EAA-Essenziali, gli amminoacidi solubili per tutti i giorni

12.03.2025
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EthicSport, il brand italiano specializzato nella nutrizione sportiva, ha nel suo catalogo EAA-Essenziali, un integratore in polvere basato sugli amminoacidi essenziali. Inoltre è arricchito con glutammina, zinco e vitamina B6, per un prodotto che è l’ideale per supportare la sintesi proteica, il recupero muscolare e contrastare l’affaticamento.

Questo integratore a base di amminoacidi aiuta il recupero muscolare e combatte l’affaticamento
Questo integratore a base di amminoacidi aiuta il recupero muscolare e combatte l’affaticamento

L’importanza degli amminoacidi essenziali

Gli amminoacidi essenziali (EAA) sono gli elementi fondamentali delle proteine e giocano quindi un ruolo cruciale nel mantenimento della massa muscolare, nel recupero e dunque nell’ottimizzazione della performance atletica. Sono tanto più importanti se si considera che non possono essere prodotti autonomamente dall’organismo, ma devono essere assunti con l’alimentazione.

Oppure attraverso un’integrazione mirata, come quella garantita da EAA-Essenziali. Una corretta gestione degli amminoacidi essenziali durante l’attività fisica previene il catabolismo muscolare e quindi l’affaticamento, supporta la crescita e il recupero muscolare, favorisce la sintesi proteica e la riparazione dei tessuti.

Gli amminoacidi essenziali sono gli elementi fondamentali delle proteine, dunque indispensabili per il mantenimento dei muscoli
Gli amminoacidi essenziali sono gli elementi fondamentali delle proteine, dunque indispensabili per il mantenimento dei muscoli

Non solo amminoacidi

La formula di EAA Essenziali di EthicSport è stata studiata appositamente per ottimizzare i processi metabolici degli sportivi, anche grazie ad altri ingredienti che ne supportano e migliorano l’effetto. Oltre agli amminoacidi essenziali infatti il prodotto è arricchito con la Glutammina, che favorisce il recupero muscolare e il supporto immunitario, con lo Zinco, che contribuisce alla normale sintesi proteica e al metabolismo energetico e con la Vitamina B6, che aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento.

In più la formula di EAA Essenziali è priva di carboidrati, cioè ideale per venire incontro a chi segue regimi alimentari specifici o, semplicemente, per chi desidera un’integrazione in purezza.

Oltre agli amminoacidi la formula è arricchita con altri elementi, come Glutammina, Zinco e Vitamina B6
Oltre agli amminoacidi la formula è arricchita con altri elementi, come Glutammina, Zinco e Vitamina B6

Utilizzo, confezione e prezzo

EAA Essenziali è in formula solubile al gusto di limone, pratico da assumere in ogni momento della giornata. Da EthicSport fanno sapere che può essere utilizzato in diverse situazioni: prima dell’allenamento per prevenire la degradazione muscolare, durante lo sforzo per migliorare la resistenza, oppure dopo l’attività fisica per ottimizzare il recupero.

Si assume sciogliendo 2/3 di misurino in circa 200-250 ml di acqua, in base alle esigenze individuali. L’integratore è presentato in una confezione da 300 grammi, per circa 75 porzioni, al prezzo suggerito al pubblico di 34,90 euro.

EthicSport

EthicSport: partnership rinnovata con la Biesse Carrera Premac

11.02.2025
2 min
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EthicSport, azienda operativa nel settore della nutrizione sportiva, conferma il proprio impegno nel mondo del ciclismo professionistico rinnovando la valida collaborazione con il team continental italiano Biesse Carrera Premac per tutta la stagione 2025. Una partnership all’insegna della performance e del benessere degli atleti, con l’obiettivo di fornire loro costantemente il miglior supporto nutrizionale possibile per affrontare al meglio le sfide in programma nei prossimi, intesi mesi di attività su strada.

L’annuncio ufficiale arriva direttamente dal quartier generale di EthicSport, dove si respira grande entusiasmo per il proseguimento di questa collaborazione.

«Per tutto il 2025 – hanno dichiarato i rappresentanti dell’azienda – ai ragazzi del Team Biesse Carrera Premac non mancherà l’energia. Siamo davvero orgogliosi di essere ancora noi… l’energia di questi giovani campioni».

Integrazione di qualità

EthicSport è da sempre sinonimo di qualità nell’ambito dell’integrazione sportiva, con prodotti sviluppati attraverso ricerca scientifica e test sul campo per garantire ai ciclisti un supporto mirato a migliorare resistenza, recupero e prestazioni. La collaborazione con il Team Biesse Carrera Premac rappresenta un ulteriore segno della volontà dell’azienda di investire nei talenti emergenti, supportandoli nel loro percorso di crescita nel panorama ciclistico internazionale.

Il Team Biesse Carrera Premac, noto per la scrupolosa attenzione allo sviluppo dei giovani talenti, potrà dunque contare su un’integrazione alimentare di altissima qualità per affrontare al meglio gli impegni agonistici della nuova stagione. Grazie all’apporto di EthicSport, i ciclisti della squadra potranno beneficiare di un’ampia gamma di prodotti pensati per rispondere alle specifiche esigenze della disciplina: dalla fase pre-gara al recupero post-performance.

Con questo rinnovo, EthicSport conferma la propria vicinanza al mondo del ciclismo, supportando atleti di alto livello e contribuendo alla loro crescita professionale. Il 2025 si preannuncia dunque come un anno ricco di sfide e successi per il Team Biesse Carrera Premac, che potrà contare su un partner d’eccezione per alimentare la propria ambizione di primeggiare nelle competizioni sia nazionali che internazionali.

EthicSport

Rincorsa ai carboidrati, partì davvero tutto col Covid?

04.02.2025
6 min
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Di colpo in gruppo si è cominciato a parlare di carboidrati e quanti mangiarne ogni ora per essere forti fino alla linea del traguardo. Niente più crisi di fame, massima efficienza dall’inizio alla fine e la necessità di allenarsi per mandarli giù e farci poi la pace. Sarà stato un caso, ma la svolta è diventata evidente a partire dal 2020, l’anno frenetico della ripresa post lockdown, quando ogni corsa rischiava di essere l’ultima per chissà quanto tempo ancora.

Che cosa è successo in quei tre mesi di chiusura totale? I nutrizionisti hanno avuto il tempo per studiare oppure si è andati avanti sulla cresta di un’onda che era già partita in precedenza? Cercheremo di scoprirlo coinvolgendo due nutrizionisti del gruppo: Laura Martinelli del Team Jayco-AlUla e Nicola Moschetti del Team Bahrain Victorious.

Laura Martinelli è la nutrizionista del Team Jayco-AlUla (foto Jayco-ALula)
Laura Martinelli è la nutrizionista del Team Jayco-AlUla (foto Jayco-ALula)
E’ stato per caso che di tanti argomenti si sia iniziato a parlare alla ripresa dal Covid?

MARTINELLI: «Da un lato forse è una coincidenza, dall’altro invece no. Un’attenzione così grande nei confronti della nutrizione, secondo me a volte anche eccessiva, è multifattoriale. Tra i fattori possono essere stati il Covid e la necessità di gestire il peso e la forma fisica senza la reale possibilità di allenarsi. Ci siamo tutti trovati in una situazione straordinaria in cui il corridore spesso lavorava sui rulli e non poteva uscire o poteva farlo in maniera limitata, senza sapere quando sarebbero riprese le corse. Però l’attenzione verso questi aspetti era già schizzata in maniera vertiginosamente alta fra il 2010 e il 2015. Probabilmente il Covid ha alimentato una tendenza che era già viva».

MOSCHETTI: «Forse è successo che fermandosi il mondo intero, si è approfondito di più l’aspetto. Dal punto di vista nutrizionale, fino a otto anni fa il massimo di carboidrati che si poteva pensare era di 90 grammi/ora. Invece gli ultimi studi evidenziano come 120 grammi/ora in sport di endurance o gare di alta intensità siano fondamentali per massimizzare la performance in tutte le categorie. Prima i più giovani non ponevano attenzione all’alimentazione, adesso la pongono e soprattutto si adattano. Arrivano anche loro a 120 grammi/ora e secondo me certe prestazioni sono la conseguenza. Mentre atleti più maturi, abituati da dieci anni a mangiare anche 50 grammi di carboidrati/ora, hanno sofferto per questa capacità di utilizzo che non avevano. Anche prima del Covid erano iniziati gli studi su questo assorbimento dei carboidrati, però poi è stata tutta un’evoluzione».

Nicola Moschetti è il nutrizionista della Bahrain Victorious
Nicola Moschetti è il nutrizionista della Bahrain Victorious
E’ pensabile che i nutrizionisti abbiano sfruttato il lockdown per studiare e mettere a punto nuove strategie?

MARTINELLI: «E’ innegabile che nei mesi di chiusura, io ad esempio abbia studiato molto più del solito. Eravamo a casa e ho avuto più tempo da dedicare all’aggiornamento e allo studio. Un po’ anche per necessità, dato che ci siamo dovuti confrontare con uno scenario nuovo e quindi nel cercare soluzioni alternative, ti metti a studiare. Almeno io faccio così. Ricordo che facemmo delle riunioni proiettando delle slide, delle presentazioni preparate insieme ai preparatori e ai medici, anche perché c’era anche una certa competitività con le altre squadre. Non era più legata a chi avesse i cavalli migliori, ma anche chi li gestisse meglio».

MOSCHETTI: «Il fatto che tutto questo sia avvenuto durante il lockdown può essere anche stato una coincidenza. Possono esserci più fattori che abbiano influenzato e spinto gli stessi professionisti della nutrizione ad approfondire la letteratura. Provo e sperimento, perché finalmente ho il tempo per farlo. Quello che ha dato la sferzata maggiore in effetti è stato il tempo, averne di più per riflettere e fare degli esperimenti». 

Per tre mesi nel 2020 i corridori si sono allenati sui rulli con diverse esigenze alimentari. Qui Roglic
Per tre mesi nel 2020 i corridori si sono allenati sui rulli con diverse esigenze alimentari. Qui Roglic
Può essere che l’attenzione sia aumentata per evitare che, allenandosi solo sui rulli, i corridori assumessero più carboidrati del necessario?

MARTINELLI: «Ricordo che ero ancora al Bahrain e con Landa si era fatta una programmazione in modo che non prendesse peso nello stare fermo. Quindi magari il Covid ha limitato l’allenamento, ma non ha limitato la nutrizione. Anzi, era una delle poche variabili che si riuscivano a controllare. Non credo però che si sia studiato per tenere sotto controllo il quantitativo di carboidrati che gli atleti prendessero quando si allenavano sui rulli. Perché alla fine erano gli amatori che passavano anche 5-6 ore sui rulli, i professionisti facevano al massimo un’ora, un’ora e mezza».

MOSCHETTI: «Forse c’è stata un’attenzione maggiore perché durante il lockdown la difficoltà principale per gli atleti era allenarsi senza poter uscire e quel periodo ha trasformato l’allenamento sui rulli. L’alimentazione è stata adattata, per la paura di aumentare di peso. Un’attenzione maggiore che su strada si è sposata all’aumento dell’intensità. E’ evidente che il livello di questi ultimi tre anni sia folle. In tutte le categorie, non solo nel WorldTour, lo vedo anche fra gli allievi, gli juniores e gli under 23».

Da principale fonte di carboidrati, la pasta è stata affiancata se non sostituita da prodotti specifici
Da principale fonte di carboidrati, la pasta è stata affiancata se non sostituita da prodotti specifici
Quindi è possibile che semplicemente il lockdown abbia fatto sembrare più brusco il cambio di passo, che però era già iniziato prima?

MARTINELLI: «Secondo me in ambito scientifico era un tema emerso prima e poi venuto fuori in maniera sempre più prepotente. La ricerca si è accorta che i trasportatori del fruttosio non si saturano a 20 grammi/ora come pensavamo prima e allora si è provato ad aumentare. Ci sono state varie congetture da parte dei soliti noti, i due o tre esperti mondiali di riferimento, che ci hanno visto giusto. Da lì poi hanno innescato un circolo virtuoso di nuovi ricercatori appassionati che hanno pubblicato sul carboidrato».

MOSCHETTI: «E’ possibile, come credo che non si potrà andare avanti a oltranza. Non penso che ora si possa arrivare a 200 grammi di carboidrati oppure anche 150-160, anche se il limite si sta spostando sempre verso l’alto. Adesso è alla quota di 130 grammi/ora, ma si ragiona già di più sulla distribuzione in gara, in base ai percorsi e al ruolo del singolo atleta. Si arriva a 130 se ad esempio nella seconda ora di gara hai una salita impegnativa, ma scendi a 100 se l’ora successiva si farà a ritmo più blando».

La quota carboidrati in corsa viene raggiunta principalmente tramite borracce o gel
La quota carboidrati in corsa viene raggiunta principalmente tramite borracce o gel
Se con i carboidrati abbiamo raggiunto il limite, su cosa si concentrerà ora l’attenzione?

MARTINELLI: «Qualcosa si sta muovendo con le proteine. Per decenni si è pensato che ci fosse un limite di assorbimento intestinale, oltre al quale l’eccesso di proteine veniva convertito in grassi. L’anno scorso invece un ricercatore ha avuto l’intuizione giusta e ha dimostrato il contrario, quindi mi aspetto a breve più interesse dalla comunità scientifica verso le proteine. Quel limite in realtà non era reale e quindi si proverà ad oltrepassarlo. La stessa cosa fatta dieci anni prima con i carboidrati. L’aspetto proteico potrebbe essere il prossimo fronte di approfondimento. Anche perché negli ultimi anni i corridori sono ovviamente magri, però secondo un concetto diverso di magrezza. Hanno una muscolatura superiore rispetto a vent’anni fa, quando la magrezza era piuttosto un deperimento».

MOSCHETTI: « Secondo me quello che accadrà sarà invece lo studio a livello di intestino, cioè la flora batterica intestinale che è diversa per ognuno di noi. Quindi si lavorerà sull’utilizzo di probiotici specifici, ragionando su tutto l’asse intestinale. Il microbioma intestinale, lo studio sul microbioma e l’aumento della personalizzazione. Proprio per questo li seguiamo 365 giorni l’anno. Inviamo loro la quantità di grammi di grassi e proteine che devono mangiare per ogni pasto. Dalla colazione fino alla cena: in ritiro, a casa e anche in gara. In base al tipo di allenamento, in base alla potenza che hanno fatto, in base ai tanti fattori nella vita di un atleta professionista».

Nutrizione e performance, due mondi da integrare

29.01.2025
5 min
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Il ruolo del nutrizionista è diventato sempre più centrale nelle dinamiche di squadra e della gestione dei corridori. Attraverso questo aspetto entrano in gioco diversi fattori fondamentali per la buona riuscita di una stagione o il raggiungimento di un obiettivo. Qualche settimana fa Leonardo Piepoli ci aveva raccontato come il lavoro del preparatore si coordina con l’attività dell’atleta e l’alimentazione. Ora è venuto il momento di andare a chiedere a una nutrizionista esperta, come Laura Martinelli, come si coordina il suo lavoro all’interno dello staff performance di una squadra. 

La veneta, che è all’interno dello staff del Team Jayco AlUla parte da uno scenario più largo, ma che serve per introdurre l’argomento. 

«C’è bisogno – dice – di un cappello introduttivo nel descrivere lo scenario che si crea tra il nutrizionista e il preparatore. Ci sono due modi di lavorare: internamente alla squadra ed esternamente. Cosa vuol dire? Nel primo caso il nutrizionista e il preparatore sono entrambi del team, mentre nel secondo caso uno dei due è esterno, ovvero è scelto dall’atleta».

Laura Martinelli è la nutrizionista del team WorldTour australiano
Laura Martinelli è la nutrizionista del team WorldTour australiano

Piccole differenze, grandi cambiamenti

Sembra una cosa di poco conto, ma nel momento in cui ci si trova all’interno di staff sempre più grandi e al lavoro con gruppi di atleti sempre più numerosi, conta molto il tipo di rapporto che si crea tra queste due figure

«Molte squadre – prosegue Laura Martinelli – vietano al corridore di lavorare con professionisti esterni al team. Noi in Jayco lasciamo maggiore libertà, anche se va detto che per noi dello staff è meglio avere tutto sotto controllo. Non è facile rapportarsi da esterno con i membri di una squadra, a livello di comunicazione non è semplice inserirsi e farsi dare i dati. C’è una sorta di segretezza anche con chi poi lavora con gli atleti del team».

La stagione per i corridori della Jayco AlUla è iniziata in Australia e sta proseguendo ora tra Spagna e le corse di casa
La stagione per i corridori della Jayco AlUla è iniziata in Australia e sta proseguendo ora tra Spagna e le corse di casa
Da voi come funziona?

In squadra ci sono dei Performance Manager, ogni corridore ha il suo. Questa figura si occupa di fare da tramite tra il preparatore esterno e la squadra. Il fine è fare in modo che lui possa curare la comunicazione e passare a noi i dati necessari per lavorare. 

Tu come ti rapporti quindi con un preparatore esterno?

Di solito a inizio stagione mi presento e si fa una chiacchierata introduttiva. Meglio arriva subito che quando le cose vanno male, il rapporto di fiducia e di scambio di informazioni diventa più facile. Cerco di capire come lavora il preparatore, anche se ora quasi tutti utilizzano Training Peaks. Di solito mi pongo l’obiettivo di chiedere il programma di lavoro almeno con tre o quattro giorni di anticipo

Il nutrizionista stila un macro piano dell’alimentazione a seconda degli obiettivi che l’atleta ha durante la stagione
Il nutrizionista stila un macro piano dell’alimentazione a seconda degli obiettivi che l’atleta ha durante la stagione
Nel caso, invece, in cui l’atleta sia seguito da un vostro preparatore?

Come detto tutto è più facile. Il mio lavoro diventa consequenziale. Il preparatore crea un programma di lavoro e di corse, da lì io mi inserisco e realizzo il piano alimentare. Ogni settimana, il martedì mattina, abbiamo una riunione interna dello staff performance nella quale ci scambiamo dati e opinioni. 

Come funziona il piano alimentare?

Si coordina in base ai programmi legati alla performance, all’allenamento e agli obiettivi stagionali. Nelle visite mediche di novembre, che facciamo a Torino, parliamo con i corridori e in base al programma programmo un macro piano. Ad esempio: nei prossimi dodici mesi l’atleta vuole imparare a mangiare di più in bici per arrivare a fine gara con più energie. Oppure si vuole gestire meglio il periodo di riposo, quindi non prendere troppi chili quando ci si ferma.

Iniziare la stagione in Australia, come Plapp neo campione nazionale crono, richiede un piano alimentare differente durante l’inverno
Iniziare in Australia, come Plapp, richiede un piano alimentare differente durante l’inverno
Da questo piano stagionale come si gestisce la nutrizione e quindi il peso dell’atleta?

Se un corridore deve essere pronto per il Tour Down Under o per le Classiche cambia molto. Diciamo che una volta che si ha il Performance Plan si sa che ruolo avrà all’interno delle corse. Quindi se in Belgio deve andare in supporto e poi essere pronto per il Giro si gestirà il peso in modo che sia al punto giusto a maggio. Questa cosa si ha maggiormente con gli scalatori.

In che senso?

Loro hanno una definizione maggiore del trend di peso. Si programma una scala da seguire in modo che non sia troppo magro quando si è lontani dagli obiettivi stagionali. 

Un ruolo di coordinamento comunque complicato.

Serve una grande visione d’insieme. La cosa più importante è ricordare che il piano viene creato ma poi ci si deve saper adattare. Si deve creare il giusto feeling tra coach e nutrizionista perché se non si sa lavorare in simbiosi tutto perde di valore.

Cetilar Nutrition Official Partner del Giro d’Italia (e non solo…)

22.01.2025
3 min
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Cetilar Nutrition è il nuovo Official Nutrition Partner di Giro d’Italia Giro-E, Giro Next Gen e Giro d’Italia Women. PharmaNutra, la realtà farmaceutica con sede a Pisa e della quale Cetilar Nutrition fa parte, ha difatti annunciato la definizione di una partnership triennale che vedrà il brand Cetilar Nutrition al fianco degli eventi ciclistici di RCS Sport & Events.

Questo importante accordo consolida il ruolo di Cetilar Nutrition come attore protagonista nel settore dell’integrazione alimentare sportiva, rafforzando il legame tra il marchio e le competizioni “endurance”. Il Giro d’Italia, infatti, non è solo una gara ciclistica, ma un evento che celebra la cultura, la storia e la passione italiana, esportando l’eccellenza nazionale in tutto il mondo. Questa collaborazione rappresenta per PharmaNutra un’opportunità unica di visibilità internazionale, sposando valori condivisi come l’impegno, la ricerca dell’eccellenza e la dedizione.

Innovazione e qualità

Lanciata nel 2023, la linea Cetilar Nutrition è stata concepita per soddisfare le esigenze degli sportivi, con una gamma di prodotti innovativi che supportano energia, idratazione e recupero. Progettati per affrontare e supportare le sfide degli sport di lunga distanza, i prodotti Cetilar Nutrition rispondono alle necessità di chi pratica ciclismo: uno sport che richiede resistenza fisica e una gestione ottimale delle risorse energetiche. La presenza del marchio nel settore è tra l’altro già significativa, con collaborazioni con squadre professionistiche come VF Group-Bardiani-CSF Faizanè e con eventi di rilievo quali la Gran Fondo Strade Bianche e la Gran Fondo Il Lombardia Felice Gimondi.

La partnership con il Giro d’Italia, il Giro-E, il Giro Next Gen e il Giro d’Italia Women – rappresenta un ulteriore passo avanti per Cetilar Nutrition. Grazie alla copertura mediatica globale e al vasto pubblico che segue l’evento, il marchio avrà difatti la possibilità di ampliare la propria presenza sul mercato, generando benefici economici e di immagine. L’accordo prevede inoltre attività di co-branding e campagne promozionali, con l’obiettivo di dimostrare l’impegno di PharmaNutra verso l’innovazione e la qualità.

Roberto Lacorte, Vice Presidente PharmaNutra spa
Roberto Lacorte, Vice Presidente PharmaNutra spa

L’impegno nel ciclismo

«Essere scelti come Official Nutrition Partner del Giro d’Italia è per noi motivo di grande orgoglio – ha dichiarato Roberto Lacorte, Vice Presidente di PharmaNutra spa – e questa partnership in modo particolare testimonia il nostro impegno nello sviluppo di soluzioni innovative per supportare gli atleti nelle loro sfide più complesse. Inoltre, il Giro d’Italia, dopo ben 45 anni, farà tappa a Pisa, sede della nostra azienda, rendendo l’accordo ancora più bello e significativo. Grazie a questa collaborazione, PharmaNutra conferma il proprio ruolo di protagonista nel mercato della nutrizione sportiva, preparandosi a tre anni di sport, innovazione e passione. Cetilar Nutrition continuerà inoltre a essere Official Nutrition Partner di eventi di rilievo come Strade Bianche, Gran Fondo Strade Bianche e Gran Fondo Il Lombardia, e del team VF Group-Bardiani CSF-Faizanè riaffermando così il proprio forte impegno nel mondo del ciclismo».

Cetilar Nutrition

Alimentazione 3.0? I tre cardini… secondo Moschetti

25.12.2024
4 min
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Nel mondo del ciclismo professionistico, l’alimentazione ha assunto un ruolo centrale, pari a quello della preparazione fisica. Questo aspetto è sempre più determinante e se già 10 anni si parlava di alimentazione 2.0, oggi è lecito di parlare di alimentazione 3.0.

Ci immergiamo in questa tematica con Nicola Moschetti, nutrizionista della Bahrain Victorious, per esplorare come la pandemia da Covid-19 abbia segnato un punto di svolta, trasformando il rapporto tra gli atleti e la nutrizione. Moschetti ha individuato tre pilastri fondamentali che definiscono le attuali strategie alimentari: l’attenzione ai carboidrati, il controllo dei grassi e una maggiore consapevolezza generale.

Nicola Moschetti, giovane nutrizionista della Bahrain Victorious
Nicola Moschetti, giovane nutrizionista della Bahrain Victorious

Rivoluzione carboidrati

Moschetti non ha dubbi e parla immediatamente di carboidrati. Quante volte abbiamo affrontato questo argomento: tipologia dei carbo, quantità prima, dopo e soprattutto durante, quando parliamo di grammi/ora.

«Il punto di partenza – spiega Moschetti – è stato educare i corridori a calcolare i carboidrati in modo preciso, una pratica mutuata dall’ambito clinico, come accade per i pazienti diabetici». Questa metodologia è diventata una consuetudine: oggi ogni ciclista sa quanta pasta mangia o quanti carboidrati ci sono in quattro albicocche. Rispetto a cinque anni fa, quando leggere le etichette dei prodotti era un’eccezione, ora è diventato un gesto naturale.

Il lavoro dei nutrizionisti va oltre il semplice conteggio delle calorie. «Noi ci occupiamo di conteggiarle – prosegue Moschetti – ma l’obiettivo è far comprendere ai corridori la qualità di ciò che mangiano. La bilancia non è più vista come un obbligo, ma come uno strumento. Questa educazione si svolge sin dai ritiri invernali e consente agli atleti di affrontare la stagione con una mentalità diversa.

«Un altro concetto chiave è il “train the gut”, ovvero l’allenamento dell’intestino. Facciamo assumere anche 120 grammi di carboidrati all’ora durante gli allenamenti. Prima era impensabile. Una volta si mangiava poco per dimagrire; oggi si mangia bene per allenarsi meglio. Questo cambio di mentalità evita problemi gastrointestinali in gara e migliora la performance complessiva».

Un tempo i grassi erano scartati a prescindere, oggi si usano e sono ben bilanciati
Un tempo i grassi erano scartati a prescindere, oggi si usano e sono ben bilanciati

Controllo dei grassi

Il secondo pilastro riguarda i grassi e soprattutto la loro gestione, il loro controllo sia in termini quantitativi che qualitativi.

«Gli atleti sono sempre più attenti – dice Moschetti – e controllano anche le etichette per verificare la presenza e la tipologia di grassi. Questo cambio di prospettiva riflette una maggiore consapevolezza rispetto al passato, quando l’obiettivo principale era eliminarli il più possibile.

«Oggi – prosegue il nutrizionista – non si tratta più di demonizzare i grassi, ma di integrarli in modo equilibrato. Hanno una funzione essenziale e fanno parte di un’alimentazione bilanciata. Questo approccio è frutto di una rivoluzione culturale nel modo di concepire la nutrizione».

Che sia il van cucina o la sala di un hotel, la food room è ormai un passaggio fondamentale per gli atleti (foto Charly Lopez)
Che sia il van cucina o la sala di un hotel, la food room è ormai un passaggio fondamentale per gli atleti (foto Charly Lopez)

Più consapevolezza

La terza grande trasformazione è legata proprio alla consapevolezza, termine che è comparso più volte in questo articolo.

«In passato – racconta Moschetti – il rapporto tra cibo e ciclista era conflittuale. Si pensava che mangiare poco, essere magri a prescindere, fosse sinonimo di successo. Oggi questa concezione è stata completamente superata. Gli atleti hanno capito che l’alimentazione non è una privazione, ma una componente fondamentale della performance.

«Abbiamo raggiunto grandi risultati – spiega Moschetti – grazie a una maggiore educazione alimentare. Gli atleti mangiano con cognizione di causa e hanno meno stress, quando vengono nella food room sono più curiosi, più tranquilli e più informati».

Per esempio, come ci diceva anche l’altro giorno Martina Fidanza, un pezzetto di cioccolato non è più visto come un “vade retro Satana”, ma come un alimento da inserire in modo intelligente nella dieta.

Questa rivoluzione dell’alimentazione è stata resa possibile anche dalla presenza costante di figure come Moschetti, che supportano gli atleti nel fare scelte alimentari consapevoli. Oggi ogni squadra ha ben più di un nutrizionista nell’organico, cosa impensabile fino ad un lustro fa, quando solo alcuni team ne avevano uno o al più c’erano delle collaborazione esterne più o meno forti.

«La nostra funzione – conclude Moschetti – non è solo quella di controllare, ma di mettere gli atleti nelle migliori condizioni per mangiare bene senza stress. L’alimentazione è ormai parte integrante dell’allenamento e contribuisce non solo al loro benessere, ma anche ai loro successi. Il futuro del ciclismo si gioca anche a tavola, dove scienza e consapevolezza lavorano insieme per fare la differenza».

L’inverno del Canturino, a lezione con la Ratto

30.11.2024
6 min
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Li ha riuniti tutti il Canturino. Il nuovo preparatore, Giacomo Conti, ha corso da junior nella squadra lariana e così al momento di avviare la nuova stagione, ha organizzato una serie di incontri. Lunedì sera è toccato alla nutrizionista, poi sarà la volta del medico. L’idea è che i corridori siano informati di tutto ciò che ruota attorno alla vita da atleta.

«E’ il momento in cui si costruisce la stagione – dice Conti, allenatore e biomeccanico – non ci sono ancora gare e gli allenamenti sono blandi. Mettere subito in linea le cose importanti è fondamentale per non dover rincorrere durante l’anno. Proprio l’incontro con la nutrizionista ha fatto capire quanto il ciclismo sia cambiato sotto questo aspetto negli ultimi cinque anni. Proprio lei, che è stata un’atleta di vertice, ha fatto notare ai ragazzi che rispetto a quando si allenava anche due volte al giorno, però mangiando come si faceva prima, oggi che si allena due volte al mese ha perso solo 30 secondi sulla sua salita di riferimento che è il Selvino».

La Ratto in cattedra

La nutrizionista è una di casa per bici.PRO e bici.STYLE: Rossella Ratto. Piemontese trapiantata da sempre a Bergamo, ha 31 anni, è stata terza al mondiale del 2013 dietro Marianne Vos ed Emma Johansson, ha vinto il Giro dell’Emilia del 2014 e in precedenza era stata medaglia d’argento ai mondiali juniores del 2010 a Offida, battuta in volata da Pauline Ferrand-Prevot. L’anno dopo, ancora nella cittadina marchigiana, ha conquistato i campionati europei a crono e su strada. Laureata in Scienza della Nutrizione, ha smesso di correre nel 2021 e da poco più di un anno ha aperto il suo studio e scrive per noi i suoi articoli, essendo passata per tutte le fasi più recenti del ciclismo per quanto riguarda l’alimentazione.

Rossella Ratto, piemontese che vive a Bergamo, ha corso fino al 2021. E’ laureata in Scienza della Nutrizione (foto Joule)
Rossella Ratto, piemontese che vive a Bergamo, ha corso fino al 2021. E’ laureata in Scienza della Nutrizione (foto Joule)
Rossella, si torna al tempo in cui ti facevamo noi le interviste: che esperienza è stata questo incontro con i ragazzi del Canturino?

Avevo già fatto qualcosa del genere con la Bustese Olonia, mi piace lavorare con i ragazzi più giovani e vedo che le richieste in questo senso aumentano. Diciamo che il 70 per cento dei corridori è avanti nei ragionamenti, però ti trovi anche quello che è ancora bello… grezzo, tutto da formare. Ci sono delle belle differenze. Quindi ti trovi quello che mangerebbe male anche nella vita di tutti i giorni e chi invece è attento già alla tipologia dei carboidrati che assume: non solamente alla grammatura, ma anche al tipo di carboidrato.

Ti sembrano ragazzi che si informano leggendo siti e riviste oppure che hanno già lavorato con un nutrizionista?

Principalmente hanno studiato. C’è qualcuno che ha già lavorato con i nutrizionisti e quelli di solito hanno più un approccio… pacifico con la dieta. Invece i ragazzi che hanno studiato, come è tipico nell’adolescenza, tendono ad avere un approccio tra il curioso e l’arrogante. Quindi in questi casi devi essere proprio sicura di guadagnarti la loro stima.

Allora parliamo proprio della serata del Canturino, come si è svolta?

Eravamo in una banca, la BCC Cantù, accanto alla loro sede, dove la società ospita questo tipo di eventi. Io ho fatto subito una presentazione di un’oretta, affrontando i temi dalla base fino a qualcosa di più specifico. Li avevo già incontrati individualmente a inizio novembre, quindi bene o male conoscevo il loro livello di formazione e le difficoltà alimentari. Proprio per questo ad esempio ho inserito una sezione sulle ricette.

Il CC Canturino 1902 è un team lariano che svolge attività per juniores uomini e donne
Le ricette?

Sapendo che hanno difficoltà a inserire certi tipi di verdura, ho preparato un paio di ricette da provare. E poi sapendo che variano poco la dieta, questa è una tendenza di quelli che studiano di più, ho fatto vedere perché invece è importante apportare delle variazioni ai soliti schemi. Quindi per loro c’è stato un approccio più personalizzato, ispirato agli incontri individuali che avevamo già fatto.

Hai presentato le ricette: c’erano solo i ragazzi o c’erano anche le mamme che poi quelle ricette devono prepararle?

C’erano anche le mamme e i papà che si leccavano i baffi. Ma non crediate che quelle ricette le faranno solo le mamme, perché su questo ci sono dei ragazzi veramente sul pezzo.

Quanto è importante in questi incontri che Rossella Ratto metta su tavolo il suo essere stata atleta di vertice?

Tanto, non potrei mai presentarmi solo come nutrizionista e mettere in gioco solo la metà di me. E’ fondamentale ed è ancora più importante per le donne. A differenza del maschile, le donne tendono sempre a mangiare meno. Crescono con tante cose che si sentono dire e con tante di loro devo ricostruire dalle basi. Quindi lì la mia esperienza in questo conta ancora di più. Anche io ci sono passata e adesso che so giustificare certi passaggi e certe esigenze a livello scientifico posso essere ancora più incisiva. Mi sento di riuscire a dare qualcosa in più, insomma.

Fra le ragazze del Canturino Misia Belotti è stata selezionata per la crono ai mondiali di Zurigo (immagine Instagram)
Fra le ragazze del Canturino Misia Belotti è stata selezionata per la crono ai mondiali di Zurigo (immagine Instagram)
C’è stata anche una fase dedicata alle domande?

Lascio sempre spazio per questo alla fine, ma anche durante, se hanno dei dubbi. E infatti sono venute fuori domande su quanti grammi di zucchero si possono mettere nella borraccia. Sull’opportunità o meno di prendere solo rifornimento liquido in gara. Oppure su come gestire il pranzo, perché a scuola non glielo lasciano portare. Cose molto pratiche e legate alla quotidianità. Considerate che l’80 per cento di loro aveva già ricevuto la dieta elaborata dopo la prima visita. Parliamo di juniores e di ragazzi completamente alle prime armi forse ce n’erano il 40 per cento, fra uomini e donne. E sembrava quasi che avessero paura a fare domande, perché sono ben coscienti di essere meno preparati sul tema della nutrizione rispetto ad altri compagni. Questa almeno è stata la mia impressione.

Quanto è durato il tutto?

Un’oretta e mezza, anche perché i ragazzi il giorno dopo andavano a scuola e magari avevano avuto il rientro, perché il lunedì di solito hanno il rientro nel pomeriggio ed è già tanto che siano riusciti a seguirmi. Alcuni sono emiliani, altri di Pavia. Se non sbaglio c’era un ragazzo del cuneese, quindi li ho fatti registrare alla presentazione e l’ho ho condivisa anche online, sia in diretta sia registrata per chi aveva altri impegni. Così riescono a seguirla e ad avere elementi di educazione nutrizionale oltre alla tabella, perché la tabella in sé parla poco e magari se non capiscono cosa c’è sotto, diventa anche una limitazione. Invece il mio approccio è più educativo. Gli spiego che questo è quello che più o meno dovrebbero mangiare per raggiungere intanto l’obiettivo del peso, che per tanti ragazzi può essere anche legato alla crescita muscolare. E poi da quel punto, devono imparare a fare le sostituzioni in autonomia. Diciamo che è stato un incontro per dargli gli strumenti necessari.

Giacomo Conti è il preparatore del CC Canturino in cui ha corso a sua volta da junior
Giacomo Conti è il preparatore del CC Canturino in cui ha corso a sua volta da junior
Ce ne saranno altri oppure da ora in avanti diventerà un rapporto individuale?

Ci sarà sicuramente un altro incontro in studio, poi in base alle esigenze e alle richieste si lavorerà sull’individualità. Ho consegnato loro un questionario da compilare settimanalmente dove faccio delle domande, tra cui anche il monitoraggio del peso, in modo da tenere traccia di quello che sta succedendo. E se qualcosa non mi torna, sono io che li contatto. E poi in base agli appuntamenti che avranno durante stagione e in base alla preparazione che dovranno seguire, sarò io a mandargli gli aggiornamenti della dieta.

Defense Booster e Night Restore di Cetilar® Nutrition, alleati per l’autunno

12.11.2024
3 min
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Tra i molti prodotti di Cetilar® Nutrition, azienda di integratori parte del gruppo PharmaNutra, ce ne sono alcuni che possono rivelarsi molto utili durante l’attività fisica autunnale (immagine depositphotos.com in apertura). Nello specifico parliamo di due prodotti, che prevengono i malanni stagionali e che aiutano il recupero ottimale.

Uno è Defense Booster, che sostiene il sistema immunitario mantenendo alto il livello delle prestazioni. L’altro è Night Restore, un alleato per il migliorare il recupero fisico e mentale nelle ore notturne. Andiamo a vederli più nel dettaglio.

Questo è Defense Booster, che supporta il sistema immunitario e mantiene costante il livello delle prestazioni
Defense Booster, supporta il sistema immunitario e mantiene costante il livello delle prestazioni

Defense Booster

Con Defense Booster parliamo di un integratore alimentare pensato soprattutto per chi pratica sport di endurance. Per quei fisici, cioè, che corrono il rischio di essere messi a dura prova dalle lunghe ore in sella e incorrere in un indebolimento del sistema immunitario, il fenomeno della cosiddetta “open window” (una volta si sarebbe forse detto “colpo di freddo”). Quel momento in cui l’organismo è più soggetto ad ammalarsi, tipicamente in autunno ed inverno.

Per prevenire tutto ciò e rinforzare le difese immunitarie, Defense Booster combina un sacco di cose. L’azione immunomodulante e antiossidante di 6 minerali, 3 vitamine e nutrienti fondamentali come il licopene e il coenzima Q10. Ogni ingrediente è stato scelto per assolvere ad una specifica funzione.

Il ferro contribuisce a sostenere il metabolismo energetico e la normale funzione del sistema immunitario, oltre che alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento. Lo zinco aiuta la normale sintesi proteica e, in combinazione con il selenio, sostiene la risposta immunitaria. Il magnesio, com’è noto, contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, oltre a garantire il normale funzionamento del sistema nervoso e della funzione muscolare. Il cromo, dal canto suo, contribuisce al normale metabolismo dei macronutrienti. Lo iodio poi aiuta a sostenere il metabolismo energetico, la funzione cognitiva e il funzionamento del sistema nervoso.

La vitamina D3 aiuta il mantenimento di ossa normali, della funzione muscolare, e anche lei sostiene la normale funzione del sistema immunitario. Poi c’è la cara vecchia vitamina C, che come sappiamo fin da bambini aiuta il sistema immunitario durante e dopo lo sforzo fisico. Infine la vitamina E, che aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo dell’endurance.

Cetilar consiglia l’assunzione di una bustina di Defense Booster al giorno, sciolta un bicchiere d’acqua, almeno a 3-4 ore di distanza dall’attività sportiva. Il prezzo di una confezione di Defense Booster, che contiene 20 bustine da 4,5 grammi, è di 24,90€.

Ecco Night Restore, un alleato per il migliorare il recupero fisico e mentale nelle ore notturne
Night Restore, un alleato per il migliorare il recupero fisico e mentale nelle ore notturne

Night Restore

Come dice il nome stesso, Night Restore è un integratore ideato per chi ha bisogno di un aiuto per il proprio riposo. Può essere un buon alleato per chi si allena nelle ore serali (magari anche in palestra o correndo a piedi) e poi per l’accumulo di adrenalina fatica a rilassarsi. Oppure anche, specularmente, per chi si allena la mattina presto e la sera ha bisogno di addormentarsi nel miglior modo possibile.

E’ utile però anche nella vita di tutti i giorni. In caso di ansia da prestazione, stress quotidiano, jet lag, stanchezza accumulata, difficoltà di addormentamento, insomma per contrastare tutti quei fattori che possono ostacolare il riposo notturno, tema caro a Cetilar®.

Night Restore è a base di Magnesio Sucrosomiale e proteine idrolizzate del latte. Due elementi (naturali) che contribuiscono ad aiutare il rilassamento e a garantire il corretto riposo, sia fisico che mentale.  Importante sottolineare che è al 100% naturale, non causa sonnolenza o assuefazione.

Il consiglio dell’azienda è di assumere una compressa di Night Restore la sera 30 minuti prima di andare a dormire. Si trova nel sito di Cetilar® Nutrition in confezione da 20 compresse al prezzo di 21 euro.

Cetilar

Baroncini e il cambio di passo grazie alla dieta di Gorka

13.10.2024
5 min
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«Il grosso passo quest’anno è stato l’essere seguito in maniera super professionale da un team valido di preparatori e nutrizionisti. Il cambio sostanziale penso sia arrivato grazie a Gorka, il nutrizionista della squadra. Ci manda delle tabelle settimanali tarate in base agli allenamenti e al consumo calorico. Alla fine questa è una parte fondamentale, in quanto ci fornisce l’energia per essere sempre in forze e mantenere il peso costante».

Queste parole di Filippo Baroncini, reduce della prima vittoria da professionista, nella nostra intervista di sette giorni fa ci hanno incuriosito. Il corridore da quest’anno in forza al UAE Team Emirates ha cambiato parecchio dal punto di vista dell’alimentazione e della nutrizione. L’artefice di tutto ciò, come ammesso dallo stesso Baroncini, è stato Gorka Prieto il nutrizionista del team emiratino. Siamo andati a chiedere direttamente a lui in che modo ha lavorato e portato il campione del mondo U23 di Leuven a un nuovo livello. 

«E’ la prima volta – dice Gorka – per stessa ammissione di Baroncini, che qualcuno lo segue in maniera così completa dal punto di vista dell’alimentazione. A inizio stagione ci siamo dati un target di peso da rispettare in base agli obiettivi che aveva nel corso dell’anno. Il primo test fatto è stata una semplice plicometria che mi ha permesso di capire i valori di grasso corporeo».

Alla base della crescita di Baroncini c’è la cura dell’alimentazione grazie alle conoscenze di Gorka il nutrizionista del team
Alla base della crescita di Baroncini c’è la cura dell’alimentazione grazie alle conoscenze di Gorka il nutrizionista del team
Qual è il target di peso deciso per Baroncini?

Tra i 76 e 76,5 chilogrammi nel momento di massima forma. Chiaramente non si può mantenere il peso costante per tutto l’anno, quindi sono state fatte delle scelte in base al calendario. Baroncini aveva come obiettivo quello di fare bene alla Vuelta e nel finale di stagione. Siamo partiti un po’ più alti per poi adattare il peso verso questi impegni. 

Come segui i corridori?

Tutti hanno un piano alimentare da seguire e tramite un’applicazione io fornisco loro un menu. In questo modo sanno cosa mangiare anche quando sono a casa. Tutto viene calibrato in base agli allenamenti e al tipo di obiettivi. Il nostro team comunica in maniera totale. 

Michele Romano, cuoco del UAE Team Emirates, ha un piano alimentare e sa cosa cucinare agli atleti durante le gare
Michele Romano, cuoco del UAE Team Emirates, ha un piano alimentare e sa cosa cucinare agli atleti durante le gare
Spiegaci meglio.

Il preparatore carica il piano di allenamenti settimanali su Training Peaks, io lo vedo e calibro cosa bisogna fare a livello nutrizionale per avere sempre la giusta dose di energie e il miglior reintegro. 

Qual è stato il primo passo fatto con Baroncini?

Fare un’intervista con lui e spiegargli il nostro metodo di lavoro. Poi abbiamo preso le misure: grasso corporeo e peso. Infine ci siamo confrontati sui suoi gusti e il metodo di alimentazione in gara. Il nostro non è un metodo che impone qualcosa all’atleta, ma lo aiutiamo seguendolo al meglio. Se un giorno preferisce il riso alla pasta, lo comunica e io cambio la tabella nutrizionale. 

La pasta viene pesata cotta e condita per garantire il giusto apporto nutritivo (foto Giallo Zafferano)
La pasta viene pesata cotta e condita per garantire il giusto apporto nutritivo (foto Giallo Zafferano)
Quanto è stato difficile integrare nel vostro sistema un corridore nuovo che non era abituato a lavorare in questa maniera?

Baroncini è un ragazzo estremamente bravo e diligente. Ha capito subito come questo metodo potesse aiutarlo a migliorare e crescere nelle prestazioni. D’altronde avere qualcuno che ti dà delle indicazioni precise su come mangiare e cosa ti permette di concentrarti al 100 per cento sull’obiettivo

Che è diverso dall’essere seguiti solamente in gara.

Decisamente. Perché poi in quei giorni sai cosa fare e ti viene detto. Poi però quando torni a casa non hai continuità nel lavoro. Il rischio più grande è che il corridore mangi meno del dovuto, arrivando vuoto e senza energie a fine gara o allenamento. 

Il gusto degli atleti gioca una parte importante nel costruire la tabella nutrizionale
Il gusto degli atleti gioca una parte importante nel costruire la tabella nutrizionale
Baroncini è un corridore “massiccio” che ha bisogno di un costante apporto di energia…

E’ un ragazzo alto e parecchio muscoloso quindi il suo fabbisogno energetico di base è più alto di quello di uno scalatore. Poi tanto dipende dal tipo di gara e di allenamento. La cosa importante è sapere quanto ha consumato all’interno di uno sforzo per regolare l’alimentazione. A inizio stagione abbiamo tenuto il peso più alto, anche se di poco. Con l’avvicinarsi degli obiettivi ho calcolato la strada giusta per arrivare al peso forma. 

La grande differenza vista?

L’alimentazione in corsa. Filippo non era abituato a mangiare tanto durante le gare, rispetto allo scorso anno integra di più.

Uno dei passi in avanti fatti da Baroncini è l’aver imparato ad alimentarsi nel modo corretto in corsa
Uno dei passi in avanti fatti da Baroncini è l’aver imparato ad alimentarsi nel modo corretto in corsa
Ha qualche richiesta o esigenza particolare?

No. In gare o allenamenti impegnativi l’apporto di carboidrati è intorno ai 120 grammi ogni ora. Lui è uno che preferisce usare le borracce, quindi integrazione attraverso i liquidi. Io sono in costante comunicazione con il nostro fornitore di integratori: Enervit, per riportare le richieste dei corridori e adattare i prodotti alle loro esigenze. 

Ad esempio?

Le famose rice cake si fanno ancora, ma con una ricetta diversa. Si usa il riso soffiato e marshmallow per avere un apporto maggiore di zuccheri. Questa soluzione risulta anche più facile da digerire in gara.