Arriva Agata Campana. Una velocista da tenere a mente

15.04.2025
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Appena 16 anni, ma talento da vendere. Agata Campana è uno dei nomi nuovi del ciclismo femminile italiano, inserita nel progetto BFT Burzoni VO2 Team Pink per trovare un futuro sulle due ruote. Il suo inizio stagione, al primo anno tra le juniores è stato subito molto impattante con la piazza d’onore a Nonantola e la vittoria nel Trofeo Cassa di Risparmio di Fossano. Non una vittoria qualsiasi perché parliamo di una gara Open.

Nel parlare con la giovanissima ragazza quel che subito emerge è la sua estrema compostezza nel dare il giusto valore alle sue performance, senza però perdere di vista i suoi ambiziosi obiettivi, punto di arrivo di quella passione che ha accompagnato tutti i suoi ricordi.

A Fossano uno sprint letteralmente dominato, pur contro cicliste ben più smaliziate (foto Ossola)
A Fossano uno sprint letteralmente dominato, pur contro cicliste ben più smaliziate (foto Ossola)

«Sono di Castelfranco Veneto e vado in bici da sempre. Ricordo che quando andavo all’asilo vedevo le altre bambine pedalare e volevo farlo anch’io, così i miei genitori me ne hanno comprata una. Davanti all’asilo c’era la sede di una società ciclistica e dissi che mi sarebbe piaciuto andarci, anche in questo mi hanno accontentata, il resto è arrivato tutto di conseguenza».

Ti sei dedicata subito alla strada? Dalle tue parti molti scelgono la mountain bike…

No, io ho subito dedicato tutte le mie attenzioni alla bici da strada, poi ho iniziato ad abbinarla alla pista come faccio tutt’ora, andando anche ad allenarmi a Montichiari. Ho iniziato da allieva e mi piace tantissimo, vedo che serve molto anche a farmi crescere su strada.

La veneta ha avuto un inizio di stagione sfolgorante con una vittoria e 2 podi in 3 gare (foto Ossola)
La veneta ha avuto un inizio di stagione sfolgorante con una vittoria e 2 podi in 3 gare (foto Ossola)
Come ti sei trovata ad affrontare il passaggio di categoria?

E’ cambiato molto, questo è certo. Intanto mi trovo in un team molto forte, con ragazze che hanno tutte già fatto vedere di essere di grande valore, affrontando gare di alto spessore anche internazionale. Io però voglio farmi valere, far vedere che posso stare in questo consesso. Già a Nonantola ho visto che potevo vincere ma nel finale ho sbagliato qualcosa. Invece a Fossano, con l’aiuto del team ho vinto ed essendo una gara con anche le più grandi è stato un momento bellissimo. Ma sapevo di poterlo fare.

Eri quindi convinta di poter vincere?

Sapevo che quel percorso poteva essere adatto, ma la gara è stata difficile. Diciamo che è stata un po’ ad alti e bassi, ci sono stati momenti di difficoltà ma anche attraverso il team ne sono venuta fuori. Abbiamo lavorato molto per tenere la corsa unita perché se arrivavamo in volata potevo giocare le mie carte. Non nascondo che volevo fortemente mettermi in evidenza proprio perché era una gara open, sognavo di vincere una prova contro le più grandi in stagione, invece ci sono riuscita subito.

La Campana (a sinistra nella foto Ossola) ha trovato nel team BFT Burzoni l’ambiente ideale
La Campana (a sinistra nella foto Ossola) ha trovato nel team BFT Burzoni l’ambiente ideale
Ti ritieni una velocista?

Direi di sì, anche se so che ormai non si considerano più i ruoli così definiti. Io ad esempio so che posso tenere anche sulle salite brevi, infatti lo scorso anno ho vinto la Coppa Rosa che non è proprio una gara per velociste. Infatti aspetto con ansia le prime gare dove ci saranno salite per vedere qual è il mio livello e dove posso arrivare. Mi piacerebbe mettere la firma su una prova con un percorso un po’ più duro.

C’è una ciclista alla quale ti ispiri?

Sì, Lorena Wiebes perché è proprio quel tipo di ciclista che vorrei essere. Fortissima in volata ma capace anche di tenere sulle salite, difficile da staccare. Sogno di diventare come lei.

Il successo alla Coppa Rosa dello scorso anno, gara di riferimento assoluto per le allieve
Il successo alla Coppa Rosa dello scorso anno, gara di riferimento assoluto per le allieve
E una gara che ti piace in particolare, fra quelle delle “grandi”?

Non ho una preferenza particolare. Chiaramente guardo soprattutto alle corse d’un giorno, ma in base ai percorsi mi piacciono tutte le classiche. Ho scoperto in televisione la Milano-Sanremo delle ragazze ed è bellissima perché ha caratteristiche che la rendono adatta davvero a tutti. Ecco, forse quella è la gara che più di ogni altra vorrei vincere.

Che cosa ti aspetta ora?

Per adesso il mio calendario prevede soprattutto gare regionali, nelle quali il mio obiettivo più che la vittoria è dare una mano alle compagne, perché sono in tante che possono vincere e per noi conta emergere tutte insieme. Se vince una compagna per me è lo stesso.

Tanti risultati hanno portato su di lei molta attenzione, ma sembra sapere già come gestirla (foto Ossola)
Tanti risultati hanno portato su di lei molta attenzione, ma sembra sapere già come gestirla (foto Ossola)
Correndo una gara open, hai notato differenze?

Sì, c’è un approccio diverso alla gara. Diciamo che c’è più ordine. Da allieve si corre molto per conto proprio, ma si pensa soprattutto alla parte finale. Con le Open si va subito fortissimo. Bisogna essere molto concentrate, mantenere bene le posizioni lungo tutto l’arco della gara, basta una distrazione che sei fuori gioco.

Il calendario del tuo team prevede anche gare all’estero?

Sì e non vedo l’ora. Avremo prove in Francia e Spagna, se in terra francese troveremo percorsi duri, quelli iberici credo siano più adatti a me. Spero tanto di essere selezionata, ma devo meritarmelo perché come detto qui siamo in tante ad andare forte. Ed è proprio per questo che qui mi trovo bene…