Nel ciclismo le rivalità hanno segnato, forse più che in altri sport, epoche e identificato campioni. Tra queste ce n’è una che si legava e si lega tutt’ora ai giovani: quella tra San Baronto, nel pistoiese, e Mastromarco, nel fiorentino. Due località vicine ma divise da una collina e da una sana competizione sportiva. Una rivalità nata negli anni in cui Giovanni Visconti e Vincenzo Nibali si affrontavano tra gli under 23, infiammando le strade toscane e facendo accorrere tifosi da ogni angolo.
Oggi, quella sfida sembra pronta a rinascere, anche se con proporzioni diverse. A tenere alta la bandiera di San Baronto c’è il Team Franco Ballerini-Cesaro, una realtà ormai consolidata nel panorama juniores. Mentre Mastromarco rinasce con una nuova squadra che porta lo stesso nome, con l’intento di recuperare il prestigio di un tempo.
Luca Scinto, oggi direttore sportivo della Franco Ballerini, era il tecnico della Finauto, la squadra che all’epoca rappresentava San Baronto (e Visconti) nella sfida con Mastromarco. Con lui abbiamo ripercorso quegli anni e analizzato le prospettive future di questa storica rivalità.
Luca, ci risiamo dunque? San Baronto e Mastromarco come ai tempi di Visconti e Nibali?
Che tempi! Era una rivalità sana e scherzosa, che però portava entrambi a dare il massimo. I paesi della zona si svuotavano per vederli correre. Quel dualismo ha fatto bene al ciclismo perché spronava tutti a migliorarsi. Nibali è diventato un campione straordinario e Visconti ha avuto una carriera di tutto rispetto con 40 vittorie tra i professionisti.
Pensi che la rivalità possa tornare con le nuove squadre juniores?
Credo che oggi sia difficile ricreare una rivalità simile o almeno a quei livelli. Me lo auguro, sarebbe bello per il ciclismo toscano e italiano, ma i tempi sono cambiati. Oggi ci sono meno corse e le squadre WorldTour stanno prendendo tutto e sul fronte del valore tecnico si perde qualcosa. Tra qualche anno, tre o quattro, il ciclismo rischia di diventare elitario, per chi ha i soldi. Però sono contento che Mastromarco abbia rilanciato il progetto juniores.
Cosa succedeva quando le due squadre magari si incontravano per strada?
Ma no, un saluto e via. Però posso raccontarvi questa: io ho allenato Visconti e Nibali insieme. Mi ricordo di un’uscita dietro scooter con loro due prima dell’Europeo che vinse Giovanni. Nessuno dei due voleva mollare, si spingevano al limite. In salita era una lotta vera, ma sempre con rispetto. Era davvero uno spettacolo vederli. Due corridori che sono diventati quello che sono grazie anche ad episodi come questi. Oggi spero di rivedere qualcosa di simile, anche se in scala ridotta.
Quali sono le principali differenze rispetto ad allora?
Il livello è diverso. Ora ci sono poche squadre del Nord Italia molto più forti, come la Borgo Molino o il Team Giorgi, dalle nostre parti va bene la Vangi. Noi, come altri team, abbiamo una buona squadra, ma non possiamo competere con le giovanili dei team WorldTour. Mastromarco sta ricostruendo, ci vorranno un paio d’anni almeno per essere competitivi ad alto livello. Come ripeto, noi della Franco Ballerini abbiamo una buona squadra, ma il ciclismo di oggi è più veloce e non aspetta nessuno.
Voi organizzate il 2 marzo il GP Baronti: è un punto di partenza per la rivalità?
Può esserlo, è una gara importante che apre il calendario nazionale juniores. Ringrazio la famiglia Baronti della Neri Sottoli per il supporto. Sarà più dura rispetto all’anno scorso, con 130 chilometri e salite impegnative: abbiamo seguito le indicazioni che ci ha dato il cittì. Avremo 200 partenti e passeremo 4-5 volte proprio da Mastromarco.
Che squadra è la Franco Ballerini 2025?
Un buon team con 12 ragazzi promettenti. Mattia Proietti Gagliardoni (la stellina del gruppo, ndr) andrà in ritiro con la Intermarché-Wanty, poi abbiamo Michele Pascarella, Giuseppe Sciarra e altri giovani interessanti. In generale i ragazzi devono imparare in fretta, perché oggi il ciclismo non aspetta. Quest’anno poi abbiamo cambiato qualcosa in termini organizzativi.
Cosa?
Ognuno ha il suo preparatore. Io cerco di coordinare tutti al meglio. Quest’anno ho delegato di più per concentrarmi maggiormente sulla gestione sportiva, altrimenti finiva che non avrei fatto bene né il direttore sportivo, né il preparatore. Il ciclismo richiede sempre più specializzazione.
E la Mastromarco che squadra sarà?
Non so davvero, non posso esprimermi, ma come ho detto sono contento che Franceschi e Balducci non abbiano abbandonato del tutto il ciclismo dopo la chiusura del team under 23 e abbiano creato questa squadra. E’ un bene per la Toscana e non solo.