eevye e laBardiani CSF Faizanè: una partnership riuscita che si rinnova… Continua dunque anche per la stagione agonistica 2022 la collaborazione tra il marchio bergamasco e la squadra di Reverberi. La realtà di Ivano Pezzotta, conosciutissima nel settore e molto apprezzata dagli stessi corridori, produce cover personalizzate per smartphone in pelle. Per i 25 atleti della squadra di Bruno Reverberi, oltre naturalmente a tutto lo staff, sono state realizzate sia cover “team edition” quanto le esclusive eevyeBAG.
Per i corridori della Bardiani una pratica eevyeBAG da portare durante gli allenamenti
A disposizione dei corridori di Reverberi anche una cover per il tempo libero
Per i corridori della Bardiani una pratica eevyeBAG da portare durante gli allenamenti
A disposizione dei corridori di Reverberi anche una cover per il tempo libero
eevyeBAG
E proprio eevyeBAG rappresenta un prodotto decisamente innovativo, utilissimo per chi va in bicicletta. Si tratta di una custodia “onesize” e resistente all’acqua all’interno della quale poter inserire il telefono, i documenti, la mascherina e gli spiccioli per le soste al bar. Internamente è divisa in due scompartimenti da un pannello in pelle, da un lato si posiziona il telefono e dall’altro la mascherina. Nel pannello centrale sono stati previsti due “slot” per le carte di credito e i documenti, oltre ad una piccola tasca per monete.
La struttura della eevyeBAG è in nylon 210 WR, mentre esternamente è rivestita in pelle con stampa digitale UV. L’interno è invece foderato con un tessuto effetto alcantara, molto morbido al tatto. La cerniera spalmata con dentatura in nylon è anch’essa resistente all’acqua. La misura interna massima per il telefono che può contenere è 168x82mm (equivalente a iPhone13 PROMax oppure un Samsung S21Ultra comprensivi di cover). L’intero ciclo produttivo della eevyeBAG è 100% italiano. Meglio, è progettata, prodotta e confezionata a Bergamo.
Le possibilità di personalizzazione della cover del telefono con EEVYE sono davvero infiniteLe possibilità di personalizzazione della cover del telefono con EEVYE sono davvero infinite
Anche le cover
Per quanto riguarda invece la cover per lo smartphone, anch’essa a disposizione degli atleti della Bardiani, è composta da una base rigida o semi rigida in policarbonato “finita” anch’essa con un effetto “soft touch” per migliorarne la presa. L’inserto personalizzato è invece in vera pelle, tagliato a laser ed assemblato a mano.
«La nostra intera collezione di cover – ha dichiarato Ivano Pezzotta, fondatore e titolare di eevye – è realizzata con inserti in pelle lavorata al laser, successivamente assemblati artigianalmente su basi “soft touch”. Ciascun articolo è realizzato con un’attenta lavorazione artigianale e perfezionato con la massima cura per così poter ottenere un prodotto piacevole e resistente. Un’attenta selezione di pelli toscane, e tecnologia all’avanguardia, rende eevye un prodotto di moda, di alta qualità, e soprattutto interamente Made in Italy».
Con l’Omloop Het Nieuwsblad inizia oggi la stagione delle classiche. Da Gent sede della Omloop, appunto, a Liegi saranno due mesi intensi. Un’altalena fra monumenti, grandi corse e corse di un giorno meno importanti che comunque danno prestigio… e gamba. Già, la gamba. Ne servirà tanta. Ma come ci si prepara? Stare in condizione per due mesi non è facile. Non è facile mantenere il famoso picco di forma.
E quest’anno con lo slittamento della Parigi-Roubaix più avanti è ancora più difficile. Gli altri anni di solito, nella prima parte andavano di scena i bestioni da pavé e poi toccava agli assi delle “cotes”. Davide Ballerini che lo scorso anno vinse proprio l’Het Nieuwsblad ha detto che entrerà in gara un po’ più tardi proprio per non perdere energie in vista della Roubaix. La vuole centrare in pieno.
Pino Toni da quest’anno segue la preparazione della Bardiani Csf FaizanèPino Toni da quest’anno segue la preparazione della Bardiani Csf Faizanè
Bisogna allora concentrarsi sul picco di forma. Che nel ciclismo moderno è sempre più importante per fare la differenza. Una differenza sempre più sottile e complicata da cogliere. E lo facciamo con Pino Toni, coach di lungo corso e oggi coordinatore dei preparatori della Bardiani Csf Faizanè.
Pino, prima di tutto: cos’è il picco di forma?
Il picco di forma è quello che ti permette di raggiungere il massimo delle tue prestazioni. Ma dipende da moltissime cose, come l’obiettivo per cui lo si vuol raggiungere. Se è per una prestazione secca, per un giorno… è difficilissimo da cogliere. Tu puoi stilare il tuo programma di avvicinamento, le tue tabelle, ma poi bastano “mezza malattia”, cinque giorni di pioggia che non ti consentono di allenarti al meglio e già si mette tutto in discussione. Quindi non dipende totalmente dal corridore.
E se invece si punta ad un grande Giro?
E’ un po’ più “facile”. Volendo puoi programmare il tuo picco anche durante quelle tre settimane. Puoi costruire la tua condizione durante la corsa. E puoi scegliere: puoi decidere di presentarti alla prima tappa già al top o cercare di arrivare con più energie all’ultima settimana, che solitamente è la più dura e la più decisiva.
Davide Ballerini re dell’Omloop Het Nieuwsblad dello scorso anno vuol dosare al meglio le energie per essere super alla RoubaixBallerini re dell’Het Nieuwsblad dello scorso anno vuol dosare al meglio le energie per essere super alla Roubaix
Però abbiamo visto che in questi ultimi anni a decidere è stata la seconda settimana e non l’ultima. Nella terza spesso i valori sono più livellati. Guardiamo Bernal e Pogacar lo scorso anno…
Perché nella terza controlli: cambiano le tattiche, anche di testa se non ne hai bisogno ti poni in altro modo. E poi se c’è l’occasione di attaccare la devi cogliere, anche se è alla seconda settimana.
Quanto dura la finestra temporale del picco?
Di base direi una settimana o poco più, ma dipende da tante cose. Quanto stai correndo? E’ una corsa a tappe? Perché puoi puntare ad aver un picco super o anche un picco di forma che miri a limitare l’accumulo di fatica. Faccio un esempio: lo scorso anno Damiano Caruso al Giro d’Italia alla terza settimana non era più forte che all’inizio, ma erano gli altri che erano calati. Lui aveva recuperato meglio.
Quindi nel caso di Ballerini tra Fiandre e Roubaix, o per altri corridori magari che puntano alle Ardenne si può essere al top per tutto il periodo che gli interessa?
Sì. Ci sono stati corridori che in otto giorni, da domenica a domenica, hanno vinto grandi classiche. Diciamo che alternando corse di un giorno e il recupero si può arrivare a 15 giorni. In un grande Giro invece, punti ad avere un altro tipo di picco. Un picco che più che alla prestazione miri al recupero. Per esempio imposti una preparazione che prevede una grande base aerobica. Magari hai punte di prestazione leggermente inferiori, ma recuperi meglio. E il recupero è il “Sacro Graal” per chi mira alle corse a tappe.
Gilbert, come Rebellin qualche anno prima, nel 2011 ha vinto Amstel, Freccia (in foto) e Liegi in una settimanaGilbert, come Rebellin qualche anno prima, nel 2011 ha vinto Amstel, Freccia (in foto) e Liegi in una settimana
La tecnologia consente di arrivare al meglio più facilmente oggi…
Sì, ma per me incidono molto anche le motivazioni nel discorso del picco di forma. Alcuni corridori dicono prima del via: questa è la mia corsa. Per tanti motivi: economici, per aspettative del team, per motivi personali… Ricordo nella Vuelta del 2012 che Contador fece fare delle magliette con su scritto: “E’ la mia Vuelta”. E le fece fare all’inizio, non a Madrid. Alberto rientrava dalla squalifica. Era super convinto e motivato. Andò a fare l’Eneco Tour… vi rendete conto: Contador all’Eneco, una corsa in cui non ci azzecca niente… E sì che aveva di fronte il miglior PuritoRodriguez di tutti i tempi.
Quanti picchi si possono fare in una stagione?
Oggi direi non più di due. Ma anche in questo caso dipende da tanti fattori: motivazioni, capacità di recupero, calendario. Se tu, come Ballerini, prevedi un picco in primavera, poi diventa più difficile trovare le stesse motivazioni per il resto della stagione. Pensateci: finiscono le classiche e poi stacchi. E cosa c’è? Il Giro, Il Tour… Non fai il picco per il Lombardia. Il Lombardia non si programma. Al Lombardia si arriva con le energie al lumicino. Poteva programmarlo Bartoli, ma perché aveva grandi motivazioni.
Il secondo picco per il cacciatore di classiche dipende molto dalle caratteristiche del mondiale…
Sì, ma nel mezzo se non ha ambizioni di classifica nei grandi Giri come trovi le motivazioni giuste per lavorare? Perché per raggiungere il picco devi lavorare duramente. Le motivazioni, ripeto, sono fondamentali, soprattutto se nel primo picco hai raccolto i risultati.
Lo scorso anno Caruso emerse nella terza settimana perché era meno affaticato di tanti altriLo scorso anno Caruso emerse nella terza settimana perché era meno affaticato di tanti altri
Perché? Se non hai raccolto quanto pensavi non dovresti essere più motivato, più “arrabbiato”?
Se hai fatto bene sei più sicuro di te stesso e mentalmente al via ti poni in una fascia alta tra i pretendenti.
A livello di numeri qual è il picco che dà più watt?
Non si tratta solo di watt. Il picco è quello stato psicofisico che ti permette di staccare gli altri e non è sempre apprezzabile dagli strumenti. E’ un qualcosa di fisiologico. Da come si è capito, in quei giorni di ottima forma l’organismo reagisce meglio agli sforzi nel suo insieme. Tu, per esempio, puoi fare i tuoi migliori valori sui 20′ in un altro momento ma magari avevi solo svolto il riscaldamento e poi il test. Quando sei nel picco puoi farlo anche dopo 3-4 ore di gara, perché hai l’energia giusta.
Energia giusta…
Sì, perché il picco è una condizione fisiologica. E’ la tua chimica. E’ la tua chimica che ti permette di utilizzare al meglio gli zuccheri per le gambe e per il cervello, hai un’altra attenzione mentale, una certa sicurezza, ti senti forte… la tua chimica è perfetta.
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Per il terzo anno consecutivo l’abbigliamento da riposo della Bardiani-CSF-Faizanè sarà ancora firmato da Clique. Per il 2022 la collaborazione con il team guidato da Roberto Reverberi si arricchisce però anche di nuovi prodotti. Saranno infatti marchiati Clique zaini, borse del freddo e i trolley ufficiali della squadra.
Gli atleti Bardiani avranno a disposizione delle comode tute e delle polo per il pre-garaGli atleti Bardiani avranno a disposizione tute e polo per il pre-gara
Per atleti e staff
Clique accompagnerà gli atleti e lo staff della Bardiani-CSF-Faizanè in ogni momento della stagione al di fuori delle gare. Si parte dalla tuta da riposo in abbinamento con polo, t-shirt e doppia felpa casual, fino ad arrivare ai giubbotti antivento, agli smanicati e ai piumini, indispensabili per proteggere dal freddo. Vestiranno Clique anche i membri dello staff a cui saranno fornite le camicie ufficiali.
Come dicevamo all’inizio, la novità del 2022 è però rappresentata dalla valigeria. Ciascun atleta avrà a disposizione una comoda “borsa del freddo” personalizzata con il proprio nome. Stiamo parlando di un accessorio oggi più che mai fondamentale dove riporre tutto ciò che può servire in corsa.
Sono personalizzati anche gli zaini e i trolley che accompagneranno i ragazzi del team durante tutte le trasferte.
Clique ha pensato anche ai direttori sportivi fornendo loro una borsa porta computer e documenti, utile e comoda per le riunioni tecniche e i meeting pre-gara.
Per affrontare anche il clima più freddo ci saranno a disposizione anche delle giacche ed uno smanicatoPer affrontare anche il clima più freddo ci saranno a disposizione anche delle giacche
L’importanza del riposo
Roberto Reverberi, team manager della Bardiani CSF Faizanè, ha così spiegato e commentato il rinnovo dell’accordo con il brand lombardo.
«La partnership con Clique – dice – è per noi molto importante. Siamo sempre attenti ai materiali tecnici da usare in gara, ma oggi il riposo e il recupero sono altrettanto fondamentali. Poter fornire ai nostri atleti materiali da riposo di primissima qualità è fondamentale. Altrettanto lo è per tutto lo staff, spesso operativo anche 12 ore al giorno.
«Le esigenze di un team di ciclismo sono molte e Clique in questi tre anni di partnership le ha soddisfatte pienamente, accrescendo ulteriormente il proprio impegno nel 2022 al nostro fianco. Non posso che ringraziare l’amico Mario Bianchi per l’importante supporto al nostro team, e cercheremo di ripagare la sua fiducia con una stagione molto importante dal punto di vista di prestazioni e risultati».
Anche lo staff Bardiani vestirà Clique, qui la maglietta per i massaggiatoriAnche lo staff Bardiani vestirà Clique, qui la maglietta per i massaggiatori
Soddisfazione reciproca
La stessa soddisfazione espressa da Roberto Reverberi la ritroviamo nelle parole di Mario Bianchi, Amministratore Delegato di New Wave Italia Srl, che cura la distribuzione di Clique nel nostro Paese.
«Siamo felici ed orgogliosi di confermare anche nel 2022 la partnership fra Clique e Team Bardiani CSF Faizanè – esordisce – fin qui ricca di grandi soddisfazioni. Clique, brand internazionale che da molti anni veste varie squadre World Tour, ha avuto modo di apprezzare quanto il Green Team sia supportato ed amato dagli appassionati italiani. La passione straripante per il ciclismo ci accomuna alla famiglia Reverberi che gestisce una struttura professionale ed efficiente con cui è un vero piacere collaborare».
La collaborazione con la Bardiani CSF Faizanè ha permesso a Clique di arricchire il proprio catalogo prodotti. E’ lo stesso Mario Bianchi a confermarlo.
«Abbiamo raccolto sia dagli atleti che dallo staff – spiega – apprezzamento per la qualità dell’abbigliamento Clique e feedback preziosi che ci hanno permesso di aggiungere al catalogo 2022 molti nuovi capi per il fuori gara facendo tesoro dell’esperienza maturata al seguito delle corse».
Per gli spostamenti gli atleti e lo staff avranno a disposizione dei comodi trolleyPer gli spostamenti gli atleti e lo staff avranno a disposizione dei comodi trolley
Conosciamo Clique
Clique è oggi un brand leader europeo nell’abbigliamento personalizzabile ed offre un vasto assortimento di indumenti sportivi e casual, comodi e funzionali, resistenti nel tempo ed eco-sostenibili. Tutti i prodotti sono idonei all’applicazione di stampe e ricami per la personalizzazione con loghi e grafica pubblicitaria nonché per il merchandising e la creazione di private labels.
Grande attenzione è riservata al servizio post vendita: consegne rapide e riassortimenti garantiti dalla rete capillare di rivenditori Promowear, Sporstwear e Workwear al servizio di aziende, agenzie, società sportive, enti, scuole ed associazioni. In aggiunta alla tradizionale distribuzione B2B il sito www.clique.shopoffre ai consumatori privati gli articoli Clique per uso personale, senza marchi né decorazioni. Qui è anche possibile trovare l’abbigliamento fuori gara della Bardiani-CSF-Faizané.
Dopo aver sentito le parole di Robbert De Groot, cerchiamo di capire se alla Bardiani lavorino in modo così diverso. Parla Rossato. La filosofia è la stessa
Umberto Marengo si sta facendo vedere spesso al Giro. Va in fuga, va a caccia dei traguardi volanti, aiuta i compagni. Aveva ragione Reverberi a dirci che era un duro
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Corridori come piccioni viaggiatori: vengono e vanno. Qualche giorno a casa e poi via di nuovo su qualche aereo, per qualche corsa. E’ una giostra con la quale bisogna assolutamente prendere il ritmo. E con la qualeMartin Marcellusi sta prendendo le misure.
Lo stesso Alessandro Verre ieri aveva accennato a questa difficoltà di adattarsi. E due anni fa Lonardi fu tra i corridori in assoluto che gareggiò di più. Fece 60 giorni di gara nel “mutilato” 2020 del Covid e gli capitò di restare a casa per ore, più che giorni. Giusto il tempo di cambiare la valigia. E’ un dazio che spesso pagano a più caro prezzo i giovani.
Come detto, abbiamo bussato alla porta di Martin Marcellusi, neopro’ della Bardiani-Csf-Faizané. Il laziale proprio in questi giorni è a cavallo fra due gare: il Tour of Antalya alle spalle e il Gran Camino in vista. Almeno così dovrebbe essere, visto che non è uscito benissimo dalla gara turca e potrebbe alzare bandiera bianca. Tuttavia il concetto non cambia. Anche perché Marcellusi ha già assaggiato in passato questo viavai.
Al Tour of Antalya il romano (classe 2000) ha lavorato per la squadra. Non è uscito benissimo per problemi di stomacoAl Tour of Antalya il romano (classe 2000) ha lavorato per la squadra. Non è uscito benissimo per problemi di stomaco
Martin sei tornato il 14 febbraio dalla Turchia e il 22 dovresti ripartire per la Spagna, come gestisci questi giorni?
Devo fare due giorni di scarico, uno di riposo totale e poi riprendere con un’uscita di 3 ore con qualche lavoretto sulla forza, visto che in Turchia tra gare e sgambate non è stato possibile farne. Quindi devo fare una distanza il quinto giorno: 4 ore, 120-130 chilometri. Quindi un’uscita blanda e via.
E a livello di testa, si stacca?
Nei primi due giorni “ho spento” tutto! E mi sono concesso anche qualche “sgarro” nei pasti, ma poi mi sono rimesso subito sotto al 100 per cento, come richiede il mondo dei pro’.
Quando dici che sgarri cosa intendi?
Sono sgarri relativi. Nel senso che anziché mangiare la pasta in bianco o con il pomodoro semplice, mangio una carbonara. E se si fa una passeggiata magari ci si ferma al McDonalds. Ma ripeto si fa al massimo nei primi due giorni e quando si pedala.
Cosa fai in quei due giorni scarico?
Esco con degli amici cicloamatori che magari non vedo da 20 giorni. Si va a prendere un caffè. E’ quasi più il tempo che si passa al bar che in bici! E’ un’uscita goliardica, diciamo così.
Marcellusi si gode il sole dei borghi sulle colline ad Est di Roma in questi frangenti a casa (foto Instagram)Marcellusi si gode il sole dei borghi sulle colline ad Est di Roma in questi frangenti a casa (foto Instagram)
E poi c’è la valigia, da fare e disfare. In Turchia quante divise hai portato?
Essendo una corsa a tappe e valutando il clima, ho portato due completini estivi e due body. L’hotel ci lava i sacchetti e la sera stessa li riprendiamo, però se questo non dovesse accadere tu devi comunque essere pronto. Il body invece sapendo che c’erano delle tappe non lunghe e abbastanza piatte, l’ho utilizzato… ma più per una questione estetica.
E quando sei tornato a casa? Hai dato tutto a mamma!
Eh sì! Io vivo con i miei e ci ha pensato mia madre. Avevo preparato una sacca con i panni sporchi. Poi per allenarmi chiaramente uso altri completi. La Bardiani-Csf-Faizanè ci ha dato un bel po’ di materiale.
Definiamo un bel po’…
Ohi, faccio due conti al volo. Una ventina di divise fra estive ed invernali, più manicotti, gambali e “tre quarti” in quantità. Credo una decina di pezzi ciascuno. Poi tutta roba top, di Alé!
Cosa ti colpisce di questi giorni a casa? E’ più il godersi il riposo o il pensiero di ripartire?
La vita è più o meno sempre la stessa, ma il mio pensiero più grande è sul come si viaggia. Spesso sono viaggi strazianti. Per esempio proprio per tornare dalla Turchia, abbiamo lasciato l’hotel alle 9 turche (il fuso è di due ore, ndr), siamo arrivati ad Istanbul con un volo interno e lì abbiamo fatto tre ore di scalo. Poi abbiamo ripreso l’aereo e siamo atterrati a Roma. Alla fine tra una cosa e l’altra sono arrivato a casa alle 20… italiane, vale a dire alle 22 turche. In questi viaggi cerchi di non mangiare troppo. Qualche complesso, qualche pensiero c’è sempre: un po’ perché bisogna limitarsi e un po’ per una questione d’igiene. Se ci mettiamo che neanche stavo benissimo di stomaco…
Ecco, con il fuso come ci si regola?
Nel caso della Turchia che era solo due ore avanti, all’andata non ci sono stati grandi problemi. Anziché andare a letto alle 23 ci andavo verso mezzanotte e mezzo, approfittando anche del fatto che al mattino la sveglia non era prestissimo. Al ritorno invece è stata più complicata. Faccio fatica ad arrivare alle 22. In ogni caso cerco sempre di “prendere l’orario” il prima possibile. In più non prendo pastiglie per il sonno, meglio evitare.
E per il resto a casa cosa fai?
La mia fidanzata, Cristina, è siciliana e in questi momenti cerco di passare del tempo con lei. O vado io in Sicilia, o viene lei nel Lazio. Ci piace fare delle passeggiate. Questo è il mio vero stacco.
Non solo uscite blande nei giorni a casa tra una gara e l’altra. I richiami sono indispensabili (foto Instagram)Non solo uscite blande nei giorni a casa tra una gara e l’altra. I richiami sono indispensabili (foto Instagram)
Invece per il viaggio come ti organizzi? Libri, film…
Ah, ah, ah, rido perché proprio in quest’ultima trasferta ho perso le cuffie. E io principalmente sento la musica su Spotify, anche se ho notato che concentrandomi sui testi mi sembra che il tempo scorra più lentamente. L’alternativa alla musica è vedere i film su Netflix.
Che genere di film?
Non vorrei sembrare una femminuccia, ma mi piacciono quelli d’amore strappalacrime o il genere opposto: film d’azione, con sparatorie. Dipende dal “mood” del momento.
Riguardo ai materiali: caschi, bici… come ci si organizza?
Il casco lo portiamo noi. Come la maggior parte dei corridori, anche io lo attacco alla maniglia del bagaglio a mano (come nella foto di apertura, ndr), tanto non ci sono problemi per portarlo nella cabina dell’aereo. Per la bici ci pensa la squadra, ma a volte per questioni logistiche può capitare che una viaggi con te.
I meccanici del team al lavoro con i prodotti a marchio ElevenI meccanici del team al lavoro con i prodotti a marchio Eleven
Novità Bryton Rider S500
Il marchio Bryton è sicuramente uno dei brand di maggiore prestigio presenti all’interno del catalogo 2022 di Ciclo Promo Components. In questa stagione gli atleti della Bardiani CSF Faizanè potranno in particolare contare sul nuovissimo Rider S500 (foto di apertura). Si tratta di un ciclocomputer dalle tantissime funzioni al cui sviluppo hanno dato il loro contributo gli atleti della Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux.
Il Rider S500 nasce con un hardware dal design efficiente ed elegante, con un nitido schermo da 2,4″ e 4 semplici pulsanti. Tra le nuove funzionalità avanzate vanno segnalate il Live Tracking, il Climb Challange, il sensore di luce ambientale e la possibilità di effettuare registrazioni senza interruzioni. Sono stati potenziati software e hardware. E’ stata inoltre migliorata l’interfaccia utente e sono state aggiornate le funzioni di percorso e allenamento.
Le luci di posizione a marchio Eleven utilizzate dagli atleti del team in allenamentoLe luci di posizione a marchio Eleven utilizzate dagli atleti del team in allenamento
Per i meccanici c’è Eleven
Per la stagione 2022 lo staff tecnico della Bardiani CSF Faizanè potrà contare ancora una volta sulla qualità dei prodotti Eleven. Stiamo parlando di un marchio di proprietà di Ciclo Promo Components che ha voluto mettere a disposizione dei praticanti gli stessi prodotti utilizzati dai professionisti.
Nel loro lavoro i meccanici della Bardiani CSF Faizanè avranno a disposizione un’ampia dotazione di chiavi da lavoro. La fornitura alla squadra è completata dai sistemi di illuminazione anteriori e posteriori, che accompagneranno i ragazzi del team nei loro allenamenti contribuendo alla loro sicurezza.
Ogni prodotto Eleven è curato nei minimi dettagli per essere funzionale al suo utilizzo.
Avanti insieme
Azienda e team hanno confermato la loro rispettiva soddisfazione per un accordo che li vedrà ancora insieme anche per la stagione 2022.
Loris Campagnolo, socio-fondatore e responsabile marketing Ciclo Promo Components, ha così commentato la conferma della partnership con la Bardiani CSF Faizanè.
«Siamo estremamente soddisfatti – esordisce – che il team diretto da Roberto Reverberi abbia ufficializzato anche per la stagione 2022 l’utilizzo dei Ciclo Computer Bryton, come pure dei prodotti del marchio di nostra proprietà Eleven per quanto riguarda gli attrezzi officina e le luci».
I meccanici del team al lavoro con le forniture a marchio ElevenI meccanici del team al lavoro con le forniture a marchio Eleven
Il punto con Reverberi
Roberto Reverberi, team manager della Bardiani CSF Faizanè, ha voluto ringraziare la famiglia Campagnolo con queste parole.
«Ringrazio Loris Campagnolo – ha detto – per la fiducia accordataci anche per questa stagione. Siamo felici di continuare in una partnership tecnica che si sta sviluppando in maniera molto positiva. Abbiamo avuto il piacere di testare in anteprima il nuovo Bryton Rider S500, sviluppato sulle esigenze dei ciclisti professionisti. Altrettanto importante – ha voluto concludere – la fornitura di componenti tecniche a marchio Eleven per i nostri meccanici, senza dimenticare le luci di posizione, che i nostri atleti utilizzano in allenamento. Uno strumento oggi fondamentale per la sicurezza stradale, un tema che ci sta molto a cuore».
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Abbiamo chiesto a Johnny Carera se esiste un modo di arginare il numero dei passaggi (immotivati) al professionismo e la conseguente scia di disoccupati
A colorare un po’ d’azzurro questo avvio di stagione non c’è stato solo Giovanni Lonardi con la sua vittoria in Spagna. Domenica in Turchia Enrico Zanoncello ha sfiorato il successo nella sua prima gara, il Grand Prix Megasaray. Certo, non era di primissimo livello, con sole due squadre professional al via, ma è pur sempre un risultato di valore per un corridore di 24 anni che ha una gran voglia di emergere. Anche perché nelle sue vene scorre sangue… olimpionico.
Enrico viene da Isola della Scala (VR), lo stesso piccolo centro di Elia Viviani e i due sono anche lontani cugini. E’ proprio vedendo le gesta del suo parente, che Zanoncello ha deciso di fare della sua passione acquisita da bambino il suo lavoro: «Ho iniziato ammirandolo, volendolo imitare. Ho fatto tutta la trafila dalla G1 fino agli juniores e approdando prima alla Colpack e poi alla Zalf, e questa è stata la mia fortuna».
Zanoncello è nato a Isola della Scala il 2 agosto ’97. Lo scorso anno ha centrato due Top 10Zanoncello è nato a Isola della Scala il 2 agosto ’97. Lo scorso anno ha centrato due Top 10
In che senso?
Alla Colpack non mi trovavo male, ma è stato alla Zalf che ho imparato davvero che cos’è il mestiere del corridore, anche nelle piccole cose. E’ stata una scuola straordinaria, infatti sotto la loro guida ho cominciato a vincere in maniera continua e questo mi ha portato lo scorso anno al passaggio alla Bardiani.
Tu e tuo cugino siete simili?
Come caratteristiche abbastanza, ma non fisicamente. Elia è più alto, inoltre ha una maggiore resistenza affinata negli anni come spero di poter fare anche io. Io forse sono un velocista puro, o meglio mi ritenevo tale, ma tra gli insegnamenti che mi sono portato dietro dalla Zalf c’è anche l’aver compreso che ormai corse per velocisti puri non ci sono più perché non ci sono gare completamente pianeggianti. Un velocista deve saper affrontare le salite e tenere, considerare che dislivelli di 1.500-2.000 metri sono la norma anche per gare che finiscono con la volata di gruppo. Ma per esserci, in quella volata, devi saper resistere anche quando la strada si rizza sotto le ruote.
La volata vincente di Gudmestad su Zanoncello, terzo è Nicolas Dalla Valle (foto Velo Alanya)La volata vincente di Gudmestad su Zanoncello, terzo è Nicolas Dalla Valle (foto Velo Alanya)
Raccontaci un po’ la tua prima esperienza del 2022…
Come detto non era proprio una garona. C’eravamo noi e la Uno-X e quando è partita la fuga, siamo state noi due a tenere il controllo della corsa e ricongiungere il gruppo. Poi abbiamo preparato la volata, ma lì il norvegese Gudmestad è stato più bravo. Comunque come inizio va bene, rispecchia quello che mi aspettavo.
Quando hai iniziato ad allenarti in vista del 2022?
Molto presto, già a metà novembre ero in bici. Il 2021 non è stato un anno tanto fortunato, infatti ho corso solo per 40 giorni e una buona condizione l’avevo solo all’Adriatica Jonica Race (due prestazioni nella Top 5, ndr). Il problema è stato che a inizio stagione ho avuto un infortunio al ginocchio sinistro, poi quando la condizione stava arrivando, a luglio mi sono fratturato la clavicola. Ho ripreso a fine agosto, ma ormai era impossibile ritrovare il giusto colpo di pedale. Per questo ho ripreso presto, proprio con l’obiettivo, concordato con il team, di emergere sin dalle prime corse.
Il gruppo Bardiani è rimasto ad allenarsi in Turchia per il Tour d’Antalya dal 10 febbraio (foto Bardiani)Il gruppo Bardiani è rimasto ad allenarsi in Turchia per il Tour d’Antalya dal 10 febbraio (foto Bardiani)
Però ti abbiamo visto anche all’ultimissima gara, la Serenissima Gravel…
Sì, mi incuriosiva molto quell’esperienza, però se devo essere sincero, di gravel aveva ben poco, praticamente è stata una corsa solo con ruote più larghe… Per me gravel è sinonimo di avventura, un concetto diverso di stare in bici. Non mi ha trasmesso particolari sensazioni.
Nelle foto ti si vede spesso con gli occhiali. Li usi anche in gara?
Bell’argomento. A dir la verità fino allo scorso anno correvo senza niente, poi quest’inverno il mio preparatore Pino Toni ha detto che dovevo utilizzare le lenti a contatto perché in corsa mi concentravo troppo sulla vista. Io sono astigmatico, ci vedevo ma dovevo sforzare la vistae non mi rendevo contodelle energie sprecate. Così ho iniziato a usare le lenti, sia in allenamento che in gara e la differenza è enorme, proprio perché non mi concentro più sulla vista e riesco ad andare molto meglio. Tanto è vero che per curiosità ho riprovato a pedalare senza lenti e la differenza è stata enorme.
In azione alla Serenissima Gravel, conclusa al 15° posto a 3’04” da LutsenkoIn azione alla Serenissima Gravel, conclusa al 15° posto a 3’04” da Lutsenko
Questa piazza d’onore è uno stimolo a salire ancora quel gradino?
Sicuro, è il mio obiettivo, voglio vincere qualcosa. Non farò molte grandi corse, anche se siamo stati invitati per alcune gare in Belgio, le gare di contorno alle prove del WorldTour e anche in prove in Croazia. Farò anche alcune gare importanti, come ad esempio l’Uae Tour ma non pretendo certo di vincere lì, devo fare esperienza. L’importante è continuare a crescere e cogliere le occasioni, vincere quando e dove capiterà.
Qual è la gara che tieni nel cuore?
Penso che per un velocista come me la Milano-Sanremo sia il sogno più grande, quella che da sola vale una carriera. Magari un giorno, chissà…
Filippo Zana (in apertura foto Barioglio) è uno dei corridori italiani più attesi. Il veneto, classe 1999, ha già iniziato la sua stagione agonistica, la terza tra i professionisti. Ogni anno il corridore della Bardiani Csf Faizanè è cresciuto sempre un po’.
E proprio da qui partiamo: dalla crescita. Vogliamo fare un confronto fra la sua settimana tipo, di questo periodo, fra il primo e il terzo anno da pro’. Iniziamo…
In Spagna, Zana (in terza ruota) ha messo nel sacco i primi giorni di corsa. Prossima gara l’OmanIn Spagna, Zana (in terza ruota) ha messo nel sacco i primi giorni di corsa. Prossima gara l’Oman
Filippo, facciamo prima di tutto un breve sunto che spieghi un po’ le differenze della tua preparazione dell’inverno 2019, quello del debutto tra i grandi, e quello 2022…
La cosa principale di cui mi sono accorto è che mancava la forza e infatti ho incrementato la palestra. Adesso cerco di farla tutto l’anno. Da neopro’, verso gennaio smettevo.
E i chilometri?
Più o meno sono quelli, anche se a fine stagione, visto il mio calendario, saranno 5-6mila in più. Quel che secondo me è cambiato nell’allenamento è l’intensità: magari non faccio troppe ore, ma le faccio più di qualità. Mi sono accorto che mettendo dentro più soglia e tanto medio si fa la differenza. Ma poi c’è un’altra cosa che ho notato, soprattutto quest’anno.
Quale?
Il peso. Quest’anno sono arrivato alle prime gare di stagione in Spagna già con il peso giusto, cosa che non facevo in passato. E devo dire che ho notato una bella differenza, soprattutto in salita. Ho avuto buone sensazioni. Gli altri anni mi presentavo con un paio di chili in più.
Quanto sei alto e quanto pesi?
Sono alto 1,85 metri per 65 chili.
Per i dislivelli così importanti nelle sue distanze Zana ha la fortuna di avere salite lunghe come il Monte GrappaPer i dislivelli così importanti nelle sue distanze Zana ha la fortuna di avere salite lunghe come il Monte Grappa
Caspita! Quindi non lo fai perché vuoi dimagrire nel corso della stagione?
No, non è mai stato un cruccio per me il peso. Però partire meglio sotto questo punto di vista ti consente poi di non perdere forza. Poi magari in stagione un altro chilo tra le alte temperature e le tante gare lo perderò, ma non è un obiettivo.
Passiamo alla tua settimana tipo. Facciamo il “ping pong” tra il Filippo 2019 e quello di quest’anno. Partiamo dal lunedì…
Due ore tranquille. E questo non è cambiato.
Martedì?
Adesso vado in palestra. Faccio i classici esercizi a corpo libero come addominali, flessioni, dorsali… Passo poi allo squat con il bilanciere su cui carico circa 60 chili e alla pressa con 75-80 chili… Non un carico enorme, perché faccio molte ripetute, 30. Dopo la palestra esco per un’ora e mezza in scioltezza, cercando di non scendere mai sotto le 90 pedalate, sia che vada di 39 che di 52.
E il vecchio martedì?
Non c’era la parte in palestra. Per fare la forza uscivo in bici e facevo le classiche SFR in salita. Devo dire che la differenza la sento parecchio.
Zana in allenamento con la bici da crono. Il vicentino nelle preparazione è seguito da Paolo Artuso, con cui lavora da 5 anniZana in allenamento con la bici da crono. Il vicentino nelle preparazione è seguito da Paolo Artuso
Passiamo al mercoledì…
Faccio 3 ore 30′ – 4 ore, con lavori al medio per un totale di un’ora. Per esempio 3×20′, poi dipende anche dalle gare che si profilano e quanto manca alle corse. Faccio il medio sia in pianura che in salita. Il farlo anche in pianura è la differenza maggiore rispetto al passato. Prima infatti lo facevo quasi esclusivamente in salita. Invece ho visto che eseguire il medio in pianura è molto utile per la crono.
A proposito, usi mai la bici da crono?
Sì, almeno una volta a settimana. Soprattutto il lunedì. Un paio d’ore che sono importanti per la guida, per abituarsi alla posizione…
Una curiosità, Filippo: ma quando un professionista dice che fa il medio a quanto va in pianura? E su una salita intorno al 6-7%?
In pianura si oscilla tra i 40 e 45 chilometri orari. In salita su quelle pendenze siamo sui 20 all’ora.
Giovedì…
Cerco di fare almeno 5 ore, insomma la distanza. Faccio salite lunghe, ma senza forzare, anche più piano del medio, come si dice in gergo con la “catena in tiro”. La differenza rispetto al 2019 riguarda non tanto le ore quanto il dislivello. Adesso arrivo regolarmente a 2.500-3.000 metri, prima ero sui 1.500. Ho la fortuna di avere salite importanti vicino casa come Asiago o il Monte Grappa.
E siamo al venerdì…
Adesso ripeto quanto fatto il martedì, quindi palestra e bici. Prima facevo 2-3 ore con delle SFR. Con la palestra mi trovo bene e soprattutto d’inverno oltre a fare forza prendo anche meno freddo.
Filippo con il suo… amico Vior (foto Instagram)Filippo con il suo… amico Vior (foto Instagram)
Sabato?
Sono altre 3 ore con dei lavori sempre sulla forza. Stavolta faccio le SFR al medio per un totale di circa un’ora. Solitamente le mie ripetute sono da 10′ ognuna e terminano con una volata per velocizzare un po’. Prima di ogni lavoro, faccio almeno una quarantina di minuti di riscaldamento. Rispetto al mio vecchio sabato, cambiano le SFR: prima le facevo da 5′ e anche con un po’ meno d’intensità. Adesso riesco a girare un rapporto un po’ più duro.
Infine ecco la domenica…
Faccio 4 ore, 4 ore e 30′ con dei bei lavoretti di intensità. Inserisco della soglia e del fuori soglia. Faccio dei 20”-40” e dei 40”-20”, suddivisi solitamente in tre serie da 5′. Prima e dopo faccio un po’ di medio. Inoltre non manca una salita a soglia con l’ultimo minuto fuori soglia.
Che differenze ci sono con la tua vecchia domenica?
La differenza principale è che non facevo i 40”-20”, ma più medio.
E poi torni a casa… Com’è il tuo recupero attuale e quello di tre anni fa?
Quello è lo stesso. Torno, mangio, mi sdraio un po’ sul divano e poi vado a trovare il mio cavallo,Vior… Mi rilasso così.
La stagione 2022 è appena cominciata, sono tante le novità che il team Bardiani-CSF-Faizanè ha presentato, a partire dal suo roster. I Reverberi sono però ripartiti da alcuni punti saldi, a partire dalle MCipollini di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa, per continuare con Gaerne e le sue calzature.
La casa trevigiana ha infatti firmato un accordo anche per questo anno, in virtù della sua presenza nel professionismo, ma anche in vista del 60° anniversario della fondazione dell’azienda. Le scarpe prescelte sono le G.STL, un concentrato di performance e affidabilità che ha convinto fin da subito subito anche due campioni come Giovanni Visconti e Sacha Modolo.
Gaerne nel suo sessantesimo anniversario rinnova la collaborazione con Bardiani CSF Faizanè
Gaerne consolida il suo impegno nel professionismo anche per la stagione 2022
Gaerne nel suo sessantesimo anniversario rinnova la collaborazione con Bardiani CSF Faizanè
Gaerne consolida il suo impegno nel professionismo anche per la stagione 2022
Parola ai pro’
La collaborazione appena rinnovata ha trovato un riscontro positivo anche dagli atleti che saranno i protagonisti di questa stagione appena avviata. Giovanni Visconti conferma il suo feeling con la G.STL: «Per me sarà la seconda stagione con questa calzatura, ma sappiamo bene che per i problemi fisici avuti lo scorso anno sarà come la prima. Con il vantaggio però di conoscere già molto bene tutte le caratteristiche tecniche della mia Cipollini Dolomia e delle mie Gaerne G.STL».
La calzatura è stata una piacevole scoperta anche per i nuovi arrivi, come Sacha Modolo: «Al mio ritorno in Bardiani-CSF-Faizanè ho trovato un ambiente familiare, ma materiali tecnici da top team. Abbiamo già testato varie situazioni, simulando sprint ad alta velocità, dopo molte ore di allenamento e la scarpa ha reagito alla perfezione. Prima comoda nelle lunghe ore di allenamento e grazie alla regolazione rapida, molto reattiva negli sprint con la tomaia che aderendo bene in tutti i punti, favorisce la spinta riducendo al minimo la dispersione».
Internamente l’imbottitura high-tech è perforata per una migliore traspirazione
Il Tallone Anatomic Heel Cup 1.0 rende la calzata avvolgente anche durante gli sprint
Internamente l’imbottitura high-tech è perforata per una migliore traspirazione
Il Tallone Anatomic Heel Cup 1.0 rende la calzata avvolgente anche durante gli sprint
Come sono fatte
Il design pulito e le caratteristiche tecniche, fanno di questa G.STL una calzatura adatta a ogni corsa, realizzata in un unico pezzo di microfibra con foratura a laser per garantire un’ottima ventilazione. Il Tallone Anatomic Heel Cup 1.0 dalla nuova forma anatomica, combinato con la tecnologia Tarsal Support System 1.0 garantisce la posizione perfetta del piede all’interno della calzatura, per una trasmissione e un controllo della potenza senza pari. Il sistema di chiusura Infit Closure System dispone di otto zone di fissaggio che forniscono infinite possibilità di regolazione e una chiusura precisa.
Il sistema di chiusura BOA a due rotori permette di avere una chiusura efficace in ogni condizione
E’ possibile arretrare la posizione della tacchetta di 9 mm rispetto allo standard precedente.
Il sistema di chiusura BOA a due rotori permette di avere una chiusura efficace in ogni condizione
E’ possibile arretrare la posizione della tacchetta di 9 mm rispetto allo standard precedente.
Dinamiche e leggere
Pronta ad affrontare le più difficili corse al mondo, la G.STL dispone dell’innovativo rotore BOA Li2, dotato di micro-regolazione progressiva. Facile, rapida e precisa, questa chiusura assicura un supporto dinamico per qualsiasi tipo di corridore della Bardiani CSF Faizanè. Analizzando la scarpa in ogni suo dettaglio infatti si percepisce una qualità costante in ogni particolare.
La linguetta Fit Tongue 1.0 utilizza uno spessore variabile nella sua sezione longitudinale e trasversale, ottenuto grazie alla tecnica di costruzione senza cuciture. La soletta EPS comfort Insole, garantisce una traspirazione ottimale in ogni condizione. Per tradurre tutte le caratteristiche tecniche di questa G.STL il non plus ultra è il Gaerne EPS light Weight Full Carbon Sole 12.0. La suola realizzata in fibra di carbonio intrecciato, leggera e ultra sottile, assicura il trasferimento di ogni watt di potenza sui pedali. Un connubio alla caccia di successi, quello tra Bardiani e Gaerne, pronto a battagliare in mezzo al gruppo fianco a fianco.
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Nei giorni scorsi Deda Elementi e Bardiani-CSF-Faizanè hanno ufficializzato che anche per la stagione 2022 proseguiranno nella loro collaborazione tecnica. Si tratta di una partnership “storica” che dura da oltre quindici anni. Questa collaborazione da un lato ha permesso al team guidato da Roberto Reverberi di contare sul supporto di componenti altamente affidabili, dall’altro ha consentito all’azienda di Campagnola Cremasca di ottenere feedback importanti nello sviluppo dei propri prodotti.
Il manubrio per la Bardiani nella stagione 2022 sarà l’Alanera Deda Elementi (foto Bardiani)Il manubrio per la Bardiani nella stagione 2022 sarà l’Alanera Deda Elementi (foto Bardiani)
Soddisfazione reciproca
Ascoltando i responsabili di Deda Elementi e di Bardiani CSF Faizanè possiamo cogliere come sia reciproca la soddisfazione per un rapporto così consolidato.
«Come azienda italiana – ha affermato Gianluca Cattaneo, Direttore Commerciale di Deda Elementi – siamo orgogliosi di riaffermare il supporto alla squadra di Bruno e Roberto Reverberi con cui nel tempo si è stretta una collaborazione vincente. I feedback di atleti professionisti che partecipano alle gare più importanti del calendario UCI saranno come sempre preziosi per sviluppare le nostre gamme di prodotti, oltre ad aumentare la visibilità e l’awareness del nostro brand».
Possiamo registrare le prime affermazioni di Roberto Reverberi, team manager della Bardiani-CSF-Faizanè: «La nostra squadra di partner tecnici è di prima qualità. Con Deda c’è una proficua collaborazione che ci permette di avere ogni anno prodotti rinnovati grazie ai nostri feedback e al continuo confronto con l’azienda che ci segue sempre con grande precisione».
Deda Elementi sarà partner del Bardiani CSf Faizanè nel 2022 (foto Bardiani) Deda Elementi sarà partner del Bardiani CSf Faizanè nel 2022 (foto Bardiani)
Il meglio di Deda
In attesa che la stagione entri nel vivo con le prime gare di un certo spessore, possiamo già anticipare quella che sarà la dotazione tecnica che andrà ad equipaggiare le biciclette Cipollini in dotazione alla Bardiani CSF Faizanè. Resta naturalmente confermato il manubrio integrato Alanera, massima espressione della ricerca di Deda Elementi. La versione DCR (Deda Internal Cable Routing) garantisce una integrazione completa dei cavi all’interno del manubrio e nel telaio.
Parlando di ruote, il team potrà contare sulle SL45TDB ideali per tutte le condizioni di gara (foto Bardiani apertura). Per l’utente finale segnaliamo che sono disponibili sul mercato anche in versione per copertoncino/tubeless ready, per un’offerta completa ad un prezzo altamente competitivo. Restando in tema di ruote da gara, quest’anno debutteranno in gara le RS4DB che avevamo avuto modo di vedere in anteprima in occasione di una nostra recente visita in azienda.
Nelle prove contro il tempo il team monterà le estensioni Jet sul manubrio basebar Tribar. I ragazzi della Bardiani CSF Faizanè potranno inoltre montare all’anteriore la ruota SL62DB tubeless ready e al posteriore la lenticolare SL Hero TDB.
Completa la dotazione destinate alle Cipollini in uso alla CSF Faizanè il nastro manubrio bicolore Loop dal peso estremamente leggero e con un ottimo comfort.
Nastro Manubrio bicolore Loop di Deda Elementi (foto Bardiani) Nastro Manubrio bicolore Loop di Deda Elementi (foto Bardiani)
Non solo Bardiani
Nel 2022 di Deda Elementi non ci sarà soltanto la collaborazione con la Bardiani-CSF-Faizané. L’azienda sarà infatti accanto a diversi team professionistici maschili e femminile mettendo a loro disposizione il meglio della propria componentistica. A livello di uomini segnaliamo Lotto-Soudal, UAE Team Emirates, Drone Hopper – Androni Giocattoli, Sport Vlandereen. Per quel che riguarda le donne troviamo UAE team ADQ, Lotto-Soudal, BePink, Charente-Maritime e Cams Basso.
Giovanni Lonardi della Bardiani ha vinto la prima tappa del Giro di Bulgaria. Il Covid lo ha frenato a inizio stagione, ma sta crescendo e sogna in grande