Rossella Ratto dice basta, ma lascia col sorriso

16.09.2021
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Le ultime pedalate sulle strade francesi del Tour de l’Ardeche – gara a tappe disputata dall’8 al 14 settembre – le ha prodotte sapendo già del suo futuro lontano dal ciclismo agonistico. E non devono essere state facili visto che era arrivato un incoraggiante quinto posto in fuga nella sesta frazione con poche settimane di corsa nelle gambe. Ma alla fine Rossella Ratto – campionessa europea junior su strada e crono nel 2011, bronzo al mondiale elite nel 2013 nella prova in linea e vittoria del Giro dell’Emila nel 2014 – ha deciso di dire basta con un post sui suoi profili social, come si conviene in questa epoca.

L’atleta della Bingoal Casino Chelvalmeire – che compirà 28 anni il prossimo 20 ottobre – ha vissuto una prima parte di 2021 non tanto semplice: a febbraio è rimasta vittima di un incidente in allenamento, poi il 4 marzo le hanno notificato le dimissioni dal gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre (il corpo di polizia penitenziaria per il quale era tesserata) per mancanza di risultati.

Ai mondiali di Ponferrada conquista il 13° posto poi vincerà il Giro dell’Emilia
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La Ratto in effetti arrivava da un periodo di chiaroscuro iniziato l’anno scorso complice il covid-19 ma non si è persa d’animo. Lo scorso novembre ha conseguito la laurea magistrale in Scienze della Nutrizione dopo la triennale in Alimentazione e Gastronomia ottenuta a marzo 2019. Quest’anno una volta recuperato dall’infortunio ha dovuto ottimizzare i tempi pedalando e studiando per dare e passare l’esame di stato (il 20 luglio) per l’abilitazione a biologo. «Mi sono allenata fino a quel giorno ascoltando nelle cuffie il podcast delle lezioni anziché la musica», ci dice con un pizzico di soddisfazione.

Rossella, partiamo da questa tua decisione che un po’ ci ha spiazzati, visto che sei ancora giovane.

Lo so, ma l’ho presa in maniera ponderata. Ho vissuto intensamente i primi anni della mia carriera. Sostanzialmente dopo tanti infortuni e sfortune dai quali mi sono sempre rialzata, stavolta covavo da un po’ di chiudere la carriera questa stagione. Volevo onorare il contratto con la mia squadra però il ciclismo non mi stimolava più come prima.

La tua squadra come l’ha presa?

Eh, sono rimasti spiazzati anche loro perché gliene ho accennato proprio a fine Ardeche. Il mio diesse Davy Wijnant, che conosco fin dal 2013 quando ero con lui nella Hitec Products e che mi aveva rivoluto l’anno scorso, è rimasto sorpreso ma ha capito le mie motivazioni. Voglio ringraziarli perché sono stata bene con loro.

E le motivazioni quali sono state?

Sono state una serie di tante cose su cui ragionavo da tanto tempo. Lo studio è alla base, pensavo già ad un futuro immediato mettendo in pratica le mie lauree. Nel 2015 ho avuto problemi con la celiachia, attualmente ero ancora alle prese con un polso rotto nel 2018 che mi fa ancora male sotto sforzo e ultimamente mi condizionava troppo. Poi l’incidente di febbraio è stato un mezzo segnale. Infine è arrivato il licenziamento dal gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre. A quel punto prepararsi per fare buoni piazzamenti diventava molto difficile.

Le dimissioni dalle Fiamme Azzurre come le hai vissute?

Male chiaramente, anche se avevo capito da qualche anno che sarebbero arrivate a breve. Loro dicono per mancanza di risultati e ci può stare. Ma in pratica nelle ultime due stagioni non ho corso come avrei dovuto o voluto. Sono dispiaciuta per le tempistiche, ma non ho risentimenti con loro. Anche perché ho un contratto a tempo indeterminato che mi permette di vivere presso il carcere di Bergamo dove lavoro (vive a Cene, ndr).

Ratto corre anche a Richmond 2015 e raccoglie Bronzini con la bici rotta…
Ratto corre anche a Richmond 2015 e raccoglie Bronzini con la bici rotta…
Come va lì? Cosa fai?

Bene, perché so che è un’esperienza che rimarrà per sempre nel mio bagaglio personale. La mia giornata principalmente si sviluppa in segreteria, dove gestisco documenti del personale della Polizia Penitenziaria. Però faccio anche servizi a contatto con i detenuti, come le traduzioni.

E con allenamenti e gare come hai fatto quest’anno?

Prendendomi le ferie ed ottimizzando i tempi. Però ho dimostrato a me stessa che potevo farcela a tornare a correre e ritrovare il ritmo gara dopo quasi tre anni. Anzi essere davanti per me è stata una vittoria. E dall’Ardeches, dopo una settimana bella tosta, sono uscita con una bella gamba.

C’è la possibilità quindi che tu possa ripensarci?

Direi proprio di no. In realtà c’è ancora in ballo la mia possibile partecipazione alla Tre Valli Varesine Women (in programma il 5 ottobre, ndr), la farei volentieri ma non c’è nulla di certo e quella sarebbe comunque l’ultima. Adesso sono contenta di come ho gareggiato in Francia con pochissimi giorni di corsa nelle gambe. Ci sono andata dopo aver fatto cinque tappe al Baloise Tour in Belgio in luglio e altre quattro al Giro di Norvegia in agosto. 

L’ultima corsa di Rossella Ratto è stato il Tour de l’Ardeche. Forse correrà la Tre Valli Varesine (foto Instagram)
L’ultima corsa di Rossella Ratto è stato il Tour de l’Ardeche. Forse correrà la Tre Valli Varesine (foto Instagram)
A questo punto devi far incastrare gli impegni di lavoro? Quali progetti hai? Magari coinvolgendo i tuoi fratelli ex corridori?

Nei prossimi giorni dovrò capire bene cosa fare ed eventualmente come far combaciare tutto. Sentirò sia Daniele sia Enrico (rispettivamente Ratto e Peruffo, suoi fratelli, ndr) che hanno entrambi un negozio di bici per fare qualcosa anche con loro. L’idea è quella di restare nell’ambiente, mi piacerebbe fare una sorta di giornalismo ciclo-gastronomico, ma il sogno sarebbe lavorare con i giovani ed insegnare loro come alimentarsi a dovere. C’è troppa esasperazione sul peso dei ragazzi che corrono, l’ho vissuto sulla mia pelle. Ho scelto quelle facoltà apposta ed ora vorrei diventare una linea guida per loro.