BERGAMO – Il quarto posto di ieri sul traguardo dell’Aprica non è un caso, anche se lei viaggia a fari spenti tra le big del Giro Women. Arriva da un bel periodo Eleonora Ciabocco, che in poco più di una settimana, ha ottenuto i suoi migliori risultati da quando è pro’. Il terzo posto al campionato italiano le è valso anche la maglia tricolore tra le U23, confermando un ulteriore gradino di crescita.
«La seconda tappa – ci racconta la 21 enne della Picnic PostNL al suo terzo Giro femminile – è stata molto veloce. All’inizio bisognava stare attente e cercare di stare davanti, poi c’è stata una grande bagarre per l’inizio della salita finale, specie nei primi chilometri dove c’erano le pendenze più ripide e severe. Io ero venuta a provare la tappa dell’Aprica con Francesca (Barale, ndr) quindi sapevamo cosa ci aspettava. Ultimamente ho una buona condizione, sento che sto crescendo. Ero fiduciosa, però non mi aspettavo di andare così forte. E’ sempre un punto di domanda quando si corrono tappe così difficili e intense».
«Inizialmente – continua Ciabocco facendo un bell’accenno alle colleghe – mi attendevo che restassimo in un gruppo più numeroso, ma la velocità è stata davvero elevata ad inizio salita. Ho provato anche a seguire anche un paio di attacchi, cercando di fare qualcosa, ma ero sola. Persico poi ha imposto un gran ritmo nel finale e a quel punto ho pensato solo alla mia volata. Sono felice del mio risultato, ma anche che Soraya (Paladin, ndr) abbia ottenuto un bel terzo posto, seppur davanti a me, perché mi piace molto come atleta. Abbiamo ancora tante tappe davanti a noi, speriamo di continuare così».
Navigando a vista
Sondando il terreno con le italiane del team olandese, durante la team presentation di sabato, l’impressione è stata quella di voler curare più le tappe della generale.
«Noi della Picnic – spiega Eleonora – vivremo alla giornata. A questo Giro Women non sono partita con l’obiettivo della maglia bianca come in tanti mi hanno chiesto. Se poi viene, tanto meglio, ma il livello è altissimo in generale e tra le giovani. In squadra ci siamo soffermate per ora ai successi parziali, cercando di fare il meglio possibile restando nella mischia. Finora sono soddisfatta della mia stagione. Al campionato italiano sono andata bene e spero di continuare ad avere buone gambe nei prossimi giorni, poi vedremo».
Vi presento il Monte Nerone
Dal giorno della presentazione del percorso ad oggi, addetti ai lavori e soprattutto atlete hanno individuato nella settima e penultima tappa che si conclude in vetta al Monte Nerone il punto cruciale del Giro Women. Questa montagna delle Marche (in provincia di Pesaro-Urbino e al confine con l’Umbria) in passato è stata affrontata soltanto una volta durante la 16a tappa del Giro d’Italia del 2009. Si saliva da Pianello, mentre quest’anno si scala il versante da Pian di Molino e Serravalle di Carda, ma non cambia lo sforzo che attenderà le ragazze in gara.
«E’ vero che sono marchigiana – apre la descrizione Ciabocco – ma sono della provincia di Macerata e non sono le mie strade abituali di allenamento. Ho fatto la ricognizione da sola col mio fidanzato Marco una settimana prima del campionato italiano, in un momento in cui con la squadra era difficile trovarsi tra una corsa e l’altra. La salita si divide in due. La prima parte non è troppo dura, poi è tutta al sole. Quando l’ho provata io il meteo non era dei migliori, però credo che il caldo possa diventare un fattore e fare la differenza».
Senza respiro
«Gli ultimi 8 chilometri – prosegue Eleonora nell’analisi – sono davvero molto impegnativi. Si sale sempre attorno all’8/9% con punte in doppia cifra. La seconda parte non ha un vero momento in cui si può rifiatare. Il vento l’avevo trovato di più nella parte centrale della tappa, però potrebbe essere un altro aspetto da tenere in considerazione. Lo controlleremo qualche giorno prima.
Per Ciabocco sarà la tappa decisiva perché è dura fin dall’inizio. «Il gruppo può esplodere già dopo 20 chilometri e poi credo che la stanchezza accumulata potrebbe fare una ulteriore differenza. Se il clima sarà caldissimo come l’anno scorso, arriveremo in fondo davvero stanche, quindi conteranno solo le gambe. Tuttavia credo che anche la tappa di Pianezze (in programma domani, ndr) potrà fare selezione. Questa salita e Monte Nerone saranno importanti per la classifica generale».
Orizzonte azzurro
All’Avenir Femmes del 2024, Ciabocco era stata insignita dei gradi di capitana della giovane Italia, dimostrandosi all’altezza della situazione e chiudendo sesta in classifica. Quest’anno le rassegne iridate e continentali presentano percorsi adatti a lei, ma se l’europeo in Ardeche non presenta alcun problema, la trasferta per il mondiale in Rwanda sembra averne di più. Il contingente azzurro andrà in Africa in formato ridotto e per le ragazze U23 (che correrebbero il primo loro mondiale a parte) pareva non esserci posto, anche se non c’è nulla di definitivo ancora.
«Forse – dice Eleonora – per le convocazioni azzurre al mondiale U23 potrebbero esserci delle novità. Così ho sentito, anche se a me non hanno detto nulla. Sentivo che anche altre nazionali U23, che inizialmente avevano detto che non avrebbero fatto la trasferta, stanno cercando di organizzarsi per portare almeno un paio di U23. Posso immaginare un numero ridotto per molte nazioni, però se anche l’Italia potesse portare qualche atleta sarebbe bello. Spero possa essere così.
«Detto questo – conclude Ciabocco sorridendo – negli ultimi due anni non sono mai andata né al mondiale né all’europeo, quindi non dico nulla per scaramanzia. Se dovesse arrivare una convocazione sarei sicuramente molto felice, sapendo che molto può passare da questo Giro Women. Ora penso solo a fare buone prestazioni e se ne riparlerà eventualmente più avanti».