo. Per questo nella scelta dei ragazzi da inserire nel devo team, guardiamo anche alla loro storia. Da qui a dire che avranno carriere lunghissime oppure no, il passo è lungo. Siamo tutti nella stessa fase storica, capiremo insieme se il metodo attuale paga oppure no. Intanto però restiamo su Pietro e Dario. L’obiettivo condiviso è arrivare nel WorldTour nel 2026 quando avranno 22 anni. E per questo stiamo lavorando. Detto questo, non vengo per il Giro del Friuli, ma sarò in Italia per la Coppa San Daniele e per il Piccolo Lombardia, ci vediamo lì?».

Il calvario di Belletta: dall’ospedale al Czech Tour

28.07.2024
4 min
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Il nome di Dario Igor Belletta lo abbiamo ritrovato su una lista di partenti ad una gara dopo tre mesi dall’ultima volta. Nel mezzo, per il corridore del devo team della Visma-Lease a Bike, c’è stato un lungo calvario causato da una caduta al Tour de Bretagne. In Francia Belletta ha rimediato diverse fratture e un grande spavento. Ora ha ripreso la bici e sta riassaporando le sensazioni della gara al Czech Tour, la sua prima apparizione nel team dei grandi. 

«Oggi stavo parecchio bene – afferma il lombardo dopo la seconda tappa – è la prima corsa dopo tanto tempo e avere queste sensazioni mi fa piacere. Prima dell’ultima salita ero con i migliori trenta, ho lavorato per la squadra anche se poi non abbiamo capitalizzato. Ho fatto una delle mie migliori prestazioni di sempre e ne sono felice. Vuol dire che il peggio ormai è alle spalle».

Una foto del lombardo dopo l’incidente al Tour de Bretagne. Era il 26 aprile
Una foto del lombardo dopo l’incidente al Tour de Bretagne. Era il 26 aprile

Tre mesi fuori

La stagione di Dario Igor Belletta si è interrotta a fine aprile in Francia, al Tour de Bretagne, poco prima di tutti gli appuntamenti più importanti per la stagione U23. 

«Al Bretagne sono caduto – racconta – ed ho subito diverse fratture, tra cui una allo zigomo che ha richiesto un intervento chirurgico per recuperare. Un’operazione alla faccia a 20 anni non è mai semplice da subire, ma per fortuna il chirurgo ha fatto un gran lavoro e praticamente i segni sono invisibili. Mi hanno messo anche delle placche nella zona della guancia, il che non rendeva semplice pedalare, visto che ogni buca o dosso mi causavano dolore».

Cosa hai pensato in quel momento?

In realtà i ricordi sono confusi. Dopo la caduta ho perso i sensi e mi sono risvegliato due ore dopo in ospedale. Non sapevo nemmeno di essere stato ad una corsa. Quando gareggi in bici sai che vai incontro a certi rischi, ma quando ti capitano cambi prospettiva. Guardi gli altri correre e non è bello, però sei felice di stare bene e non vedi l’ora di riprendere. 

Dario Igor Belletta incontrato questa primavera al Giro del Belvedere
Dario Igor Belletta incontrato questa primavera al Giro del Belvedere
Com’è stata la prima uscita in bici dopo l’intervento?

Penso di non essermi mai goduto così tanto un’ora in sella alla mia bicicletta. La squadra mi è stata parecchio vicina, tanto da farmi firmare il prolungamento del contratto di un altro anno con il devo team. Non ho avuto nessun tipo di stress o pressione.

I compagni?

Mi sono stati vicini. Ad un mese dalla caduta sono andato a Borgomanero, dove c’era l’arrivo della quarta tappa del Giro Next Gen. Respirare l’aria delle corse, passare le borracce ai miei compagni mi ha fatto sentire parte della squadra. Sono tornato a respirare l’aria delle corse e mi sono dato un obiettivo, guarire e tornare. 

Belletta è alla Visma-Lease a Bike dallo scorso anno e ci resterà una stagione ancora
Belletta è alla Visma-Lease a Bike dallo scorso anno e ci resterà una stagione ancora
Poi c’è stato da ricostruire la condizione, per tornare alle gare…

Un mese dopo l’operazione sono andato con il team in altura ad allenarmi per una ventina di giorni. Ho gettato le basi per ripartire e penso di averlo fatto al meglio, viste anche le sensazioni che ho avuto in questi giorni. Ora vediamo, rimango sempre speranzoso di ottenere una chiamata da Amadori per il mondiale o l’europeo. 

Con la squadra che obiettivi hai?

Di vedere la gamba crescere ancora e stare sempre meglio. Poi spero di tornare a correre con i professionisti nelle gare di fine stagione in Italia, di solito la squadra partecipa alla Tre Valli e alla Bernocchi. Sarebbe bello esserci. 

Intanto hai collezionato la tua prima presenza tra i pro’ al Czech Tour, com’è andata?

Posso dire che la prima tappa, che era totalmente piatta, è stata noiosa. Il gruppo non ha lasciato andare la fuga e quindi la giornata è stata super controllata. Da un lato, per me, è andata bene visto che ho ripreso confidenza nel pedalare con 170 persone accanto. Mi serviva ritrovare un po’ di fiducia, dove lasciavo dieci centimetri ora mettevo due metri. Quindi quei primi chilometri sono stati utili. In allenamento ero tornato a pedalare in un gruppetto, ma è in gara è tutto diverso, più frenetico. Nei giorni successivi ho riacquistato tanta fiducia.

Belletta cambia marcia: il primo obiettivo è la Roubaix

04.04.2024
4 min
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VILLA DI VILLA – Il meteo non ha risparmiato il Giro del Belvedere, che accoglie gli atleti sotto una pioggia torrenziale. Auto, camper, pulmini e ammiraglie si sparpagliano all’interno di questo paesino nella provincia di Treviso. La Visma Lease a Bike Development ha imbastito quello che sembra un campeggio, con tanto di tende a coprire le teste e le bici dei ragazzi. Al riparo dall’acqua e ben coperto contro il freddo spunta Dario Igor Belletta. Il corridore nato a Magenta è uno dei due ragazzi italiani del team olandese, l’altro è Pietro Mattio

Secondo tra i “calabroni”

Belletta è al secondo anno nel devo team dello squadrone olandese. Nel 2023, prima stagione da U23 ha messo insieme 32 giorni di corsa e buone esperienze. Tra queste una delle più incoraggianti è stato l’undicesimo posto alla Parigi-Roubaix Espoirs. Non sono mancati anche altri spunti interessanti, come il doppio podio al campionato italiano: prima a crono e poi in linea.

«Innanzitutto sto bene – racconta – ho passato un buon inverno, senza intoppi. Ho già fatto qualche giorno di corsa, in preparazione agli impegni che ci saranno più avanti nel corso dell’anno». 

Ultimo check alla bici prima della partenza del Giro del Belvedere
Ultimo check alla bici prima della partenza del Giro del Belvedere
Cosa vuol dire iniziare la seconda stagione in questa squadra?

C’è un pregresso, che vuol dire conoscere lo staff, il preparatore e tutto quello che mi circonda. Non c’è bisogno di ambientarsi o di imparare a vivere all’interno della squadra. E’ più bello, c’è molto meno stress e sono molto felice. 

Essere nel team più forte al mondo come ti fa sentire?

E’ fantastico, ovviamente richiede tanto impegno da parte di te stesso in primis. Mi sento parte di questo team e c’è quasi il dovere e la responsabilità di essere il migliore al mondo in tutto quello che fai. 

Questa mentalità la senti sempre più tua?

Sì. In confronto al 2023 sto acquisendo il DNA della squadra ed è fondamentale per migliorare. 

Belvedere e Recioto sono servite a Belletta per puntellare la condizione in vista della Roubaix U23 del 7 aprile
Belvedere e Recioto sono servite a Belletta per puntellare la condizione in vista della Roubaix U23
Rispetto all’anno passato come ti senti?

Vedo dei miglioramenti, soprattutto in allenamento, il passo in più che sto cercando di fare è quello di ottenere risultati importanti in gara. Ad esempio la Roubaix che ci sarà questa domenica.

Quindi sei alla caccia di risultati?

Adesso sì. Dopo le prime corse di preparazione si punta a raccogliere qualche risultato e speriamo arrivino. La cosa che aiuta parecchio è il fatto di conoscere il calendario delle gare già dall’inverno. In questo modo sei libero di testa, nel senso che conosci già i tuoi obiettivi e ti concentri su quelli. 

Avete fatto qualche cambiamento nella preparazione?

No, la filosofia della squadra rimane sempre la stessa. Cambiano l’intensità e leggermente il volume. 

Belletta schierato alla partenza del Belvedere mentre parla con Pellizzari (al centro) e Pinarello (a destra)
Belletta a colloquio con Pellizzari (al centro) e Pinarello (a destra)
Qual è il tuo obiettivo all’interno del mondo Visma Lease a Bike?

Direi quello di arrivare nel team WorldTour. Chiaramente se non si cresce abbastanza, non è possibile cogliere le occasioni, sia da under che da pro’. Quindi sì, passare è possibile, ma bisogna anche adattarsi a quello che il team chiede; ovvero crescere e cercare anche dei risultati. 

E’ possibile pensare di passare nel WorldTour il prossimo anno?

La strada è ancora lunga, sicuramente le gare di inizio stagione faranno pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Con il team parleremo bene a giugno (a fine Belletta scadrà il contratto con il devo team, ndr). 

Un altro talento in casa Belletta. Pier Elis ora cerca spazio

02.02.2024
5 min
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Se ormai di Dario Igor Belletta si sa praticamente tutto, dai suoi primi successi da junior fino alla carriera che sta vivendo nel team development della Visma-Lease a Bike, suo fratello Pier Elis (nella foto di apertura insieme a Dario in maglia azzurra e ai genitori Maria Elisabetta e Serse) ha avuto finora meno risalto. Eppure parliamo di un ottimo prospetto a dispetto dei suoi 24 anni, con una vittoria e 11 top 10 nella sua ultima stagione da U23 e soprattutto una media di piazzamenti impressionante da Ferragosto in poi.

Risultati che non sono sfuggiti all’attenzione della Work Service, che lo ha preso nelle sue file per il nuovo anno, nel quale Belletta conta davvero di fare un passo decisivo verso il professionismo. La preparazione ha avuto un piccolo contrattempo: uno stiramento muscolare che l’ha fermato per una settimana, facendogli perdere un po’ di smalto, ma dandogli anche ancora più forza morale per risollevarsi.

Già da allievo Pier Elis si era messo in luce: qui la premiazione alla Popolarissima (foto Soncini)
Già da allievo Pier Elis si era messo in luce: qui la premiazione alla Popolarissima (foto Soncini)

«So che le mie stagioni nella categoria – spiega – hanno fatto di me uno “splendido piazzato”, ma io voglio di più. Ho ragionato molto in queste settimane, so che devo fare un altro step in avanti per concretizzare il lavoro in gara. Sono un corridore forte sul passo e molto resistente, ho l’indole dell’attaccante, ma devo usare al meglio le energie, perché solo le vittorie consentono di farsi vedere».

Chi ha iniziato prima fra te e Dario?

Io, un anno prima. E’ seguendo me che gli è venuta la passione, poi ha continuato sulla sua strada. E’ cresciuto tantissimo ed è diventato per me un esempio.

La vittoria al Trofeo Gavardo Tecmor, con un’azione imperiosa chiusa con 3’35” su Ciuccarelli (Photors)
La vittoria al Trofeo Gavardo Tecmor, con un’azione imperiosa chiusa con 3’35” su Ciuccarelli (Photors)
Ti senti schiacciato dall’attenzione che viene riservata a lui?

No, perché dovrei? Io seguo la mia strada e le mie soddisfazioni me le sono prese, anzi quel che lui fa è per me una motivazione maggiore. Oltretutto è per me un esempio concreto, perché da quando è passato al team olandese, ha cambiato completamente preparazione e io seguo con dedizione quel che fa lui. E i risultati si sono visti…

In che cosa differisce il suo modo di prepararsi e quindi il tuo?

E’ diversissimo dal nostro, segue le tabelle con estrema precisione. E quando ci siamo confrontati e gli ho esposto la mia idea di imitarlo, si è raccomandato che facessi lo stesso. Il concetto di base è che applicando la loro metodica di allenamento, molto dura, si arriva ovunque e posso testimoniarlo. Lo scorso anno ho avuto un grande progresso di rendimento. Ma i ragionamenti che ho fatto vanno oltre…

Un anno alla Biesse Carrera con una vittoria ma soprattutto 11 Top 10 in 31 giorni di gara
Un anno alla Biesse Carrera con una vittoria ma soprattutto 11 Top 10 in 31 giorni di gara
Ossia?

Molti dicono che a 24 anni comincio a essere “anziano” per questo ciclismo, ma quanti giovani passano e poi smettono? Non sono attrezzati come mentalità, come risultati, magari da juniores hanno fatto tanto, ma poi non ottengono più nulla e i team non li aspettano. Io penso che uno debba essere pronto quando ha la sua opportunità e per farlo non bisogna lasciare nulla al caso.

Che cosa dicono nel team del fatto che segui la preparazione di un’altra squadra?

Lasciano libertà, ma già nel primo ritiro di 5 giorni notavo che le mie tabelle differiscono di molto da quelle degli altri. Ad esempio quando si procedeva in doppia fila, io viaggiavo 10 metri indietro seguendo le mie intensità, mi facevo 5 ore di pedalata col vento in faccia. Alla fine, vedendo com’ero andato e quel che avevo fatto i tecnici erano molto soddisfatti.

Per Belletta un inizio stagione con qualche problema fisico, ma l’entusiasmo non è venuto meno
Per Belletta un inizio stagione con qualche problema fisico, ma l’entusiasmo non è venuto meno
Sei approdato in un team dove ci sono molti nuovi volti, tutti di ragazzi estremamente ambiziosi. Temi che si generino gelosie nel team?

Io spero di no, certamente c’è competitività fra noi. A me non interessa mostrarmi superiore a questo o quel compagno, io voglio emergere a prescindere, per far capire che merito una chance fra i più grandi. Ci saranno corse dove lavorerò per quelli che sono più forti in salita, Nieri e Pierantozzi nella fattispecie, ma nelle corse d’un giorno sarò tra quelli deputati alla finalizzazione del risultato.

Tu hai ottenuto i tuoi migliori risultati dall’estate in poi. E’ una tua caratteristica?

Diciamo che ci metto un po’ a entrare in forma, anche adesso sono ancora 3-4 chili sopra il mio peso forma, ci sto lavorando. Io conto di ottenere risultati prima, di far vedere che sono un corridore per ogni stagione. Bisogna anche considerare che il calendario che affronteremo sarà più competitivo, elevato rispetto a quello al quale ero abituato. Ma questo di certo non mi spaventa.

Belletta si è già confrontato con i pro’, ma ora vuole far vedere di essere al loro livello
Belletta si è già confrontato con i pro’, ma ora vuole far vedere di essere al loro livello
Che obiettivi ti sei posto?

Più vittorie innanzitutto. Non so quante gare internazionali potremo effettuare in Italia, io voglio comunque vincere nelle prove del calendario open e poi farmi vedere anche nei confronti con i pro’, quantomeno essere nelle top 10.

Di Dario che notizie hai?

So che si sta impegnando al massimo, questa è una stagione molto importante per lui. Sa che del gruppo in 5 sono passati nella squadra maggiore, lui conta di essere il sesto e se questo accadrà, sarà una vittoria anche per me.