Nelle ultime due prove di Nations Cup il filo conduttore per la nazionale di Marino Amadori è stata la presenza di Dario Igor Belletta, oltre ai risultati ottimi raccolti prima in Polonia e poi in Repubblica Ceca. Il profilo del lombardo, passato a inizio stagione dalla Visma Lease a Bike Development alla Solme-Olmo ha avuto sicuramente risalto nelle trasferte azzurre. Il suo arrivo nel team di Giampietro Forcolin e il cammino verso il prossimo Giro Next Gen sono stati temi importanti per il cittì Amadori, il quale ha voluto puntare tanto sul ventunenne lombardo (in apertura foto Tomasz Smietana).
Ora Belletta si trova in ritiro proprio con la Solme-Olmo per rifinire la condizione in vista del Giro Next Gen.
«Si tratta dell’appuntamento principale della stagione – ci racconta subito – perché per un ragazzo italiano non credo ci sia gara più importante. Le gare con la nazionale under 23 mi hanno dato una grande mano per migliorare e presentarmi in buona condizione al via di Rho, che tra l’altro è a pochi chilometri da casa mia (Belletta è nato e vive a Magenta, ndr)».
Maggio azzurro
Il mese di maggio è stato un importante crocevia per Amadori che ha potuto vedere i suoi ragazzi all’opera e prendere appunti in vista degli appuntamenti cardine della stagione azzurra. Le risposte arrivate in Polonia e Repubblica Ceca hanno messo in evidenza le qualità del gruppo under 23 che ha trovato un equilibrio importante sia in corsa che fuori. Una parte del merito è da attribuire anche Dario Igor Belletta.
«Ci siamo divertiti – dice – e abbiamo fatto divertire. Torniamo a casa con due top 3 in classifica generale (Mellano e Turconi in Polonia e Gualdi in Repubblica Ceca, ndr). L’opportunità di correre entrambe queste gare con la nazionale mi ha fatto molto piacere e devo dire grazie a Marino Amadori. Gli ho scritto l’altro giorno, lunedì, una volta tornati a casa. L’ho ringraziato dicendogli che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa per ricambiare la fiducia. Mi ha risposto che vuole vedermi lottare al Giro Next Gen».
Quindi il prossimo obiettivo è già nel mirino?
Assolutamente, nei prossimi giorni visionerò le prime due tappe, ma il Giro Next Gen sarà ricco di occasioni. Mi piace molto la seconda frazione, che arriva a Cantù, ma per il resto ci sono tante tappe adatte a corridori come me.
Dopo un inverno senza giorni di corsa quanto era importante trovare il ritmo in gruppo?
Tanto. Sapevo di non essere nella mia miglior condizione ma sono contento di aver messo nelle gambe due gare a tappe internazionali e di aver aiutato i miei compagni. Sono riuscito a fare quello che mi aveva chiesto Amadori e ne sono contento, anzi ho fatto anche leggermente meglio di quello che mi sarei aspettato. Magari ho sacrificato qualche risultato ma era la cosa giusta da fare per cercare di ottenere il meglio come squadra.
Un bel modo per rientrare, stare accanto a compagni giovani e talentuosi.
Mellano, Turconi e Gualdi sono ragazzi forti, molto. Mi è piaciuto ricoprire questo ruolo che sento mio. Per motivi fisici, visto che peso 75 chili e sono alto 187 centimetri, fare classifica è difficile. Far vedere che sono capace di condurre una gara in supporto e farmi trovare pronto è una bella cosa e penso sia un biglietto da visita anche per una chiamata nel professionismo. Tante squadre cercano un profilo come il mio.
C’è qualcosa che senti di avergli trasmesso?
A livello atletico sono validi ma non si erano mai trovati in situazioni di corsa del genere in cui sei chiamato a fare classifica e guidare una squadra in gare internazionali. Hanno risposto bene conquistando piazzamenti davvero di ottimo rilievo. Sono ragazzi di grandissimo talento e adesso dovrò affrontarli al Giro Next Gen da avversari, non sarà semplice ma avremo obiettivi diversi.
Ora avrai anche spazio per cercare un risultato personale e ripagare anche la fiducia della Solme-Olmo?
Penso che per la squadra sia stato bello avere un corridore presente a entrambe le prove di Nations Cup. Però sì, ora ho la possibilità di raccogliere qualche risultato con la loro maglia. Al Giro Next Gen la squadra non parte con ambizioni di classifica, quindi saremo liberi di muoverci. A parte le tappe del Passo Maniva e di Prato Nevoso penso di avere ottime chance.
Come ti senti a livello di condizione?
Aver corso in due gare a tappe mi ha dato tanto. Sia in Polonia che in Repubblica Ceca sono riuscito a rimanere tante volte con i migliori anche in percorsi non tanto adatti alle mie caratteristiche. Segno che la condizione c’è. Dopo un inverno difficile dal punto di vista mentale sento di aver trovato la serenità giusta che mi sta facendo migliorare tanto.
Gli ultimi giorni prima del via come li trascorrerai?
In maniera tranquilla insieme ai miei compagni in ritiro e poi inizierà la sfida. Sono pronto e non vedo l’ora di partire.