Con il Giro d’Italia Donne, RCS fa all-in. Sentiamo Vegni

09.01.2024
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Manca ancora la presentazione della seconda edizione del Giro Next Gen, ma la cosa certa è che da quest’anno RCS Sport ha in mano il Giro d’Italia delle tre maggiori categorie: uomini, donne e U23. L’ultimo a fare il suo ingresso nel mondo di Cairo è stato il Giro D’Italia Women, mentre nel 2023 era entrato quello dei giovani. Un investimento importante, dettato dal fatto che il ciclismo non è più parallelo, ma trasversale. Queste tre categorie si toccano e si mischiano, soprattutto nei team WorldTour che hanno (quasi) tutti formazione maschile, femminile e development. 

Lo scorso 12 dicembre c’è stata la presentazione del Giro d’Italia Women
Lo scorso 12 dicembre c’è stata la presentazione del Giro d’Italia Women

Fil Rouge

Mauro Vegni, direttore del ciclismo di RCS Sport, ci guida in questo labirinto che sembra complicato, ma così non è. La parola d’ordine è organizzazione e programmazione, come vedremo.

«E’ normale – racconta Vegni – che crediamo di poter dare un significato maggiore a queste gare (in riferimento a Giro d’Italia Donne e Giro Next Gen, ndr). Il Giro U23 per anni si è fatto, poi è passato in mano alla Federazione e ad altri soggetti. Per alcune edizioni è saltato e successivamente se ne è incaricata ExtraGiro.

«Ora che abbiamo in mano tutti e tre gli eventi, dagli U23 ai professionisti, riusciremo a creare un fil rouge. L’idea è quella di portare il ciclismo ad un piano più alto, infatti questo per noi è un valore aggiunto che può alzare il livello del ciclismo italiano».

Molti ragazzi del Giro Next Gen del 2023 avevano già contratti con le squadre WorldTour…

Vero. Semplicemente questi ragazzi correvano per team di sviluppo di squadre professionistiche. Ci sono corridori che da U23 hanno già risultati o comunque gare con i pro’. Per i corridori italiani (ai quali manca il team WorldTour, ndr) è comunque una vetrina per mettersi in mostra e cercare di entrare nel mondo dei grandi. 

Team WorldTour che sono entrati anche nel mondo del ciclismo femminile.

Il mondo del ciclismo femminile ha avuto una crescita incredibile. In questo RCS ha creduto ed investito. La richiesta di prendere in mano l’organizzazione è arrivata anche da qualche atleta. Voglio ricordare che comunque noi, già negli anni ‘90, avevamo organizzato la Primavera Rosa, che era la versione femminile della Milano-Sanremo. E’ la prima volta che prendiamo in mano un grande Giro ma abbiamo alle spalle l’esperienza di altri eventi.

RCS ha organizzato dal 1999 al 2005 la Primavera Rosa, l’equivalente femminile della Milano-Sanremo
RCS ha organizzato dal 1999 al 2005 la Primavera Rosa, l’equivalente femminile della Milano-Sanremo
Avere in mano tutta l’organizzazione permette di presentarsi al meglio all’UCI?

Certamente. Bisogna che si faccia un calendario ben strutturato. Non si possono più costringere le atlete a fare trasferimenti lunghi in brevi periodi. Questa è la cosa che ci preme maggiormente, perché uomini e U23 hanno un calendario già solido. Si deve pensare, anche per le donne, un mese o poco meno, di attività in zone ravvicinate. 

Che mondo è quello del ciclismo femminile?

Ha una sensibilità particolare, perché il movimento cresce ed è ambizioso e la volontà di arrivare sempre più vicini agli uomini si vede. Anche il semplice fatto che spingessero perché noi di RCS prendessimo in mano l’organizzazione fa capire le loro ambizioni.

Più recentemente è stata inserita nel calendario la Strade Bianche femminile, il movimento è in crescita
Più recentemente è stata inserita nel calendario la Strade Bianche femminile, il movimento è in crescita
La vostra esperienza dal Giro d’Italia uomini come la trasferite a quelli nuovi?

Sappiamo già quello che si deve fare, le necessità si conoscono e questo è importante. I personaggi chiave dell’organizzazione sono gli stessi. Non si può delegare nessun aspetto, ci deve essere la giusta sensibilità nel personale che lavora. Sicuramente aumentano le cose da fare ma se si vuole si può fare tutto. 

Come?

Lo staff è lo stesso, ma si deve programmare bene il lavoro, soprattutto in inverno. Da ottobre a gennaio ci sono tante cose da fare, a partire dai sopralluoghi e dal contattare le sedi di tappa. Inserire questi due nuovi eventi, prima il Giro Next Gen e poi Giro d’Italia Donne, in mezzo ai tanti che già abbiamo ci spaventava. Ma siamo riusciti a far quadrare tutto. Poi la verità uscirà solamente quando le gare saranno in corso. Ma per il momento siamo molto soddisfatti.