Rachele Barbieri ci racconta come sta trascorrendo i suoi giorni in Australia, dove si trova dal periodo di Natale insieme al suo fidanzato Manlio Moro. I due atleti sono ad Adelaide dal 27 dicembre e soggiornano presso alcuni parenti del friulano.
«Dopo molti anni – racconta Rachele – Manlio ha potuto riabbracciare i suoi zii. Anche grazie a questa opportunità ho chiesto al mio team (Picnic – PostNL) di poter partecipare al Tour Down Under. Già l’anno scorso ci avevo provato, ma non fu possibile. Stavolta mi sono mossa con maggiore anticipo. Ci siamo organizzati per tempo e il 26 dicembre siamo partiti dall’Italia. Qui il caldo è piacevole, non eccessivo, almeno per ora».
Come organizzi la tua settimana tipo?
Non ho una settimana standard. Di solito alterno tre giorni di carico a uno di scarico. Qui in Australia queste cadenze sono più regolari rispetto all’Italia, perché non devo adattare gli allenamenti al meteo. Inoltre, il caldo non è troppo intenso e l’adattamento al fuso orario è stato rapido: in un paio di giorni eravamo già in ritmo.
A che ora ti svegli?
Mi piace dormire, quindi non prima delle 9 o 9,30. In ogni caso, per le 11 sono in bici.
Come si svolge il primo giorno di carico?
Faccio un’uscita di circa 4 ore con lavori impegnativi. A volte li svolgo nella prima parte dell’allenamento, con gamba fresca, altre volte nella seconda parte, con gamba stanca. Questi lavori sono intensi e mirati alle volate. Alla fine percorro circa 110-120 chilometri. La media generale non è alta, perché i recuperi tra una ripetuta e l’altra sono molto tranquilli.
Cosa fai nel secondo giorno di carico?
E’ la giornata del doppio allenamento. Al mattino faccio due ore in bici con richiami di esplosività e accelerazioni in progressione. Nel pomeriggio vado in palestra, dove mi dedico a lavori su forza e potenza.
E il terzo giorno di carico?
Distanza pura: 5 ore, inserendo qualche salitella per spezzare la monotonia. Anche se qui non ci si annoia mai: tra i paesaggi, i koala e i canguri, c’è sempre qualcosa da osservare. Le salite non sono lunghe, al massimo 5-6 chilometri, e sono pedalabili, con continui saliscendi.
A che intensità lavori?
Principalmente in zona 1 (Z1), ogni tanto in zona 2 (Z2), a seconda del periodo. Ora che si avvicinano le gare, l’intensità è leggermente diminuita.
Come gestisci il giorno di scarico?
A volte riposo completamente, altre faccio un’uscita leggera di circa un’ora, in piena libertà.
Cambia qualcosa quando riprendi i giorni di carico?
Sì, inverto il primo e il terzo giorno.
Hai modificato la preparazione per adattarti al clima australiano?
Non per quanto riguarda le temperature, perché sto facendo un adattamento graduale. Però ho modulato i carichi in vista delle gare. A casa, con il freddo, non riuscivo a lavorare bene. Qui invece posso farlo. In caso di temperature troppo alte, tipo i 40 e passa gradi, avremmo apportato ulteriori modifiche, ma finora il clima è stato ideale.
L’alimentazione è cambiata?
In generale no, anche se alcuni alimenti, come il parmigiano, sono più difficili da trovare. Ho introdotto più porridge a colazione, grazie alla cugina di Manlio che lo fa molto buono e con tanta frutta fresca, ottima per queste temperature.
Cosa mangi quindi a colazione?
Porridge con frutta e cereali.
E a pranzo?
Carboidrati e una fonte proteica. Quindi riso o pasta abbinati a uova, carne, pesce o legumi. Sto aumentando il consumo di legumi nella mia dieta.
Cosa prevede la cena?
Una fonte proteica diversa da quella del pranzo, accompagnata da carboidrati come pane o patate, e tante verdure. Qui sono molto saporite e i parenti di Manlio hanno un orto. Frutta come mango e avocado non mancano mai.
C’è un dolce tipico che mangi?
Non molto a dire il vero, ma vicino a casa c’è una yogurteria dove puoi personalizzare lo yogurt con cereali, frutta e pistacchi. Quello è il nostro piccolo “sgarro”.
Come ti alimenti in bici?
Bevo di più, ma per il resto non è variato nulla. Una particolarità dell’Australia è che non ci sono fontanelle, quindi riempiamo le borracce nei bar, dove sono molto accoglienti e spesso ti chiedono loro se hai bisogno di acqua. Lì prendo anche qualcosa da mangiare per il resto dell’uscita.
E nel tempo libero? Fate i turisti?
Non troppo. Tra svegliarci tardi e allenarci, resta poco tempo. Abbiamo fatto stretching e anche dei massaggi presso una massaggiatrice della nazionale australiana che conosceva Manlio. Durante un giorno di riposo, siamo andati a fare una passeggiata nel centro di Adelaide: molto bello!
Hai avuto modo di visionare il percorso di gara?
No, perché la gara si svolge relativamente lontano da qui. Però, grazie a VeloViewer e al fatto che spesso ci sono circuiti, vedremo tutto nei prossimi giorni. La squadra è arrivata ieri, mentre si inizia a correre il 17 gennaio.