Zamperini torna a vincere e sta imparando a correre da grande

20.06.2025
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Edoardo Zamperini è emigrato, ciclisticamente parlando, in Francia per correre con il devo team dell’Arkea B&B Hotels. Dopo una prima parte di stagione corsa principalmente insieme alla formazione WorldTour è tornato a correre tra gli under 23. La prima vera gara nella categoria di cui è campione italiano è stata la Gent-Wevelgem, nella quale ha trionfato Alessandro Borgo. Lo scalatore veneto, nato ad Azzago, rientrava alle corse dopo una pausa di quasi un mese. 

Qualche giorno dopo Edoardo Zamperini è volato in Polonia con la nazionale di Marino Amadori per correre l’Orlen Nations Grand Prix, prova di Nations Cup che gli ha regalato una vittoria che mancava da quasi un anno. L’ultima volta che aveva alzato le braccia al cielo era stato al campionato italiano scorso a Trissino, nel suo Veneto.

Zamperini ha alzato il livello del suo calendario quest’anno correndo molte più corse a tappe rispetto al passato (foto Instagram)
Zamperini ha alzato il livello del suo calendario quest’anno correndo molte più corse a tappe rispetto al passato (foto Instagram)

Un libro aperto

Dopo aver corso per tre anni in due formazioni continental italiane, prima alla Zalf nel 2022 e nel 2023 e poi alla Trevigiani nel 2024, Zamperini è uscito dall’Italia. Cambiare non è semplice, ma lui si è rimboccato le maniche e ha lavorato sodo facendo dei passi in avanti. C’è ancora da fare, ne è consapevole, ma si tratta di trovare l’equilibrio giusto.

«Questa prima parte di stagione – racconta Edoardo Zamperini – non è andata male. Sono riuscito a vincere ed è una cosa che mi rende felice. Il livello delle corse si è alzato parecchio e devo prendere bene la mira. C’è parecchia differenza rispetto agli anni in cui correvo con squadre italiane, la principale è che si va più forte. La seconda cosa che è cambiata è il calendario. Il team prende parte solamente a gare professionistiche o internazionali per quanto riguarda quelle under 23. Questo vuol dire che non si può pensare di arrivare ad un appuntamento all’80 per cento. Ci si deve far trovare pronti».

Inoltre Zamperini ha corso spesso con il team WorldTour, qui in fuga al Gran Premio Miguel Indurain
Inoltre Zamperini ha corso spesso con il team WorldTour, qui in fuga al Gran Premio Miguel Indurain
Un aspetto nuovo?

Per me sì. Gli anni scorsi correvo tutte le settimane mentre ora lavoro con blocchi di allenamento programmati per arrivare pronto in determinate gare. Inoltre dopo diversi anni ho cambiato preparatore, è un passaggio delicato. Ci si deve conoscere e capire quali parti prendere e quali no del lavoro. 

Ad esempio?

Durante l’inverno ho fatto tanto volume, quindi lavori in Z2. Mi sono accorto che in gara, quando il ritmo è alto per tutta la giornata, riesco a fare bene. Al contrario se si va più piano per poi alzare l’andatura su strappi o salite corte vado in difficoltà. Ne ho parlato con il preparatore, andremo ad aumentare gli allenamenti dalla Z3 in su. Serve riuscire ad aprire il gas quando la corsa lo richiede. 

Tutta la grinta del corridore veneto, che alla prova di Nations Cup in Polonia è tornato a vincere dopo un anno (foto Tomasz Smietana)
Tutta la grinta del corridore veneto, che alla prova di Nations Cup in Polonia è tornato a vincere dopo un anno (foto Tomasz Smietana)
Sei comunque riuscito a vincere dopo tanto tempo, come ti sei sentito?

Molto felice. Per me ma anche perché sento di aver ripagato la fiducia che Marino Amadori (il cittì della nazionale under 23, ndr) mi ha dato. Al termine dei primi mesi di corse, dopo il Laigueglia, gli avevo detto che mi sarei fatto trovare pronto per l’Orlen Nations Grand Prix. Per ovvi motivi mi aveva messo tra le riserve, alla fine Chesini non è andato per motivi di salute e Amadori mi ha portato. 

Avete parlato tu e Amadori prima della gara?

Con lui sono sempre stato onesto e gli ho sempre detto quali fossero le mie sensazioni. Lo scorso anno ero nella lista per il Tour de l’Avenir ma prima di fare le convocazioni gli ho detto che non ero nella condizione giusta per fare bene. Questa volta sono contento di aver mantenuto una promessa in positivo. 

Per Zamperini nella seconda metà dell’anno c’è la voglia e l’ambizione di andare al Tour de l’Avenir (foto Tomasz Smietana)
Per Zamperini nella seconda metà dell’anno c’è la voglia e l’ambizione di andare al Tour de l’Avenir (foto Tomasz Smietana)
Non vincevi dal campionato italiano dello scorso anno, che sensazioni avevi durante la corsa?

Ero fiducioso. Vero che il successo mancava da tanto tempo però sono sempre stato abituato a non essere un grande vincente. Lo so, mi conosco e questa cosa non mi pesa. Nel momento in cui approccio il finale di gara non ho pressioni, uso la testa e studio gli avversari. 

Una decina di giorni dopo sei andato all’Alpes Isère Tour, ma non è andata come ti saresti aspettato…

No, tra l’Orlen e l’Alpes Isère non ho recuperato bene. Anche questo è un punto da capire insieme al team. Alla fine di gare a tappe, di quattro o cinque giorni, esco stanco nei giorni successivi accuso un po’. Si deve trovare il giusto equilibrio anche nel recupero. Torno a dire che rispetto agli anni passati questa è la prima volta in cui corro diverse gare a tappe, può darsi che il mio fisico si debba ancora abituare. 

Ora si sta correndo il Giro Next Gen, da campione italiano ti dispiace non esserci?

Dispiace ma la squadra non ha mai fatto richiesta di partecipare. Lo sapevo e non è un problema, le corse non mancano. Uno dei prossimi grandi obiettivi è il Giro della Valle d’Aosta e poi il Tour d’Alsace. La speranza è di fare bene per cercare di guadagnare un posto per l’Avenir.