Suzuki partner ufficiale del Giro d’Italia Women e del Giro Next Gen

21.06.2025
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Suzuki consolida il suo ruolo di protagonista nel panorama ciclistico internazionale. Dopo l’esperienza al Giro d’Italia, la casa giapponese è stata confermata come Mobility Partner – sia per auto che per moto – di due delle competizioni più significative del calendario italiano: il Giro d’Italia Women e il Giro Next Gen. L’annuncio ufficiale è arrivato il 10 giugno all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, durante la presentazione delle due gare, firmate RCS Sport & Events.

Il Giro d’Italia Women prenderà il via da Bergamo il 6 luglio, mentre il Giro Next Gen è attualmente in pieno svolgimento. Due eventi diversi per pubblico e protagonisti, ma accomunati da un unico obiettivo: valorizzare e sostenere il ciclismo del presente e del futuro. A supporto dell’organizzazione ci sarà una flotta integrata composta da 50 moto e 30 auto Suzuki, fondamentale per la gestione logistica e operativa lungo l’intero tracciato di gara.

La flotta dei mezzi Suzuki al servizio delle corse organizzate da RCS Sport & Events
La flotta dei mezzi Suzuki al servizio delle corse organizzate da RCS Sport & Events

Una partnership fondata sui valori

Con questo nuovo impegno, Suzuki rafforza la propria presenza nel ciclismo professionistico, dimostrando una vicinanza sempre più solida al mondo delle due ruote.

«Siamo orgogliosi di essere stati scelti come auto e moto ufficiali del Giro d’Italia Women e del Giro Next Gen – ha dichiarato Massimo Nalli, Presidente e CEO di Suzuki Italia – due eventi simbolo della crescita e della trasformazione del ciclismo. Condividiamo profondamente i valori di dedizione, passione e sostenibilità. In particolare, siamo fieri di legare il nostro nome alla Maglia Bianca del Giro Next Gen, che celebra i giovani talenti del ciclismo internazionale. Il Giro Next Gen, infatti, rappresenta la vetrina ideale per i corridori under 23, spesso trampolino di lancio verso il professionismo. Suzuki sarà partner ufficiale della Maglia Bianca, riconoscimento riservato al miglior giovane della classifica generale. Un’iniziativa in perfetta sintonia con la mission del brand: promuovere l’innovazione sostenendo le nuove generazioni».

Massimo Nalli, Presidente Suzuki Italia
Massimo Nalli, Presidente Suzuki Italia

Presenza costante nei grandi eventi

Quella tra Suzuki e le corse firmate RCS è una relazione ormai consolidata. Oltre al Giro d’Italia, l’azienda ha messo a disposizione la sua flotta in eventi come Strade Bianche, Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico e il recente debutto del Giro d’Abruzzo. Una presenza capillare che conferma la centralità di Suzuki nel sistema organizzativo del ciclismo professionistico.

La fornitura di veicoli – composta da moto agili e auto versatili – garantisce supporto tecnico e logistico alle carovane, assicurando efficienza negli spostamenti e interventi rapidi in caso di necessità. Un contributo fondamentale per la buona riuscita delle competizioni, in cui ogni secondo può fare la differenza.

Il legame tra Suzuki e il Giro d’Italia è più profondo di quanto si immagini. Entrambi nascono nello stesso anno, il 1909: da un lato la Suzuki Loom Works a Hamamatsu, in Giappone, dall’altro la prima edizione della Corsa Rosa, organizzata dalla Gazzetta dello Sport. Due storie parallele, unite da oltre un secolo da valori come innovazione, progresso e passione per le due ruote.

Suzuki

Cavalli, scende dal Teide per salire di condizione allo Svizzera

11.06.2025
5 min
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Dal Tropico del Cancro ad una stazione sciistica nel cuore dell’Europa. Dal Teide a Gstaad senza soste intermedie. Dopo più di tre settimane di altura sul vulcano di Tenerife, Marta Cavalli fa rotta sul Tour de Suisse Women, che parte domani e terminerà domenica 15 giugno.

In ritiro la cremonese della Picnic PostNL ha macinato chilometri assieme alle compagne Francesca Barale e Pfeiffer Georgi, impostando l’imminente parte centrale della stagione che sarà poi l’ingresso della seconda. Dalle sensazioni alla giornata tipo, Cavalli ci ha raccontato come arriva al prossimo foglio-firma.

Marta come hai affrontato queste settimane di altura?

E’ sempre particolare allenarsi sul Teide. I primi giorni vanno vissuti con calma, cercando di adattarsi. Si parte sempre con uscite a battiti bassi per non stressare il proprio fisico. Abbiamo dormito oltre i 2.200 metri di quota, ma ogni settimana facevamo lavori specifici di intensità ad altitudini diverse e crescenti. Al Teide è tutto accentuato, è quindi necessario dare riscontri costanti e quotidiani.

In che modo?

Al termine di ogni giornata abbiamo fatto un report. Ci siamo sempre consultati con i coach, gli allenatori, il nutrizionista e altre figure. E’ tutto sotto controllo, di stress mentale non ne abbiamo avuto sotto quel punto di vista.

L’ultima corsa di Cavalli è stata la Liegi. Per lei finora 11 giorni di gara
L’ultima corsa di Cavalli è stata la Liegi. Per lei finora 11 giorni di gara
Qual era la giornata tipo?

Sveglia e colazione naturalmente, poi si partiva in bici verso le 10. Gli allenamenti sono andati in base alla tabella che avevamo. Abbiamo alternato blocchi anche da 5 ore, con poche soste o pause caffè, ad uscite da circa 3 ore inserendo esercizi in palestra nel pomeriggio. I massaggi li facevamo solo nelle giornate di riposo, mentre negli altri giorni avevamo un programma di stretching da svolgere in autonomia, con qualche attrezzo.

Col cibo invece come eravate organizzate?

Avevamo il nostro chef che ci preparava tutto in modo personalizzato, specie il pranzo di fine allenamento. In base al lavoro che avevamo fatto in bici, era lui che ci preparava il giusto mix tra carboidrati, proteine e grassi per recuperare. Stessa cosa per la cena in vista del giorno successivo. Durante le attività del pomeriggio era previsto anche una sorta di merenda, anche quella collegata all’allenamento.

Hai lavorato su qualcosa in particolare nelle uscite in bici?

L’intenzione è stata quella di recuperare la grossa mole di lavoro che abbiamo sviluppato. E contemporaneamente velocizzare il lavoro stesso. Di base si partiva con un ritmo medio all’inizio per poi alzarlo, parallelamente alla potenza sui tratti in salita a fine allenamento per simulare un finale di gara. Su questi adattamenti le sensazioni sono sempre crescenti o andate migliorando.

C’è stato il rischio di “monotonia” in questo ritiro?

Fare altura sul Teide significa fare quasi sempre gli stessi itinerari. Si può scendere da due versanti, nord o sud, che poi a loro volta hanno una ulteriore diramazione. Noi tre ragazze partivamo sempre assieme ai tre ragazzi del team maschile (Onley, Barguil e Van den Broek, ndr) poi ci dividevamo per seguire i nostri programmi. Tuttavia con loro abbiamo allenato anche la discesa. Ci siamo trovati in una di queste strade larghe facendo 22 chilometri di discesa a più di 65 chilometri orari di media dandoci i cambi anche a 125 pedalate al minuto. E’ stato importante curare anche questo aspetto perché impari sempre qualcosa di nuovo nel guidare la bici.

Come rientra Marta Cavalli dal Teide?

Non era la prima volta che ci andavo, ma l’anno scorso era un contesto diverso, dove stavo recuperando dall’infortunio. Personalmente ho fatto fatica all’inizio, come sempre, ma negli ultimi giorni avvertivo una gamba diversa. Le prime uscite da 3 ore mi sembravano infinite, invece gli ultimi allenamenti li terminavo bene e con buone sensazioni. L’esperienza mi ha insegnato che è meglio finire i ritiri con un po’ di margine.

Marta tornerà al foglio-firma al Tour de Suisse, poi punterà su campionato italiano in linea e Giro d’Italia Women
Marta tornerà al foglio-firma al Tour de Suisse, poi punterà su campionato italiano in linea e Giro d’Italia Women
Ti aspetti qualcosa in particolare dalle prossime gare?

Domani corro il Tour de Suisse e vediamo che riscontri avrò, senza essermi fissata alcun obiettivo. Successivamente starò a casa prima di concentrarmi sul campionato italiano in linea e sul Giro d’Italia Women. Andrò a provare la crono di Bergamo perché mi piace e perché sarà importante farla bene. Ho puntato tanto su questo ritiro. Solitamente nella seconda parte di stagione vado meglio, spero di raccogliere presto i frutti.

Astoria al Giro d’Italia e Giro Women: ecco le nuove bottiglie ufficiali

29.04.2025
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Il recente Vinitaly di Verona ha fatto da cornice a un appuntamento ormai iconico: la presentazione ufficiale delle bottiglie ufficiali Astoria Wines dedicate al Giro d’Italia e al Giro d’Italia Women

Un connubio vincente tra il mondo del vino e il ciclismo, che si rinnova con entusiasmo anno dopo anno: dal 2012, infatti, il prestigioso marchio vinicolo veneto accompagna con i suoi brindisi le premiazioni sul podio della corsa rosa, celebrando l’eccellenza sportiva e la cultura del territorio. Quest’anno, la presentazione ha assunto un significato ancora più simbolico: oltre a svelare le nuove bottiglie celebrative, Astoria ha voluto omaggiare la Grande Partenza del Giro d’Italia 2025 in Albania con un’edizione speciale. Una bottiglia esclusiva, realizzata in onore del Paese balcanico che ospiterà per la prima volta l’avvio della corsa, sottolineando l’internazionalizzazione sempre più marcata di questo evento sportivo tra i più amati d’Europa.

Tra le novità più apprezzate di Vinitaly 2025, spicca Zerotondo, il nuovo prodotto senza alcol firmato Astoria Wines. Si tratta di una bevanda innovativa ottenuta da uve 100% biologiche, pensata per chi desidera vivere l’esperienza del brindisi con gusto e autenticità, ma in chiave “alcohol-free”. Zerotondo rappresenta una scelta consapevole, che unisce benessere e convivialità, nel rispetto della tradizione vinicola e della sostenibilità.

Durante il Vinitaly di Verona si è celebrato il passaggio del Giro e del Giro Women dal Veneto
Durante il Vinitaly di Verona si è celebrato il passaggio del Giro e del Giro Women dal Veneto

Un brindisi e si parte

La giornata inaugurale di Vinitaly è stata un trionfo di emozioni, con protagonisti d’eccezione. Il brindisi con il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, affiancato dai rappresentanti di RCS Sport & Events, ha sancito l’avvio ufficiale della stagione ciclistica targata Astoria. A seguire, il tradizionale taglio della torta ha reso ancora più speciale questo momento, simbolo di una collaborazione che unisce istituzioni, sport e imprenditoria.

Particolarmente significativa anche la presentazione delle tappe venete del Giro d’Italia, che vedranno il territorio protagonista non solo dal punto di vista sportivo, ma anche culturale ed enogastronomico. La presenza di amministratori locali, autorità e appassionati ha reso l’evento un autentico manifesto di identità territoriale.

A fare da cornice a questa riuscita presentazione, i due trofei simbolo del Giro e del Giro Women: il celebre “Trofeo Senza Fine” e l’emozionante “Trofeo Luce Infinita”. Due opere d’arte che rappresentano non solo la vittoria, ma anche la determinazione, il sacrificio e la bellezza di un percorso che unisce atleti, tifosi e territori.

Astoria affianca RCS Sport & Events in tutti i suoi appuntamenti, in foto il recente Giro d’Abruzzo
Astoria affianca RCS Sport & Events in tutti i suoi appuntamenti, in foto il recente Giro d’Abruzzo

Con la partecipazione a Vinitaly 2025, Astoria Wines ha rinnovato il proprio impegno nel promuovere un dialogo autentico tra cultura, sport e viticoltura. Ogni bottiglia racconta una storia fatta di passione, tradizione e innovazione. Una visione che guarda lontano, ma affonda le sue radici in un territorio straordinario come il Veneto.

Il Giro d’Italia 2025 è pronto a partire dall’Albania, e con lui anche il brindisi firmato Astoria…

Astoria

BWH Hotels è partner del Giro: turismo e sport… binomio vincente!

17.02.2025
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BWH Hotels Italia & Malta ha recentemente annunciato la sua nuova partnership con il Giro d’Italia e il Giro d’Italia Women, rafforzando il legame tra ospitalità, sport e valorizzazione del territorio. Il celebre brand alberghiero internazionale diventa così Official Partner della storica competizione ciclistica, che nel 2025 giungerà alla sua 108ma edizione. La prossima Corsa Rosa, lo ricordiamo, prenderà il via il 9 maggio dall’Albania, per concludersi il 1 giugno a Roma. La versione femminile dell’evento, il Giro d’Italia Women, si svolgerà invece dal 6 al 13 luglio.

Nel 2025 Best Western sarà partner del Giro d’Italia e del Giro d’Italia Women
Nel 2025 Best Western sarà partner del Giro d’Italia e del Giro d’Italia Women

Secondo il report “L’Osservatorio sullo Sport System italiano” di Banca Ifis, il Giro d’Italia nel 2023 ha coinvolto ben 9,4 milioni di persone, generando un impatto economico complessivo di 2 miliardi di euro, di cui 600 milioni nell’immediato e 1,4 miliardi nei mesi successivi. Oltre ad attrarre pubblico durante le tappe, l’evento stimola un effetto turistico duraturo: il report stima che 618.000 spettatori tornano nei luoghi visitati entro 12-18 mesi, mentre 1,8 milioni scelgono nuove destinazioni ispirati dalle immagini trasmesse in TV.

Sara Digiesi, CEO di BWH Hotels Italia & Malta
Sara Digiesi, CEO di BWH Hotels Italia & Malta

Ospitalità strategica per l’evento

«Siamo estremamente orgogliosi di essere Official Partner del Giro d’Italia – ha dichiarato Sara Digiesi, CEO di BWH Hotels Italia & Malta – un evento che non solo celebra l’eccellenza sportiva, ma rappresenta anche un’opportunità unica per promuovere il turismo italiano. Con una rete di hotel diffusa in tutto il Paese, BWH Hotels è il partner ideale per accogliere turisti, appassionati di ciclismo e professionisti del settore, offrendo un’ospitalità di qualità che va oltre la durata della competizione. Il Giro d’Italia ci permetterà di incontrare i nostri ospiti nelle diverse tappe, coinvolgere albergatori e partner locali e promuovere le eccellenze del territorio. Crediamo fortemente nel connubio tra sport, turismo e ospitalità e investiamo per renderlo ancora più solido, celebrando gli atleti e le bellezze naturalistiche e culturali dell’Italia».

«La collaborazione con BWH Hotels – ha ribattuto Matteo Mursia, Chief Revenue Officer di RCS Sports & Events – rafforza il prestigio degli eventi Cycling di RCS Sport & Events. Le strutture BWH sono distribuite capillarmente sul territorio attraversato dal Giro d’Italia Uomini e Women, garantendo un’ospitalità di alto livello per squadre, media, partner e staff organizzativo. Siamo certi che questo accordo porterà grandi soddisfazioni reciproche».

Best Western

Con appena 8 tappe è giusto chiamarli Grandi Giri?

24.01.2025
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Perché continuare a chiamarli Grandi Giri se durano appena otto giorni? E’ l’osso che abbiamo iniziato a mordere subito dopo la presentazione del Giro d’Italia Women a Roma. Se il Giro, il Tour e la Vuelta degli uomini sono un mondo a parte per le loro tre settimane, perché le corrispondenti gare delle donne (in apertura il podio del Tour 2024 con Niewiadoma, Vollering e Rooijakkers) hanno soltanto due tappe più delle restanti gare a tappe del calendario WorldTour?

«Sfondate una porta aperta – ha commentato quella sera Elisa Longo Borghinidue settimane dobbiamo raggiungerle. Romperò le scatole a Giusy (Virelli, direttrice del Giro d’Italia Women, ndr) fino a farle venire l’esaurimento.

Abbiamo così pensato di dare un seguito all’affermazione di Elisa e a questa nostra sensazione, iniziando da chi è appena scesa di bici e ha frequentato le nostre atlete di vertice nel suo ruolo di collaboratore tecnico della nazionale: Marta Bastianelli.

Marta Bastianelli ha corso 11 Giri d’Italia e nella corsa rosa ha chiuso la carriera nel 2023
Marta Bastianelli ha corso 11 Giri d’Italia e nella corsa rosa ha chiuso la carriera nel 2023
Tre settimane sarebbero troppe, due sarebbero giuste?

Io direi che intanto si potrebbero fare 10 tappe, per iniziare l’avvicinamento alle due settimane. Ovviamente se parlate con una leader come la Longo o come potrebbe essere la Vollering, dicono di passare subito a due settimane, perché sono abituate anche a carichi importanti di lavoro, e probabilmente io avrei detto la stessa cosa, visto che andavo bene sempre negli ultimi giorni.

Quindi è un’ipotesi plausibile?

Facendo una panoramica generale, dico che si potrebbe cominciare passando a 10-12 giorni, per poi arrivare a due settimane. Potrebbe essere una buona soluzione. Si avrebbe più tempo di spalmare meglio le difficoltà, si potrebbe fare qualche tappa un po’ più semplice, magari tutta di pianura. Invece così le difficoltà sono concentrate e si nota nell’impegno quotidiano. E si capisce anche. Senza contare che in otto giorni non si può fare il Giro di tutta l’Italia ed è un peccato che la corsa sia concentrata in poche regioni, ma come fai?

A meno di non fare trasferimenti esagerati, è inevitabile.

Abbiamo fatto anche quelli, come quando partimmo dalla Sardegna, ma è impegnativo. Così come basta che vada via una fuga che prende tanto terreno e avere pochi giorni davanti rende difficile recuperare. Quindi secondo me non è una brutta idea allungare la durata.

Giro Women 2024, doppia scalata del Block Haus: Kopecky al livello della Longo Borghini
Giro Women 2024, doppia scalata del Block Haus: Kopecky al livello della Longo Borghini
Però in modo graduale, giusto?

Serve un avvicinamento progressivo. Se passi di colpo a due settimane, rischi che tante squadre che magari sono piene di giovani non vengano neppure, perché non troverebbero giusto sottoporre le loro ragazze a quel tipo di carico.

Secondo te è più un problema di preparazione o più un fatto mentale?

Secondo me è mentale. Se ci pensate, quando sei a casa, le fai due settimane filate di allenamenti duri, il fisico è abituato. No, secondo me è una questione mentale. Come quando ci fu una reazione forte per l’arrivo sul Tourmalet. Qual è il problema: nel Tour Donne di tanti anni fa, era all’ordine del giorno. O come nel 2024 quando al Giro d’Italia si è fatto il doppio Block Haus. Ma cosa doveva succedere? Mi sembra che l’abbiano fatto tutti, non è successo niente, è stato semplicemente impegnativo. E anzi, la Kopecky che è una donna da classiche, per poco non se ne serviva per vincere il Giro. Secondo me è mentale. Ed è ovvio che, sapendolo prima, l’atleta ha più tempo di prepararsi al superiore impegno fisico dei Grandi Giri.

Il primo Tour vinto da Fabiana Luperini nel 1995 aveva 13 tappe e oggi il livello della preparazione è infinitamente superiore.

Secondo me bisogna mettersi anche nei panni degli organizzatori di questi Giri. Provo a immaginare cosa possano avere in testa quelli del Giro d’Italia e del Tour. Alle loro corse partecipano anche delle squadre che non sono agli stessi livelli di una Lid-Trek, di una UAE Adq o di un SD Works. Ci sono squadre che partecipano al Giro d’Italia solo con ragazze giovani, che in alcuni casi lavorano e nel resto del tempo si dedicano al ciclismo. Tenere la corsa sugli 8 giorni impedisce che ci siano differenze troppo marcate.

Come succede negli uomini, con tre sole squadre affiancate alle WorldTour.

Infatti le squadre WorldTour bene o male hanno tutto lo stesso livello, per le continental è diverso. Prendiamo ad esempio una piccola squadra italiana. Se proponessi subito il raddoppio delle tappe, finirebbero per non arrivare sino in fondo. E poi andrebbe risistemato il calendario.

Il secondo dei sei Tour vinti da Fabiana Luperini, quello del 1997, aveva 12 tappe, con due semitappe l’ultimo giorno
Il secondo dei sei Tour vinti da Fabiana Luperini, quello del 1997, aveva 12 tappe, con due semitappe l’ultimo giorno
Di certo i 13 giorni di quest’anno fra Giro e Tour dovrebbero essere aumentati.

Se continuano a tenere i Grandi Giri così ravvicinati, costringi le atlete a scegliere il Giro oppure il Tour. Però è un cambiamento che credo si possa fare avendo il giusto tempo. Prima i Grandi Giri esistevano anche per le donne, non c’è niente di strano.

Dicevi che tu da corridore avresti votato a favore?

Se parlaste con i miei direttori sportivi, direbbero che Marta andava bene dal penultimo giorno in poi. Negli ultimi giorni andavo meglio che nei primi, quindi avrei detto di sì per questo motivo, ma chiaramente avrei messo a punto una preparazione tale da poter reggere una settimana in più.

Cosa ti pare del Giro d’Italia Women 2025?

Un bel Giro, mi viene da pensare che sia molto più aperto rispetto allo scorso anno. Ci sono buone possibilità per tutte le tipologie di atlete. E poi non sarà chiuso fino all’ultima tappa. La penultima, quella di Monte Nerone, è impegnativa, perché un arrivo in salita di 15 chilometri lascerà il segno. Però anche l’ultima tappa sul circuito del mondiale del 2020 non passerà inosservata. Sarà un bel Giro anche quest’anno.

Il parere di Borgato: «Un Giro Women duro e ancora incerto»

19.01.2025
6 min
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Come normale che fosse, appena svelato il percorso del Giro d’Italia Women 2025 si sono rincorse immediatamente le prime impressioni. Quelle della maglia rosa uscente Longo Borghini le abbiamo registrate subito, ma ce ne sono altre da sentire. Giada Borgato ha seguito la presentazione della corsa e un’idea se l’è fatta, così come ci ha fornito qualche spunto supplementare.

Fino a cinquecento metri dalla fine del Giro Women dell’anno scorso, c’era solo un secondo a dividere le prime due della generale e poteva succedere di tutto. Poi sul viale in salita che portava al traguardo de L’Aquila, Longo Borghini ha distanziato definitivamente Kopecky per il trionfo inseguito da sempre. A luglio vedremo qualcosa di simile? E chi saranno le contendenti al via? Ecco cosa ci ha detto la commentatrice tecnica di Rai Sport, ormai prontissima come sempre a ricominciare la stagione.

Giada Borgato (qui con Stefano Rizzato) è commentatrice per Rai Sport. E’ stata campionessa italiana nel 2013
Giada Borgato (qui con Stefano Rizzato) è commentatrice per Rai Sport. E’ stata campionessa italiana nel 2013
Giada qual è stato il tuo primo parere sul disegno della gara?

E’ un Giro Women completo, che va verso il duro e per donne di classifica. Poche possibilità per le velociste come l’anno scorso. Penso che ci vorranno grandi gambe anche per le tappe considerate intermedie. Personalmente penso che si potrebbero vedere poco le cosiddette seconde linee. Oltre alla generale, chi punta alle tappe saranno atlete forti. E poi attenzione, sono 8 giorni e passano in un lampo. Si fa presto ad arrivare alla fine del Giro.

Apriamo allora una parentesi. Secondo te le grandi corse a tappe femminili dovrebbero durare di più?

Sono del parere che, per come è messo adesso il ciclismo femminile, sarebbe ora di aumentare il numero delle tappe, così come hanno aumentato il chilometraggio, mentre i dislivelli importanti c’erano già in passato. Lo faranno facendo un passo alla volta, ma per me una dozzina di giorni, se non addirittura due settimane, sarebbe un format perfetto. Ovvio però che ci sono sempre equilibri sottili e manovre difficili da far incastrare.

Longo Borghini con l’auto vinta al Giro Women 2024. Per Borgato parte favorita (foto facebook)
Longo Borghini con l’auto vinta al Giro Women 2024. Per Borgato parte favorita (foto facebook)
Intendi per gli organizzatori?

Quello senza dubbio. Per me vanno di pari passo gli eventuali sforzi economici per allestire una gara di quindici giorni con il lustro che tuttavia ne assumerebbe. Ma c’è altro. Penso alla distanza fra Giro e Tour perché a quel punto non ci sarebbe spazio per recuperare le energie e contestualmente le atlete sarebbero obbligate a scegliere una delle due corse, molto più di quanto non facciano già adesso. Non vorrei che in Italia rischiassimo di vedere la stessa situazione degli uomini, dove tutti i big vogliono andare al Tour. Per il momento vanno bene otto tappe per i tre Grandi Giri, ma speriamo che in futuro si possa trovare una soluzione che accontenti tutti, specie tra Giro e Tour.

Tornando al percorso, sembra molto simile a quello del 2024. Proviamo ad entrare di più nel dettaglio?

La cronometro iniziale di Bergamo sarà importante, come le sono tutte le prove contro il tempo ovunque vengano messe. L’arrivo dell’Aprica è una salita pedalabile. Le più forti si daranno già battaglia, ma potrebbero arrivare in un gruppo piuttosto nutrito. La terza tappa che arriva a Trento sarà quasi certamente per velociste, anche se il Tonale in avvio potrebbe scombinare qualche piano e strizzare l’occhio a qualche tentativo da lontano. Il traguardo in salita di Pianezze sarà il primo vero spartiacque. A differenza del primo arrivo in salita dell’anno scorso a Toano dove si era affrontata tanta pianura, stavolta ci saranno continui saliscendi ed un chilometraggio importante. Quel giorno potrebbe esserci il primo scossone in classifica.

Kopecky, seconda nel 2024, per Borgato potrebbe essere ancora la rivale principale di Longo Borghini (foto instagram)
Kopecky, seconda nel 2024, per Borgato potrebbe essere ancora la rivale principale di Longo Borghini (foto instagram)
E potrebbe iniziare un’altra corsa?

Credo proprio di sì e non solo sulla carta. La quinta frazione arriva a Monselice e sarà la seconda ed ultima possibilità per le sprinter perché gli ultimi tre giorni saranno davvero impegnativi, come l’anno scorso e forse anche di più. La tappa di Terre Roveresche ricalca quella di Urbino di un anno fa. Potrebbe prestarsi a fughe di atlete forti e le leader dovranno stare attente. Il giorno successivo c’è il tappone di Monte Nerone, senza un metro di pianura e 160 chilometri. Ci saranno tre “gpm” e l’arrivo in quota è davvero duro, con gli ultimi 8 km all’8% medio. Bisognerà fare attenzione anche eventualmente al caldo. Ad esempio quella è una tappa perfetta, come quella di Pianezze, per le caratteristiche di Longo Borghini.

Il gran finale di Imola non sarà la classica passerella.

Assolutamente no, sarà una tappa vera, da classica. L’altimetria piace ad Elisa, ma occhio ad una come Kopecky che su un percorso del genere va molto forte e potrebbe diventare pericolosa qualora in classifica fosse ancora vicina come l’anno scorso. Ha ragione Elisa (Longo Borghini, ndr) a dire che non bisogna attendere l’ultima tappa. Per me potrebbe uscire ancora una gara tirata ed incerta.

Longo Borghini ha già detto che parteciperà. Kopecky sarà ancora la prima avversaria oppure vedremo altri grandi nomi?

Se intendiamo Vollering, penso che lei farà il Tour Femmes. E’ stata presa dalla FDJ-Suez che punta dichiaratamente alla corsa di casa, quindi credo che al Giro Women verrà Labous, che poi a sua volta in Francia lavorerà per Vollering. E Labous comunque è una grande atleta, che può vincere. Ludwig va recuperata e potrebbe venire al Giro per fare classifica per la Canyon, anche se potrebbe tornare Bradbury per migliorare il suo terzo posto. Mentre credo che Kopecky sarà la capitana della SD-Worx.

Quindi non vedremo nemmeno Van der Breggen?

Secondo me Van der Breggen potrebbe essere leader al Tour. Lei torna consapevole dei suoi mezzi e sapendo di poter andare molto forte. Bisognerà capire se si vorrà scontrare con Vollering alla Vuelta prima di farlo in Francia. Anna e Kopecky non aspetteranno le classiche per decidere un eventuale cambio di programma. Comunque fra poco li dichiareranno e vedremo cosa faranno. Magari vengo smentita.

Realini si è appena fratturata il gomito, ma può recuperare bene ed essere la leader della Lidl-Trek (foto Hardyccphotos)
Realini si è appena fratturata il gomito, ma può recuperare bene ed essere la leader della Lidl-Trek (foto Hardyccphotos)
Chiudiamo con un cenno a Realini e Cavalli?

Gaia purtroppo ha subito una frattura al gomito, che è sempre critico da rimettere a posto. Tuttavia credo che abbia abbastanza tempo per recuperare. Secondo me in Lidl-Trek capiranno strada facendo chi correrà il Giro Women da leader. Essendo italiana potrebbero avere un occhio di riguardo e a parità di forze con Fisher-Black e Markus, correranno per Gaia. Per lei comunque dirà tanto la crono iniziale. Marta invece bisogna vedere cosa sceglierà. Se lei dice di fare il Giro Women, la Picnic-PostNL la schiera subito e volentieri. E’ un’ottima vetrina per potersi rilanciare senza troppe pressioni.

Il Giro 2025 secondo la Longo: sbagliato aspettare il finale

14.01.2025
5 min
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ROMA – Elegante e con la battuta pronta, Elisa Longo Borghini ha tenuto a battesimo il Giro d’Italia Women 2025 sul palco dell’Auditorium Parco della Musica con la naturalezza della padrona di casa (in apertura, con Barbara Pedrotti e Pierluigi Pardo). Vedendo scorrere le immagini delle due maglie rosa del 2024 – quella di Pogacar e la sua – la battuta è stata che per evitare di essere sconfitto, lo sloveno l’abbia portata con sé alla UAE. Chiaramente si fa per ridere: le due squadre sono mondi distinti, resta però il fatto che con lo stesso sponsor quest’anno correranno i vincitori uscenti di entrambi i Giri d’Italia.

«Se penso a quell’ultimo arrivo – dice Elisa ridendo davanti all’altimetria dell’ultima tappa, quella di Imola – mi ricordo il mondiale del 2020 con una punta di amarezza. Fui battuta nella volata per il secondo posto dalla Van Vleuten, spero che a luglio si possa sprintare per il successo».

L’Aquila, 14 luglio: ultima tappa del Giro Women 2024. Kopecky cede, Longo Borghini capisce di aver vinto
L’Aquila, 14 luglio: ultima tappa del Giro Women 2024. Kopecky cede, Longo Borghini capisce di aver vinto

La Longo e un gruppo di compagne sono in partenza per il Teide. Un’altra parte della squadra è nuovamente in Spagna e un’altra in Australia per il Tour Down Under, guidata da Sofia Bertizzolo ed Erica Magnaldi. Nel parterre della presentazione di Roma, Elisa si muove a suo agio, salutata da chiunque passi, come si conviene per una campionessa dal palmares davvero importante. Il Giro è casa sua e le immagini sul traguardo de L’Aquila, nel momento stesso in cui si rende conto di aver staccato definitivamente Lotte Kopecky e conquistato la maglia rosa, sono ancora oggi da pelle d’oca.

Che effetto ti ha fatto rivedere certe immagini?

Ho ancora i brividi. Per questo, anche nel 2025 portare a casa questo trofeo sarà uno dei miei obiettivi stagionali. Il percorso mi piace, si adatta molto alle mie caratteristiche.

Cosa te ne sembra?

Sulla carta non sembra durissimo, però ci sono delle tappe particolarmente impegnative. Tipo quella di Valdobbiadene, la tappa di Monte Nerone e l’ultima di Imola, che secondo me sarà molto dura. Poi ci sono delle tappe un po’ strane da interpretare, come quella con il Tonale all’inizio e alcune ondulate, come quella di San Marino.

Ti sembra che lo schema ricalchi quello del 2024?

Sì, esatto. Il format sembra molto simile, con una cronometro iniziale e le ultime tappe dure. Sembra un bel Giro, ma non credo che si vivrà in attesa della salita di Monte Nerone: sarebbe sbagliato. Prima ci sono delle tappe belle movimentate e c’è anche spazio per qualche fuga. E si sa che su 8 giorni di corsa, se va via una fuga di corridori buoni che ti rientrano in classifica, poi è difficile riprendere terreno. Si è visto al Tour de France, quindi sarà un Giro da tenere sempre gli occhi aperti.

Dicembre era il mese dei programmi: nel tuo ci sarà il Giro oppure il Tour?

Tutti e due (ride, ndr).

Ci saranno tappe da andare a vedere?

Sì, mi piacerebbe andare a vedere la tappa di Valdobbiadene, quella di Monte Nerone e quella di San Marino. E poi andrò a provare il percorso della crono, ma quella è una cosa che fai anche nei giorni prima.

Hai parlato del percorso di Imola: a parte la rivincita rispetto a quella volata, sarà una tappa decisiva come l’anno scorso a L’Aquila?

Secondo me sì, anche perché verremo comunque da una giornata particolarmente impegnativa come quella del Nerone. Ed è una tappa dove se non hai recuperato bene, puoi soffrire molto.

Elisa Longo Borghini, Annemiek Van Vleuten, Imola 2020
La volata fra Longo Borghini e Van Vleuten a Imola 2020, in cui l’olandese batté l’azzurra per l’argento alle spalle di Van der Breggen
Elisa Longo Borghini, Annemiek Van Vleuten, Imola 2020
La volata fra Longo Borghini e Van Vleuten a Imola 2020, in cui l’olandese batté l’azzurra per l’argento alle spalle di Van der Breggen
Fra Giro e Tour ci sono appena 13 giorni di stacco: si può pensare di andare con lo stesso gruppo di compagne o ci saranno due blocchi distinti?

Si potrebbe pensare di avere un gruppo molto simile di atlete che fanno sia il Giro che il Tour. Però visto anche come si è mosso il mercato ultimamente, secondo me in ogni squadra ci saranno gruppi distinti per ciascuna corsa. Se penso alla FDJ, potrebbe essere così, idem la SD Worx.

E in casa vostra?

Probabilmente cercheremo di fare bene uno dei due Giri e poi andare magari per le tappe nell’altro.

Doveva essere così anche l’anno scorso, poi dalle dichiarazioni di Gaia Realini venne fuori che anche al Tour saresti andata per fare classifica.

Quelle parole hanno stupito anche me. Ma in ogni caso, dal Tour mi sono proprio autoeliminata con quella caduta, quindi ci ho proprio messo io la firma.

Giusy Virelli, direttrice del Giro d’Italia Women (qui con Marta Bastianelli), ha spiegato il percorso dell’edizione 2025
Giusy Virelli, direttrice del Giro Women (qui con Marta Bastianelli), ha spiegato il percorso dell’edizione 2025
Come si recupera fra Giro e Tour con così poco tempo?

E’ un periodo che ti permette di riposare, fare un po’ di compensazione e ripartire. Se non si esce distrutte dal Giro, è fattibile. Penso che farò un paio di giorni a casa e poi andrò in altura anche solo una settimana. Però vediamo come si mettono le cose e soprattutto che cosa dice Paolo (Slongo: il suo allenatore, ndr). E’ lui che valuterà la situazione.

Ultima cosa, prima di lasciarti andare: non pensi che otto tappe siano poche per un Grande Giro?

Sfondate una porta aperta, due settimane dobbiamo raggiungerle. Romperò le scatole a Giusy (Virelli, direttrice del Giro d’Italia Women, ndr) fino a farle venire l’esaurimento. Ma su ieri sera una cosa voglio ancora dirla: credo che finalmente il Giro Women abbia avuto il palcoscenico che si merita.

Telecamere sul Giro Women: Nerone e Imola, gran finale

13.01.2025
6 min
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ROMA – Quando scorrono le immagini dell’arrivo dell’Aquila dell’anno scorso, Elisa Longo Borghini ammette di emozionarsi ancora. E noi con lei. Abbiamo vissuto quei momenti dal vivo e, ora, avere tra le mani un nuovo Giro d’Italia Women sembra già una grande opportunità per rivivere quel successo.

All’Auditorium Parco della Musica di Roma, in un contesto finalmente all’altezza di eventi di questa portata, si è svolta la presentazione del Giro d’Italia Women e del Giro d’Italia. La prima parola che viene in mente è: equilibrio. Il percorso del 2025 appare più aperto e meno “bloccato” da una tappa monolitica come quel del Blockhaus della passata edizione.

Elisa Longo Borghini sul palco dell’Auditorium: bella e preziosa la presenza della vincitrice in carica
Elisa Longo Borghini sul palco dell’Auditorium: bella e preziosa la presenza della vincitrice in carica

Dislivello in crescita

Scopriamo quindi il percorso del prossimo Giro d’Italia Women. Abbiamo parlato di equilibrio, anche se poi a conti fatti il dislivello aumenta. Su un totale di 939,6 chilometri i metri verticali saranno 14.000, un migliaio in più rispetto all’anno scorso. In tutto otto tappe: una crono individuale in apertura, due tappe pianeggianti, tre di media montagna e due di alta montagna

La prima tappa sarà una sfida contro il tempo: 13,6 chilometri sulle strade di Bergamo che daranno subito uno scossone importante alla classifica generale. Ma tutte, non solo le donne di classifica, dovranno spingere forte. Viste le frazioni successive la maglia rosa potrebbe fare gola a molte. E questo è il bello di questo Giro Women.

La seconda frazione infatti è sì, uno arrivo in quota, ma è anche molto pedalabile. Si va infatti da Clusone all’Aprica: sul traguardo del valico lombardo potrebbe presentarsi un gruppo di atlete relativamente nutrito. Non è così scontato che le scalatrici possano fare il vuoto, anzi… Specie in questo ciclismo femminile che sta crescendo e che pone livelli simili, una passista ci può arrivare lassù e nel finale può sfogare la sua potenza.

DataTappaPartenza-ArrivoKmDislivello
6/71ª tappaBergamo-Bergamo (crono individuale Tudor)13,6100
7/72ª tappaClusone-Aprica991.400
8/73ª tappaVezza d’Oglio-Trento1241.350
9/74ª tappaCastello Tesino-Pianezze (Valdobbiadene)1562.700
10/75ª tappaMirano-Monselice108100
11/76ª tappaBellaria Igea Marina-Terre Roveresche1442.300
12/77ª tappaFermignano-Monte Nerone1573.850
13/78ª tappaForlì-Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)1382.200
totale 939,614.000

La terza tappa è la Vezza d’Oglio-Trento e quasi sicuramente sarà la prima delle due occasioni per le ruote veloci. Diciamo quasi perché in partenza c’è il Passo del Tonale, salita vera, salita dura e non a caso Cima Alfonsina Strada con i suoi 1.883 metri. Questa potrebbe far nascere una fuga importante che per le squadre potrebbe non essere così facile da controllare. Però è anche vero che dalla cima del Tonale a Trento è tutta discesa o strada velocissima. 

Chiude il primo troncone del Giro Women la Castello Tesino-Pianezze, secondo arrivo in salita di questa edizione. Ed è un’ascesa vera: 11,5 chilometri ad una pendenza media del 7,5 per cento. Non a caso qui vinse una certa Fabiana Luperini. Era il Giro Donne del 1995: 30 anni dopo chi sarà la sua erede? Sarà interessante anche confrontare i tempi d’ascesa in questo ciclismo dei numeri. Occhio però, perché non c’è solo Pianezze quel giorno, prima il menù propone i continui saliscendi delle colline del prosecco.

Nerone decisivo?

La seconda metà del Giro d’Italia Women inizia con una tappa che sulla carta è per le ruote veloci. Si ripartirà dal Veneto e la quinta tappa è totalmente pianeggiante: si va da Mirano a Monselice, lambendo i Colli Euganei. Chiara Consonni, Elisa Balsamo e le altre… sono avvertite!

Le ultime tre tappe sono dure (o durissime) e sono anche lunghe. Da Bellaria quindi si deciderà tutto. E’ dalla cittadina adriatica che scatta infatti la sesta frazione e che si concluderà a Terre Roveresche (Orciano di Pesaro). Non c’è una salita predominante, ma tanti strappi. Insomma, come una classica inserita in “grande Giro”.

E si arriva al 12 luglio con la tappa regina: Fermignano-Monte Nerone di 157 chilometri e quasi 3.900 metri di dislivello. Il Nerone è lungo, duro (spesso va oltre il 10 per cento) ed è assolato. Visto il caldo delle ultime estati potrebbe essere il colpo che segnerà le differenze. E anche prima non si scherza: una vera e pura tappa appenninica. La classifica del mattino potrebbe essere un lontano ricordo alla sera.

Il giorno dopo gran finale ad Imola. Si parte da Forlì e si arriva nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, ma guai a pensare ad una passerella. Il dislivello di questo atto finale supera di molto i 2.200 metri e dopo la frazione del giorno prima i conti potrebbero essere molto salati. Si pedala sulle strade dei Mondiali del 2020 con le ascese di Mazzolano e Cima Gallisterna da ripetere quattro volte.

Chi vincerà? Di certo un’atleta di fondo, che certamente saprà andare forte in salita, ma che sa guidare bene la bici (anche le insidie tecniche non mancano) e che saprà magari segnare differenze con lo sprint o comunque difendercisi bene. Il dislivello infatti, ad esclusione del tappone del Nerone e del piattone di Monselice, è una costante di questo Giro Women e in qualche modo bisogna farci i conti sempre.

Un percorso quindi equilibrato e, aggiungiamo, moderno.

Continental e RCS Sport “pedalano” insieme verso il futuro

23.12.2024
3 min
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La partnership tra Continental e RCS Sports & Events si estende per altri tre anni, consolidando un legame che ha visto il brand di pneumatici “premium” protagonista delle principali competizioni ciclistiche organizzate da RCS MediaGroup (in apertura foto LaPresse). Dopo una stagione che ha incluso il Giro d’Italia, il Giro-E e le Classiche, Continental aggiunge al suo impegno eventi di rilievo come il Giro d’Italia Women, il Giro Next Gen e il Giro d’Abruzzo.

«Continental riconosce il valore fondamentale dello sport nella vita di ogni persona e si impegna per essere un partner affidabile e orientato alla crescita delle competizioni in cui è presente – ha dichiarato Renzo Gonzalez, Market Manager Tires di Continental Italia – e la partnership con RCS Sports & Events è importante poiché ci consente di rafforzare grandi appuntamenti legati al ciclismo, mettendo al centro temi per noi fondamentali come sicurezza, innovazione e sostenibilità. Sono in arrivo nuove grandi stagioni per gli appassionati delle due ruote: lavoreremo al massimo per renderle straordinarie».

«È con grande piacere – ha ribattuto Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sports & Events – che annunciamo l’estensione della partnership con Continental, brand riconosciuto a livello globale. Questo rinnovo testimonia il successo del lavoro svolto insieme, sempre all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, valori che contraddistinguono entrambe le aziende».

Continental è stato partner dell’ultimo Giro d’Italia, vinto da Tadej Pogacar (foto Leon van Bon Photography)
Continental è stato partner dell’ultimo Giro d’Italia, vinto da Tadej Pogacar (foto Leon van Bon Photography)

Top Sponsor e Official Tyre del Giro

Tra gli appuntamenti principali della prossima stagione, spicca la 108ª edizione del Giro d’Italia, in programma dal 9 maggio all’1 giugno, dove Continental sarà ancora una volta Top Sponsor e Official Tyre. Parallelamente, il brand supporterà il Giro-E, un’esperienza in e-bike che percorre le stesse strade del Giro, focalizzandosi sulla sostenibilità, un tema centrale nella strategia di sviluppo dell’azienda.

Continental continuerà a essere presente come Official Sponsor anche nelle Classiche del ciclismo italiano. La stagione inizierà l’8 e 9 marzo con la Strade Bianche e la sua Gran Fondo, proseguirà dal 10 al 16 marzo con la Tirreno-Adriatico, il 19 marzo con la Milano-Torino e il 22 marzo con la Milano-Sanremo, che quest’anno vedrà anche la versione femminile, la Sanremo Women. Dopo l’estate, il calendario si concluderà con il Gran Piemonte, Il Lombardia e la sua Gran Fondo, rispettivamente il 9, l’11 e il 12 ottobre.

Tre importanti novità

Oltre a questi eventi consolidati, il 2025 porterà tre importanti novità: il Giro d’Abruzzo, previsto dal 15 al 18 aprile, il Giro Next Gen, dedicato ai talenti under 23, ed in programma dal 15 al 22 giugno, e il Giro d’Italia Women, uno degli appuntamenti internazionali più prestigiosi del ciclismo femminile, che si terrà dal 6 al 13 luglio.

Continental ha inoltre scelto di sostenere il progetto educativo BiciScuola, rivolto agli studenti delle scuole primarie delle province coinvolte dalle corse di RCS Sports & Events. L’iniziativa mira a promuovere la cultura della bicicletta, sensibilizzando i giovani alla sicurezza stradale, al rispetto dell’ambiente e ai valori del ciclismo e della mobilità sostenibile.

Con questa estensione della partnership, Continental rafforza il suo impegno nel ciclismo, unendo valori condivisi come innovazione, sostenibilità e sicurezza, e garantendo agli appassionati nuove stagioni di grande spettacolo e coinvolgimento.

Continental